Questo è un estratto da una rivista della Watchtower che trattava la tematica dello stupro, l' articolo era anche ben fatto ma questo punto apre unaSvegliatevi 8-3-1993 p. 5
Idea sbagliata: Chi è vittima di uno stupro ne è in parte colpevole a meno che non opponga resistenza attivamente.
Realtà: Per definizione lo stupro avviene quando si ricorre o si minaccia di ricorrere all’uso della forza per avere un rapporto sessuale, di qualsiasi genere, contro la volontà dell’altra persona. È l’uso della forza da parte dell’aggressore per andare contro la volontà della vittima che fa sì che si possa parlare di stupro. Perciò, la persona violentata non è colpevole di fornicazione. Come chi è vittima dell’incesto, essa può essere costretta a sottomettersi a un atto che non desidera a motivo del potere esercitato su di lei da un’altra persona. Il fatto che una donna, essendo terrorizzata e disorientata, sia costretta a cedere a uno stupratore non significa che acconsenta a quell’atto. Il consenso si basa su una libera scelta ed è attivo, non passivo
possibile contraddizione su quanto dice la bibbia su tale argomento e la presa di posizione della WT in merito; infatti tra i TdG è sempre stato grande risalto al fatto che le donne gridino in caso subiscano violenza sessuale, non farlo porterebbe a considerarle consenzienti all' abuso nel caso tutto finisse nelle mani di un comitato giudiziario.
Questo perchè ci si rifà alle norme della legge mosaica:
Come si può ben notare c' è una evidente idiosincrasia tra quanto esposto nel Perspicacia e la Svegliatevi, è vero che nell' estratto della rivista non si menziona l' urlare da parte della vittima ma va da sè che scrivere " Il fatto che una donna, essendo terrorizzata e disorientata, sia costretta a cedere ..." lascia spazio anche al fatto che per le stesse ragioni una donna può sentirsi bloccata dal gridare e chiedere aiuto, ragion per cui la WT non si è accorta in questo articolo di aver contraddetto la stessa legge che fa da base nei loro comitati giudiziari.Perspicacia vol 1 p. 962
Sotto la Legge mosaica, l’uomo che commetteva fornicazione con una ragazza non fidanzata doveva sposarla e pagare al padre di lei il prezzo d’acquisto per la sposa (50 sicli d’argento; ca. 170.000 lire), e non poteva divorziare da lei per tutta la vita. Anche se il padre della ragazza rifiutava di dargliela in matrimonio, l’uomo doveva versare al padre il prezzo d’acquisto. (Eso 22:16, 17; De 22:28, 29) Se invece la ragazza era fidanzata, l’uomo veniva lapidato. Se la ragazza aveva gridato quando era stata assalita, non doveva essere punita, ma se non aveva gridato (rivelandosi perciò consenziente) era messa a morte anche lei. — De 22:23-27.
Perspicacia vol 2 p. 1168
Sotto la Legge, se una ragazza fidanzata commetteva fornicazione con un altro uomo, sia lei che l’uomo dovevano essere messi a morte. Ma se la ragazza gridava invocando aiuto, ciò era considerato una prova della sua innocenza. L’uomo doveva essere messo a morte per il suo peccato, e la ragazza, essendo stata sopraffatta, era esente da colpa. — De 22:23-27.
Non solo ....questa rivista a suo tempo venne diffusa in lungo e in largo sul pianeta, che messaggio è stato diffuso se non uno in contraddizione con la norma biblica di Deuteronomio?
L' organizzazione guidata dallo spirito di Dio che contraddice la Sua Parola scritta tramite il Suo spirito è assolutamente il massimo