L’argomentazione di Trainello non era né sostenere che Lutero avesse ragione, né che noi dal nostro punto di vista possiamo ritenere giusto quello che faceva l’inquisizione. Non hai capito la sua strategia argomentativa. Credo che volesse mettere in luce che evidentemente la repressione degli eretici,essendo anche e soprattutto un problema dei riformati, non era un errore della Chiesa cattolica, ma di quel tempo in generale, e infatti accomunava tutti. A questo punto viene da chiedersi: com’è possibile che tutti sbagliassero, dai cattolici ai calvinisti? E la risposta è che non avevano le nostre medesime categorie di pensiero. Prima di sapere che esiste il diritto a non essere torturati devi avere l’idea di che cosa sia un diritto. Tu dai per scontato che la gente abbia dei diritti, o che il diritto di uno sia il diritto di tutti, ma non ti rendi conto di quanto sia culturale e artificiale l’idea che esista qualcosa chiamata “diritto”, e che tale cosa inerisca ad ogni soggetto. Queste non sono cose ovvie, sono invenzioni della cultura occidentale che hanno pochissimi secoli.“Il fatto che anche il buon Lutero aveva una certa logica a me può per cosi dire fregar di meno perchè non credo certo che egli sia un infallibile.”
Per Agabo
La risposta è già stata data: perché erano percepiti come un pericolo della stessa entità con quale noi oggi percepiamo un terrorista. E del resto, era la Bibbia stessa a prescrivere che le streghe dovessero essere messe a morte, legge che non fu mai cancellata. “Non lascerai che la strega viva” (Es 22,17)“Vaje a parlà alla povera gente di "approfondimento filosofico" ... di filologia ecc., della "teoria della persona" e della "teoria dei diritti umani" Bello mettersi alla scrivania, oggi, e pontificare. Quelli erano altri tempi e se uno finiva sul patibilo, vi moriva chiedendosi il perchè ... Ecco una dimostrazione pratica di ciò che si dice "REVISIONISMO".”
Gli uomini del medioevo e del rinascimento, profondamente religiosi e alieni ad ogni dubbio di natura storico-critica sul testo sacro, dedussero da questo passo chela stregoneria esisteva e che era un pericolo reale, e che per Dio la strega meritasse la morte.
Sono d’accordo che lo stato non debba commettere soprusi, ma il punto è che tu, in modo veramente semplicistico, stai dando per scontato che quelli che per te sono dei soprusi dovessero essere considerati tali in qualsiasi epoca. Stai cioè dando per scontato una mole di concetti, che non sai da dove derivano, e dunque ingenuamente credi universali. Ad esempio dici “lo stato non deve fare soprusi”, e già fai un anacronismo, perché quello che tu hai in mente col concetto di stato nel I secolo non esisteva, quello che tu chiami “Stato” è un’invenzione del seicento. Se una cosa è un sopruso, bisogna capire perché lo sarebbe. Una cosa è un sopruso se esistono dei diritti violati in una persona, ma l’idea che esistano dei diritti, ancora una volta, non è coeva a Gesù, che non aveva neppure un termine per indicare quello che tu chiami “diritto”. Diritto, cioè “ius”, in latino indica semplicemente una legge, cioè il senso in cui ancora oggi diciamo che qualcuno “studia diritto”, per dire che studia giurisprudenza. Non esisteva il concetto di “diritto” nel senso di qualcosa che inerisce ad un soggetto, ad esempio “il diritto alla vita”, “il diritto alla libertà di stampa”. Non solo questi diritti non esistevano, ma non esisteva neppure il concetto di diritto, esattamente come non esisteva il concetto di “persona”. A livello giuridico tutte queste sono acquisizioni degli ultimi secoli, perché non esisteva ad esempio l’idea che una persona in una prigione avesse, per il solo fatto di essere un uomo, dei “diritti”,come il diritto a non essere maltrattato. Tutta questa roba è frutto della riflessione europea degli ultimi secoli.“Il dovere che lo Stato esercita non è il diritto di commettere dei soprusi, altrimenti, senza scomodare la storia, mi dici che cavolo ci stiamo a fare tutti quanti in Afganistan?”
Prima di dire che lo stato fa dei soprusi, devi toglierti dalla mente che quelli che erano considerati soprusi siano gli stessi che tu consideri un sopruso. Ad esempio sterminare eretici, non era considerato un sopruso, ma legittima difesa, una difesa invocata dalla società stessa.
Sotto molti aspetti è ovvio che sia così.“Ma guarda! Sta a vedere che ci siamo imbarbariti rispetto al medioevo.”
Ma cosa c’entra? Io non sto discutendo del fatto che i monarchi fossero davvero scelti da Dio. Quello che sto dicendo è che quella società si basava su questa convinzione, come avveniva in Israele del resto, e che dunque la sicurezza della nazione si basava sul motto francese “una legge, una fede, un re”. La mia strategia argomentativa non ha nulla a che fare col fatto che questo modello sociale sia giusto o sbagliato, voglio solo mettere in luce che se l’autorità del monarca è a base religiosa (e San Paolo legittima in Rm questa visione), allora sostenere una religione diversa rispetto a quella dello stato in cui ci si trova significa essere percepiti come sudditi potenzialmente non leali al monarca, in quanto non si riconosce ipso facto la sua investitura divina se si professa un’altra religione rispetto alla religione di Stato. Questo spiega perché gli eretici sono stati visti come disgregatori della compagine sociale, come anarchici, anti-lealisti.“Questa è la prova della presunzione umana e del suo potere: pretendere di dimostrare l'indimostrabile e pretendere che tutti se ne convincano, pena l'essere messi a morte. Ma questo costituisce oggi la prova per eccellenza che quei furbi di allora erano delle bestie assetate di sangue, che così spesso si azzannavano anche tra loro per primeggiare su tutto e su tutti.”
