Disassociare/Condannare a morte
Moderatore: Cogitabonda
Disassociare/Condannare a morte
Quale di queste due "punizioni" trovate più crudele e perché?
"Se ci siamo incontrati e mi hai dimenticato non hai perso nulla; ma se incontri Gesù Cristo e lo dimentichi, hai perso tutto" (San Francesco di Paola)
La condanna a morte ti toglie la vita,la disassociazione ti toglie il saluto dei tdg di cui non ce ne può fregare di meno ! Le due cose non sono nemmeno lontanamente paragonabili .
UNA COINCIDENZA E' UNA COINCIDENZA , DUE COINCIDENZE SONO DUE COINCIDENZE , MA TRE COINCIDENZE SONO UNA PROVA . (A. EINSTEIN )
La disassociazione ti fa morire socialmente e almeno inizialmente emotivamente e spiritualmente, la condanna a morte ti fa morire e basta...Horse ha scritto:Quale di queste due "punizioni" trovate più crudele e perché?
Se la disassociazione non implicasse l'ostracismo la questione sarebbe diversa, ma ORA le due cose sono legate.
La più crudele? Entrambe lo sono ma la morte fisica lo è ovviamente di più...
Carina comunque come provocazione...
Ciao
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
ma la disassociazione ti fa morire socialmente solo nell'ambito tdg il che credo sia irrilevante rispetto a tutto il resto ! E' vero che come nel mio caso è implicata la mia famiglia ma tutto il resto dei parenti compresa la famiglia di mio marito non sono tdg ! Solo 3 persone mi hanno messa a morte,simbolicamente parlando .
UNA COINCIDENZA E' UNA COINCIDENZA , DUE COINCIDENZE SONO DUE COINCIDENZE , MA TRE COINCIDENZE SONO UNA PROVA . (A. EINSTEIN )
Non voglio esagerare ma a questa provocazione ne aggiungo un'altra: è possibile che un tdG disassociato, in virtù delle conseguenze che ciò comporta, passi per una fase nella quale davvero pensa "magari mi avessero condannato a morte"?
Chiedo a chi ha vissuto la disassociazione o si è dissociato.
Chiedo a chi ha vissuto la disassociazione o si è dissociato.
"Alcuni amici, liberi pensatori, mi dicono che sono chiuso nella gabbia del cattolicesimo. E io rispondo che è vero: il cattolico è prigioniero della sua Chiesa, come il volatile è prigioniero del cielo." (JULIEN GREEN)
Dipende Serenè... dipende da quante amicizie il tdg avesse di fuori e sai meglio di me che spesso per il tdg tutto il suo mondo ruota attorno ai tdg, quindi la morte sociale (almeno inizialmente) esiste eccome!serenè ha scritto:ma la disassociazione ti fa morire socialmente solo nell'ambito tdg il che credo sia irrilevante rispetto a tutto il resto ! E' vero che come nel mio caso è implicata la mia famiglia ma tutto il resto dei parenti compresa la famiglia di mio marito non sono tdg ! Solo 3 persone mi hanno messa a morte,simbolicamente parlando .
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
A mio avviso sottovaluti l' aspetto psicologico della cosa,se non mi saluta più il tizio del palazzo accanto non mi interessa proprio, ma ho letto molte testimonianze di persone con i quali il coniuge, i figli i genitori hanno chiuso qualsiasi tipo di rapporto, è chiaro che togliere la vita è più grave che togliere il saluto, ma come sopportare di vivere una situazione del genere? Trovo che sia una crudeltà disumana fare ciò, mi sembra la situazionedi un uomo torturato che chiede al suo aguzzino di ucciderlo per pietàserenè ha scritto:La condanna a morte ti toglie la vita,la disassociazione ti toglie il saluto dei tdg di cui non ce ne può fregare di meno ! Le due cose non sono nemmeno lontanamente paragonabili .
"Se ci siamo incontrati e mi hai dimenticato non hai perso nulla; ma se incontri Gesù Cristo e lo dimentichi, hai perso tutto" (San Francesco di Paola)
Noooooo !! Non è il caso di dare tanta soddisfazione ! E poi mio marito e i miei figli valgono molto di più di quei pochi tdg che ho perso ! Forse loro si condannano a morte da soli perchè sono costretti ad accettare una regola che va contro natura e per questo potrebbero anche ammalarsi fisicamente a lungo andare ! P.S. ho risposto a PHILO ma altri mi hanno preceduto.
