Buonasera, stavo riflettendo sul suicidio tra i TDG, indipendentemente dalle situazioni sono capitate cose del genere, io stesso conoscevo un ragazzo figlio di tdg del mio paese, con problemi di comprensione, che si è suicidato qualche anno fa, facendo i funerali al cimitero. Ora a prescindere dal battesimo o meno di questo ragazzo, parlando di un tdg battezzato che si suicida, che base scritturale c'è o viene addotta per non celebrare i funerali in sala del regno, dignitosamente?
A parte quello della sacralità della vita, perché vengono negati, se una persona non ce l'ha più fatta a sopportare, ha deciso di smetterla, nessuno può capire ma solo se quel Dio esiste può farlo senza giudicare, ed una cerimonia normale non viene fatta? Il mio non è un attacco, anche la chiesa dovrebbe essere ancora sul NO ai funerali per suicidio. Voi come la vedete o come la pensavate, o avete informazioni dal libro degli anziani?
Io mi trovavo in difficoltà nel giustificare lo svolgimento di funerali non in sala per il suicidato, lo trovo vergognoso, perché ognuno ha le proprie situazioni ed ognuno ha un carico che può sopportare. Perché potrei dire che se quel Dio biblico e geovista esistesse perché permette che le persone vadano oltre quel limite?
Ma si persona di poca fede che non ha abbastanza studiato e pregato?!
Suicidio e funerali
Moderatore: polymetis
Ciao Antonyos. Si era in parte toccato l'argomento qui, specie l'intervento di "Ilnonnosa"
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Re: Suicidio e funerali
Anche io conobbi il figlio di un tdg che si suicido
Re: Suicidio e funerali
L'altra "campana"......
https://www.famigliacristiana.it/blogpo ... ariti.aspx
https://www.famigliacristiana.it/blogpo ... ariti.aspx
Meditate gente meditateIl Catechismo della Chiesa Cattolica, al n. 2.283, dice che «non si deve disperare della salvezza eterna delle persone che si sono date la morte. Dio, attraverso le vie che egli solo conosce, può loro preparare l’occasione di un salutare pentimento. La Chiesa prega per le persone che hanno attentato alla loro vita». Togliersi la vita è certamente negare un dono che Dio ci ha fatto nel tempo, o meglio è il non riconoscere più la vita come un dono.
Lo stesso Catechismo afferma la gravità del suicidio (cfr. nn. 2.280 e seguenti), ma allo stesso tempo è sensibile alle cause che possono portare a suicidarsi quando dice che «gravi disturbi psichici, l’angoscia o il timore grave della prova, della sofferenza o della tortura possono attenuare la responsabilità del suicida» (n. 2.282). La Chiesa, e tutti noi, dobbiamo sperare che la misericordia di Dio superi l’atto supremo del suicidio. Perciò la prassi è quella di celebrare i funerali in chiesa anche in caso di suicidio, presumendo che chi giunge a questo gesto estremo manchi delle due condizioni necessarie per compiere un peccato mortale: la “piena avvertenza”, cioè una coscienza esente da pressioni interne o esterne (soggettivamente insuperabili) di quello che si sta per fare, e il “deliberato consenso”, cioè la volontà piena e incondizionata di compiere l’atto in odio alla vita. La Chiesa lascia solo a Dio il giudizio ultimo e definitivo sulla persona e la affida alla sua misericordia anche con la Messa di esequie.
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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