Per VictorDoom
“Paolo non sapeva nulla degli omosessuali.”
Per me no
“Neanche Dio suppongo?”
Lui certamente ne sapeva qualcosa, sempre che gli omosessuali esistano. Vedi non è che le nostre categorie, con le quali classifichiamo l’universo, siano corrette ed esistenti solo perché nostre. Io non ho idea del fatto se tra quattro secoli la categoria “orientamento sessuale” sarà ancora in vigore. La verità è che nei secoli abbiamo buttato delle reti concettuali molto diverse sul mondo per mapparlo. Alcune popolazioni ad esempio distinguono i gruppi umani sulla base dell’animale totemico da cui discendono (ad es. una donna discenda dal lupo), e ciò per questi gruppi è qualcosa di assolutamente reale, e che produce effetti di realtà, ad esempio l’impossibilità di sposare le donne dello stesso totem a causa di un severo tabù. Può darsi che tra 4 secoli il concetto di orientamento sessuale sarà evaporato e dimenticato.
Comunque, anche se Dio sapeva che gli omosessuali esistono, nulla impone che fosse obbligato a ispirare qualcosa agli autori sacri circa quest’argomento. Dio sapeva anche dell’esistenza degli ermafroditi, dei portatori di sindrome di Down, degli indiani d’America, eppure non s’è sognato di dirci alcunché su di loro.
“Ha in qualche modo ispirato Paolo a scrivere quello cose? “
Tutta la Scrittura è ispirata
“Si? E non sapeva cosa avrebbero provocato?”
Ovvio, essendo onnisciente. Sapeva pure tutte le boiate che i TdG avrebbero creduto di leggere nella Bibbia, le profezie da loro sognate, ecc. Ma ovviamente la colpa è di chi legge male, e non del testo
“Anche perché mi sembra che la totalità delle religioni ha sempre inteso certi brani come una condanna dell'omosessualità,”
Da sempre? No. Dal 1800. Nessuna religione può aver letto quei brani come una condanna dell’omosessualità prima dell’Ottocento perché nessuno prima dell’Ottocento s’è mai sognato che l’omosessualità esistesse. Dobbiamo distinguere la sodomia, che è un atto, ossia il sesso anale, dall’idea che chi la compie abbia un orientamento sessuale omofilo (idea assente nel mondo antico).
Il dizionario Treccani alla voce “sodomia” scrive: “Termine che indica, nell’uso corrente, rapporti omosessuali tra individui di sesso maschile,
mentre più propriamente indica ogni forma di rapporto sessuale per via anale”.
In questa accezione più originaria la sodomia non è necessariamente tra due uomini, e, qualora sia compiuta tra due uomini, non è necessariamente omoaffettiva. Infatti un conto è fare del sesso anale, altro è far discendere questo atto dall’idea che esista un orientamento sessuale stabile (idea che, come ripeto, è ignota a Paolo).
Anche oggi del resto la sodomia tra due maschi non implica omosessualità. In prigione è comune tra carcerati anche eterosessuali, in mancanza di meglio, ed è un modo per stabilire rapporti gerarchici.
“È una enorme ipocrisia dire che la bibbia condanna l'atto ma non la persona”
Veramente io non ho mai detto che la Bibbia dica questo, semmai questo è quello che dice il catechismo cattolico attuale. Per me la Bibbia condanna l’atto e
pure chi lo compie, ma non si tratta di omosessuali. Sono degli eterosessuali che compiono sesso anale con altri maschi per sete di sregolatezza.
Per Sandro
“Prima di tutto ringrazio Polymetis perché mi ha fatto diventare sclerotico nello scartabellare il vocabolari di greco antico e tutte le voci dei classici (oltre alla bibbia) che riportano arsenokoitai tradotto da Merk-Barbaglio con sodomiti. Il lavoro, dato che sono un po' arrugginito è stato lungo e sibillino, ma ne è valsa la pena anche per la mia cultura personale”
E mi chiedo cosa tu ne abbia ricavato, visto che in tutte queste occorrente non puoi sapere se si parla di persone pensandole come omosessuali
o banalmente come persone che fanno sesso anale con persone del proprio sesso o dell’altro. Decidere tra due significati implicherebbe che il contesto di permetta di optare per uno anziché per l’altro. Faccio un esempio:
In spagnolo sudamericano la parola “carro” significa sia “carro” sia “automobile”. Supponiamo che siamo dei linguisti dell’anno 4000 d.C., e dobbiamo stabilire se in un brano scritto in Argentina nel 1990 “carro” significhi “carro” o “automobile”. Dinnanzi ad una citazione come “
Plablo se subió al carro” (
Plabo salì su XXX), non avremmo alcun modo di capire se la frase significhi “
salì sull’auto” o “
salì sul carro”. Se invece ci fosse scritto “salì sul carro e frustò i cavalli”, sapremmo che in quella frase “carro” significa “carro” e non “automobile”. Ma col tuo vaglio delle occorrenze di
arsenokoites nella letteratura greca, cosa puoi mai aver concluso per dirimere questa scelta tra due significati?
