La verità sul medio oriente, oltre la propaganda antisemita

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Il sionsismo è invece dedito alla povertà francescana (che propaganda vomitevole: degna di un movimento filo-nazista senza scrupoli)
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Achille
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mr-shadow ha scritto:Il sionsismo è invece dedito alla povertà francescana (che propaganda vomitevole: degna di un movimento filo-nazista senza scrupoli)
Non si può discutere in questi termini.
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Gaza, parata militare di Hamas per 27° anniversario fondazione: “Libereremo i detenuti in Israele”

Grande sfilata del braccio armato di Hamas, “grazie a Iran”.

Gaza, parata militare di Hamas per 27° anniversario fondazione: Libereremo i detenuti in Israele

Gaza, 14 Dicembre 2014 – Hamas ha dispiegato lanciarazzi e altre armi pesanti durante la parata militare in cui a Gaza ha celebrato il 27esimo anniversario della sua fondazione.

Migliaia di persone hanno preso parte alle sfilate, un numero assai ridotto rispetto ai precedenti anniversari. I leader del movimento hanno osservato da un palco, incluso l’ex premier Ismail Haniyeh, che brandiva un fucile d’assalto e faceva segno di vittoria con le dita.

L’impegno solenne di Hamas di ”liberare migliaia di prigionieri reclusi in Israele, nonché la moschea al-Aqsa di Gerusalemme” è stato annunciato da un esponente di Hamas al termine della manifestazione. Nei comizi gli oratori hanno avuto parole particolari di ringraziamento all’Iran per il suo contributo ”alla resistenza armata”.

(Fonte: Ansa.it, LaPresse.it, 14 Dicembre 2014)

Interessante la foto del bambino "patriota": "educati" alla violenza e al fanatismo fin dalla culla.
E tutti stanno zitti di fonte a questi abusi dell'infanzia.
Urlano e protestano solo quando c'è da dare contro a Israele e agli Ebrei.
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mr-shadow ha scritto:Il sionsismo è invece dedito alla povertà francescana (che propaganda vomitevole: degna di un movimento filo-nazista senza scrupoli)
Buonasera Shadow.
Io e te spesso siamo su posizioni affini su diversi argomenti, ma in questo caso mi sa di no. :strettamano:

Israele è uno stato, e non veco perchè dovrebbe cercare di essere povero, Italia a parte che sta facendo davvero tutto il possibile in questo senso.
Altresì non comprendo bene l'uso dell'aggettivo "nazista" in queste situazioni, trovo che spesso i termini "fascista" e "nazista" siano appioppati a chi in realtà semplicemente non condivide una linea di pensiero. Chi non è d'accordo è il nemico ed il nemico è fasicta e/o nazista, qualcosa di talmente orribile da dover generare uno sdegno automatico.

Io penso che sia in realtà difficile avere notizie precise al riguardo della realtà di quel pezzo di mondo, e che molte siano manovrate, strumentalizzate se non addirittura create ad oc un po' da ambo le parti.
Non voglio dire che Israele sia "buono" e la Palestina "cattiva", nè il contrario.
A me sembra in tutta sincerità che ci sia però molto marcio anche in Palestina, molto più di quello che viene fatto normalmente vedere.
Poi ci sono i torti Israeliani, sicuramente, e vanno ben tenuti presenti anche quelli, e personalmente credo che che una linea netta di divisione tra buoni e cattivi sia davvero impossibile e del tutto inappropriata alla situazione reale.
Questo però non mi rende un nazista, mi rende solo una persona che pensa con la sua testa e senza dare le cose per scontate, o almeno è ciò che cerco di essere. :ok:
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Achille Lorenzi ha scritto:Immagine

Gaza, parata militare di Hamas per 27° anniversario fondazione: “Libereremo i detenuti in Israele”

Grande sfilata del braccio armato di Hamas, “grazie a Iran”.

Gaza, parata militare di Hamas per 27° anniversario fondazione: Libereremo i detenuti in Israele

Gaza, 14 Dicembre 2014 – Hamas ha dispiegato lanciarazzi e altre armi pesanti durante la parata militare in cui a Gaza ha celebrato il 27esimo anniversario della sua fondazione.

Migliaia di persone hanno preso parte alle sfilate, un numero assai ridotto rispetto ai precedenti anniversari. I leader del movimento hanno osservato da un palco, incluso l’ex premier Ismail Haniyeh, che brandiva un fucile d’assalto e faceva segno di vittoria con le dita.

L’impegno solenne di Hamas di ”liberare migliaia di prigionieri reclusi in Israele, nonché la moschea al-Aqsa di Gerusalemme” è stato annunciato da un esponente di Hamas al termine della manifestazione. Nei comizi gli oratori hanno avuto parole particolari di ringraziamento all’Iran per il suo contributo ”alla resistenza armata”.

(Fonte: Ansa.it, LaPresse.it, 14 Dicembre 2014)

Interessante la foto del bambino "patriota": "educati" alla violenza e al fanatismo fin dalla culla.
E tutti stanno zitti di fonte a questi abusi dell'infanzia.
Urlano e protestano solo quando c'è da dare contro a Israele e agli Ebrei.
E' notizia di oggi dell'attentato in una scuola in Pakistan:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... i/1278332/

141 morti, dei quali 100 bambini e 250 feriti dei quali 80 gravi.

