Dissociazione e ostracismo

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Verdemare
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Dissociazione e ostracismo

Messaggio da Verdemare »

Stasera parlando con mio marito TG, mi chiedeva perche' non mi dissocio, visto che non me ne importa piu' niente, quando gli ho spiegato che il motivo e' la paura dell' ostracismo, che molto probabilmente subirei dai miei familiari , lui e' caduto dalle nuvole, mi ha detto che non e' vero niente, forse quelli che vengono disassociati, perche' hanno commesso dei peccati, si, ma uno che spontaneamente vuole andarsene, non c' e' secondo lui, nessun motivo per togliere il saluto . Mi ha chiesto dove avrei letto su Internet una cosa del genere , nei siti dove vado io, non dicono la verita', sostiene lui, la Societa' non ha mai detto una cosa del genere, blaa, bla, bla, . Qualcuno di voi vuole aiutarmi a fare chiarezza, su questa cosa, perche' lui non ci crede, se c' e' qualche pubblicazione in particolare che tratta l' argomento del trattamento verso i dissociati i e conseguente ostracismo. Se qualcuno ha la sua esperienza personale di dissociato ostracizzato, cosi' ' gliela faccio leggere , grazie . :grazie:
Naaman
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Messaggio da Naaman »

Nel libro intitolato “Mantenetevi nell’amore di D-o” alle pagine 207-209...la nota in calce specifica che gli stessi principi valgono anche in relazione ai dissociati.


*** lv pp. 207-209 Come comportarsi con chi è disassociato ***
Come comportarsi con chi è disassociato
Poche cose ci fanno soffrire più del vedere un parente o un caro amico che viene espulso dalla congregazione cristiana come peccatore impenitente. Il modo in cui reagiamo alle istruzioni della Bibbia al riguardo può rivelare la profondità del nostro amore per D-o e della nostra lealtà alle sue disposizioni. Prendiamo in considerazione alcune domande sull’argomento.
Come dovremmo comportarci con chi è disassociato? La Bibbia dice: “[Cessate] di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo”. (1 Corinti 5:11) Riguardo a chi “non rimane nell’insegnamento del Cristo”, si legge: “Non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. Poiché chi gli rivolge un saluto partecipa alle sue opere malvage”. (2 Giovanni 9-11) Quindi con chi è disassociato non abbiamo contatti di natura spirituale o sociale. La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, a pagina 25, diceva: “Un semplice saluto può essere il primo passo che porta a una conversazione e forse anche a un’amicizia. Vorremmo fare questo primo passo con un disassociato?”
È davvero necessario evitarlo del tutto? Sì, e per diversi motivi. Primo, è una questione di lealtà a D-o e alla sua Parola. Ubbidiamo a Geova non solo quando ci conviene, ma anche quando è difficile farlo. L’amore per D-o ci spinge a ubbidire a tutti i suoi comandi, poiché riconosciamo che egli è giusto e amorevole e che seguire le sue leggi è sempre la cosa migliore. (Isaia 48:17; 1 Giovanni 5:3) Secondo, allontanandoci da un trasgressore impenitente, noi e gli altri componenti della congregazione siamo protetti dalla contaminazione morale e spirituale, e teniamo alto il buon nome della congregazione stessa. (1 Corinti 5:6, 7) Terzo, la nostra ferma adesione ai princìpi biblici può fare del bene al disassociato. Sostenendo la decisione del comitato giudiziario, potremmo toccare il cuore di un trasgressore che finora non ha accettato l’aiuto che gli anziani hanno cercato di dargli. Perdere la preziosa compagnia di persone a cui vuole bene può aiutarlo a ‘tornare in sé’, a riconoscere la gravità del suo errore e a fare passi concreti per riavvicinarsi a Geova. — Luca 15:17.
E se il disassociato è un parente? In tal caso gli stretti vincoli familiari possono davvero costituire una prova di lealtà. Come dovremmo comportarci con un parente disassociato? Non è possibile prendere in considerazione ogni circostanza, ma vediamo due situazioni tipo.
In certi casi il disassociato fa parte dell’immediata cerchia familiare e vive nella stessa casa. Poiché la disassociazione non pone fine ai vincoli familiari, le attività e i rapporti quotidiani tra i membri della famiglia possono continuare. Tuttavia, con il suo comportamento il disassociato ha scelto di troncare il legame spirituale che lo univa alla famiglia. Pertanto i familiari leali a Dio non hanno più con lui rapporti di natura spirituale. Per esempio, anche se fosse presente quando la famiglia si riunisce per lo studio della Bibbia, non vi prenderebbe parte attiva. Se invece viene disassociato un minorenne, i genitori hanno ancora la responsabilità di istruirlo e disciplinarlo. Perciò i genitori amorevoli potrebbero disporre di tenere con lui uno studio biblico. — Proverbi 6:20-22; 29:17.
In altri casi il parente disassociato non fa parte dell’immediata cerchia familiare o vive fuori casa. Anche se in qualche rara occasione dovesse rendersi necessario avere dei contatti per sbrigare questioni familiari, tali contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo. I familiari leali non cercano scuse per avere a che fare con un parente disassociato che non vive sotto lo stesso tetto. La lealtà a G-]+ova e alla sua organizzazione li spinge piuttosto ad attenersi alle istruzioni scritturali sulla disassociazione. Con la loro condotta leale dimostrano di avere a cuore i migliori interessi del trasgressore e possono aiutarlo a trarre beneficio dalla disciplina ricevuta. — Ebrei 12:11.
[Note in calce]
Gli stessi princìpi biblici valgono anche in relazione a chi si dissocia dalla congregazione.
Ultima modifica di Naaman il 27/12/2013, 0:02, modificato 2 volte in totale.
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Ray
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Messaggio da Ray »

