Inno al dio Bias

In questo spazio si discute di argomenti di vario genere relativi ai Testimoni di Geova e che non sono inclusi nelle altre sezioni

Moderatore: Cogitabonda

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Quixote
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Inno al dio Bias

Messaggio da Quixote »

Non ho troppa voglia di scrivere: scrivere presuppone, quando non sia solo atto egotico, la pretesa di giovare, ma non è agevole distinguere l’interesse proprio e quello altrui.

Complice la nuova interfaccia, accattivante quanto irritante, almeno per me, abituato ai “Recenti”, senza bisogno di login; verrebbe da dire segno dei tempi, e di necessità virtú: sembra proprio un forum a sola lettura; cioè quel che non auspicavo, ma lamentavo, memore di un passato ricco e denso di partecipazione.

Fa poi specie che non sia oggetto di acceso dibattito l’attuale conflitto bellico, se non per ameni accenni a lepidezze quali il Re del Nord o Sud, quasi che l’interesse dei foristi debba focalizzarsi su fantasticherie geoviste; e andrebbe bene, perché demitizzare è scopo del forum, ma v’è da chiedersi se basti demistificare corbellerie in nome di altre banalità.

Ciò che accade in questi giorni; come l’ex geovista critica disinvoltamente il Governing Body, alias CD, imputandogli vizi da cui nemmeno è esente, il giornalista volgare indulge sui danni in Ucraina, adoperando due pesi e due misure, inneggiando ai fanatici che mostrano i muscoli (“quanto ce l’ho duro”), recependo del conflitto poco altro che l’epidermide.

Pure i dati sono chiari: si parla fin anche di atomica, ma i precedenti non sono russi. Si parla e si mostrano miserevoli vittime civili, che nel Golfo si qualificavano anodinamente come “effetti collaterali”. Si inneggia all’Occidente, si tripudia sulla sua ipocrita concordia.

Putin è un fascista? Certo, ma in un gioco di ruolo non contano le vite umane, i cattivi o gli zombie non importano come esseri morali. Il dato negativo è il degrado ambientale, non importa che il Russo esporti il suo odio per l’uomo, ma che contamini la Terra (e che spinga altri a farlo, vd. le centrali a carbone).

Chiaro come il sole, quanto è chiaro che la terra non appartiene all’uomo, ma lui a quella. Non è l’uomo la priorità, se priorità ci sia, ma la vita. Davvero i TdG auspicano e confermano il peccato d’Adamo, l’uomo pre-copernicano, centro del Multiverso. Davvero non ci rendiamo conto, occidentali e russi, di confermare il detto di Zaius (Il pianeta delle scimmie): l’uomo è essere che combatte tutto ciò che lo circonda, incluso se stesso. Sullo sfondo, la maceria inquietante della Statua della libertà.
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo postPresentazioneStaurós: palo o croce? (link esterno)
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Achille
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Re: Inno al dio Bias

Messaggio da Achille »

Quixote ha scritto: 04/03/2022, 19:42Fa poi specie che non sia oggetto di acceso dibattito l’attuale conflitto bellico, se non per ameni accenni a lepidezze quali il Re del Nord o Sud, quasi che l’interesse dei foristi debba focalizzarsi su fantasticherie geoviste; e andrebbe bene, perché demitizzare è scopo del forum, ma v’è da chiedersi se basti demistificare corbellerie in nome di altre banalità.
I contenuti del forum sono fatti da chi vi partecipa e, come avrai notato, la partecipazione ultimamente è molto scarsa.
Molti utenti sono spariti, e anche fra i moderatori noto una generale assenza.
La guerra in corso è certamente molto preoccupante e il fatto che qui non se ne parli non è certo per disinteresse. Questo forum, come ben sai, si occupa principalmente di un argomento "sociale" di nicchia, il geovismo, appunto. Come accade regolarmente ogni volta che vi sono guerre e calamità, i TdG vanno in fibrillazione e sono quasi contenti perché pensano che ora ci siamo, la fine, finalmente, è arrivata. Alcuni hanno commentato nel forum questo loro comportamento.