Quando l'Islam si arma questi gesti sono per loro fattibili, anzi. Non c'è cerrto bisogno di ricordare le bambine massacrate perchè andavano a scuola, o tanti altri atti efferati, o l'abitudine ad usare donne a bambini come scudi umani anche nel mettere depositi e basi in siti civili.

Io mi chiedo se i Palestinesi siano poi tanti diversi... e la risposta che trovo è "no".
I tempi in cui l'Islam brillava fulgido nelle scienze e nella medicina è lontano secoli.
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Israele è uno stato, e non veco perchè dovrebbe cercare di essere povero

Io rispondevo all'affermazione che chi è filo-palestinese lo fa per interesse. Anche se poi, se si analizzano bene le parole scritte finora, si dovrebbe essere capito che se sono anti-sionista non sono necessariamente filo-palestinese. Anche perché di questa definizione si ha generalmente una conoscenza errrata. Quello che mi fa rabbia (e che mi porta ad usare termini come vomitevole), è che ad affermazioni fatte con cognizione di causa mi si risponde coi proclami politici, alle accuse di razzismo mi si mettono davanti i manifesti con le facce dei tirapiedi del governo israeliano (come Achille insegna, sionista non vuol dire ebreo, esattamente come ebreo non vuol dire sionista).

Achille sostiene senza mezzi termini che non esiste un popolo palestinese, e come ogni buon sionista usa le virgolette quando scrive l'espressione, ma fino a prova contraria cosa si intende per palestinese? Arabi musulmani, crede la gente, mentre i palestinesi sono gli ebrei, i musulmani e i cristiani (sia latini che ortodossi), che hanno continuato a vivere in quella terra anche dopo i tempi della cosiddetta diaspora, e antisemitismo (sempre fino a una prova contraria che Achille non potrà mai portare), significa essere razzisti nei confronti di chi vive in Palestina e ostacola il disegno di predominio di chi, pur ebreo, non ha alcuna ascendenza semita o, come nel caso di Golda Meir, si è fatto ebreo per convenienza cambiando addirittura il proprio nome.

E del resto, se si legge lo scritto di quel Viotti, ma che cosa c'è in realtà scritto? E' solo fuffa, tanti paroloni per non dire nulla...
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mr-shadow ha scritto:propaganda
Dici? Tanto per fare un esempio, se tu ed un tuo amico gay andaste a Tel Aviv o anche a Gerusalemme non vi succederebbe niente se la gente sapesse che siete una coppia gay.
Questo perché Israele è un paese all'avanguardia nel campo del rispetto dei diritti civili.
Se tu invece andassi a Gaza (o in qualche altro paese limitrofo), come turista, tenendoti per mano con il tuo compagno, quasi certamente, se ti va bene, vi frusterebbero pubblicamente o ammazzerebbero in piazza con un colpo di pistola alla nuca, se non impiccandovi ad una gru.

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Giovani gay impiccati in Iran

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L'esercito israeliano posta i soldati gay
A pochi giorni dal gay pride di Tel Aviv, l'esercito israeliano posta su Facebook la foto di due militari che si tengono per mano, con la scritta: «Tsahal (l'esercito israeliano, ndr) tratta tutti i suoi soldati egualmente, senza discriminazioni».

Notate la differenza?
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I tuoi esempi non sono pertinenti. Come al solito (e su questo sei bravissimo, tanto di cappello), non hai risposto e spari proclami per sviare l'attenzione.
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mr-shadow ha scritto:Israele è uno stato, e non veco perchè dovrebbe cercare di essere povero

Io rispondevo all'affermazione che chi è filo-palestinese lo fa per interesse. Anche se poi, se si analizzano bene le parole scritte finora, si dovrebbe essere capito che se sono anti-sionista non sono necessariamente filo-palestinese. Anche perché di questa definizione si ha generalmente una conoscenza errrata. Quello che mi fa rabbia (e che mi porta ad usare termini come vomitevole), è che ad affermazioni fatte con cognizione di causa mi si risponde coi proclami politici, alle accuse di razzismo mi si mettono davanti i manifesti con le facce dei tirapiedi del governo israeliano (come Achille insegna, sionista non vuol dire ebreo, esattamente come ebreo non vuol dire sionista).

Achille sostiene senza mezzi termini che non esiste un popolo palestinese, e come ogni buon sionista usa le virgolette quando scrive l'espressione, ma fino a prova contraria cosa si intende per palestinese? Arabi musulmani, crede la gente, mentre i palestinesi sono gli ebrei, i musulmani e i cristiani (sia latini che ortodossi), che hanno continuato a vivere in quella terra anche dopo i tempi della cosiddetta diaspora, e antisemitismo (sempre fino a una prova contraria che Achille non potrà mai portare), significa essere razzisti nei confronti di chi vive in Palestina e ostacola il disegno di predominio di chi, pur ebreo, non ha alcuna ascendenza semita o, come nel caso di Golda Meir, si è fatto ebreo per convenienza cambiando addirittura il proprio nome.

