Mauro ha scritto:
Su alcuni punti mi trovi d'accordo, però non dimentichiamoci che linux rispetto alla microsoft è molto più giovane e, secondo me il meglio deve ancora venire, poi sia il mac che windows su alcune cose si sono ispirati a linux, tanto da considerarli degli ibridi. Il link che ho messo, cioè per il comune di Trieste è solo una delle tante città che sta migrando verso linux e, via via stanno aumentando, per i costi avrei anch'io una piccola lamentela, ho notato che alcuni software ora sono a pagamento, per essere un sistema open source sarebbe un pò un controsenso
Mauro
Buonasera Mauro. Non condivido molto.
Windows 1.0 era del 1985, linux nasce comunque dall'esperienza Unix, per cui "molto più giovane" non credo, ed oltretutto windows inizia a diventare "windows" con la versione 95 per gli utenti, e soprattutto con NT 4.0 che ha un kernel non-dos. Dal 2000 (sempre server) è poi stata introdotta l'Active Directory, che è il cuore ed il punto di forza dei sistemi Server Windows.
Dal 2000 in poi anche per i client è stato utilizzato il kernel NT, mentre prima esistevano due linee di kernel, una per il mercato home derivante dall'MS-DOS (95, 98, ME) ed uno per il mercato Server. Questo ha comportato una notevole trasformazione dei sistemi operativi client, e l'integrazione all'interno di un dominio in Active Directory è notevole. Questo comporta una possibilità di gestione dei componenti e dei parametri dei sistemi operativi dei client da parte dell'IT tramite i server di dominio davvero completa e tutto sommato "semplice", ovviamente se si sa cosa si sta facendo e come farlo.
Microsoft ed Apple, per quel che mi ricordo, non hanno preso da Linux, la licenza GPL non permette un utilizzo così libero del proprio codice, quanto da Free-BSD, che è un vero proprio Unix con licenza Free. Microsoft ha preso parte delle routine di gestione della rete TCP/IP (sto andando a memoria), Apple invece ha proprio preso BSD e se lo è adattato alle proprie esigenze, ha buttato via il suo sistema operativo che nasceva per girare su HW Motorola prima e PowerPC dopo ed ha davvero "rubato" il proprio OS per la piattaforma x86 creando un fork di BSD proprietario. Per cui è molto più di un ibrido, oggi se apri la shell e sai cosa fai, hai uno Unix sotto.
Non per nulla mi sento di asserire che oggi come oggi Apple è una "vendita emozionale".
Il problema di Linux è che non esiste uno standard, quindi sviluppare software può non essere sempre semplice, così come i driver. Altresì per i server, per quanto notevoli come prestazioni, stabilità e sicurezza (anche se non quanto un BSD), non si avvicinano poi minimamente a Windows per flessibilità di gestione dei diritti di accesso del file system e non esistenza di un dominio aziendale, ma solo di tipo www, per intenderci.
Non so se il meglio debba ancora venire, ma per propria natura essendo estremamente frazionato (e non essendo pagati i programmatori) le varie distro di Linux non hanno le potenzialità di sviluppo di Microsoft o di Apple.
Personalmente penso, visto l'andamento del mercato, che Linux potrebbe essere in un futuro soppiantato dallo sviluppo di Android, che se pur nasce da Linux è comunque di proprietà di Google, ed oramai i palmari stanno diventando sempre più vicini, come prestazioni, ad un desktop.
Già oggi, in una grande azienda che sia passata a macchine virtuali invece che singoli pc, con sistemi tipo Citrix per fare un esempio, è possibile collegarsi con il proprio pad alla rete dell'ufficio e lavorare in desktop remoto suo "proprio pc". E' solo questione di larghezza di banda, e magari di qualche semplice aggiunta tecnologica, ma il cloud computing sembra essere il futuro in questo senso.
Gli ultimi sistemi Server Windows hanno ottime capacità native di gestione di sistemi virtuali e di cloud computing aziendale, possono quindi essere "messi su" senza spese aggiuntive in software di terze parti (e Citrix costa, ma costa davvero tanto).
Si potrebbe poi parlare dei sistemi di posta elettronica, facendo dei paralleli Exchange-Domino-Zimbra, anche li tenendo sempre un'occhio sul costo e sui pro e contro dei vari sistemi.
Il problem-solving su Linux è più complesso, e quindi più costoso, anche per i client/utenti. Anche la scelta di eventuale hardware aggiuntivo è più complessa in quanto si è obbligati a dover scegliere componenti per cui ci siano i driver non solo per linux, ma per la proprio ramo delle distro scelte e che funzioni bene, a meno che non si voglia scrivere da se i propri driver, cosa che significa implementare nell'azienda il know-how per poter fare sviluppo in questo senso, e dedicare ore/uomo alla cosa, che ovviamente ha un costo e non irrisorio.
Questo quantomeno limita il ventaglio di scelta.
I PC venduti per le singole postazioni hanno già una versione OEM di Windows installata, questo significa che all'acquisto la si paga. Installare un'altro OS quindi comporta un costo aggiuntivo e non un risparmio. I maggiori produttori come DELL, HP e Lenovo offrono praticamente tutti modelli con OS preinstallato per i PC.
Detto questo, Windows 8 è una schifezza, come l'interfaccia di Ubuntu. Quando sono sul PC mi da davvero fastidio e trovo scomodissimo dover operare come se fossi su uno smartphone