Ubbidire ai "padroni"...
Inviato: 07/11/2021, 10:27
Pensate a come l'uso di certi passi biblici ha condizionato i rapporti fra lavoratori e "padroni". Notate questo commento al passo di 1 Pietro 2:18:
*** bw cap. 6 pp. 71-72 par. 22 Rimuneratrice sottomissione all’autorità ***
Il cristiano che oggi affronta una situazione particolarmente difficoltosa nel luogo di lavoro può forse procurarsi un’altra occupazione. Ma questo può non essere sempre possibile. Forse ha un contratto di lavoro o è costretto a continuare il duro lavoro in condizioni indesiderabili semplicemente perché non si trova altro lavoro. La sua situazione può dunque essere poco diversa da quella di un domestico [i "domestici" erano schiavi, nota mia] del primo secolo E.V. che non si poteva sottrarre a un padrone irragionevole. Perciò, finché il cristiano continua a lavorare per qualcun altro, farà tutto il possibile per compiere un lavoro di qualità, e sopporterà con pazienza e senza lamentarsi qualsiasi maltrattamento a cui sia soggetto e a cui non si possa porre fine con mezzi scritturali. Inoltre, continuerà a trattare il suo datore di lavoro con dovuto rispetto e considerazione.
Parole scritte non nel medioevo ma nel 1979 (libro "Scegliamo il miglior modo di vivere").
Sindacati? Diritti dei lavoratori? Macché, ubbidite e state sempre sottomessi, come gli schiavi!
Ricordo che in un discorso pubblico dovevo dire queste cose, ma dentro di me mi rendevo conto di quanto fossero assurde e anacronistiche...
*** bw cap. 6 pp. 71-72 par. 22 Rimuneratrice sottomissione all’autorità ***
Il cristiano che oggi affronta una situazione particolarmente difficoltosa nel luogo di lavoro può forse procurarsi un’altra occupazione. Ma questo può non essere sempre possibile. Forse ha un contratto di lavoro o è costretto a continuare il duro lavoro in condizioni indesiderabili semplicemente perché non si trova altro lavoro. La sua situazione può dunque essere poco diversa da quella di un domestico [i "domestici" erano schiavi, nota mia] del primo secolo E.V. che non si poteva sottrarre a un padrone irragionevole. Perciò, finché il cristiano continua a lavorare per qualcun altro, farà tutto il possibile per compiere un lavoro di qualità, e sopporterà con pazienza e senza lamentarsi qualsiasi maltrattamento a cui sia soggetto e a cui non si possa porre fine con mezzi scritturali. Inoltre, continuerà a trattare il suo datore di lavoro con dovuto rispetto e considerazione.
Parole scritte non nel medioevo ma nel 1979 (libro "Scegliamo il miglior modo di vivere").
Sindacati? Diritti dei lavoratori? Macché, ubbidite e state sempre sottomessi, come gli schiavi!
Ricordo che in un discorso pubblico dovevo dire queste cose, ma dentro di me mi rendevo conto di quanto fossero assurde e anacronistiche...