Che ne pensate della Vita Eterna sulla Terra?

Sezione dove porre domande sulla Bibbia e sulla sua interpretazione

Moderatore: Achille

Avatar utente
Libero Veritas
Nuovo Utente
Messaggi: 68
Iscritto il: 01/03/2010, 15:32

Che ne pensate della Vita Eterna sulla Terra?

Messaggio da Libero Veritas »

Sono molto confuso al riguardo?
Vi sono grato di chiarimenti supportati dalla Sacra Parola del Signore.

Grazie
Libero Veritas
Avatar utente
Achille
Amministratore
Messaggi: 16478
Iscritto il: 10/06/2009, 17:22
Skype: pelide55
Facebook: https://www.facebook.com/#!/achille.lorenzi
Contatta:

Messaggio da Achille »

Libero Veritas ha scritto:Sono molto confuso al riguardo?
Vi sono grato di chiarimenti supportati dalla Sacra Parola del Signore.

Grazie
Libero Veritas
Ne abbiamo parlato anche qui: https://forum.infotdgeova.it/viewtopic.php?f=13&t=2411" target="_blank

Vedi questa pagina del sito, dove ho analizzato i vari passi biblici che i TdG "usano" per sostenere questa loro dottrina:

http://www.infotdgeova.it/dottrine/terra.php" target="_blank

Achille
"Tantum religio potuit suadere malorum".
Presentazione - Twitter - Facebook
flabot
Utente Junior
Messaggi: 421
Iscritto il: 16/07/2009, 19:31
Contatta:

Messaggio da flabot »

Libero Veritas ha scritto:Sono molto confuso al riguardo?
Vi sono grato di chiarimenti supportati dalla Sacra Parola del Signore.

Grazie
Libero Veritas


Sono un paio di settimane che ho un nuovo collega sul lavoro, ed è un giovane "anziano" TDG, visto che a me piace parlare dell'argomento, un pò lo facciamo, fino a che mi dice che divento insopportabile ed è meglio parlare di altro.
Nel nostro dialogare abbiamo pure toccato l'argomento in questione di questa discussione: "la vita eterna", io personalmente non credo nella vita eterna fisica, ma per quanto ho capito, al contrario di come pensavo, nell'ipotetico regno di Dio, ci sarà si la vita eterna, ma la morte continuerà ad esistere, quindi siamo potenzialmente eterni, ma se usciamo dalla grazia di Dio possiamo ancora perire, difficile secondo me da comprendere ma poniamo per ipotesi sia vero. Quello che trovo veramente incomprensibile, è che si potrà anche morire per un banale ruzzolone dalle scale, perchè mi ha detto il mio nuovo collega, si va contro una legge fisica. Sono sconcertato, sono potenzialmente eterno, va bè, posso ancora essere ucciso da Dio, dimostrando di fatto di non essere eterno, e va bèè, ma il poter morire per un banale incidente fisico, questo mi sembra troppo, come concetto di eternità mi sembra ridicolo. Oppure ho compreso male qualcosa?
Avatar utente
Alba
Utente Junior
Messaggi: 226
Iscritto il: 27/09/2009, 10:28
Contatta:

Messaggio da Alba »

flabot ha scritto:
Libero Veritas ha scritto:Sono molto confuso al riguardo?
Vi sono grato di chiarimenti supportati dalla Sacra Parola del Signore.

Grazie
Libero Veritas


Sono un paio di settimane che ho un nuovo collega sul lavoro, ed è un giovane "anziano" TDG, visto che a me piace parlare dell'argomento, un pò lo facciamo, fino a che mi dice che divento insopportabile ed è meglio parlare di altro.
Nel nostro dialogare abbiamo pure toccato l'argomento in questione di questa discussione: "la vita eterna", io personalmente non credo nella vita eterna fisica, ma per quanto ho capito, al contrario di come pensavo, nell'ipotetico regno di Dio, ci sarà si la vita eterna, ma la morte continuerà ad esistere, quindi siamo potenzialmente eterni, ma se usciamo dalla grazia di Dio possiamo ancora perire, difficile secondo me da comprendere ma poniamo per ipotesi sia vero. Quello che trovo veramente incomprensibile, è che si potrà anche morire per un banale ruzzolone dalle scale, perchè mi ha detto il mio nuovo collega, si va contro una legge fisica. Sono sconcertato, sono potenzialmente eterno, va bè, posso ancora essere ucciso da Dio, dimostrando di fatto di non essere eterno, e va bèè, ma il poter morire per un banale incidente fisico, questo mi sembra troppo, come concetto di eternità mi sembra ridicolo. Oppure ho compreso male qualcosa?
Forse è un pò come nei film Highlander, dove il personaggio è immortale, senza morte perciò eterno, ma con un punto debole... (non mi ricordo quale), e quindi può anch'egli morire.
Ma questa è l'eternità? Non credo. L'eterno è senza tempo, che non vive nello spazio/tempo che conosciamo ove tutto ha un suo percorso, lungo o breve che sia: nasce, evolve, muore...
alba
VOGLIO L'AMORE E NON IL SACRIFICIO, LA CONOSCENZA DI DIO PIU' DEGLI OLOCAUSTI (Osea 6,6)
Avatar utente
Gabriella Prosperi
Utente Platinium
Messaggi: 14678
Iscritto il: 11/06/2009, 6:16
Contatta:

Messaggio da Gabriella Prosperi »

Uhmm o ha compreso male il giovane anziano oppure c'è stata una nuova luce.
Che io sappia, per i mille anni di "prova" si deve stare attenti a non derogare dai comandi di Geova e dei suoi principi,non ho mai sentito parlare d'incidenti, poi, alla fine, sempre dei mille anni, si sarà l'esame finale in cui Satana cercherà di portare con sè la maggior parte dei fedeli.
Ma, superata la prova, non ci sarà più alcun rischio.
Gabriella
La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
Presentazione
Avatar utente
The Red Baron
Utente Senior
Messaggi: 734
Iscritto il: 22/09/2009, 13:37
Contatta:

Messaggio da The Red Baron »

Libero Veritas ha scritto:Sono molto confuso al riguardo?
Vi sono grato di chiarimenti supportati dalla Sacra Parola del Signore.