E del resto, se si legge lo scritto di quel Viotti, ma che cosa c'è in realtà scritto? E' solo fuffa, tanti paroloni per non dire nulla...
No, veamente non è fuffa e non è autoreferenziale.

E' da notare invece che i vari link alle fonti presenti nell'articolo sono tutti funzionanti, riporto qui ad esempio quello sulle cifre dei soldi che la UE manda ai palestinesi:
http://www.rightsreporter.org/aiuti-all ... on-spiega/

In fondo all'articolo sono riportati i link alla documentazione originale UE. In qualsiasi caso parliamo di più di 2 miliardi di euro in circa 2 anni. Nessuno dice che chi è filopalestinese lo faccia per soldi, ma è sicuro che dietro la Palestina ci sono ingenti interessi economici e non è difficile immaginare che cìè chi ci marcia, sia tra gli enti che gestiscono il denaro come tra i palestinesi.
Non per cattiveria, ma il mondo è mondo.
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mr-shadow ha scritto:I tuoi esempi non sono pertinenti. Come al solito (e su questo sei bravissimo, tanto di cappello), non hai risposto e spari proclami per sviare l'attenzione.
Va beh, a me sembra di essere stato pertinente. Tu continui a definire Israele uno stato nazista. Io ho postato un'immagine in cui si dice che in Israele si rispettano i diritti di tutti. Tu hai replicato definendo "propaganda" questa immagine. E io ho fatto un esempio, del tutto pertinente, che dimostra come tali diritti civili vengano realmente rispettati in Israele. Non mi pare proprio di non essere rimasto in tema.
Invece a me pare che se c'è qualcuno che sposta l'attenzione dall'argomento alla persona, criticandomi indebitamente ("Come al solito [?] ... sei bravissimo .. per sviare l'attenzione [?]") questo sei tu.
Io non critico te - non mi pare di averlo mai fatto - ma al massimo critico o non sono d'accordo con i tuoi argomenti...
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Non sono pertinenti perché in realtà tu non porti prove che Israele sia un paese effettivamente democratico (e non lo è, dal momento che non esistono i diritti costituzionali, ma solo prerogative che oggi le hai, domani non si sa), fai propaganda con quello che avviene nei paesi islamici per far credere che lo stato sionista sia un modello da seguire.
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mr-shadow ha scritto:Non sono pertinenti perché in realtà tu non porti prove che Israele sia un paese effettivamente democratico (e non lo è, dal momento che non esistono i diritti costituzionali, ma solo prerogative che oggi le hai, domani non si sa), fai propaganda con quello che avviene nei paesi islamici per far credere che lo stato sionista sia un modello da seguire.
In questa lunga discussione abbiamo già affrontato questo argomento. Tu ipotizzi che Israele sia (o possa diventare) uno stato razzista in cui si pratica l'apartheid e non si rispettino i diritti dei cittadini. La semplice realtà dei fatti smentisce decisamente queste tue ipotesi. Israele è uno stato civile e democratico. E' una luce di civiltà.
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Mi sono comunque stancato di questa discussione.
Non immaginavo che iniziando una discussione come questa, e parlando a favore di Israele, avrei suscitato simili reazioni. Ho perso un'"amica", Anna Greco, che se ne è andata sbattendo la porta. Ho perso un altro "amico" su facebook, che mi ha quasi aggredito verbalmente perché ho preso le difese di Israele. Davvero non riesco a capire come ci possano essere posizioni così radicalmente opposte, al punto da provocare simili reazioni...
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Messaggio da DeProggy »

Achille Lorenzi ha scritto:
mr-shadow ha scritto:Non sono pertinenti perché in realtà tu non porti prove che Israele sia un paese effettivamente democratico (e non lo è, dal momento che non esistono i diritti costituzionali, ma solo prerogative che oggi le hai, domani non si sa), fai propaganda con quello che avviene nei paesi islamici per far credere che lo stato sionista sia un modello da seguire.
In questa lunga discussione abbiamo già affrontato questo argomento. Tu ipotizzi che Israele sia (o possa diventare) uno stato razzista in cui si pratica l'apartheid e non si rispettino i diritti dei cittadini. La semplice realtà dei fatti smentisce decisamente queste tue ipotesi. Israele è uno stato civile e democratico. E' una luce di civiltà.
"si, Israele e´ proprio una luce di civilta´"....senz´ altro lo e´ per gli sionisti e forse per quegli Ebrei di carnaggione chiara......molto probabilmente non hai mai parlato con quei Ebrei pervenuti dall´ Africa per non parlare di Palestinesi, ne conosci i fatti riguardanti gli ottimi rapporti che lo stato sionista aveva con L´Africa del Sud durante l´apartheid.