UNA COINCIDENZA E' UNA COINCIDENZA , DUE COINCIDENZE SONO DUE COINCIDENZE , MA TRE COINCIDENZE SONO UNA PROVA . (A. EINSTEIN )
Bisogna che il personaggio in questione dipenda esclusivamente dai TDG: lavoro, amicizie, famiglia, casa e arredi vari. In tal caso, gli consiglio di denunciare la sfiga per stalking ...Philo ha scritto:Non voglio esagerare ma a questa provocazione ne aggiungo un'altra: è possibile che un tdG disassociato, in virtù delle conseguenze che ciò comporta, passi per una fase nella quale davvero pensa "magari mi avessero condannato a morte"?
Chiedo a chi ha vissuto la disassociazione o si è dissociato.
Se non puoi volare,corri.
Se non puoi correre, cammina.
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ma con tutti i mezzi, continua a muoverti sempre!!!
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- Gabriele Traggiai
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Sposto la discussione in Forum Principale. I sondaggi prevedono delle opzioni da scegliere e possono essere aperti (tecnicamente) solo dai moderatori. Infatti il thread si sta sviluppando come una normale discussione.
Se qualcuno ha qualche sondaggio in mente dovrebbe proporlo privatamente ai moderatori che decideranno se proporlo o meno e di conseguenza creeranno il sondaggio stesso.
Gabry/Mod
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- Cogitabonda
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Gli interventi che ho letto finora guardano alla disassociazione dal punto di vista di chi la subisce. Adesso proverei a guardarla secondo l’ottica di chi sta dall’altra parte: il comitato giudiziario che decide di disassociare un “fratello” o una “sorella”. Questi uomini credono fermamente che nel giorno di Armaghedon la sola salvezza sarà per coloro che sono Testimoni di Geova, tutti gli altri saranno distrutti. Perciò nel momento in cui decidono una disassociazione decidono una condanna a morte, poiché decidono che la persona giudicata dovrà essere esclusa dalla salvezza.
Ora mi chiedo se il ragionamento che loro fanno è “secondo noi questa persona ha dimostrato, coi suoi comportamenti, di non essere più un fratello/una sorella. Con la disassoci azione noi, comunità di tutti i Testimoni, ne prendiamo semplicemente atto. Ma poiché Geova vede il cuore, se nel momento di Armaghedon questa persona sarà in cuor suo un vero Testimone, si salverà”.
O invece sentono di avere in mano il potere reale di decidere la morte della persona che stanno giudicando?
Vorrei tanto sentire, a questo riguardo, chi ha fatto parte di un comitato giudiziario, o chi ha raccolto le confidenze di chi ne ha fatto parte.
Ora mi chiedo se il ragionamento che loro fanno è “secondo noi questa persona ha dimostrato, coi suoi comportamenti, di non essere più un fratello/una sorella. Con la disassoci azione noi, comunità di tutti i Testimoni, ne prendiamo semplicemente atto. Ma poiché Geova vede il cuore, se nel momento di Armaghedon questa persona sarà in cuor suo un vero Testimone, si salverà”.
O invece sentono di avere in mano il potere reale di decidere la morte della persona che stanno giudicando?
Vorrei tanto sentire, a questo riguardo, chi ha fatto parte di un comitato giudiziario, o chi ha raccolto le confidenze di chi ne ha fatto parte.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
OKGabriele Traggiai ha scritto:Sposto la discussione in Forum Principale. I sondaggi prevedono delle opzioni da scegliere e possono essere aperti (tecnicamente) solo dai moderatori. Infatti il thread si sta sviluppando come una normale discussione.
Se qualcuno ha qualche sondaggio in mente dovrebbe proporlo privatamente ai moderatori che decideranno se proporlo o meno e di conseguenza creeranno il sondaggio stesso.