Grazie
Libero Veritas
A me piace moltissimo e ho un sacco di progetti per il presente/ futuro,

sono appassionato di volo, per il momento mi limito ad aerei tipo Lancair oltre 500Km/h una scheggia
ed elicotteri tipo Ecureuil ,Md500

Ma per il prossimo futuro cerco soci per costruire L'Enterprise del Capitano Kirk

Ti può interessare???
Ci sono due tipi di sciocchi, chi non ha dubbi, chi dubita di tutto
entrambi sono dispensati dal pensare

Bella la Democrazia, così bella che ha messo a morte il Cristo e liberato Barabba!
darklight
Nuovo Utente
Messaggi: 133
Iscritto il: 11/12/2009, 12:13
Contatta:

Messaggio da darklight »

Ciao Gabriella non so se posso esserti utile ma io ricordo che quando frequentavo si parlava di vita eterna non di immortalità , e si diceva ad esempio che se ti lanciavi da un precipizio saresti morto se invece cadevi accidentalmente Geova ti mandava un angelo per salvarti.
Avatar utente
Gabriella Prosperi
Utente Platinium
Messaggi: 14678
Iscritto il: 11/06/2009, 6:16
Contatta:

Messaggio da Gabriella Prosperi »

darklight ha scritto:Ciao Gabriella non so se posso esserti utile ma io ricordo che quando frequentavo si parlava di vita eterna non di immortalità , e si diceva ad esempio che se ti lanciavi da un precipizio saresti morto se invece cadevi accidentalmente Geova ti mandava un angelo per salvarti.
E perchè in una vita terrena paradisiaca uno dovrebbe pensare al suicidio? :test:
Scusa, ma questa distinzione tra incidente e...mi pare sia una libera interpretazione.
Poi, una domanda, ma dunque le prove non finiscono mai?
Se non basta vivere onestamente il tempo della vita, se non bastano i mille anni di purificazione, se non basta superare l'ultima prova di Satana, ma di che cavolo di "premio" parlava Paolo?
Credo che la teoria della cctdG, se è tale e non modificata da interpretazioni collettive, faccia molta più acqua di quel che pensavo.
Gabriella
La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
Presentazione
Avatar utente
Alba
Utente Junior
Messaggi: 226
Iscritto il: 27/09/2009, 10:28
Contatta:

Messaggio da Alba »

Comincio a pensare, ma non so se sbaglio, che l'interpretazione che la WTS dà alla terra paradisiaca è che sia un vero e proprio Eden dove vivranno, come Adamo ed Eva, coloro che crederanno in Geova Dio. Ora, come vivevano Adamo ed Eva prima che il serpente (che per un periodo ha avuto anche le zampe!!) ruppe l'iddilio tra Geova e gli umani? Erano eterni ed immortali o solo mooooooooooooolto longevi e al riparo dalle malattie, poichè sembra che ancora non vi fossero, dagli incidenti automobilistici, arei e navali, dalle guerre, dalla fame? E' dato sapere? :boh:
VOGLIO L'AMORE E NON IL SACRIFICIO, LA CONOSCENZA DI DIO PIU' DEGLI OLOCAUSTI (Osea 6,6)
Avatar utente
lovelove84
Veterano del Forum
Messaggi: 1660
Iscritto il: 27/07/2009, 15:18
Contatta:

Messaggio da lovelove84 »

dato che si parla di vita eterna sulla terra, mi spiegte perfavore isaia 65 e sopratutto v 17-19
SI DEVE INSEGNARE A PENSARE, E NO A COSA PENSARE..
Margaret Mead


Lovelove84
Avatar utente
Libero Veritas
Nuovo Utente
Messaggi: 68
Iscritto il: 01/03/2010, 15:32

Messaggio da Libero Veritas »

Il dubbio mi nasceva da Salmo 37:29 (usatissima dai TdG) I giusti avranno in eredità la terra e vi abiteranno per sempre. (La Bibbia di Gerusalemme EDB)
Grazie Achille per il link chiarificatore.

:bravo:
Avatar utente
The Red Baron
Utente Senior
Messaggi: 734
Iscritto il: 22/09/2009, 13:37
Contatta:

Messaggio da The Red Baron »

Libero Veritas ha scritto:Il dubbio mi nasceva da Salmo 37:29 (usatissima dai TdG) I giusti avranno in eredità la terra e vi abiteranno per sempre. (La Bibbia di Gerusalemme EDB)
Grazie Achille per il link chiarificatore.

:bravo:
Mbè, non è che sia così chiara la matassa :saggio:
Ci sono due tipi di sciocchi, chi non ha dubbi, chi dubita di tutto
entrambi sono dispensati dal pensare

Bella la Democrazia, così bella che ha messo a morte il Cristo e liberato Barabba!
Avatar utente
lovelove84
Veterano del Forum
Messaggi: 1660
Iscritto il: 27/07/2009, 15:18
Contatta:

Messaggio da lovelove84 »

Libero Veritas ha scritto:Il dubbio mi nasceva da Salmo 37:29 (usatissima dai TdG) I giusti avranno in eredità la terra e vi abiteranno per sempre. (La Bibbia di Gerusalemme EDB)
Grazie Achille per il link chiarificatore.

:bravo:
:quoto100: e anche 37:11
SI DEVE INSEGNARE A PENSARE, E NO A COSA PENSARE..
Margaret Mead


Lovelove84
Avatar utente
Libero Veritas
Nuovo Utente
Messaggi: 68
Iscritto il: 01/03/2010, 15:32

La vita eterna secondo i TdG

Messaggio da Libero Veritas »

I TdG intendono (almeno adesso) che la Vita Eterna nel nuovo mondo di Geova sarà per i primi mille anni ancora imperfetta infatti solo dopo il regno millenario di Cristo che coloro che avranno superato l'ultima prova saranno resi perfetti. Pertanto durante i mille anni gli uomini saranno imperfetti ma senza l'influenza corruttrice di Satana, che per mille anni resterà imprigionato nell'abisso con i demoni, quindi gli uomini sperimenteranno benedizioni o miracoli che li faranno restare in vita in salute da Cristo stesso o forse i 144.000 Santi che regneranno con Cristo. (Solo questi al pari di Gesù avranno l'immortalità invece di Geova essendo Creatote non si parla di immortalità perche è fonte di vita pertanto non può morire o essere distrutto). Dopo i mille anni e la prova finale l'umanità sarà libera dalle conseguenze del peccato adamico e cioé malattie, vecchiaia e morte. Questa è la morte che non li colpirà più, ma al pari degli angeli se disubbidiranno o si dovessero allontanare sarebbero messi a morte. Geova non permetterebbe più la ribellione in quanto il tempo concesso a Satana, i demoni e gli uomini corrotti sarebbero il precedente per giudicare ogni sorta di peccato o di defezione.