Se qualcuno aprire una discussione nella sezione Fuori Tema sulla guerra in Ucraina lo spazio nel forum c'è. Ma forse mancano i partecipanti...
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Necche
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Re: Inno al dio Bias

Messaggio da Necche »

A voi tutti,
i tdg tacciono sulla guerra ucraina perchè ciò che hanno sempre affermato per la fine di questo" sistema di cose" sta prendendo un'altra piega. Hanno sempre detto che la fine avverrà con fenomeni naturali terrificanti scatenati da Geova, oggi invece stiamo assistendo a fenomeni terrificanti scatenati dall'uomo, compreso il pericolo di una guerra nucleare(che Dio ce ne liberi!).Silenzio assoluto poi sull'accoglienza dei profughi che fuggono da quell'orrore. Ma dov'è poi la "fratellanza" tanto declamata? Vediamo e sentiamo solo di parrocchie, di croce rossa, di volontariato di persone di estrazione sociale diversa, ma i cari tdg dove sono? Tutti presi a parlare del re del nord e del re del sud, ad accumulare derrate alimentari per la loro sopravvivenza e a ridere in cuor loro per l'arrivo della battaglia finale. Ridicoli e disumani, fatta eccezione di alcuni più sensibili alla sorte dei propri simili. Vi saluto
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VictorVonDoom
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Re: Inno al dio Bias

Messaggio da VictorVonDoom »

Onestamente non apro discussioni sulla guerra o cerco di commentare il meno possibile perché dopo due anni di fregnacce su covid e vaccini sono mentalmente stanco. Siccome leggo analoghe stupidaggini, prevalentemente sui social ovvio, temo che anche un thread sull'argomento qui potrebbe degenerare come i tanti sulla pandemia.
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Re: Inno al dio Bias

Messaggio da Necche »

Caro Victor,
che facciamo? Ci giriamo dall'altra parte? Non ti dico di aprire un argomento che non finisce più, ma due parole a favore di una nazione oppressa da un prepotente è un dovere che ci rende più umani. Non ci sono scuse per approvare una guerra. Chi la scatena va preso, chiuso in un ampio locale con tanti soldatini e carri armati di latta con i quali soddisfare a pieno il bisogno di guerreggiare, fino allo sfinimento. Ti saluto
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Peter
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Re: Inno al dio Bias

Messaggio da Peter »

Necche ha scritto: 05/03/2022, 16:30 A voi tutti,
i tdg tacciono sulla guerra ucraina perchè ciò che hanno sempre affermato per la fine di questo" sistema di cose" sta prendendo un'altra piega. Hanno sempre detto che la fine avverrà con fenomeni naturali terrificanti scatenati da Geova, oggi invece stiamo assistendo a fenomeni terrificanti scatenati dall'uomo, compreso il pericolo di una guerra nucleare(che Dio ce ne liberi!).Silenzio assoluto poi sull'accoglienza dei profughi che fuggono da quell'orrore. Ma dov'è poi la "fratellanza" tanto declamata? Vediamo e sentiamo solo di parrocchie, di croce rossa, di volontariato di persone di estrazione sociale diversa, ma i cari tdg dove sono? Tutti presi a parlare del re del nord e del re del sud, ad accumulare derrate alimentari per la loro sopravvivenza e a ridere in cuor loro per l'arrivo della battaglia finale. Ridicoli e disumani, fatta eccezione di alcuni più sensibili alla sorte dei propri simili. Vi saluto
Ciao Necche, solo una puntualizzazione: in realtà i tdg non tacciono perchè sta prendendo un'altra piega in quanto per loro la guerra fra russia e ucraina è solo un anticipo di quanto avverrà in seguito. Per i tdg, prima che Geova scateni i fenomeni naturali e gli angeli, l'ONU dovrà distruggere tutte le religioni oggi esistenti (in primis la chiesa cattolica), e quando saranno rimasti solo loro, Geova interverrà distruggendo governi e tutti quelli, tranne poche eccezioni, che non sono tdg. Ti saluto.
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Vieri
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Promemoria per Mr. Putin...

Messaggio da Vieri »

La Russia è sempre stata un paese EUROPEO con una grande estensione territoriale confinante con la Cina. Bene.
Dato che non può economicamente sentirsi isolata dal mondo deve necessariamente scegliere fra due "soluzioni":

La prima; di unirsi all'Europa ed alla sua storia come ha sempre fatto ed aderire alla Comunità Europea, come tutti gli altri paesi ex comunisti che con i suoi 146 milioni di abitanti e la sua economia legata principalmente alle sue risorse minerali ed energetiche. avrebbe sicuramente sempre una posizione di grande rilievo e grandi vantaggi commerciali..... oppure....

Oppure legarsi mani e piedi alla Cina con o suoi 1,43 miliardi di persone in forte ascesa economica e primo produttore mondiale in molti settori industriali e rappresentare alla fine con un decimo dei suoi abitanti un "satellite" dell'intera Cina

Domandina finale:
Se un paese come la Cina, per espandere ulteriormente la propria economia e la propria popolazione ed acquisire una posizione assolutamente preminente a livello mondiale dove potrebbe espandersi visto che il suo vicino "vassallo" avrebbe tanta terra e tante risorse ? :ironico:
Meditate gente meditate.....
Ci ripensi l'"amico" "Putin e la smetta di fare lo zar che come la storia insegna, tutti i dittatori hanno fatto sempre una brutta fine....e di "amici" che stanno perdendo soldi ce ne sono ormai tanti....
Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io.......
Ed infine....
Promemoria per Zelensky....
Diamo tutto il nostro appoggio morale e materiale ma con le sue richieste di adesione immediata all'Unione Europea e della richiesta della cosiddetta "no fly zone" sarebbe pura fantascienza poichè nessuno in America ed in Europa ha intensione di aprire una terza guerra mondiale e quindi si dia una calmata ed accetti le condizioni di Mosca prima che sia troppo tardi cercando possibilmente di salvare la pelle, sua e di molti ucraini.
Meglio neutrali che schiavi.....
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Vieri
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Kiev come Stalingrado ?

