Premetto che mio nonno è stato un fedelissimo servitore di Geova fino alla sua morte nell'ottobre del 2008 a 83 anni. Era uno dei fratelli battezzati da piu anni, non mancava ad un'adunanza neanche con 40 di febbre. Era un omone alto 1,80 m x 130 kg di peso e parlava con un buffissimo accento francese. Insomma era benvoluto da tutti nella congregazione!
A Settembre 2008 in seguito ad una brutta caduta di schiena mio nonno rischia di rimanere paralizzato a letto. In ospedale il medico ci dice che è possibile operarlo per fargli tornare la funzionalità alle gambe, ma come tutti gli intervventi non è esente da rischi uno dei quali proprio la trasfusione. Insomma essendo un dottore che collabbora con la società ci promette che farà di tutto per non usare sangue neanche se ce ne dovesse essere bisogno. Con tutte queste premesse mio nonno viene preparato all'operazione e messo sulla barella. Ad attenderlo fuori dalla sala operatoria oltre noi parenti anche tantissimi fratelli tra cui un anziano. Dopo circa 10 minuti portano mio nonno fuori dalla sala operatoria e il medico ci avverte che se non firmiamo per la trasfusione in caso di emergenza l'anestesista si rifiuta di procedere. Potete immagginare la nostra disperazione, in particolar modo quella di mia madre. Ad un certo punto l'anziano in lacrime si avvicina a mia madre e gli dice: "Firma, per favore firma per la trasfusione" e mia madre gli dice: "D... ma che dici? Non si puo! e poi come facciamo dopo?" e l'anziano continua: " Non pensare a quello che succederà dopo... quello che succederà dopo ce ne occuperemo dopo. Ora pensate a salvarlo!" Inutile dirvi che mio nonno si oppose con tutte le sue forze e l'operazione non venne fatta. Ma sono rimasta senza parole per l'atteggiamento dell'anziano...
Voi che ne pensate??
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