La scolarizzazione ai tempi del VT e NT

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Gabriella Prosperi
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La scolarizzazione ai tempi del VT e NT

Messaggio da Gabriella Prosperi »

Si è portati spesso a pensare che la scolarizzazione fosse piuttosto bassa tra gli ebrei dei tempi narrati nella Bibbia.
Soprattutto ho sentito vatie affermazioni sostenere che ai tempi di Gesù gran parte del popolo fosse analfabeta.
Ho trovato questo articolo interessante che afferma il contrario
http://puntoacroce.altervista.org/Artk/ ... ne_OiG.htm" target="_blank" target="_blank
Gabriella
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Barfedio
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Messaggio da Barfedio »

"Argentino Quintavalle...chi era costui? si domandava Barfedio"
Ho provato a cercare su internet, ma c'é solo una sfilza di suoi libri.
Sono un pò perplesso su quanto afferma.
Nel capitolo "Memorizzazione" afferma che i rotoli erano relativamente scarsi e subito dopo che ve n'era almeno uno in ogni casa: non é una palese contraddizione?
Da quanto scrive sembra far intendere che l'istruzione fosse una cosa diffusa.
Penso che la realtà fosse ben diversa.
Nei secoli scorsi l'istruzione é sempre stata appannaggio delle classi agiate, religiose e dei nobili.
Del resto basta andare indietro di pochi decenni per rendersi conto dell'analfabetismo tra la gente comune.
Comunque, se qualcuno conosce questo autore, mi può illuminare?
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Topsy
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Messaggio da Topsy »

Non conosco il signore da voi citato, ma Gunter Stemberger professore di giudaistica all'Università di Vienna, autore di numerosi libri e articoli sulla storia e la cultura ebraica, annotava in "La religione ebraica" EDB, come più di qualsiasi altra religione lo studio è, nell'ebraismo, dovere religioso e ideale comune e non compito e privilegio di una casta sacerdotale. Senza un minimo di formazione non si può essere pienamente ebrei.

"Porrete nell'anima e nel cuore queste mie parole...le insegnerete ai vostri figli, parlandone quando sarai seduto in casa tua e quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai" (Deut. 11,18s).

Un antico commento rabbinico di questo passo (SifreDt 46) illustra come il dovere di insegnare al proprio figlio inizia non appena il bambino comincia a parlare; allora sua padre gli parla nella lingua sacra e gli insegna la Torah. Se non procede a questo modo è come se lo "seppelisse". Secondo l'ebraismo palestinese i figli dovevano imparare a conoscere la tradizione e la legge, e ciò poteva avvenire solo attraverso la conoscenza della lingua ebraica che permetteva di poter comprendere la Bibbia nella sua lingua originale. La normale lingua parlata era allora l'aramaico; il greco era abbastanza diffuso come seconda lingua del Paese.
L'ebraismo ha introdotto l'educazione scolastica generalizzata prima di qulsiasi altro popolo e vi è rimasto fedele anche nelle circostanze più difficili. I reperti archeologici venuti alla luce in Israele (lettere, documenti, conti, ect) confermano ciò che conosciamo dalle fonti letterarie, cioè che lì nell'antichità la conoscenza della scrittura era patrimonio comune. Si può tranquillamente pensare che già molto presto gli ebrei analfabeti fossero pochissimi, mentre nello stesso periodo nel mondo greco e romano, come in seguito anche nel medioevo cristiano, l'educazione scolastica continunava a essere prileggio delle classi agiate.Naturalmente, in quanto dovere relgioso, l'insegnamento era esclusivamente orientato ai testi religiosi. Si trattava sopratutto di imparare a leggere e a comprendere la Bibbia.
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

In effetti, è opinione diffusa tra gli studiosi che tra gli ebrei il tasso di alfabetizzazione, in antichità, fosse notevolmente supriore rispetto a quello che si riscontrava tra gli altri popoli.
E' assai probabile che una discreta percentuale (che rimane comunque difficile da calcolare) di ebrei maschi sapessero leggere. Ecco perché non è assolutamente improbabile che Gesù (pur di estrazione umile, per quanto non umilissima) sapesse leggere e scrivere ed avesse, pertanto, una buona conoscenza delle Scritture ebraiche sia canoniche che non (anche in ragione del fatto che all'epoca in cui egli visse gli ebrei non disponevano ancora di un Canone di Scritture chiuso e, come molti specialisti hanno in anni recenti notato, le dottrine di Gesù sono, su diversi punti, legate ad alcune concezioni che ritroviamo in testi, oggi considerati "apocrifi", nati nell'ambito di quello che viene detto il "giudaismo enochico").
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Ely
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Messaggio da Ely »

Anche i tdg dicono che gli ebrei del tempo di Gesù e sin dai tempi di Abraamo percepivano un'istruzione, soprattutto religiosa, ma che conseguentemente portava a saper leggere e scrivere correttamente sin dalla tenera età. L'istruzione, come afferma topsy e come conferma il Deuteronomio, era parte integrante dell'educazione ai figli.

Comunque penso che una predilezione dell'istruzione verso i maschi, a discapito delle femmine, c'era, sin dai tempi antichi, quindi, se non c'era discriminazione tra caste, c'era a mio parere, quasi sicuramente tra i sessi.


