"Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

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Valentino
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"Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

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Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico
di
Fabio Ballabio e Massimo Giuliani
Quello che oggi, dopo un secolo di ricerche sul ‘Gesù storico’, è un fatto anche teologico che le chiese cristiane dànno per assodato – la piena ebraicità di Gesù, ossia che fu un vero ben Israel, un figlio di Israelemolti nel mondo ebraico non lo avevano mai dimenticato, o lo riscoprirono per primi, riuscendo per questo, a volte, a capire il linguaggio e alcuni gesti di Gesù meglio di quanto potessero comprenderlo esegeti e teologi cristiani, totalmente alienati dalla lingua e dai costumi e dalla fede che furono lingua, costumi e fede di Gesù.” - Dall’introduzione di Massimo Giuliani

Descrizione
L’opera intende presentare in forma corale e sintetica le principali interpretazioni che il giudaismo ha dato della figura di Gesù di Nazareth in epoca moderna e contemporanea, ossia dal periodo rinascimentale fino a tutto il XX secolo. Si tratta di una carrellata affascinante che, a dispetto dei conflitti tra le due fedi e delle ondate di antisemitismo arrivate all’estremo della Shoà, mostra come la figura di Gesù sia stata studiata e approfondita da molti studiosi ebrei, sia rabbini sia liberi pensatori, accomunati dalla volontà di mostrare non solo l’ebraicità etnico-culturale del Nazareno ma anche la vicinanza religiosa dei suoi insegnamenti a tutta la grande tradizione rabbinica come si è espressa nel Talmud e nei midrashim.
I 16 saggi raccolti in questo volume, dedicati ad alcuni dei pensatori ebrei più significativi (da L. Modena, B. Spinoza a J. Neusner, E. Benamozegh e molti altri) sono scritti dai migliori studiosi della materia.


https://www.pazzinieditore.it/libri/ges ... o-ebraico/
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino.
B. Ehrman

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Peter
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Re: "Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

Messaggio da Peter »

Valentino, per curiosità ma gli studiosi ebrei che hanno analizzato la figura di Gesù sulla base di quali testi l’hanno fatto? Vangeli canonici, gnostici e apocrifi vari? Oppure solo su scritti propriamente ebraici?
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Re: "Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

Messaggio da Valentino »

Peter ha scritto: 07/08/2023, 20:43 Valentino, per curiosità ma gli studiosi ebrei che hanno analizzato la figura di Gesù sulla base di quali testi l’hanno fatto? Vangeli canonici, gnostici e apocrifi vari?
Dipende dall'epoca in cui vissero gli studiosi ebrei di cui si parla in questo saggio.
Certi documenti a cui ti riferisci (tipo i vangeli gnostici) non erano disponibili nel Rinascimento, come non erano disponibili tutta una serie di documenti e fonti (manoscritti del mar morto, etc.) che oggi vengono usati dagli studiosi dediti alla ricerca sul Gesù storico.
Peter ha scritto: 07/08/2023, 20:43Oppure solo su scritti propriamente ebraici?
Se ti stai riferendo (ma forse mi sbaglio) presumibilmente a "vangeli" scritti in ebraico non disponiamo di documenti del genere.
Gli studiosi ebrei contemporanei dediti alla ricerca sul Gesù storico usano anche fonti ebraiche ma lo stesso fanno gli studiosi non ebrei. Quando parlo di fonti ebraiche comunque non ti parlo di fonti che "parlano di Gesù" ma di fonti che magari aiutano gli storici a comprendere meglio l'ambiente sociale, culturale e religioso dell'epoca in cui visse Gesù.
Non so se sono stato chiaro.
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Messaggio da Peter »

Grazie Valentino, sei stato molto chiaro :ok:
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Vieri
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Re: "Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

Messaggio da Vieri »

