Perchè è difficile trovare la strada della verità?

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Vittorino
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Messaggio da Vittorino »

trainer ha scritto:insomma visto che la strada della verita e una, non si sa quella giusta
dobbiamo passare tutta la vita a cercarla???
perche e' cosi dfficile trovarla ???
visto che in tutte le religioni ci sono errori???
perche ' dio ha complicato la sua parola??? :boh: :pioggia:
Ho letto con interesse i pensieri sin qui espressi e penso che tutti abbiano la stessa dignità e diritto di espressione, in quanto il tema si presta, più di ogni altro, alla personalizzazione e alla soggettività, perciò mi permetto di esprimere anch’io il mio pensiero cercando di attenermi il più possibile alle domande formulate.
È mia abitudine cercare la semplicità anche nelle questioni più profonde, e di questo mi scuso sin d’ora.
L’impossibilità di raggiungere una qualsiasi verità è nella stessa natura dell’uomo che, proprio per questo, è nella continua e ansiosa ricerca di basi sicure e di certezze, non rendendosi però conto che la sola e vera libertà sta nel dubbio, nella possibilità di optare e di scegliere. Nella certezza non c’è scelta. Dicevo dell’impossibilità di raggiungere una qualsiasi verità e mi spiegherò con un semplice esempio: Un qualsiasi avvenimento, nel momento in cui avviene, è la verità ma, non appena avvenuto, se osservato o finanche filmato da una decina di persone, avremo dieci versioni diverse. La verità perciò esiste, ma svanisce non appena entra nell’umano circuito filtrante, soggetta ai più diversi retaggi, punti di vista, ecc., ecc., chi più ne ha, più ne metta.
Questo non ci impedisce però di continuare a cercarla, non tanto per raggiungere quella verità che, secondo il mio modesto parere, pur esistendo, ci sfuggirà sempre, ma perché quella ricerca ci permetterà di conoscere e migliorare sempre noi stessi e a renderci conto che tale ricerca trova molti più sbocchi all’interno che all’esterno di noi stessi.
Le religioni, sempre secondo il mio modesto parere, rappresentano l’encomiabile sforzo di più persone che cercano di unirsi per sostenersi e incoraggiarsi in questo cammino certamente non facile.
Le ultime due domande sono molto insidiose perché le rispettive domande, contengono già un’affermazione.
Ad ogni modo penso che le religioni, essendo costituite da uomini e per ciò che ho prima scritto, sia inevitabile che in esse si trovino degli errori.
L’affermazione contenuta nell’ultima domanda non mi trova assolutamente d’accordo, poiché dimentichiamo che se è stato Dio a trasmetterci la Sua Parola, egli l’ha fatto per noi, non per se stesso, era una Parola che doveva essere compresa da noi a tutte le latitudini e nell’arco di circa 4-6000 anni. È un po’ la storia di ognuno di noi, sono sicuro che nessuno si meravigli che i propri genitori, a seconda delle rispettive età, ci dicessero le stesse cose in maniera diversa e, a volte, apparentemente complicata. Oggi, anche grazie alla psicologia, ecc., abbiamo il giusto sapere e discernimento per capire meglio queste cose.
:strettamano:
Salfa
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Messaggio da Salfa »

Mi intrometto quasi in punta di piedi. Come si concilia il non credere in Dio con l'adottare come giusta la morale che il Dio a cui non si crede ha stabilito? Dio esiste? E chi lo sa, quello che si sa è la razionalità che comportata il credere di si, credere il contrario è troppo irrazziinale, quasi illogico. Nessuna polemica, voglio solo capire, ho fame di sapere..
Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me. (I. Kant)

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siril
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Messaggio da siril »

Salfa ha scritto:Mi intrometto quasi in punta di piedi. Come si concilia il non credere in Dio con l'adottare come giusta la morale che il Dio a cui non si crede ha stabilito? Dio esiste? E chi lo sa, quello che si sa è la razionalità che comportata il credere di si, credere il contrario è troppo irrazziinale, quasi illogico. Nessuna polemica, voglio solo capire, ho fame di sapere..
Questo perchè tu pensi che la giusta morale l'abbia stabilita Dio. Per te è razionale e logico credere che Dio esista per altri è vero esattamente il contrario.
Personalmente io sono affascinato da quel gran "farabutto" di Osho per il quale essere religiosi significava non credere in nessuna religione. le due cose sono, per lui ( e anche per me) contrastanti...la religione porterebbe lontano da Dio perchè è da considerarsi una "costruzione" di uomini di cui tu personalmente non ha nessuna esperienza personale.
E' un po' (esempio mio) come aprire una busta di "quattro salti in padella" e dire di essere cuochi!. Secondo Osho solo liberandosi delle credenze religiose e partendo da "zero", attraverso la meditazione, permettiamo che il "divino" ti "accada", (qualunque cosa questo significhi). E' come (esempio mio) racimolare quello che di tuo hai nel frigorifero e metterti a cucinare solo per il "piacere di farlo".
So che sono affermazioni un po' forti e certamente gli aderenti alla "religione" potrebbero sentirsi offesi. Non è mia intenzione e accetto di essere in errore....ma scelgo di rimanere nell'errore.
Povero te che credi agli uomini, ne rimmarrai deluso, perché tutti noi siamo solo peccatori.(Polymetis)
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Salfa
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Messaggio da Salfa »

