Vieri come al solito fai molta confusione.
Non solo.
Nei tuoi commenti spesso sei molto superficiale!
Cosa diamine significa "due non credenti in Gesù Cristo"?!??!
Di chi parli?!?!
Innanzitutto non puoi fare confusione tra me e Mario70 in quanto siamo agli antipodi religiosamente: Mario70 è agnostico, io al contrario, sono un credente.
Ovviamente io e Mario70 concordiamo spesso su altre questioni che non hanno nulla a che vedere con l'essere credenti oppure agnostici.
Se ci occupiamo infatti di fatti storici, a prescindere se si è agnostici o credenti, non si può che prendere atto dei fatti storici!
Lapalissiano direi!
Inoltre, come dicevo, sei molto superficiale quando scrivi "due non credenti in Gesù Cristo"!
Bisognerebbe infatti innanzitutto capire cosa intendi dire con l'espressione "credere in Gesù Cristo", in quanto è evidente che per te "credere in Gesù Cristo" significa "essere cattolici" e/o credere nelle dottrine e nelle credenze religiose del cattolicesimo. Probabilmente se tu non fossi cattolico ma mormone penseresti che "credere in Gesù Cristo" significa credere nelle dottrine del mormonismo. Insomma il problema è che non esiste una nozione univoca del "credere in Gesù Cristo"...ma questo è ancora un altro problema, che nell'economia del nostro discorso sarebbe anche superfluo approfondire ulteriormente. Spesso l'espressione "credere in Gesù Cristo" si colora appunto di una dimensione teologico-confessionale ma, come ci testimonia proprio la storia del cristianesimo, bisogna prendere atto del fatto che si è "creduto in Gesù Cristo" in maniere diverse e spesso in maniere non convergenti.
Ora Mario, in quanto agnostico, potrà (se vorrà) precisare come si "relaziona" alla figura storica di Gesù.
Per quanto mi riguarda, a parte il fatto di aver sempre precisato che non sono agnostico ma credente, ho anche sempre precisato come mi relaziono io alla figura storica di Gesù e sarebbe ridondante ripeterlo.
Dunque quello che hai scritto andrebbe scritto in maniera meno superficiale.
Probabilmente (non lo so, lo può precisare Mario70 se vuole) Mario70 da agnostico è del tutto disinteressato a Gesù, mentre io al contrario sono estremamente interessato a conoscere Gesù ed i suoi insegnamenti. Ho sempre precisato infatti che mi è sempre interessato e mi interessa conoscere quale religione professava Gesù, cosa insegnava Gesù riguardo a Dio, quale era la sua visione escatologica, cosa Gesù insegnava riguardo alla Torah, cosa insegnava Gesù riguardo all'halachà, in che modo Gesù considerava ebrei e non ebrei, quale ruolo Gesù si attribuiva, quale era il messaggio etico di Gesù, cosa insegnava Gesù riguardo alla "salvezza", etc. etc.
Dipende cosa intendi dire quando parli di "verità assoluta"!
Ad esempio i tdG quando parlano della "verità" intendono sempre quella che essi considerano la "verità religiosa"!
Ora, come ho sempre detto e ripetuto, i miei interventi non hanno e non hanno mai avuto per oggetto l'individuazione di quale sia o possa essere la "verità religiosa"!
Nei miei interventi sul forum infatti parlo e mi occupo di altre questioni, ovvero di precise materie di studio che si studiano in tutte le Università del pianeta: storia, storia del cristianesimo, filologia, esegesi storico-critica, critica testuale, i risultati della ricerca sul Gesù storico, archeologia, etc. etc.
Se dunque per "verità assoluta" intendi quello che intendono i tdG, ovvero intendi l'individuazione di quale sia o possa essere la "verità religiosa", ripeto: non ho mai parlato di questo.
No Vieri!
Questo è assolutamente FALSO.
Io NON riprendo solo ed esclusivamente il pensiero di studiosi a me congeniali.
Io posso essere tassativo laddove si può esserlo, ovvero quando affronto argomenti e problematiche sulle quali esiste un "consenso accademico", fermo restando che spesso su determinate questioni un consenso accademico potrebbe non esserci.
Ritengo che sia opportuno essere informati sullo "stato dei lavori" relativamente a certe questioni: ovvero essere aggiornati sullo status quaestionis esistente in ambito accademico. Esistono infatti nei vari ambiti di ricerca e di studio questioni sui quali esiste un ampio consenso accademico (e spesso faccio riferimento proprio alle questioni dove tale consenso accademico esiste), questioni che si possono considerare ancora "aperte" e sui quali gli studiosi continuano a dibattere, e questioni sulle quali esistono "tesi di maggioranza" e "tesi di minoranza" etc. Come ho spesso specificato in altre discussioni io mi premuro quasi sempre di precisare se quello che riporto è qualcosa su cui esiste un consenso accademico, se si tratta di questioni ancora aperte, se si tratta di tesi maggioritarie o, al contrario, se si tratta di tesi minoritarie.
Ora come spiegavo anche ad Achille quando ho citato McGrath non ero (e non sono ancora) nella posizione di poter precisare (come feci nel caso dell'encomio di Filippesi!) quale sia il consenso accademico esistente riguardo ad Apocalisse 22:3 (perché come già specificato per farlo bisognerebbe fare una ricognizione bibliografica accurata!) pur essendo ovviamente persuaso e convinto del fatto che ciò che spiega il Prof. McGrath sia la spiegazione più corretta essendo effettivamente quella più "economica".
Adelphos ha citato alcuni commentari, alcuni dei quali un po "datati" nel senso che sono antecedenti all'opera di McGrath e non entrano nel merito delle sue argomentazioni per ovvie ragioni.