la verita´ e´ tuttaltra e lo conferma anche lo stesso presidente dello stato sionista Rivlin definendo la societa´ Israeliana malata
http://mondoweiss.net/2014/10/israeli-p ... -diagnosis" onclick="window.open(this.href);return false;

credimi Achille, te lo dico in buona fede; se hai perso degli amici o "amici" ci sara´ un motivo....e sono convinto che anche molti altri non condividono le tue vedute su Israele, ma per rispetto (o timore) nei tuoi confronti non osano contradirti
:pace:
"La mente è come un paracadute. Funziona solo se si apre" - Albert Einstein
L´AMORE INFINITO E´ L´UNICA VERITA´, tutto il resto e´illusione - David Icke
Presentazione: viewtopic.php?f=8&t=8764&p=127135#p127135" onclick="window.open(this.href);return false;
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Achille Lorenzi ha scritto:Mi sono comunque stancato di questa discussione.
Non immaginavo che iniziando una discussione come questa, e parlando a favore di Israele, avrei suscitato simili reazioni. Ho perso un'"amica", Anna Greco, che se ne è andata sbattendo la porta. Ho perso un altro "amico" su facebook, che mi ha quasi aggredito verbalmente perché ho preso le difese di Israele. Davvero non riesco a capire come ci possano essere posizioni così radicalmente opposte, al punto da provocare simili reazioni...

E' sempre "l'effetto fede" per cui si sceglie una perte e si crede aprioristicamente. Anche a me è capitata una persona su fb che non voleva più tra i suoi contatti persone che potessero avere un pensiero diverso.

Io penso con la mia testa, a chi va bene la cosa ok, a chi non va affari suoi. Personalmente non credo Israele sia "duro e puro", ma l'Islam armato è il male e tra i due per me la scelta è fatta.
Se la Palestrina fosse araba sarebbe molto ma molto peggio.
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Io non sono l'estremista che tu credi, e di certo non mi sogno di rinnegare la stima che ti ho più volte espresso e confermo, perché (ci sono cose che non mi stanco mai di ripetere), se sono anti-sionista non vuol dire che sono filo-arabo. La verità sta nel mezzo, come in tutti i conflitti di questo tipo. La base della mia contestazione non è tanto il sostegno a Israele (se torni alla prima pagina non sono il secondo intervenuto), ma la sua difesa per partito preso, senza portare documentazione "terza" e in un ottica geopolitica del tutto limitata dalla (non averne a male), tua non piena conoscenza dell'argomento, come quest'ultima tua risposta dimostra...
In questa lunga discussione abbiamo già affrontato questo argomento. Tu ipotizzi che Israele sia (o possa diventare) uno stato razzista in cui si pratica l'apartheid e non si rispettino i diritti dei cittadini. La semplice realtà dei fatti smentisce decisamente queste tue ipotesi. Israele è uno stato civile e democratico. E' una luce di civiltà.
Tu parli a comizi e propaganda, esattamente come faceva Anna (normale quindi che vi siete scornati, ma spero la cosa rientrerà), e quando io ho portato argomenti hai risposto con frasi del tipo "è una tua opinione", "lo dice lui", "si va beh, però". Se parli di libri o se porti argomenti citi solo fonti sioniste (non israeliane o ebraiche ma sioniste fino al midollo). Come tutti gli estremisti eviti sia le fonti contrarie (e fin qui ci si può anche stare), ma anche le fonti terze, quelle che affrontano l'argomento senza parteggiare per l'uno o per l'altro. E se da una parte citi solo fonti sioniste o filo-sioniste ti permetti di etichettare come di parte le fonti che sioniste non sono. Pretendi che la gente creda che le fonti sioniste (tipo veromedioriente o informazionecorretta), siano il vangelo e quelle anti-sioniste (o filo-arabe), di parte, e su queste basi l'essere contestato e tacciato di fare il propagandista credo sia il minimo.
Io in questa discussione ho portato argomenti ma non per farti cambiare idea, perché (sempre che io ci tengo a ripetere le cose), io non ho mai negato il diritto delle persone di religione ebraica di vivere nella terra da cui provengono i loro avi. Ho portato argomenti anche scottanti come la collaborazione tra sionismo e nazismo, dove non ho pubblicato immagini di stupida propaganda come...

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... o anche ...

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...nel parlare di questo argomento ho portato documenti storici volutamente ignorati quando la storia la potevano scrivere solo i vincitori, documenti come...

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... o anche ...

