I testimoni di Geova e la violazione del segreto professionale o d'ufficio
Moderatore: Gocciazzurra
- Cogitabonda
- Moderatore
- Messaggi: 8666
- Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
- Località: Nord Italia
- Contatta:
I testimoni di Geova e la violazione del segreto professionale o d'ufficio
Solo di recente ho letto articoli che parlano dell'obbligo religioso, per i testimoni di Geova, di porre la purezza della loro comunità al di sopra delle leggi dello stato e di qualunque altra norma. Mi riferisco al fatto che un TdG che nell'ambito della sua professione viene a sapere che un fratello o sorella ha commesso un peccato (per esempio un medico TdG scopre che un suo paziente TdG fuma, o un'infermiera TdG scopre che una sorella nubile ha contratto una malattia venerea) è tenuto a riferirlo agli anziani, violando ogni codice deontologico e persino le leggi dello stato.
Quanta prescrizione è stata scritta molto chiaramente in un articolo della Torre di Guardia del settembre 1987, che non riporto qui per esteso perché ne possiedo solo il testo in inglese. So che di questo si era già parlato tempo fa nel forum (https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.p ... 56&p=91935) ma credo che valga la pena tornarci su, a causa delle gravi implicazioni che comporta.
E' mai successo a qualcuno di voi di trovarsi coinvolto in episodi legati a questa norma? Se qualcuno ha esperienze da raccontare sarebbe interessante conoscerle.
Quanta prescrizione è stata scritta molto chiaramente in un articolo della Torre di Guardia del settembre 1987, che non riporto qui per esteso perché ne possiedo solo il testo in inglese. So che di questo si era già parlato tempo fa nel forum (https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.p ... 56&p=91935) ma credo che valga la pena tornarci su, a causa delle gravi implicazioni che comporta.
E' mai successo a qualcuno di voi di trovarsi coinvolto in episodi legati a questa norma? Se qualcuno ha esperienze da raccontare sarebbe interessante conoscerle.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
- gianfi1965
- Utente Junior
- Messaggi: 253
- Iscritto il: 14/11/2010, 23:49
- Facebook: GIANFRANCO RICCI PETITONI
- Località: L'Aquila
- Contatta:
Come professionista, non in campo medico, ma fiscale, mi sono trovato davanti fratelli che mettevano l'otto per mille non allo stato o il cinque per mille non alla WTS ma ad altri enti. Personalmente non ho mai riferito nulla a nessuno. La professionalità e la fiducia che ti viene data dal cliente non può essere messa in discussione. Come anche se uno mi dichiarava un reddito diverso da quello reale, la cosa non mi turbava proprio. Mi firmavano la documentazione che mi veniva presentata e il discorso finiva lì. L'importante per me è fare il lavoro correttamente.
Poi se uno furbeggia, non è un problema mio.
Poi se uno furbeggia, non è un problema mio.
gianfi1965
PRESENTAZIONE: viewtopic.php?f=7&t=5257&p=72463#p72463" onclick="window.open(this.href);return false;
PRESENTAZIONE: viewtopic.php?f=7&t=5257&p=72463#p72463" onclick="window.open(this.href);return false;
Cogi sta dicendo un'altra cosa, ovvero vuole sapere no come il singolo professionista tdg si comporta, ma bensì qual è la posizione o prassi consigliata o ufficiale del CD.gianfi1965 ha scritto:Come professionista, non in campo medico, ma fiscale, mi sono trovato davanti fratelli che mettevano l'otto per mille non allo stato o il cinque per mille non alla WTS ma ad altri enti. Personalmente non ho mai riferito nulla a nessuno. La professionalità e la fiducia che ti viene data dal cliente non può essere messa in discussione. Come anche se uno mi dichiarava un reddito diverso da quello reale, la cosa non mi turbava proprio. Mi firmavano la documentazione che mi veniva presentata e il discorso finiva lì. L'importante per me è fare il lavoro correttamente.
Poi se uno furbeggia, non è un problema mio.
Nel buio totale una voce d'uomo mi disse: "Vieni verso di me, non voglio farti del male...", ma io accesi un cerino e vidi ch'ero sul margine di un precipizio, e l'uomo che mi parlava era, invece, dalla parte opposta...
