I credenti sono meno intelligenti degli atei: lo rivela uno studio

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vitale
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I credenti sono meno intelligenti degli atei: lo rivela uno studio

Messaggio da vitale »

Lo studio è stato effettuato dai ricercatori dell'Università di Rochester, New York, che hanno analizzato 63 ricerche dedicate al tema condotte a partire dal 1921.

Le persone religiose sono mediamente meno intelligenti dei “non credenti”: è quanto rivela uno studio (in calce all'articolo) condotto dai ricercatori dell'Università di Rochester, New York. A renderlo noto è stato il quotidiano The Independent. Il team di studiosi, guidato dal professor Miron Zuckerman, ha iniziato ad approfondire i risultati di 63 studi condotti negli Stati Uniti a partire dal 1921, dai quali emerge che c'è un rapporto “negativo” tra intelligenza e religiosità. Tuttavia alcuni critici hanno fatto notare come la definizione data di “intelligenza” trascuri aspetti come la creatività e l'emotività, soffermandosi solo sull'intelligenza “analitica”.
Lo studio non afferma che la fede rende stupidi, ma spiega che le persone più brillanti sono più propense ad allontanarsi dalla religione. Tre psicologi che hanno collaborato con i ricercatori hanno definito l'intelligenza come “la capacità di ragionare, anticipare, risolvere i problemi, pensare in maniera astratta, comprendere idee complesse, imparare in fretta e apprendere dall'esperienza”. Lo studio ha spiegato infine che le persone più intelligenti e meno propense ad accettare un credo religioso sono anche le migliori sul lavoro, hanno stipendi più elevati ed una autostima molto accentuata.
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Gabriella Prosperi
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Messaggio da Gabriella Prosperi »

vitale ha scritto:Lo studio è stato effettuato dai ricercatori dell'Università di Rochester, New York, che hanno analizzato 63 ricerche dedicate al tema condotte a partire dal 1921.
Ah, ma allora, se è dal 1921 che ricercano, 'sti studiosi devono essere tutti...religiosi :ironico:
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eros&thanatos
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Messaggio da eros&thanatos »

E sono pure de coccio... :ironico:
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Lidia
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Messaggio da Lidia »

Gabriella Prosperi ha scritto:
vitale ha scritto:Lo studio è stato effettuato dai ricercatori dell'Università di Rochester, New York, che hanno analizzato 63 ricerche dedicate al tema condotte a partire dal 1921.
Ah, ma allora, se è dal 1921 che ricercano, 'sti studiosi devono essere tutti...religiosi :ironico:
Gabriella
eros&thanatos ha scritto:E sono pure de coccio... :ironico:
:appl: :risata: :appl: :risata: :appl: :risata:
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Messaggio da vitale »

Lidia ha scritto:
Gabriella Prosperi ha scritto:
vitale ha scritto:Lo studio è stato effettuato dai ricercatori dell'Università di Rochester, New York, che hanno analizzato 63 ricerche dedicate al tema condotte a partire dal 1921.
Ah, ma allora, se è dal 1921 che ricercano, 'sti studiosi devono essere tutti...religiosi :ironico:
Gabriella
eros&thanatos ha scritto:E sono pure de coccio... :ironico:
:appl: :risata: :appl: :risata: :appl: :risata:
Questo lido datato.., tiene conto dei cambiamenti globali. Se, hanno tenuto conto dell'ultima parte, avrei piacere di leggere/approffondire, non gli estratti/sunti, le fondamenta dello studio progressivo, quasi secolare.
Questo team “variegato” a quale estrazione religioso-politica appartiene.
Ok! Alla fine bisogna riconoscere che, parte della colonna sonora della vita che non riconosce un credo, da compiacenza personale.
Vabbè! Ho sbagliato tutto, potevo essere un magnate … magari della WTS :cer: :cer: :occhiol: :ciao:
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Trianello
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Messaggio da Trianello »

Sarebbe interessante vedere con che criterio è stato selezionato il campione. Un recente sondaggio nei dipartimenti di filosofia delle università americane, per esempio, a rilevato che circa il 60% dei docenti che lì insegnano si dichiarano credenti e religiosamente impegnati. Fino a venti anni fa (quando nelle università americane ancora dominava l'onda lunga dell'empirismo logico), il rapporto tra docenti credenti e docenti agnostici o atei era praticamente invertito. In un suo famoso studio di qualche hanno fa, R. Stark (il più grande sociologo della religione vivente) notava come tra i cultori delle cosiddette scienze forti (fisica, cosmologia e biologia) il numero dei credenti è enormemente superiore a quello dei non credenti, i quali, invece, abbondano tra i cultori delle cosiddette scienze deboli (sociologia, psicologia, antropologia culturale).
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Forse nello studio si analizzavano i credenti bigotti.....quelli vittima della credulità.... :boh:
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Non dubito che le persone mediamente più intelligenti si allontanino dalla religione. Come tutte le cose ricevute, è segno di intelligenza metterla in discussione, e dunque mi pare normale che persone più sveglie si diano da fare per cercare risposte alternative non accettando supinamente quello che è stato loro insegnato da bambini. E tuttavia, come diceva Jean Guitton, se la critica allontana dalla religione, la critica della critica ci riporta ad essa, più forti di prima. Sicché le persone mediamente più intelligenti diventano atee, quelle geniali invece tornano religiose. Perché queste persone conoscono tutto quello che le persone intelligenti credono di sapere sulle religioni, eppure permangono religiose.
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Alla base delle scelte fondamentali del Nolano - a Londra come a Roma -, c'era il convincimento di appartenere alla "casa" dei filosofi, e che ad essa bisogna essere sempre fedeli, anche nei rapporti con i potenti della Chiesa e dello Stato, perché la casa della filosofia è la casa della verità: in un modo intelligente e anche astuto, certo, ma sempre fedeli. (Michele Ciliberto)
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arwen
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Messaggio da arwen »

