Nuovo "intendimento" su matrimonio e divorzio
Inviato: 21/01/2022, 17:44
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Questo nuovo intendimento non sminuisce la sacralità del matrimonio né tantomeno la gravità dell’adulterio. Se un uomo divorzia da sua moglie senza un motivo scritturale e poi sposa un’altra persona anche se non è scritturalmente libero di farlo, andrà incontro a un’azione giudiziaria per aver commesso adulterio. (Se la persona con cui si risposa è una sorella battezzata, anche lei andrà incontro a un’azione giudiziaria per aver commesso immoralità sessuale.) Il nuovo matrimonio non sarà considerato adulterino; tuttavia l’uomo non sarà idoneo per ricevere speciali privilegi di servizio nella congregazione per molti anni, e sicuramente non prima che la sua condotta sbagliata abbia smesso di creare turbamento all’interno della comunità o che lui si sia riguadagnato il rispetto degli altri.
Caro deliverance1979, è senz'altro un deterrente perché al Corpo Direttivo sanno bene che in una religione dove le cariche congregazionali sono a costo zero, cioè mero volontariato, esse però danno prestigio e potere quasi assoluto sulla vita di tutti, e permettono a un Signor Nessuno di poter diventare colui che controlla tutto e tutti. Non a caso, da qualche anno, alla parola "anziano", l'organizzazione fa spesso uso della parola "sorveglianti", magari non importanti come quelli di circoscrizione, ma sempre coloro che "sorvegliano". Ma tu, personalmente, fra un matrimonio infelice, con tutte le beghe psicologiche e materiali annesse, l'astinenza totale e magari la possibilità di fare "peccato", opteresti per sposarti non scritturalmente o avere un'incarico di sorveglianza? Io opterei per risposarmi e al diavolo tutto il resto...deliverance1979 ha scritto:Un sistema "dittatoriale teocratico", genera sempre delle storture.
Questo articolo dimostra come nel loro "fantastico mondo" o come amano definirlo "paradiso spirituale", ci siano enormi problemi.
Molti matrimoni tra i TDG sono motivati dall'aspetto sessuale, visto che, la loro cultura prevede l'astinenza a qualsiasi appetito sessuale tra i sessi, e la continenza sessuale nei confronti degli impulsi.
Stiamo quindi parlando di reprimere degli stimoli naturali, al pari del sonno e del cibo e non per un paio di anni, ma fino al matrimonio.
Se ne consegue che, seguire alla lettera i consigli di un libro di mitologia, poi, porta a sposarsi per soddisfare determinati bisogni (un tempo era cosi, ma oggi, molti TDG arrivano al matrimonio non proprio integri).
E questo modo educativo e di vivere, alla lunga porta molti problemi tra i TDG che si sposano molto giovani, spesso per esigenze che per reale intesa.
E poi ci sono divorzi, corna e via dicendo.
E qui mi ricollego all'assist dell'amico apostata Metallo Pesante, ovvero la "truffa teocratica" dei TDG circa gli "Ultimi giorni".
Ora, la condotta che il corpo direttivo pretende per i suoi adepti, basata su una rigida interpretazione delle scritture, è figlia del fatto che si sta vivendo negli "Ultimi giorni", motivo per cui, quando questo vecchio mondo verrà spazzato via ad Harmaghedon, con miliardi di morti (non scordiamocelo mai), il nuovo mondo che verrà dovrà essere popolato da una popolazione (composta dai soli sopravvissuti di Harmagheddon, ovvero i TDG e pochissimissimi altri), già plasmata dalle "grandi verità teocratiche".
La cosa non avrebbe avuto problemi se il tempo di attesa e quindi di adeguamento della propria vita dalle usanze mondane alle nuove "virtù" spirituali, fosse stata una questione di qualche anno, o decennio.
Ma ora la cosa è veramente sfuggita di mano al Corpo Direttivo, il quale, dopo 150 anni di vaccate spirituali, pretese e imposte ai propri adepti e discendenti (che non hanno scelto questa religione, ma sono stati costretti a vivere nelle regole di questa "società"), comincia a perdere presa sulla vita dei TDG.
Infatti, articoli di questo genere, dove si analizza minuziosamente una scrittura biblica, e nella spiegazione di tale scrittura si impongono delle norme di comportamento che hanno poi ricadute pratiche, reali e tangibili nella vita dei TDG, si dimostra appunto come queste persone siano veramente fuori di testa.
150 anni di queste puttanate utilizzate sono come metodo di controllo e coercizione nella vita di tutti i TDG e rispettiva prole.
Metodi di controllo e coercizione psicologica, utili solo ad aumentare insicurezze, sensi di colpa che servono per reprimere desideri, ambizioni e aspirazioni (comuni a quel mondo esterno che doveva essere distrutto nel secolo scorso....ma che è ancora quì).
Non solo, nell'articolo ho notato una sfumatura, ma forse è solo una chiave di lettura.
Notate come nella parte finale si fa riferimento sia al fatto dell'adulterio e della rottura di un precedente matrimonio, con il celebrare una nuova unione con un altro partner della congregazione (quindi una combo letale....), con la perdita dei privilegi per molti anni.