Presentazione
Presentazione
- Cogitabonda
- Moderatore
- Messaggi: 8666
- Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
- Località: Nord Italia
- Contatta:
In effetti la cosa che trovo più interessante è stabilire chiaramente cosa si aspetta la WTS dai fedeli.
Penso che per gli anziani l'eventuale evasione di tasse sia considerata fra quelle trasgressioni minori sulle quali anche quell'articolo della Torre di Guardia consigliava di sorvolare (almeno non mi pare di aver mai sentito parlare di qualcuno disassociato per aver ingannato il fisco). Però immaginiamo un commercialista TdG che si veda presentare da un cliente/fratello la fattura di una clinica privata, da portare in detrazione con la dichiarazione dei redditi. Il cliente appartiene alla stessa congregazione del commercialista, ma questi non ha mai sentito trapelare nulla su problemi di salute e operazioni del suo cliente, anzi, ricorda bene che nel periodo indicato sulla fattura quello aveva raccontato di essere andato in vacanza. In teoria (se ho capito bene) dovrebbe raccomandare amichevolmente a quel cliente/fratello di parlare con gli anziani, e successivamente andare lui stesso a parlare con loro, se sospetta che non lo abbia fatto. Facendo una cosa del genere violerebbe non solo la deontologia professionale, ma anche la legge che proibisce la divulgazione di dati sensibili. Immaginiamo che invece faccia finta di nulla. Secondo quanto ho letto altrove, potrebbe succedere che un giorno gli anziani si presentino da lui e, con quella Torre di Guardia in mano, gli chiedano di rivelare tutto ciò che sa su quel fratello, invocando la superiore legge di Geova.
Qualcuno di voi è a conoscenza di episodi del genere?
Penso che per gli anziani l'eventuale evasione di tasse sia considerata fra quelle trasgressioni minori sulle quali anche quell'articolo della Torre di Guardia consigliava di sorvolare (almeno non mi pare di aver mai sentito parlare di qualcuno disassociato per aver ingannato il fisco). Però immaginiamo un commercialista TdG che si veda presentare da un cliente/fratello la fattura di una clinica privata, da portare in detrazione con la dichiarazione dei redditi. Il cliente appartiene alla stessa congregazione del commercialista, ma questi non ha mai sentito trapelare nulla su problemi di salute e operazioni del suo cliente, anzi, ricorda bene che nel periodo indicato sulla fattura quello aveva raccontato di essere andato in vacanza. In teoria (se ho capito bene) dovrebbe raccomandare amichevolmente a quel cliente/fratello di parlare con gli anziani, e successivamente andare lui stesso a parlare con loro, se sospetta che non lo abbia fatto. Facendo una cosa del genere violerebbe non solo la deontologia professionale, ma anche la legge che proibisce la divulgazione di dati sensibili. Immaginiamo che invece faccia finta di nulla. Secondo quanto ho letto altrove, potrebbe succedere che un giorno gli anziani si presentino da lui e, con quella Torre di Guardia in mano, gli chiedano di rivelare tutto ciò che sa su quel fratello, invocando la superiore legge di Geova.
Qualcuno di voi è a conoscenza di episodi del genere?
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
- Gabriella Prosperi
- Utente Platinium
- Messaggi: 14678
- Iscritto il: 11/06/2009, 6:16
- Contatta:
No, ma immagino data la delicatezza del tema, qualora avvenisse, sarebbe a conoscenza solo di una ristretta cerchia. Nella congregazione che frequentavo, c'era una persona che si occupava proprio delle pratiche relative alla dichiarazione dei redditi e tutti si rivolgevano a lei e mai ho sentito dicerie; forse erano tutti corretti e lei era persona seria. O forse, non essendo io che una simpatizzante, non ero a conoscenza di retroscena.
Gabriella
Gabriella
La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
Presentazione
Presentazione
- Cogitabonda
- Moderatore
- Messaggi: 8666
- Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
- Località: Nord Italia
- Contatta:
Hai sicuramente ragione. Penso che eventualmente ci possa essere, fra i TdG ed ex-TdG del forum, qualcuno che questo tipo di "attenzioni" le ha subite. Parlo di qualcuno che si è rivolto ad ambulatori, cliniche ed ospedali senza dir nulla a nessuno e poi ha scoperto che gli anziani erano venuti a saperlo comunque.Gabriella Prosperi ha scritto:No, ma immagino data la delicatezza del tema, qualora avvenisse, sarebbe a conoscenza solo di una ristretta cerchia.