Gabry/Mod
"Se ci siamo incontrati e mi hai dimenticato non hai perso nulla; ma se incontri Gesù Cristo e lo dimentichi, hai perso tutto" (San Francesco di Paola)
parlo da persona che ha subito un comitato giudiziario...la prima cosa che mi e' stata detta dopo la "sentenza" e' che avevo il diritto, se volevo, di fare ricorso e essere giudicato da un comitato diverso, in quanto, essendo il comitato giudiziario composto da uomini imperfetti, c'era la possibilita' che prendessero una decisione errata. Questo mi fece riflettere, pensai che quindi loro stessi dubitavano circa l'essere guidati dallo spirito santo durante il comitato, se no perche' avrebbero timore di sbagliare? ( prima di iniziare si fa una preghiera per invocare lo spirito santo affinche' siano guidati) e tantomeno infallibili. In questo modo possono lavarsi la coscienza ed esentarsi da responsabilita' agli occhi di Geova nel caso dovessero emettere una sentenza errata. Quindi si, credo proprio che siano convinti di avere il potere di condannare a morte una persona.Cogitabonda ha scritto:Gli interventi che ho letto finora guardano alla disassociazione dal punto di vista di chi la subisce. Adesso proverei a guardarla secondo l’ottica di chi sta dall’altra parte: il comitato giudiziario che decide di disassociare un “fratello” o una “sorella”. Questi uomini credono fermamente che nel giorno di Armaghedon la sola salvezza sarà per coloro che sono Testimoni di Geova, tutti gli altri saranno distrutti. Perciò nel momento in cui decidono una disassociazione decidono una condanna a morte, poiché decidono che la persona giudicata dovrà essere esclusa dalla salvezza.
Ora mi chiedo se il ragionamento che loro fanno è “secondo noi questa persona ha dimostrato, coi suoi comportamenti, di non essere più un fratello/una sorella. Con la disassoci azione noi, comunità di tutti i Testimoni, ne prendiamo semplicemente atto. Ma poiché Geova vede il cuore, se nel momento di Armaghedon questa persona sarà in cuor suo un vero Testimone, si salverà”.
O invece sentono di avere in mano il potere reale di decidere la morte della persona che stanno giudicando?
Vorrei tanto sentire, a questo riguardo, chi ha fatto parte di un comitato giudiziario, o chi ha raccolto le confidenze di chi ne ha fatto parte.
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ma con tutti i mezzi, continua a muoverti sempre!!!
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Non sono mai stato anziano (ovviamente, per la mia età), ma essendo stato molto amico di diversi anziani ho raccolto diverse confidenze in merito, anche grazie alle mie molte domande al riguardo. Posso dirti, da ciò che ho sentito, che non credono di "condannare a morte" qualcuno, in quanto come anche tu hai scritto sanno che in ultima analisi è Geova a giudicare, potendo leggere i cuori. Sono convinti, più che altro, di "proteggere il gregge", di svolgere quindi il loro ruolo di pastori e sentinelle all'interno della congregazione. Diversi, tra l'altro, lo fanno a malincuore, convinti che sia la cosa giusta ma che non sia né facile né bello infliggere una punizione simile.Cogitabonda ha scritto:Gli interventi che ho letto finora guardano alla disassociazione dal punto di vista di chi la subisce. Adesso proverei a guardarla secondo l’ottica di chi sta dall’altra parte: il comitato giudiziario che decide di disassociare un “fratello” o una “sorella”. Questi uomini credono fermamente che nel giorno di Armaghedon la sola salvezza sarà per coloro che sono Testimoni di Geova, tutti gli altri saranno distrutti. Perciò nel momento in cui decidono una disassociazione decidono una condanna a morte, poiché decidono che la persona giudicata dovrà essere esclusa dalla salvezza.
Ora mi chiedo se il ragionamento che loro fanno è “secondo noi questa persona ha dimostrato, coi suoi comportamenti, di non essere più un fratello/una sorella. Con la disassoci azione noi, comunità di tutti i Testimoni, ne prendiamo semplicemente atto. Ma poiché Geova vede il cuore, se nel momento di Armaghedon questa persona sarà in cuor suo un vero Testimone, si salverà”.
O invece sentono di avere in mano il potere reale di decidere la morte della persona che stanno giudicando?
