Vieri ha scritto: ↑09/12/2024, 12:28Valentino, "l'eccelso"
Uno dovrebbe essere definito l'eccelso per il solo fatto di aver posto delle domande?
Vieri ha scritto: ↑09/12/2024, 12:28Ma non capisci e non ci arrivi a capire che per tua chiusa deformazione mentale dai sempre come tuo solito la colpa all'ignoranza degli altri?
E di quale presunta "deformazione mentale" parli?!?!?
Spesso hai dato prova di essere ignorante in certe materie e discipline di studio e, del resto, lo hai spesso candidamente ammesso tu stesso!
Mica si può essere dei tuttologi?!?!
Se uno è ignorante in certi campi perché non dovrebbe ammetterlo!?!
Io ad esempio mi riconosco ignorante in fisica e matematica...ed non so cosa sia il "fuorigioco" (sarà che non seguo il calcio!
).
Ma questo cosa c'entra con quel che discutiamo?!!
In questa discussione, se fai una ricerca, la parola "ignoranza" non è mai stata usata, né da me, né da altri...lo hai fatto tu scrivendo il tuo ultimo post.
Quindi in questa discussione non mi sembra di aver dato "la colpa all'ignoranza degli altri"??!?!
Vieri ha scritto: ↑09/12/2024, 12:28La sai la storia della trave nell'occhio ?.....
Eh, questo dovrei dirlo io, considerando che pretendevi risposte senza darne!
Vieri ha scritto: ↑09/12/2024, 12:28L'accettazione di queste lettere fu travagliata:
Ma guarda!
Non lo sapevo...
Vieri ha scritto: ↑09/12/2024, 12:28leggo da Wikipedia:
L'accoglienza della lettera nel canone è stata travagliata. In Egitto e in Palestina fu accolta subito come ispirata. «Gli apologeti,
Ireneo, Tertulliano, Cipriano, Clemente di Alessandria, e il Canone muratoriano sono completamente silenziosi su di essa».[2] Il silenzio degli esegeti tuttavia può spiegarsi col fatto che essi non avessero avuto occasione di commentarla.
Il primo autore che la cita è Origene (185-253), il quale riporta, secondo quanto riportato da Eusebio di Cesarea,
la problematica dell'autenticità, senza però condividere la posizione pseudoepigrafica: «Pietro... ha lasciato una lettera riconosciuta; forse anche una seconda, ma questa è dubbia». Eusebio stesso, elencandola tra gli antilegomena,[2] dà ulteriori notizie su questa controversia. Nel IV secolo la Chiesa Siriaca annoverava tra i testi canonici la Lettera di Pietro.
Sarà con il Concilio di Ippona, nel 393, che verrà formalmente ammessa nel canone stesso.
Oh finalmente.
Volevo portarti a parlare di questo e ci sei arrivato!
Anche nell'antichità erano più o meno consapevoli che si trattasse di lettere pseudoepigrafe che Pietro non ha mai scritto.
Oggi, al contrario, si è perfettamente consapevoli che si tratta di lettere pseudoepigrafe che Pietro non ha mai scritto.
Nel citare le informazioni che riporti da wikipedia però, hai introdotto nel dibattito una questione che non era stata affrontata e che volevo che tu stesso tirassi in ballo!
Il Concilio di Ippona del 393, a suo tempo, non ha decretato l'autenticità della lettera, né ha provato che la lettera sia stata scritta da un discepolo di Pietro.
Il Concilio di Ippona del 393 ha "drecretato" un'altra cosa, ovvero si è pronunciata sulla sua "ispirazione" e "canonicità".
Che significa?
E' presto detto!
Significa che un cattolico avveduto, tanto per capirci uno studioso come Trianello, avrebbe senz'altro riconosciuto quanto segue:
1) Le lettere di Pietro sono stato scritte sotto falso nome. Non le ha scritte Pietro.
2) Non c'è modo di sapere chi ha scritto queste lettere, e non c'è nemmeno modo di sapere se fossero state scritte effettivamente da un discepolo di Pietro.
Tuttavia (avrebbe aggiunto!) questi due fatti (incontrovertibili) sono del tutto irrilevanti per un fedele della chiesa cattolica, per un semplice motivo che è il seguente: "nonostante sappiamo benissimo che non sono state scritte da Pietro, nonostante non abbiamo modo di provare o di sapere chi sia stato a scriverle e nonostante non abbiamo modo di provare e di sapere che a scriverle siano stati davvero dei discepoli di Pietro.....per noi cattolici queste lettere sono "testi ispirati", "testi canonici" perché, per fede, crediamo che quando nel Concilio di Ippona si decretò che fossero ispirate, questo Concilio fu assistito soprannaturalmente in questa comprensione!
Ecco Vieri, se mi avessi detto questo, non avrei avuto nulla da eccepire!