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e qual'è stata la tua risposta?
Non condivido queste tue opinioni. E' chiaro che ognuno può avere le sue idee, ma anche in merito a questa "collaborazione" fra Nazismo e Sionisti ci sono altri modi di leggere la storia.
e subito dopo il solito articolo di propaganda sionista che svia l'attenzione dall'argomento (cioè che i sionisti hanno le mani sporche del sangue dei loro fratelli di fede), puntando sui cattivi paesi occidentali che non hanno favorito la fuga degli ebrei perseguitati, e quindi giustificando la collaborazione per favorire l'emigrazione. Ed in più hai sostenuto che la collaborazione non ha portato i frutti sperati (cioè la totale emigrazione degli ebrei) dando quindi il la allo sterminio, evidentemente dimentico che persecuzione e sterminio degli ebrei sono stati decisi molto prima del 1939 (cioè l'anno di preteso termine dell'alleanza).
E cosi è sempre stato per ogni argomento. Sempre e solo fonti filo-sioniste, mai una fonte neutrale o storiograficamente autorevole. Ora, dopo 33 pagine di botta e risposta, scrivi
Mi sono comunque stancato di questa discussione.
Non immaginavo che iniziando una discussione come questa, e parlando a favore di Israele, avrei suscitato simili reazioni. Ho perso un'"amica", Anna Greco, che se ne è andata sbattendo la porta. Ho perso un altro "amico" su facebook, che mi ha quasi aggredito verbalmente perché ho preso le difese di Israele. Davvero non riesco a capire come ci possano essere posizioni così radicalmente opposte, al punto da provocare simili reazioni...
e io ti rispondo (sperando che il chiarimento che abbiamo avuto in privato tempo addietro ti abbia convinto della mia buona fede), che se non capisci "come ci possano essere posizioni così radicalmente opposte" e perché hai passato troppi anni della tua vita lontano dal mondo e dai suoi problemi. Hai un ottica geopolitica limitata e dai più importanza alla propaganda che alle fonti degne di autorità. La differenza, tra noi due, è che io perseguo (e non da oggi), l'ideale dello stato bi-nazionale, tu di quello sionista. E la differenza non è da poco. Che ti possa piacere o meno i veri semiti sono i musulmani, gli ebrei e i cristiani che vivono in quella terra da secoli, che non sono palestinesi o arabi o chissa cosa perché, nei secoli, l'incrocio delle linee di discendenza ha estinto le differenze e portato ad un solo popolo (i semiti, appunto), per una sola terra (la Palestina), come il viso da bambino di Noam Kaniel (ebreo di religione) dimostra....

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Io ho creduto di poter cambiare il mondo con l'impegno politico (vedasi foto allegata, che è del 1992: io sono quello indicato dalla freccia), e se anche ormai non esistono più i partiti ideologici gli ideali in cui ho creduto ci sono sempre. Quindi non mi stancherò mai di sostenere il diritto all'esistenza di uno stato bi-nazionale, democratico, dotato di diritti civili COSTITUZIONALI con capitale Gerusalemme. E nemmeno di confrontarmi con chi sostiene lo stato sionista.

Tutto quanto sopra fermo restando che io non mi sogno minimamente di fare quello che ha fatto Anna o la persona di FB, perché la mia stima personale per quello che fai con sito e forum (cui nessuno ti ha obbligato e con tutto quanto ne consegue in termini personali, specie diffamazione e insulti), era e rimarrà sempre inalterata.
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mr-shadow ha scritto:Tutto quanto sopra fermo restando che io non mi sogno minimamente di fare quello che ha fatto Anna o la persona di FB, perché la mia stima personale per quello che fai con sito e forum (cui nessuno ti ha obbligato e con tutto quanto ne consegue in termini personali, specie diffamazione e insulti), era e rimarrà sempre inalterata.
Ti ringrazio per la stima che mi manifesti :strettamano:

Magari quando ne avrò voglia e tempo, farò anch'io qualche altra considerazione o riepilogo su questa discussione.

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Mauro1971 ha scritto: Io penso con la mia testa, a chi va bene la cosa ok, a chi non va affari suoi. Personalmente non credo Israele sia "duro e puro", ma l'Islam armato è il male e tra i due per me la scelta è fatta.
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Achille Lorenzi ha scritto:
mr-shadow ha scritto:Tutto quanto sopra fermo restando che io non mi sogno minimamente di fare quello che ha fatto Anna o la persona di FB, perché la mia stima personale per quello che fai con sito e forum (cui nessuno ti ha obbligato e con tutto quanto ne consegue in termini personali, specie diffamazione e insulti), era e rimarrà sempre inalterata.
Ti ringrazio per la stima che mi manifesti :strettamano:

Magari quando ne avrò voglia e tempo, farò anch'io qualche altra considerazione o riepilogo su questa discussione.

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Mauro1971 ha scritto: Io penso con la mia testa, a chi va bene la cosa ok, a chi non va affari suoi. Personalmente non credo Israele sia "duro e puro", ma l'Islam armato è il male e tra i due per me la scelta è fatta.
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C'è una terza via, ovvero spazzare via tutti gli estremismi...
Perfettamente d'accordo. (y)

Il problema è che l'Islam è un po' un estremismo in tutte le sue forme.
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Il nocciolo della questione è che l'estremismo non si manifesta solo con le decapitazioni, i massacri, le conquiste, e via dicendo.
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

mr-shadow ha scritto:Il nocciolo della questione è che l'estremismo non si manifesta solo con le decapitazioni, i massacri, le conquiste, e via dicendo.
Vero, verissimo.

Si manifesta anche in donne coperte ad agosto in saune portatili, mai alla pari degli uomini. In donne che salgono su di un ascensore solo se non ci sono uomini dentro. Si manifesta in affermazioni quale "Noi vi abbiamo portato la spiritualità!", si manifesta nella distruzione di opere artistiche di patrimonio dell'umanità, si manifesta nel considerare gli atei "terroristi".

