PROCESSO A RUSSELL PER LA VENDITA DEL "GRANO MIRACOLOSO"
Inviato: 30/04/2010, 11:27
Processo intentato al “Brooklyn Daily Eagle” riguardo alla vendita a prezzo
esorbitante una quantità di grano chiamato “GRANO MIRACOLOSO”
Nel mese di settembre 1911 il “Brooklyn Daily Eagle” aveva pubblicato qualche articolo sul pastore Russell accompagnata da una caricatura avente per titolo “Easy money Puzzle” e mostrando il pastore interpellato in termini laconici da un rappresentante della “BANCA UNION DI BROOKLYN” your are wasting time, come on in ere alla base della caricatura.
In questi articoli, il giornale denunciava la vendita a prezzo esorbitante una quantità di grano chiamato “Grano Miracoloso” di cui un amico del pastore metteva a disposizione dei sottoscrittori del periodico “La Torre di Guardia”. Il giornale mentre pretendeva che questo grano cosiddetto miracoloso era di qualità superiore rispetto a un altro, condannava che si vendesse a causa di certe sue qualità, dette soprannaturali a un prezzo esorbitante.
Nel mese di ottobre del 1911, il pastore intenta un’azione per danni per diffamazione, il giornale Daily Eagle, per 100.000 dollari provocando un’azione giudiziaria. In assenza di Russell, trattenuto in Inghilterra per affari, il tribunale tenne seduta alla fine di gennaio del 1913, alla Corte della contea do Kings, Brooklyn, dove aveva sede la Corte Suprema dello Stato di New York.
Gli avvocati di Russell dimostrarono che non si poteva attaccare la reputazione del pastore senza compromettere seriamente la predicazione della sua dottrina, e che d’altra parte, il suo giornale non ha nessun diritto di criticare i metodi di apostolato che il pastore credeva di dover impiegare. A loro avviso l’unico motivo dell’editore, associando così il nome del pastore alle operazioni fraudolente dei direttori della “BANCA UNION” era di smascherarlo accusandolo di estorcere denaro al popolo a buon mercato.
La difesa fece valere la verità delle asserzioni contenute nell’articolo incriminato. Evocò inoltre tutto un insieme di fatti tendente a dimostrare che il pastore era animato da motivi interessati e che cercava di ingannare il pubblico. Tra questi fatti la difesa richiama i seguenti:
1) Il pastore controllava alcune Corporazioni fra le quali la Watch Tower and Tract Society e la Pulpit People’s Association.
2) Con la pubblicazione e la distribuzione di una grande quantità di letteratura e grazie ai missionari inviati in ogni parte, il pastore denunciava tutte le altre religioni come false e ciò al fine di promuovere il suo insegnamento sulla fine del mondo che doveva accadere nel 1914. Infine molte persone credendo alla fine del mondo imminente avevano fatto il sacrificio dei loro beni materiali, denaro e proprietà, con la speranza di far parte del nuovo gruppo degli eletti secondo ciò che il pastore chiamava nuova terra. Insomma secondo la difesa la dottrina di rinuncia che il pastore predicava al suo gregge si riduceva a ciò: molte persone avevano ceduto i loro beni per testamento, al pastore o alle Corporazioni che dirigeva con la certezza che avrebbero ricevuto dei redditi per tutta la loro vita.
Il denaro che il pastore aveva ricevuto agendo in questo modo, serviva alla diffusione della sua dottrina soprattutto allo sviluppo dei suoi propri interessi. A sentire la difesa, questo denaro era investito per una buona parte in imprese minerarie o immobiliari. Gli investimenti erano fatti in nome di Corporazioni fasulle e da persone che rappresentavano segretamente il pastore.
Sulla questione del grano miracoloso, il Tribunale ottenne che si procedesse ad un’inchiesta minuziosa allo scopo di dimostrare che non aveva qualità eccezionali che erano attribuite dalla letteratura di Russell.