Trovo dalla recensione data da Valentino:
...mostra come la figura di Gesù sia stata studiata e approfondita da molti studiosi ebrei, sia rabbini sia liberi pensatori, accomunati dalla volontà di mostrare non solo l’ebraicità etnico-culturale del Nazareno ma anche la vicinanza religiosa dei suoi insegnamenti a tutta la grande tradizione rabbinica come si è espressa nel Talmud e nei midrashim.
Trovo infatti
https://it.wikiversity.org/wiki/Legge_d ... el_Vangelo
È difficile, meglio impossibile, per la legge evangelica discostarsi dalla visione religiosa della Torah.
Dai vangeli risulta che Gesù non venne per abolire ma per completare la legge, cioè la Torah e il Vangelo (Lc 16,17). Ebbene, se il nucleo centrale della Torah sta nell'amare Dio sopra ogni cosa con tutto il cuore... e il prossimo come se stessi, proprio questo afferma Gesù rispondendo allo scriba che lo interrogava (Mt 22,37-39) e con lo stesso motivo invita il giovane che lo interpella (Mt 19,16,19.
Gesù fa parte sicuramente della cultura ebraica ma in genere ha sempre però contestato le rigide "regole" ebraiche del tempo che rispettare i "principi"
Matteo 15
1 In quel tempo vennero a Gesù da Gerusalemme alcuni farisei e alcuni scribi e gli dissero: 2 «Perché i tuoi discepoli trasgrediscono la tradizione degli antichi? Poiché non si lavano le mani quando prendono cibo!». 3 Ed egli rispose loro: «Perché voi trasgredite il comandamento di Dio in nome della vostra tradizione? 4 Dio ha detto:
Onora il padre e la madre
e inoltre:
Chi maledice il padre e la madre sia messo a morte.
5 Invece voi asserite: Chiunque dice al padre o alla madre: Ciò con cui ti dovrei aiutare è offerto a Dio, 6 non è più tenuto a onorare suo padre o sua madre. Così avete annullato la parola di Dio in nome della vostra tradizione. 7 Ipocriti! Bene ha profetato di voi Isaia, dicendo:
8 Questo popolo mi onora con le labbra
ma il suo cuore è lontano da me.
9 Invano essi mi rendono culto,
insegnando dottrine che sono precetti di uomini».
.
Mi trovo però su Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Ges%C3%B9_nell%27ebraismo
In generale l'ebraismo vede Gesù come uno dei tanti falsi messia che sono apparsi nel corso della storia degli ebrei.[3] Gesù viene considerato come il più influente, e di conseguenza il più deleterio, di tutti i falsi messia.[4] Tuttavia, poiché la fede ebraica tradizionale afferma che il Messia non è ancora venuto e che l'Era messianica non è ancora giunta, il totale rifiuto di Gesù sia come messia che come divinità nell'ebraismo non è mai stato una questione centrale per gli ebrei. Al cuore dell'ebraismo di ogni corrente stanno la Torah, i comandamenti, il Tanakh (Bibbia ebraica) e il monoteismo etico, come indicato nello Shemà - e tutto ciò preesiste a Gesù anche se l'ebraismo è in continua evoluzione di pensiero.

L'ebraismo non ha mai accettato nessuno degli adempimenti pretesi dalle profezie che il cristianesimo attribuisce a Gesù. L'ebraismo proibisce inoltre il culto della persona come forma di idolatria, poiché la credenza centrale della religione è l'unità assoluta e singolarità di Dio.
In breve secondo il mio pensiero:

- Gesù era profondamento inserito nella cultura ebraica ma ha sempre contestato le rigide regole ed i formalismi degli scribi e dei farisei a discapito dei principi di Dio.

- Le opinioni ebraiche circa la figura di Gesù ritengo siano diverse in relazione al periodo storico ed alla appartenenza più o meno alle diverse correnti ebraiche.

In particolare gli haredim e gli ebrei ortodossi, in genere molto attaccati alle loro tradizioni, ritengo siano molto ostili nel riconoscere la figura di Gesù mentre altri ebrei con idee più moderne abbiano una visione più aperta.
https://www.nelfuturo.com/Haredim-gli-e ... -ortodossi
Nel panorama delle diverse correnti religiose in Israele convivono i laici (hilonim) con una presenza del 40%, scarsamente osservanti, i conservatori (masortim) al 23%, con ridotta pratica religiosa, gli ortodossi moderni (datim) 10%, dalle severe pratiche religiose e inseriti nel mondo moderno e gli ultra-ortodossi (haredim) 8%, con rigorose pratiche e in esclusive istituzioni religiose.
E' importante segnalare come accennato più volte l''incontro interconfessionale alla Domus Galileae
https://www.sanfrancescopatronoditalia. ... nali-34127
Cammino Neocatecumenale: 120 rabbini alla Domus Galilaeae in dialogo con vescovi e cardinali. 30-11--2001
È stato un evento senza precedenti quello che si è svolto dal 4 al 7 maggio nella Domus Galilaeae, in Israele. Nella "casa" di spiritualità gestita dal Cammino Neocatecumenale sul Monte delle Beatitudini, 120 rabbini da tutto il mondo, 7 Cardinali e 20 Vescovi si sono ritrovati fianco a fianco a danzare, cantare insieme lo Shema, ascoltare una parola e rinforzare i reciproci rapporti.