Durante tale vita essendo carnali se uno cade si sbuccia la pelle o si rompe un osso. O se ti cade un macigno in testa muori in quanto le funzioni vitali del corpo cessano. Cosa succederà?
I TdG sono, al pari dei cattolici, molto restii a dibattere sui misteri della fede. Ma penso che in tal senso l'umanità progredita avrà soluzioni a piccole ferite oppure in casi particolari si ricorrerà al genio della lampaga, basta solo sfregare. Opps dimenticavo che parliamo dei TdG allora chiameranno Geova e l'Onnipotente immediatamente li sanerà miracolosamente. (stranamento oggi tale inea di comunicazione è non interrotta ma inesistente)!
Avatar utente
Trianello
Utente Master
Messaggi: 3356
Iscritto il: 10/06/2009, 23:45
Contatta:

Messaggio da Trianello »

Un vita senza fine e senza sofferenze sulla terra lontani dalla visione beatifica, pensa che i teologi medievali avevano un nome per questa cosa, la chiamavano Limbo. Per i TdG, se ti dice bene, finisci nel Limbo senza passare per il via. No, grazie.
Presentazione

Deus non deserit si non deseratur

Augustinus Hipponensis (De nat. et gr. 26, 29)
Citocromo
Utente Senior
Messaggi: 635
Iscritto il: 18/07/2009, 10:36
Contatta:

Messaggio da Citocromo »

Cari amici del forum, approfitto di questo 3D per fare una riflessione sull’uomo e sulla vita eterna da un punto di vista antropologico ed esistenziale (trascuro gli aspetti scientifici che riguardano l’origine dell’uomo perché sono discussioni da farsi in altra sede). Siccome si è già parlato lungamente di cosa dice la Scrittura e dell’interpretazione fasulla che ne dà il CD, vorrei fare alcune considerazioni teologiche (chi scrive è cattolico) su questo tema tenendo presenti anche alcuni insegnamenti che la WTS inculca ai tdg.
Innanzitutto, comincerei dalle domande fondamentali che si pongono tutti gli uomini di tutti i tempi: chi è l’uomo? qual è il suo destino? ovvero, perché l’uomo è stato creato? La discendenza divina dell’essere umano è una delle tematiche più care alle religioni della storia; la Sacra Rivelazione accoglie questa tematica e la approfondisce alla luce della Parola di Dio. Secondo il pensiero cristiano, l’uomo è “a immagine e somiglianza di Dio”; in base a questa affermazione, egli è al di sopra della creazione materiale ed è collocato in un ambito che va oltre l’orizzonte dell’effimero. Ciò che rende uomo l’uomo non è il suo corpo materiale, ma quella parte di se stesso che viene da Dio. In Gen 2,7, che la WTS interpreta in un modo molto diverso dai cristiani, abbiamo una prima verità sull’uomo, che nel corso della storia la ragione umana, anche con i suoi limiti, ha codificato nelle varie culture dei popoli. La grandezza dell’uomo è data dal “soffio” di Dio, cioè dalla sua anima spirituale e immortale, che Dio crea in ogni concepito, che eleva l’uomo al di sopra di tutta la creazione materiale e che costituisce il fondamento della sua inviolabile dignità. L’anima è quella realtà spirituale grazie alla quale l’uomo è un “tu”, una persona. Per comprendere meglio questo concetto si può considerare un uomo prima e dopo la morte. L’uomo vivente è un “tu”, un soggetto cosciente e intelligente, capace di instaurare rapporti personali di ascolto, dialogo e amore. Subito dopo la morte non si ha più davanti un soggetto ma un oggetto, un cadavere. La separazione dell’anima dal corpo (in questo consiste la morte) fa sì che l’uomo diventi una cosa. In 1Cor 3,22-23 leggiamo: “Tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio”. Secondo il pensiero di Paolo, come l’universo materiale appartiene all’uomo, così egli appartiene a Cristo, Figlio del Padre, il quale ha assunto la natura umana affinché alla fine “Dio sia tutto in tutti”. Il CD, insegnando che l’uomo è soltanto corpo ed forza vitale (energia che tiene vivo il corpo), distrugge la verità sull’uomo e lo rende schiavo della materia, proprio come avviene nella società consumistica e materialistica di oggi. Secondo la dottrina della WTS, l’uomo privo di anima spirituale non potrà mai vedere Dio, ad eccezione di 144.000 Unti (ma tralascio questo argomento perché si è parlato a lungo anche di questa falsa dottrina). Inoltre, l’insegnamento del CD riguardo alla terra paradisiaca è un’assurdità perché l’uomo è stato creato per Dio e la vita in eterno (e sottolineo ancora, in eterno) sulla terra non potrà mai soddisfare la “fame” dell’uomo. Nel n° 24 della Gaudium et Spes leggiamo: l’uomo “in terra è la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stesso”. Quindi, l’uomo è immagine di Dio perché, grazie alla sua anima, cioè al suo Io, è capace di rivolgersi e di dialogare con Dio. L’origine e la somiglianza divina dell’anima spirituale si evidenziano nel fatto che l’uomo è un “tu” che si rivolge a Dio. Il CCC ha evidenziato ciò dicendo che l’uomo “è capace di Dio”. La sua anima è stata creata orientata a Lui. Fin dal concepimento, quando Dio infonde l’anima al nuovo concepito, ogni uomo “è destinato alla beatitudine eterna” (CCC 1703). Secondo l’attuale dottrina (fin dal 1935) della WTS, il “proposito di Dio” per l’uomo è quello di una vita eterna su una terra paradisiaca. Inoltre, la WTS non solo fa credere che questa sia una dottrina biblica, ma stampa pagine e pagine di riviste ed opuscoli con illustrazioni che rappresentino la terra paradisiaca, aggiungendo citazioni estrapolate dal contesto alle varie figure (si può vedere, ad esempio, “Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca” pagg. 3, 151, 156-158, 161-162). Qual è lo scopo di questa dottrina? Semplice. Facendo leva su un materialismo diffuso e sui problemi della gente, la WTS incanta le persone con autentici miraggi in modo tale da attirare le persone “culturalmente indifese”. Riducendo l’uomo a materia, la sua “fame” non potrà essere altro che “fame di mondo” (per usare un’espressione tipica della spiritualità antica). Quindi, secondo l’insegnamento geovista, l’uomo, se vuole essere felice, può farlo solo godendo dei beni materiali (frutta fresca in abbondanza, villetta personale, assenza di malattie, guerre e sofferenze varie). Questo è, a mio modo di vedere, un inganno satanico perché lo scopo di satana è quello di separare per sempre l’uomo da Dio. A questo livello, la vita è sfamarsi di mondo, proprio come qualunque animale. E’ questo il destino dell’uomo? Vivere in eterno così? Oppure l’uomo aspira a qualcosa di più grande? Il cuore dell’uomo è perennemente in cerca di un amore eterno, che sussista anche oltre la morte. L’uomo non può essere felice solo con i beni materiali. Poi immaginiamoci la vita eterna sulla terra. Dopo miliardi di miliardi di miliardi ecc… di anni sarà come il primo giorno. Alla fine la situazione dell’uomo diventerebbe insopportabile, una condanna eterna, e l’uomo preferirebbe il nulla eterno alla terra paradisiaca (che è uno sbadiglio eterno!). Come diceva il vecchio catechismo, l’uomo è stato creato per conoscere, amare e servire Dio in questa vita e per goderlo nell’altra in Paradiso. E la Dei Verbum riprende il concetto, dicendo che il progetto di Dio per l’uomo è quello di “ammetterlo alla comunione con Sè”! La “fame di Dio” appartiene alla struttura originaria dell’essere umano. Come dicevano i filosofi medievali, l’uomo è “desiderium Dei” oppure “desiderium naturale videndi Deum”. Egli desidera Dio perché è stato creato a sua immagine e somiglianza ed è stato ordinato a Lui. Dio ha creato l’uomo capace di conoscerlo e di amarlo e, per sua natura, l’uomo è affamato di Dio. Tuttavia, l’uomo sarebbe infelice se Dio non provvedesse a soddisfare la fame di Dio che c’è in lui. Quando l’uomo si ciba di Dio già in questa vita (mediante la sua Parola, la preghiera ecc…) e quando si ciberà di Lui nell’eternità, realizza/realizzerà pienamente se stesso. In Lc 6,21 leggiamo: “Beati voi che avete fame, perché sarete saziati”! L’uomo aspira a Dio come al suo Bene più grande anche se, a causa del peccato, nella sua vita deve lottare per impedire che il desiderio di Dio venga soffocato dalle cose materiali. Sant’Agostino diceva: “Signore, tu ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in te”! L’anima che ama Gesù Cristo desidera che il momento della morte sia quello della sua unione eterna con il suo Signore. Questa è la vera beatitudine eterna.
Scusatemi se queste riflessioni sono un po’ lunghe ma mi sembrava opportuno farle. Spero che i tdg aprano gli occhi e si liberino da questo abbaglio mostruoso della terra paradisiaca. Vorrei concludere il discorso con i Salmi 42 e 63:

Come la cerva anela ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?

O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco,
di te ha sete l'anima mia,
a te anela la mia carne,
come terra deserta,
arida, senz'acqua.

:grazie: :ciao:
Le verità della fede sono una collana di perle preziose, tenute insieme da un filo che è la divinità di Cristo. Tagliato il filo perdete tutta la collana. (padre A. Gasparino)
Presentazione: viewtopic.php?f=7&t=78" onclick="window.open(this.href);return false;
Avatar utente
Achille
Amministratore
Messaggi: 16478
Iscritto il: 10/06/2009, 17:22
Skype: pelide55
Facebook: https://www.facebook.com/#!/achille.lorenzi
Contatta:

Messaggio da Achille »

lovelove84 ha scritto:dato che si parla di vita eterna sulla terra, mi spiegte perfavore isaia 65 e sopratutto v 17-19
Ne parlo in maniera particolareggiata in questa pagina del sito: http://www.infotdgeova.it/dottrine/terra.php" target="_blank

Ne copio/incollo alcuni punti:
...
Consideriamo inoltre il contesto delle parole di Isaia: è chiaro che il profeta si riferiva innanzi tutto alla fine della morte e delle sofferenze causate dai nemici di Israele. È quindi la morte prematura che avrebbe dovuto cessare per sempre. È lo stesso discorso che viene fatto anche qualche capitolo dopo nel libro di Isaia:

«Poiché, ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; e le cose precedenti non saranno ricordate, né saliranno in cuore. Ma esultate e gioite per sempre di ciò che io creo. Poiché, ecco, io creo Gerusalemme causa di gioia e il suo popolo causa d'esultanza. E certamente sarò gioioso in Gerusalemme ed esulterò del mio popolo; e non si udrà più in essa suono di pianto né suono di grido di lamento» (Isaia 65:17-19).

Si parla quindi di pianti e lamenti causati dalla morte prematura, ed è questa che Dio promette di eliminare per sempre. Che si parli di morte prematura è indicato anche nei successivi versetti:

«Non ci sarà più da quel luogo lattante di pochi giorni, né vecchio che non compia i suoi giorni; poiché uno morirà come semplice ragazzo, benché all'età di cent'anni; e in quanto al peccatore, benché all'età di cent'anni il male sarà invocato su di lui».

Altre traduzione rendono questi passi in maniera più chiara:

«Non ci sarà più, in avvenire, bimbo nato per pochi giorni, né vecchio che non compia il numero dei suoi anni; chi morirà a cent'anni morirà giovane e il peccatore sarà colpito dalla maledizione a cent'anni» (Riveduta). «Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei suoi giorni non giunga alla pienezza; poiché il più giovane morirà a cento anni e chi non raggiunge i cento anni sarà considerato maledetto» (CEI).

Quindi la morte e la vecchiaia sarebbero esistite anche in questa nuova società. Perché non si legge "non invecchieranno più e non moriranno più", se questo fosse ciò che il profeta intendeva dire?
...
Achille
"Tantum religio potuit suadere malorum".
Presentazione - Twitter - Facebook
Avatar utente
Lucifero il Figlio dell'Aurora
Utente Junior
Messaggi: 287
Iscritto il: 08/04/2010, 3:26
Contatta:

Messaggio da Lucifero il Figlio dell'Aurora »

Ho trovato nelle mie ricerche questa profezia di Amos che sembra riferirsi a una futura abitazione terrestre perpetua, ditemi cosa ne pensate:

«Ecco, vengono i giorni», dice il SIGNORE,
«in cui l'aratore s'incontrerà con il mietitore,
e chi pigia l'uva con chi getta il seme;
quando i monti stilleranno mosto
e tutti i colli si scioglieranno.
14 Io libererò dall'esilio il mio popolo, Israele;
essi ricostruiranno le città desolate e le abiteranno;
pianteranno vigne e ne berranno il vino;
coltiveranno giardini e ne mangeranno i frutti.
Io li pianterò nella loro terra
e non saranno mai più sradicati dalla terra che io ho dato loro»,
dice il SIGNORE, il tuo Dio.
(Amos 9:13-15 NR)


