Paolo dà invece proprio una titolatura ecclesiastica. Alcuni nella comunità erano chiamati maestri, altri dottori, altri profeti.". Infatti Gesù sottolinea il non FARSI chiamare Maestro e Padre, e tutti i versetti da te citati chiariscono che è Dio che può porre alcuni come Maestri nella Chiesa."
Nessuno ovviamente ricevevi titoli dandoseli da sé stesso, ma la comunità glieli conferiva, ciò non toglie che questi titoli siano leciti e che dunque a qualcuno sia data la direttiva e il compito di insegnare.
"Alcuni perciò Dio li ha posti nella Chiesa in primo luogo come apostoli, in secondo luogo come profeti, in terzo luogo come maestri; poi vengono i miracoli, poi i doni di far guarigioni, i doni di assistenza, di governare, delle lingue. 29 Sono forse tutti apostoli? Tutti profeti? Tutti maestri? Tutti operatori di miracoli? 30 Tutti possiedono doni di far guarigioni? Tutti parlano lingue? Tutti le interpretano?" (1Cor 12, 28-30)
Paolo poi, come giù detto, addita se stesso come padre dei corinzi, e dunque è lui stesso a farsi chiamare così: "1 Cor.4,15
Potreste infatti avere anche, diecimila maestri in Cristo, ma non certo molti padri , perché‚ sono io che vi ho generato in Cristo Gesù , mediante il vangelo."
Non c'è nessuna differenza tra il fatto che qui padre sia un titolo o meno, ciò che conta è che qui Paolo si fa chiamare padre e identifica se stesso in questa prospettiva.
Pessimo esempio perché Gesù riconosce la liceità del loro insegnamento. "Sulla cattedra di Mosè si sono assisi gli scribi e i farisei. 3 Fate e osservate ciò che vi dicono, ma non quello che fanno. Poiché dicono ma non fanno." (23, 2-3)"Gli stessi scribi e farisei, disse Gesù, si erano seduti sul seggio di Mosé, quindi, ancora una volta, autoproclamati maestri."
"
A meno che tu non creda al servo arbitrio, mi sembra che parlare di compartecipazione sia meglio. Inoltre, ovviamente, per credere che dio si stia servendo di noi, e dunque dunque ci sia lecito insegnare una cosa, dobbiamo credere che quello che stiamo dicendo sia giusto.Quando è Dio ad usarmi per istruire un mio fratello, il merito rimane suo, e non mio."
Dunque dovresti trovare pericoloso il credere di potermi insegnare, di correggermi. perché non ti astieni da sì gran pericolo?"Infatti ho scritto che è pericoloso credere di poter insegnare."
Chi trova che sia pericoloso poter insegnare evidentemente dovrebbe astenersi dal confronto, e confrontarsi solo se gli capita, tu invece lo cerchi sistematicamente, visto che stai su un forum di discussione. Evidentemente ritieni te stesso pericoloso, dal momento che pretendi di dirmi che erro."Trovo nelle tue parole invece la contraddizione, perché tra pericoloso e impossibile vi è una bella differenza. Tu usi entrambi i termini, affibiandoli al mio pensiero e, di fatto, sostenendo che sono la stessa cosa. Io ho usato solo il termine "pericoloso". Ma non sostengo affatto che sia impossibile insegnare, anzi, siamo tutti ugualmente insegnanti ed allievi, nello stesso tempo."
Invece credo che la tua attitudine mentale c'entri poco col risultato del confronto. Se anche pensi di avere ragione al 100%, e qualcuno ti dimostra il contrario, volente o nolente quei dubbi si insinueranno nella tua testa e non ti daranno più pace. Non possiamo far nulla contro la verità, ma solo per la verità."Ma non parto mai dal presupposto di avere totalmente ragione, farlo mi precluderebbe ogni possibilità di confronto."
Ad maiora