L'occasione è stato il primo incontro internazionale che il Cammino Neocatecumenale, guidato da Kiko Argüello, ha voluto organizzare in occasione del 50 anniversario della Nostra Aetate e in ricordo del 70° anniversario della fine della Shoah. L'iniziativa ha ricevuto l'incoraggiamento della Santa Sede e lo stesso Papa Francesco ha espresso la sua vicinanza attraverso un messaggio in cui ha esortato i due popoli a proseguire sulla via della ritrovata fraternità.
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Re: "Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

Messaggio da Valentino »

Vieri ha scritto: 08/08/2023, 14:54Gesù fa parte sicuramente della cultura ebraica
Ed infatti Gesù, storicamente, è sempre stato osservante della Torah e non ha mai pensato di abolirla, né ha mai affermato che gli ebrei dovessero essere esentati dall'osservare tutti i precetti della Torah.
Dalle fonti sappiamo pure che Gesù ingaggiava "discussioni halachiche".
Vieri ha scritto: 08/08/2023, 14:54Mi trovo però su Wikipedia
Magari se invece di leggere wikipedia cominciassi a leggere qualche buon manuale accademico di storia del cristianesimo sarebbe un gran bel progresso!
Pensare di studiare la storia del cristianesimo da wikipedia è impensabile allo stesso modo di come sarebbe impensabile laurearsi in medicina leggendo wikipedia.
Vieri ha scritto: 08/08/2023, 14:54In breve secondo il mio pensiero:

- Gesù era profondamento inserito nella cultura ebraica
Non è che Gesù "era profondamente inserito nella cultura ebraica": molto più semplicemente e correttamente Gesù era un ebreo osservante, e per ebreo osservante si intende appunto un ebreo che metteva in pratica tutti i precetti della Torah.
Vieri ha scritto: 08/08/2023, 14:54ma ha sempre contestato le rigide regole ed i formalismi degli scribi e dei farisei a discapito dei principi di Dio.
In realtà Gesù con i farisei ingaggiava semplicemente delle discussioni halachiche, discussioni che vertevano su quale dovesse essere la "corretta" osservanza dei precetti, senza mai pensare di abolirne nessuno.
E' semplicemente quello che si evince dal vaglio critico delle fonti.
Vieri ha scritto: 08/08/2023, 14:54- Le opinioni ebraiche circa la figura di Gesù ritengo siano diverse in relazione al periodo storico ed alla appartenenza più o meno alle diverse correnti ebraiche.
Nel saggio in oggetto si parla anche di ebrei e di rabbini ortodossi.
Vieri ha scritto: 08/08/2023, 14:54In particolare gli haredim e gli ebrei ortodossi, in genere molto attaccati alle loro tradizioni, ritengo siano molto ostili nel riconoscere la figura di Gesù
Dipende dal significato che vuoi attribuire al verbo che hai usato, ovvero il verbo "riconoscere"!
Se per "riconoscere" Gesù pensi che un ebreo debba "cambiare religione" e magari debba convertirsi al cattolicesimo allora non solo gli haredim ma qualunque ebreo ortodosso avrebbe delle reticenze a "riconoscere" Gesù, posto poi che il Gesù in questione non sarebbe nemmeno il Gesù storico, ma il "Gesù della fede" di una specifica denominazione religiosa.
Se invece per "riconoscere" Gesù si intende cercare di comprendere chi era Gesù, cosa insegnava, di quali istanze religiose si faceva promotore, quale era la sua escatologia, cosa diceva riguardo alla Torah, all'osservanza dei precetti etc., allora, proprio come viene rilevato in questo saggio, riconoscerebbero che Gesù, storicamente, era un ebreo osservante inserito nel contesto sociale, politico e religioso del primo secolo.
Vieri ha scritto: 08/08/2023, 14:54mentre altri ebrei con idee più moderne abbiano una visione più aperta.
Non è un "problema" di presunte "correnti" dell'ebraismo né è un problema di "mentalità" aperta o chiusa.
Molti degli ebrei di cui si parla nel saggio non solo erano ebrei ortodossi, non solo erano spesso dei rabbini ma parliamo di persone che sono vissute nel '500, nel '600, nel '700, nell' '800, etc. etc.
Di quali presunti "ebrei con idee moderne" vai parlando?!?!?!
Vieri ha scritto: 08/08/2023, 14:54E' importante segnalare come accennato più volte l''incontro interconfessionale alla Domus Galileae
Non so perché ritieni sia "importante" fare questa segnalazione: in realtà sei fuori tema.
Stai parlando di ebrei impegnati a stabilire rapporti amichevoli con i rappresentanti di altre religioni: cosa senz'altro auspicabile per carità!
Ma questo comunque non c'entra nulla con quanto si discute nel libro o con quanto si discute in questo thread, in quanto appunto non si parla di incontri tra rappresentanti di religioni diversi per stabilire rapporti di amicizia e reciproca conoscenza, ma si parla della ricezione in ambito ebraico della figura di Gesù.
In sostanza, come detto, sei fuori tema.

