http://www.treccani.it/enciclopedia/set ... ociali%29/
Qui la parte dove i TDG vengono chiaramente indicati come "setta" dalla Treccani:
Roy Wallis ha elaborato invece una tipologia concepita specificamente in funzione dei nuovi movimenti religiosi comparsi in Occidente dopo la seconda guerra mondiale. Anch'egli usa come criterio l'atteggiamento di fronte al mondo e distingue tre tipi:
1) La nuova religione che rifiuta il mondo (world-rejecting new religion), giudica corrotto l'ordine sociale dominante e chiama i fedeli a riorientare la propria esistenza in base ai precetti divini, conducendo una vita di sacrificio per la causa e spesso impegnandosi in un tipo di vita comunitaria (tutto vi è regolato dal gruppo, al quale gli interessi particolari sono subordinati) che, quando il messaggio predicato dal gruppo avrà conquistato molti adepti, potrebbe rappresentare la prefigurazione del mondo nuovo (sono tipici di questa categoria movimenti come quello dei seguaci di Kṙṡṅa o la Chiesa dell'unificazione fondata da Sun Myung Moon, se si pensa in particolare a quei loro membri che vi sono impegnati a tempo pieno).
2) È di segno opposto la nuova religione che ha un atteggiamento affermativo nei confronti del mondo (world-affirming new religion), in quanto ritiene che l'ordine sociale dominante sia dotato di molte caratteristiche altamente desiderabili e che l'essere umano possegga un potenziale enorme che chiede solo di essere sviluppato per poter funzionare perfettamente nel mondo, seguendo un percorso che non è legato a un atto di fede ma alla disponibilità a sperimentare una tecnica che dimostrerà da se stessa i propri effetti benefici; essa determinerà anche il convincimento e insieme, come conseguenza ultima, la trasformazione del mondo dovuta alla trasformazione interiore degli individui (è l'approccio caratteristico di movimenti come la Meditazione trascendentale o la Soka Gakkai);
3) La nuova religione che si adatta al mondo (world-accomodating new religion) considera la religiosità principalmente come una questione di vita interiore che non ha profonde implicazioni sociali, e desidera essenzialmente che i propri adepti conducano una vita più religiosa, poiché questo tipo di religiosità non protesta tanto contro l'ordine sociale dominante quanto contro ciò che percepisce come una mancanza di vitalità delle istituzioni religiose (Wallis - v., 1984, pp. 9-39 - annovera in questa categoria sia i pentecostali, sia il movimento di origine indonesiana Subud).
Abbiamo presentato queste due tipologie a titolo d'esempio, ma ce ne sono molte altre e senza dubbio altre ancora ne saranno elaborate negli anni futuri. Per evitare un malinteso frequente bisogna sottolineare che le tipologie non ambiscono a costituire una forma di classificazione ma piuttosto uno strumento di analisi sociologica. Non bisogna dunque cercare di far entrare a ogni costo la realtà dei gruppi nel quadro teorico così definito: alcuni movimenti tendono a corrispondere a un tipo piuttosto che a un altro, ma molti di essi rientrano in realtà nei tipi misti. Se si prende come esempio il movimento Scientology, il suo approccio dottrinale (sviluppo dell'intero potenziale che si suppone possegga l'essere umano, il quale - secondo la teoria di L.R. Hubbard - utilizzerebbe solo una frazione delle sue facoltà) rientra chiaramente nella categoria della world-affirming new religion, e ciò vale anche per coloro che vi ricorrono unicamente come 'clienti', ma il genere di vita proprio della minoranza che si consacra a tempo pieno al movimento sarà per molti aspetti vicino a quello degli adepti di una world-rejecting new religion.Questa osservazione vale ancor più per i tipi ideali definiti da Troeltsch. È vero che una setta come quella dei testimoni di Geova è stata finora molto vicina al modello teorico: esclusivismo e pretesa del monopolio della verità religiosa, organizzazione di tipo non sacerdotale, impegno volontario tenuto a manifestarsi con atti concreti (battesimo nell'età adulta, un certo numero di ore dedicato al movimento), disciplina rigida ed esigenza di conformismo interno, orientamento di tutta la vita in funzione dell'appartenenza al gruppo (anche nella scelta dell'uso del tempo libero, della formazione professionale e dell'occupazione, ecc.), dimensione della protesta (agli occhi dei testimoni di Geova le istituzioni sia civili che religiose rappresentano un sistema condannato da Dio). Ma, accanto a questi casi relativamente vicini a un tipo 'puro', la maggior parte dei gruppi si rifà a strutture più complesse.