Messaggio da Vieri »

La battaglia per accerchiare e prendere Kiev ci fa ricordare il passato della battaglia di Stalingrado del novembre del 1942 ma questa volta a parti invertire.
Allora vinsero i russi ma erano molti di più e molto più motivati poichè i nemici erano i tedeschi invasori e non un popolo che vuole difendere casa per casa la propria libertà e la propria città-
Allora per prendere Stalingrado i russi ed i tedeschi la rasero a suolo combattendo casa per casa con perdite enormi da ambo le parti
Da Wikipedia.
la battaglia inizia, secondo la storiografia sovietica, il 17 luglio 1942 e termina il 2 febbraio 1943. Le perdite umane da parte sovietica sono dettagliatamente riportate nelle opere storiche edite dopo l'apertura degli archivi segreti di Mosca: da questa documentazione prima riservata risulta un totale di 478 000 morti o dispersi (323 000 fino al 18 novembre 1942 e 154 000 dopo l'inizio della controffensiva sovietica) e 650 000 feriti.[156]

Il calcolo delle perdite umane dell'Asse risulta molto difficile. In termini di divisioni i tedeschi ne ebbero venti distrutte completamente a Stalingrado e altre dieci-quindici nelle battaglie del teatro meridionale del fronte orientale; i romeni persero diciannove divisioni, gli italiani e gli ungheresi dieci ciascuno.[157] Le perdite dentro la sacca furono di 140 000 morti e dispersi e 100 000 prigionieri,
Ma siamo allora proprio sicuri che la Russia ed il mondo intero possa accettare una "vittoria" russa basata su queste cifre riducendo Kiev ad un deserto ?
Putin, le notizie corrono e non le puoi fermare.....la tua non sarà una vittoria ma un genocidio che pagherai.....
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Re: Inno al dio Bias

Messaggio da Necche »

Caro Peter,
che Geova si serva dell'ONU per distruggere tutte le religioni oggi esistenti, proprio non lo sapevo. Quindi Geova si serve non solo del Figlio e dei suoi 144000 collaboratori che con mazze di ferro verranno a fracassare le teste dure di tutti quelli che non hanno abbracciato il credo geovista, ma anche dell'ONU? Ma la domanda che mi faccio è sempre la stessa: ma lui, Geova, cosa fa personalmente? Manda sempre gli altri avanti? Assomiglia tanto a quell" Armiamoci e partite" di Totò e allora tutto diventa una barzelletta Ti saluto.
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Re: Inno al dio Bias

Messaggio da Achille »

Necche ha scritto: 07/03/2022, 9:37 Caro Peter,
che Geova si serva dell'ONU per distruggere tutte le religioni oggi esistenti, proprio non lo sapevo. Quindi Geova si serve non solo del Figlio e dei suoi 144000 collaboratori che con mazze di ferro verranno a fracassare le teste dure di tutti quelli che non hanno abbracciato il credo geovista, ma anche dell'ONU? Ma la domanda che mi faccio è sempre la stessa: ma lui, Geova, cosa fa personalmente? Manda sempre gli altri avanti? Assomiglia tanto a quell" Armiamoci e partite" di Totò e allora tutto diventa una barzelletta Ti saluto.
Secono i TdG l'ONU è la Bestia selvaggia di colore scarlatto di cui si parla in Apocalisse 17.

Ecco un'immagine tratta da una loro pubblicazione:

Immagine

La donna seduta sulla bestia sarebbe la "falsa religione" che verrà distrutta dalla bestia, cioè dall'ONU...
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Chi è la "bestia"...

Messaggio da Vieri »

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La foto simbolo di questa guerra di una povera famiglia di Kiev con l'unica colpa di scappare dalla guerra.....
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Re: Inno al dio Bias

Messaggio da Necche »

A tutti voi,
Vieri ha scritto" Chi è la bestia?" ed ha postato quell'immagine di una famiglia che fuggendo dalle bombe è stata falciata. Un'immagine più che eloquente! In uno dei video di questi giorni sulla guerra ucraina ce n'è stato uno in cui faceva vedere Putin, in chiesa, che si faceva il segno della croce e teneva in mano una candela accesa. L'altra mano? A distribuire i massacri su una popolazione inerme. Mi meraviglio solo di alcuni che, di fronte all'evidenza, sono contro la guerra, ma , c'è sempre un ma che giustifica chi la scatena. La Cina: a volere la guerra è stata l'America, però non si capisce perchè sul campo ci siano i carri armati russi e non quelli americani. Il capo della chiesa ortodossa russa ha dichiarato che Putin ha fatto bene a scatenare la guerra perchè in un paese civile non possono esserci gli omosessuali! Questo è proprio fuori di testa: cosa c'entrano gli omosessuali? Ha ben detto il nostro papa Francesco" Chi sono io per giudicare" ? Ed infine i nostalgici, italiani, della grande madre patria russa che aspettavano a braccia aperte quell '"a da venì baffò", uno dei loro rappresentanti ha detto che Putin ha in mente di conquistare tutta l'Europa poichè tutte le nazioni al di là dei confini russi, geograficamente, non sono altro che il prolungamento della Russia, come per dire è roba sua e se la vuole riprendere .E ci meravigliamo dei massacri quando ci sono persone che la pensano in questo modo? Vi saluto
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Giovanni64
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Re: Inno al dio Bias

Messaggio da Giovanni64 »

Non penso che la differenza la facciano le etichette ideologiche, nel senso che per esempio certi comportamenti, facendo seguito ad analoghi comportamenti passati, potrebbero essere più o meno catalogati come zaristi, comunisti, nazional comunisti, sovietici e così via. In realtà certi comportamenti sono ancora più generali ed è solo la propaganda interna del potere morale, mediatico e culturale che riesce, quando non è in contrasto col potere politico interno corrente, nei rispettivi ambiti, a distinguere tra angeli e demoni, estremizzando differenze che pure ci sono, perché poi ovviamente non tutto è identico a tutto. A questo tipo di propaganda e di retorica "istituzionale" fa da facile e utile sparring partner il complottismo popolare più ingenuo e sgangherato.

Penso che, comunque, sia più che noto come anche l'intellighentia italiana, dopo essere stata ampiamente fascista, si ritrovò ad essere ampiamente comunista e filo sovietica, avallando di fatto un dominio e un sopruso russo nei confronti di tante altre popolazioni, non soltanto quella ucraina.

A cuba intanto si fronteggiavano Kennedy e l'America da una parte e Che Guevara e la Russia dall'altra, ma ci macherebbe altro, sempre per nobilissimi motivi, sempre perché tutti volevano esportare libertà e giustizia, e allora chi fa la guerra per questi motivi è un eroe, anche se combatte su sponde opposte. A farne le spese furono i contadini cubani che si trovarono a morire da una parte o dall'altra, ma lo fecero volentieri, perché si muore volentieri per gli eroi.

La guerra in Afghanistan non fu iniziata dal premio nobel per la pace ma da lui fu votata e sostenuta in molteplici dichiarazioni e votazioni come senatore. Poi è stato lo stesso premio nobel a condurla per 8 anni come commander in chief, mentre nel frattempo conduceva bombardamenti per esempio in Libia per poi riuscire ad assassinare e a togliere Gheddafi.

Insomma è soprattutto la rispettiva propaganda che fa vedere le cose in un modo o nell'altro perché poi, in pratica, al di là di tutto, chi è privilegiato tende a voler conservare o aumentare il privilegio, e cioè il gas, il petrolio, le risorse in generale, la propria lingua come lingua internazionale, la propria musica come musica internazionale e così via. E tutto questo viene anche raggiunto in maniera subdola, mettendosi la maschera delle vittime e facendo finta di essere troppo altruisti. Ma non è una cosa nuova. E' il solito bigottismo e la solita stucchevole ipocrisia che c'è sempre stata.
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Vieri
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Cinismo alla riscossa

Messaggio da Vieri »

Giovanni conclude:
Insomma è soprattutto la rispettiva propaganda che fa vedere le cose in un modo o nell'altro perché poi, in pratica, al di là di tutto, chi è privilegiato tende a voler conservare o aumentare il privilegio, e cioè il gas, il petrolio, le risorse in generale, la propria lingua come lingua internazionale, la propria musica come musica internazionale e così via. E tutto questo viene anche raggiunto in maniera subdola, mettendosi la maschera delle vittime e facendo finta di essere troppo altruisti. Ma non è una cosa nuova. E' il solito bigottismo e la solita stucchevole ipocrisia che c'è sempre stata.
Scusatemi ma a me sembrano delle ciniche conclusioni ed "uno" non mette delle foto di morti di povere persone in fuga per fare propaganda ma per evidenziare una tragica realtà che ci ferisce profondamente come europei.
2 milioni di profughi già usciti ad oggi dall'Ucraina fanno meno notizia, meno impatto visivo ?
Le decine di città distrutte fanno meno notizia ?
sono' "il solito bigottismo e la solita stucchevole ipocrisia che c'è sempre stata.." ?
:piange: :piange: :piange:
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Giovanni64
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Re: Inno al dio Bias

Messaggio da Giovanni64 »

Vieri non mi riferivo a te, anche perché è più che umano (fortunatamente) essere colpiti dalla gravità di quello che vediamo. Mi sembrava già evidente che intendevo, fra l'altro, sottolineare che anche l'Occidente fa uso della guerra per affermare di fatto una supremazia già conquistata con tantissime guerre. Se anche vogliamo non considerare le sfere politiche di influenza, ci sono Stati europei che ancora adesso hanno in maniera diretta il controllo politico e militare di territori in varie zone del mondo. Come dicevo si è provveduto a bombardare mezzo Nord Africa, da Usa e Francia insieme o singolarmente, creando fra l'altro milioni di profughi e non solo come conseguenza diretta. Ma accadendo in Africa non ci indignava come europei. E poi, quando si è trattato di bombardare la Libia, il premio nobel per la pace si è preso tutto l'onore e l'onere di farlo, al di là delle distanze. Quando si è trattato di far fronte alle tragiche conseguenze allora è stato ovvio che o questi profughi li salvava chi abitava più vicino, oppure per lui potevano tranquillamente annegare e morire. Non esistevano più portaerei, aerei, elicotteri nel mediterraneo. A quel punto, ovvio, il premio nobel si trovava in America, cioè come si sa dall'altra parte della luna.

Poi è chiaro che altri fanno e hanno fatto anche di peggio, purtroppo, ma questi sono i fatti. Cioè voglio dire, quando uno critica la narrazione complessiva o il comportamento di un Dio di un certo potere morale e culturale, non lo fa perché per forza uno pensa che Dio si comporta peggio del diavolo.

Fra l'altro poi, le stesse cose che dico io, fatta salva la critica a se stessi e ai loro dei, sono dette dagli stessi interpreti del potere mediatico culturale, come strumento di retorica politica interna, come un modo per segnalare le proprie virtù a dispetto di un popolo o larga parte di esso che continua a non capire. Tanto poi le parole non scalfiscono il dato di fatto che i loro interessi comunque sono tutelati o dal diavolo o dal premio nobel per la pace. Ma come dicevo questa tattica c'è sempre stata. Guardiamo l'antico Israele: forse che il potere morale e culturale quando criticava Israele criticava se stesso? No, era semplicemente un modo per esercitare, anche all'interno, il proprio potere e la propria supremazia.
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Chi è senza peccato scagli la prima pietra

Messaggio da Vieri »

Caro Giovanni,
E' vero che alcuni stati in particolare: USA, Inghilterra e Francia hanno sempre avuto dei vizi consolidati:

Il primo di ritenersi sempre il paladino della democrazia mondiale ed in base alla esperienza politica e storica inesistente, non capendoci mai niente, hanno fatto sempre più danni che altro.....

La seconda, con il "vizio" di aver conquistato una volta mezzo mondo si credono ancora di possederlo.....

I terzi, i più furbacchioni ed ultranazionalisti hanno sempre fatto sempre la parte dei vincitori anche se mezzo del loro paese era stato in combutta con i tedeschi, oltre a "far dimenticare" presto al mondo il mezzo milione di loro soldati morti in Russia, subendo una delle sconfitte più disastrose della storia moderna....

In breve pertanto "chi è senza peccato scagli la prima pietra".

Detto questo non possiamo però tirarci indietro di fronte ad una aggressione militare in Europa di queste dimensioni per ripristinare la famosa cortina di ferro di vecchia data dopo un 1956 in Ungheria ed un 1968 il Cecoslovacchia.....

Ormai i tempi sono cambiati e in un periodo orientato alla globalizzazione dell'economia mondiale diventa irrazionale, crudele e antistorico ripristinare di nuovo con la forza dei carri armati e dei missili un sistema politico internazionale relegato ad un triste passato.

Mr. Putin, non ha capito che ha già perso ma pensando di sopravvivere su una catasta di morti ?
Spero che qualcuno che è da tempo abituato ad andare in giro per mari con yacht e comprare Mercedes si svegli e lo mandi a casa....
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Re: Inno al dio Bias

Messaggio da Paxuxu »

Come mai non si parla mai della guerra in corso sul Donbass da parte degli ucraini e tuttora in corso con chiese che vengono allegramente bruciate con vecchi, donne e bambini?
Ah, già, non c'è il figlio di Biden con i suoi interessi, quindi né il santo padre (di chi non si sa ormai) nè tantomeno gli schiavi degli USA (europei) ne parlano.
Lo stesso dicasi della guerra tuttora in atto contro i Curdi, ma anche lì non ci sono interessi americani da salvaguardare.
Di sassi ce ne sono tanti da tirare, ma da chi si comincia se tutti scappano appena lanciata la pietra?

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Messaggio da Vieri »

Paxuxu ha scritto: 21/03/2022, 18:51 Come mai non si parla mai della guerra in corso sul Donbass da parte degli ucraini e tuttora in corso con chiese che vengono allegramente bruciate con vecchi, donne e bambini?
Ah, già, non c'è il figlio di Biden con i suoi interessi, quindi né il santo padre (di chi non si sa ormai) nè tantomeno gli schiavi degli USA (europei) ne parlano.
Lo stesso dicasi della guerra tuttora in atto contro i Curdi, ma anche lì non ci sono interessi americani da salvaguardare.
Di sassi ce ne sono tanti da tirare, ma da chi si comincia se tutti scappano appena lanciata la pietra?
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Da buon comunista della prima ora che si identifica con una parola:" CREDIAMOCI" che puzza di "credere, obbedire e combattere" o delle attuali fasulle informazioni ufficiali del Cremlino....e dove si arrestano anche le vecchiette che espongono un cartello di dissenso.......si dimentica della distruzione e genocidio di Mariupol . dei 3,5 milioni di profughi e dell'aggressione imperialista di Putin per andare a vedere solo le discusse malefatte degli ucraini.....

Niente, quando il comunismo staliniano di una volta lobotomizza le persone,....dopo non ci si può aspettare altro.....
Non me ne volere che il vangelo di oggi dice di perdonare 70 volte sette.....

A proposito di Stalin....

https://it.wikipedia.org/wiki/Holodomor ... lodomor%20(in%20lingua%20ucraina%20e,carestia%20sono%20fonte%20di%20discussione.
Holodomor, la strage degli innocenti uccisi dalla fame in Ucraina
Ogni anno, il 23 novembre, si ricorda l'Holodomor, la carestia provocata dall'URSS di Stalin che colpì l'Ucraina tra il 1932 e il 1933, causando milioni di morti.
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1929: l'inizio della politica repressiva in Ucraina

Nella seconda metà degli anni '20 del XX secolo, Stalin decise di avviare un processo di trasformazione radicale della struttura economica e sociale dello stato sovietico, allo scopo di fondare un'economia e una società completamente regolate. L'Ucraina, assieme ai territori meridionali russi sul Mar Nero, dopo la prima guerra mondiale, aveva confermato la sua vocazione agricola[9]. Secondo il progetto del regime, la ricchezza prodotta dall'agricoltura doveva essere interamente reinvestita nell'industria, il nuovo motore dell'economia pianificata.

Abbandonate totalmente le tesi di Bucharin, anzi entrato in contrasto con lui, a partire dal 1927 Stalin dispose che le terre venissero unificate in cooperative agricole (Kolchoz) o in aziende di stato (Sovchoz), che avevano l'obbligo di consegnare i prodotti al prezzo fissato dallo stato. Affinché il processo si realizzasse compiutamente, le terre e tutta la produzione dovevano passare sotto il controllo dello Stato.

Ma l'Ucraina aveva una lunga tradizione di fattorie possedute individualmente[10]. I piccoli imprenditori agricoli (kulaki) costituivano la componente più indipendente del tessuto sociale ed economico locale. L'azione dello stato ebbe così in Ucraina effetti particolarmente drammatici.

Sulla popolazione contadina ucraina si concentrò l'azione coercitiva dello stato sovietico, che non rinunciò al sistematico ricorso alla violenza per attuare il suo piano di trasformazione della società. La strategia fu attuata in due periodi successivi:

dal 1929 al 1932 furono varate due misure, dette “collettivizzazione” e “dekulakizzazione”. La prima comporta la fine della proprietà privata della terra. Tutti gli agricoltori dovettero trovare un impiego nelle fattorie collettive create dal partito. La “dekulakizzazione” consiste invece nell'eliminazione fisica o nella deportazione (nelle regioni artiche) di milioni di contadini piccoli proprietari terrieri. Queste misure estreme furono prese durante la "Seconda
Rivoluzione" o "Rivoluzione di Stalin" fra il 1927-1928;[11]
negli anni 1932-1933 furono attuate misure governative tali da mettere in ginocchio la popolazione sopravvissuta[12], e per la prima volta nelle campagne ucraine il tasso di mortalità divenne superiore a quello di natalità[13].
Con queste misure il governo di Mosca aggravò la carestia (per altro prevedibile)[14] che nello stesso periodo colpì i territori interessati.

I contadini, compresi i kulaki, si opposero fermamente alla collettivizzazione, occultando le derrate alimentari, macellando il bestiame, e ricorrendo perfino alle armi. Stalin reagì ordinando eliminazioni fisiche e deportazioni di massa nei campi di lavoro forzato.

"Per eliminare i kulaki come classe non è sufficiente la politica di limitazione e di eliminazione di singoli gruppi di kulaki [...] è necessario spezzare con una lotta aperta la resistenza di questa classe e privarla delle fonti economiche della sua esistenza e del suo sviluppo". (Josif Stalin)[15]

Collettivizzazione e "dekulakizzazione"

Contrariamente alle aspettative del governo, la collettivizzazione fu alquanto impopolare tra la popolazione rurale. Fintanto che essa fu volontaria, infatti, pochi vi aderirono; il regime iniziò quindi a porre pressioni sui contadini e, per accelerare il processo, furono inviati in campagna, tra il 1929 e il 1930, decine di migliaia di funzionari governativi. Contemporaneamente, venticinquemila lavoratori dell'industria, perlopiù devoti bolscevichi, furono inviati dalle città nelle campagne per aiutare a condurre le fattorie e combattere le forme di resistenza attiva e passiva, lotta che fu eufemisticamente denominata "dekulakizzazione". Nella sua opera di propaganda, il Partito Comunista dell'Unione Sovietica etichettò i contadini ucraini come “kulaki” e li additò alla pubblica esecrazione come “classe sociale” privilegiata. Ma negli anni attorno al 1930 i kulaki non esistevano più, essendo scomparsi come tipologia nel 1918[14]. Durante il periodo sovietico, per essere classificati come kulaki bastava "l'utilizzo di un operaio agricolo per una parte dell'anno, il possesso di macchine agricole un po' più perfezionate del semplice aratro, di due cavalli e quattro mucche" (Nicolas Werth)[16]. I contadini opposero una strenua resistenza all'esproprio dei loro beni:

«L'opposizione prese all'inizio la forma dell'abbattimento del bestiame e dei cavalli, piuttosto che vederli collettivizzati. [...] Tra il 1928 e il 1933, il numero dei cavalli si ridusse da quasi 30.000.000 a meno di 15.000.000; da 70.000.000 di bovini, di cui 31.000.000 vacche, si passò a 38.000.000, di cui 20.000.000 vacche; il numero dei montoni e delle capre diminuì da 147.000.000 a 50.000.000 e quello dei maiali da 20.000.000 a 12.000.000. [...] Alcuni contadini assassinarono funzionari locali e arrivarono a bruciare le proprietà della collettività. Altri, e in numero ancora maggiore, si rifiutarono di seminare e di raccogliere.[17]»

Con l'accusa di rubare il grano ed opporsi alle misure del regime, migliaia di kulaki vennero arrestati e poi deportati insieme alle loro famiglie nei gulag siberiani; si contano più di 1.8 milioni di contadini deportati nel 1930-1931

Negli anni quaranta Stalin disse al primo ministro inglese Winston Churchill che erano stati messi sotto accusa 10 milioni di kulaki e che "la gran massa era stata annientata", mentre circa un terzo era stato mandato nei campi di lavoro[20]. Ci sono documenti secondo cui 300.000 ucraini ne subirono le conseguenze nel 1930-31.

Il periodo 1932-1933

Malgrado la riduzione della resa agricola, le autorità sovietiche richiesero un sostanziale incremento del raccolto nel 1932, puntando a un obiettivo irrealizzabile. Alcuni storici ritengono che ciò non fosse intenzionale, ma solo un grosso errore di stima. Il 7 agosto 1932 il governo di Mosca introdusse la pena di morte per il furto allo Stato o alla proprietà collettiva includendo, tra i reati, anche l'appropriazione da parte di un contadino di grano per uso personale. A settembre, il Politburo approvò delle misure che riducevano la pena a dieci anni di detenzione per i casi meno gravi, limitando la pena di morte ai casi di furti sistematici di cibo.

Malgrado ciò, alla fine di ottobre Mosca ricevette soltanto il 39% del grano richiesto. Quando divenne chiaro che la spedizione di grano non avrebbe soddisfatto le aspettative del governo, la riduzione del rendimento agricolo fu imputata ai kulaki, ai nazionalisti e ai "Petluravisti". Secondo un rapporto della Corte Suprema degli Stati Uniti, nel 1932 oltre 103.000 persone furono condannate in base al decreto del 7 agosto; di queste, 4.880 furono giustiziate, mentre 26.086 furono condannate a dieci anni di prigione. Le condanne a morte colpirono principalmente i kulaki; la maggior parte delle condanne a dieci anni riguardarono i contadini che non lo erano[21].

La carestia del 1932-1933.

In pochi mesi, la campagna ucraina, una regione storicamente molto fertile, si trasformò in uno scenario nel quale imperversava una terribile carestia. La penuria alimentare colpì soprattutto la popolazione che viveva nelle campagne. Il governo sovietico negò gli iniziali rapporti sull'evento e impedì ai giornalisti stranieri di viaggiare nella regione. Alcuni autori affermano[21] che "il Politburo e i comitati del Partito regionale si impegnarono affinché fossero prese azioni immediate e decisive contro la carestia cosicché gli agricoltori non avessero a soffrire; da parte loro, i comitati di Partito dei singoli distretti avrebbero dovuto fornire latte ad ogni bambino e perseguire chiunque mancasse di mobilitare le risorse per sfamare o ospitare le vittime della carestia". Nell'agosto 1932 fu stabilita la pena di dieci anni di prigione per qualunque furto di cereali, di qualsiasi entità[20].

Nell'annata 1933 le scorte di grano disponibili per la popolazione rurale erano ridotte, ma grazie alle buone condizioni climatiche della stagione, la mietitura del 1932-33 fu sufficiente ad evitare l'aggravarsi della carestia. Nonostante ciò in primavera le requisizioni di grano furono ulteriormente incrementate, poiché le città si trovarono in difficoltà. Allo stesso tempo continuarono però le esportazioni, sebbene ad un livello ridotto. Le esportazioni erano viste come necessarie dal governo sovietico per ottenere valuta pregiata con cui rafforzare l'industrializzazione.

La popolazione rispose a questa situazione con un'intensa opera di resistenza civile, che però non divenne mai organizzata su vasta scala, anche per la bassa densità della popolazione rurale dell'Ucraina. Inoltre le autorità sovietiche replicarono aspramente ad ogni manifestazione di dissenso, deportando spesso intere comunità. Un alto funzionario ebbe a dire a un cittadino ucraino, che il raccolto del 1933 «fu una prova della nostra forza e della loro resistenza. Ci è voluta una carestia per dimostrare loro chi è il padrone qui. È costata milioni di vite, ma il sistema delle fattorie collettive deve restare.

Stime delle vittime

Il congresso Canadese-Ucraino del 2005 riconobbe l'Holodomor come genocidio di oltre 7 milioni di persone.


Mentre il corso degli eventi, così come le cause sottostanti, può essere tuttora oggetto di dibattito, nessuno nega il fatto che milioni di persone morirono d'inedia fra il 1932 e il 1933. L'Unione Sovietica ha taciuto a lungo sugli effetti della carestia, cominciando a parlarne solo negli anni '80 durante la perestrojka.

Le ricerche accademiche stimano le vittime in Ucraina tra gli 1,5[21] milioni di Wheatcroft, secondo cui non vi fu pianificazione, e i 5 milioni[14] di Conquest, che ritiene la carestia una conseguenza delle politiche e delle misure adottate da Stalin, che avrebbe potuto essere evitata se lo stesso non avesse posto avanti gli "interessi sovietici", ma comunque non intenzionalmente voluta[27]. Il ministro degli esteri ucraino dichiarò alla 61ª assemblea delle Nazioni Unite che le vittime furono tra i 7 ed i 10 milioni; tuttavia dichiarazioni di questo tipo hanno attirato aspre critiche da parte degli studiosi, anche da parte di quelli, come Timothy Snyder, che sostengono la tesi della diretta colpevolezza dell'entourage staliniano[28]. Secondo Stanislav Kul'čyc'kyj, studioso ucraino tra i primi a sostenere la tesi del genocidio, moderni metodi di calcolo indicano una cifra compresa tra 3 e 3,5 milioni di morti.

Vallin e altri, senza entrare nella diatriba sull'intenzionalità o meno dell'evento, riprendono i dati usati da Kul'čyc'kyj e concludono che, nella SSR Ucraina, si possono stimare circa 2,5 milioni di morti in eccesso tra il 1929 ed il 1939. Gli studiosi ritengono che l'intera perdita di popolazione dell'Ucraina tra il 1929 ed il 1939 sia stata nell'ordine dei 4,6 milioni di individui, sommando alle morti in eccesso circa 900.000 individui soggetti ad emigrazione forzata, 1 milione di nascite mancate a causa della ridotta fertilità ed un imprecisato numero di emigranti volontari, che è difficile da separare statisticamente dal computo delle morti.[31]

Conquest sostiene che nei 13 anni tra il 1926 e il 1939, la popolazione dell'Ucraina, invece di aumentare, si ridusse da 31 a 28 milioni[20]. Roman Szporluk, storico statunitense di origine ucraine, riporta invece che nel 1939 la popolazione ucraina risultava essere di 31,78 milioni circa[32]..
Se ora non vogliono i russi, forse qualche ragione esiste.....
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Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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