Troncare ogni rapporto?
7 I cristiani non evitano le persone in generale. Abbiamo normali contatti con vicini, colleghi di lavoro, compagni di scuola e altri, e diamo loro testimonianza, anche se alcuni sono ‘fornicatori, avidi, rapaci o idolatri’. Paolo scrisse che non è possibile evitarli completamente, ‘altrimenti dovremmo uscire dal mondo’. Diede però istruzioni di agire diversamente nei confronti di un “fratello” che avesse vissuto in quel modo: ‘Cessate di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che [è tornato a praticare tali cose], non mangiando nemmeno con un tal uomo’. — 1 Corinti 5:9-11; Marco 2:13-17.
8 Negli scritti dell’apostolo Giovanni troviamo consigli analoghi che fanno vedere fino a che punto i cristiani devono evitare costoro: “Chiunque va avanti e non rimane nell’insegnamento del Cristo non ha Dio . . . Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. Poiché chi gli rivolge un saluto [greco chàiro] partecipa alle sue opere malvage”. — 2 Giovanni 9-11.
9 Perché anche oggi è appropriato assumere questo atteggiamento risoluto? Ebbene, riflettete sulla severità con cui venivano troncati i rapporti sotto la Legge data da Dio a Israele. In varie questioni gravi, i trasgressori intenzionali venivano giustiziati. (Levitico 20:10; Numeri 15:30, 31) Quando ciò accadeva, gli altri, compresi i parenti, non potevano più parlare col trasgressore morto. (Levitico 19:1-4; Deuteronomio 13:1-5; 17:1-7) Sebbene gli israeliti dell’epoca fossero normali esseri umani con emozioni simili alle nostre, sapevano che Dio è giusto e amorevole e che la sua Legge proteggeva la loro purezza morale e spirituale. Potevano quindi accettare il fatto che la Sua disposizione di stroncare i trasgressori era fondamentalmente buona e giusta. — Giobbe 34:10-12.
10 Possiamo essere altrettanto sicuri che la disposizione di Dio, che impone ai cristiani di non frequentare il peccatore impenitente che è stato espulso, costituisce una protezione per noi: “Eliminate il vecchio lievito, affinché siate una nuova massa, secondo che siete liberi da fermento”. (1 Corinti 5:7) Evitando anche coloro che si sono volontariamente dissociati, i cristiani sono protetti da possibili idee critiche, indifferenti o persino apostate. — Ebrei 12:15, 16.
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LEALI ALLE NORME DI DIO
28 La lealtà a Geova Dio e ai suoi provvedimenti è fonte di felicità, poiché tutte le sue vie sono giuste, rette e buone. Questo vale anche per il provvedimento da lui istituito di disassociare i trasgressori impenitenti. Mentre cooperiamo con questa disposizione, possiamo avere fiducia nelle parole di Davide: “Sappiate dunque che Geova distinguerà il suo leale”. (Sal. 4:3) Sì, Dio separa, onora e guida quelli che sono leali a lui e alle sue vie. Fra le molte benedizioni che riceviamo essendogli leali c’è la gioia di essere fra coloro che Dio approva e accetta ‘sul suo monte santo’. — Sal. 84:10, 11.
[Note in calce]
“Pertanto era come morto. Non poteva studiare con altri, ogni rapporto [d’amicizia] con lui veniva troncato. Non gli si doveva nemmeno indicare la strada. Poteva sì comprare il necessario per vivere, ma era proibito mangiare e bere con lui”. — The Life and Times of Jesus the Messiah, di A. Edersheim, Vol. II, p. 184.
In armonia con questo insegnamento biblico, Adam Clarke mette in risalto la differenza dicendo: “Non avere rapporti con [un peccatore espulso] in questioni sacre o civili. Puoi trattare i tuoi affari secolari con una persona che non conosce Dio e non pretende di seguire il cristianesimo, indipendentemente dalle qualità morali; ma non devi avere nemmeno questi contatti con un uomo che dice di essere cristiano, ma che ha una condotta scandalosa. Lascia che abbia questo ulteriore marchio della tua ripugnanza per tutti i peccati”.
Joseph Bingham, storico della chiesa, scrive circa i primi secoli: “La disciplina della chiesa consisteva nel potere di privare gli uomini di tutti i benefìci e i privilegi del battesimo, espellendoli dalla società e dalla comunione della chiesa, . . . e tutti li evitavano e ne stavano alla larga nella comune conversazione, in parte per sostenere la condanna e l’azione della chiesa nei loro confronti, in parte per farli vergognare e in parte per proteggersi dal pericolo del contagio”. “. . . nessuno doveva accogliere in casa persone scomunicate, né mangiare con loro alla stessa tavola; non dovevano conversare amichevolmente con loro mentre erano in vita; né celebrarne le esequie funebri una volta morte, . . . Queste direttive erano state tracciate sul modello delle norme degli apostoli, che vietavano ai cristiani di dare qualsiasi appoggio ai pubblici peccatori”. — The Antiquities of the Christian Church, pp. 880, 891.