Quello di cui si parla nel libro in oggetto è il fatto che molti nel mondo ebraico (anche ortodosso) non avevano mai dimenticato, o riscoprirono per primi, la piena ebraicità di Gesù e del suo insegnamento.
In sostanza molto spesso quegli ebrei (anche ortodossi) che si sono interessati a Gesù ed al suo messaggio si sono accorti anzitempo di quello che avrebbero appurato su Gesù gli storici impegnati nella ricerca del Gesù storico, ovvero compresero la vicinanza religiosa degli insegnamenti di Gesù "a tutta la grande tradizione rabbinica come si è espressa nel Talmud e nei midrashim".
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino.
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Re: "Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

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Valentino insisti su questo:
Quello di cui si parla nel libro in oggetto è il fatto che molti nel mondo ebraico (anche ortodosso) non avevano mai dimenticato, o riscoprirono per primi, la piena ebraicità di Gesù e del suo insegnamento.
In sostanza molto spesso quegli ebrei (anche ortodossi) che si sono interessati a Gesù ed al suo messaggio si sono accorti anzitempo di quello che avrebbero appurato su Gesù gli storici impegnati nella ricerca del Gesù storico, ovvero compresero la vicinanza religiosa degli insegnamenti di Gesù "a tutta la grande tradizione rabbinica come si è espressa nel Talmud e nei midrashim".
Sempre su Wikipedia e scusa se non voglio prendere una laurea in teologia leggendo altre pubblicazioni, trovo:
Sebbene storicamente il cristianesimo sia nato in ambito ebraico e Gesù il nazareno fosse ebreo, nessuna confessione dell'ebraismo riconosce in lui il Messia né tantomeno le caratteristiche divine che i cristiani invece gli attribuiscono.

L'ebraismo ritiene inoltre che le profezie e i riferimenti al Tanakh che si trovano nel Nuovo Testamento (considerato apocrifo) non siano pertinenti. L'ebraismo rabbinico tradizionale ritiene infatti che la venuta del Messia non si sia ancora manifestata.

Particolari riflessioni sulla figura di Gesù sono state fatte da un punto di vista ebraico da Leo Baeck nel suo saggio Il Vangelo: un documento ebraico, pubblicato in Germania nel 1938[1], ovvero nel periodo coincidente con la dittatura del terzo Reich. In tale opera l'autore vuole dimostrare, attraverso l'analisi filologica dei Vangeli, che questi, "ripuliti" dalle sedimentazioni paoline di carattere teologicamente anti-giudaico, contengono il messaggio profondamente ebraico di Gesù, altri autori e la stessa Chiesa Cattolica ritengono che Paolo di Tarso non sia anti-giudaico.

Le fonti ebraiche antiche se da un lato non citano Gesù[2] parlano del Messia, del Cristo, l'uomo che riporterà un ordine sulla terra e libererà il suo popolo. Esistono alcuni testi più tardi con ricostruzioni polemiche della sua vita (Toledot Jeshu), fra le quali la nascita di Gesù come frutto della seduzione di una donna di nome Myriam (Maria) da parte di un ufficiale romano di nome Pantera o Panthera. Questo trova apparente adito nel fatto che il nome Panthera era molto diffuso tra le truppe romane, ma la parola Panthera sembrerebbe piuttosto un equivoco gioco di parole per ridicolizzare l'affermazione cristiana di Gesù figlio della Parthénos, cioè figlio della Vergine. Questi due trattati narrano di Gesù basandosi su supposizioni molto fantasiose e furono usati come testi polemici ma di poco aiuto per una comprensione ed analisi critica o storica di Gesù.

In generale l'ebraismo vede Gesù come uno dei tanti falsi messia che sono apparsi nel corso della storia degli ebrei.[3] Gesù viene considerato come il più influente, e di conseguenza il più deleterio, di tutti i falsi messia. Tuttavia, poiché la fede ebraica tradizionale afferma che il Messia non è ancora venuto e che l'Era messianica non è ancora giunta, il totale rifiuto di Gesù sia come messia che come divinità nell'ebraismo non è mai stato una questione centrale per gli ebrei. Al cuore dell'ebraismo di ogni corrente stanno la Torah, i comandamenti, il Tanakh (Bibbia ebraica) e il monoteismo etico, come indicato nello Shemà - e tutto ciò preesiste a Gesù anche se l'ebraismo è in continua evoluzione di pensiero.