Il versetto non saranno mai più sradicati dalla loro terra non implica che la loro abitazione durerà eternamente su questo pianeta?
E' che il versetto è specificato agli israeliti. Ma è anche vero che secondo il Nuovo Testamento esiste anche un'Israele Spirituale e sono i cristiani.

un'altro versetto interessante è quello di Salomone, o chi per lui:

Una generazione va, una generazione viene, ma la terra rimane in eterno. (Ecclesiaste 1:4 ND)
Avatar utente
Achille
Amministratore
Messaggi: 16478
Iscritto il: 10/06/2009, 17:22
Skype: pelide55
Facebook: https://www.facebook.com/#!/achille.lorenzi
Contatta:

Messaggio da Achille »

Lucifero il Figlio dell'Aurora ha scrito:
Il versetto non saranno mai più sradicati dalla loro terra non implica che la loro abitazione durerà eternamente su questo pianeta?
No, il senso è un altro, se si esamina il contesto.
E' che il versetto è specificato agli israeliti. Ma è anche vero che secondo il Nuovo Testamento esiste anche un'Israele Spirituale e sono i cristiani.
Solo che per la WTS gli "israeliti spirituali" sarebbero solo 144.000 e costoro dovranno andare in cielo.
"Tantum religio potuit suadere malorum".
Presentazione - Twitter - Facebook
Avatar utente
shanina
Veterano del Forum
Messaggi: 1066
Iscritto il: 16/07/2009, 18:44
Contatta:

Messaggio da shanina »

Vivere eternamente,senza mai poter conoscere Dio,e godere di Lui,sarebbe un inferno..........no grazie!
Bicchiere mezzo pieno
Utente Senior
Messaggi: 753
Iscritto il: 20/09/2009, 19:11
Contatta:

Messaggio da Bicchiere mezzo pieno »

Il versetto non saranno mai più sradicati dalla loro terra non implica che la loro abitazione durerà eternamente su questo pianeta?
Ti rispondi da solo con:
E' che il versetto è specificato agli israeliti.
Questa aspettativa escatologica è stata surclassata e resa in toto per il regno celeste quando Cristo applicò il senso di ‘terra’ al Regno dei Cieli, così come tratto dettagliatamente nel seguente studio da me in passato realizzato.

Una delle dottrine peculiari dei Testimoni di Geova è quella di credere che esistano due speranze di vita differenti per i cristiani: la speranza celeste per i 144000 e quella terrena per il resto dei cristiani. A sostengo di ciò spesso riportano come cavallo di battaglia la scrittura di Matteo 5:5

"Beati i mansueti, perché erediteranno la terra."

A leggere così parrebbe che Gesù abbia indicato un secondo tipo di speranza all'uditorio presente al suo sermone del monte, ma è realmente così? Oppure si tratta di una semplicioneria dovuta al non leggere questo passo secondo le concezioni mentali israelitiche?

Innanzi tutto chiediamoci: cosa intendevano gli israelisti per "terra"? Intendevano il terzo pianeta abitato del sistema solare forse?

Sappiamo che quando gli Ebrei vennero liberati dalla prigionia in terra d'Egitto, tramite Mosè, Dio promise di condurre il popolo nella 'terra dove scorre miele e latte', altrove qeusta 'terra' viene indicata come 'terra promessa' giacchè designata dal Signore come promessa a Israele in qualità di Suo Popolo Eletto.

La 'terra promessa' era il paese di Canaan, che venne dato agli Israeliti quando, dietro la guida del condottiero Giosuè, ne occuparono le zone e i territori. Le parole di 'terra' o 'terra promessa' divennero quindi sinonimo di posto o luogo nel quale Dio avrebbe benedetto la Sua Gente.

Passiamo a Gesù e al Suo Vangelo. Gesù era ebreo. E' chiaro quindi che usasse sensi e parole connotate dalla sua cultura ebraica di provenienza. Qual era la promessa che Gesù stava facendo ai suoi ascoltatori durante il Sermone del Monte? Quella di 'ereditare il regno dei cieli'. Lo si può leggere in tutto il contesto del capitolo 5 di Matteo. Ecco che perciò la 'terra' che Cristo promette ai miti, nel verso 4, altro non è che ancora 'il Rengo dei Cieli', ossia la 'terra promessa' di cui Gesù stava parlando nel suo discorso.

Che la 'terra' indicata nel verso 5 di Matteo 5 sia chiaramente 'il regno dei cieli' ciò è dimostrato, dicevo, dall'analisi del contesto del capitolo. Inseriamo il verso 5 nel suo contesto:

"1 Gesù, vedendo le folle, salì sul monte e si mise a sedere. I suoi discepoli si accostarono a lui, 2 ed egli, aperta la bocca, insegnava loro dicendo:
3 «Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli.
4 Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati.
5 Beati i mansueti, perché erediteranno la terra.
6 Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati.
7 Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta.
8 Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
9 Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
10 Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli.
11 Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. 12 Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli; poiché così hanno perseguitato i profeti che sono stati prima di voi."

(Matteo 5:1-11)

Che certamente il termine 'terra' veniva considerato dagli israeliti coms sinonimo di 'posto' o di 'luogo' benedetto è proprio questo sermone del monte di Cristo, dove viene indicato che la 'terra' e il 'regno dei cieli' sono la stessa cosa (infatti 'il regno dei cieli' è la terra promessa da Cristo).

Facciamo un ragionamento logico. Dal verso 5 leggiamo che i mansueti erediteranno la terra; dagli altri verso invece leggiamo che i perseguitati (verso 10 e 11), gli adoperatori per la pace (verso 9) e i puri di cuore (verso 8) come promessa hanno il 'regno dei cieli'. E allora le cose sono due: o tutti i perseguitati, adoperatori di pace e puri di cuore non possono essere mansueti oppure la 'terra' promessa ai mansueti deve per forza essere 'il regno dei cieli'. Infatti se una persona è allo stesso tempo mansueta e perseguitata cosa succede? Metà di essa se ne va in cielo e l'altra metà se me sta sulla terra?
Se una persona è pura di cuore e allo stesso tempo mansueta, cosa succede? Il suo corpo viene diviso in due e metà di essa se ne resta sulla terra mentre l'altra metà se ne va in cielo?


E' ovvio che non può essere così. Onde per cui è logico, e anche coerente con l'uso che la parola 'terra' aveva raggiunto nella cultura ebraica in qualità di metafora, che la 'terra' di cui parla Gesù in Matteo 5:5 altro non è che un altro modo per indicare 'il regno dei cieli'.

