Ispirazione

Un'analisi delle pubblicazioni passate e presenti dei TdG

Moderatore: Achille

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Vittorino
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Ispirazione

Messaggio da Vittorino »

Due modi di vedere l'Ispirazione:
Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, p. 49
Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, p. 49
Ispirazione (1).jpg (211.41 KiB) Visto 1359 volte
La Torre di Guardia, 1 febbraio 2014, p. 16
La Torre di Guardia, 1 febbraio 2014, p. 16
Ispirazione (2).jpg (240.7 KiB) Visto 1359 volte
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Vittorino
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Messaggio da Vittorino »

Mi è parso interessante rilevare che, dal concetto di dettatura di "Potete vivere per sempre....", si è passati al concetto di comunicazione e libera scelta delle parole della "Torre di Guardia".
Ricordo qualche discussione in merito un po' di anni fa, quando asserivo proprio quest'ultima versione.
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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Quell'esempio del datore di lavoro e della segretaria c'è ancora, tale e quale, nel libro attualmente impiegato per lo studio, al capitolo 2: http://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1102005132

Quel "far scrivere" non lo avevo inteso come "dettare" ma come "dare istruzioni sui contenuti da comunicare".

Non sono in grado di dire se i TdG hanno mai considerato la Bibbia come letteralmente dettata da Dio, e se abbiano cambiato intendimento successivamente. Magari se ne è già parlato in passato in questo forum, nel qual caso spero che qualcuno ci illumini.
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Vittorino
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Messaggio da Vittorino »

Cogitabonda ha scritto:Quell'esempio del datore di lavoro e della segretaria c'è ancora, tale e quale, nel libro attualmente impiegato per lo studio, al capitolo 2: http://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1102005132

Quel "far scrivere" non lo avevo inteso come "dettare" ma come "dare istruzioni sui contenuti da comunicare".

Non sono in grado di dire se i TdG hanno mai considerato la Bibbia come letteralmente dettata da Dio, e se abbiano cambiato intendimento successivamente. Magari se ne è già parlato in passato in questo forum, nel qual caso spero che qualcuno ci illumini.
In effetti la foto di "Vivere per sempre", dà l'impressione di "dettatura", mentre il pensiero dei TdG è più articolato, come si può vedere dall'esempio tratto da alcune pubblicazioni:
Torre di Guardia del 15 luglio 1970 pagg. 426-427
9 Per il mondo in genere, anche per i seguaci della cristianità, l’espressione “Parola di Dio” usata in riferimento alla Bibbia ha pochissimo significato. Possono credere che la Bibbia è un libro scritto riguardo a Dio da uomini devoti, ma non che avesse in effetti origine da Dio. Tuttavia la Bibbia stessa dice che “tutta la Scrittura è ispirata da Dio”. Inoltre, che “la profezia non fu mai recata dalla volontà dell’uomo, ma degli uomini parlarono da parte di Dio mentre erano sospinti dallo spirito santo”. (2 Tim. 3:16; 2 Piet. 1:21) Questo significa che, mentre vari uomini furono impiegati per fare la maggior parte dell’effettiva composizione, la Bibbia ha un solo Autore, Geova Dio. Per mezzo del suo spirito egli trasmise alla mente dei suoi profeti messaggi o visioni, che essi misero poi per iscritto. Come si fece questo?
10 In alcuni casi le informazioni furono trasmesse mediante dettatura. Per mezzo di un rappresentante angelico Geova disse a Mosè: “Scriviti queste parole, perché secondo queste parole concludo in effetti un patto con te e con Israele”. (Eso. 34:27; Ebr. 2:2) Mosè scrisse esattamente ciò che gli era stato detto.
11 Comunque, in altri casi sembra evidente che agli scrittori biblici fosse consentita una certa misura d’iniziativa personale in quanto allo stile della composizione. Lo spirito di Geova guidò i loro pensieri, ma il modo di esprimersi rifletté fino a un certo punto le particolari qualità degli scrittori. (Eccl. 12:10; 2 Sam. 23:1, 2) Nel nostro proprio giorno c’è la comune pratica che il direttore d’azienda dica al suo segretario di scrivere una lettera, senza specificare necessariamente le frasi da usare. Il segretario fa l’effettiva composizione, seguendo accuratamente le istruzioni ricevute e usando le espressioni che sa per esperienza essere in armonia col modo di fare del direttore. La lettera completata, firmata dal direttore, è riconosciuta come inviata da lui.
12 Dovrebbe esserci difficile capire che Dio, sebbene invisibile ai suoi servitori, poté comunicare messaggi o visioni alla loro mente? (Atti 28:25; Ezec. 1:1-3) Noi non consideriamo insolito accendere una radio e ascoltare la voce di qualcuno che ci sia invisibile, molti chilometri lontano. Quando degli astronauti percorsero un’orbita lunare, trasmisero a terra messaggi e immagini, che furon ricevuti con rimarchevole chiarezza. Come fanno gli uomini a fare queste cose? Semplicemente osservando le leggi che Geova stesso ha già messo in vigore.
13 L’idea che Dio può comunicare con l’uomo dal reame invisibile non è dunque affatto irragionevole. Né il fatto che qui sulla terra degli scrittori facessero l’effettiva composizione prova che quello che scrissero non fosse realmente da Dio. Ciò nondimeno bisogna riconoscere che il semplice fatto che queste cose potessero accadere non prova di per sé che la Bibbia è da Dio. Quale evidenza c’è che Dio in effetti comunicò con quegli uomini che scrissero la Bibbia?