Se fra gli impiegati che hanno accesso alle cartelle cliniche ci sono dei TdG, bisogna temere che questi riferiscano agli anziani certe informazioni che vi sono contenute? Fatti del genere, se dimostrati, sarebbero gravissimi.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
Tra i testimoni di Geova l’istituzionalizzazione della violazione del segreto professionale ha raggiunto un livello tale che dagli Stati Uniti i pochissimi terapeuti di fede geovista, fanno redigere ai propri pazienti correligionari una dichiarazione liberatoria prima di iniziare la terapia, con la quale si autorizza preventivamente la violazione del segreto professionale. Infatti, se durante la cura, il paziente dovesse rivelare al terapeuta di aver commesso azioni vietate dal “codice geovista” e tenute segrete fino a quel momento, lo specialista sarebbe autorizzato – in base alla dichiarazione sottoscritta in precedenza – a rivelare ai responsabili della comunità geovista, cui appartiene il paziente, le trasgressioni rivelate in corso di terapia. Per giunta, se a seguito di tale delazione del consulente, il paziente fosse espulso dall’organizzazione, con la citata dichiarazione, le parti (il terapeuta ed il paziente) s’impegnano a troncare la terapia in atto.
“Che dire se il cristiano conosce con precisione il grave peccato commesso da un altro nella congregazione? Ha egli l’obbligo di portarlo all’attenzione della congregazione? Se il peccato è di quelli che recherebbero biasimo a Dio e sulla Sua congregazione, specialmente se potesse provocare la disassociazione, il cristiano ha l’obbligo di andare dal comitato della congregazione a dire ciò che sa al riguardo”. (La Torre di Guardia 1/3/1964, pp. 151, 152)
“I peccati gravi che riguardano la purezza della congregazione devono essere riferiti agli anziani cristiani”. (La Torre di Guardia 15/7/1994, p. 23)
“Se qualcuno è sicuramente a conoscenza di una trasgressione che potrebbe contaminare la congregazione, ha l’obbligo di riferirlo per mantenere pura la congregazione”. (Ks. 1991, p. 97)
“Che dire se il cristiano conosce con precisione il grave peccato commesso da un altro nella congregazione? Ha egli l’obbligo di portarlo all’attenzione della congregazione? Se il peccato è di quelli che recherebbero biasimo a Dio e sulla Sua congregazione, specialmente se potesse provocare la disassociazione, il cristiano ha l’obbligo di andare dal comitato della congregazione a dire ciò che sa al riguardo”. (La Torre di Guardia 1/3/1964, pp. 151, 152)
“I peccati gravi che riguardano la purezza della congregazione devono essere riferiti agli anziani cristiani”. (La Torre di Guardia 15/7/1994, p. 23)
“Se qualcuno è sicuramente a conoscenza di una trasgressione che potrebbe contaminare la congregazione, ha l’obbligo di riferirlo per mantenere pura la congregazione”. (Ks. 1991, p. 97)
- Allegati
-
- File0010.PDF
- (72.13 KiB) Scaricato 104 volte
Presentazione
“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”. (Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)
“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”. (Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)
A questo proposito c'è un interessante articolo sulla Torre di Guardia del 1 settembre 1987 pagg. 12-15, dal titolo: “Un tempo per parlare”: quando?", di cui riporto solo due stralci:
«Applichiamo i princìpi biblici
Quali sono alcuni princìpi biblici basilari di cui tener conto? Innanzi tutto, chiunque commetta una grave trasgressione non dovrebbe cercare di nasconderla. “Chi copre le sue trasgressioni non riuscirà, ma a chi le confessa e le lascia sarà mostrata misericordia”. (Proverbi 28:13) Nulla sfugge all’attenzione di Geova. Viene il momento in cui si è chiamati a rendere conto delle trasgressioni nascoste. (Proverbi 15:3; 1 Timoteo 5:24, 25) A volte Geova porta all’attenzione di un componente della congregazione una trasgressione nascosta affinché possa essere dovutamente esaminata. — Giosuè 7:1-26.