Vorrei tanto sentire, a questo riguardo, chi ha fatto parte di un comitato giudiziario, o chi ha raccolto le confidenze di chi ne ha fatto parte.
Concordo con chi ha scritto che la morte sociale subita via ostracismo possa essere estremamente dolorosa e che, in casi eccezionali, possa condurre anche alla morte effettiva (benché non conosca casi simili, ma non mi sorprenderebbe venirne a conoscenza); ma esorterei tutti a maggior equilibrio e lucidità: non v'è dubbio, infatti, che i tdg lascino sempre la porta aperta agli ex e che lascino il giudizio definitivo e finale a Dio.
Con questo non intendo lodare i testimoni, specialmente in merito ad una delle loro politiche più odiose, ma credo che dovremmo concentrarci più sugli effetti di questi loro provvedimenti, cercando di minimizzarli e di combatterli, piuttosto che su ciò spinge i tdg a metterli in atto, rischiando il più delle volte di dipingerli come mostri senza scrupoli assetati di sangue e pieni di odio (dimenticando che lo siamo stati anche noi, tdg, e che nessuno di noi si sarebbe mai riconosciuto in quanto ho scritto).
Ciao,
Davide
- Gabriella Prosperi
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Quoto tutto il tuo pensiero, in effetti il giudizio di codesto tribunale interno è perfettamente legittimo se non coinvolgesse nell'esercizio della pena gli affetti più intimi.Davide P. ha scritto:Non sono mai stato anziano (ovviamente, per la mia età), ma essendo stato molto amico di diversi anziani ho raccolto diverse confidenze in merito, anche grazie alle mie molte domande al riguardo. Posso dirti, da ciò che ho sentito, che non credono di "condannare a morte" qualcuno, in quanto come anche tu hai scritto sanno che in ultima analisi è Geova a giudicare, potendo leggere i cuori. Sono convinti, più che altro, di "proteggere il gregge", di svolgere quindi il loro ruolo di pastori e sentinelle all'interno della congregazione. Diversi, tra l'altro, lo fanno a malincuore, convinti che sia la cosa giusta ma che non sia né facile né bello infliggere una punizione simile.
Concordo con chi ha scritto che la morte sociale subita via ostracismo possa essere estremamente dolorosa e che, in casi eccezionali, possa condurre anche alla morte effettiva (benché non conosca casi simili, ma non mi sorprenderebbe venirne a conoscenza); ma esorterei tutti a maggior equilibrio e lucidità: non v'è dubbio, infatti, che i tdg lascino sempre la porta aperta agli ex e che lascino il giudizio definitivo e finale a Dio.
Con questo non intendo lodare i testimoni, specialmente in merito ad una delle loro politiche più odiose, ma credo che dovremmo concentrarci più sugli effetti di questi loro provvedimenti, cercando di minimizzarli e di combatterli, piuttosto che su ciò spinge i tdg a metterli in atto, rischiando il più delle volte di dipingerli come mostri senza scrupoli assetati di sangue e pieni di odio (dimenticando che lo siamo stati anche noi, tdg, e che nessuno di noi si sarebbe mai riconosciuto in quanto ho scritto).
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E' lì il buco nero del culto, lì e nell'implicito ricatto che non è per piacere a Dio che si rientra, ma per riconquistare chi si è perduto.
Gabriella
La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
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E se tuo marito e i tuoi figli, oltre che genitori e fratelli fossero TDG quando tu non lo sei più? Sarebbe così leggero staccarsene?serenè ha scritto:Noooooo !! Non è il caso di dare tanta soddisfazione ! E poi mio marito e i miei figli valgono molto di più di quei pochi tdg che ho perso !
Molti restano solo per quello... stringendo i denti e mentendo a se stessi.
Presentazione: viewtopic.php?f=7&t=3917
- flor de mal
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Allora considerandola come una provocazione........altrimenti come domanda effettiva risulterebbe alquanto poco intelligente
E' ovvio che la morte fisica e' peggiore. ho perso quasi qualsiasi cosa nei tdg.....ma non la speranza di costruire una vita migliore. Cosa che sto cercando di fare..........e cosa che la morte fisica toglie in assoluto.