Se partiamo da questo assunto, allora comprendiamo anche le vecchie profezie bibliche relative ai salmi 'i giusti stessi possederanno la terra' e altre di simile livello, dove sempre si parla di 'terra' sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento, e comprendiamo che la promessa, quella definitiva, che è stata fatta all'Israele Spirituale (la Chiesa di Cristo) assumono altri significati, e che non è che esistano diverse speranze ma solo una, la più eccelsa in assoluito, quella di andare nel reame celeste a godere della luce di Dio per tutta l'eternità, che era proprio la cosa che gli apostoli desideravano di poter fare il prima possibile.
Avatar utente
Topsy
Utente Junior
Messaggi: 339
Iscritto il: 18/07/2009, 17:58
Località: Italia - Israele
Contatta:

Messaggio da Topsy »

Non e` la parola "terra" in ebraico ad essere intesa in modo errato. Oggi come all`epoca l`ebreo e` concentrato sui problemi di questo mondo, di questa terra, piuttosto che di quelli riguardanti l`Aldila`, e l`ultraterreno. L`ebreo attende ha fede nella venuta del messia che portera` cambiamento in questa terra, in questo mondo o universo, con riferimento ad un`epoca di pace, di redenzione e rusurrezione, lo Shabbat dell`Umanita` (epoca messianica). La questione piuttosto e` la parola '"le olam" tradotto con "per sempre" ed "in eterno". Avevo gia scritto di questo nell`altro forum: "olam" indica un tempo lunghissimo ed indefinito, di cui ignoriamo la fine. "Le olam" inteso come "eternita`" nel senso di ciò che non ha un inzio ed una fine, non rende l`idea. Presso la cultura ebraica si ricorre a questo concetto a proposito della terra e del cielo, per richiamarsi alla loro stabilità, al loro perpetuarsi incessantemente a dispetto della breve vita di un singolo uomo o di molte altre future generazioni a venire.
wireless
Nuovo Utente
Messaggi: 154
Iscritto il: 23/01/2010, 14:56
Contatta:

Messaggio da wireless »

Luca 23:43
Allora Gesù gli disse: «In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso».

Gesù glielo dice chiaramente: “Oggi tu sarai con me in paradiso”, Il Signore ha aperto le porte del cielo ed il primo ad entrare è stato un ladrone che non ha fatto neanche un’opera buona!

:ciao:
Avatar utente
Alba
Utente Junior
Messaggi: 226
Iscritto il: 27/09/2009, 10:28
Contatta:

Messaggio da Alba »

wireless ha scritto:Luca 23:43
Allora Gesù gli disse: «In verità ti dico: oggi tu sarai con me in paradiso».

Gesù glielo dice chiaramente: “Oggi tu sarai con me in paradiso”, Il Signore ha aperto le porte del cielo ed il primo ad entrare è stato un ladrone che non ha fatto neanche un’opera buona!

:ciao:

Se non fosse che la WTS fa dire a Gesù:" In verità ti dico oggi: tu sarai con me in paradiso"

Cosa che non ha senso... ma che i tdg credono! Gesù in croce o sul palo (se piace di più), mentre sta per morire, sottolinea che sta parlando oggi e non ieri, poichè ieri lo stavano frustando, ieri. Oggi invece mentre muore parla, oggi. Che ci vuoi fare? :conf:
VOGLIO L'AMORE E NON IL SACRIFICIO, LA CONOSCENZA DI DIO PIU' DEGLI OLOCAUSTI (Osea 6,6)
Bicchiere mezzo pieno
Utente Senior
Messaggi: 753
Iscritto il: 20/09/2009, 19:11
Contatta:

Messaggio da Bicchiere mezzo pieno »

Ti ringrazio per la tua precisazione Topsy, puntuale come sempre.
Riguardo l'intesa della parola "terra" nell' AT quindi è chiaro che il popolo ebraico guardando a questo mondo aspettava e aspetta pure oggi che si avveri una condizione di miglioramento del pianeta. C'è però, da parte cristiana, una rivisitazione dei concetti esposti nell' AT in chiave cristiana, ridefinendo i concetti espressi nell'ebraismo in una nuova luce seconda la concezione del cristianesimo. In pratica il VT viene letto alla luce del NT e ne vengono ridefiniti i concetti che invece nell'ebraismo sono diversi.
Come hai sempre detto tu, l'ebraismo è una religione a sè completa e indipendente dal cristianesimo. Se i cristiani dicono che il VT non è completo in sè senza il NT è secondo la loro interpretazione del VT che si verifica ciò e non perchè il Vt non sia già completo! Per la tradizione ebraica il VT è completo e non abbisogna di alcuna aggiunta e di alcuna modifica. I libri del NT sono assolutamente inutili e privi di scopo.

Siccome comunque il cristianesimo legge il VT alla luce del NT, e in Matteo 5:5 mi pare evidente quale senso Gesù abbia dato alla parola 'terra' (identificandolo nel Regno dei Cieli con tutto il ragionamento che sopra ho fatto), posso senz'altro dire che secondo l'ottica cristiana, tutte quelle scritture che nel VT si applicherebbero alla 'terra' in realtà trovano adempimento definitivo (sempre secondo il cristianesimo naturalmente) nella promessa del Regno dei Cieli e non nel ripurificazione del terzo pianeta del sistema solare.

Grazie mille delle tue precisazioni. :sorriso:
Avatar utente
Topsy
Utente Junior
Messaggi: 339
Iscritto il: 18/07/2009, 17:58
Località: Italia - Israele
Contatta:

Messaggio da Topsy »

E’ innegabile che Ebraismo e Cristianesimo così come si sono storicamente affermati abbiano percorso strade diverse, così come lo è pur tuttavia la circostanza che possiamo scorgervi elementi di continuità ed elementi di rottura assieme.
Occorrerebbe dunque indagare i testi della letteratura ebraica dell’epoca per tentare di comprendere la categorie di pensiero ebraiche del tempo che non erano affatto uniformi.