Nel numero del 15 dicembre 1981 è stato trattato ciò che la Bibbia dice in II Tessalonicesi 3:14, 15 circa l’eventuale necessità di ‘segnare’ un cristiano che persiste in una condotta disordinata. È ancora un fratello e come tale dev’essere ammonito, ma gli altri cristiani devono ‘smettere d’associarsi con lui’. Se si deve evitare la compagnia di tale persona a scopo ricreativo, la separazione nel caso di trasgressori disassociati o dissociati dev’essere molto più netta.
Per una considerazione del soggetto del pentimento, vedi La Torre di Guardia del 15 dicembre 1981
w 82 1/1
Domande dai lettori
▪ Mio figlio, che fu battezzato quando era un adolescente, è ora sposato e ha una famiglia. I problemi connessi al guadagnarsi da vivere lo hanno fatto raffreddare spiritualmente e non frequenta più la congregazione. Si dovrebbe considerare una persona “dissociata”?
Nella tua descrizione nulla fa capire che si debba considerarlo in questo modo. Forse la domanda è sorta perché hai frainteso ciò che vuol dire “essersi dissociati”.
La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagina 23, mostrava che c’è differenza tra (a) il cristiano che diventa spiritualmente debole e inattivo, e (b) la persona che rinuncia chiaramente a essere testimone di Geova, inducendo gli anziani della congregazione ad annunciare che ‘si è dissociata’. Pare che tuo figlio corrisponda alla prima definizione.
La Torre di Guardia menzionava che alcuni cristiani diventano deboli nella fede e spiritualmente. Questo avvenne anche nel primo secolo. (Romani 14:1, 2; I Corinti 11:30) Non significa che abbiano smesso d’essere cristiani. Anche se diventano così deboli da non parlare più ad altri della “buona notizia” e da smettere di assistere alle adunanze, se non recano vituperio sulla congregazione cristiana, devono sempre essere considerati nostri fratelli e sorelle spirituali. Il nostro desiderio dovrebbe essere quello di aiutarli amorevolmente, seguendo il consiglio dell’apostolo Paolo: “Vi esortiamo, fratelli: Ammonite i disordinati, parlate in maniera consolante alle anime depresse, sostenete i deboli, siate longanimi verso tutti”. Sebbene gli anziani spesso siano i primi a far questo, si deve notare che questo consiglio fu rivolto a tutta la “congregazione dei Tessalonicesi”. (I Tessalonicesi 1:1; 5:14) Gli anziani e altri dovrebbero pertanto dare amorevole aiuto e incoraggiamento, tenendo presente il consiglio: “Raddrizzate le mani cadenti e le ginocchia indebolite, e continuate a fare sentieri diritti per i vostri piedi, affinché ciò che è zoppo non si sloghi, ma anzi sia sanato”. — Ebrei 12:12, 13; Rivelazione 3:1-3.
Le cose stanno molto diversamente nel caso di un ex cristiano che si è “dissociato”. Questo appellativo si applica sostanzialmente in due situazioni:
Nella prima situazione, benché rara, l’individuo può decidere di non voler più essere assolutamente un Testimone. Non intendiamo una persona come quella descritta sopra, un cristiano spiritualmente debole o scoraggiato che forse esprime qualche dubbio. Intendiamo piuttosto qualcuno che dichiara con decisione di non essere più assolutamente un testimone di Geova. Dato che in passato è divenuto volontariamente membro battezzato della congregazione, ora è appropriato che informi la congregazione che pone fine a questo rapporto. Sarebbe meglio che lo comunicasse con una breve lettera agli anziani, ma anche se dichiara inequivocabilmente a voce che rinuncia alla sua posizione di Testimone, gli anziani possono occuparsi della cosa. — I Giovanni 2:19.
La seconda situazione riguarda una persona che rinuncia alla sua posizione nella congregazione unendosi a un’organizzazione secolare il cui scopo è contrario a consigli come quelli di Isaia 2:4, dove leggiamo riguardo ai servitori di Dio: “Essi dovranno fare delle loro spade vomeri e delle loro lance cesoie per potare. Nazione non alzerà la spada contro nazione, né impareranno più la guerra”. Inoltre, come dice Giovanni 17:16, “essi non sono parte del mondo come io [Gesù] non sono parte del mondo”. — Confronta Rivelazione 19:17-21.
In entrambe queste due situazioni la persona ha chiaramente posto fine, con le parole e/o con le azioni, alla sua condizione di testimone di Geova, dissociandosi. Quindi gli anziani annunceranno brevemente alla congregazione che questa persona si è dissociata. I componenti della congregazione accetteranno la decisione della persona, dopo di che la considereranno un ex fratello con cui non avranno niente a che fare, in armonia con ciò che leggiamo in I Corinti 5:11 e II Giovanni 9-11.
Si comprende che il figlio spiritualmente debole e inattivo riguardo al quale è stata fatta la domanda non è una persona “dissociata” in nessuno di questi due sensi e non è stato fatto nessun annuncio del genere alla congregazione. Forse è ancora possibile aiutarlo nello spirito di Romani 15:1: “Noi che siamo forti dobbiamo portare però le debolezze di quelli che non sono forti”. — Vedi anche Isaia 35:3.
w82 15/7
Ray

Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Da quel che ho letto, l'annuncio che viene fatto in sala è: il fratello Tizio non è più testimone di Geova. Non viene detto se la persona in questione si è dissociata oppure è stata disassociata, perchè il trattamento è uguale. Una dimostrazione di questo la puoi trovare nel caso descritto in questo articolo.
http://www.barinedita.it/inchieste/n109 ... scriminato
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Verdemare
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Messaggio da Verdemare »

Grazie a chi mi ha risposto, poi vado a vedere nelle pubblicazioni che mi avere segnalato e gliele sbatto in faccia, :test:
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Verdemare
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Messaggio da Verdemare »

Cogitabonda ha scritto:Da quel che ho letto, l'annuncio che viene fatto in sala è: il fratello Tizio non è più testimone di Geova. Non viene detto se la persona in questione si è dissociata oppure è stata disassociata, perchè il trattamento è uguale. Una dimostrazione di questo la puoi trovare nel caso descritto in questo articolo.
http://www.barinedita.it/inchieste/n109 ... scriminato
Infatti, non viene piu' specificato se uno e' stato dissociato e se si e' dissociato, cosi" possono tranquillamente viaggiare con la fantasia e immaginare che peccato avra' mai commesso tizio o tizia, per loro non fa differenza, hanno annunciato che non sei piu' una TG? Allora con te STOP! :conf:
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Malcico71
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Messaggio da Malcico71 »

Verdemare ha scritto:
Cogitabonda ha scritto:Da quel che ho letto, l'annuncio che viene fatto in sala è: il fratello Tizio non è più testimone di Geova. Non viene detto se la persona in questione si è dissociata oppure è stata disassociata, perchè il trattamento è uguale. Una dimostrazione di questo la puoi trovare nel caso descritto in questo articolo.
http://www.barinedita.it/inchieste/n109 ... scriminato
Infatti, non viene piu' specificato se uno e' stato dissociato e se si e' dissociato, cosi" possono tranquillamente viaggiare con la fantasia e immaginare che peccato avra' mai commesso tizio o tizia, per loro non fa differenza, hanno annunciato che non sei piu' una TG? Allora con te STOP! :conf:
Infatti è quello che risulta anche a me.
La verità è solo quello che il Partito ritiene vero. Non è possibile discernere la realtà se non attraverso gli occhi del Partito. - George Orwell - 1984



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Quixote
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Messaggio da Quixote »

Verdemare cara, tu sai che ti sono amico — ci siamo sentiti anche in privato — per cui come amico ti parlo, con estrema franchezza. Che mi fai, mi cadi dalla luna? Sei troppo intelligente per non sapere che le testimonianze ci sono, e che tu stessa puoi trovarle. Naturalmente ti aiuteremo, e vedo che qualcuno lo ha già fatto, meglio di quel che potrei fare io. Ma a me, in realtà, sembra che tu chieda aiuto e conforto per una decisione che vuoi prendere e che hai difficoltà, comprensibilissime, a prendere. Per cui, se posso permertermi un consiglio, che seguirai solo se lo riterrai opportuno, parlane e riparlane con tuo marito, che mi sembra persona ragionevole, prospettagli i casi che sai sono successi e chiedigli, francamente, se lui ha le spalle larghe per affrontare contrarietà che potrebbero colpire non solo te, ma lui medesimo. Se veramente ho intuito giusto, tu hai bisogno di lui, come lui ha bisogno di te. È una decisione, se mai la prenderai, che dovete prendere in due.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo postPresentazioneStaurós: palo o croce? (link esterno)
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Verdemare
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Messaggio da Verdemare »

