Dio o i vostri figli
Moderatore: Cogitabonda
Dio o i vostri figli
Nel film "wordls apart " la protagonista chiede al padre "vuoi più bene a Dio o a me?
"a Dio ",
voi cosa avreste risposto?
Luciano
"a Dio ",
voi cosa avreste risposto?
Luciano
penso che la maggior parte dei testimoni di Geova difficilmente avrebbero risposto in maniera diretta e schietta, vedo molto più probabile una lunga risposta argomentata nel quale si spiega il perchè Geova è il nostro creatore, che ci chiede esclusiva devozione, di essere messo al primo posto etc...
... comunque alla fine il senso della risposta credo sarebbe stato sempre quello: "voglio più bene a Dio perchè lui ha creato tutte le cose, perchè mi salverà e anzi, devi pure sentirti in colpa tu che mi hai fatto una domanda del genere".
...
questa religione riescie incredibilmente a sovrastare l'amore naturale che un genitore ha per i figli...
... comunque alla fine il senso della risposta credo sarebbe stato sempre quello: "voglio più bene a Dio perchè lui ha creato tutte le cose, perchè mi salverà e anzi, devi pure sentirti in colpa tu che mi hai fatto una domanda del genere".
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questa religione riescie incredibilmente a sovrastare l'amore naturale che un genitore ha per i figli...
Ultima modifica di Gecko il 05/07/2010, 22:33, modificato 1 volta in totale.
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- Muscoril-Matisse
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Luciano ha scritto:Nel film "wordls apart " la protagonista chiede al padre "vuoi più bene a Dio o a me?
"a Dio ",
voi cosa avreste risposto?
Luciano
R: A Dio, perchè mi ha dato i miei figli che amo al disopra di tutto.
Matisse
PS Dio, ovviamente quello vero.
La verita' non danneggia mai una giusta causa. M. K. GANDHI
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- rosadeldeserto75
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Rispondo da madre:
Posso essere devota e adorare solo Dio ma l'amore più grande ed intenso sento solo per i miei figli. Se l'amore si potesse misurare sulla scala dei valori in cima sono le mie due creature.
Comunque sono grata di aver avuto la possibilità di avere una bella famiglia e due splendide bambine. Ringrazio Dio tutti i giorni.
Ma l'amore e rispetto che sento verso di Lui non arriva dalla mia anima, arriva dalla ragione, cervello.
Per adesso è così.
Ho risposto da madre imperfetta.
Posso essere devota e adorare solo Dio ma l'amore più grande ed intenso sento solo per i miei figli. Se l'amore si potesse misurare sulla scala dei valori in cima sono le mie due creature.
Comunque sono grata di aver avuto la possibilità di avere una bella famiglia e due splendide bambine. Ringrazio Dio tutti i giorni.
Ma l'amore e rispetto che sento verso di Lui non arriva dalla mia anima, arriva dalla ragione, cervello.
Per adesso è così.
Ho risposto da madre imperfetta.
Victoria
[Amare il prossimo è amare Dio.]
Se uno dirà: io amo Dio. Ma quale Dio? Perché lo amiamo? Perché lui stesso per primo ci ha amati e ci ha fatto dono di amarlo. Egli ha amato noi che eravamo empi, per renderci pii; ingiusti, per renderci giusti; ammalati, per renderci sani. Dunque anche noi amiamolo perché per primo ci ha amati. Interroga ciascuno singolarmente e ti dica se ama Dio. Ciascuno grida, ciascuno confessa: io lo amo; lui lo sa. Ma c’è un’altra domanda da fare. Dice Giovanni: Se uno dirà: io amo Dio, ma poi odia suo fratello, è impostore. Quale prova si ha di ciò? Eccola: Chi non ama il suo fratello che vede, come potrà amare Dio, che non vede? (1 Gv 4,20). Dunque, chi ama il fratello, ama anche Dio? Inevitabilmente ama Dio, inevitabilmente ama l’amore stesso. Si può forse amare il proprio fratello e non amare l’amore? È inevitabile che ami l’amore. Ma costui ama Dio appunto perché ama l’amore stesso? Proprio così. Amando l’amore, ama Dio. Hai forse dimenticato che poco prima Giovanni ha detto: Dio è amore? Se Dio è amore, chiunque ama l’amore ama Dio. Ama dunque tuo fratello e sta’ sicuro (cfr. 1 Gv 4,8-16). Tu non puoi dire: Amo il fratello ma non amo Dio. Allo stesso modo che menti quando dici: Amo Dio, se non ami il fratello; così ti inganni, quando dici: io amo il fratello, e poi ritieni di non amare Dio. Necessariamente, amando il fratello, ami l’amore stesso. L’amore infatti è Dio; e chi ama il proprio fratello, necessariamente