Un’altra norma biblica è riportata in Levitico 5:1: “Ora nel caso che un’anima pecchi in quanto ha udito maledire in pubblico ed è testimone o l’ha visto o è venuta a saperlo, se non lo riferisce, allora deve rispondere del suo errore”. Questa ‘maledizione pubblica’ non consisteva in un atto di irriverenza o bestemmia. Piuttosto, spesso si verificava quando qualcuno, avendo subìto un torto, chiedeva che qualsiasi eventuale testimone lo aiutasse a ottenere giustizia, mentre invocava il male — probabilmente da parte di Geova — su colui, forse non ancora identificato, che gli aveva fatto il torto. Era un modo per mettere altri sotto un giuramento. Qualsiasi testimone del torto avrebbe saputo chi aveva subìto un’ingiustizia e avrebbe avuto la responsabilità di farsi avanti per concorrere all’accertamento della colpa. Altrimenti avrebbe dovuto “rispondere del suo errore” dinanzi a Geova.
Questo comando proveniente dal più Alto Grado di autorità nell’universo poneva su ciascun israelita la responsabilità di riferire ai giudici qualsiasi grave trasgressione avesse osservato, affinché la questione potesse essere esaminata. Benché a rigor di termini i cristiani non siano sotto la Legge mosaica, i suoi princìpi sono ancora validi per la congregazione cristiana. Possono quindi esserci delle circostanze in cui anche un cristiano è tenuto a portare un fatto all’attenzione degli anziani. È vero che in molti paesi è illegale rivelare a persone non autorizzate il contenuto di registrazioni private. Ma se un cristiano, dopo aver considerato la cosa in preghiera, ritiene di trovarsi in una situazione in cui la legge di Dio, nonostante ciò che dicono autorità inferiori, gli impone di riferire ciò che sa, allora questa è una responsabilità che egli accetta dinanzi a Geova. Possono esserci circostanze in cui un cristiano ‘deve ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini’. — Atti 5:29.
È vero che giuramenti o promesse solenni non si devono mai prendere alla leggera. Ma possono esserci dei casi in cui le promesse richieste dagli uomini sono in contrasto con l’esigenza di rendere esclusiva devozione al nostro Dio. Quando qualcuno commette un peccato grave, viene in effetti a trovarsi sotto una ‘maledizione pubblica’ da parte di Colui al quale ha fatto torto, Geova Dio. (Deuteronomio 27:26; Proverbi 3:33) Tutti quelli che entrano a far parte della congregazione cristiana si sottopongono al ‘giuramento’ di mantenere pura la congregazione, sia con le loro azioni personali che aiutando altri a rimanere puri…….
Essere previdenti
I datori di lavoro hanno il diritto di aspettarsi che i loro dipendenti cristiani ‘mostrino appieno buona fedeltà’, il che include il rispetto delle norme sulla riservatezza. (Tito 2:9, 10) Se si fa un giuramento, non dev’essere preso alla leggera. Un giuramento rende più solenne e vincolante una promessa. (Salmo 24:4) E dove la legge impone la riservatezza, la questione diventa ancora più seria. Perciò, prima che un cristiano faccia un giuramento o accetti un compito che implica la riservatezza, sia nel campo del lavoro che in altre circostanze, farebbe bene a determinare nei limiti del possibile quali problemi questo potrebbe comportare nell’eventualità di un conflitto con le esigenze bibliche. Cosa farà se fra i clienti verrà a trovarsi un fratello o una sorella? Di solito questo problema può prospettarsi a chi lavora con medici, ospedali, tribunali e avvocati. Non possiamo ignorare la legge di Cesare o la serietà di un giuramento, ma la legge di Geova è suprema.
Prevedendo il problema, alcuni fratelli avvocati, medici, ragionieri e via dicendo, hanno preparato delle norme scritte che fanno leggere ai fratelli che si recano a consultarli, prima che questi rivelino qualsiasi informazione di carattere confidenziale. Viene così stabilito in anticipo che, se dovesse emergere una seria trasgressione, il trasgressore verrebbe incoraggiato a informarne gli anziani della sua congregazione. Viene spiegato che, qualora non lo facesse, il consulente si sentirebbe in dovere di informare egli stesso gli anziani.