La Torre di Guardia del 15 agosto 1975 pagg. 494-496
COME GLI SCRITTORI DELLA BIBBIA RICEVETTERO LE INFORMAZIONI
5 Fra i “molti modi” impiegati per trasmettere il messaggio di Dio agli uomini sulla terra vi fu la dettatura diretta. (Ebr. 1:1, 2) Fra le parti dettate della Bibbia vi sono i Dieci Comandamenti (pure forniti per iscritto su due tavolette di pietra) e tutte le altre leggi e i regolamenti del patto che Dio stipulò con gli Israeliti. Geova Dio trasmise questo patto della Legge per mezzo di angeli. (Atti 7:53) Perciò fu dato a Mosè il comando: “Scriviti queste parole”. (Eso. 34:27) Oltre a Mosè altri profeti pure ricevettero messaggi specifici che furono in seguito messi per iscritto. (Come esempi, si vedano II Samuele 7:5-16; Isaia 7:3-9 e Geremia 7:1-34). Questi messaggi specifici erano di solito pronunciati dall’angelo rappresentativo di Dio. — Gen. 31:11-13.
6 Geova Dio si servì a volte di sogni, visioni e trance per comunicare il suo messaggio agli uomini. (Num. 12:6; 1 Sam. 3:4-14; 2 Sam. 7:17; Dan. 9:20-27) Nel caso dei sogni, o “visioni della notte”, alla mente della persona addormentata erano sovrapposte le immagini che comunicavano il messaggio o proposito di Dio. Altri che videro visioni erano completamente svegli e le informazioni furono impresse mediante immagini sulla mente cosciente. (Matt. 17:2-9; Luca 9:32) Qualcuno ricevette visioni dopo essere caduto in trance. Benché cosciente, era così assorto nella visione da essere immemore verso tutto ciò che lo circondava. (Atti 10:10-16; 11:5-10) Gli scrittori biblici che avevano ricevuto le informazioni per mezzo di sogni, visioni o trance dovettero poi scegliere le parole e le espressioni per descrivere in termini significativi quello che avevano visto. — Abac. 2:2; Riv. 1:1, 11.
7 Una considerevole parte della Bibbia è narrazione storica e racconta le vicende di persone, famiglie, tribù e nazioni. Come fecero gli scrittori biblici a ricevere queste informazioni? A volte furono testimoni degli avvenimenti stessi che narrarono. Ma spesso dovettero attingere ad altre fonti, consultando racconti storici già esistenti, genealogie o anche persone che erano in grado di fornire informazioni fidate, direttamente o in altro modo. Questo richiese vaste e attente ricerche da parte dello scrittore. Esdra, sacerdote ed esperto copista, usò una ventina di fonti documentarie per compilare i due libri di Cronache. Il medico Luca, scrivendo in merito al suo Vangelo, osservò: “[Ho] con accuratezza seguito ogni cosa dall’inizio, [per scriverla] in ordine logico”. (Luca 1:3) Il materiale storico (come quello contenuto in Genesi e nel libro di Giobbe) sugli inizi dell’uomo e su avvenimenti precedenti, sulle conversazioni nei cieli invisibili e su cose simili fu rivelato da Dio agli scrittori o, inizialmente, ad altri. Se fu reso noto a persone che non erano gli scrittori, dovette essere trasmesso verbalmente o in forma scritta fino al tempo in cui divenne parte del racconto biblico.
8 Oltre alla storia, la Bibbia contiene un gran numero di saggi detti e consigli. Gli scrittori attinsero alla propria e all’altrui esperienza, sulla base dello studio e dell’osservanza delle Scritture loro disponibili. Nella Bibbia leggiamo ripetute dichiarazioni che lo illustrano. Riguardo all’interesse mostrato da Dio ai suoi servitori e di cui era stato testimone, il salmista Davide dichiarò: “Sono stato giovane ed ora sono vecchio, ma non ho visto un giusto abbandonato, né i suoi figli mendicare per il pane”. (Sal. 37:25, La Bibbia Concordata) Il saggio scrittore di Ecclesiaste, Salomone figlio di Davide, da quello che aveva osservato concluse: “Per l’uomo non c’è niente di meglio che mangiare e in realtà bere e far vedere alla sua anima il bene a causa del suo duro lavoro. Io ho visto anche questo, sì, io, che questo è dalla mano del vero Dio”. (Eccl. 2:24) Per mettere in ordine il materiale basato sull’esperienza umana si richiese dallo scrittore un diligente sforzo. Questo si vede da Ecclesiaste 12:9, 10, dove leggiamo: “Il congregatore era divenuto saggio, anche insegnò di continuo al popolo la conoscenza, e ponderò e fece una completa ricerca, per mettere in ordine molti proverbi. Il congregatore cercò di trovare le parole dilettevoli e lo scritto di corrette parole di verità”.
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Julian
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Messaggio da Julian »