L'ebraismo non ha mai accettato nessuno degli adempimenti pretesi dalle profezie che il cristianesimo attribuisce a Gesù. L'ebraismo proibisce inoltre il culto della persona come forma di idolatria, poiché la credenza centrale della religione è l'unità assoluta e singolarità di Dio.
Dove noto alla fine delle contraddizioni rispetto a queste considerazioni date:
nella ricerca del Gesù storico, ovvero compresero la vicinanza religiosa degli insegnamenti di Gesù "a tutta la grande tradizione rabbinica come si è espressa nel Talmud e nei midrashim".
In breve come accennato in precedenza, non ho mai detto che per gli ebrei "riconoscere Gesù significhi essere il figlio di Dio ma solo un "personaggio" del tempo che aveva predicato non allontanandosi mai dagli insegnamenti del Talmud.

Ritengo inoltre che date le diverse linee di pensiero ebraico maturate sia nel tempo sia di appartenenza a settori ebraici più tradizionalisti come gli ultraortodossi, le considerazioni sulla figura di Gesù siano le più diverse da quella profondamente negativa a quella di essere stato un personaggio storico ebreo vissuto in Israele che aveva predicato in base al Talmud senza considerarlo negativamente.
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Re: "Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

Messaggio da Valentino »

Vieri ha scritto: 09/08/2023, 13:26Valentino insisti su questo:

Quello di cui si parla nel libro in oggetto è il fatto che molti nel mondo ebraico (anche ortodosso) non avevano mai dimenticato, o riscoprirono per primi, la piena ebraicità di Gesù e del suo insegnamento.
In sostanza molto spesso quegli ebrei (anche ortodossi) che si sono interessati a Gesù ed al suo messaggio si sono accorti anzitempo di quello che avrebbero appurato su Gesù gli storici impegnati nella ricerca del Gesù storico, ovvero compresero la vicinanza religiosa degli insegnamenti di Gesù "a tutta la grande tradizione rabbinica come si è espressa nel Talmud e nei midrashim".
Insisto, se così si può dire, semplicemente sul tema in oggetto, ovvero la tematica affrontata da questo saggio che parla della ricezione ebraica dalla figura di Gesù.
E questo saggio appunto documenta che spesso gli ebrei (anche ortodossi) che si sono interessati a Gesù ed al suo messaggio compresero la vicinanza religiosa degli insegnamenti di Gesù "a tutta la grande tradizione rabbinica come si è espressa nel Talmud e nei midrashim".
Vieri ha scritto: 09/08/2023, 13:26Sempre su Wikipedia e scusa se non voglio prendere una laurea in teologia
Teologia?!?!
Cosa c'entra la teologia?!?
Non stiamo parlando di teologia, fermo restando che wikipedia non può essere considerata una fonte autorevole.
Chiunque può scriverci: addirittura gli utenti di questo forum hanno segnalato che certi articoli di wikipedia riportavano verbatim materiale pubblicato dalla Società Torre di Guardia.
Il punto che però intendo sottolineare è un altro: da quello che scrivi mi sembra che tu non abbia chiaro in mente nemmeno di cosa stiamo discutendo...in quanto di punto in bianco ti metti a parlare di "teologia", ma in questa discussione non stiamo affrontando nessuna tematica teologica, ma solo una tematica storico-religiosa; nel caso specifico la ricezione ebraica di Gesù e dei suoi insegnamenti.
Vieri ha scritto: 09/08/2023, 13:26In generale l'ebraismo vede Gesù come uno dei tanti falsi messia che sono apparsi nel corso della storia degli ebrei.
Premesso che questa affermazione è, a voler essere buoni, quantomeno discutibile in quanto non esiste un "dogma" nell'ebraismo che vieti ad un ebreo di credere che Gesù sia il Messia, sei comunque fuori tema in quanto appunto in questo saggio non si discute dell'identificazione di Gesù come Messia in ambito ebraico ma si parla della ricezione ebraica del suo insegnamento.
Vieri ha scritto: 09/08/2023, 13:26Dove noto alla fine delle contraddizioni rispetto a queste considerazioni date:
Sei completamente fuori strada.
Nessuna contraddizione in quanto il tema discusso del saggio non è il tema sollevato in wikipedia che citi a sproposito e che contiene anche argomentazioni molto discutibili (e sulla mancanza di autorevolezza di wikipedia abbiamo già discusso).
E' evidente che ti sfugge completamente la natura dell'argomento del thread: il saggio in questione non parla dell'identificazione di Gesù come Messia in ambito ebraico, ma della ricezione ebraica degli insegnamenti di Gesù.
Non comprendo come tu faccia a rilevare (insussistenti!!!) "contraddizioni" considerando che: 1) non hai letto il saggio di cui si parla in questa discussione e 2) hai bellamente confuso gli argomenti perché, come detto, nel saggio non si parla dell'identificazione di Gesù come Messia da parte degli ebrei nè si parla di profezie messianiche, etc.
Ma invece di leggere wikipedia, per informarsi su certi argomenti non sarebbe meglio consultare qualche monografia o qualche buon manuale di livello accademico?
Vieri ha scritto: 09/08/2023, 13:26In breve come accennato in precedenza, non ho mai detto che per gli ebrei "riconoscere Gesù significhi essere il figlio di Dio ma solo un "personaggio" del tempo che aveva predicato non allontanandosi mai dagli insegnamenti del Talmud. Ritengo inoltre che date le diverse linee di pensiero ebraico maturate sia nel tempo sia di appartenenza a settori ebraici più tradizionalisti come gli ultraortodossi, le considerazioni sulla figura di Gesù siano le più diverse da quella profondamente negativa a quella di essere stato un personaggio storico ebreo vissuto in Israele che aveva predicato in base al Talmud senza considerarlo negativamente.
Parlare di correnti tradizionaliste nell'economia del nostro discorso è del tutto ininfluente e irrilevante perché, come detto, non è un problema di "correnti tradizionaliste" o "non tradizionaliste" in quanto nel saggio in questione si parla anche di ebrei e rabbini ortodossi dunque per usare la tua espressione, si parla di ebrei e rabbini "tradizionalisti" vissuti, tra l'altro, in varie epoche anche piuttosto "remote" rispetto alla nostra!
O pensi che rabbini ortodossi del '700 o dell'800 non fossero "tradizionalisti"?! :boh: :conf:
Mah!?
Ora questo saggio documenta proprio come "la figura di Gesù sia stata studiata e approfondita da molti studiosi ebrei, sia rabbini sia liberi pensatori" e che questi abbiano mostrato "la vicinanza religiosa dei suoi insegnamenti a tutta la grande tradizione rabbinica".
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Re: "Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

