Il Geco frutto del caso o di un progetto?

Un'analisi delle affermazioni della Watchtower in contrasto con i fatti scientifici accertati

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Romagnolo
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Il Geco frutto del caso o di un progetto?

Messaggio da Romagnolo »

Dopo il precedente post sul Gufo volevo riportarvi un articoletto apparso 11 anni fa su un simpatico o meno animaletto,...il Geco!
Svegliatevi 4/08/2008 p.26
Frutto di un progetto?
La forza adesiva del geco
▪ Gli scienziati sono impressionati dalla capacità del geco di arrampicarsi su superfici lisce, e addirittura di scorrazzare per il soffitto, senza scivolare. Come riesce in questa impresa straordinaria?
La Bibbia dice che il geco “afferra con le sue proprie mani”. (Proverbi 30:28) In effetti le zampe di questo piccolo rettile assomigliano a delle mani, che gli consentono di aderire a superfici lisce con estrema facilità. Le dita presentano pieghe ricoperte da migliaia di setole filiformi, e ogni setola è formata da centinaia di filamenti microscopici. Le forze intermolecolari (forze di Van der Waals) che si sviluppano tra questi filamenti e la superficie sono sufficienti per sostenere il peso del geco, anche quando si sposta velocemente su una superficie vitrea sfidando la gravità.
I ricercatori vogliono realizzare sostanze adesive che, come le zampe del geco, aderiscano a superfici lisce. Fra i vari utilizzi, queste sostanze potrebbero avere “molte applicazioni in campo medico”, afferma la rivista Science News, “da bendaggi che rimangono al loro posto anche quando sono bagnati, a un cerotto che potrebbe sostituire i punti di sutura”.
Allora, che ne pensate? La forza adesiva del geco è dovuta al caso? O è frutto di un progetto?


Siamo di fronte al solito ragionamento, se in natura qualche essere vivente ha qualche dote particolare...meglio se unica, ciò è dimostrazione di un preciso e deliberato atto creativo; o almeno è quella la direzione verso cui la WT vuole spingere il lettore.
Questo aspetto però dell' unicità o straordinarietà di qualche dote è comunque più controproducente che non utile se pensiamo ad un confronto tra evoluzione o progettazione...ma ci tornerò dopo.
A fronte di quanto riportato dalla Svegliatevi volevo però far notare che l' articolo presta il fianco ad una critica,...forse gli scrittori davano per scontato che tutti i Gechi siano muniti di quelle setole filiformi nelle dita delle loro "mani" , ed invece no!
Come riporta la rivista BBC Scienze del Dicembre 2018, esiste una varietà di Geco, il Geco Leopardo....unico attualmente nella sua specie a non essere munito di tali setole ma attrezzato con "mani" normali, come tutti gli altri rettili.
Da qui sorge la domanda....ma questa varietà è una creazione distinta dagli altri gechi o è solo una naturale variazione all' interno della medesima specie?
Se accettiamo la prima ipotesi allora dovremmo per coerenza pensare che anche gli orsi bianchi e gli orsi bruni sono due distinti atti creativi, oppure che anche le Stenelle sono venute all' esistenza da un distinto atto creativo rispetto a tuti gli altri tipi di defino...e si potrebbe continuare.
Se invece accettiamo la seconda ( che pure i Creazionisti oggi giorno non hanno problemi ad accettare) ne sovverrebbe che pure le differenze delle "manine" dei gechi siano solo dovute ad una variazione del tutto naturale....anche perchè a questo punto ci sarebbe da chiedersi...quale tipo di Geco è stato creato per primo?
Quello dotato di setoline o quello nò?
E se in quello No ci vogliamo vedere una variazione rispetto a quello Si , perchè non può essere vero il contrario?
Cioè che quelli attualmente più diffusi si siano originati da predecessori dotati di dita normali come quelli degli altri rettili?
Se a questo dilemma aggiungiamo che tali tipo di dita sono uniche, ecco che sorge una domanda come mai se sono frutto di un progetto intelligente, questo progettista ha dotato solo i Gechi di tale tipologia di ancoraggio alle superfici liscie?
Se invece pensassimo ad un processo evolutivo la domanda non si pone più, il miracolo del Geco potrebbe benissimo essere un felice caso di modifiche vantaggiose apparse all' interno di una specie che grazie in parte anche a tale modifica strutturale è riuscita a prosperare e diffondersi nel globo.
Esendo una modifica magari casualmente riuscita ecco che diventa molto più normale riscontrarla fino ad oggi in una unica specie.
Questo almeno è il mio pensiero.
Qui un sito che parla del Geco Leopardo e di come tenerselo in casa.
https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q ... 1khkRRLd24" onclick="window.open(this.href);return false;
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Morpheus
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Messaggio da Morpheus »

Ho sempre apprezzato e odiato le pagine finali delle riviste che contenevano cose del genere (la proboscide, la farfalla, il geco, etc).
Le apprezzavo perche' erano curiose e inteserranti.
Le odioavo perche' l'ultima parte era sempre "Secondo voi, e' dovuto al caso? O frutto di un progetto?".

Che brutto modo di ragionare!
Per convincerci che c'e' un progettista basterebbe dimostrare che i cambiamenti nel DNS non avvengono, oppure di dimostrare direttamente che esiste un essere sovrannaturale.
Ed invece fanno appello all'argomento di encredulita' personale: "A me non sembra impossibile"

Peccato che non ha nessun valore visto che esiste un cammino di piccolissime variazione che accumulate possono protare da pre-geco che non puo' arrampicarsi ad un geco che puo' farlo.
Se tale cammino e percorribile nel tempo di esistenza della cita sulla terra, allora che stiamo ancora a pensare?
“I nostri nemici sono stati l’ignoranza e la rassegnazione”. Non so perché, ma ormai è andata così.

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Romagnolo
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Messaggio da Romagnolo »

Pensa Morpheus che io invece ero uno di quelli che amava quel genere di articoli...e ora sto qua a contestarli ogni volta che mi sembra possibile. :ironico: :lingua:
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Morpheus
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Messaggio da Morpheus »

Tra l'altro e' anche errato chiedere se e' "frutto del CASO o di un progetto". Il motore evolutivo e' la selezione naturale che e' un processo ben definito.

Gli errori di copia del DNA che ne generamo le mutazioni sono inevitabili con il caso che puo' controllare solo DOVE essi avvengono e non SE avvengono.
D'altronde come si puo' pretendere di utlizzare delle minuscole calamite per copiare quadrilioni minuscole lettere calamitate, in un ambiente non isolato, tempestato da radiazioni radiazioni dall'infrarosso ai raggi gamma, oltretutto pieno di altre piccole calamite li vicino senza che ci siano dei sporadici errori?
Sarebbe incredibile se il processo di copia fosse SEMPRE PERFETTO quindi le mutazioni del DNA sono inevitabili e che si accumulino nel DNA fino a creare una mutazione apprezzabile e' solo questione di tempo. Il vero processo evolutivo e' quindi, avuta una mutazione inevitabile, decidere se essa e' utile alla sopravvivenza della specie o no. Ed e' questo che, in breve, fa la selezione naturale.
“I nostri nemici sono stati l’ignoranza e la rassegnazione”. Non so perché, ma ormai è andata così.

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