Ma che cosa c’entra col mio ragionamento il fatto che l’anima esista o meno? AL mio ragionamento serve solo che l’anima fosse creduta da quella gente come una verità certa. Stai fraintendendo tutta la mia linea argomentiva. Ti sto spiegando perché gli inquisitori si sentivano legittimati ad inquisire, non perché gli inquisitori avevano ragione o torto, questo è del tutto irrilevante dal punto di vista della storia del pensiero. Infatti tu non sai facendo un discorso dal punto di vista della verità, ma del peccato, stai cioè dicendo che quel clero fosse peccaminoso. Ma per peccare com’è noto ci vuole non solo il consenso all’errore, ma anche la consapevolezza dell’errore, altrimenti si applica la frase di Gesù in croce “Padre perdonali, perché non sanno quello che fanno”. Orbene, è irrilevante se l’anima esista o meno, come è irrilevante se esista o meno Dio, cioè che conta è che queste persone vivevano in una società dove tanto Dio quanto l’anima erano concetti scontati, non erano cioè materia di disputa popolare, ma un dato acquisito. Ora, se sia la società sia il clero erano convinti che l’anima esistesse, e che gli eretici causassero la perdizione eterna di questa anima, allora si capisce perché, dinnanzi ad un pericolo reale, e ben più grave del pericolo di venire uccisi, si perseguissero gli eretici come gli assassini, perché dal punto di vista della “visione del mondo” di quella società era legittima difesa, in quanto gli eretici facevano del male più degli omicidi.“Di quale "società" parli? Di quella formata da clerici e potentati che si servivano della religione per dominare? Chi ha mai, in qualche tempo e in qualche luogo, dimostrato l'esistenza dell'anima immortale? Stai ancora una volta fondando i tuoi ragionamenti sull'indimostrabile, esattamente come facevano quei bei tomi per vessare il popolo.”
Ma io non li sto riabilitando, ti sto spiegando cosa c’era dietro la loro azione, quale mentalità ALTRUISTICA stesse dietro l’inquisizione. Quelle che passano come azioni fatte per cattiveria, sono cioè azioni certamente errate, ma che non venivano percepite come tali, e che anzi erano fatte credendo di fare il bene. L’inquisizione com’è noto non è affatto un’invenzione cattolica. Il concetto che la società vada difesa da chi la attacca, e che i pensieri che fanno andare in perdizione l’anima siano pericolosi e da debellare quanto l’azione di chi si ribella con armi, è comune a tutto il mondo antico, Platone e Aristotele in primis. Non si tratta cioè di bieca ignoranza, ma di una diversa concezione di quale sia il compito del governo rispetto ai suoi cittadini, e di una diversa scala di priorità.“Questo non dice nulla che fosse giusto. E se erano così presuntuosi allora, non è una ragione per riabilitarli oggi ...”
“Mi permetto di dubitare che la gente l'abbia mai pensata così. Fanatici a parte, anche Cristo fu riluttante a bere quel calice, ha intimato a Pietro di riporre la spada e a consigliato a tutti di cercare di sfuggire alle persecuzioni.”
Se si tratta di scegliere tra la salvezza del corpo e quella dell’anima, intere generazioni di cristiani si sono fatte martirizzare pur di non abiurare il nome di Cristo, dai martiri all’epoca dell’impero romano a San Tommaso Moro. Ma non è questo il punto. È verissimo che quando si tratta della propria vita si può essere portati a preferire di portare a casa la pelle, ma dal punto di vista di un ragionamento astratto è indubbio che tutti preferiremmo la morte terrena alla dannazione eterna. Gli inquisitori e il governo non dovevano scegliere per se stessa se preferivano la morte o la dannazione per se stessi, ma se in linea di principio fosse più grave chi attentava alla salute del corpo o chi attentava alla salute dell’anima, e alla luce di quanto detto sopra, era più grave di faceva finire i suoi fratelli nell’eterna dannazione. Il Signore stesso disse che se uno scandalizza uno dei suoi fratelli più piccoli è meglio per lui se si lega una macina al collo e si butta in mare, e questo passo com’è noto non ha nulla a che fare con la pedofilia. Scandalizzare i fratelli più piccoli vuol dire far perdere la fede a gente culturalmente o religiosamente semplice ed indifesa.
Ma la Chiesa non faceva leggi..“Allora non impari proprio nulla? Non te l'ha già detto Veronika che la chiesa faceva le leggi come voleva”
In base ad un confronto con la propria ortodossia.“decideva che cosa fosse "eretico" e che cosa non lo fosse?!”
L’idea che il medioevo fosse una barbarie è un cliché storiografico demolito da 40 anni, e quanto all’illuminismo,è ben noto che durante la Rivoluzione Francese, quando il governo fu in mano ai philosophes, furono fatte fuori più persone in 30 anni nella sola Francia che durante tutto il medioevo nell’intera Europa dall’inquisizione. La libertà d’opinione è ciò che si chiede solo per sé e per chi la pensa come noi, e gli illuministi, una volta al potere, si sono adeguati a questo aforisma.“chissà perchè con l'illuminismo e con tutto quello che seguì gli uomini preferirono ricadere nella "barbarie" invece di fare sì che si perpetuasse quella spledita "età d'oro"”
Ora devo andare, risponderò agli altri messaggi domani.
Admaiora