Si manifesta in mille modi diversi molti dei quali possiamo vederli nella vita di tutti i giorni, basta osservare.
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Si manifesta anche con la pretesa di una minoranza di persone europee (perlopiù di etnia slava), che, in virtù del denaro e del potere conferito da altri, pretende di cancellare un intero popolo (i semiti), per poi vendersi al miglior offerente.
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Mauro1971
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Messaggio da Mauro1971 »

mr-shadow ha scritto:Si manifesta anche con la pretesa di una minoranza di persone europee (perlopiù di etnia slava), che, in virtù del denaro e del potere conferito da altri, pretende di cancellare un intero popolo (i semiti), per poi vendersi al miglior offerente.
Come hai detto sono una minoranza, non un miliardo e mezzo di persone :ok:
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deliverance1979
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Messaggio da deliverance1979 »

Se prendiamo lo stato d'Israele è normale che in mezzo a circa 8 milioni di persone ci siano gli ebrei razzisti, gli ultra ortodossi e via dicendo.
Però c'è un però, questo stato è comunque basato su un concetto di democrazia unico nel Medio Oriente, Stato che non viene assolutamente eguagliato da nessun altra nazione medio orientale, dove le disparità, se le prendessimo con lo stesso peso che usiamo per misurare gli ebrei, penso che nessun'altra nazione araba starebbe in piedi.
Con questo non dico che gli israeliani non commettono errori e non facciano cavolate, come d'altronde le fanno gli europei e gli americani, ma se dovessi barattare il mondo arabo per quello israeliano, scusatemi la maccheronicità della mia risposta ma....
A ridatece Mosè.... :ok: :strettamano:
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Francesco Franco Coladarci
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L'Europa sdogana Hamas: 'Non è terrorista'

Messaggio da Francesco Franco Coladarci »

18.12.2014
Bell'idea davvero, mentre piangiamo la tragedia di Peshawar in Pakistan e ci fa tremare l'attacco di Sydney; mentre i Talebani, Isis, Boko Haram, Hezbollah, Hamas stessa sono attivi in tutto il mondo; bell'idea quella della Corte generale dell'Unione europea che per «motivi procedurali» ha tolto Hamas dalla lista delle organizzazioni terroristiche donando una giornata trionfale alla isterica nevrosi antisraeliana dell'Europa.

«Questo è un esempio dell'ipocrisia dell'Europa che sembra non ricordarsi di che cosa ha fatto a sei milioni di ebrei» ha commentato duro Benjamin Netanyahu. L'Ue, è vero, prende senza sosta di mira Israele, anche quando farlo è irrazionale e autolesionista. Ieri il Parlamento europeo ha anche votato il riconoscimento dello Stato Palestinese. In questi anni si sono visti boicottaggio, «labeling», feroce condanna dell'esercito di Israele, entusiasmo per lo stato palestinese, non importa se democratico o autoritario e violento, il voto di tanti parlamenti per la Palestina: Irlanda, Inghilterra, Spagna... E ieri, l'epopea collettiva: il Parlamento europeo ha votato per il riconoscimento «in linea di principio» dello Stato Palestinese, con applausi. L'Ue ha però abbandonato il riconoscimento immediato, aggiungendo una frase su come «andrà per mano con l'avanzamento dei colloqui di pace».

E' questa l'Europa che vogliamo? L'Europa non sembra aver imparato molto dalla storia

Intanto, in Svizzera, i 126 stati firmatari della Quarta Convenzione di Ginevra hanno biasimato Israele per violazione dei diritti umani a Gaza. Un classico. Ma più sconfortante è la decisione della Corte europea di rivedere la scelta del 2003 di inserire Hamas nella lista nera, compiuta dopo le Twin Towers e gli attacchi terroristi della Seconda Intifada. La Corte insiste che la sua è una scelta solo procedurale: Hamas ha impugnato la decisione sulla scorta di un'azione simile delle Tigri Tamil dello Sri Lanka, e la Corte, come per loro, ha stabilito che le accuse non sono sostenute da prove processuali, ma solo da notizie politiche e di stampa. La Corte spiega, in modo un po' ridicolo perché purtroppo tutti abbiamo visto il sangue versato da Hamas, che se nei prossimi tre mesi le prove verranno presentate, essa verrà reinserita nella lista. Ma per ora Hamas festeggia.