Dai testi fatti sotto il controllo del Governo, dimostrarono che questo grano era di qualità superiore a quello di altre qualità in circolazione. E’ interessante notare, merito al grano, che non apparteneva ad un amico del pastore come si pretendeva, ma proprio a Russell stesso. Infatti, la terra di questo agricoltore faceva parte delle proprietà della “UNITED CEMENTERIES COMPANY” (sic), una compagnia di gestione della Watch Tower che Russell controllava e possedeva con la moglie la maggioranza delle loro azioni. Russell vendeva dunque del grano che gli apparteneva. Aggiungiamo un altro fatto, stabilito dalla difesa. Nel 1911, questo grano era stato messo in vendita al prezzo di cinque dollari la libbra.
All’uscita del processo il Tribunale comunicò alla giuria che le lasciava la cura di pronunciarsi sull’esatto significato dell’articolo incriminato precisando tuttavia che per ottenere il rinvio della querela, la difesa doveva aver risposto con la soddisfazione della giuria a tutte le accuse che vi sono contenute.
Il 28 gennaio 1913, la giuria rese un verdetto a favore del Daily Eagle. Il 5 febbraio l’avvocato di Russell chiede alla Corte di respingere il verdetto e di istituire un altro processo. Questa mozione fu respinta. Il pastore dovette pagare al direttore del giornale 115 dollari di spese. Portò poi la causa in appello alla Divisione d’Appello della Corte Suprema dello Stato di New York, ma questa Corte confermò la decisione presa dalla giuria.
In conclusione diciamo, che questo processo rivela un aspetto importante della personalità del pastore Russell. Se la propaganda che egli fece in favore del suo movimento è notevole, insegna l’imminenza della fine del mondo, cura ugualmente i suoi interessi personali, accresce la sua fortuna, assicurando alle numerose imprese che dirige dei mezzi efficaci di finanziamento.
(Tratto da: “Sciency Ecclesiastique” nr. 10 – 3/10/1958, pp. 497/519, dal titolo: “Le dossier du Pasteur Russell” di Robert Toupin)
Ciao. Ilnonnosa
esorbitante una quantità di grano chiamato “GRANO MIRACOLOSO”
Nel mese di settembre 1911 il “Brooklyn Daily Eagle” aveva pubblicato qualche articolo sul pastore Russell accompagnata da una caricatura avente per titolo “Easy money Puzzle” e mostrando il pastore interpellato in termini laconici da un rappresentante della “BANCA UNION DI BROOKLYN” your are wasting time, come on in ere alla base della caricatura.
In questi articoli, il giornale denunciava la vendita a prezzo esorbitante una quantità di grano chiamato “Grano Miracoloso” di cui un amico del pastore metteva a disposizione dei sottoscrittori del periodico “La Torre di Guardia”. Il giornale mentre pretendeva che questo grano cosiddetto miracoloso era di qualità superiore rispetto a un altro, condannava che si vendesse a causa di certe sue qualità, dette soprannaturali a un prezzo esorbitante.
Nel mese di ottobre del 1911, il pastore intenta un’azione per danni per diffamazione, il giornale Daily Eagle, per 100.000 dollari provocando un’azione giudiziaria. In assenza di Russell, trattenuto in Inghilterra per affari, il tribunale tenne seduta alla fine di gennaio del 1913, alla Corte della contea do Kings, Brooklyn, dove aveva sede la Corte Suprema dello Stato di New York.
Gli avvocati di Russell dimostrarono che non si poteva attaccare la reputazione del pastore senza compromettere seriamente la predicazione della sua dottrina, e che d’altra parte, il suo giornale non ha nessun diritto di criticare i metodi di apostolato che il pastore credeva di dover impiegare. A loro avviso l’unico motivo dell’editore, associando così il nome del pastore alle operazioni fraudolente dei direttori della “BANCA UNION” era di smascherarlo accusandolo di estorcere denaro al popolo a buon mercato.
La difesa fece valere la verità delle asserzioni contenute nell’articolo incriminato. Evocò inoltre tutto un insieme di fatti tendente a dimostrare che il pastore era animato da motivi interessati e che cercava di ingannare il pubblico. Tra questi fatti la difesa richiama i seguenti:
1) Il pastore controllava alcune Corporazioni fra le quali la Watch Tower and Tract Society e la Pulpit People’s Association.
2) Con la pubblicazione e la distribuzione di una grande quantità di letteratura e grazie ai missionari inviati in ogni parte, il pastore denunciava tutte le altre religioni come false e ciò al fine di promuovere il suo insegnamento sulla fine del mondo che doveva accadere nel 1914. Infine molte persone credendo alla fine del mondo imminente avevano fatto il sacrificio dei loro beni materiali, denaro e proprietà, con la speranza di far parte del nuovo gruppo degli eletti secondo ciò che il pastore chiamava nuova terra. Insomma secondo la difesa la dottrina di rinuncia che il pastore predicava al suo gregge si riduceva a ciò: molte persone avevano ceduto i loro beni per testamento, al pastore o alle Corporazioni che dirigeva con la certezza che avrebbero ricevuto dei redditi per tutta la loro vita.
Il denaro che il pastore aveva ricevuto agendo in questo modo, serviva alla diffusione della sua dottrina soprattutto allo sviluppo dei suoi propri interessi. A sentire la difesa, questo denaro era investito per una buona parte in imprese minerarie o immobiliari. Gli investimenti erano fatti in nome di Corporazioni fasulle e da persone che rappresentavano segretamente il pastore.
Sulla questione del grano miracoloso, il Tribunale ottenne che si procedesse ad un’inchiesta minuziosa allo scopo di dimostrare che non aveva qualità eccezionali che erano attribuite dalla letteratura di Russell.
Dai testi fatti sotto il controllo del Governo, dimostrarono che questo grano era di qualità superiore a quello di altre qualità in circolazione. E’ interessante notare, merito al grano, che non apparteneva ad un amico del pastore come si pretendeva, ma proprio a Russell stesso. Infatti, la terra di questo agricoltore faceva parte delle proprietà della “UNITED CEMENTERIES COMPANY” (sic), una compagnia di gestione della Watch Tower che Russell controllava e possedeva con la moglie la maggioranza delle loro azioni. Russell vendeva dunque del grano che gli apparteneva. Aggiungiamo un altro fatto, stabilito dalla difesa. Nel 1911, questo grano era stato messo in vendita al prezzo di cinque dollari la libbra.
All’uscita del processo il Tribunale comunicò alla giuria che le lasciava la cura di pronunciarsi sull’esatto significato dell’articolo incriminato precisando tuttavia che per ottenere il rinvio della querela, la difesa doveva aver risposto con la soddisfazione della giuria a tutte le accuse che vi sono contenute.
Il 28 gennaio 1913, la giuria rese un verdetto a favore del Daily Eagle. Il 5 febbraio l’avvocato di Russell chiede alla Corte di respingere il verdetto e di istituire un altro processo. Questa mozione fu respinta. Il pastore dovette pagare al direttore del giornale 115 dollari di spese. Portò poi la causa in appello alla Divisione d’Appello della Corte Suprema dello Stato di New York, ma questa Corte confermò la decisione presa dalla giuria.
In conclusione diciamo, che questo processo rivela un aspetto importante della personalità del pastore Russell. Se la propaganda che egli fece in favore del suo movimento è notevole, insegna l’imminenza della fine del mondo, cura ugualmente i suoi interessi personali, accresce la sua fortuna, assicurando alle numerose imprese che dirige dei mezzi efficaci di finanziamento.
(Tratto da: “Sciency Ecclesiastique” nr. 10 – 3/10/1958, pp. 497/519, dal titolo: “Le dossier du Pasteur Russell” di Robert Toupin)
Ciao. Ilnonnosa