Mario70 ha scritto:
È lo stesso discorso dell'anima umana, la realtà dell'uomo secondo la teologia cattolica risiede in quest'anima che in-forma l'uomo (se non hai mai letto qualcosa al riguardo facci un giro è interessante e va oltre la dicotomia greca di anima e corpo:
https://www.toscanaoggi.it/Rubriche/Ris ... -cristiana),
allo stesso modo esisterebbe una realtà parallela o se preferisci una dimensione spirituale non verificabile con il metodo scientifico dentro la quale esisterebbe Dio gli angeli I santi, affascinante anche il discorso dell'uomo pneumatikos risorto...
Insomma caro Mauro, non essendo tutto questo verificabile con gli unici mezzi che disponiamo, potrebbero essere interessanti speculazioni umane filosofiche comunque affascinanti (almeno per me) al pari di altre orientali, o magari questa dimensione parallela esiste veramente e noi non ci abbiamo capito niente, non potendo dare una risposta rimango agnostico.
Esatto, è lo stesso discorso discorso dell'anima umana.
Leggendo l'articolo la definizione è piuttosto fumosa. Viene definita come componente spirituale dell'essere umano e si parla di "principio vitale" in associazione, ma non mi viene detto se la Coscienza sia parte dell'anima o del corpo (o una collaborazione tra i due). O se i componenti emotivi ne siano compresi o meno.
Il punto è che come concetto si fonda sui principi Aristotelici relativi alla natura del pensiero, e questa è la fondazione stessa della concezione dell'esistenza di una "dimensione" spirituale non materiale e che sarebbe non indagabile (comodo eh?
).
Ora, se prendiamo un uomo dell'antichità o del medio evo e lo me metti di fronte ad un albero ed una pietra e me lo metti di fronte al quesito "cosa distingue questi due oggetti?" e si risponde che in uno c'è un "principio vitale", in qualsiasi modo poi lo definisca se scintilla divina o altro, ci sta.
Con i mezzi che ha per analizzare la Natura è un modello che gli spiega in modo funzionale e coerente con ciò che conose la realtà delle cose.
Quel modello però oggi non è più valido.
Chimica organica ed inorganica, il metabolismo e soprattutto il DNA rendono quel modello del tutto obsoleto. In base alle conoscenze che abbiamo oggi quel modello non spiega ciò che possiamo osservare, e ne abbiamo elaborati di nuovi che non hanno necessità alcuna di un "principio vitale". E' invero tutto li, nella composizione fisica della pietra e dell'albero.
Ogggi però sappiamo anche che gli elementi che compongono una roccia possono nel tempo andare a comporre una pianta (ed altro) così come il materiale che compone una pianta più andare a concorrere al formarsi di strati geologici ed essere quindi inglobati a livello anche molecolare all'interno di nuove rocce.
Il modello del principio vitale quindi decade, diventa del tutto non necessario e non più dedotto dall'osservazione della Natura.
Se poi ci spostiamo ai principi Aristotelici che danno vita al dualismo tra mondo spirituale e mondo materiale si entra negli enunciati che fece sulla natura del pensiero, dai quali dedusse ci dovessero essere due "nature" diverse.
Aristotele però purtroppo disse una serie di fesserie di grosso peso, errori madornali che vengono purtroppo ancora sdoganati per validi in diverse situazioni.
Anche qui, i modelli Aristotelici sul pensiero sono decaduti da quando, a partire dalla metà degli anni '50 dello scorso secolo si è iniziato a studiare il cervello in relazione al pensiero.
se mi decadono le osservazioni Aristoteliche sulla natura del pensiero mi decade anche il dualismo tra mondo spirituale e mondo materiale.
Se poi aggiungo anche l'Informazione al "mondo materiale", e questa è entità fisica e della Fisica e si sostituisce completamente ai Qualia Arisotelici ecco che pure il mondo spirituale non ha più motivo di sussistere. Non è più deducibile dalle osservazioni in quanto queste mi descrivono una natura della realtà assai diversa ed incompatibile con quella che poteva essere osservata in precedenza in assenza degli odierni strumenti di misura.
nel momento in cui si prende consapevolezza che coscienza, sentimento e qualsiasi altra "qualità" del pensiero è opera e funzione cerebrale, questa altra dimensione diversa dalla "materia" non ha più senso, non serve (principio di economia o di Rasoio di Occam).
La natura stessa di ciò che definiamo "materia" è completamente diverso da quello che avevamo già solo un 150 anni fa. Aria, Fuoco, Terra e Acqua. Mo lo sappiamo che è una fregnaccia ma ai tempi aveva un senso, ed in ambienti esoterici vengono ancora perpretati. Ma restano un modello di definizione della Natura più che ben falsificato.
La percezione di ciò che è il "corpo" di un essere umano. Cellule, molecole, atomi e di nuovo DNA ed informazione, neuroni e trasmissione/elaborazione delle informazioni prodotte tra impulsi esterni e dati interni.
Insomma, ci troviamo con una natura del nostro pensiero, con una "anima" che non in-forma ma è Informazine, del tutto fisica, materiale, analizzabile e misurabile dalla Scienza e secondo metodo scientifico.
Abbiamo un "mondo spirituale" che non ha alcun motivo per essere supposto e ci è del tutto inutile per spiegare la realtà.
spero di essermi spiegato con almeno metà la chiarezza che avrei voluto.