La sofferenza in certi giorni e' fortissima ma esistono sofferenze peggiori. quindi non spariamo ca !!!!
E' ovvio che la morte fisica e' peggiore. ho perso quasi qualsiasi cosa nei tdg.....ma non la speranza di costruire una vita migliore. Cosa che sto cercando di fare..........e cosa che la morte fisica toglie in assoluto.
La sofferenza in certi giorni e' fortissima ma esistono sofferenze peggiori. quindi non spariamo ca !!!!
- flor de mal
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E se tuo marito e i tuoi figli, oltre che genitori e fratelli fossero TDG quando tu non lo sei più? Sarebbe così leggero staccarsene?Lucio ha scritto:serenè ha scritto:Noooooo !! Non è il caso di dare tanta soddisfazione ! E poi mio marito e i miei figli valgono molto di più di quei pochi tdg che ho perso !
Molti restano solo per quello... stringendo i denti e mentendo a se stessi.[/quot
Secondo me sono quasi la meta'.......
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disassociazione o cndanna a morte
Io sono una disassociata-dissociata, dopo 35 anni in congregazione.
Ne ho viste e subite tante e poi ho detto..fine.
Le conseguenze sono state l'stracismo dagli amici e familiari..specie figlie e generi.
Ma la mia vita continua e mai più mi farò condizionare da religioni o altro.
La condanna a morte è la fine di tutto, ma la disassociazione è una condizione che può essere ripagata da molte altre esperienze positive. L'unica cosa brutta che quest'organizzazione ha fatto è farmi vedere Dio come un nemico anzichè un Padre amorevole, come viene chiamato.
Ne ho viste e subite tante e poi ho detto..fine.
Le conseguenze sono state l'stracismo dagli amici e familiari..specie figlie e generi.
Ma la mia vita continua e mai più mi farò condizionare da religioni o altro.
La condanna a morte è la fine di tutto, ma la disassociazione è una condizione che può essere ripagata da molte altre esperienze positive. L'unica cosa brutta che quest'organizzazione ha fatto è farmi vedere Dio come un nemico anzichè un Padre amorevole, come viene chiamato.
- angielichi
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boh poi non so:)
penso sia alquanto esagerato paragonare la morte alla disassociazione.. Dico che è una punizione crudele e senza senso perchè rinunci a quella che fino a qualche tempo fa era la tua vita... Ma anche se il prezzo è alto la sensazione di libertà ne vale la pena..
In più penso che si noi disassociati soffriamo perchè è ingiusto ma stanno peggio i tg che si adattano a questa forma di ostracismo che li fa stare davvero male.. noi stiamo male ma alla morte penso proprio non si possa paragonare..
In più penso che si noi disassociati soffriamo perchè è ingiusto ma stanno peggio i tg che si adattano a questa forma di ostracismo che li fa stare davvero male.. noi stiamo male ma alla morte penso proprio non si possa paragonare..
In un ottica non credente, non esiste paragone, sempre se alla vita si attribuisce un valore; la vita, la possibilità di far nuove esperienze, la capacità di saper creare nuovi rapporti affettivi, eliminati quelli vecchi e magari falsi, rimane.
In un’ottica credente è l’inverso: la morte sociale è peggiore di quella fisica, perché con questa vieni condannato da Dio-Geova; con quella vieni condannato dagli uomini, che per inciso hanno la presunzione di sostituirsi a Dio, e prima del tempo debito, per cui alla condanna finale devi aggiugere quella “storica” e umana.
Poi, se vogliamo fare un mix, le cose si complicano.
In un’ottica credente è l’inverso: la morte sociale è peggiore di quella fisica, perché con questa vieni condannato da Dio-Geova; con quella vieni condannato dagli uomini, che per inciso hanno la presunzione di sostituirsi a Dio, e prima del tempo debito, per cui alla condanna finale devi aggiugere quella “storica” e umana.
Poi, se vogliamo fare un mix, le cose si complicano.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
======================================
Primo post — Presentazione — Staurós: palo o croce? (link esterno)
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo post — Presentazione — Staurós: palo o croce? (link esterno)
a volte uno disassociato viene condannato a morte...mi spiego
quanti che sono stati disassociati non hanno ritenuto che era meglio per loro morire?e si sono suicidati?
a volte non si regge il dolore,la distanza,l'ostracismo...
quanti che sono stati disassociati non hanno ritenuto che era meglio per loro morire?e si sono suicidati?
a volte non si regge il dolore,la distanza,l'ostracismo...
