Ciao Quixote, mi hai detto e non mi hai detto nulla.Quixote ha scritto: ↑14/11/2022, 15:20 Premesso che chi volesse informarsi, oltre alle pagine sul sito, può utilmente ricorrere, in ricerca, ai post miei e di Polymetis su argomento ‘croce’
Voce la cui neutralità è espressamente messa in dubbio; di fatto non presenta un approccio scientifico, manca di supporti filologici, non cita vocabolari etimologici, non cita studi linguistici che spieghino, in generale, l‘evoluzione semantica delle parole, menziona fonti storiche e pseudo-storiche in modo parziale, non presenta la crocifissione come fenomeno storico globale, parla solo di greci latini ed ebrei, non ne presenta una storia comparata. Infine evita completamente di parlare della prassi in uso romana (stipes + patibulum), che è pur attestata, e che è quel che solo ci importa.Nimrod ha scritto: ↑13/11/2022, 16:11 Ho anche trovato su Wikipedia questa spiegazione.
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Stauros_(termine)
È uso linguistico: desiderare è voce che piacerebbe a Freud, ma in origine altro non significa che ‘cesso di contemplare le stelle’. Cosí delirare significa ‘uscir di lira’, cioè dalla porca (scavata in linea retta con vanga o zappa). L’ingl. car, automobile, è relitto di carro. Il francese causer vale ‘chiacchierare’, il romagnolo cmande’ significa ‘chiedere, domandare’, non ‘comandare’ come vorrebbe la sua etimologia. Il rivale in amore non è originariamente che colui che abita sull’altra riva del fosso, ecc. ecc. ecc.Mi sono chiesto perché un termine deve avere due significati differenti per poi in epoca moderna assumerne uno solo.
Quali ‘alcuni’? non mi risulta che nessun critico dia a stauros il valore di croce in età preellenistica. Questo poi anche perchè il greco classico non adopera comunemente il supplizio, di origine orientale (il primo che mi viene in mente è il tiranno Policrate, ma venne inchiodato, se ricordo bene, su una specie di tavola).Nel greco classico solo palo dritto e per ‘alcuni’ anche croce.
La prima è un tautologia. la seconda è derivata e filologicamente anacronistica, perchè si spiega solo dopo l’uso romano quindi non ha valore ai tempi di Pericle o di Socrate.Se è un palo unico non può essere anche due pezzi di legno incrociati. La stessa parola ‘incrociata ‘ indica un intersezione tra due assi.
Resta che già la LXX parla di palo doppio… e siamo prima di Cristo, di almeno un paio di secoli. L’inganno mentale non è solo o tanto di chi vorrebbe farci vedere lucciole per lanterne, ma in noi stessi, che per mancanza di lucidità o di cultura (o per troppa cultura, il che è lo stesso) vediamo complotti ove invece sussiste e persiste solo la nostra ignoranza, o la nostra difficoltà di sgombrarci da abiti acquisiti che non ci permettono di comprendere le cose nella loro pura essenza.C’è sempre stato un gap perché un solo palo dritto non può esserne anche due.
Un inganno mentale, qualcosa di poco chiaro.
Questa è obiezione di un TdG indotto, ma appunto:Forse anche la WTS si pone male perché invece che rispondere solo del perché non si deve adorare la croce risponde che Cristo non è morto sulla croce.
Questo è il problema, al TdG fa comodo un uso posteriore della croce, in quanto sarebbe prova dell’apostasia dei protocristiani. Senonchè è uno hysteron proteron, cioè un dopo che vorrebbe spiegare il prima. Ma poiché il concetto di causa, dopo Hume, è andato in disuso, nessun dopo spiegherà mai il prima, viceversa è dal prima che dobbiamo interpretare il dopo.Forse sarebbe più corretto dire che i primi cristiani non adoravano la croce in quanto non praticavano l’idolatria ma queste usanze sono state inserite in tempi posteriori.
Di moderno non ha nulla: il moderno si limita a osservare che è argumentum e silentio, valore probativo prossimo a zero.Inoltre non si fa alcun riferimento nel Nuovo testamento ad una diatriba sullo strumento di morte di Gesù, ma viene solo profettizzato che l’apostasia avrebbe prevalso dopo la morte dell’ultimo apostolo che avrebbe agito da restrizione?:
[…]
Paolo racconta dei suoi viaggi e di come visitò dei territori gentili ma non ci fu mai un conflitto sullo strumento di morte di Gesù. È piuttosto moderno questo aspetto.
Probabilmente, se approfondirai, scoprirai che è molto improbabile che Costantino eleggesse a sua insegna la croce; sembra invece che assumesse altra cosa, il chrismon(☧).Forse e dico forse, questo conflitto iniziò con Costantino quando ebbe la visione di prendere lo scudo con la croce “con questa croce vincerai”. Non so,dovrei fare una ricerca più approfondita.
PS – Il latino dice in hoc signo vinces, non in hac cruce vinces.
Poi Ti dirò Achille[…]
Quel che spesso dicevo sulle verità di altre chiese è che sono troppo complesse e poco accessibili per chi non ha cultura.
Premetto che non sto passando per tdg ma sto difendendo quello in cui ho creduto.
Dire che uno stauròs è un palo dritto e anche non lo è, -quindi una tautologia -mi risulta come un leggero inganno e qualcosa,se permetti (senza offesa) di satanico.
Se ti chiedo come ti chiami? Mi rispondi Quixote ma anche no? Alla fine ti chiami Quixote o no? Secondo me non viene detta la verità.Quindi la verità qual’e?
Ora ti domando:
Quello realmente usato per mettere a morte Gesù era un palo dritto cioè un bel legno di albero bello massicciò in grado di tenere sospesa una persona di 60-70 kg per tutta la giornata su una corda spessa con un cartello, conficcato su un territorio roccioso e polveroso come il Golgota? O Era un legno tipo staccionata?
Era piallato o tenuto al naturale? Era una tavola tipo compensato?
Qual’era il materiale usato all’epoca?
Come venivano costruiti questi strumenti?
Sono state tramandate le procedure per riprodurli?