siril ha scritto:
Salfa ha scritto:Mi intrometto quasi in punta di piedi. Come si concilia il non credere in Dio con l'adottare come giusta la morale che il Dio a cui non si crede ha stabilito? Dio esiste? E chi lo sa, quello che si sa è la razionalità che comportata il credere di si, credere il contrario è troppo irrazziinale, quasi illogico. Nessuna polemica, voglio solo capire, ho fame di sapere..
Questo perchè tu pensi che la giusta morale l'abbia stabilita Dio. Per te è razionale e logico credere che Dio esista per altri è vero esattamente il contrario.
Personalmente io sono affascinato da quel gran "farabutto" di Osho per il quale essere religiosi significava non credere in nessuna religione. le due cose sono, per lui ( e anche per me) contrastanti...la religione porterebbe lontano da Dio perchè è da considerarsi una "costruzione" di uomini di cui tu personalmente non ha nessuna esperienza personale.
E' un po' (esempio mio) come aprire una busta di "quattro salti in padella" e dire di essere cuochi!. Secondo Osho solo liberandosi delle credenze religiose e partendo da "zero", attraverso la meditazione, permettiamo che il "divino" ti "accada", (qualunque cosa questo significhi). E' come (esempio mio) racimolare quello che di tuo hai nel frigorifero e metterti a cucinare solo per il "piacere di farlo".
So che sono affermazioni un po' forti e certamente gli aderenti alla "religione" potrebbero sentirsi offesi. Non è mia intenzione e accetto di essere in errore....ma scelgo di rimanere nell'errore.

sono stato frainteso forse. Volevo dirr che ciò che comunemente definiamo giusto o sbagliato non lo è in senso assoluto ma lo è in base alla nostra cultura, cultura influenzata dal credo religioso che va per la maggiore. Incosciamente per un italiano è moralmente giusto quello che è moralmente giusto per il Dio dei Cristiani, per un algerino o per un cinese il discorso cambia perché cambia l'influenza culturale.
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nello80
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Messaggio da nello80 »

Salfa ha scritto:
siril ha scritto:
Salfa ha scritto:Mi intrometto quasi in punta di piedi. Come si concilia il non credere in Dio con l'adottare come giusta la morale che il Dio a cui non si crede ha stabilito? Dio esiste? E chi lo sa, quello che si sa è la razionalità che comportata il credere di si, credere il contrario è troppo irrazziinale, quasi illogico. Nessuna polemica, voglio solo capire, ho fame di sapere..
Questo perchè tu pensi che la giusta morale l'abbia stabilita Dio. Per te è razionale e logico credere che Dio esista per altri è vero esattamente il contrario.
Personalmente io sono affascinato da quel gran "farabutto" di Osho per il quale essere religiosi significava non credere in nessuna religione. le due cose sono, per lui ( e anche per me) contrastanti...la religione porterebbe lontano da Dio perchè è da considerarsi una "costruzione" di uomini di cui tu personalmente non ha nessuna esperienza personale.
E' un po' (esempio mio) come aprire una busta di "quattro salti in padella" e dire di essere cuochi!. Secondo Osho solo liberandosi delle credenze religiose e partendo da "zero", attraverso la meditazione, permettiamo che il "divino" ti "accada", (qualunque cosa questo significhi). E' come (esempio mio) racimolare quello che di tuo hai nel frigorifero e metterti a cucinare solo per il "piacere di farlo".
So che sono affermazioni un po' forti e certamente gli aderenti alla "religione" potrebbero sentirsi offesi. Non è mia intenzione e accetto di essere in errore....ma scelgo di rimanere nell'errore.

sono stato frainteso forse. Volevo dirr che ciò che comunemente definiamo giusto o sbagliato non lo è in senso assoluto ma lo è in base alla nostra cultura, cultura influenzata dal credo religioso che va per la maggiore. Incosciamente per un italiano è moralmente giusto quello che è moralmente giusto per il Dio dei Cristiani, per un algerino o per un cinese il discorso cambia perché cambia l'influenza culturale.

Caro salfa, lo sto dicendo da una vita!
Nel buio totale una voce d'uomo mi disse: "Vieni verso di me, non voglio farti del male...", ma io accesi un cerino e vidi ch'ero sul margine di un precipizio, e l'uomo che mi parlava era, invece, dalla parte opposta...

