"Sarai d'accordo con me..."

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Vieri
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Solita domanda da sprovveduto...

Messaggio da Vieri »

Achille mi risponde:
la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate
Ma quale "paradiso terrestre" allora sarebbe se tutto verrebbe distrutto?

[youtube][/youtube]
Alla fine Geova lascerà solo per i tdg "un pezzo" paradisiaco solo per loro facendo morire tutti gli altri ?
Boh !
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Achille
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Messaggio da Achille »

Vieri ha scritto:Achille mi risponde:
la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate
Ma quale "paradiso terrestre" allora sarebbe se tutto verrebbe distrutto?
Loro interpretano la parola "terra" come se si riferisse alla società umana malvagia, non al pianeta Terra.
Alla "bibbia" si può far dire quello che si vuole...
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Achille scusa ma "ridendo e scherzando"

Messaggio da Vieri »

Achille ha scritto:
Vieri ha scritto:Achille mi risponde:
la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate
Ma quale "paradiso terrestre" allora sarebbe se tutto verrebbe distrutto?
Loro interpretano la parola "terra" come se si riferisse alla società umana malvagia, non al pianeta Terra.
Alla "bibbia" si può far dire quello che si vuole...
Certo che uno possa sempre interpretare la bibbia a modo suo ma mi trovo:
la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate
e non fa riferimento alle sole persone "malvage" ma anche alle opere che sono in essa e per "opere" intendo tutto quanto realizzato dall'uomo...
Considerando poi tutte le figurine apocalittiche di città bruciate, scusami ma la cosa non mi convince e rimanderò la mia iscrizione alla WTS... :ironico:
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Messaggio da Achille »

Vieri ha scritto:
la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate
La TNM preferisce rendere "saranno scoperte", cioè il giorno del giudizio rivelerà (manifesterà, scoprirà) che la "terra", (la società umana, secondo loro) e le sue opere meritano di essere distrutte.

Nella mia pagina https://www.infotdgeova.it/3dottrine/vi ... dove-.html" onclick="window.open(this.href);return false; ho così commentato questo passo:

Le traduzioni in genere rendono il passo di 2 Pietro 3:10 "la terra e le opere che sono in essa saranno arse (o bruciate, distrutte)". La TNM traduce "saranno scoperte". Trascrivo su questo parte di una nota trovata in rete:

«Le opere sono principalmente quelle che sono il risultato del genio e del lavoro dell'uomo sulla terra. Una variante contenuta nei Codici Sinaitico, Vaticano 1209 e altri, accettata da Nestle, reca, invece del sarà arsa (katakahsetai), sarà trovata (eureqhsetai) che non risulta molto chiara ed è stata perciò corretta dalla vers. siriaca coll'aggiunta di un 'non sarà trovata.' Nel codice C si ha spariranno. Come abbia potuto originare la strana lezione del Sinaitico e del Vat. è difficile supporre. Il caso presente, insieme a parecchi altri, non solo in questa epistola, ma in altri scritti del N. Test., dimostra come battano falsa strada i critici che si rendon schiavi di un qualche gruppo di manoscritti anche quando il senso di un passo risulta assurdo o contrario a quello che l'autore manifestamente intende di esprimere.»

Comunque si traduca, anche accettando la lettura "saranno scoperte", il contesto immediato fa capire che "cielo e terra" dovranno dissolversi e scomparire. Gli elementi di questa realtà fisica, alla quale ora apparteniamo, saranno quindi "scoperti" (o trovati, o smascherati), rivelandosi distruttibili e non eterni, come qualcuno vorrebbe sostenere o credere. I "nuovi cieli e la nuova terra" sono quindi da intendere, in tutti i sensi, come una nuova creazione. I passi di Eccl. 1:4; Salmo 104:5, in cui si parla dell'immutabilità della terra non sono da intendere necessariamente in senso assoluto. In Ecclesiate si vuole mettere in risalto la fugacità della vita umana in contrasto con il permanere stabile ed apparentemente immutabile del mondo terracqueo. Nel Salmo si dichiara che la creazione di Dio, in contrasto con le effimere opere umane, è solidamente stabilita e - se questa fosse la volontà del Creatore - potrebbe durare in eterno.
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Quixote
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Messaggio da Quixote »

È un passo di complicata interpretazione. E bene non farsi fuorviare da suggestioni teologiche, di qualunque colore. In filologia è una crux, ovvero un brano di cui non si può proporre un’interpretazione certa. Non avevo tempo allora, men che mai ora, di venirne a capo. Sottoscrivo totalmente quel che ha scritto Polymetis.

viewtopic.php?p=368523#p368523

La prima parte del suo post è per addetti ai lavori; la seconda, meno tecnica, può essere utile, a patto che abbiate la pazienza di leggerla e rileggerla. Quando si parla di Bibbia, "che non esiste", esistono invero mille e piú anni di pensiero che la riguardano, un mare a forza nove, che investe tutto il nostro essere, e che non può essere ridotto a una sola dimensione, che guardi solo alla lettera, alla traditio, o alla scienza, o peggio, per interpretazioni pro domo sua, pena la totale incomprensione.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo postPresentazioneStaurós: palo o croce? (link esterno)
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Achille
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Messaggio da Achille »

Quixote ha scritto:È un passo di complicata interpretazione. E bene non farsi fuorviare da suggestioni teologiche, di qualunque colore. In filologia è una crux, ovvero un brano di cui non si può proporre un’interpretazione certa. Non avevo tempo allora, men che mai ora, di venirne a capo. Sottoscrivo totalmente quel che ha scritto Polymetis.

viewtopic.php?p=368523#p368523...
Che peccato che Polymetis non scriva più...
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