Hacker - Non c'é bavaglio che tenga

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vitale
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Hacker - Non c'é bavaglio che tenga

Messaggio da vitale »

http://orione.ilcannocchiale.it/" target="_blank" target="_blank

Wikileaks offre ai giornali un porto franco a prova di censura

http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplr ... =&sezione=" target="_blank" target="_blank

Il caso del video che ha fatto infuriare il Pentagono fa riflettere gli esperti di media

E’ diventato un caso il sito http://www.wikileaks.org" target="_blank" target="_blank fondato dall’hacker islandese Julian Assange, che macina scoop pubblicando su Internet documenti di interesse pubblico secretati dai governi e protegge le sue fonti fino all’attivismo estremo.

«Per censurarci, dovrebbero smantellare l’intera Internet» assicura Assange.

Il futuro del giornalismo è Wikileaks?, si sono chiesti sgomenti esperti di media riuniti a una conferenza sul giornalismo di innovazione alla Stanford University, secondo cui ci deve essere differenza tra giornalismo e semplicemente sfornare informazioni.

Sul sito di Wikileaks non c’è un recapito, eppure è il punto di riferimento per chiunque voglia esporre malaffari in forma anononima. Esiste da tre anni, ma è al centro dell’attenzione da quando il mese scorso ha ottenuto e pubblicato un video militare che mostra un attacco di un elicottero Usa su civili iracheni, in cui restano uccisi tra gli altri anche due giornalisti Reuters: il video ha fatto il giro della Rete mettendo in difficoltà il Pentagono, che notoriamente accetta solo giornalisti «embedded» e - infuriato - ha aperto una caccia aperta al fondatore del sito.

Uno scandalo che ricorda quello della pubblicazione dei Pentagon Papers durante la guerra in Vietnam negli anni ‘70:

«L’uomo più pericoloso d’Islanda» titola The Economist pubblicando la foto-segnaletica del biondo e sorridente Assange.

La segretezza fa parte della strategia di Wikileaks per permettere al sito di continuare il suo lavoro senza interferenze dai governi. Il messaggio a chi controlla l’informazione è: potete essere trasparenti voi, o lo saremo noi per voi.

Mi sembra interessante, alla luce della diatriba italiana sulla cosiddetta "legge-bavaglio" che riguarda intercettazioni e libertà di informazione...

http://www.lastampa.it/lacucinadeigiornali" target="_blank" target="_blank

http://news.cnet.com/1606-2_3-50088774.html" target="_blank" target="_blank

http://www.economist.com/blogs/democrac ... /wikileaks" target="_blank" target="_blank

http://www.thedailybeast.com/cheat-shee ... a-mystery/" target="_blank" target="_blank

http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/co ... ews&sub=AR" target="_blank" target="_blank

http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/co ... 01100.html" target="_blank" target="_blank

http://www.telegraph.co.uk/news/worldne ... video.html" target="_blank" target="_blank

+ Legge intercettazioni, preoccupazione per nuovi obblighi di rettifica anche per i blog
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Vincy
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Messaggio da Vincy »

La parola HACKER è spesso usata negativamente. Ma in realtà ha un connotato positivo.

DEFINIZIONE DI "HACKER":
<<Persona che si diverte ad esplorare i dettagli dei sistemi di programmazione e come espandere le loro capacità, a differenza di molti utenti, che preferiscono imparare solamente il minimo indispensabile.>>

Segue citazione da:
"La conoscenza è potere" (Jared Mason Diamond, biologo e fisiologo, nel libro "Armi, acciaio e malattie", premio Pulitzer nel 1997):

