Kirill: ritorno al medioevo: le guerre di religione

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Kirill: ritorno al medioevo: le guerre di religione

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Ucraina, il sermone choc del Patriarca Kirill: "È una guerra giusta, contro le lobby gay"



Un interessante articolo di oggi sulla STAMPA
https://www.lastampa.it/esteri/2022/04/ ... _-2917858/
La sfida tra Kirill e il Papa, da che parte sta Dio?

DOMENICO QUIRICO

06 Aprile 2022 alle 01:00
3 minuti di lettura

ANSA (ansa)
Ma nella guerra Dio dove è? Nelle immagini di una fossa in cui sono gettati i cadaveri delle vittime del sobborgo di Bucha si disegna netto incombente il profilo di una chiesa con le dorate cupole a cipolla, di un bianco che acceca. Fantasma? Condanna? Invocazione? Allora mi sono chiesto: ma in questa guerra di cristiani Dio dove è? Arroganza, direte, cercare di decifrare il disegno di Dio, ancor di più la sua assenza. Forse come nella poesia spesso non è la parola la cosa più bella ma il silenzio che avvolge la parola, così avviene per Dio: quello che parla di più non è ciò che è detto e ciò che non è detto, non le parole ma i silenzi.

Eppure. Quando siamo di fronte allo scandalo di un Dio cristiano che viene schierato sul campo, che viene gettato in campo con la croce a benedire bandiere e armi russe... e poi c’è lo stesso Dio che, nonostante gli appelli accorati, vibranti del suo vicario contro la guerra sacrilega, sembra rinviare la vittoria sul male a chissà quando. Noi poveri cristiani che non abbiamo pazienza, abbiamo il dubbio che ci siano momenti in cui il creatore rinuncia al gioco e getta le carte sul tavolo. E forse siamo di fronte a uno di questi momenti. E allora non si può esser che muti e soli, si vive tra due abissi.

Pensavamo fosse una guerra tra nazioni e una guerra per il predominio. Scopriamo che Dio viene gettato in mezzo come uno strumento della guerra totale in cui non può non può mancare l’apporto, con le bombe la violenza intimidatrice, le bugie, anche del fanatismo.

Il patriarca di Mosca Kirill benedice le bandiere del Cremlino, i soldati della Santa Russia impegnati in Ucraina, secondo la sua unzione, in una mistica crociata contro il paganesimo d’occidente, un tema che pensavamo limitato alle grullaggini dei cosiddetti filosofi del putinismo, marmaglia assortita dalle lunghe barbe mosaiche ma non certo tolstoiane. Leon Bloy diceva: «Aspetto i cosacchi e lo Spirito santo».

Ricordo che anche l’ultimo Solzenicyn teneva questi discorsi. Finito l’esilio nel pagano occidente, appena dopo essersi inchinato alla «terra di Kolyma» e ai suoi milioni di martiri, questo straordinario lottatore dell’arte contro la violenza e la menzogna, iniziò invece a inveire contro la irrimediabile eclissi dei valori spirituali, contro l’illuminismo degenerato che aveva partorito la teoria, empia, dell’”egoismo ragionevole” e “l’umanesimo secolaristico”.

Tra incensi e candele Kirill, l’incedere fiero, la chioma d’argento, incarna l’ennesimo notabile salmodiante della nomenklatura in mitria e piviale, in una continuità che parte dagli zar, sopravvive nella lunga parentesi comunista e approda finalmente, trionfante, alla restaurazione putiniana. In fondo il primo esercizio repressivo in cui il potere autocratico si è allenato a spezzare le ossa ai dissidenti risale al diciassettesimo secolo e a farne le prove furono degli eretici, maledetti dalla gerarchia, i Vecchi Credenti, la parte più istruita, intraprendente e viva del popolo russo.

Kirill benedice. Ma bisognerebbe scegliere tra benedire e governare. Dovrebbe stupirsi nel guardarsi presiedere con viso da “santificetur” a un gioco brutale come una partita di poker. Così brutale che la untuosità più perfezionata non potrebbe mai riuscire a seguirne il ritmo feroce. Mentre con un volto serafico e immerso nei sacri paramenti il patriarca funzionario salmodia testi in cui trovate consacrata la indiscutibile legittimità del più forte, lui, il più forte, Putin osserva con soddisfatta compiacenza. Dio ancora una volta è con noi. Anche Koba l’insospettabile, messo alle strette dagli invasori tedeschi, tirò fuori dai suoi capaci gulag qualche monaco superstite e benedicente il santo popolo offeso. Gli invasori, loro, “Gott mit uns” per non dimenticarsene l’avevano scritto sulla borchia della cinghia che teneva su i pantaloni.

La guerra sfronda brutalmente con l’odio, la violenza, il terrore, lo schifo. È storia dell’uomo e quindi anche storia di Dio. Noi, separati solo da bizantine sottigliezze dal Dio di Kirill, non abbiamo forse il diritto di insister troppo sullo scandalo di un conflitto che si vorrebbe santo. Abbiamo già fatto le cose in grande in un passato non remotissimo purificando con il fuoco gli eretici. Pietà per gli incendiari!

Immagino che anche la Chiesa di Kirill, seppure imperfetta, sia viva. Simile ai più umili e diseredati dei suoi figli, cammini zoppicando da questo mondo all’altro. Commette errori, li espia e se si riesce a distogliere per un attimo gli occhi dalla sue pompe così apprezzate dagli zar di tutti i tempi, ebbene la sentirebbe pregare e singhiozzare con noi nelle tenebre in cui vagano anche i suoi figli prediletti in armi.

Perché la coinvolgiamo dunque? Perché lo scandalo che da lei mi proviene, ferisce l’anima nel vivo, alla radice stessa della speranza. Voi dite che lo fate perché siete certi di benedire una buona causa, difendere la santità dal diavolo occidentale e modernista? Ma noi vi osserviamo non in nome dei santi, come potremmo?, ma delle persone che vi somigliano come fratelli e che vengono uccise in queste settimane di guerra, anche di quelli che portano la divisa che voi benedite. Siete posti a guardia dei peccatori? Ebbene è il mondo di peccatori che voi avete rinnegato e deluso, e questi vi rimproverano non le vostre colpe ma il vostro orgoglio. Immaginiamo la risposta: che avete pur sempre a disposizione i sacramenti con cui si arriva alla vita eterna e che non li rifiutate a chi li chiede. Il resto sarebbe affare di dio, che saprà distinguere. È una vecchia frase troppo cinica per essere santa, che purtroppo storicamente non possiamo rinnegare, appartiene anche a noi di quell’altra metà del dio cristiano. Già. Ma forse si potrebbe chiedervi qualcosa di più: ovvero di amare quelli che soffrono.
Ucraina, videochiamata Papa Francesco con Kirill: Chiesa usi lingua Gesù non quella della politica
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Re: Kirill: ritorno al medioevo: le guerre di religione

Messaggio da Achille »

Si ripete quello che è sempre accaduto nei secoli, quando la religione ha il potere dalla sua parte.
Il cristianesimo ha dimostrato di essere nella sua essenza una religione intollerante ed assolutista, tranne quando non ha avuto il potere che ne sosteneva le pretese.
Agli inizi i cristiani erano perseguitati e poi, quando si affermarono ed ebbero lo Stato che li sosteneva, divennero persecutori: distrussero templi, opere d'arte, uccisero i "pagani" ...
Quando poi il potere cessò di dare loro la possibilità di imporre con la forza la loro ideologia si sono vestiti da agnelli e parlano di pace e tolleranza.
Ma l'intolleranza, l'intransigenza a l'assolutismo oscurantista ed illiberale emerge sempre in certi contesti, per esempio nelle sette come i TdG.
Se tutto il mondo fosse "cristiano" come loro vivremmo ancora come nel medioevo, dal punto di vista culturale e delle libertà e conquiste civili.
Così come se tutto il mondo fosse "cristiano" come vuole i patriarca Kirill...
Mi viene da dire: "Grazie a dio sono agnostico"...
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Messaggio da Vieri »

Scrivi...
Se tutto il mondo fosse "cristiano" come loro vivremmo ancora come nel medioevo, dal punto di vista culturale e delle libertà e conquiste civili.
Così come se tutto il mondo fosse "cristiano" come vuole i patriarca Kirill...
Mi viene da dire: "Grazie a dio sono agnostico"...
Se tutto il mondo fosse cristiano secondo le parole del Vangelo e l'operato di papa Francesco sicuramente sarebbe un mondo migliore...
Perdonami poi la battuta:
Mi viene da dire: "Grazie a dio sono agnostico"...
Trovo buffo ringraziare Dio di non credere in lui......
Buona giornata
:strettamano:
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Re: Kirill: ritorno al medioevo: le guerre di religione

Messaggio da VictorVonDoom »

Achille ha scritto: 07/04/2022, 9:23 Se tutto il mondo fosse "cristiano" come loro vivremmo ancora come nel medioevo, dal punto di vista culturale e delle libertà e conquiste civili.
Esattamente... la storia lo dimostra al di la di ogni dubbio!
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"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (g 07/09 p.29)
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Re: Achille, Achille,....

Messaggio da Achille »

Vieri ha scritto: 07/04/2022, 12:02 Se tutto il mondo fosse cristiano secondo le parole del Vangelo e l'operato di papa Francesco sicuramente sarebbe un mondo migliore...
Se il papa avesse lo stesso potere che hanno avuto per secoli i suoi predecessori saremmo ancora nel medioevo oscurantista. La società civile si è evoluta perché la religione ha perso il suo potere, e non grazie alla religione.
Perdonami poi la battuta:...
Mi sembrava ovvio che anche la mia fosse una battuta, paradossale...
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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Re: Kirill: ritorno al medioevo: le guerre di religione

Messaggio da Vieri »

Caro Achille, scrivi:
Se il papa avesse lo stesso potere che hanno avuto per secoli i suoi predecessori saremmo ancora nel medioevo oscurantista. La società civile si è evoluta perché la religione ha perso il suo potere, e non grazie alla religione.
Io ritengo che si faccia sempre confusione fra i principi fondamentali del Vangelo e la sua umana applicazione, spesso nei secoli con largo abuso, confondendo per "religione" la struttura ecclesiastica umana diversa ovviamente dai principi evangelici stessi.

Ora che il potere temporale ha ceduto il passo al potere spirituale, questa volta "grazie a Dio" la Chiesa ha ripreso il suo ruolo originale.

Relativamente a Kirill, non rappresenta l'unità di tutti i cristiani ma solo un patriarca legato solo alla Russia come del resto altre numerose confessioni ortodosse che avendo, ognuna di esse un patriarca e non un papa comune, resta intuibile il fatto che tali chiese siano più legate al territorio nel quale operano e non all'unità di tutti i cristiani come avviene nella chiesa cattolica.
Le chiese ortodosse:

Chiesa ortodossa di Cipro
Chiesa ortodossa greca
Chiesa ortodossa polacca
Chiesa ortodossa albanese
Chiesa ortodossa ceca e slovacca
Chiesa ortodossa dell'Ucraina (autocefalia accordata dal patriarcato ecumenico di Costantinopoli ma non accettata dal patriarcato di Mosca)
Chiesa ortodossa in America (autocefalia accordata dal patriarcato di Mosca ma non accettata dal patriarcato ecumenico di Costantinopoli)

Chiese autonome

Chiesa ortodossa del Monte Sinai (sotto il patriarcato di Gerusalemme)
Chiesa ortodossa finlandese (sotto il patriarcato di Costantinopoli)
Chiesa ortodossa estone (chiesa semi-autonoma sotto il patriarcato di Mosca)
Chiesa ortodossa apostolica estone (sotto il patriarcato di Costantinopoli) (autonomia accordata dal Patriarcato ecumenico di Costantinopoli ma non riconosciuta dal patriarcato di Mosca)
Chiesa ortodossa bielorussa (sotto il patriarcato di Mosca)
Chiesa ortodossa giapponese (sotto il patriarcato di Mosca)
Chiesa ortodossa lettone (sotto il patriarcato di Mosca)
Chiesa ortodossa ucraina (sotto il Patriarcato di Mosca)
Chiesa ortodossa nordcoreana (sotto il Patriarcato di Mosca)
Metropolia dell'Europa occidentale (sotto il patriarcato di Mosca) (Giurisdizione non universalmente riconosciuta)
Arcivescovado ortodosso di Ocrida (sotto il patriarcato serbo ortodosso di Belgrado)

Chiese nazionali in polemica con quelle "ufficiali"

Chiesa ortodossa ucraina - Patriarcato di Kiev
Chiesa ortodossa macedone
Chiesa ortodossa in Italia (guidata dal metropolita Antonio De Rosso fino alla sua morte avvenuta nel 2009)
Chiesa ortodossa montenegrina
Chiesa ortodossa bulgara - Sinodo alternativo
Chiesa russo-ortodossa in America
In conclusione ogni patriarca:
Nelle chiese ortodosse e orientali quello di patriarca è il titolo del vescovo a capo di una antica Chiesa patriarcale, ma oggi anche solo nazionale autocefala, cioè di una Chiesa autonoma che elegge il proprio capo.
dice quello che vuole......e dove spesso, come in questo caso si guardano più alle idee personali che ai principi del Vangelo...
Basta con le "guerre sante"....
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Re: Kirill: ritorno al medioevo: le guerre di religione

Messaggio da Vieri »

VictorVonDoom ha scritto: 07/04/2022, 16:34
Achille ha scritto: 07/04/2022, 9:23 Se tutto il mondo fosse "cristiano" come loro vivremmo ancora come nel medioevo, dal punto di vista culturale e delle libertà e conquiste civili.
Esattamente... la storia lo dimostra al di la di ogni dubbio!
Dalla rivoluzione francese:
"liberté, égalité, fraternité"

Dal Vangelo: la libertà
Piero Sansonetti
https://it.wikipedia.org/wiki/Piero_Sansonetti
Assolutamente no! Caro Direttore ti dico, invece, che la libertà è un punto cardine della visione cristiana dell’uomo. Per iniziare: è il filo conduttore di tutte le parabole che trovi nel Vangelo. Il Samaritano? Liberamente si ferma a soccorrere l’uomo ferito al bordo della strada. Il figliol prodigo? Liberamente se ne è andato e ha dilapidato il denaro del padre che ha accettato la scelta del figlio e altrettanto liberamente lo ha riaccolto. Continuiamo con i discepoli: liberamente scelgono di abbandonare la pesca e di seguire Gesù in un sogno assieme affascinante ma anche rischioso.
Dal Vangelo: l'eguaglianza
Marco 10.42
42 Allora Gesù, chiamatili a sé, disse loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. 43 Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, 44 e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti. 45 Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Dal Vangelo: la fraternità
Lc 10, 25-37
«E chi è il mio prossimo?». 30Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?». 37Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».
Conclusioni:
niente di nuovo sotto il sole.....
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Re: Kirill: ritorno al medioevo: le guerre di religione

Messaggio da deliverance1979 »

Vieri, ma ti rendi conto della profonda contraddizione di fondo che affligge la Chiesa?

Da una parte continui a citarmi il vangelo, con gesti e intenzioni ideali, facili da realizzare quando sono quattro gatti intorno a un falò.
Ma ipocritamente sconfessate quando (come giustamente Achille ti ha fatto notare), tali regole le si deve applicare a uno Stato proprio, che deve essere governato e protetto da nemici interni (apostati ed eretici) ed esterni (altre fedi o stessa fede ma con opinioni diverse).

Quindi, quando si è dovuto creare l'impero, gli ideali biblici di pace, non violenza, abominio verso la ricchezza e i piaceri di questo mondo erano carta straccia.

Mentre poi, una volta raggiunti gli obiettivi, grassi e ingordi dei vantaggi conquistati con azioni diametralmente opposte da quegli stessi ideali su cui Pietro avrebbe dovuto fondare tale fede, si ritorna (alla farisaica maniera di "fai quel che il prete dice e non quel che il prete fa), a pontificare sugli ideali evangelici.

Se la Chiesa fosse coerente con quello che dice, dovrebbe auto implodere, economicamente parlando, visto che molto del suo potere temporale, deriva da un atteggiamento opposto dagli ideali che oggi invece pubblicizza.

Quindi, oggi è comodo che il Papa parli grottescamente della pace alla cristo-ghandi maniera, ma con il c..o protetto dal fatto di stare nel Vaticano, ovvero uno stato che si trova in una posizione geopolitica invidiabile, proprio nel bel mezzo di una nazione NATO, lontana da qualsiasi fronte avverso.

Mentre Kirill si commenta da solo, degno rappresentante di una visione "teocratica", appoggiata fintamente dagli oligarghi e pochi altri che nel vomitare vaccate contro l'occidente decandente, ma per contro, se analizziamo poi il loro modo di vivere, tutta questa gente vive in ville miliardarie, ha chissà, figli gay (sia mai si sappia), o figli e figlie che vivono alla occidentale maniera (party, droga, ricchezza, eccessi, studio all'estero).
Lo stesso Putin nel suo discorso di incoraggiamento alla nazione, lo ha fatto con un giubbotto alla moda (di diverse migliaia di euro), in uno stadio che aveva una coreografia degna del super bowl americano (che però condannano)...

Da notare comunque le pesanti contraddizioni teocratiche che accomunano queste menti, con le azioni passate della Chiesa (o TDG per restare in tema del forum).

Predicare una cosa ideale, per poi però farne un'altra, perchè come si sà, le chiacchiere (ideali religiosi) se le portano il vento, ma i maccheroni (realpolitik, anche becera e grottesca), riempiono la pancia.
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Re: Kirill: ritorno al medioevo: le guerre di religione

Messaggio da Peter »

I precetti evangelici (ama per i tuoi nemici, porgi l'altra guancia, vivi in povertà dopo aver dato tutti i beni ai poveri ect) sono per loro natura molto difficili da seguire se non per singoli (san Francesco d'Assisi) o piccoli gruppetti religiosi marginali, ma una nazione cristiana nel senso evangelico del termine dovrebbe essere senza esercito, senza forze di polizia armata, in pratica non potrebbe esistere...lo stesso Israele biblico era tutt'altro che pacifico...Da sempre le religioni se riescono ad avere potere trovano una serie di compromessi adeguandosi alla nazione in cui si trovano e quindi, per fare l'esempio dei gay, Kirill stando in Russia può permettersi di attaccarli mentre papa Francesco che sta in occidente deve mostrarsi più tollerante, oppure chi è di nicchia come i tdg può, in una certa misura, condannarli senza incorrere in grandi polemiche.
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Messaggio da Vieri »

Come al solito quando si critica una persona in particolare si va sempre a cadere sul tema "religione" come il male di tutti i mali....
Come indicato nella famosa parabola la Chiesa non indica di realizzare un clima idilliaco di niente esercito, niente polizia, pagare solo la decima, ecc. ma di separare gli impegni civili da quelli di carattere spirituale, dove ovviamente, questi "impegni civili" non siano però in contrapposizione con quelli morali.
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Re: Kirill: ritorno al medioevo: le guerre di religione

Messaggio da Giovanni64 »

Ripeto quello che ho già detto altre volte: la religione è solo uno dei modi attraverso il quale si può attuare il potere morale e culturale in un certo contesto. Il riferimento a figure divine non l'ha mai resa immune da magagne tipiche del potere ideologico come l'ipocrisia, l'uso, l'abuso, il conformismo comodo spacciato per scomodo. Così come non è una esclusiva religiosa il fatto di bollare le voci anche solo critiche come frutto dell'ignoranza o della volontà di non seguire sacrosanti regole morali. Insomma se non sei con i divi morali è perché vuoi rubare, uccidere e desiderare la donna d'altri. Oppure detto in parole più correnti, sei un complottista, un populista, un insurrezionista. Ecco fatto!

Intanto il potere mediatico culturale è dominato da coloro che sono pronti col "fino a ieri" o "ipazia" mentre loro stessi o i loro padri sono stati fascisti, comunisti con i russi, che prima certamente non mangiavano i bambini ma forse ora sì, loro stessi sono figli del giudice Calabrese che buttò dalla finestra l'anarchico Spinelli ma anche figli di coloro che uccisero o fecero uccidere calabrese, sempre ora d'amore e d'accordo, sempre rigorosamente non violenti, ci mancherebbe altro.

Intanto i divi di Hollywood aggiungono all'abuso del pianeta anche l'abuso verbale contro quelli che osano non essere d'accordo con loro, ma se tale abuso sfiora la sensibilità dorata di qualche super privilegiato, allora è chiaro che bisogna reagire con violenza anche solo ostentata, perché si può tollerare che una moglie ti tradisca anche in modo sfacciato ma certo non si può tollerare che il suo sguardo ti faccia sentire non capace di fare quello che deve essere fatto. Ma tutto però si risolve al loro interno. E' cosa loro.
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Kirill contestato dalla sua stessa chiesa...

Messaggio da Vieri »

Dalla STAMPA di oggi:
https://www.lastampa.it/esteri/2022/04/ ... _-2921335/
Duecento sacerdoti della Chiesa ortodossa ucraina: “Un Tribunale ecclesiastico giudichi il patriarca Kirill”
A riportarlo è la Pravda ucraina. Preti coraggiosi che si espongono in una sorta di “not in my name” dopo aver sottoscritto una lettera aperta

Le prime prese di distanza dalla cosiddetta «base» arrivano qualche settimana fa attraverso una lettera in cui si parla di «guerra fratricida». A firmarla 239 tra preti e diaconi del patriarcato di Mosca; ma le firme si aggiungono di ora in ora perché i «preti russi per la pace» hanno reso pubblico un indirizzo mail al quale inviare le adesioni. Si tratta di un’autentica sfida a Kirill in un Paese in cui la Chiesa nazionale è da sempre cinghia di trasmissione del governo. Dall'Ucraina invece, sempre nei giorni scorsi, era arrivato un appello diretto al Patriarca Kirill: «Santità. Vi chiediamo di dire una parola da Primo nella gerarchia sulla cessazione del sangue versato in scontri fratricidi sul suolo ucraino. Chieda alla leadership della Federazione russa di fermare immediatamente le ostilità che stanno già minacciando di trasformarsi in una guerra mondiale». A firmare l’appello gli ortodossi che si trovano – per scelta – sotto l’ombrello del Patriarcato di Mosca.

«Processate Kirill»
Ora però c’è stato un salto di qualità nel dissenso. E si è arrivati alla richiesta esplicita che sia un Tribunale ecclesiastico a giudicare la posizione del patriarca Kirill. Anche se si ritiene abbastanza improbabile che ciò possa avvenire, si tratt di una mossa importante di cui la Chiesa ortodossa russa dovrà tenere conto.
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Kirill ex agente del KGB

Messaggio da Vieri »

28 gennaio 2009 - Esteri - Russia -
http://www.faustobiloslavo.eu/articolid.php?id=29233
Eletto il nuovo patriarca della Russia Era un agente al servizio del Kgb
Il nuovo patriarca di Mosca e di
tutte le Russie è targato Kgb. Il metropolita
di Smolensk e Kaliningrad, Kirill,
eletto ieri sera, era stato ribattezzato
dal Kgb con il nome in codice
“Mikhailov”. Tutti e tre gli sfidanti
per il posto più alto della Chiesa ortodossaeranoexagenti
deldefuntoservizio
segreto sovietico. Oltre 700preti,
monacierappresentanti dellaChiesa
ortodossa russa all’estero si sono
riuniti ieri in conclave, a Mosca, per
eleggereilnuovopatriarca. Ilresponso
è stato annunciato dai 16 rintocchi
della grande campana degli zar della
cattedralediCristoSalvatore, nellacapitale
russa. Kirill,l’innovatore,haottenuto
508 voti su 677. Il precedente
patriarca, Alessio II, era spirato in dicembre.
Pure lui,comescriveva ieri il
Times di Londra, era un ex del Kgb.
Nomein codice “Drodzov” (tordo) ricevettenel1988un“
certificatod’onore”
per il servizio reso all’intelligence
sovietica. Nonostante il reclutamento,
durante il regimecomunista, è stato
proprio Alessio II, nominato nel
1990 alla vigilia del crollo dell’Urss, a
far rinascere la Chiesa ortodossa e la
religiosità in Russia.
Konstantin Kharcev, capo del Consiglio
degli affari religiosi sovietici
dal 1984 al 1989, ha dichiarato che la
Chiesa ortodossa era rigorosamente
controllata dal comitato centrale del
Partito comunista e dal Kgb. A. Shushpanov,
unagenteoperativo,haraccontato
come il dipartimento per gli
affari ecclesiastici all’estero era completamentenellemanidel
serviziosovietico.
Kirill, 62 anni, ha fatto carriera
in questo dipartimento, diventando
“ministro degli Esteri” della Chiesa
ortodossa russa. Per questo il Kgb
l’ha reclutato dandogli il nome in codice
“Mikhailov”. Paladino del dialogo
con il Vaticano (che ha dichiarato
di conoscere e «apprezzare» il nuovo
patriarca), è unabile telepredicatore.
Il suo vero nome è Vladimir Gundiaiev.
Quando ricopriva incarichi di rilievo
nel dipartimento estero della
Chiesa ortodossa tutti i contatti con
gli stranieri venivano autorizzati dal
Kgb. Le copie dei documenti con il
mondoesterno finivano negli archivi
dei servizi sovietici, secondo una
prassi consolidata.
Nel conclave lo ha sfidato il metropolita
Kliment di Kaluga e di Borovsk.
Cultore conservatore della tradizione
e ancora più vicino di Kirill al
Cremlino. Le accuse di aver lavorato
per il Kgb sono meno circostanziate,
ma secondo il Times il metropolita
vennereclutato con ilnomein codice
“Topazio”. Fra il 1970 ed il 1972 servì
nell’Armata rossa ed una volta fatta
carriera nella chiesa visitò il Canadae
gliStati Uniti.AntonineNiviere, direttore
dell’Agenzia stampa ortodossa a
Parigi, lo descriveva come «un uomo
nell’ombra del sistema». Il metropolita
Filaret della costola bielorussa degli
ortodossi era il terzo candidato alla
carica di patriarca, ma si è ritirato
all’ultimo minuto appoggiando Kirill.
Anche Filaret venne reclutato dal
Kgb con il nome in codice “Ostrovskii”.
Negli anni Ottanta era lui il ministro
degli Esteri della chiesa, fino
alla successione di Kirill nel 1989. Felix
Corley, di Forum 18, dirige un’organizzazionechemonitorizzalalibertà
religiosa. Al Times ha dichiarato
chenellaChiesaortodossa«nonpotevi
venire nominato ai livelli più alti se
noneriunuomodel Kgb».Nona caso
la chiesa di tutte le Russie ha espanso
la sua influenza grazie a Vladimir Putin,
attuale primo ministro ed ex ufficiale
del potente servizio segreto sovietico.
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Chi è Kirill, il controverso Patriarca di tutte le Russie
https://st.ilsole24ore.com/art/mondo/20 ... d=ACk0VbSC
Tutto ora si spiega....
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I beni personali di Kirill....

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Kirill, dalla «guerra giusta» all’orologio da 30mila dollari. Chi è il patriarca di Mosca che nega l’invasione dell’Ucraina
di Gian Guido Vecchi
https://www.corriere.it/esteri/22_maggi ... 1f5c.shtml

L’ultima considerazione, l’altro giorno, sembra uscita da un racconto di Philip K. Dick, quasi un seguito de L’uomo nell’alto castello, la descrizione di una realtà parallela: «La Russia non ha mai attaccato nessuno. È sorprendente che un Paese grande e potente non abbia mai attaccato nessuno, abbia solo difeso i suoi confini».Kirill , al secolo Vladimir Michajlovič Gundjaev, non aveva forse ancora letto il suggerimento che gli ha rivolto cristianamente Papa Francesco , nell’intervista al Corriere: «Il patriarca di Mosca non può trasformarsi nel chierichetto di Putin».

Del resto è dall’inizio della guerra che Kirill agita il turibolo a benedire la battaglia ai «cosiddetti valori del potere mondiale» rappresentati dalla lobby gay, la «parata gay» come «test» della «libertà» com’è intesa nell’Occidente pervertito. Ma ora che la Commissione europea si prepara a sanzionare pure lui nel sesto «pacchetto di» misure in risposta all’invasione dell’Ucraina, c’è il rischio che saltino fuori le ricchezze che Kirill ha sempre negato o taciuto e sulle quali si vocifera da anni, 4 miliardi di dollari secondo un rapporto Forbes del 2006, dai 4 agli otto miliardi in base alle stime della Novaya Gazeta.

E così, con buona pace del conflitto ontologico tra bene e male, di una guerra che «non ha solo un significato politico» perché «si tratta della salvezza umana, di dove andrà a finire l’umanità», insomma «una lotta che non ha un significato fisico, ma metafisico», si tratterà di verificare le voci fastidiose che lo braccano da anni, la passione per lo sci alpino e acquatico, le ricchezze che si sarebbe procurato quando in Iraq c’era l’embargo statunitense e la Chiesa russa prendeva la decima sul commercio di sigarette, la residenza di lusso a Mosca e lo chalet sulle Alpi svizzere, nel cantone di Zurigo, perfino quella faccenda losca dell’agente «Mikhailov» reclutato nel clero dal Kgb quand’era ancora un arcivescovo. Dieci anni fa lo fotografarono mentre sedeva ieratico ad un incontro ufficiale con un orologio Breguet da trentamila dollari al polso. Cercarono di cancellarlo col Photoshop ma si vedeva il riflesso sul tavolino, il patriarcato si scusò per il ritocco.

Immagine

Resta da stabilire la ragione per la quale Kirill, da due mesi abbondanti a questa parte, abbia abbandonato anche le prudenze residue che la sua carica gli imporrebbe. Fino all’invasione dell’Ucraina, Vladimir Michajlovič era stato attento a non esporsi troppo in pubblico. Cresciuto in una famiglia religiosa, è diventato monaco nel 1969 e ha fatto una carriera folgorante fin dagli anni sovietici, gli studi all’Accademia teologica di Leningrado-San Pietroburgo della quale divenne poi rettore, la nomina a vescovo di Vyborg (1976), arcivescovo di Smolensk (1984) e Kaliningrad (1988) e metropolita (1991), Alessio II che nel 1989 lo sceglie come presidente del dipartimento affari religiosi esteri e quindi «ministro degli esteri» del Patriarcato, infine il vecchio patriarca che muore e Kirill che gli succede nel 2009.

Si dice fosse contrario all’annessione della Crimea e nel 2014 evitò di partecipare alle celebrazioni. Nel mondo ortodosso, per spiegare la svolta estremista e i toni da cappellano militare, si dice abbia sofferto della concorrenza interna del metropolita di Pskov e Porkhov, Tikhon Shevkunov, anche lui amico di Putin, uno che ama farsi accreditare come «padre spirituale» del presidente russo, un oppositore interno che si distingue nella predicazione del «Russkii mir», l’ideologia di un «mondo russo» oltre i confini del Paese che è tra i fondamenti della volontà di potenza di Putin.

Di certo la Chiesa ortodossa non sta passando un momento tranquillo. E il «Santo Sinodo» che avrebbe dovuto riunire a maggio i vescovi ortodossi russi ha deciso di rinviare l’assemblea, e il regolamento di conti interno, a una data da destinarsi in «autunno o inverno». Intanto è sempre più isolato, fuori e dentro l’ortodossia. Il titolo completo di Kirill è quello di Patriarca di Mosca di «tutte le Russie», un’espressione che risale ai secoli degli zar e alla «grande Russia» affianca la «Russia bianca», ovvero la Bielorussia, e l’Ucraina come «piccola Russia». In base ai dati del World Council of Churches, in Russia si contano 113,5 milioni di fedeli, 8,2 milioni in Bielorussia. In Ucraina ce ne sarebbero 30 milioni, legate al patriarcato di Mosca, con 10.377 parrocchie: e ormai, com’è evidente, hanno abbandonato Kirill al suo destino e se ne stanno andando altrove.
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La criminalità a Mosca
https://it.numbeo.com/criminalit%C3%A0/citt%C3%A0/Mosca
il che alla fine dimostra che dai tempi dell'URSS poco sia cambiato nell'arte di arrangiarsi da quando i camerieri dell'ex hotel Rossia se non "ungevi" ti dicevano che tutti tavoli erano stati "prenotati".....ai nuovi oligarchi (fedeli a Putin) che si sono recentemente "arrangiati" molto bene ... :ironico: a patto che gli rimangano fedeli se non cadere in un dirupo per "disgrazia".....
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Re: Kirill: ritorno al medioevo: le guerre di religione

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