Quixote ha scritto:Verdemare cara, tu sai che ti sono amico — ci siamo sentiti anche in privato — per cui come amico ti parlo, con estrema franchezza. Che mi fai, mi cadi dalla luna? Sei troppo intelligente per non sapere che le testimonianze ci sono, e che tu stessa puoi trovarle. Naturalmente ti aiuteremo, e vedo che qualcuno lo ha già fatto, meglio di quel che potrei fare io. Ma a me, in realtà, sembra che tu chieda aiuto e conforto per una decisione che vuoi prendere e che hai difficoltà, comprensibilissime, a prendere. Per cui, se posso permertermi un consiglio, che seguirai solo se lo riterrai opportuno, parlane e riparlane con tuo marito, che mi sembra persona ragionevole, prospettagli i casi che sai sono successi e chiedigli, francamente, se lui ha le spalle larghe per affrontare contrarietà che potrebbero colpire non solo te, ma lui medesimo. Se veramente ho intuito giusto, tu hai bisogno di lui, come lui ha bisogno di te. È una decisione, se mai la prenderai, che dovete prendere in due.

Io lo so che qui nel Forum e anche su FB , le testimoniamze di dissociati ostracizzati, non mancano, ma e' questo il punto, non provengono dalle esprienze scritte nella letteratura dei TG, per mio marito, i fuoriusciti , esagerano, non e' possibile, secondo lui che vengono trattati allo stesso modo perche' non ne vede il motivo ( e in questo ha ragione)
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Puoi provare a spiegare a tuo marito che un dissociato è comunque uno che "ha voltato le spalle a Geova". Rifiutare di far parte dell'organizzazione è un peccato gravissimo, perchè la voce del corpo direttivo è voce di Geova.
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Messaggio da Gocciazzurra »

Verdemare ha scritto: non e' possibile, secondo lui che vengono trattati allo stesso modo perche' non ne vede il motivo ( e in questo ha ragione)
Ma il motivo è abbastanza palese: chi si dissocia manifesta di non voler avere più a che fare con "Geova" e compagnia bella, pertanto rigetta tutto in toto e si rende nemico della "Verità".
Io mi sono dissociata e subisco lo stesso trattamento di chi è stato espulso. E per onestà intellettuale penso addirittura (IMHO) che la posizione del dissociato sia un po' più grave del disassociato.
Infatti quest'ultimo può aver commesso qualche trasgressione a motivo di debolezza umana e in seguito al pentimento verrà riassociato. Ma colui che lascia spontaneamente l'organizzazione lo fa a mente lucida, programmandolo con determinazione senza "alibi" alcuno.
Insomma il disassociato durante il suo precedente percorso ha fatto uno scivolone, il dissociato invece decide scientemente di interrompere il cammino per andare in un'altra direzione.
Capito mi hai? :sorriso:
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eros&thanatos
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Messaggio da eros&thanatos »

Cara Verdemare, mi associo a tutti quelli che ti hanno risposto..ed in particolare a Quixote.
Lasciare l'organizzazione di propria spontanea volontà è un passo difficilissimo da prendere. Stampa questa pagina, senza cercare troppo in giro. Sito apostata o meno, quello che Ray e Alfredino hanno postato, sono pubblicazioni facilmente reperibili da tuo marito.
Quando, e se, le leggerà, chiedigli se si sente pronto a comportarsi come indica la società. Con tutte le conseguenze che ciò comporta. Mi sembra che tuo marito cada dalle nuvole, visto che sono "consigli" ripetuti alla nausea nelle pubblicazioni.
Può darsi che lui si comporterà diversamente. Io me lo auguro.
Ma sai anche che qui troverai aiuto e conforto. Parlatene e riparlatene, a lungo.
"onen i-Estel Edain, u-chebin Estel anim". Elfico Quenya, da The lord of the rings
"ho dato la mia speranza agli uomini, non ne ho conservata per me"

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Mario70
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Messaggio da Mario70 »

La torre di Guardia del 15/10/1988 pag 28:

"La situazione è diversa se il disassociato o dissociato è un parente che vive fuori di casa o non è dell’immediata cerchia familiare. Potrebbe essere possibile non avere quasi nessun contatto col parente. Anche se eventuali questioni di famiglia richiedessero qualche contatto, è certo che questi contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo"