:capo: :appl: :ok:
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" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
William Shakespeare
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eros&thanatos
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Messaggio da eros&thanatos »

arwen ha scritto::capo: :appl: :ok:
:quoto100:
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Amalia
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Messaggio da Amalia »

Questo intervento di Polymetis lo stampo e lo incornicio! :appl:
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Shubby.1950
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media intelligenza o genio?

Messaggio da Shubby.1950 »

Non riesco ad immaginare un dio che ricompensa e punisce gli esseri creati da lui, un dio i cui scopi sono modellati dai nostri: un dio insomma che è solo un riflesso della fragilità umana. Non posso nemmeno credere che una persona sopravviva alla morte del suo corpo benché tali pensieri alberghino, per paura e ridicolo egoismo, nelle anime deboli.

firmato una persona mediamente intelligente od un genio?

Fate voi è Albert Einstein

Buona giornata a tutti!
Shubby


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Cogitabonda
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Messaggio da Cogitabonda »

Visto che è stato chiamato in causa Eistein non posso fare a meno di citare questo passo di una sua lettera a Maurice Solovine (la sottolineatura è mia):

Trovi sorprendente che io pensi alla comprensibilità del mondo come a un miracolo o a un eterno mistero? A priori, tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Ci si potrebbe attendere che il mondo si manifesti come soggetto alle leggi solo a condizione che noi operiamo un intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile all’ordine alfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo d’ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere completamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall’uomo, il successo di una tale impresa presuppone un alto grado d’ordine nel mondo oggettivo, che non era affatto giustificato prevedere a priori. È qui che compare il sentimento del “miracoloso”, che cresce sempre più con lo sviluppo della nostra conoscenza. E qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo privato dei miracoli. La cosa curiosa, certo, è che dobbiamo accontentarci di riconoscere il “miracolo”, senza poter individuare una via legittima per andar oltre. Capisco che devo ben esplicitare quest’ultima considerazione in modo che non ti venga in mente che, indebolito dall’età, io sia divenuto vittima dei preti.

Per saperne di più sul pensiero di Einstein su Dio e sul divino è utile questa webpage: http://www.uccronline.it/2012/10/07/la- ... nel-cosmo/
Vi si trovano molti nomi e riferimenti utili per approfondire l'argomento.
Ultima modifica di Cogitabonda il 19/08/2013, 15:25, modificato 1 volta in totale.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
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polymetis
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Messaggio da polymetis »

Einstein nacque ebreo, in seguito, come molti Ebrei del periodo, odiò la propria religione d'origine, dicendo che non credeva più al Dio biblico. Per essere precisi non era ateo, credeva al dio di Spinoza.
Comunque sia, quale che fosse il suo pensiero sul divino, chiunque abbia la sua intelligenza matematica dovrebbe sapere che argomentare con singoli contro-esempi, anziché con statistiche, non è granché probante. Ma neppure io ho portato statistiche, solo le mie impressioni dovute a lunghe frequentazioni di persone intelligenti. Ho notato questo : che gli atei sovente non conoscevano le risposte filosofiche che può dare un credente, mentre le persone credenti conoscevano benissimo le motivazioni degli atei.
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Messaggio da Shubby.1950 »

polymetis ha scritto:Einstein nacque ebreo, in seguito, come molti Ebrei del periodo, odiò la propria religione d'origine, dicendo che non credeva più al Dio biblico. Per essere precisi non era ateo, credeva al dio di Spinoza.
Comunque sia, quale che fosse il suo pensiero sul divino, chiunque abbia la sua intelligenza matematica dovrebbe sapere che argomentare con singoli contro-esempi, anziché con statistiche, non è granché probante. Ma neppure io ho portato statistiche, solo le mie impressioni dovute a lunghe frequentazioni di persone intelligenti. Ho notato questo : che gli atei sovente non conoscevano le risposte filosofiche che può dare un credente, mentre le persone credenti conoscevano benissimo le motivazioni degli atei.
non era mia intenzione provare
la mia intenzione era stimolare :strettamano:
Shubby


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