Possono esserci occasioni in cui un fedele servitore di Dio si sente spinto dalle proprie convinzioni personali, basate sulla sua conoscenza della Parola di Dio, a rasentare il limite imposto dalle norme di riservatezza o addirittura a varcarlo, a motivo delle superiori esigenze della legge divina. Ci vorranno coraggio e discrezione. Lo scopo non sarebbe quello di spiare la libertà altrui, ma di aiutare chi ha sbagliato e di mantenere pura la congregazione cristiana. Le piccole trasgressioni dovute al peccato si dovrebbero ignorare. In questo caso “l’amore copre una moltitudine di peccati”, e dovremmo perdonare “fino a settantasette volte”. (Matteo 18:21, 22) Questo sarebbe un “tempo per tacere”. Ma davanti a un tentativo di nascondere peccati gravi, quello può essere il “tempo per parlare”.»
Altri articoli si possono trovare su Svegliatevi! del 22 ottobre 1989, pagg. 11-12 e sulla Torre di Guardia del 15 luglio 1994, p. 23
«Applichiamo i princìpi biblici
Quali sono alcuni princìpi biblici basilari di cui tener conto? Innanzi tutto, chiunque commetta una grave trasgressione non dovrebbe cercare di nasconderla. “Chi copre le sue trasgressioni non riuscirà, ma a chi le confessa e le lascia sarà mostrata misericordia”. (Proverbi 28:13) Nulla sfugge all’attenzione di Geova. Viene il momento in cui si è chiamati a rendere conto delle trasgressioni nascoste. (Proverbi 15:3; 1 Timoteo 5:24, 25) A volte Geova porta all’attenzione di un componente della congregazione una trasgressione nascosta affinché possa essere dovutamente esaminata. — Giosuè 7:1-26.
Un’altra norma biblica è riportata in Levitico 5:1: “Ora nel caso che un’anima pecchi in quanto ha udito maledire in pubblico ed è testimone o l’ha visto o è venuta a saperlo, se non lo riferisce, allora deve rispondere del suo errore”. Questa ‘maledizione pubblica’ non consisteva in un atto di irriverenza o bestemmia. Piuttosto, spesso si verificava quando qualcuno, avendo subìto un torto, chiedeva che qualsiasi eventuale testimone lo aiutasse a ottenere giustizia, mentre invocava il male — probabilmente da parte di Geova — su colui, forse non ancora identificato, che gli aveva fatto il torto. Era un modo per mettere altri sotto un giuramento. Qualsiasi testimone del torto avrebbe saputo chi aveva subìto un’ingiustizia e avrebbe avuto la responsabilità di farsi avanti per concorrere all’accertamento della colpa. Altrimenti avrebbe dovuto “rispondere del suo errore” dinanzi a Geova.
Questo comando proveniente dal più Alto Grado di autorità nell’universo poneva su ciascun israelita la responsabilità di riferire ai giudici qualsiasi grave trasgressione avesse osservato, affinché la questione potesse essere esaminata. Benché a rigor di termini i cristiani non siano sotto la Legge mosaica, i suoi princìpi sono ancora validi per la congregazione cristiana. Possono quindi esserci delle circostanze in cui anche un cristiano è tenuto a portare un fatto all’attenzione degli anziani. È vero che in molti paesi è illegale rivelare a persone non autorizzate il contenuto di registrazioni private. Ma se un cristiano, dopo aver considerato la cosa in preghiera, ritiene di trovarsi in una situazione in cui la legge di Dio, nonostante ciò che dicono autorità inferiori, gli impone di riferire ciò che sa, allora questa è una responsabilità che egli accetta dinanzi a Geova. Possono esserci circostanze in cui un cristiano ‘deve ubbidire a Dio come governante anziché agli uomini’. — Atti 5:29.
È vero che giuramenti o promesse solenni non si devono mai prendere alla leggera. Ma possono esserci dei casi in cui le promesse richieste dagli uomini sono in contrasto con l’esigenza di rendere esclusiva devozione al nostro Dio. Quando qualcuno commette un peccato grave, viene in effetti a trovarsi sotto una ‘maledizione pubblica’ da parte di Colui al quale ha fatto torto, Geova Dio. (Deuteronomio 27:26; Proverbi 3:33) Tutti quelli che entrano a far parte della congregazione cristiana si sottopongono al ‘giuramento’ di mantenere pura la congregazione, sia con le loro azioni personali che aiutando altri a rimanere puri…….