Così ad esempio, sappiamo che il significato del termine “terra” nel testo ebraico varia a seconda del contesto; l’ebreo per categorie di pensiero sue proprie è rivolto ai problemi di questo mondo, e oggi come allora, ha fede nel suo cambiamento ritenere che ogni israelita oggi come all’epoca di Gesù avesse inteso il termine “terra” esclusivamente come sinonimo di "Paese di Canaan" (ovvero Eretz Israel) non è plausibile. Scorrendo il testo biblico, è impossibile ignorare la dimensione universale di versetti messianici come quelli presenti Isaia o Zaccaria (tutti i popoli della "terra" vivranno in pace) che, la tradizione ebraica difatti continuerà a portare avanti. D’altro canto l’apocalittica giudaica nella sua storia conosce anche la spasmodica attesa di una catastrofe cosmica eminente, un cambiamento repentino e totale dei rapporti umani; da li poco sarebbero giunti una o più figure superumane (Enoc, il messia, un superangelo, ect) che avrebbero avuto il compito di travolgere i malvagi, rovesciare i re dai loro troni, eseguire il Grande Giudizio e, instaurare il “Regno di Dio” visibile sulla terra; secondo alcuni circoli si sarebbe trattato di un regno in cui sarebbero caduti gli steccati che dividono la storia terrena da quella ultraterrena, e i salvati (gli increduli saranno distrutti) si saranno aggregati agli angeli buoni in questa sorta di fusione tra la sfera celeste e quella terrena.

Gli storici stanno ancora dibattendo su come intendere quel Malkut Shamaim, il “Regno dei Cieli”, tanto invocato dai testi evangelici che, presso l’ebraismo, ancora oggi, non indica propriamente un luogo, ma la “sovranità” di Dio, la sua “signoria”.

Quanto al fatto che "le olam" non vada inteso come "eternità" è cosa acquisita. Il concetto come comunemente inteso ha fatto proprie categorie di pensiero della filosofica classica, piuttosto che quella semitica. Per cui l'idea che alla fine dei Tempi debba verificarsi un cambiamento di portata universale in terra, come descritto dai Profeti, non implica per forza di cose la sua "eternità" come intesa dai TdG. Indica piuttosto un tempo durevole, che si protarrà per molte generazioni, ma non "senza fine".
Ultima modifica di Topsy il 09/04/2010, 21:56, modificato 1 volta in totale.
Avatar utente
Topsy
Utente Junior
Messaggi: 339
Iscritto il: 18/07/2009, 17:58
Località: Italia - Israele
Contatta:

Messaggio da Topsy »

Con il mio precedente post, intendevo solo ricordare che lo storico vede una situazione molto più sfumata da quella descritta in bianco e nero da un unica tradizione religiosa. C'è una nota molto simpatica nella copertina di un'opera di Paolo Sacchi che riporta:
"Se ogni cosa si osserva nel suo evolversi fin dall'origine se ne potrà avere la visione migliore" Aristotele.
wireless
Nuovo Utente
Messaggi: 154
Iscritto il: 23/01/2010, 14:56
Contatta:

Messaggio da wireless »

mi è venuta in mente anche la scrittura di Giov. 14 : "io sono la via, la verità e la vita: Nessuno VIENE AL PADRE se non per mezzo di me"
ho riflettuto un attimino sull'espressione "nessuno viene al Padre",

in altri punti Gesù usa quest'espressione per indicare la sua ascensione in cielo

Giovanni 14:12
perché io me ne VADO AL PADRE;

"Io me ne vado, e torno da voi"; se voi mi amaste, vi rallegrereste che io VADA AL PADRE

Giovanni 16:10
quanto alla giustizia, perché VADO AL PADRE e non mi vedrete più;

Giovanni 16:28
ora lascio il mondo, e VADO AL PADRE».


potrebbe essere un ulteriore spunto?
ah...ma forse si stava riferendo ai 144.000 :test:
Avatar utente
Gabriella Prosperi
Utente Platinium
Messaggi: 14678
Iscritto il: 11/06/2009, 6:16
Contatta:

Messaggio da Gabriella Prosperi »

wireless ha scritto:mi è venuta in mente anche la scrittura di Giov. 14 : "io sono la via, la verità e la vita: Nessuno VIENE AL PADRE se non per mezzo di me"
ho riflettuto un attimino sull'espressione "nessuno viene al Padre",

in altri punti Gesù usa quest'espressione per indicare la sua ascensione in cielo

Giovanni 14:12
perché io me ne VADO AL PADRE;

"Io me ne vado, e torno da voi"; se voi mi amaste, vi rallegrereste che io VADA AL PADRE

Giovanni 16:10
quanto alla giustizia, perché VADO AL PADRE e non mi vedrete più;

Giovanni 16:28
ora lascio il mondo, e VADO AL PADRE».


potrebbe essere un ulteriore spunto?
ah...ma forse si stava riferendo ai 144.000 :test:
Secondo la CCdTdG, si.
Ma, premesso che credo che l'ascesa al Padre sia a portata di ognuno, premessa la mia abissale ignoranza, trovo che la forma "ascendere al Padre" sia, se usata solo da Giovanni, meritevole di indagine.
Gabriella
La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
Presentazione
maurizio boi
Nuovo Utente
Messaggi: 83
Iscritto il: 19/05/2010, 0:27
Contatta:

Messaggio da maurizio boi »