Presentazione viewtopic.php?f=7&t=8542" onclick="window.open(this.href);return false;
Birds born in a cage think flying is an illness...-Alejandro Jodorowski-
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un pò di rispetto per i condannati a morte perfavore, ultimamente parte del forum sembra avere perso completamente la bussola: wts/mafia disassociare/condannare a morte, andateglielo a dire a chi ha perso qualche caro in un agguato di mafia o a qualcuno che sta aspettando l'esecuzione in carcere, ma perfavore
Sono d'accordo...occhio a non farsi prendere la mano con paragoni a dir poco azzardati, va bene criticare alcuni aspetti della WTS ma certi confronti non reggono...per quanto sia dura la realtà di questa cosiddetta religione e dei fenomeni ad essa collegati non confondiamoli con cose ben più serie.nike ha scritto:un pò di rispetto per i condannati a morte perfavore, ultimamente parte del forum sembra avere perso completamente la bussola: wts/mafia disassociare/condannare a morte, andateglielo a dire a chi ha perso qualche caro in un agguato di mafia o a qualcuno che sta aspettando l'esecuzione in carcere, ma perfavore
P.S. Molto interessante il ragionamento di Cogitabonda...ribaltando il punto di vista è già più plausibile il collegamento (non parallelismo!) tra "sentenza" di disassociazione e sentenza di morte, anche se resta sempre il codicillo che salva capra e cavoli dicendo che alla fine Geova giudicherà secondo i cuori che solo lui conosce
"Chi porta il paraocchi si ricordi che del completo fanno parte il morso e la sferza."
Stanisław Jerzy Lec
"Non condivido la tua idea, ma darei la vita perché tu la possa esprimere." Voltaire
Presentazione - Facebook
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credo che bisognerebbe fare dei grossi distinguo: la disassociazione è il corrispondente moderno della condanna a morte, spesso le riviste hanno detto che è per benignità che l'antica condanna è stata mitigata con il provvedimento "amorevole" della disassociazione. D'altra parte, molti anziani ci soffrono davvero e cercano per quanto ritengono possibile di evitarlo. Io, quando mi rendevo conto che mio marito stava partecipando a qualche comitato, quasi sempre passavo quel tempo a pregare Geova di aiutarlo a usare discernimento e misericordia, e so per certo che lo faceva anche lui. Ovviamente ci credevamo davvero, ma allo stesso modo eravamo molto turbati per l'espressione di Paolo che uno allontanato dalla congregazione era "consegnato a Satana". E' qualcosa che ti fa stare realmente male, finché non realizzi che ciò vale solo se un'organizzazione è DAVVERO l'organizzazione di Dio, posto che ce ne sia una codificata in qualche modo, e l'unione dei cristiani non sia piuttosto solamente spirituale, ma questo è un altro discorso.
Credo che la sofferenza sia grandissima, specialmente se non hai il tempo, prima, di metabolizzare la situazione.
Io non mi sono mai dissociata, ho tutta la famiglia nella mia stessa situazione, eppure il dolore è ugualmente grande, ma ragazzi, siamo vivi, facciamo cose che ci piacciono, se vogliamo farle, dai, non è certo come morire...chiaro che non tutti la vedono allo stesso modo, e bisognerebbe tener conto delle eventuali debolezze
o dello stress del momento, ma piano piano ci si può riequilibrare e stare meglio di prima.
Credo che la sofferenza sia grandissima, specialmente se non hai il tempo, prima, di metabolizzare la situazione.
Io non mi sono mai dissociata, ho tutta la famiglia nella mia stessa situazione, eppure il dolore è ugualmente grande, ma ragazzi, siamo vivi, facciamo cose che ci piacciono, se vogliamo farle, dai, non è certo come morire...chiaro che non tutti la vedono allo stesso modo, e bisognerebbe tener conto delle eventuali debolezze
o dello stress del momento, ma piano piano ci si può riequilibrare e stare meglio di prima.
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