Io ho pensato che questo possa essere un ulteriore deterrente per una particolare tipologia di TDG "rockstar" che ricoprono il ruolo di anziani o sorveglianti.
Come anche di sorelle pioniere in vista nella congregazione.
Ora ho notato che, ma correggetemi se sbaglio, spesso le questioni di adulterio tra gli sposati, avvengono di sovente tra nominati.
O per lo meno, dalle mie parti, ho diverse situazioni di "corna congregazionali" che vedevano come protagonisti del "fattaccio" proprio dei nominati.
Pertanto, il mettere questa postilla, ovvero che nel caso di immoralità+divorzio+nuovo matrimonio= perdita dei privilegi per molti anni, sia un ulteriore deterrente o comunque punizione adeguata per tali colpevoli.
E meno male che loro non sono farisaici...Lucio ha scritto:Se non ho inteso male leggendo l’articolo, il matrimonio non è considerato adulterino se contratto dal coniuge “innocente”, quindi da quello non promotore del divorzio originale non scritturale.
Se A e B sono sposati e A divorzia per motivi non scritturali (quindi in assenza di fornicazione), il matrimonio nuovo di B non sarà adulterino.
Ma se A, iniziatore del divorzio e non fornicatore si risposasse, il suo potrebbe continuare ad essere inteso come adulterino e quindi sanzionato alla vecchia maniera.
Corretto?
Letta così mi pare un ammorbidimento della disciplina, ma non troppo marcato in fondo in fondo.
Non credo sia cosi, l'articolo parla di risposarsi, insomma chi lascia (A) deve comunque risposarsi per permettere a B di risposarsi senza essere considerato adulterino.Lucio ha scritto:Se non ho inteso male leggendo l’articolo, il matrimonio non è considerato adulterino se contratto dal coniuge “innocente”, quindi da quello non promotore del divorzio originale non scritturale.
Se A e B sono sposati e A divorzia per motivi non scritturali (quindi in assenza di fornicazione), il matrimonio nuovo di B non sarà adulterino.
Ma se A, iniziatore del divorzio e non fornicatore si risposasse, il suo potrebbe continuare ad essere inteso come adulterino e quindi sanzionato alla vecchia maniera.
Corretto?
Letta così mi pare un ammorbidimento della disciplina, ma non troppo marcato in fondo in fondo.
Mi pare di aver capito che prima finché B (coniuge "innocente") non si risposava il matrimonio di A (il "lasciatore") era considerato adulterino. Adesso non più.Mario70 ha scritto: Non capisco che differenza c'è con prima visto che se A si risposa commette adulterio ovviamente.
Infatti, ora ho capito, mi sembra che l'intendimento sia cambiato in peggio per il lasciato.VictorVonDoom ha scritto:Mi pare di aver capito che prima finché B (coniuge "innocente") non si risposava il matrimonio di A (il "lasciatore") era considerato adulterino. Adesso non più.Mario70 ha scritto: Non capisco che differenza c'è con prima visto che se A si risposa commette adulterio ovviamente.
Non è poco, considerando la loro pretesa di mantenere rigide norme "morali" per salvaguardare la "purezza" della congregazione.brisa ha scritto:A me pare che l'unica cosa che cambia è il modo in cui viene considerato il nuovo matrimonio nel caso lo si contragga dopo aver divorziato per motivi "non scritturali". Mentre prima questo matrimonio era considerato "adulterino", dunque scritturalmente non valido fino alla morte o a un nuovo matrimonio del coniuge innocente, ora invece viene considerato valido e "non adulterino". Questo cambia le conseguenze per il coniuge "colpevole". Probabilmente verrà disassociato lo stesso, ma mentre prima non sarebbe mai stato riassociato prima di un nuovo matrimonio o la morte del precedente coniuge, ora invece potrebbe accadere, anche se, come già fatto notare, con conseguenze sui suoi futuri "privilegi".
"probabilmente verrà disassociato"...mi inganna il fatto che che il nuovo matrimonio non venga considerato "adulterino" . Sembra che conti anche la buona fede nel senso che se due si separano e poi dovessero divorziare dopo un bel po'di anni mantenendosi casti non è la stessa cosa di un divorzio lampo e conseguente matrimonio. Qualche dubbio verrebbe che sia stato tutto tramato se il tutto avviene in poco tempo o no?brisa ha scritto:A me pare che l'unica cosa che cambia è il modo in cui viene considerato il nuovo matrimonio nel caso lo si contragga dopo aver divorziato per motivi "non scritturali". Mentre prima questo matrimonio era considerato "adulterino", dunque scritturalmente non valido fino alla morte o a un nuovo matrimonio del coniuge innocente, ora invece viene considerato valido e "non adulterino". Questo cambia le conseguenze per il coniuge "colpevole". Probabilmente verrà disassociato lo stesso, ma mentre prima non sarebbe mai stato riassociato prima di un nuovo matrimonio o la morte del precedente coniuge, ora invece potrebbe accadere, anche se, come già fatto notare, con conseguenze sui suoi futuri "privilegi".