è morto Muhammad Ali Cassius Clay
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è morto Muhammad Ali Cassius Clay
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Grande campione di pugilato e grande uomo
mi spiace tanto
Renato
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Bravo Otello !otello44 ha scritto:Nonostante il divieto della WTS ho sempre seguito il pugilato ed ho ammirato sempre ALI' MUHAMMAD (Cassius Clay)
era un grande uomo e un grande pugile , mi dispiace molto RIP
Otello 44
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Il suo "sport" fará presto la sua stessa fine, e non ne sentiremo la mancanza.
Due intelligentoni che si prendono a sganassoni in faccia viene chiamato sport, per caritá. E a fine carriera sembrano scemi, li ho visti io, ma si prendessero una bella bicicletta, via.
Due intelligentoni che si prendono a sganassoni in faccia viene chiamato sport, per caritá. E a fine carriera sembrano scemi, li ho visti io, ma si prendessero una bella bicicletta, via.
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https://www.facebook.com/eroidellosport ... 117919577/
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Preferisco ricordarlo come Cassius Clay.
Ricordo che da bambino vidi in diretta i suoi incontri con Joe Freizer. Il collegamento via satellite era alle 4, 30 del mattino, ma non era un sacrificio alzarsi a quell'ora per vedere "il peso massimo" danzare sul ring come una ballerina, colpire l'avversario furbescamente e senza "devastarlo" oppure incassare colpi senza reagire solo per "poter giustificare" una rivincita che non avrebbe avuto storia se non quella più prevedibile. Clay giocava con l'avversario come il gatto col topo, a suo piacimento. Per molti anni è stato ben più di una spanna superiore a chiunque e lui lo sapeva! E da brava persona, impegnata, di colore, vissuta in America negli anni '60, ha saputo cavalcare la sua indiscussa superiorità per la causa dei "neri". Ma io, da bambino che ero, ne vedevo solo la sua "eroicità" sul ring e giuravo a me stesso che da grande sarei stato come lui: invincibile!
Ricordo che da bambino vidi in diretta i suoi incontri con Joe Freizer. Il collegamento via satellite era alle 4, 30 del mattino, ma non era un sacrificio alzarsi a quell'ora per vedere "il peso massimo" danzare sul ring come una ballerina, colpire l'avversario furbescamente e senza "devastarlo" oppure incassare colpi senza reagire solo per "poter giustificare" una rivincita che non avrebbe avuto storia se non quella più prevedibile. Clay giocava con l'avversario come il gatto col topo, a suo piacimento. Per molti anni è stato ben più di una spanna superiore a chiunque e lui lo sapeva! E da brava persona, impegnata, di colore, vissuta in America negli anni '60, ha saputo cavalcare la sua indiscussa superiorità per la causa dei "neri". Ma io, da bambino che ero, ne vedevo solo la sua "eroicità" sul ring e giuravo a me stesso che da grande sarei stato come lui: invincibile!
NON ABBIATE PAURA!! CHI HA PAURA MUORE TUTTI I GIORNI, CHI NON HA PAURA UNA VOLTA SOLA Presentazione viewtopic.php?f=7&t=12908" onclick="window.open(this.href);return false;
questo commento mi ricorda quello di una "nonnina" che, guardando una partita di calcio "sbuffò": "ma come si fa a guardare questa cosa: 22 stupidi in mutande che diventano matti a rincorrere una palla e appena la raggiungono le danno un calcio per buttarla viaMassimo D. ha scritto:Il suo "sport" fará presto la sua stessa fine, e non ne sentiremo la mancanza.
Due intelligentoni che si prendono a sganassoni in faccia viene chiamato sport, per caritá. E a fine carriera sembrano scemi, li ho visti io, ma si prendessero una bella bicicletta, via.
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Salve
Io lo ricordo sia come eroe dello Sport ,ma sopratutto come eroe impegnato socialmente ed ha vinto.
è stato grande. Riguardo al pugilato ,dobbiamo dire che praticamente ALI' MUHAMMAD (Cassius Clay)
era povero e fu indirizzato alla boxe dal poliziotto di Louisville Joe E. Martin, che lo incontrò mentre, dodicenne, inveiva contro chi aveva rubato la sua bicicletta, promettendo allo sconosciuto "una bella strapazzata". Il poliziotto gli consigliò di imparare prima a boxare e lo portò alla palestra Columbia, dove iniziò a mettere in mostra il suo talento.
buona serata
Io lo ricordo sia come eroe dello Sport ,ma sopratutto come eroe impegnato socialmente ed ha vinto.
è stato grande. Riguardo al pugilato ,dobbiamo dire che praticamente ALI' MUHAMMAD (Cassius Clay)
era povero e fu indirizzato alla boxe dal poliziotto di Louisville Joe E. Martin, che lo incontrò mentre, dodicenne, inveiva contro chi aveva rubato la sua bicicletta, promettendo allo sconosciuto "una bella strapazzata". Il poliziotto gli consigliò di imparare prima a boxare e lo portò alla palestra Columbia, dove iniziò a mettere in mostra il suo talento.
buona serata
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Nell'America di quei tempi le palestre di boxe erano uno dei pochissimi luoghi in cui un ragazzino di colore dei quartieri poveri poteva coltivare sogni di gloria. Erano anche un posto che serviva a tenere quei ragazzini lontani da quelle bande che per molti erano l'anticamera della criminalità.
