Verità o menzogna ("strategia teocratica")?

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

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Achille
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Verità o menzogna ("strategia teocratica")?

Messaggio da Achille »

Ecco cosa scrive la WTS ai funzionari governativi della Norvegia:

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"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Tranqui
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Re: Verità o menzogna ("strategia teocratica")?

Messaggio da Tranqui »

Mentono :fronte:
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Tutto posso in colui che mi dà la forza.
Filippesi 4:13


Considera ogni giornata come una vita a sé stante” (Arthur Schopenhauer]
:sorriso:
santos
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Re: Verità o menzogna ("strategia teocratica")?

Messaggio da santos »

E' risaputo che mentono e giocano con le parole per nascondere la verità. Dalla loro letteratura alcuni esempi sulla " libertà di coscienza" di frequentare il disassociato:

Nell’edizione del 15 dicembre 1963 della rivista La Torre di Guardia, furono considerati i princìpi scritturali inerenti alla disassociazione, o scomunica. Lo scopo di tale procedura, le conseguenze per i disassociati, e l’atteggiamento che devono avere altri membri della congregazione cristiana furono considerati in base alla Parola di Dio. I princìpi sono definiti, chiari e facilmente comprensibili se il disassociato non è parente di altri membri della congregazione cristiana. Ogni associazione con lui è troncata.

Tutti i componenti della congregazione possono mostrare amore basato sul principio evitando di parlare e di avere contatti con il disassociato (1 Cor. 5:11; 2 Giov. 10, 11). In tal modo sostengono la disciplina che Geova gli ha impartito tramite gli anziani. Inoltre possono dare più amore e sostegno ai familiari del disassociato, i quali soffrono notevolmente e non dovrebbero mai sentirsi esclusi dagli altri fratelli (Rom. 12:13, 15).

3, 4. Che tipo di rapporti si devono evitare con i disassociati e i dissociati?
3 Questo significa che i cristiani leali non intrattengono rapporti di natura spirituale con coloro che sono stati espulsi dalla congregazione. Ma c’è dell’altro. La Parola di Dio dice: “Non mangiando nemmeno con un tal uomo”. (1 Cor. 5:11) Pertanto evitiamo anche di avere contatti sociali con chi è stato espulso. Questo significa che non staremo con lui né in occasioni come picnic, feste e partite di pallone né per andare in un centro commerciale, a teatro o a mangiare a casa o al ristorante.
4 Che dire del parlare a un disassociato? Sebbene la Bibbia non menzioni ogni possibile situazione, 2 Giovanni 10 ci aiuta a capire qual è il punto di vista di Geova: “Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto”. A questo riguardo, La Torre di Guardia del 1º gennaio 1982, pagina 25, dice: “Un semplice saluto può essere il primo passo che porta a una conversazione e forse anche a un’amicizia. Vorremmo fare questo primo passo con un disassociato?”
I princìpi biblici non sostengono l’associazione regolare coi parenti che non abitano nella stessa casa del disassociato. Il nostro scopo principale dev’essere quello di mantenere pura l’adorazione di Geova. Non dobbiamo interessarci di sapere fino a che punto possiamo avere rapporti con parenti disassociati dall’organizzazione di Geova, ma dobbiamo ‘cessare di mischiarci’ con loro.................

In conclusione per fare soldi, per avere i soldi sporchi dello stato, devono mentire. Non hanno altra scelta. Il loro Dio è la sete di potere e il denaro.
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Peter
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Re: Verità o menzogna ("strategia teocratica")?

Messaggio da Peter »

Se è vero che non possono controllare cosa in effetti fa il singolo tdg in privato, che quindi volendo potrebbe stare in compagnia con un disassociato, non cambia che l’organizzazione ha sempre vietato un simile comportamento, quindi non è mai stata una questione di coscienza, ma al limite di raggirare le regole sperando di non farsi beccare; se così non fosse nel recente video non avrebbero dovuto parlare che si può rivolgere un breve saluto al disassociato che viene in sala, quindi anche questa è la classica “strategia teocratica”.
santos
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Re: Verità o menzogna ("strategia teocratica")?