ama Dio. Ma se non ami il fratello che vedi, come puoi amare Dio che non vedi? Perché questi non vede Dio? Perché non possiede l’amore stesso. Perciò non vede Dio, perché appunto non possiede l’amore; e non possiede l’amore perché non ama il fratello; quindi non vede Dio, proprio perché non possiede l’amore. Ma se ha l’amore, vede Dio, perché Dio è amore; ed il suo occhio viene sempre più purificato dall’amore, per essere in grado di vedere quella sostanza incommutabile che è Dio, e per poter sempre godere della sua presenza e in eterno gioirne insieme con gli angeli. Ma ora corra in tal modo che possa poi rallegrarsi, quando sarà nella patria. Non ami il pellegrinaggio, non ami la via: tutto consideri amaro, ad eccezione di colui che lo chiama, fino al momento in cui non ci congiungeremo con lui e potremo dire ciò che fu detto nel salmo: Hai mandato in perdizione tutti quelli che si sono prostituiti lontano da te. Chi sono questi fornicatori? Quelli che se ne vanno via da lui per amare il mondo. Tu in che posizione sei? Prosegue il salmo: Per me è buona cosa stare vicino al Signore (Sal 72,27-28). Tutto il mio bene è questo: attaccarmi a Dio gratuitamente. Se tu interrogassi il salmista e gli dicessi: perché aderisci a Dio? e ti rispondesse: per avere dei doni da lui; e tu gli chiedessi: quali doni? Lui stesso ha fatto il cielo e la terra: che cosa deve ancora donarti? Già aderisci a lui: trova di meglio ed egli te lo dona.
AGOSTINO, Commento alla Prima lettera di Giovanni
Se uno dirà: io amo Dio. Ma quale Dio? Perché lo amiamo? Perché lui stesso per primo ci ha amati e ci ha fatto dono di amarlo. Egli ha amato noi che eravamo empi, per renderci pii; ingiusti, per renderci giusti; ammalati, per renderci sani. Dunque anche noi amiamolo perché per primo ci ha amati. Interroga ciascuno singolarmente e ti dica se ama Dio. Ciascuno grida, ciascuno confessa: io lo amo; lui lo sa. Ma c’è un’altra domanda da fare. Dice Giovanni: Se uno dirà: io amo Dio, ma poi odia suo fratello, è impostore. Quale prova si ha di ciò? Eccola: Chi non ama il suo fratello che vede, come potrà amare Dio, che non vede? (1 Gv 4,20). Dunque, chi ama il fratello, ama anche Dio? Inevitabilmente ama Dio, inevitabilmente ama l’amore stesso. Si può forse amare il proprio fratello e non amare l’amore? È inevitabile che ami l’amore. Ma costui ama Dio appunto perché ama l’amore stesso? Proprio così. Amando l’amore, ama Dio. Hai forse dimenticato che poco prima Giovanni ha detto: Dio è amore? Se Dio è amore, chiunque ama l’amore ama Dio. Ama dunque tuo fratello e sta’ sicuro (cfr. 1 Gv 4,8-16). Tu non puoi dire: Amo il fratello ma non amo Dio. Allo stesso modo che menti quando dici: Amo Dio, se non ami il fratello; così ti inganni, quando dici: io amo il fratello, e poi ritieni di non amare Dio. Necessariamente, amando il fratello, ami l’amore stesso. L’amore infatti è Dio; e chi ama il proprio fratello, necessariamente ama Dio. Ma se non ami il fratello che vedi, come puoi amare Dio che non vedi? Perché questi non vede Dio? Perché non possiede l’amore stesso. Perciò non vede Dio, perché appunto non possiede l’amore; e non possiede l’amore perché non ama il fratello; quindi non vede Dio, proprio perché non possiede l’amore. Ma se ha l’amore, vede Dio, perché Dio è amore; ed il suo occhio viene sempre più purificato dall’amore, per essere in grado di vedere quella sostanza incommutabile che è Dio, e per poter sempre godere della sua presenza e in eterno gioirne insieme con gli angeli. Ma ora corra in tal modo che possa poi rallegrarsi, quando sarà nella patria. Non ami il pellegrinaggio, non ami la via: tutto consideri amaro, ad eccezione di colui che lo chiama, fino al momento in cui non ci congiungeremo con lui e potremo dire ciò che fu detto nel salmo: Hai mandato in perdizione tutti quelli che si sono prostituiti lontano da te. Chi sono questi fornicatori? Quelli che se ne vanno via da lui per amare il mondo. Tu in che posizione sei? Prosegue il salmo: Per me è buona cosa stare vicino al Signore (Sal 72,27-28). Tutto il mio bene è questo: attaccarmi a Dio gratuitamente. Se tu interrogassi il salmista e gli dicessi: perché aderisci a Dio? e ti rispondesse: per avere dei doni da lui; e tu gli chiedessi: quali doni? Lui stesso ha fatto il cielo e la terra: che cosa deve ancora donarti? Già aderisci a lui: trova di meglio ed egli te lo dona.
AGOSTINO, Commento alla Prima lettera di Giovanni
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Interessante come sia il padre a punire la figlia e non Dio...tipico della cultura religiosa dei tdg, se la figlia sbagliasse di fronte a Dio si dovrebbe lasciare il giudizio a Dio in persona, invece no, lui sceglie Dio e allo stesso tempo taglia tutti i contatti con la figlia per punire le sue scelte, mi viene in mente un titolo di un vecchio spaghetti western, però leggermente modificato: " Dio da il libero arbitrio, io no!"
- Gabriella Prosperi
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Il mio amore per Dio deve riflettersi in ogni mia azione, anche e soprattutto verso i figli.
E deve essere come quello che Lui mi mostra.
Devo amarli, proteggerli, renderli autonomi, devo essere pronto a perdonarli, ad aiutarli a rialzarsi, mai giudice ma insegnante, lasciandoli, però, sempre liberi di scegliere.
In questo modo, ogni tipo di amore integra l'altro, non c'è preminenza, ma consolidamento.
Gabriella
E deve essere come quello che Lui mi mostra.
Devo amarli, proteggerli, renderli autonomi, devo essere pronto a perdonarli, ad aiutarli a rialzarsi, mai giudice ma insegnante, lasciandoli, però, sempre liberi di scegliere.
In questo modo, ogni tipo di amore integra l'altro, non c'è preminenza, ma consolidamento.
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La cosa più difficile a questo mondo? Vivere! Molta gente esiste, ecco tutto.Oscar Wilde
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Io non credo che si possa fare una domanda del genere , non ha senso .. mi spiego Dio non chiede a Noi di amarlo predominando gli altri amori ,perchè a questo punto bisognerebbe chiedersi se amiamo Dio come Cristo e via a scendere , Dio ci chiede amore nel contesto delle regole e della Libertà , contestualmente alla nostra Vita da Cristiani
Presentazione : Chi sono
Mio figlio é il frutto del mio corpo - é lui il mio amore piú grande.
La stessa domanda si potrebbe fare alla mamma di due gemelli: al quale dei due vuoi piú bene?
Secondo me l´amore si "trasmette" verso i figli e non verso i genitori. Dunque nemmeno il nostro Creatore dovrebbe pretendere che il nostro amore per lui (come Padre) sia maggiore che verso i nostri figli. Forse sbaglio, ma ragionando sia come figlia sia come mamma.....
La stessa domanda si potrebbe fare alla mamma di due gemelli: al quale dei due vuoi piú bene?
Secondo me l´amore si "trasmette" verso i figli e non verso i genitori. Dunque nemmeno il nostro Creatore dovrebbe pretendere che il nostro amore per lui (come Padre) sia maggiore che verso i nostri figli. Forse sbaglio, ma ragionando sia come figlia sia come mamma.....
«Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi.»
C'è una forza motrice più forte del vapore, dell'elettricità e dell'energia atomica: la volontà.Albert Einstein
"Mi piacciono le persone che....no, niente. Mi piacciono gli animali"
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- Vincy
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Un tdg fedele e leale al suo Dio, un vero tdg, non avrebbe esitazioni a rispondere:
Voglio più bene a Dio!!
E poi ti prenderebbero la scrittura di Luca 14:26, dove Gesù dice:
“Se qualcuno viene a me e non odia suo padre e la madre e la moglie e i figli e i fratelli e le sorelle, sì, e perfino la sua propria anima, non può essere mio discepolo."
Poi ti spiegheranno come dice la Torre di Guardia 1 ottobre 1995, pag.8:
<<Ovviamente Gesù non voleva dire che i suoi seguaci dovessero letteralmente odiare i propri familiari, dato che comandò di amare addirittura i nemici. (Matteo 5:44) Con quelle parole Gesù intendeva dire che i suoi seguaci devono amare i familiari meno di quanto amano Dio. (Confronta Matteo 6:24). In armonia con questo intendimento, la Bibbia dice che Giacobbe ‘odiava’ Lea e amava Rachele, nel senso che non amava Lea quanto la sorella Rachele. (Genesi 29:30-32) Gesù disse che dovremmo odiare, cioè amare meno di Geova, la nostra stessa “anima”, o vita!>>
Dimenticavo un particolare, però.