Andrea Marcenaro

E così, un gruppo come Hamas, che ha nel suo statuto la distruzione di Israele, che educa i ragazzini a diventare martiri, mette le cinture di dinamite alle sue donne per farle esplodere nei bar o sugli autobus di Tel Aviv, spara razzi sugli asili nido, accoppa i ragazzi che fanno l'autostop e trucida con il colpo alla nuca perfino i soci di al Fatah, perché non vuole impicci (poi si potrebbe andare avanti ancora per un'ora), non sarebbe un'organizzazione terroristica. Ci voleva tanto per capirlo? Certo che non lo è, e a sentenziarlo è la Corte di giustizia europea, mica pizza e fichi. Ma già vedo gli immancabili schizzinosi, schierati coi nasi adunchi alle cloche dei caccia con la stella, che si preparano alla protesta e alla lagna. Personalmente lo trovo giusto, invece. Mi fermerei per applaudire, avessi tempo. E' che sto correndo dal notaio a fondare le nuove Brigate Rosse col diritto all'otto per mille.
I 28 giudici della Corte europea sono stati ligi, ma ciò può indurre procedure legalistiche pericolose. Ma per quanto scivolosa sia la definizione di terrorista, Hamas è parte della Fratellanza Musulmana, i suoi principi sono paragonabili a quelli dell'Isis. Per prendere il potere a Gaza nel 2007 ha precipitato dai tetti i suoi nemici di Fatah; quando Osama Bin Laden fu ucciso, Ismail Hanyieh ha condannato gli Usa; l'Egitto ha denunciato il legame fra Hamas e gruppi affiliati a Al Qaeda; gode del finanziamento dell'Iran e di Assad in Siria, del Qatar.

La Carta del 1988 predica il califfato mondiale e il genocidio: lo sceicco Younis Al Astal, del consiglio legislativo di Gaza, spiega che «il Corano insegna a massacrare gli ebrei». E Hamas ci si impegna: il 39,9 per cento degli attacchi suicidi che hanno fatto circa 2000 morti nei bar, sugli autobus, nei supermarket sono di Hamas; gli attacchi riusciti e falliti dal 2001 al 2014, 18928. Fra gli attacchi più famosi quello di Natania che uccise 30 anziani, e quello della pizzeria Sbarro a Gerusalemme, con 15 morti, molti bambini. La pioggia di missili sui civili è un'altra specialità. Hamas ha tentato di colpire anche gli impianti chimici di Haifa e di compiere stragi di massa. La sua politica mira a colpire anche i cristiani, che perseguita sul suo territorio. Hamas impone la shaaria, indottrina i suoi bambini all'odio, quest'anno ha diplomato quindicimila ragazzi nei campi paramilitari, il doppio dell'anno scorso: «Questa generazione» ha detto Ismail Haniyeh «non conosce la paura, è la generazione dei missili, dei tunnel, delle operazioni suicide». Noi europei gli abbiamo procurato una strada che si svilupperà prossimamente in tutte le istituzioni: quella dell'Intifada legale.

Carlo Panella

Ennesima follia dell'Europa: ieri il Parlamento Europeo ha approvato una risoluzione che riconosce lo Stato di Palestina, ma subito dopo la portavoce di Federica Mogherini, titolare della politica estera della Commissione Europea ha dichiarato che Hamas, il partito che oggi condivide con la Olp di Abu Mazen il governo di questo futuro Stato, «continua ad essere considerato dall'Europa una organizzazione terroristica». Questo, in risposta a una terza istituzione, la Corte Europea, che ha emesso una sentenza che stabilisce che l'Europa deve cessare di considerare Hamas una «organizzazione terroristica».

Sentenza, si badi bene, motivata solo da «questioni procedurali», formali, non da un giudizio di merito. Una abnormità che ha spinto la portavoce della Mogherini a precisare: «La decisione della Corte su Hamas è una sentenza legale, non una decisione politica». Dunque, a dare retta al Parlamento Europeo, che segue i parlamenti francese, spagnolo, portoghese e norvegese, uno Stato che se si formasse oggi sarebbe governato da una organizzazione terroristica. Un capolavoro!

E GLI ARABI?
Esempio esaustivo della confusione che regna in Europa, sempre all'insegna di un mood politically correct basato sul nulla, che ha un solo risultato pratico: danneggia ulteriormente le già impervie possibilità che Israele e Abu Mazen trovino una soluzione concordata per la nascita di uno Stato palestinese. Confusione aumentata al parossismo dal dispositivo della risoluzione votata dal Parlamento Europeo che «ribadisce il proprio fermo sostegno a favore della soluzione a due Stati basata sui confini del 1967, con Gerusalemme come capitale di entrambi gli Stati e con uno Stato di Israele sicuro e uno Stato di Palestina indipendente, democratico e capace di esistenza autonoma, che vivano fianco a fianco in condizioni di pace e sicurezza».

Il non piccolo, tragico, problema, fondamentale anche sul piano del diritto internazionale, è che non sono mai esistiti i «confini del 1967». Di più, nel 1948, subito dopo la guerra in cui i Paesi arabi che volevano la distruzione di Israele, il premier israeliano David Ben Gurion chiese formalmente che la «linea verde», che segnava la linea armistiziale, venisse riconosciuta come confine internazionale. Ma i Paesi arabi rifiutarono in blocco e così il territorio di Israele non è separato dai Paesi confinanti da un «confine», ma solo da una linea provvisoria di cessate il fuoco che si è poi trasformata in «confine» solo nei confronti dell'Egitto e della Giordania a seguito degli accordi di Oslo del 1993. Men che meno ha mai avuto la figura giuridica di «confine» la linea che separa Israele dalla Cisgiordania e da Gaza (territori del futuro Stato palestinese), tanto che la prima nel 1967 faceva legalmente parte dello Stato di Giordania, mentre Gaza faceva parte del territorio dell'Egitto.