Essere previdenti
I datori di lavoro hanno il diritto di aspettarsi che i loro dipendenti cristiani ‘mostrino appieno buona fedeltà’, il che include il rispetto delle norme sulla riservatezza. (Tito 2:9, 10) Se si fa un giuramento, non dev’essere preso alla leggera. Un giuramento rende più solenne e vincolante una promessa. (Salmo 24:4) E dove la legge impone la riservatezza, la questione diventa ancora più seria. Perciò, prima che un cristiano faccia un giuramento o accetti un compito che implica la riservatezza, sia nel campo del lavoro che in altre circostanze, farebbe bene a determinare nei limiti del possibile quali problemi questo potrebbe comportare nell’eventualità di un conflitto con le esigenze bibliche. Cosa farà se fra i clienti verrà a trovarsi un fratello o una sorella? Di solito questo problema può prospettarsi a chi lavora con medici, ospedali, tribunali e avvocati. Non possiamo ignorare la legge di Cesare o la serietà di un giuramento, ma la legge di Geova è suprema.
Prevedendo il problema, alcuni fratelli avvocati, medici, ragionieri e via dicendo, hanno preparato delle norme scritte che fanno leggere ai fratelli che si recano a consultarli, prima che questi rivelino qualsiasi informazione di carattere confidenziale. Viene così stabilito in anticipo che, se dovesse emergere una seria trasgressione, il trasgressore verrebbe incoraggiato a informarne gli anziani della sua congregazione. Viene spiegato che, qualora non lo facesse, il consulente si sentirebbe in dovere di informare egli stesso gli anziani.
Possono esserci occasioni in cui un fedele servitore di Dio si sente spinto dalle proprie convinzioni personali, basate sulla sua conoscenza della Parola di Dio, a rasentare il limite imposto dalle norme di riservatezza o addirittura a varcarlo, a motivo delle superiori esigenze della legge divina. Ci vorranno coraggio e discrezione. Lo scopo non sarebbe quello di spiare la libertà altrui, ma di aiutare chi ha sbagliato e di mantenere pura la congregazione cristiana. Le piccole trasgressioni dovute al peccato si dovrebbero ignorare. In questo caso “l’amore copre una moltitudine di peccati”, e dovremmo perdonare “fino a settantasette volte”. (Matteo 18:21, 22) Questo sarebbe un “tempo per tacere”. Ma davanti a un tentativo di nascondere peccati gravi, quello può essere il “tempo per parlare”.»
Altri articoli si possono trovare su Svegliatevi! del 22 ottobre 1989, pagg. 11-12 e sulla Torre di Guardia del 15 luglio 1994, p. 23
- Cogitabonda
- Moderatore
- Messaggi: 8666
- Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
- Località: Nord Italia
- Contatta:
Grazie Vittorino, era proprio l'articolo a cui facevo riferimento nel mio primo post, però l'ho letto solo in inglese e non sono riuscita a trovarne la versione italiana.
Preferisco citare le versioni ufficiali della Torre di Guardia, per far conoscere esattamente le cose insegnate ai fedeli di casa nostra.
Preferisco citare le versioni ufficiali della Torre di Guardia, per far conoscere esattamente le cose insegnate ai fedeli di casa nostra.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
Dalla Torre di Guardia del 1 settembre 1987 pagine 12-15:Cogitabonda ha scritto:Grazie Vittorino, era proprio l'articolo a cui facevo riferimento nel mio primo post, però l'ho letto solo in inglese e non sono riuscita a trovarne la versione italiana.
Preferisco citare le versioni ufficiali della Torre di Guardia, per far conoscere esattamente le cose insegnate ai fedeli di casa nostra.