"I am black and beautiful" era una frase che veniva insegnata ai bambini neri dal movimento contro la discriminazione. "Io sono nero e bello", insegnavano a rispondere così alle frasi razziste di chi li chiamava "scarafaggi" o in altri modi offensivi. E chi più di Clay incarnava quell'immagine di nero e bello? Statuario nel fisico, aveva uno stile tutto suo nel boxare. Danzava sul ring, e schivava i colpi degli avversari con una facilità che li faceva sembrare lenti e goffi, quando in realtà era lui ad essere incredibilmente veloce. Ero bambina quando lo vedevo in TV, non sopportavo la boxe, non capivo perché mio padre e mio nonno la guardassero volentieri, ma vedere Cassius Clay fu una rivelazione. La sua boxe era arte.
"I am black and beautiful" era una frase che veniva insegnata ai bambini neri dal movimento contro la discriminazione. "Io sono nero e bello", insegnavano a rispondere così alle frasi razziste di chi li chiamava "scarafaggi" o in altri modi offensivi. E chi più di Clay incarnava quell'immagine di nero e bello? Statuario nel fisico, aveva uno stile tutto suo nel boxare. Danzava sul ring, e schivava i colpi degli avversari con una facilità che li faceva sembrare lenti e goffi, quando in realtà era lui ad essere incredibilmente veloce. Ero bambina quando lo vedevo in TV, non sopportavo la boxe, non capivo perché mio padre e mio nonno la guardassero volentieri, ma vedere Cassius Clay fu una rivelazione. La sua boxe era arte.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
Buon giornoCogitabonda ha scritto:Nell'America di quei tempi le palestre di boxe erano uno dei pochissimi luoghi in cui un ragazzino di colore dei quartieri poveri poteva coltivare sogni di gloria. Erano anche un posto che serviva a tenere quei ragazzini lontani da quelle bande che per molti erano l'anticamera della criminalità.
"I am black and beautiful" era una frase che veniva insegnata ai bambini neri dal movimento contro la discriminazione. "Io sono nero e bello", insegnavano a rispondere così alle frasi razziste di chi li chiamava "scarafaggi" o in altri modi offensivi. E chi più di Clay incarnava quell'immagine di nero e bello? Statuario nel fisico, aveva uno stile tutto suo nel boxare. Danzava sul ring, e schivava i colpi degli avversari con una facilità che li faceva sembrare lenti e goffi, quando in realtà era lui ad essere incredibilmente veloce. Ero bambina quando lo vedevo in TV, non sopportavo la boxe, non capivo perché mio padre e mio nonno la guardassero volentieri, ma vedere Cassius Clay fu una rivelazione. La sua boxe era arte.
concordo quanto scritto da Cogitabonda.
Lo sport come box e judo ecc.. sono discipline sportive e la disciplina ha lo scopo non quello della violenza ,ma riguarda la difesa e l'uso della forza deve essere al servizio del bene . Un pugilatore se picchia un cittadino qualunque ,viene depennato dallo sport ,perché appunto non è questo lo spirito del pugilato.
Come dice Cogitabonda ,infatti questa disciplina aiutò Clay a non far parte delle bande criminali del suo quartiere ,lo aiutò ad avere stima di se stesso e a riscattarsi dalla povertà.
Buona giornata
Eh, però meno male che non tutti quelli che non praticano pugilato e altri "sport" dove lo scopo è quello di fare male all'avversario, fanno parte di bande di malviventi...
Purtroppo il suo "sport" lo ha ucciso a fuoco lento, a furia di prendersi colpi in testa.
Per me l'unica vera fase che si può definire sportiva è l'allenamento. Il resto è violenza.
Purtroppo il suo "sport" lo ha ucciso a fuoco lento, a furia di prendersi colpi in testa.
Per me l'unica vera fase che si può definire sportiva è l'allenamento. Il resto è violenza.
Mi spiace SocrateSocrate69 ha scritto:Eh, però meno male che non tutti quelli che non praticano pugilato e altri "sport" dove lo scopo è quello di fare male all'avversario, fanno parte di bande di malviventi...
Purtroppo il suo "sport" lo ha ucciso a fuoco lento, a furia di prendersi colpi in testa.
Per me l'unica vera fase che si può definire sportiva è l'allenamento. Il resto è violenza.
Stavolta la tua visione è limitata:
La boxe praticata da Clay, Benvenuti (che non si è preso il Parkinson) Oliva (che non si è preso il P...) Sugar Ray Leonard (che non si è preso il P... nonostante tre titoli mondiali in tre categorie diverse)
non era violenza ma... sport!!!
Alla fine degli incontri, i "duellanti" si scambiavano "segno di pace"
Tra loro non c'era ne odio ne violenza, soli sport
anche se capisco ti sia difficile crederlo
NON ABBIATE PAURA!! CHI HA PAURA MUORE TUTTI I GIORNI, CHI NON HA PAURA UNA VOLTA SOLA Presentazione viewtopic.php?f=7&t=12908" onclick="window.open(this.href);return false;
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