Ciao
Ely
Ora vi preghiamo, fratelli, riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo ..., di non lasciarvi così facilmente confondere e turbare, ... quasi che il giorno del Signore sia imminente. (II Tess. 2,1-2)

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Topsy
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Messaggio da Topsy »

Prendendo alla lettera il testo biblico che parla di "figli" (Deut.11,18) le bambine non erano comprese, e ciò corrispondeva alla situazione sociale dell'antichità. L'educazione scolastica delle bambine non era obbligatoria, anche se molti padri annettevano una grande importanza alla formazione delle loro figlie. G.Stemberger ricordava come fu proprio il fatto che le ragazze non erano obbligate allo studio della Torah ad aprire loro, prima che ai ragazzi, in un mondo che teneva in gran conto lo studio, la strada di un'ampia formazione "profana".
Ancora oggi è possibile trovare maestri che rammentono come le donne siano esonerate dall'obbligo dello studio, ma non che gli sia proibito. Per questo in ogni tempo ci sono state in Israele donne "sapienti" che sapevano leggere e scrivere e commentare i testi sacri nella lingua orignale e conoscevano alla perfezione i dinim (leggi) che presiedono all'osservanza quotidiana. Lo studio della Legge ancora in certi ambienti religiosi ortodossi israeleiani (prevalentemente di matrice ashkenazita) è paragonato ad un duro "combattimento", e quindi, "estraneo" alla natura femminile, per cui è tenuto fuori dalla loro sfera. Ma la cultura religiosa ebraica, non è, nè era, monolitica, e non può essere ridotta alla sole censure severe e repressive delle usanze patriarcali. Essa includeva anche delle alternative sorprendentemente "sovversive" sin dall'antichità.
virtesto
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Mi concedete ...

Messaggio da virtesto »

..di dire che ,probabilmente, ai tempi di Gesù i contadini andavano nei campi a lavorare e così facevano i figli e i figli dei figli mentre l'istruzione, come avveniva altrove , era riservata alle classi sociali elevate? Il discorso su Gesù e la sua istruzione è un altro: lui era il figlio di Dio, quindi un discorso a sè.
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Topsy
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Messaggio da Topsy »

...se le fonti normative e documentali confermano che l'istruzione religiosa (che includeva il saper leggere i propri testi sacri) non fosse prerogativa delle sole classi agiate, quanto meno occorre tenere conto.
Il dovere di educare religiosamente i figli spettava al padre, ma non ogni padre era in grado di assumere questo obbligo e dall'altra parte il comune cittadino non poteva pagare un insegnante privato, per cuì è noto che si avvertì ben presto la necessità di disporre di una struttura scolastica pubblica. Un testo rabbinico attribuisce a Simon be Shetach ( I secolo a.C.) la disposizione che prevedeva per i bambini la frequenza scolastica; secondo un'altro testo si sarebbe proceduto a stabilire in ogni distretto e in ogni città degli insegnanti cui affidare i bambini in età di sei o sette anni, negli anni antecedenti lo scoppio delle insurrezioni contro Roma. Occorre cmq pnsare che tale insegnamento avveniva per le vie delle città e dei villaggi, e tradizionalmente si imparava recitando i testi sacri ad alta voce.
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deep-blue-sea
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La Watchtower

Messaggio da deep-blue-sea »

insegnava che gli ebrei avevano una più alta istruzione rispetto ai popoli che li circondavano. Perché? Perché tenevano 'adunanze'regolari, essendo presenti ogni sabato alla lettura dei rotoli e nelle riunioni per l'adorazione.....
Evidentemente, dovevano tener viva l'importanza e la necessità delle adunanze......
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virtesto
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Per Topsy...

Messaggio da virtesto »

..le fonti bibliche, quindi il massimo, dicono anche che ogni cinquant'anni c'era un Giubileo e.addirittura, chi fu costretto per debiti a vendere la terra ora ne rientrava in possesso. Bellissimo, non vi pare? Il creditore ritornava la terra gratis al debitore.

Questa norma, bellissima, non si è mai riusciti ad applicarla. Non ha mai funzionato. Cara Topsy, un conto sono le belle parole , ma i fatti sono un'altra cosa.
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Topsy
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Messaggio da Topsy »

virtesto ha scritto:..le fonti bibliche, quindi il massimo, dicono anche che ogni cinquant'anni c'era un Giubileo e.addirittura, chi fu costretto per debiti a vendere la terra ora ne rientrava in possesso. Bellissimo, non vi pare? Il creditore ritornava la terra gratis al debitore.

Questa norma, bellissima, non si è mai riusciti ad applicarla. Non ha mai funzionato. Cara Topsy, un conto sono le belle parole , ma i fatti sono un'altra cosa.
No virtesto, purtroppo ti sbagli. Non sono solo belle parole. In primo luogo, nella ricerca, che una fonte sia biblica o meno, è del tutto irrilevante. Al pari di ogni altra opera le Sacre Scritture debbano essere sottoposte al vaglio della scienza, allo studio comparativo delle fonti, ect... scontato. Come per ogni altra fonte letteraria, occorre confrontare quanto essa ci narra con tutti gli altri dati scritti dell’epoca a nostra disposizione, un confronto dellla letteratura biblica con la letteratura storiografica giudaica extrabiblica, con le informazioni che ci pervengono dall’archeologia biblica attraverso materiali e manufatti della cultura israelitico-giudaica che ci permettono di ricostruisce l'ambiente in cui vissero i personaggi biblici, e le loro abitudini, fornendo reperti che completano e confermano le testimonianze fornite dai documenti cartacei.
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