Se credi, per fede, che queste lettere siano "ispirate" non ho nulla da dirti, perché appunto io non discuto gli atti di fede altrui.
Discorso diverso è se tu mi venissi a dire: "queste lettere le ha scritte Pietro", oppure: "si può essere sicuri che le abbia scritte un discepolo di Pietro".
Eh no!
Pietro non ha scritto nessuna di queste lettere!
E, del resto, come puoi affermare che siano state scritte da qualche suo discepolo?
Tra l'altro non sembra che fosse comune scrivere documenti a nome del proprio maestro o a nome di chi si considerava essere il proprio maestro.
Ricordi?
Vieri ha scritto: ↑09/12/2024, 12:28Non mi pare che Pietro non avesse dei suoi adepti che sicuramente assorbirono i suoi insegnamenti
E' probabile, possibile e plausibile che Pietro avesse dei discepoli.
Ma come fai a sapere che le cosiddette lettere di Pietro siano state scritte da suoi discepoli?
Inoltre, se non lo sapessi, esistono anche altre lettere di Pietro, oltre alle due che già conosci.
Pure in queste altre lettere c'è uno che afferma di essere Pietro...senza in realtà esserlo.
Anche queste altre lettere pensi siano state scritte da discepoli di Pietro?
Se si...perché?
Se no...perché?
Vieri ha scritto: ↑09/12/2024, 12:28ed alcuni di loro scrissero queste lettere attribuendone convinti, la paternità di Pietro.
E tu come lo sai?
Se non sappiamo chi le scrisse come fai a dire o a sapere che "alcuni di loro scrissero queste lettere", ovvero come fai a sapere che si trattasse di discepoli di Pietro?
Dimentichi poi che a nome di Paolo sono state scritte ANCHE ALTRE LETTERE come la
lettera di Pietro a Filippo.
Anche la lettera di Pietro a Filippo è stata scritta da un suo discepolo?
Se si...perché?
Se no...perché?
Vieri ha scritto: ↑09/12/2024, 12:28E allora?
E allora cosa Vieri?
Citandomi il Concilio di Ippona del 393 non hai provato che le lettere di Pietro siano state scritte da Pietro.
Citandomi il Concilio di Ippona del 393 non hai provato nemmeno che le lettere di Pietro siano state scritto da un suo discepolo.
Citandomi il Concilio di Ippona del 392, mi hai solo provato che alla fine del quarto secolo un Concilio di proto-ortodossi hanno dichiarato queste lettere "ispirate".
Ok!
Se tu credi che queste lettere siano "ispirate" perché così hanno deciso ad Ippona, perché appunto, per fede, accetti le decisioni dei Concili dei proto-ortodossi come ispirate o guidate in maniera soprannaturale...non ho nulla da dirti!
Credici pure!
Io no discuto gli atti di fede altrui.
Vieri ha scritto: ↑09/12/2024, 12:28Se queste lettere non furono in antitesi con il suo pensiero dato che era stato un infaticabile predicatore
Ma ancora non hai spiegato come fai a dire che queste lettere siano state scritte da discepoli di Pietro!
Per dirmi una cosa del genere vuol dire che sai chi le ha scritte.
E mica lo sai?!!?
Discorso diverso è se mi vieni a dire che credi che queste lettere siano "ispirate".
Nulla da dire!
Credici.
Crederlo è coerente con la tua fede che considera "ispirate in maniera soprannaturale" le decisioni dei Concili dei proto-ortodossi.
Pure gli ariani ritenevano vincolanti le decisioni dei loro concili.
Ma questo è un altro discorso.
Io non mi metto a contestare gli atti di fede altrui.
Io so solo che le cosiddette lettere di Pietro non le ha scritte Pietro.
So anche che non c'è modo di sapere chi le ha scritte e ne consegue che non possiamo nemmeno sapere se effettivamente sono state scritte da suoi discepoli, oppure no.
Lo si può al limite, pensare, auspicare, sperare...ma non si può fare nessuna affermazione a riguardo.
Vieri ha scritto: ↑09/12/2024, 12:28perché ignorarle?
E chi ha detto che si debbano ignorare?!?!
Dipende cosa uno "cerca" in queste lettere!
Per quanto mi riguarda mi sono utili per comprendere alcuni aspetti del variegato cristianesimo del SECONDO secolo.
Non mi sono utili invece al fine di conoscere il pensiero di Pietro.
Ecco tutto.
E comunque non si può dire che le ignoro.
A dirla tutta io non ignoro nessuna delle opere scritte a suo nome pur essendo consapevole che, probabilmente, non ha scritto nessuna di esse.
E questo perché non sono ovviamente "vincolato" ad una lettura "canonica" della letteratura cristiana antica.
Ma ripeto, dipende uno cosa cerca in questi documenti!