Mi spiego meglio: una volta che hai trovato un brano che descriva un rapporto tra due uomini, che cosa ci potresti mai ricavare? Dato un brano del genere è
indecidibile la questione se in quel brano i due siano chiamati
arsenokoitai perché “due uomini” o perché invece abbiano praticato sesso anale.
Comunque l’argomentazione principe che ci permette di sapere che il termine non si riferisce a omosessuali ma al sesso anale è che, banalmente, è utilizzato in greco anche per rapporti di sodomia tra uomo e donna. Ad esempio nel Penitenziale di Giovanni il Digiunatore, patriarca di Costantinopoli nel VI secolo che, parlando di penitenze liturgiche, scrive: “In effetti, molti uomini commettono persino il peccato di
arsenokoitia con le loro mogli.” (
Patrologia Graeca 83, 1895a). Per questo peccato il patriarca comminava otto anni di penitenze.
“riportano arsenokoitai tradotto da Merk-Barbaglio con sodomiti. “
Tu dirò, non mi dispiace come traduzione, visto che “sodomia” indica, prima ancora che un rapporto omosessuale, un rapporto anale. Sodomia: “
Rapporto sessuale anale; anche, rapporto omosessuale tra persone di sesso maschile” (Dizionario Sabatini Coletti)
“Arsenokos= di sesso maschie + koites= letto: nelle citazioni di Euripide, Platone e Seneca.”
Non ho capito cosa sia questa frase. Che cosa ci sarebbe in Euripide, Platone e Seneca? Me lo spieghi? Perché il termine
arsenokoites non è attestato in nessuno dei tre autori. Men che meno in Seneca, che scrive in latino e non in greco.
“i sono messo anche piangere in turco,e malgrado tutti gli sforzi, qualcosa che riportasse anche lontanamente il "sesso anale" non l'ho proprio trovato, poiché non c'è traccia del sostantivi proktos e fusis.”
Qui tu fai due errori. Il primo è credere che il significato di una parola sia vincolato alla sua etimologia. Ma ovviamente non è così. L’etimologia ci dice l’origine del termine, non il suo significato corrente in una data attestazione. Ad esempio in italiano “salario” significa “stipendio”, e viene da “sale”, perché una volta il sale era così prezioso che si poteva pagare col sale una prestazione. Ma ovviamente oggi il salario non viene pagato in sale, ma in euro. Sarebbe come se io ti dicessi “
mi hanno versato un salario di 2000 euro” e tu mi rispondessi incredulo “
non è possibile, perché dentro “salario” non c’è traccia della parola euro”.
Altro esempio: “
patrimonio”, cioè ciò che è di proprietà del
pater familias. Ma oggi il patrimonio può essere anche di una donna, benché nell’etimologia ci sia “pater”.
Inoltre, se ci pensi, è abbastanza ovvio quello che dico sul fatto che l'
arsenokoites è un etero che fa sesso anale: se sei d’accordo con quello che dice Foucault sul fatto che l’idea di omosessualità nel mondo antico non esistesse, allora, non appena prendi due uomini che fanno sesso anale, e togli il concetto di omosessualità, che cosa resta? Restano due eterosessuali maschi che fanno sesso anale.
Il realtà la faccenda è ancora più complessa, perché non sono non esisteva l’omosessualità, ma era proprio il concetto di "orientamento sessuale" a mancare, quindi non esisteva neppure l’eterosessualità, ossia l’idea che esistesse un insieme di attitudini mentali e di atteggiamenti che inclinasse l’interezza della psiche verso l’altro sesso. Semplicemente nessun eterosessuale dell’antichità, mancando il concetto opposto, ha mai pensato a se stesso come ad un eterosessuale. Come dicevo i gusti sessuali vanno intesi alla stessa maniera in cui noi intendiamo le preferenze del gelato: io preferisco il limone, tu la crema, ma questo non vuol dire che io sia un “lemoniano” e tu un “cremiano”, o che questa sia un’attitudine stabile, e infatti domani io potrei prendere la crema e tu il limone. È questo il punto: nel mondo antico non c’è l’idea di orientamento sessuale, ma la scelta del compagno di letto è più vista come un volatile capriccio momentaneo, che non discende da un’inclinazione stabile dell’individuo.
“fusis.””
Meglio traslitterare
physis, è più scientifico.
“Comunque l'accezione più accreditata è di due uomini che giacciono insieme alla guisa di marito e moglie.”