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Brambilla Bruna
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Messaggio da Brambilla Bruna »

siril ha scritto:
Salfa ha scritto:Mi intrometto quasi in punta di piedi. Come si concilia il non credere in Dio con l'adottare come giusta la morale che il Dio a cui non si crede ha stabilito? Dio esiste? E chi lo sa, quello che si sa è la razionalità che comportata il credere di si, credere il contrario è troppo irrazziinale, quasi illogico. Nessuna polemica, voglio solo capire, ho fame di sapere..
Questo perchè tu pensi che la giusta morale l'abbia stabilita Dio. Per te è razionale e logico credere che Dio esista per altri è vero esattamente il contrario.
Personalmente io sono affascinato da quel gran "farabutto" di Osho per il quale essere religiosi significava non credere in nessuna religione. le due cose sono, per lui ( e anche per me) contrastanti...la religione porterebbe lontano da Dio perchè è da considerarsi una "costruzione" di uomini di cui tu personalmente non ha nessuna esperienza personale.
E' un po' (esempio mio) come aprire una busta di "quattro salti in padella" e dire di essere cuochi!. Secondo Osho solo liberandosi delle credenze religiose e partendo da "zero", attraverso la meditazione, permettiamo che il "divino" ti "accada", (qualunque cosa questo significhi). E' come (esempio mio) racimolare quello che di tuo hai nel frigorifero e metterti a cucinare solo per il "piacere di farlo".
So che sono affermazioni un po' forti e certamente gli aderenti alla "religione" potrebbero sentirsi offesi. Non è mia intenzione e accetto di essere in errore....ma scelgo di rimanere nell'errore.

guarda questa sera si parlava proprio di questo a tavola ( mi hanno risparmiato lo sport che di solito parlano mio marito e mio figlio ) a parte quasi strozzarmi per i miei pensieri ..
più o meno il discorso fatto da loro è uguale al tuo ...ciò che distingue il resto viene preso come tradizione ..il battesimo ..la cresima la comunione ..per noi nati in famiglia da cattolici ..
si riduce a volte in tutto e per tutto a una tradizione ...
lasciando uno spiraglio di credere o non credere a un Dio ..un po come si dice due piedi in una scarpa ...
Certo d'accordo con loro che tutte le religioni siano state fatte da uomini ...
ma io mi chiedo sempre dove loro hanno appreso o imparato ..???
un libro tipo la bibbia non si può scrivere dall'oggi al domani ..ci sarà stato sempre qualcuno a insegnare a loro...
Prima di essere strozzata per la mia testardaggine per le mie idee..ho interrotto .. :ironico:
e ho pensato a un uomo che vivendo su una isola deserta ..senza nessun contatto con altri esseri umani ..un Dio anche lui lo aveva inventato ....Giusto !!!!????
strano a dirsi ma abbiamo bisogno veramente di credere ...??????
:ok: :fiori e bacio: :timido2:
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siril
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Messaggio da siril »

Salfa ha ragione. siamo condizionati da chi siamo, da dove veniamo, da chi siamo educati. Il mio agnosticismo è dovuto ad una scelta personale. E' il mio modo di essere religioso. Il mio modo per essere consapevole che SONO condizionato e che quando dico "io penso" o "io credo" di fatto sto mentendo perchè chi "pensa" e chi "crede" non sono io. Come si racconta nelle storie zen cerco di essere una tazza vuota pronta a ricevere il "divino" se mai dovesse esserci.
Rispondendo alla domanda "Perchè è difficile trovare la strada della verità?" direi che "vivendo" già ci siamo ma non ce ne rendiamo conto perchè ci aspettiamo chissacchè, una folgorazione, illuminazione, risposte dal cielo, visioni, verità da libri sacri...e così facendo ci perdiamo l'attimo in cui il piede tocca per terra (sembra che alcuni monaci zen proprio in quell'attimo raggiungano l'illuminazione).
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Salfa
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Messaggio da Salfa »

[quote="siril"]Salfa ha ragione. siamo condizionati da chi siamo, da dove veniamo, da chi siamo educati. Il mio agnosticismo è dovuto ad una scelta personale. E' il mio modo di essere religioso. Il mio modo per essere consapevole che SONO condizionato e che quando dico "io penso" o "io credo" di fatto sto mentendo perchè chi "pensa" e chi "crede" non sono io. Come si racconta nelle storie zen cerco di essere una tazza vuota pronta a ricevere il "divino" se mai dovesse esserci.
Rispondendo alla domanda "Perchè è difficile trovare la strada della verità?" direi che "vivendo" già ci siamo ma non ce ne rendiamo conto perchè ci aspettiamo chissacchè, una folgorazione, illuminazione, risposte dal cielo, visioni, verità da libri sacri...e così facendo ci perdiamo l'attimo in cui il piede tocca per terra (sembra che alcuni monaci zen proprio in quell'attimo raggiungano


ottima analisi, c'è molto da riflettere...
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grazie

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:appl: grz atutti ,,,
erano solo 4domande :grazie:
Quando tutto sembra andar bene,
e' li che si spezzano le catene
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