La torre di Guardia del 15/2/2011 pag 31,32:
"15 Condividiamo il punto di vista di Gesù su coloro che si ostinano a seguire una condotta illegale? Dobbiamo riflettere su queste domande: ‘Sceglierei di frequentare regolarmente qualcuno che è stato disassociato o si è dissociato dalla congregazione cristiana? Che dire se fosse un parente stretto che non vive più in casa?’ Una situazione del genere pu `omettere a dura prova il nostro amore per la giustizia e la nostra lealtà a Dio.
16 Consideriamo l’esperienza di una sorella il cui figlio adulto un tempo amava Geova. In seguito, però, il figlio scelse di praticare impenitentemente l’illegalità. Così fu disassociato dalla congregazione. La sorella amava Geova,ma voleva bene anche al figlio e trovava molto difficile ubbidire al comando scritturale di evitare di frequentarlo.
17 Che consiglio avreste dato a questa sorella? Un anziano la aiutò a capire che Geova comprendeva il suo dolore. La incoraggiò a riflettere sul dolore che dovette provare Geova quando alcuni dei suoi figli angelici si ribellarono. Nel corso del ragionamento, le fece notare che, pur sapendo quanto possa essere dolorosa una situazione del genere, Geova richiede che i peccatori impenitenti vengano disassociati. La sorella prestò ascolto ai consigli e sostenne lealmente la disposizione della disassociazione. Tale lealtà rallegra il cuore di Geova.— Prov. 27:11.
18 Se vi trovate in una situazione del genere, ricordate che Geova vi capisce. Troncando i rapporti con il disassociato o il dissociato, dimostrate di odiare gli atteggiamenti e i comportamenti che hanno portato a questa situazione. Ma dimostrate anche che amate abbastanza il trasgressore da agire nei suoi migliori interessi. La vostra lealtà a Geova può aumentare le probabilità che la persona che ha ricevuto la disciplina si penta e torni a Geova.
19 Una persona che fu disassociata e in seguito venne riassociata scrisse: “Sono felice che Geova ami tanto il suo popolo da far sì che la sua organizzazione sia mantenuta pura. Quello che agli estranei può sembrare un atteggiamento rigido, è un provvedimento sia necessario che veramente amorevole”. Pensate che questa persona sarebbe stata aiutata a pervenire a tale conclusione se i componenti della congregazione, inclusi i suoi familiari, avessero mantenuto con lei contatti regolari mentre era disassociata? Sostenendo la disposizione scritturale della disassociazione dimostriamo di amare la giustizia e riconosciamo il diritto di Geova di stabilire norme di condotta."


Torre di guardia del 15/4/2012 pag 12:

"LEALTA' A GEOVA
16 Ci sono componenti della congregazione che hanno commesso peccati gravi e che sono stati ripresi “con severità, affinchè
fossero sani nella fede”. (Tito 1:13) Nel caso di alcuni, la loro condotta ha portato alla disassociazione. Per “quelli che ne sono stati addestrati”, la disciplina è stata di aiuto per ristabilirsi
spiritualmente. (Ebr. 12:11) E se il disassociato è un parente o un caro amico? Allora a essere in gioco è la nostra lealtà, non verso quella persona, ma verso Dio. Geova senz’altro nota se ci atteniamo al comando di non avere contatti con qualsiasi disassociato. — Leggi 1 Corinti 5
17 Consideriamo solo un esempio del bene che può derivare quando una famiglia sostiene lealmente il comando di Geova di non stare in compagnia di parenti disassociati. Un ragazzo era disassociato da più di dieci anni, durante i quali i genitori e i quattro fratelli avevano ‘cessato di mischiarsi’ in sua compagnia.
A volte cercava di prendere parte alle attività della famiglia ma, lodevolmente, tutti i familiari erano decisi a non avere alcun contatto con lui. Dopo la sua riassociazione disse che la compagnia della famiglia gli era sempre mancata, specie di sera quando si ritrovava da solo. Ammise comunque che se i familiari avessero trascorso del tempo con lui, anche solo per brevi periodi, questo avrebbe soddisfatto il suo bisogno di stare in loro compagnia. Tuttavia, poichè la famiglia non aveva avuto alcun contatto con lui,
l’ardente desiderio di stare con loro era diventato una delle ragioni che lo avevano indotto a ristabilire la sua relazione con Geova. Teniamone conto se mai fossimo tentati di violare il comando di Dio
di non stare in compagnia di parenti disassociati."
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
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nelly24
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Messaggio da nelly24 »

Ti capisco, Verdemare, una cosa é sapere com´é la prassi dopo la diss/disassociazione, l´altra é trovare le pubblicazioni che impongono l´ostracismo. É successo anche a me (ve lo ricordate?) IN CASA MIA quando sono venuti a far visita a mia madre l´anziano che rea presente a quel colloquio durante il quale mi sono dissociata - dunque CONOSCEVA IL MOTIVO DELLA MAI DISSOCIAZIONE - e una sorella. Non volevano salutarmi, evitavano di guardarmi e se ne sono usciti persino OFFESI. Te lo dico, ma non posso provarlo :test: , servono le pubblicazioni che gli altri gentilmente ti hanno elencato.
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ilnonnosa
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Messaggio da ilnonnosa »

Gli stessi principi valgono anche in relazione ai dissociati.

Rifiutare di far parte dell'organizzazione è un peccato gravissimo, perché la voce del corpo direttivo è voce di Geova.