Da chi e perché? Bada che non sto dicendo che il termine non possa essere usato per indicare due uomini che giacciono insieme come marito e moglie, ti sto solo dicendo che vengono chiamati così n
on perché siano due uomini, ma
perché tra loro c’è un intercorso anale
“Poi è chiaro che per Boswell e per quelli prima di lui non potesse esistere il concetto di condanna all'omosessualità, poiché come dici giustamente, sino al 1868 il termine omosessuale non esisteva affatto”
La teoria di Foucault non si limita a dire che non esistesse il termine, ma che non esisteva proprio il concetto.
“Per ciò che riguarda Foucault il concetto si diversifica, in quanto reduce dal Positivismo Filosofico. i cui tratti vengono evidenziati nella sue pesantissime e quasi incomprensibili opere quali "Storia della sessualita"ed altre due di cui non ricordo il nome. “
Non capisco di cosa tu stia parlando. Quando Foucault scrive il positivismo, che è una corrente ottocentesca, era defunta da un pezzo. Foucault non reagisce a quell’ambiente.
“Comunque ricorda caro Polymetis che dal post-positivismo ad oggi, la letteratura sull'argomento è esplosa esponenzialmente “
Forse parli del post-strutturalismo
“la letteratura sull'argomento è esplosa esponenzialmente di cui sono rarissime le tracce a parte in Freud , riconducibili all'Altes und neues Testament di nostra competenza.”
Non ho capito nulla di questa frase. Né su che cosa c’entri Freud.
Per Mauro 1971
“ Ok, e quindi?
Non cambia di una virgola il senso, che si usi il termine omosessuali o sodomiti o altro”
Oh no, cambia tutto. Due sodomiti (cioè due che fanno sesso anale) non sono necessariamente due omosessuali.
Per Morpheus
“Se avessero avuto il concetto di Omosessuallita', Paolo, Agostino &Co, l'avrebbero condannata o no? Il fatto che non la condannino perche' erano ignoranti NON li scagiona dall'omofobia a priori. Anzi, viste le condanne esplicite senza se e senza ma che affibiano alla sodomia, io una idea me la sono fatta.”
Beh come già detto condannano la sodomia, ma solo perché, non conoscendo l’esistenza degli omosessuali, allorché la vedono compiuta da un uomo la ritengono non frutto di amore, ma di sfrenatezza. Ossia la condannano perché la ritengono compiuta da un eterosessuale, che potrebbe benissimo andare con profitto con delle donne, ma per gusto dell’eccesso va con degli uomini. Come dicevo non si può prendere una condanna, senza sapere qual è lo scenario mentale che l’ha cagionata, e riproporla in un contesto che non ha alcuna attinenza come quello di una coppia romantica gay. Come già scritto io ritengo che Paolo approverebbe le relazioni omosessuali, se sapesse come sono frutto di amore e non di sregolatezza, e che sono utili all’edificazione della persona. Proprio per questo scrive che dove c’è amore non c’è legge.
“Perche' condannare la sodomia? E' lo stesso framework mentale che porta a condannare l'omosessualita': perche' due persone adulte consenzienti che si penetrano nell'ano non possono farlo senza che qualche dio o apostolo o uomo si impicci e li condanni e ne fomenti l'odio? Non vedo differenza tra la condanna alla sodomia e quella all'omosessualita. Condannano due cose diverse, ok, ma con lo stesso atteggiamento di chi arbitrariamente vuole imporre ad altri i suoi gusti senza un valido motivo. Quindi perche' la condanna alla sodomia sarebbe giusta e, se ci fosse, quella all'omosessualita' no?”
Io ti sto solo spiegando perché Paolo condanna la sodomia affinché tu, capendo perché la condanna, sappia che questa condanna non si applica alle coppie romantiche gay di oggi. Paolo la condanna perché la ritiene compiuta da eterosessuali, e non per amore, ma per gusto orgiastico dell’eccesso, cioè per provare a superare i limiti. Se per te questo sentimento di sregolatezza non è condannabile, e dunque non hai nulla neppure contro le orge fatte da eterosessuali, io capisco la tua opinione ma essa non è pertinente per sapere se esista una condanna paolina dell’omosessualità vista come atteggiamento romantico di coppia stabile, il cui frutto è pace, amore e gioia.
Per Cattivo Esempio
“foucault ha torto
e il battaglione sacro è lì a dimostrarlo
valorosi soldati adulti legati da un profondo legame sentimentale-erotico
seppelliti insieme
cosa riservata solo a mariti mogli”
Non hai capito cosa sta dicendo Foucault. Non sta dicendo che per i Greci non esistesse l’amore tra uomini, sta dicendo che questo non è attribuito all’omosessualità, cioè ad un’inclinazione stabile di tutta la psiche. Esattamente come se dico che mangio il gelato al limone, non per questo ho bisogno di ipotizzare che esista l’orientamento “lemoniano” e che sia qualcosa si stabile.
Sono state avanzate molte critiche alla teoria di Foucault, anche da studiosi italiani, ma la tua critica non è pertinente.
Ad maiora