- Allegati
-
- File0014.PDF
- (428.32 KiB) Scaricato 97 volte
Presentazione
“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”. (Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)
“Non c’è nulla di male se una persona cerca di confutare gli insegnamenti e le pratiche di un gruppo religioso che ritiene in errore”. (Svegliatevi! 8 settembre 1997, pagina 6)
- Cogitabonda
- Moderatore
- Messaggi: 8666
- Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
- Località: Nord Italia
- Contatta:
- Cogitabonda
- Moderatore
- Messaggi: 8666
- Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
- Località: Nord Italia
- Contatta:
Nel web ho trovato la vicenda di un TdG australiano che fu coinvolto in un processo dal 2002 al 2004. Questo signore lavorava in un ufficio preposto alla tutela dei minori e fornì informazioni riservate a una "sorella" che stava cospirando, insieme ad altri familiari TdG, contro la nuora disassociata, allo scopo di favorire il proprio figlio nella causa per l'affidamento del nipotino. L'infrazione commessa da questo TdG venne scoperta e lui fu licenziato. Fece causa per licenziamento ingiusto, ma la sentenza confermò la giusta causa del licenziamento. E' per questo che la vicenda è diventata di pubblico dominio. Qui c'è il link alla sentenza: http://www.airc.gov.au/alldocuments/PR946728.htm
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
- Cogitabonda
- Moderatore
- Messaggi: 8666
- Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
- Località: Nord Italia
- Contatta:
Sono andata a leggere i versetti della Bibbia ai quali si fa riferimento in quell'articolo della Torre di Guardia. Nessuno di essi definisce la delazione un dovere, perciò la WTS non ha giustificazioni scritturali per chiedere ai suoi fedeli di mancare alla parola data. Ricordo infatti che il segreto professionale o d'ufficio è un impegno che le persone assumono quando intraprendono una certa professione o accettano un certo impiego.
Un passo dell'articolo dice:
Tutti quelli che entrano a far parte della congregazione cristiana si sottopongono al 'giuramento' di mantenere pura la congregazione, sia con le loro azioni personali che aiutando altri a mantenersi puri.
Esiste realmente questo tipo di promessa all'atto del battesimo? Oppure è contenuta nelle risposte che si devono dare prima di essere battezzati? Mi piacerebbe molto che qualcuno rispondesse a queste domande.
Un passo dell'articolo dice:
Tutti quelli che entrano a far parte della congregazione cristiana si sottopongono al 'giuramento' di mantenere pura la congregazione, sia con le loro azioni personali che aiutando altri a mantenersi puri.
Esiste realmente questo tipo di promessa all'atto del battesimo? Oppure è contenuta nelle risposte che si devono dare prima di essere battezzati? Mi piacerebbe molto che qualcuno rispondesse a queste domande.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
Puoi leggere questo intervento:Cogitabonda ha scritto:Sono andata a leggere i versetti della Bibbia ai quali si fa riferimento in quell'articolo della Torre di Guardia. Nessuno di essi definisce la delazione un dovere, perciò la WTS non ha giustificazioni scritturali per chiedere ai suoi fedeli di mancare alla parola data. Ricordo infatti che il segreto professionale o d'ufficio è un impegno che le persone assumono quando intraprendono una certa professione o accettano un certo impiego.
Un passo dell'articolo dice:
Tutti quelli che entrano a far parte della congregazione cristiana si sottopongono al 'giuramento' di mantenere pura la congregazione, sia con le loro azioni personali che aiutando altri a mantenersi puri.
Esiste realmente questo tipo di promessa all'atto del battesimo? Oppure è contenuta nelle risposte che si devono dare prima di essere battezzati? Mi piacerebbe molto che qualcuno rispondesse a queste domande.
COME E' AVVENUTO IL BATTESIMO DEI TESTIMONI DI GEOVA NEGLI ANNI
Messaggiodi ilnonnosa » 15/01/2014, 17:54
COME E’ AVVENUTO IL BATTESIMO DEI TESTIMONI DI GEOVA NEGLI ANNI
- Cogitabonda
- Moderatore
- Messaggi: 8666
- Iscritto il: 01/06/2011, 2:45
- Località: Nord Italia
- Contatta:
Grazie Vittorino, ricordo quel post sulle domande che vengono poste il giorno del battesimo. Però so che ci sono almeno un centinaio di domande a cui un TdG deve rispondere per essere idoneo al battesimo. Mi chiedevo se fosse tra quelle il 'giuramento' (il virgolettato è della Torre di Guardia) di mantenere pura la congregazione.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
Il matrimonio segue la stessa prassi?
La famiglia, i figli, la religione, la politica, non hanno più spina dorsale
Presentazione
Presentazione
-
- Argomenti simili
- Risposte
- Visite
- Ultimo messaggio
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 0 ospiti