Messaggio da santos »

Se la pscopolizia della WT non scopre l'adepto che ruba, il furto è un problema di coscienza;
se non scopre l'assassino, ammazzare è un problema di coscienza;
se non scopre il pedofilo, la pedofilia è un problema di coscienza;
se non scopre l'adepto che frequenta il disassociato, come relazionarsi col disassociato è un problema di coscienza;
se chi si sottopone alla trafusione di sangue non viene scoperto, accettare la trasfusione è un problema di coscienza;
e si potrebbe continuare su questa strada a lungo.
Nel mondo dei TDG il significato delle parole è stato stravolto e viene manipolato dal caposetta a seconda dei bisogni.
Il povero adepto non sa neanche che cosa sia il problema di coscienza e la libertà di pensare in maniera autonoma.
Il caposetta può scrivere tutto e il contrario, sarà semrpe la verità rivelata da Dio.
La libertà di coscienza esiste finchè non si viene scoperti a commettere ciò che per loro non è libertà di coscienza ma una regola della loro comunità.
Sono costretti a mentire e scrivere emerite sciocchezze solo per avere il denaro e altri riconoscimenti giuridici dallo stato satanico, che fa parte della bestia selvaggia.
E gli adepti non sapendo come sprecare il loro tempo prezioso, assecondano semplici uomini corrotti e bugiardi che si spacciano per rappresentanti di Dio senza averne dato la minima dimostrazione. Non hanno capito che si diventa complici di tali nefandezze. Per giustificarsi davanti a Dio, ammesso che ci credano, cosa diranno: abbiamo ubbidito alla WT, al corpo direttivo americano? In quale bibbia hanno letto di questo questo caposetta americano che ha ricevuto lo spirito santo in esclusiva e a cui ubbidire ciecamente, altrimenti si viene distrutti nell'apocalisse?
santos
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Re: Verità o menzogna ("strategia teocratica")?

Messaggio da santos »

Ironicamente parlando, questa è una delle prove evidenti del fatto che frequentare un disassociato, per il caposetta americano, che non mente mai, è solo un problema di coscienza.
Cosa scrivono?
w56 15/8 p. 511
Domande dai lettori
◆ Che cosa si deve fare se un proclamatore rifiuta di smettere d’associarsi con un’altra persona disassociata? Non alludo a un membro della stessa famiglia, che deve abitare nella stessa casa, ma a chi insiste nel mantenere l’associazione con l’espulso, dicendo che forse l’atto di disassociazione sarà stato un errore. — A. P., Cuba.
L’apostolo Paolo dice di “cessar di mischiarvi con chi si chiama fratello ed è fornicatore, o avido, o idolatra, od oltraggiatore, o ubriacone, o ricattatore e di non mangiare neppure con un tal uomo”. (1 Cor. 5:11, NM) Se un proclamatore rifiuta di far questo e si oppone alla proibizione di associarsi col disassociato, questo proclamatore si ribella contro la congregazione di Geova, e “la ribellione è come il peccato della divinazione, e l’ostinatezza è come l’adorazione degli idoli e degli dèi domestici”. Parteggiando col colpevole e staccandosi dalla congregazione in tale questione, il proclamatore provoca una divisione. Paolo dice di “tenere d’occhio quelli che creano divisioni e cause d’inciampo contrario all’insegnamento che voi avete imparato, ed evitateli”. — 1 Sam. 15:23; Rom. 16:17, NM.
Egli dovrebbe essere vigorosamente ammonito, e si dovrebbe fargli comprendere che associandosi col disassociato diventa compagno dell’empietà e che mediante la sua condotta si separa dalla congregazione per schierarsi col colpevole. Se dopo sufficienti avvertimenti il proclamatore persiste nell’associarsi con la persona disassociata invece di sostenere l’organizzazione di Geova, egli pure dovrebbe essere disassociato. Simpatizzando apertamente con la persona disassociata il simpatizzante rende più difficile all’espulso di riconoscere il proprio peccato e impedisce il suo profondo pentimento e la sua finale reintegrazione nella congregazione. La condotta ribelle crea difficoltà ad entrambe le persone implicate.
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Romagnolo
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Re: Verità o menzogna ("strategia teocratica")?

Messaggio da Romagnolo »

Una ragazza della mia congregazione disassociata da quasi un anno per immoralità mi disse di essere rimasta scioccata dal fatto che se andasse in sala ora la possono salutare, è sempre stata molto ligia in passato alle direttive teocratiche riguardanti la disassociazione....questa news le ha fatto molta impressione perchè credeva fosse giusto il comportamento duro e pure come le era stato insegnato per tutta la sua vita.
Avrebbe avuto tale reazione se fossero vere le parole dette alla stampa Norvegese? :help:
Ricordati che lo studio biblico è si gratuito, ma poi ricordati che la WT richiederà che tu le dia altrettanto gratis il tuo impegno, tempo e risorse.
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