Citocromo ha scritto:Cari amici del forum, approfitto di questo 3D per fare una riflessione sull’uomo e sulla vita eterna da un punto di vista antropologico ed esistenziale (trascuro gli aspetti scientifici che riguardano l’origine dell’uomo perché sono discussioni da farsi in altra sede). Siccome si è già parlato lungamente di cosa dice la Scrittura e dell’interpretazione fasulla che ne dà il CD, vorrei fare alcune considerazioni teologiche (chi scrive è cattolico) su questo tema tenendo presenti anche alcuni insegnamenti che la WTS inculca ai tdg.
Innanzitutto, comincerei dalle domande fondamentali che si pongono tutti gli uomini di tutti i tempi: chi è l’uomo? qual è il suo destino? ovvero, perché l’uomo è stato creato? La discendenza divina dell’essere umano è una delle tematiche più care alle religioni della storia; la Sacra Rivelazione accoglie questa tematica e la approfondisce alla luce della Parola di Dio. Secondo il pensiero cristiano, l’uomo è “a immagine e somiglianza di Dio”; in base a questa affermazione, egli è al di sopra della creazione materiale ed è collocato in un ambito che va oltre l’orizzonte dell’effimero. Ciò che rende uomo l’uomo non è il suo corpo materiale, ma quella parte di se stesso che viene da Dio. In Gen 2,7, che la WTS interpreta in un modo molto diverso dai cristiani, abbiamo una prima verità sull’uomo, che nel corso della storia la ragione umana, anche con i suoi limiti, ha codificato nelle varie culture dei popoli. La grandezza dell’uomo è data dal “soffio” di Dio, cioè dalla sua anima spirituale e immortale, che Dio crea in ogni concepito, che eleva l’uomo al di sopra di tutta la creazione materiale e che costituisce il fondamento della sua inviolabile dignità. L’anima è quella realtà spirituale grazie alla quale l’uomo è un “tu”, una persona. Per comprendere meglio questo concetto si può considerare un uomo prima e dopo la morte. L’uomo vivente è un “tu”, un soggetto cosciente e intelligente, capace di instaurare rapporti personali di ascolto, dialogo e amore. Subito dopo la morte non si ha più davanti un soggetto ma un oggetto, un cadavere. La separazione dell’anima dal corpo (in questo consiste la morte) fa sì che l’uomo diventi una cosa. In 1Cor 3,22-23 leggiamo: “Tutto è vostro! Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio”. Secondo il pensiero di Paolo, come l’universo materiale appartiene all’uomo, così egli appartiene a Cristo, Figlio del Padre, il quale ha assunto la natura umana affinché alla fine “Dio sia tutto in tutti”. Il CD, insegnando che l’uomo è soltanto corpo ed forza vitale (energia che tiene vivo il corpo), distrugge la verità sull’uomo e lo rende schiavo della materia, proprio come avviene nella società consumistica e materialistica di oggi. Secondo la dottrina della WTS, l’uomo privo di anima spirituale non potrà mai vedere Dio, ad eccezione di 144.000 Unti (ma tralascio questo argomento perché si è parlato a lungo anche di questa falsa dottrina). Inoltre, l’insegnamento del CD riguardo alla terra paradisiaca è un’assurdità perché l’uomo è stato creato per Dio e la vita in eterno (e sottolineo ancora, in eterno) sulla terra non potrà mai soddisfare la “fame” dell’uomo. Nel n° 24 della Gaudium et Spes leggiamo: l’uomo “in terra è la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stesso”. Quindi, l’uomo è immagine di Dio perché, grazie alla sua anima, cioè al suo Io, è capace di rivolgersi e di dialogare con Dio. L’origine e la somiglianza divina dell’anima spirituale si evidenziano nel fatto che l’uomo è un “tu” che si rivolge a Dio. Il CCC ha evidenziato ciò dicendo che l’uomo “è capace di Dio”. La sua anima è stata creata orientata a Lui. Fin dal concepimento, quando Dio infonde l’anima al nuovo concepito, ogni uomo “è destinato alla beatitudine eterna” (CCC 1703). Secondo l’attuale dottrina (fin dal 1935) della WTS, il “proposito di Dio” per l’uomo è quello di una vita eterna su una terra paradisiaca. Inoltre, la WTS non solo fa credere che questa sia una dottrina biblica, ma stampa pagine e pagine di riviste ed opuscoli con illustrazioni che rappresentino la terra paradisiaca, aggiungendo citazioni estrapolate dal contesto alle varie figure (si può vedere, ad esempio, “Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca” pagg. 3, 151, 156-158, 161-162). Qual è lo scopo di questa dottrina? Semplice. Facendo leva su un materialismo diffuso e sui problemi della gente, la WTS incanta le persone con autentici miraggi in modo tale da attirare le persone “culturalmente indifese”. Riducendo l’uomo a materia, la sua “fame” non potrà essere altro che “fame di mondo” (per usare un’espressione tipica della spiritualità antica). Quindi, secondo l’insegnamento geovista, l’uomo, se vuole essere felice, può farlo solo godendo dei beni materiali (frutta fresca in abbondanza, villetta personale, assenza di malattie, guerre e sofferenze varie). Questo è, a mio modo di vedere, un inganno satanico perché lo scopo di satana è quello di separare per sempre l’uomo da Dio. A questo livello, la vita è sfamarsi di mondo, proprio come qualunque animale. E’ questo il destino dell’uomo? Vivere in eterno così? Oppure l’uomo aspira a qualcosa di più grande? Il cuore dell’uomo è perennemente in cerca di un amore eterno, che sussista anche oltre la morte. L’uomo non può essere felice solo con i beni materiali. Poi immaginiamoci la vita eterna sulla terra. Dopo miliardi di miliardi di miliardi ecc… di anni sarà come il primo giorno. Alla fine la situazione dell’uomo diventerebbe insopportabile, una condanna eterna, e l’uomo preferirebbe il nulla eterno alla terra paradisiaca (che è uno sbadiglio eterno!). Come diceva il vecchio catechismo, l’uomo è stato creato per conoscere, amare e servire Dio in questa vita e per goderlo nell’altra in Paradiso. E la Dei Verbum riprende il concetto, dicendo che il progetto di Dio per l’uomo è quello di “ammetterlo alla comunione con Sè”! La “fame di Dio” appartiene alla struttura originaria dell’essere umano. Come dicevano i filosofi medievali, l’uomo è “desiderium Dei” oppure “desiderium naturale videndi Deum”. Egli desidera Dio perché è stato creato a sua immagine e somiglianza ed è stato ordinato a Lui. Dio ha creato l’uomo capace di conoscerlo e di amarlo e, per sua natura, l’uomo è affamato di Dio. Tuttavia, l’uomo sarebbe infelice se Dio non provvedesse a soddisfare la fame di Dio che c’è in lui. Quando l’uomo si ciba di Dio già in questa vita (mediante la sua Parola, la preghiera ecc…) e quando si ciberà di Lui nell’eternità, realizza/realizzerà pienamente se stesso. In Lc 6,21 leggiamo: “Beati voi che avete fame, perché sarete saziati”! L’uomo aspira a Dio come al suo Bene più grande anche se, a causa del peccato, nella sua vita deve lottare per impedire che il desiderio di Dio venga soffocato dalle cose materiali. Sant’Agostino diceva: “Signore, tu ci hai fatti per te e il nostro cuore è inquieto finchè non riposa in te”! L’anima che ama Gesù Cristo desidera che il momento della morte sia quello della sua unione eterna con il suo Signore. Questa è la vera beatitudine eterna.
Scusatemi se queste riflessioni sono un po’ lunghe ma mi sembrava opportuno farle. Spero che i tdg aprano gli occhi e si liberino da questo abbaglio mostruoso della terra paradisiaca. Vorrei concludere il discorso con i Salmi 42 e 63:

Come la cerva anela ai corsi d'acqua,
così l'anima mia anela a te, o Dio.
L'anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?

O Dio, tu sei il mio Dio, all'aurora ti cerco,
di te ha sete l'anima mia,
a te anela la mia carne,
come terra deserta,
arida, senz'acqua.

:grazie: :ciao:
:bravo:
Rispondi
  • Argomenti simili
    Risposte
    Visite
    Ultimo messaggio

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti