587vs617. Sette motivi pro 587. Applicazione di Daniele 9,24-27 al 598-535ac

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In merito alla diatriba religiosa 587vs607 propendo più per la datazione classica per i seguenti motivi:

PRIMO MOTIVO

2Re 23,26- 27

26 Tuttavia Yhwh non attenuò l'ardore della sua grande ira, che era divampata contro Giuda a causa di tutte le provocazioni di Manàsse. 27 Perciò Yhwh disse: «Anche Giuda allontanerò dalla mia presenza, come ho allontanato Israele; respingerò questa città, Gerusalemme, che mi ero scelta, e il tempio di cui avevo detto: Ivi sarà il mio nome».

Quella parola che ho evidenziato in ebraico è un imperfetto. In ebraico biblico abbiamo il perfetto e l’imperfetto. In genere il futuro in italiano si lega con l'imperfetto ma l'imperfetto può anche esprimere un azione continua nel futuro e anche nel presente.

In 2 re 24,1-4 è scritto:

1 Durante il suo regno, Nabucodonosor re di Babilonia gli mosse guerra; Ioiakìm gli fu sottomesso per tre anni, poi gli si ribellò. 2 Yhwh mandò contro di lui bande armate di Caldei, di Aramei, di Moabiti e di Ammoniti; le mandò in Giuda per annientarlo, secondo la parola che Yhwh aveva pronunziata per mezzo dei suoi servi, i profeti. 3 Ciò avvenne in Giuda solo per volere del Signore, che volle allontanarlo dalla sua presenza a causa del peccato di Manàsse, per tutto ciò che aveva fatto, 4 e anche a causa del sangue innocente versato quando aveva riempito di sangue innocente Gerusalemme; per questo il Signore non volle placarsi.

La TNM1987 al versetto 2 ha un rimando proprio 2 re 26,27, mentre nella TNM2017 vi è al versetto 3 di 2 re 24 un rimando a 2 re 23,27. Lo scriba applica la profezia di 2 re 23,27 alle vicende di Ioakim ben prima della distruzione di Gerusalemme. Questo a mio parere significa che l'azione in corso di svolgimento, il rimuovere di Gerusalemme da parte di Yhwh, non iniziò nel 18° anno di Nabucodonosor ma iniziò ben prima della distruzione del tempio e che il processo di desolazione fu un processo continuo che iniziò ben prima della distruzione di Gerusalemme.

SECONDO MOTIVO

Se la desolazione è un processo continuo iniziato prima della distruzione del tempio ciò comporta anche che la servitù di Giuda e delle nazioni verso Babilonia iniziò ben prima della distruzione del tempio. Nella mia ipotesi i 70 anni di servitù di Giuda e delle nazioni a Babilonia iniziarono nel 608ac (il principio del Regno di Joakim secondo Geremia 27,1) e durarono fino al 539/538ac (caduta di Babilonia) mentre i 70 anni di desolazione di Giuda iniziarono nel 605° (quarto anno di Ioakim,anno in cui il profeta comunica che le nazioni sarebbero rimaste sotto la servitu di Babilonia e che il paese doveva andare in desolazione) e durarono fino al 536/5 (anno in cui furono gettate le fondamenta del tempio).

In Geremia 27,1 originariamente doveva esserci Sedecia al posto di Ioakim perché è più coerente con il contesto del capitolo stesso e con l'inizio del capitolo successivo.
Perché allora abbiamo Ioakim al versetto 1 del capitolo 27? Alcuni dicono per armonizzazione col capitolo precedente. Io dico che lo scriba sostituì Sedecia con Joakim perché a posteriore avendo a disposizione la cronologia ebraica capì che i 70 anni di Babilonia iniziarono al principio del Regno di Ioakim,nello stesso anno biblico della battaglia di Megiddo e della caduta dell’Assiria. Dico che l'oracolo fu comunicato posteriormente al tempo di Sedecia, ma la sostituzione posteriore di Sedecia con Ioakim ci fa capire che Dio aveva concesso a Nabucodonosor l'autorità di governare il mondo fin dal principio del Regno di Ioakim per 70 anni. È vero che nel primo anno di Ioakim Nabucodonosor ufficialmente non era ancora diventato il re di Babilonia, ma Dio lo considerava già come il re. Nabucodonosor era n un certo senso "il nome" di
Babilonia (Isaia 14,22) e negli ultimi anni di Nabopolassar era lui a comandare l’esercito per scendere in battaglia al posto del re. Era lui che negli ultimi anni di Nabopolassar sottometteva le nazioni. Si può dire che davanti a Dio era già in una specie di prolessi il re di Babilonia. Anche Cristo veniva considerato in forma di prolessi come il re di Israele ancor prima della sua ascensione al cielo alla destra di Dio. Per esempio Natanaele (Giovanni 2,49) lo riconobbe già come re ancor prima della sua salita al cielo. Si tratta di una sorte di prolessi.

TERZO MOTIVO

Altro motivo è quello legato alla generazione di 70/80 anni in base ad Aggeo 2,8.
Considerando il 587 c'erano più probabilità di vedere più persone anziane.

QUARTO MOTIVO

Qui vorrei evidenziare la desolazione di Ascalona che nella cronaca di Gerusalemme https://www.livius.org/sources/content/ ... chronicle/
è posta nel primo anno di Regno di Nabucodonosor, questo per far capire che i 70 anni per le nazioni, Ascalona compresa, erano già iniziati. Ascalona è tra le nazioni elencate nel contesto (versetti 15 e seguenti del capitolo 25). Se i 70 anni di servitù e desolazione dovevano iniziare nel futuro allora non dovevano essere elencati i regni di filistei oppure al versetto 11 dovevamo avere 90 anni al posto di 70. Se il primo anno di Nabucodonosor era il 624/3ac allora Ascalona rimase serva per ben 86 anni. Invece se il primo anno di Nabucodonosor è datato 604/3ac la servitù di Ascalona durò 66 anni e siamo dentro i 70 anni di servitù per tutte le nazioni. Tutte le nazioni, Ascalona compresa, dovevano essere assoggettate anche in tempi diversi entro quei 70 anni concessi da Dio all’impero babilonese per dominare la terra allora conosciuta. Tenendo
conto del contesto di Geremia 25,11 e dell’informazione extra biblica su Ascalona contenuta nella cronaca di Gerusalemme ABC5 possiamo capire che nel 605 ac (primo anno di Nabucodonosor e quarto anno di Ioakim) i famosi 70 anni per Giuda e le nazioni erano già iniziati. Questo implica che l’esilio in Babilonia dei giudei non durò 70 anni.

QUINTO MOTIVO

Il punto più importante che ritengo a favore del 587ac è una interpretazione di Daniele 9,24- 27. Penso che Daniele 9,24- 27 non ha a che fare solamente con eventi del futuro che erano aspetti profetici sigillati cioè incomprensibili anche per il profeta (Daniele 12,4). La profezia di Daniele 9,24- 27 ha a che fare anche con gli eventi del presente del profeta ossia il ritorno dall’esilio. Il profeta biblico non è un vate alla Nostradamus che predice solamente eventi futuri. Lo scopo principale del profeta biblico è esortare o ammonire la sua generazione. Un profeta che parla solo di eventi di un lontano
futuro non ha nemmeno la possibilità di essere valutato dalla sua generazione come un vero o falso profeta. Un profeta biblico può profetizzare eventi futuri ma questi eventi futuri devono avere anche un segno nel suo presente, cosi il profeta può essere utile alla sua generazione ed essere valutato dalla sua generazione. Per esempio il profeta Isaia quando profetizzò al padre di Ezechia la nascita di un principe della pace e di un dio potente stava parlando in primis di Ezechia e quello era un simbolo della vicinanza di Dio al popolo di quel tempo. La profezia aveva anche un significato anti tipico nel futuro perché le caratteristiche di Ezechia erano anche le caratteristiche del Messia Ben David. In maniera simile è anche Daniele 9,24- 27. Per chi ritiene che la profezia risale al profeta il tipo erano le vicende del ritorno dall’esilio sotto Ciro e l’anti tipo erano le vicende future dei Maccabei e del Messia Ben David. Se questo vale per chi crede che Daniele 9,24- 27 sia una profezia del profeta a maggior ragione vale per chi pensa che la profezia sia un’opera pseudo epigrafica del II secolo ac. In tal caso lo scriba del II secolo conosceva già la storia e i tempi e i riferimenti al suo presente (tempo dei Maccabei) e al passato (tempo del ritorno dall’esilio) acquistano ancora maggior forza. Daniele 9,24- 27 è legato anche all'esilio e alla vita di Ciro che era una figura del Messia liberatore.
Il profeta Daniele aveva visto cadere l’impero babilonese. Sapeva in base a Geremia 29,10 che la caduta di Babilonia significava per il popolo ebraico la liberazione. Dopo la caduta di Babilonia il popolo non fu immediatamente liberato perché passa qualche anno. Il profeta quindi sembra un po' confuso e cerca di capire perché dopo la caduta di Babel il popolo non era ancora stato liberato. Per questo motivo egli consulta il
numero degli anni descritti nei libri di Geremia e digiuna e confessa i peccati del popolo. Lo fa per capire e per capire e ha bisogno dell'aiuto divino ed infatti l'angelo va a lui e gli dice di comprendere la visione. La TNM al versetto 2 del capitolo 9
traduce “ compresi il numero degli anni…”, ma il verbo ebraico che sta dietro la traduzione “compresi” può significare anche “consultai, prestai attenzione, osservai attentamente”. Il profeta prestò attenzione al numero degli anni descritti nei libri di Geremia per completare le desolazioni di Gerusalemme: 70 anni. Poiché parla di desolazioni il riferimento non è Geremia 29,10 ma Geremia 25,11. Il profeta non vedendo il suo popolo liberato appena dopo la caduta della dinastia babilonese si
mette nel primo anno di Dario il medo (il primo anno per i babilonesi era il secondo per i giudei perche per i babilonesi l’anno d’ascensione era l’anno 0) ad osservare attentamente Geremia 25,11 per capire perché il popolo non era stato ancora liberato. Dobbiamo calarci come se guardassimo Geremia 25,11 in quel momento preciso. Gli ebrei durante l’esilio e il profeta nel primo anno di Dario leggendo Geremia 25,11
probabilmente ritenevano che le desolazioni di Gerusalemme dovevano completarsi durante i 70 anni di assoggettamento a Babilonia e che il 70°anno di dominazione babilonese sarebbe stato il termine delle desolazioni. A prima lettura cosi sembrava a loro ma non era proprio cosi e questo ha a che fare con il piccolo ritardo dalla caduta di babilonia alla liberazione e che spinse il profeta ad indagare attentamente la scrittura e a digiunare per capire. L’angelo va lui per aiutare il profeta a comprendere quando la desolazione sarebbe finita e lo invita a comprendere (versetto 22). L’invito a comprendere ci fa capire due cose:
1) Daniele 9,24- 27 ha a che fare anche con eventi del presente che dovevano e potevano essere compresi non essendo sotto sigillo rispetto agli adempimenti futuri che dovevano rimanere incomprensibili;
2) il profeta inizialmente non aveva capito bene la profezia di Geremiadi Geremia 25,11 e la sua corretta applicazione.

L’angelo inizia descrivendo al versetto 24 una serie di obbiettivi positivi per il popolo di Israel e questo ci fa capire che il contesto della profezia è positivo per Israele, non negativo. L’angelo al versetto 24 inizia dicendo: שבעים שבעים
Senza la vocalizzazione dei masoreti notiamo che le due parole sono identiche. Potrebbero essere vocalizzati “shivim shivim” in una sorte di ripetizione enfatica “settanta settanta! ”. Settanta settanta di cosa ovviamente? Potrebbero essere 70 anni in linea col contesto (Daniele 9,2).
שבעים שבעים potrebbe essere anche vocalizzato “shivim shavuim” dove “shavuim” potrebbe significare anche contemporaneamente:

- “settantesimi”. 70 settantesimi cioè 70 anni e ogni anno di questi 70 anni è un settantesimo.

- “settenari”. La parola “shavuim” potrebbe essere una enigmatica combinazione di “shavua (sette) con la desinenza finale “im” di “shanim" anni.

- “settimane”. Dopo il senso di settenari potrebbe aver assunto anche il senso di settimane come in Daniele 10,2.

Normalmente il plurale di shavua (settimana) è shavuot (settimane) e se l’angelo voleva parlare solo di eventi futuri poteva usare “shivim shavuot” oppure “shivim shabatot shanim (70 settimane di anni)”. Invece dicendo שבעים שבעים l’angelo poteva intendere eventi presente (settanta settanta oppure settanta settantesimi di anni) e contemporaneamente anche eventi del futuro (70 settenari oppure settimane di anni). Anche le parole mashiac e davar vanno indagate. Mashiach è senza articolo e senza articolo può essere riferito anche ad un sommo sacerdote oppure ad un re pagano che
esegue la volontà di Dio come Ciro definito mashiach. Se ci fosse stato scritto hamashiach con l’articolo il riferimento sarebbe stato unicamente al messia ben David e in tal caso la profezia non avrebbe avuto collegamenti con il presente di Daniele. Anche la parola “davar ” sul ritorno e sulla ricostruzione della citta va indagata. Se la profezia
riguardava esclusivamente un decreto futuro di qualche re l’ebraico avrebbe avuto טְעֵם "teem". Invece la parola "davar" - parola - fa riferimento sia ad un comandamento di un re ma anche ad una parola profetica di qualche profetica. Con “davar” l’applicazione può essere sia al presente del profeta
che al futuro del profeta”.

La parola sul ritorno e la ricostruzione nel tempo dell’esilio è quella di Geremia 29,10 e Geremia 30,18. Anche i verbi sono simili. לְהָשִׁ֙י ב e ולְׁב֤נְוֹת i verbi sono simili a quelli usati in Geremia 29,10 30,18. Il capitolo 29 è ambientato all’ottavo anno di Nabucodonosor mentre il capitolo 30 è una continuazione del precedente.

Tengo a precisare che l’interpretazione di Daniele 9,24- 27 con le vicende dell’esilio non è mia. E’ una interpretazione che riprendo dagli ebrei ed è molto diffusa in Israel. Ciò che è mio è solo il conto numerico che farò ora. Tengo anche a precisare che nei conti utilizzerò questi metodi:

1) Conterò gli anni biblici col metodo da Tishrei a Tishrei

2) Conterò una parte di anno come anno intero (come per i giorni secondo gli ebrei). L’assedio di Gerusalemme durò 18 mesi ma secondo la scrittura iniziò nel nono anno di Sedecia e continuò fino al suo undicesimo.

Se il 19° di Nabucodonosor (18 piu l’ascensione) era l’anno ebraico 587ac allora l’8° anno di Nabucodonosor (7 piu l’ascensione) era l’anno ebraico 598ac che va dal 1 Tishrei 598ac (autunno del 599ac) al 1 Tishrei 597ac (autunno del 598ac). In quell’anno avvenne la deportazione di Ieconia e fu emanata la parola di Geremia 29,10 e Geremia 30,18. Se invece Gerusalemme fu distrutta nel 607ac allora Geremia 29,10 e 30,18 furono pronunciate nel 618ac. Adesso possiamo fare i calcoli e i confronti.

598/7ac+7 settantesimi cioè 7 anni siamo al 592/1. Siamo intorno alla nascita del Messia di quel tempo ossia Ciro il persiano. Se invece colloco l'ottavo anno di Nabucodonosor nel 618ac si arriva al 612/1. Temporalmente l'anno è vicino a quello che loro pensano che sia l'anno della distruzione di Gerusalemme(607), ma a mio parere i 7 e i 62 anni sono tempi legati ad eventi positivi per Israele perché il contesto è positivo (versetto 24). Da questo confronto ritengo il 598ac più attinente e pertanto il 19°di Nabucodonosor è il 587.

Se poi al 598ac sommo 62 settantesimi cioè 62 anni arrivo al 537/6. Il popolo era appena stato liberato e in quell'anno biblico tornò a Gerusalemme compiendo la parola sul ritorno espressa in Geremia 29,10. 7 e 62 non significano per forza una somma ma possono anche essere due periodi distinti che partono dallo stesso punto di partenza.
Se invece prendo il 618 e sommo 62 anni non si arriva a nulla di concludente. Se al 618 sommo 7 più 62 anni (69 anni) si arriva al 550/549. Qualcosa accadde in quell'anno ma l'evento non interessa direttamente Israele perché in quell'anno Ciro
conquistò la media. Invece se si pone il 598 e si calcolano 62 anni si arriva all'anno del ritorno del popolo in Giudea e il risultato è più calzante per Israele perché il contesto che è positivo (gli obbiettivi descritti al versetto 24).

Non solo,l'anno dopo il 62° anno è quello dell'inizio della costruzione del tempio ed è scritto che Dopo 62 anni mashiach stipulera un patto. Con l'inizio dei lavori il patto di Ciro con i Giudei prende concretezza. Il 63°anno dal 598ac corrisponde al 536/5 e andando indietro di 70 anni si arriva proprio al 605/4 che è l' anno in cui Geremia profetizza che Gerusalemme sarà desolata (capitolo 25). In quell'anno avvenne anche la prima devastazione di Gerusalemme e del tempio (Daniele 1,1). Tra il 62°anno e il 63° anno non ci sono spazi morti.
Se invece si pone l'ottavo anno di Nabucodonosor nel 618 si possono sommare 7 più 62 anni per arrivare al 550/549 ma poi ci sarebbe uno spazio morto fino all'anno del ritorno che il profeta non poteva calcolare. Invece senza spazi morti il profeta poteva capire bene quando il popolo sarebbe tornato e quando il tempio sarebbe stato gettato nelle fondamenta. Inoltre se calcolo

70 anni (7+62+1) dal 598 col metodo da Tishri a Tishri arrivo esattamente nell'anno in cui il Messia Ciro fu stroncato nel 529ac e la morte di Ciro è un immagine della morte di Cristo. Tengo a precisare che Il verbo ebraico "karet" reso comunemente "stroncato" può significare anche stipulera un patto.

La profezia di Daniele 9,24-27 doveva avere dei segni per il presente perché la storia è ciclica e il futuro ha dei segni nel passato. E non è un caso che Dario il medo prende il Regno a 62 anni. Questo è l'unico caso nella Bibbia dove viene menzionata l'età di un re pagano quando inizia a regnare. Non è un caso, si tratta di un segno. L'intento divino è che l'avvento
di Dario il medo era legato con il numero 62 del capitolo 9 e che la liberazione era imminente.

Posso trovare corrispondenze anche con l'epoca dei Maccabei. Daniele 9 profetizza anche l'epoca dei seleucidi perché gli eventi del capitolo 9 non devono essere decontestualizzati dai capitoli 8,10,11,12. L'ipotesi dei Maccabei è ancora più forte se si considera che il capitolo 9 sia un opera pseudo epigrafica del II secolo AC.

598+ 7 settanari arrivo al 550/549 anno in cui Ciro conquista la media, mentre se faccio 618 + 7 settenari arrivo al 570 che non è una data significativa nemmeno per i tdg.

598+62 settenari arrivo all'anno 165/4. Terminato quest'anno il tempio viene unto da Giuda Maccabeo e nello stesso anno muore anche Antioco. Dopo i 62 settenari anche il sommo sacerdote Menelao viene eliminato dal popolo. Se facciamo invece 618ac piu 434 anni non arriviamo al 165/4 nemmeno aggiungendo altri 7 anni (ultimo settenario) ai 62 settenari. Si arriverebbe al massimo al 177ac.

Il 587ac può essere preso anche come base per un evento nel lungo periodo profetizzato nel capitolo 12 di Daniele.

Se il tempio fu distrutto nel 587 la prima desolazione avvenne nel 605ac (Daniele 1,1). Se al 605ac aggiungo 1290 anni arrivo al 685dc. Un altra desolazione avvenne nel 598 e aggiungendo 1290 anni arrivo al 692dc. Se prendo il 587ac e calcoli 1272 anni di 365,25 (=1290 anni di 360 giorni) arrivo al 685dc. Cosa accadde tra il 685 e il 692dc?
La costruzione della cupola della roccia al posto del tempio. Se invece al 587ac calcolo 1290 giorni di 365,25 giorni arrivo al 703. Siamo vicini alla costruzione in pietra della moschea di Al Aqsa. Le coincidenze matematiche ci sono.

SESTO MOTIVO

Fattore gematrico. Gerusalemme in ebraico è 586. Il II tempio rimase in piedi per 586 anni dal 516ac al 70dc. Se al valore di Gerusalemme aggiungiamo il colel di 1 (1 come l'unica parola Gerusalemme) abbiamo 587 che richiama l'anno 587.

SETTIMO MOTIVO

In base alla cronologia ebraica ufficiale oggi siamo nell'anno 5782. Una cronologia ebraica rivista pone invece l'anno 2022 dc al 6029 https://www.biblistica.it/?page_id=113 con uno sfasamento di 247 anni.

Ho calcolato il giorno di 14 Nisan per 40 anni dal 1986(5746) al 2026(5786) prendendo la cronologia ufficiale ebraica. Poi ho calcolato per 40 anni il 14 Nisan dal 1986 (5993) cronologia rettificata) al 2026 (6033). Ho trovato che il giorno della settimana per il 14 Nisan coincideva anche se cambiava leggermente il giorno di posizione sul calendario. Ma per 40 anni il giorno della settimana era identico. Ho fatto lo stesso esperimento per 40 anni sul periodo di Cristo ed è la stessa cosa.
Se invece Gerusalemme fu distrutta nel 607ac lo sfasamento sarebbe di 267 anni ma i risultati non erano gli stessi.
Non so se questa cosa può essere significativa. Ponendo nel 587 la distruzione di Gerusalemme lo sfasamento con la cronologia ebraica attuale è di 247 anni. Coincidono i giorni della settimana per il 14 Nisan, ciò che cambia è solo il posizionamento sul calendario.

Es. Quest'anno il 14 di Nisan 5782=2022 per gli ebrei è capitato Venerdi 15 aprile 2022. Se pongo invece il 2022 nell'anno 6029 e utilizzo lo stesso calcolatore il risultato
è un Venerdi 16 aprile. La differenza è di un giorno ma il giorno della settimana è lo stesso. È così è per 40 anni dal 1986 al 2026 ma anche al tempo di Cristo. Invece se Gerusalemme cadde nel 607ac i risultati non sono gli stessi. Ho solo trovato questa coincidenza ma non lo so se questa cosa ha un significato astronomico. Comunque io penso che siamo già oltre l'anno 6000 mentre per gli ebrei oggi siamo nel 5782.
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Re: 587vs617. Sette motivi pro 587. Applicazione di Daniele 9,24-27 al 598-535ac

Messaggio da Achille »

Post interessante che mi devo leggere con attenzione.
Osservo per il momento che hai fatto notare l'errore sul nome Ioiakin al posto di Sedecia, errore riconosciuto dalla stessa WTS:

*** jr cap. 2 Servì “nella parte finale dei giorni” ***
Il riferimento a Ioiachim in Geremia 27:1 potrebbe essere un errore di trascrizione, dal momento che i versetti 3 e 12 parlano di Sedechia.


[Osservazione OT: ma la preservazione della Bibbia non sarebbe stata guidata dallo spirito santo? Come mai questo "errore di trascrizione"?]

Per quanto riguarda poi il riferimento alla data del 587 che vi sarebbe nel nome Gerusalemme, secondo il "fattore gematrico", trovo piuttosto improbabile questa cosa, in quanto l'anno 587 avanti era volgare è una data che si basa sul calendario che divide appunto gli anni da prima di Cristo e dopo Cristo. Per cui non è possibile che il nome Gerusalemme alluda in qualche modo a questo tipo di datazione.

Interessante anche la tua osservazione sul fatto che i reimpatriati avrebbero avuto delle età improponibili se Gerusalemme fosse stata distrutta nel 607 a.C.
Ne parlo anch'io in questa pagina: https://www.infotdgeova.it/3dottrine/cr ... onese.html
"Tantum religio potuit suadere malorum".
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