Due annunci
Inviato: 22/03/2017, 19:46
Ciao a tutti!
Non voglio avere manie di protagonismo, ma oggi dopo una lunga riflessione, ho spedito la lettera di dissociazione.
Non è stato facile. No. Ma dopo aver ponderato su diverse cose, ho deciso di fare questa scelta.
Sono inattivo dallo scorso Luglio. Per un primo momento, ho pensato di non scrivere niente alla mia congregazione. Io non mi considero più un testimone, ne frequento nessuno di loro.
Pensavo quindi, che non c'era bisogno di formalizzare con una lettera la mia totale separazione da loro.
Non considero più gli anziani ne altre autorità all'interno dell'organizzazione, delle figure che hanno potere su di me, che possono punirmi o giudicarmi. Quindi non sentivo la necessità, ripeto, di scrivere una lettera.
Poi, forse, anche in maniera naturale, ho cambiato idea.
E' vero che loro non hanno nessuna autorità su di me, ma il mio esitare, era una scusa. Mi piaceva vivere in questa sorta di limbo. Ero inattivo, non mi consideravo più un testimone, ma non volevo essere considerato un disassociato/dissociato.
Questo mi dava sicurezza emotiva. Ma era una sicurezza fasulla.
Col tempo l'ho capito tutto questo, e in questi giorni ho scritto la lettera, e oggi lo spedita.
Adesso posso darmi pace. Ho chiuso un capitolo della mia vita. Se da ora in poi, i miei vecchi fratelli spirituali, mentre passeggio, si volteranno imbarazzati forse, abbassando i loro sguardi, non mi importa più.
Non sono più arrabbiato con loro e, se le vedo per strada, un saluto gentile io lo farò.
Poi, oggi è il mio compleanno, e spedire la lettera proprio in questo giorno, per me è carico di significato.
Non voglio avere manie di protagonismo, ma oggi dopo una lunga riflessione, ho spedito la lettera di dissociazione.
Non è stato facile. No. Ma dopo aver ponderato su diverse cose, ho deciso di fare questa scelta.
Sono inattivo dallo scorso Luglio. Per un primo momento, ho pensato di non scrivere niente alla mia congregazione. Io non mi considero più un testimone, ne frequento nessuno di loro.
Pensavo quindi, che non c'era bisogno di formalizzare con una lettera la mia totale separazione da loro.
Non considero più gli anziani ne altre autorità all'interno dell'organizzazione, delle figure che hanno potere su di me, che possono punirmi o giudicarmi. Quindi non sentivo la necessità, ripeto, di scrivere una lettera.
Poi, forse, anche in maniera naturale, ho cambiato idea.
E' vero che loro non hanno nessuna autorità su di me, ma il mio esitare, era una scusa. Mi piaceva vivere in questa sorta di limbo. Ero inattivo, non mi consideravo più un testimone, ma non volevo essere considerato un disassociato/dissociato.
Questo mi dava sicurezza emotiva. Ma era una sicurezza fasulla.
Col tempo l'ho capito tutto questo, e in questi giorni ho scritto la lettera, e oggi lo spedita.
Adesso posso darmi pace. Ho chiuso un capitolo della mia vita. Se da ora in poi, i miei vecchi fratelli spirituali, mentre passeggio, si volteranno imbarazzati forse, abbassando i loro sguardi, non mi importa più.
Non sono più arrabbiato con loro e, se le vedo per strada, un saluto gentile io lo farò.
Poi, oggi è il mio compleanno, e spedire la lettera proprio in questo giorno, per me è carico di significato.