I francescani facevano parte dell’inquisizione esattamente come i domenicani, e quanto ai valdesi, non avendo mai essi assunto posizioni di potere, non siamo nella posizione di sapere che cosa avrebbero fatto qualora vi fossero giunti.“Posso rigirare questo tuo monito agli stessi inquisitori, nati sì in quella cultura, ma liberi di fare una loro ricerca personale alla luce del Vangelo e guidata dai sentimenti, e forse sarebbero giunti a conclusioni diverse; non mi si dica che il contesto non lo permetteva, francescani e valdesi l'hanno fatto ed erano tutt'altro che sanguinari.”
Come già detto nessuno nel medioevo era contrario alla pena di morte o alla tortura in generale, si poteva essere contro la pena di morte e la tortura per se stessi, ma senza arrivare a teorizzare un’esclusione dalla società di queste due pratiche, in quanto mancavano le categorie filosofiche per poter pensare una cosa del genere.
Nella misura in cui un ragazzo nazista non è cresciuto con altro che la propaganda del III Reich, e nessuno gli ha spiegato che cos’è il rispetto per la vita umana, sì, non è colpevole. Accetto in pieno quelle che per te sono conseguenze inaccettabili. Comunque inutile dire che il caso è profondamente diverso. Nel novecento gli strumenti etici per stabilire che le atrocità naziste erano contro la dignità umana erano già stati maturati da tempo, ergo, nella misura in cui una persona sia venuta a contatto con questi elementi, sarà più colpevole dei suoi crimini. Quanto meno sarà venuto a contatto con la cultura dei diritti umani della sua epoca, e tanto meno gli saranno imputabili moralmente i suoi errori.“rimango sconcertato, e con le stesse strategie difensive io potrei difendere benissimo le atrocità naziste, erano nati in quel tempo e sedotti dai gerarchi, non ne avevano colpa.”
Come già spiegato la cultura del III Reich non era un cultura puramente nazista, ma una cultura con elementi ereditati dalle epoche precedenti e soprattutto con la predicazione delle varie Chiesa, al livello di maturazione che la teologie di queste chiese avevano ad inizio novecento. Motivo per cui mentre nel medioevo concetti come “diritti” non erano neppure ancora stati inventati, nella Germania hitleriana venivano semplicemente soffocati, ma erano ancora presenti nella popolazione o a causa del fatto che questa gente era cresciuta prima del III Reich, o a causa della predicazione di chi, anche in Germania, si opponeva all’ideologia nazista. È però ovvio che, facendo un esperimento mentale, qualora postulassimo un tedesco nato nella Germania hitleriana, e mai venuto in contatto con altre componenti non naziste della cultura del novecento, il discorso che facciamo per i suoi crimini varrebbe esattamente come quello fatto per gli inquisitori.“In realtà, proprio molte Ss che aprirono gli occhi di fronte a quegli orrori, si suicidavano perchè non riuscivano a reggere, stessa cosa potrei rapportarla agli avvenimenti dell'inquisizione.”
Come già detto: sì, nella misura in cui lo credevano davvero. Comunque come ripeto bisogna fare attenzione a non confondere le parole. “Giustificabile” non va inteso nel senso che quelle azioni fossero un bene, ma nel senso quelle persone non si rendevano conto che fossero un male, e dunque non avendo agito per malvagità ma per ignoranza, pur avendo fatto azioni in sé malvagie, non ne hanno responsabilità morale.“Come sopra, te la rigiro per il terzo reich, i tedeschi vedevano negli ebrei dei criminali ed un pericolo per la società, giustificabili?”
Manuale di antropologia basilare: non esistono civiltà primitive e non esistono civiltà superiori, non esistono società semplici e non esistono società complesse. Queste cose te le insegnano entro la prima settimana di un corso di etnoantropologia. Ma lascio che sia Trinallo ad illuminarti, io ho fatto solo qualche esame di materie demo-etno-antropologiche, mentre lui tra le sue lauree ne ha una in antropologia.“Hai fatto un esempio tra una civiltà primitiva ed una civiltà superiore, antropologicamente quindi molto differenti”
E’ evidente che non hai mai letto il saggio “Sui cannibali” dagli Essai di Montaigne. Ci sono culture che uccidono la gente proprio a scopo di mangiarseli. Che c’entra il fatto che siano morti quando li mangiano?“e paragonando atti rituali su persone già morte (riferendomi ai rituali in onore dei defunti, non tanto ai bottini di guerra come era in uso presso i Mundurucù) con atti cruenti su persone vive, non sò quanto possa reggere”
Ma anche l’etica, lasciando perdere la metafisica, non ha nulla di “in carne ed ossa”. Essa è eterea, e tratta della responsabilità della coscienza. Il discorso di Trianello funziona perfettamente anche escludendo la salvazione o la dannazione eterna, e parlando semplicemente della responsabilità individuale o meno.“Inoltre si stà già portando la discussione sul piano metafisico della dannazione o meno, questo è un discorso apparte, direi invece di rimanere coi piedi quaggiù e analizzare i fatti svolti in "carne e ossa", onde evitare svincoli che possono portare a giustificare tutto.”
Se tu sapessi quello che “propinan”o queste religioni istituite potresti fare un confronto, ma temo che tu non abbia proprio idea di che cosa insegni l’ecclesiologia ortodossa.“La ricerca seria laica ed imparziale della storia della chiesa ha sempre mostrato un cristianesimo ben diverso da quello propinato dalle confessioni istituite.”
Per Veronika
La tua argomentazione non è di pregio alcuno. In primis perché dimostri di non conoscere l’ecclesiologia cattolica, e quali sono le prerogative del papato. Premessa: tutti i vescovi sono “vicari di Cristo”, non solo il papa. Secondo punto: l’azione sul campo dei singoli inquisitori non dipendeva dal papa, lui s’è limitato ad istituire il tribunale dell’inquisizione, scelta che come ripetiamo non è da deplorare, visto che l’inquisizione ha regolamentato quello che altrimenti era svolto da un popolo forcaiolo. In terzo luogo, il fatto che il papa e tutti i vescovi siano vicari di Cristo, non ha nulla a che vedere con la loro condotta morale. Se anche un papa dicesse di buttare una bomba atomica su una città, le sue prerogative o la santità della Chiesa non ne verrebbero minimamente intaccate. Il carisma del papa infatti è di essere il garante dell’ortodossia, non dell’ortoprassi (sull’ortoprassi la teologia cattolica non da nessuna garanzia: un papa potrebbe benissimo stare all’inferno). E, quanto al fatto che il papa è garante dell’ortodossia, lo è solo nella misura in cui espliciti ciò che è stato sempre creduto dalla Traditio, o nel caso definisca ex cathedra un dogma per dirimere una questione.“Il problema però è se parliamo degli inquisitori non parliamo di un pincopallino qualsiasi ma parliamo di persone che agivano su ordine di una persona che si chiami il vicario di Cristo, questo è il problema, caro poly.”
Ad maiora