Se il figlio è un disassociato adulto che vive fuori da casa dei suoi l'odio verso di lui non significa più amare un po' meno, ma comunque amare.
Nel suo caso significa proprio odiarlo, almeno nelle azioni, perché il genitore interrompe completamente i rapporti con lui, salvo per cose inevitabili familiari, che non avvengono quasi mai.
Ma d'altronde Gesù stesso lo dice!!!
Voglio più bene a Dio!!
E poi ti prenderebbero la scrittura di Luca 14:26, dove Gesù dice:
“Se qualcuno viene a me e non odia suo padre e la madre e la moglie e i figli e i fratelli e le sorelle, sì, e perfino la sua propria anima, non può essere mio discepolo."
Poi ti spiegheranno come dice la Torre di Guardia 1 ottobre 1995, pag.8:
<<Ovviamente Gesù non voleva dire che i suoi seguaci dovessero letteralmente odiare i propri familiari, dato che comandò di amare addirittura i nemici. (Matteo 5:44) Con quelle parole Gesù intendeva dire che i suoi seguaci devono amare i familiari meno di quanto amano Dio. (Confronta Matteo 6:24). In armonia con questo intendimento, la Bibbia dice che Giacobbe ‘odiava’ Lea e amava Rachele, nel senso che non amava Lea quanto la sorella Rachele. (Genesi 29:30-32) Gesù disse che dovremmo odiare, cioè amare meno di Geova, la nostra stessa “anima”, o vita!>>
Dimenticavo un particolare, però.
Se il figlio è un disassociato adulto che vive fuori da casa dei suoi l'odio verso di lui non significa più amare un po' meno, ma comunque amare.
Nel suo caso significa proprio odiarlo, almeno nelle azioni, perché il genitore interrompe completamente i rapporti con lui, salvo per cose inevitabili familiari, che non avvengono quasi mai.
Ma d'altronde Gesù stesso lo dice!!!
"La mente che rinuncia, una volta per tutte, ad una speranza inutile, riceve come ricompensa una serenità crescente." - Raymond Victor FRANZ.
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- Utente Junior
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- Iscritto il: 22/12/2009, 15:55
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Altre correnti religione che spiegazione danno di queste scritture?Vincy ha scritto:Un tdg fedele e leale al suo Dio, un vero tdg, non avrebbe esitazioni a rispondere:
Voglio più bene a Dio!!
E poi ti prenderebbero la scrittura di Luca 14:26, dove Gesù dice:
“Se qualcuno viene a me e non odia suo padre e la madre e la moglie e i figli e i fratelli e le sorelle, sì, e perfino la sua propria anima, non può essere mio discepolo."
Poi ti spiegheranno come dice la Torre di Guardia 1 ottobre 1995, pag.8:
<<Ovviamente Gesù non voleva dire che i suoi seguaci dovessero letteralmente odiare i propri familiari, dato che comandò di amare addirittura i nemici. (Matteo 5:44) Con quelle parole Gesù intendeva dire che i suoi seguaci devono amare i familiari meno di quanto amano Dio. (Confronta Matteo 6:24). In armonia con questo intendimento, la Bibbia dice che Giacobbe ‘odiava’ Lea e amava Rachele, nel senso che non amava Lea quanto la sorella Rachele. (Genesi 29:30-32) Gesù disse che dovremmo odiare, cioè amare meno di Geova, la nostra stessa “anima”, o vita!>>
Dimenticavo un particolare, però.
Se il figlio è un disassociato adulto che vive fuori da casa dei suoi l'odio verso di lui non significa più amare un po' meno, ma comunque amare.
Nel suo caso significa proprio odiarlo, almeno nelle azioni, perché il genitore interrompe completamente i rapporti con lui, salvo per cose inevitabili familiari, che non avvengono quasi mai.
Ma d'altronde Gesù stesso lo dice!!!
- domingo7
- Veterano del Forum
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- Iscritto il: 21/07/2009, 19:06
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Penso che amiamo in modo corretto, sano e disinteressato i nostri cari
solo se il vero amore di Dio ci ispira e ci illumina....
se l'amore di Dio è taroccato o inquinato da egoismo, errori o eresie
saremo un po' meno ispirati ed illuminati....
almeno credo.....
solo se il vero amore di Dio ci ispira e ci illumina....
se l'amore di Dio è taroccato o inquinato da egoismo, errori o eresie
saremo un po' meno ispirati ed illuminati....
almeno credo.....
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Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
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