<<Non è per darmi delle arie. Non è perché mi considero speciale. Io faccio parte di una élite di persone la cui selezione è durissima e inizia fin dall'infanzia. Non dovrebbe stupirti: se stai leggendo questo testo significa che ne fai parte anche tu.
Noi siamo quelli che da piccoli smontavamo qualsiasi oggetto in pezzi minuti perché volevano capirne il funzionamento.
Siamo gli stessi che non vogliono sentir parlare di roba preconfezionata: il divertimento non sta nell'utilizzo ma nella creazione.
Siamo quelli che considerano il Lego come sistema di prototipazione, che pensano che gli installer siano comode scorciatoie ma se mancassero sarebbe lo stesso.
Siamo quelli che non si accontentano mai di sapere qualcosa: vogliono scavare in profondità, arrivare a comprendere qualsiasi genere di meccanismo.
Siamo quelli che pensano che tutto si può riciclare e riutilizzare perché con il software facciamo esattamente questo: non buttiamo mai nulla perché non si sa mai che torni utile tra un po'.
Per questo affermo che siamo una élite: a fronte di un mondo in cui la conoscenza superficiale delle cose, di qualsiasi cosa, è vista come la normalità, quasi come un pregio, noi non ci accontentiamo mai. Abbiamo sempre dentro quella voce che ci spinge a immaginare di usare qualcosa per scopi diversi da quelli previsti, che ci invita a guardare oltre la confezione e a giudicare ogni prodotto smontandolo pezzo per pezzo.
Non sappiamo tutto di tutto e questa è, in fondo, la nostra fortuna: ogni giorno ci spingiamo un po' più in là e la maggior parte di noi abbandona qualcosa quando si rende conto di conoscerla troppo, quando conosce troppi dettagli.
Siamo grandi bambini curiosi che ridono di chi si ferma alla superficie di un mondo che è fatto di dettagli tutti da scoprire.>>

http://www.hackerjournal.it" target="_blank" target="_blank

http://www.hackersmagazine.it" target="_blank" target="_blank
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Roxy
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Messaggio da Roxy »

in effetti quelli che fanno danni si chiamo cracker e sono dannosi mentre al contrario di quanto si pensa gli hacker sono in realtà i BUONI
L'esperienza è quello che ottieni , quando non ottieni quello che desideri
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Vincy
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Messaggio da Vincy »

Roxy ha scritto:in effetti quelli che fanno danni si chiamo cracker e sono dannosi mentre al contrario di quanto si pensa gli hacker sono in realtà i BUONI
:quoto100:
Grazie Roxy.
Almeno uno che ha apprezzato e commentato il mio post!! :sorriso: :sorriso:
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MatrixRevolution
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Messaggio da MatrixRevolution »

Mi ricordo che quando venne messo online il sito della rivista hackermagazine, dopo solo 24 ore il sito era stato "violato" da decine di hackers che avevano eseguito il "defacing" dell'home-page aggiungendo firme e messaggi vari.
Io comprai i primi due numeri della rivista e poi smisi abbastanza deluso dalle tecniche dilettantesche ivi pubblicate...

Spero che la rivista sia migliorata nel frattempo...
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Roxy
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Messaggio da Roxy »

prego Vincy , si ho apprezzato il tuo intervento.
per MatrixRevolution hackermagazine è una rivista da edicola e come tale ovviamente non può addentrarsi nel mondo hacker , al limite può spiegare quello che c'è in superficie con tecniche blande e alla portata di tutti.In realtà spesso gli hacker (quelli veri) sono in primis dei programmatori ed utilizzano tecniche non propiamente legali , motivo percuì tale tecniche non potranno MAI essere pubblicate su una rivista "pubblica" ...MORALE della favola HACKERMAGAZINE si chiama cosi ma in realtà con il mondo hacker non ha nulla a che fare o quasi.
ERGO se vuoi capire le tecniche devi fare 2 cose la 1° prepararti ad avere il pc infetto la 2° cercare in rete notizie ed informazioni , ovviamente in inglese.
L'esperienza è quello che ottieni , quando non ottieni quello che desideri
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Mauro
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Messaggio da Mauro »

MatrixRevolution ha scritto:Mi ricordo che quando venne messo online il sito della rivista hackermagazine, dopo solo 24 ore il sito era stato "violato" da decine di hackers che avevano eseguito il "defacing" dell'home-page aggiungendo firme e messaggi vari.
Io comprai i primi due numeri della rivista e poi smisi abbastanza deluso dalle tecniche dilettantesche ivi pubblicate...

Spero che la rivista sia migliorata nel frattempo...
Le riviste ci sono ancora, però ci sono alcuni siti "clandestini" dove fanno dei corsi, però la permanenza è breve, cambiano di continuo per non farsi beccare. Confermo che la tecnica è dilettantesca.
vitale
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Messaggio da vitale »

Concordo con quanto avete esposto eppoi basta stare in campana.

:ciao:
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