“… le disposizioni entro l’organizzazione sono stabilite dall’amorevole provvisione di Dio. Le accettiamo come provenienti da Dio… Dovremmo rispondere con la stessa prontezza con cui si risponderebbe alla voce di Dio… I sorveglianti terrestri rappresentano Geova nei loro incarichi esattamente come lo rappresentano quelli celesti… lo ‘schiavo’ e altri sorveglianti nominati non sono certamente ispirati come lo furono quelli adoperati per scrivere la Bibbia, tuttavia i membri della congregazione dimostrano il dovuto rispetto per la posizione da questi occupata, accettandone i consigli perché sanno che questo è il provvedimento di Geova…”.
(La Torre di Guardia 1/12/1957 pp. 723–724)

“Allo stesso modo, Cristo il Capo, si serve dell’organizzazione che è il suo corpo per adempiere l’opera da lui assegnata. I suoi ordini raggiungono l’intera organizzazione sulla terra atraverso il corpo direttivo, e dall’alto in basso mediante le filiali fino alle congregazioni. … Per attenersi all’autorità di Cristo, è quindi necessario ubbidire all’organizzazione che egli dirige personalmente. Fare ciò che dice l’organizzazione significa fare ciò che egli dice. Resistere all’organizzazione significa resistere a lui”.
(La Torre di Guardia 15/10/1959 p. 621)

“… La Società è il rappresentante visibile del Signore sulla terra”
(Jehovah’s Witnesses in the divine purpose – 1959 p. 149)

Nel libro “Organizzati per fare la volontà di Geova – 2005 a pagina 155 il Corpo Direttivo scrive:

“Invece la persona che si è dissociata ripudiando la fede e abbandonando deliberatamente l’adorazione di Geova è considerata alla stessa stregua di un disassociato. Si farà un breve annuncio per informare la congregazione, dicendo: “[Nome e cognome] non è più testimone di Geova”.

“Come le istruzioni prevedono da tempo, qualora doveste notificare alla filiale una disassoci azione o una dissociazione, il comitato giudiziario dovrà compilare un modulo S-77-I e farne due copie. Invierà alla filiale l’originale ed una copia, conservando l’altra nell’archivio confidenziale della congregazione”. (Stralcio circolare del 25/3/2010 indirizzata A TUTTI I CORPI DEGLI ANZIANI)
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“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”. (Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)
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Verdemare
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Messaggio da Verdemare »

Grazie a tutti per le testimonianze e per le ricerche

:grazie: :bravo: :appl: :lovebibbia: :pugnopc:
Zaffiro
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Messaggio da Zaffiro »

ciao Verdemare,anche nel libro ORGANIZZATI puoi trovare ciò di cui hai bisogno,a pag. 155 si legge "la persona che si è dissociata ripudiando la fede ed abbandonando deliberatamente l'adorazione di Geova è considerata alla stessa stregua di un disassociato.Si farà un breve annuncio per informare la congregazione dicendo:(nome e cognome ) non è più testimone di Geova".
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Non credo proprio che tuo marito cada dalle nuvole, per motivi suoi non vuole credere all'evidenza. Cerca di sapere quali sono questi motivi.
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nelly24
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Messaggio da nelly24 »

Gabriella Prosperi ha scritto:....... non vuole credere all'evidenza.......
:quoto100:
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Ray
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Messaggio da Ray »

Mi ha chiesto dove avrei letto su Internet una cosa del genere , nei siti dove vado io, non dicono la verita', sostiene lui, la Societa' non ha mai detto una cosa del genere,
L.... ma può essere anche.... una richiesta di aiuto da parte di tuo marito ?

Una specie di prova, su quello che succederà a te,e anche per capire come stanno realmente le cose,vuoi che dopo tanto tempo trascorso nei tdg non sappia come si devono comportare i tdg sulla questione disassociati/dissociati ?

Non farti sfuggire questa occasione per evidenziare le brutture dell'ostracismo ,e a cosa lui andrà incontro una volta che tu ti sarai dissociata... :ciao:
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Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Verdemare
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Messaggio da Verdemare »

Gli ho fatto leggere le vostre risposte dal Forum e anche da FB, dove scrivo, ha visto coi suoi occhi che le ricerche si basano esclusivamente sulla letteratura WTS , ha letto la Torre di Guardia del 1982 , e ha visto coi suoi occhi che le cose stanno come gli dicevo io . Non lo trova giusto , perche' secondo lui, il mio caso e' diverso, io non ho commesso nessun peccato, e non parlo contro l' organizzazione ( lo crede lui :risatina: ) , questa e' una delle tante cose che non gli vanno giu' , ma per lui e' sempre e comunque la verita' e ci sta bene, ma capisce che per me non e' cosi' e rispetta la mia decisione . :carezza:
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Quando suo malgrado sara' costretto a seguire le disposizioni della WTS nei tuoi riguardi, pena l'emarginazione e poi, a lungo termine, l'espulsione, dovra' prendere atto che probabilmente, una grossa percentuale di espulsi di sua conoscenza non erano peccatori incalliti.
Allora sara' per lui un duro colpo
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Visto che adesso tuo marito sa cosa accadrebbe se ti dissoci, immagino che preferisca che tu rimanga semplicemente inattiva.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

Ai visto sti apostatacci. L'organizzazione ne parla tanto male ed invece dicono la verità, carta alla mano. Bel colpo Verdemare :appl: :appl: :appl:
ATTENZIONE: ALTA POSSIBILITA' DI CONTENUTI FORTEMENTE DISSACRANTI.
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Linus
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Messaggio da Linus »