PACE PIÙ LONTANA
Nel complesso, questo caos europeo, complica quindi, invece di favorire la soluzione del conflitto israelo-palestinese, perché rafforza l'intransigenza non solo di Abu Mazen, ma anche della terrorista Hamas, che da quando governa Gaza sa solo lanciare migliaia di razzi su Israele, e introduce elementi di abnorme confusione, sia sotto il profilo politico che su quello del diritto internazionale. Il governo di Israele ha reagito con forza sia alla risoluzione del Parlamento Europeo che alla sentenza della Corte Europea, chiedendo, per bocca di Bibi Netanyhau, che Hamas «venga subito reinserita», come era fino a ieri, «nella lista delle organizzazioni terroriste» e evidenziando i danni che il riconoscimento dello Stato palestinese provocherà sulla trattativa con Abu Mazen.

Sempre ieri, il Segretari di Stato J.F. Kerry ha annunciato - per fortuna - che gli Usa opporranno il veto al Consiglio di Sicurezza Onu su una risoluzione che delibera il riconoscimento dello Stato di Palestina. Infine, ma non per ultimo, si registra l'ennesimo caso di caos nel Pd. Gianni Pittella da Bruxelles ha giudicato la mozione del Parlamento Europeo «una giornata storica, la vittoria della pace», ma Paolo Gentiloni, del Pd, ministro degli Esteri a proposito di una identica mozione che sarà votata dal Parlamento italiano, giorni fa ha stabilito: «Non è ancor il momento di riconoscere lo Stato palestinese».

Benjamin Netanyahu

L'Europa ha deciso di imprimere un'accelerazione alla questione palestinese. Prima con la decisione della Corte di Giustizia Ue che ha chiesto di togliere Hamas dalla lista delle organizzazioni terroristiche e poi con un voto storico del Parlamento Ue sul riconoscimento della Palestina. E l'Italia si prepara ad allinearsi a questa presa di posizione, tanto che Sel ribadisce la richiesta di mettere in discussione in aula alla Camera la mozione sul riconoscimento, da parte dell'Italia, dello Stato di Palestina. Da Israele arrivano commenti durissimi alle decisioni europee e il premier Netanyahu evoca la Shoah: «Oggi abbiamo visto esempi sconvolgenti dell'ipocrisia europea», dichiara infatti il premier israeliano, sottolineando, amaramente, che «a quanto pare troppe persone in Europa, nella stessa terra dove 6 milioni di ebrei sono stati massacrati, non hanno imparato alcunchè».

II Parlamento Ue, con un voto a larga maggioranza, ha approvato la risoluzione sottoscritta da quasi tutti i gruppi che sostiene «in linea di principio» il riconoscimento dello Stato della Palestina sulla base dei confini del 1967, appoggia la soluzione di due Stati con Gerusalemme capitale e esorta la ripresa dei colloqui di pace. La risoluzione è stata approvata con 498 si, 88 no e 111 astensioni. E' la prima volta che il Parlamento Ue assume una determinazione del genere, anche se il voto difficilmente avrà conseguenze concrete: la mozione infatti non sollecita gli Stati membri a riconoscere lo Stato palestinese senza condizioni. Tra i contrari si segnala il leader degli euroscettici inglesi Nigel Farage. E pensare che il Movimento Cinque Stelle, alleato di Farage in Europa, invece, appoggia la risoluzione, rilanciando il dibattito anche in Italia, insieme a Sel, che, con il suo leader Nichi Vendola, è in prima linea nel chiedere un riconoscimento dello Stato palestinese.

La delegazione di Forza Italia ha invece preferito uscire dall'aula al momento del voto. Il Nuovo Centrodestra sostiene che questa decisione rappresenta «una minaccia per il processo di pace», come afferma Eugenia Roccella. Ancora più deflagrante la decisione della Corte di Giustizia dell'Ue che ha annullato la decisione dell'Unione di iscrivere Hamas nella lista delle organizzazioni terroristiche. Una sentenza fondata su «motivi procedurali», che moltiplica l'ira del primo ministro israeliano: «Israele non accetta i chiarimenti dell'Ue che la decisione del tribunale su Hamas sia soltanto un tema tecnico. Ci aspettiamo che l'Ue prontamente ridefinisca Hamas come organizzazione terroristica», dichiara Netanyahu. Anche il portavoce dell'ambasciata di Israele in Italia, Amit Zarouk, esprime totale dissenso: « La Corte europea ha il ruolo di stabilire le questioni procedurali per l'inserimento di Hamas nella lista europea delle organizzazioni terroristiche», sottolinea, ed è chiaro «che la sentenza non riflette la posizione sostanziale dell'Unione Europea, che considera Hamas come organizzazione terroristica da oltre un decennio. Ci aspettiamo che la Ue mantenga Hamas nella lista dei gruppi terroristi perché è quello il suo posto», conclude Zarouk.
Fonte
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“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger )

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