Messaggio da Vieri »

Ciao Valentino,
ovviamente non sono un esperto di ebraismo come te e per questo non prendermi con uno che ce l'abbia con gli ebrei ma leggendo di qua e di là ho solo notato delle opinioni contrastanti sul tema.
Per farla breve, per secoli i cristiani sulla storia di dare la colpa agli ebrei della crocifissione di Gesù, a parte le esternazioni di Martin Lutero che li avrebbe ammazzati tutti,.....li hanno sempre rinchiusi in ghetti e perseguitati fino praticamente ad arrivare all'Olocausto del 1945.

Ovviamente su questi avvenimenti non penso proprio che i rapporti siano sempre stati idilliaci e posso pertanto comprendere un certo risentimento passato verso verso i cristiani ritenendo che alcuni giudizi in merito su Wikipedia non siano proprio sbagliati.
Allora cosa ho fatto da sprovveduto ?
Ho preso un sito ebraico
https://www.joimag.it/lebraicita-di-ges ... novecento/
dove ho trovato un articolo interessante.
L’ebraicità di Gesù secondo alcuni studiosi ebrei del Novecento
......Anche in Europa e in Nord America, nel cono d’ombra della Shoà, si è assistito a un simile processo di recupero ebraico della figura di Gesù. Emblematica l’opera di Jules Isaac (1877-1963), l’ebreo francese autore di Jésus et Israel, ricerca svolta negli anni della persecuzione e terminata nel 1946: per Isaac, Gesù è un artigiano ebreo che ogni sabato va in sinagoga, vive secondo la Torà ed è rimasto fedelmente ebreo fino alla morte. Lo testimoniano anche gli ebrei che per primi credettero in lui e continuarono a frequentare il tempio e le sinagoghe osservando i precetti.
Molto interessante
oltre a
https://www.vatican.va/jubilee_2000/mag ... 48_it.html
GESÙ DI NAZARETH VISTO DA SCRITTORI EBREI DEL XX SECOLO*
Joseph Sievers
In breve un piacevole e ininterrotto riavvicinamento.

Quello che sarei invece curioso di conoscere e che non ho trovato, è l'opinione che hanno gli haredim o ultraortodossi della figura di Gesù .
Li vedo in genere dalle loro manifestazioni un misto di tradizionalismo con l'uso del loro abbigliamento con balli e canti moderni di soli uomini ripresi da Tic Toc oltre ai loro matrimoni con centinaia di invitati sugli spalti come ad una partita....
Sarebbe interessante vista anche la loro importante presenza negli USA ed in Israele, saperne di più.
Un saluto
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Re: "Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

Messaggio da Valentino »

Vieri ha scritto: 10/08/2023, 18:29Quello che sarei invece curioso di conoscere e che non ho trovato, è l'opinione che hanno gli haredim o ultraortodossi della figura di Gesù .
Li vedo in genere dalle loro manifestazioni un misto di tradizionalismo con l'uso del loro abbigliamento con balli e canti moderni di soli uomini ripresi da Tic Toc oltre ai loro matrimoni con centinaia di invitati sugli spalti come ad una partita....
Sarebbe interessante vista anche la loro importante presenza negli USA ed in Israele, saperne di più.
Un saluto
L'opinione che può avere un ebreo haredi su Gesù non è un problema legato alla sua identità religiosa ma semplicemente legato al suo grado di interesse e di conoscenza storica su Gesù.
Rabbi Shmuley Boteach, ad esempio, è un rabbino ortodosso americano di orientamento chassidico ed ha scritto un libro su Gesù intitolato "Kosher Jesus".
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino.
B. Ehrman

Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen

I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers

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Re: "Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

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Ora questo saggio documenta proprio come "la figura di Gesù sia stata studiata e approfondita da molti studiosi ebrei, sia rabbini sia liberi pensatori" e che questi abbiano mostrato "la vicinanza religiosa dei suoi insegnamenti a tutta la grande tradizione rabbinica".
Ma per verificare "la vicinanza religiosa dei suoi insegnamenti a tutta la grande tradizione ebraica " come riescono a fidarsi di quanto scritto nei vangeli che sono stati redatti da una parte dei suoi discepoli diversi decenni dopo la sua morte? Per quanto ne sappiamo il Gesù storico non ha scritto nulla di sua mano e quindi poteva avere idee diverse da quelle attribuitegli dagli evangelisti vari ( che siano quelli considerati canonici o quelli gnostici) quando scrivevano per portare avanti la corrente di cui facevano parte.
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Vieri
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Re: "Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

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Rabbi Shmuley Boteach, ad esempio, è un rabbino ortodosso americano di orientamento chassidico ed ha scritto un libro su Gesù intitolato "Kosher Jesus".
Si, va bene ma che parere hanno in generale?
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@Peter

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Peter ha scritto: 10/08/2023, 20:53Ma per verificare "la vicinanza religiosa dei suoi insegnamenti a tutta la grande tradizione ebraica " come riescono a fidarsi di quanto scritto nei vangeli che sono stati redatti da una parte dei suoi discepoli diversi decenni dopo la sua morte? Per quanto ne sappiamo il Gesù storico non ha scritto nulla di sua mano e quindi poteva avere idee diverse da quelle attribuitegli dagli evangelisti vari ( che siano quelli considerati canonici o quelli gnostici) quando scrivevano per portare avanti la corrente di cui facevano parte.
Ciò non significa che "i vangeli non contengano" o che "dai vangeli non sia possibile ricavare" informazioni storiche. In realtà, dalla prospettiva della ricerca storica, quel che "vale" per i vangeli, "vale" per qualsiasi altro documento o "fonte storica" dell'antichità: gli storici analizzano tali fonti sempre con lo stesso metodo, il metodo storico-critico.
E, del resto, Gesù non è l'unico caso di personaggio storico che non ci ha lasciato nulla di scritto e per la cui ricostruzione storica occorre vagliare criticamente quello che altri hanno scritto su di lui.
Basti pensare a personaggi storici come Socrate e Pericle: da questo punto di vista Gesù non è dunque un'eccezione.
Attraverso l'esegesi storico-critica applicata ai vangeli (ma i vangeli ovviamente non sono le uniche fonti usate dagli storici impegnati nella ricerca del Gesù storico) è possibile delineare un profilo storico di Gesù. Gli storici sanno benissimo, ad esempio, che non tutti i discorsi attribuiti a Gesù nei vangeli possono in effetti essere fatti risalire al Gesù storico: tuttavia esistono tutta una serie di "accorgimenti" critici per fare certi "distinguo".
Inoltre la ricerca storica attuale su Gesù è una ricerca multidisciplinare che si avvale anche dell'ausilio di altre discipline: studi antropologici, studi sociologici, etc.
La ricerca sul Gesù storico è certamente qualcosa di complesso e tiene impegnati gli studiosi da decenni!
Se vuoi, ti posso dare delle indicazioni bibliografiche su quali siano i presupposti epistemologici e soprattutto metodologici impiegati dagli storici impegnati nell'indagine storica su Gesù.
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Re: "Gesù di Nazareth nel pensiero ebraico" di Fabio Ballabio e Massimo Giuliani