Tuo marito e' come tutti gli altri testimoni che cadono dalle nuvole, negano anche l'evidenza, sono sempre gli altri che hanno frainteso e capito male. Comunque per esperienza personale quando all'epoca mi dissociai mi trattarono allo stesso modo di un disassociato, quindi via il saluto e troncati tutti i rapporti
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Linus ha scritto:Tuo marito e' come tutti gli altri testimoni che cadono dalle nuvole, negano anche l'evidenza, sono sempre gli altri che hanno frainteso e capito male. Comunque per esperienza personale quando all'epoca mi dissociai mi trattarono allo stesso modo di un disassociato, quindi via il saluto e troncati tutti i rapporti
Non credo che il marito di Verdemare possa essere definito "come tutti gli altri". In diverse occasioni lei ha parlato della sua famiglia e l'impressione che ne ho ricavato è che suo marito sia un uomo dalla profonda bontà d'animo, che non credeva possibile l'ostracismo verso i dissociati perché gli appariva ingiusto. Penso che una persona sensibile possa giustificare un trattamento crudele come l'ostracismo solo convincendosi che sia riservato a peccatori incalliti, e penso che questa si sia verificato in questo caso.
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Messaggio da Linus »

Cogitabonda ha scritto:
Linus ha scritto:Tuo marito e' come tutti gli altri testimoni che cadono dalle nuvole, negano anche l'evidenza, sono sempre gli altri che hanno frainteso e capito male. Comunque per esperienza personale quando all'epoca mi dissociai mi trattarono allo stesso modo di un disassociato, quindi via il saluto e troncati tutti i rapporti
Non credo che il marito di Verdemare possa essere definito "come tutti gli altri". In diverse occasioni lei ha parlato della sua famiglia e l'impressione che ne ho ricavato è che suo marito sia un uomo dalla profonda bontà d'animo, che non credeva possibile l'ostracismo verso i dissociati perché gli appariva ingiusto. Penso che una persona sensibile possa giustificare un trattamento crudele come l'ostracismo solo convincendosi che sia riservato a peccatori incalliti, e penso che questa si sia verificato in questo caso.

Ma chi ha detto che il marito di verdemare sia cattivo? il fatto e' che un testimone che dice che non creda che ci sia ostracismo anche per i dissociati vuol dire che fa il finto tonto perche' tutti i testimoni sanno che succede ai disassociati e ai dissociati. Quello che voglio dire e' che pur di difendere la loro religione la maggior parte dei testimoni negano l'evidenza e fanno venire dubbi soprattutto a chi e' fuori che puo' credere che in effetti siano solo dicerie.
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

Non si tratta di fare di tutt'un'erba un fascio, quindi non si sostiene che il marito di verdemare sia in malafede, semplicemente si fa fatica a credere che, vista l'esperienza nel culto, possa credere che gli espulsi siano tutti peccatori e che, quindi, qualora la moglie si dimettesse per dissenso ideologico, il trattamento ostracizzante le venisse evitato.
Secondo me è un caso di dissonanza cognitiva abbastanza comune in chi è in buona fede o in chi preferisce chiudere gli occhi
Gabriella
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Tiziano
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Messaggio da Tiziano »

Gabriella Prosperi ha scritto:Quando suo malgrado sara' costretto a seguire le disposizioni della WTS nei tuoi riguardi, pena l'emarginazione e poi, a lungo termine, l'espulsione, dovra' prendere atto che probabilmente, una grossa percentuale di espulsi di sua conoscenza non erano peccatori incalliti.
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Gabriella
:quoto100: inoltre se non c'è altro che ti possa trattenere fuori dai tdg potresti sempre rientrare e restare inattiva.. o no?
Signore dammi la pazienza...perchè se mi dai la forza...faccio una strage

Voglio ancora una carezza dalla mia mamma .............. Roma 1°dicembre 2010

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Verdemare
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Messaggio da Verdemare »

Tiziano ha scritto:
Gabriella Prosperi ha scritto:Quando suo malgrado sara' costretto a seguire le disposizioni della WTS nei tuoi riguardi, pena l'emarginazione e poi, a lungo termine, l'espulsione, dovra' prendere atto che probabilmente, una grossa percentuale di espulsi di sua conoscenza non erano peccatori incalliti.
Allora sara' per lui un duro colpo
Gabriella
:quoto100: inoltre se non c'è altro che ti possa trattenere fuori dai tdg potresti sempre rientrare e restare inattiva.. o no?
Rientrare? Ma veramente io non ne sono mai uscita, sono in un " limbo" e ci devo rimanere , sono inattiva .
A mio marito sembra incredibile che una persona che per coerenza non vuole piu' essere una TG, dimettendosi, o dissociandosi, debba passare per una che ha combinato qualcosa di grosso e venga emerginata persino da sua mamma e sua sorella , ma la realta', alla luce di tutte le pubblicazioni che abbiamo letto , e' quella . :s.parole:
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