In effetti la foto di "Vivere per sempre", dà l'impressione di "dettatura", mentre il pensiero dei TdG è più articolato
Infatti è più articolato. Ecco come tratta l'argomento il libro Perspicacia:

L’individualità espressiva dei singoli scrittori biblici è conciliabile con l’ispirazione divina della Bibbia?

È comunque evidente che gli uomini impiegati da Dio per redigere le Scritture non furono semplici automi che si limitassero a scrivere sotto dettatura. A proposito dell’apostolo Giovanni leggiamo che la Rivelazione “ispirata da Dio” gli fu presentata “in segni” per mezzo di un angelo di Dio e che poi Giovanni ‘rese testimonianza alla parola data da Dio e alla testimonianza data da Gesù Cristo, sì, a tutte le cose che aveva visto’. (Ri 1:1, 2) “Mediante ispirazione [lett. “in spirito”]” Giovanni si trovò “nel giorno del Signore” e gli fu detto: “Ciò che vedi, scrivilo in un rotolo”. (Ri 1:10, 11) Geova Dio concesse dunque agli scrittori biblici di usare le proprie facoltà mentali nella scelta delle parole e delle espressioni atte a descrivere le visioni ricevute (Aba 2:2), pur esercitando sempre su di loro sufficiente controllo e guida affinché il risultato finale fosse non solo accurato e veritiero, ma anche conforme al Suo proposito. (Pr 30:5, 6) Che occorresse uno sforzo personale da parte dello scrittore è dimostrato dalle parole di Ecclesiaste 12:9, 10, dove si parla della necessità di ponderare, fare ricerche e disporre in ordine il materiale al fine di presentare dovutamente “parole dilettevoli e la scrittura di corrette parole di verità”. — Cfr. Lu 1:1-4.


Questo senza dubbio spiega la presenza di stili diversi e anche di espressioni che sembrano rispecchiare l’ambiente da cui proveniva il singolo scrittore. Le doti naturali degli scrittori possono essere state uno dei fattori che ne determinarono la scelta da parte di Dio per un particolare incarico; egli può anche averli preparati in anticipo per impiegarli secondo il suo proposito.


Un esempio di individualità espressiva è quello di Matteo, che, essendo stato esattore di tasse, è specifico nei suoi numerosi riferimenti a cifre e denaro. (Mt 17:27; 26:15; 27:3) Da parte sua Luca, “il diletto medico” (Col 4:14), usa espressioni particolari che ne evidenziano la precedente professione di medico. — Lu 4:38; 5:12; 16:20.


Anche quando lo scrittore dice di aver ricevuto la “parola di Geova” o una certa “dichiarazione”, è possibile che questa non gli sia stata trasmessa parola per parola, ma piuttosto presentandogli un quadro mentale del proposito di Dio, che poi lo scrittore ha espresso a parole. Forse per questa ragione alcuni scrittori dicono a volte di aver ‘visto’ (anziché ‘udito’) la “dichiarazione solenne” o “la parola di Geova”. — Isa 13:1; Mic 1:1; Aba 1:1; 2:1, 2.


Qui l'articolo completo: http://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/1200002178" onclick="window.open(this.href);return false;

Avrei una piccola curiosità al riguardo: quasi tutte le voci del Perspicacia sono identiche all'Ausiliario per capire la bibbia. E' così anche per la voce Ispirazione?

Pace.
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