Messaggio da Valentino »

Vieri ha scritto: 11/08/2023, 15:32
Rabbi Shmuley Boteach, ad esempio, è un rabbino ortodosso americano di orientamento chassidico ed ha scritto un libro su Gesù intitolato "Kosher Jesus".
Si, va bene ma che parere hanno in generale?
Non è possibile dare una riposta "in generale" perché non è possibile "generalizzare".
Come detto tutto dipende dal grado di interesse e dal grado di conoscenza storica di ogni singolo.
Ma questo vale non solo per gli haredim ma per chiunque, ebreo o meno che sia.
Possono esserci haredim che si interessano al Gesù storico, approfondiscono la "materia", arrivando a riconoscere, come è successo per altri ebrei, che esiste appunto una vicinanza religiosa dei suoi insegnamenti alla tradizione rabbinica.
Diversamente possono esserci haredim del tutto "disinteressati" alla questione, ovvero haredim che non sanno nulla di Gesù, oppure haredim che conoscono solo il "Gesù della fede" delle varie denominazioni cristiane esistenti.
Insomma non si può generalizzare.
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Re: @Peter

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Se vuoi, ti posso dare delle indicazioni bibliografiche su quali siano i presupposti epistemologici e soprattutto metodologici impiegati dagli storici impegnati nell'indagine storica su Gesù.
[/quote]

Si quando ti mette bene dammi pure qualche consiglio di bibliografie sull’argomento, grazie mille Valentino :ok:
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Re: @Peter

Messaggio da Valentino »

Peter ha scritto: 11/08/2023, 18:18Si quando ti mette bene dammi pure qualche consiglio di bibliografie sull’argomento, grazie mille Valentino :ok:
In prima battuta ti consiglierei il seguente testo:

L'enigma Gesù. Fatti e metodi della ricerca storica
di
Claudio Gianotto: ordinario di Storia delle origini cristiane presso l'Università di Torino. Si occupa di gnosticismo e di rapporti fra giudaismo e cristianesimo.
Enrico Norelli: ordinario di Storia del cristianesimo delle origini presso l'Università di Ginevra. Si occupa della storia e della letteratura delle varie forme di cristianesimo nei primi secoli.
Mauro Pesce: già ordinario di Storia del cristianesimo presso l'Università di Bologna, si occupa fra l'altro delle problematiche riguardanti Gesù e il cristianesimo nascente.
(a cura di)
Emanuela Prinzivalli: ordinario di Storia del cristianesimo e delle chiese alla Sapienza Università di Roma. Si occupa in prevalenza di storia delle dottrine cristiane e di storia dell'esegesi. Per Carocci editore ha curato il primo dei quattro volumi della Storia del cristianesimo.
Carocci editore
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Re: @Peter

Messaggio da Peter »

Valentino ha scritto: 12/08/2023, 21:00
Peter ha scritto: 11/08/2023, 18:18Si quando ti mette bene dammi pure qualche consiglio di bibliografie sull’argomento, grazie mille Valentino :ok:
In prima battuta ti consiglierei il seguente testo:

L'enigma Gesù. Fatti e metodi della ricerca storica
di
Claudio Gianotto: ordinario di Storia delle origini cristiane presso l'Università di Torino. Si occupa di gnosticismo e di rapporti fra giudaismo e cristianesimo.
Enrico Norelli: ordinario di Storia del cristianesimo delle origini presso l'Università di Ginevra. Si occupa della storia e della letteratura delle varie forme di cristianesimo nei primi secoli.
Mauro Pesce: già ordinario di Storia del cristianesimo presso l'Università di Bologna, si occupa fra l'altro delle problematiche riguardanti Gesù e il cristianesimo nascente.
(a cura di)
Emanuela Prinzivalli: ordinario di Storia del cristianesimo e delle chiese alla Sapienza Università di Roma. Si occupa in prevalenza di storia delle dottrine cristiane e di storia dell'esegesi. Per Carocci editore ha curato il primo dei quattro volumi della Storia del cristianesimo.
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Ok grazie Valentino :strettamano:
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