animasalvata ha scritto:Rispondo ad Achille.
Innanzitutto lo ripeto non sono tdg, non frequento le loro comunità e su tanti altre cose la penso diversamente da loro. A me interessa capire quello che la Bibbia al di la dei colori religiosi. Per me la verità non ha colore e sono uno che come Cristo darebbe importanza anche ad un singolo jota della bibbia. Anche una singola lettera potrebbe cambiare il significato.
Ma se non sei TdG hai sposato in pieno la loro dottrina sul 1914, con il loro calcolo dei 2520 anni a partire dal 607. Un insegnamento che di basi bibliche non ha nulla. E che il tempo ha più volte dimostrato essere erroneo (basti pensare alle aspettative che aveva Russell sul 1914). E’ una “dottrina” talmente assurda che non penso valga la pena nemmeno di cercare di confutarla, cosa che comunque già altri hanno fatto (vedi, per esempio, qui:
https://www.infotdgeova.it/albero-sette ... ntili.html" onclick="window.open(this.href);return false; ).
A proposito di iota, o di singole lettere, io penso che tu non ti renda conto che stai dando un’importanza a dir poco esagerata ad un verbo ebraico, usandolo come puntello per cercare di sostenere la strampalata cronologia della WTS: ti soffermi su un “filo d’erba” (che “credi” di aver visualizzato correttamente) e non noti la “prateria” di informazioni bibliche e storiche che dimostrano che le tue conclusioni o supposizioni sono errate.
E perché non lo consentirebbero? In Geremia 40,9 Gedaliah consiglia gli ebrei dicendo ''rimanete nella terra e servite il re di Babilonia''. I verbi usati li שְׁב֣ו וְעִבְד֛וּ וְיִיטַ֥ב indicano tutti l'aspetto dell'azione in corso e Gerusalemme era già stata presa. Invece in Geremia 25,11 si usano verbi al perfetto
e ciò è strano se i 70 anni di dominio babilonese sulle Nazioni era già in corso. L'aspetto verbale di Geremia 25,11 è un grattacapi.
A me non sembra affatto un grattacapo. Ripeto: ti sei fissato su un “filo d’erba”. Come avrebbe dovuto esprimersi Geremia secondo te?
Cito il cap. 25 dalla versione della CEI, che penso renda il passo in maniera più chiara:
8 Per questo dice il Signore degli eserciti: Poiché non avete ascoltato le mie parole, 9 ecco manderò a prendere tutte le tribù del settentrione, le manderò contro questo paese, contro i suoi abitanti e contro tutte le nazioni confinanti, voterò costoro allo sterminio e li ridurrò a oggetto di orrore, a scherno e a obbrobrio perenne. 10 Farò cessare in mezzo a loro le grida di gioia e le voci di allegria, la voce dello sposo e quella della sposa, il rumore della mola e il lume della lampada. 11 Tutta questa regione sarà abbandonata alla distruzione e alla desolazione e queste genti resteranno schiave del re di Babilonia per settanta anni.
Tutto risolto: la minacciata distruzione di Gerusalemme non era ancora avvenuta, quindi il futuro in riferimento a tale evento è ovvio. Ma dato che i 70 anni erano già iniziati, sia Giuda che il resto delle nazioni
avrebbero continuato a rimanere schiave di Babilonia, fino al 539, quando Babilonia cadde.
Ma anche traducendo come la Nuova Diodati o la TNM – « Tutto questo paese diventerà una desolazione e un oggetto di stupore e queste nazioni serviranno il re di Babilonia per settant'anni». – il concetto non cambia: si parla di quello che sarebbe successo a tutte le nazioni, una sottomissione di 70 anni al dominio babilonese, sottomissione che era già in corso, almeno per alcune nazioni, e che sarebbe culminata nella totale sottomissione all’egemonia babilonese per l’intera durata di 70 anni.
E che la servitù fosse già in corso lo si capisce dal cap. 27 di Geremia (TNM):
27 All’inizio del regno di Ioiachìm [
quindi anni prima della distruzione di Gerusalemme. Nota mia.], figlio di Giosìa, re di Giuda, Geremia ricevette questo messaggio di Geova: 2 “Ecco ciò che Geova mi ha detto: ‘Fatti delle cinghie e dei gioghi, e mettiteli sul collo. 3 Poi mandali al re di Èdom, al re di Mòab, al re degli ammoniti, al re di Tiro e al re di Sidóne per mezzo dei messaggeri che sono arrivati a Gerusalemme da Sedechìa, re di Giuda. 4 Da’ loro questo comando per i loro signori: “‘“Questo è ciò che dice Geova degli eserciti, l’Iddio d’Israele; questo è ciò che dovete dire ai vostri signori: 5 ‘Sono stato io con la mia grande potenza e il mio braccio potente a fare la terra, gli esseri umani e le bestie che sono sulla superficie della terra, e l’ho data a chi desidero. 6 E ora
ho dato [
Nota il presente: le nazioni erano già state date in mano a Babilonia] tutti questi paesi nelle mani di Nabucodònosor, re di Babilonia, mio servitore; gli ho dato perfino gli animali selvatici
perché lo servano. 7 Tutte le nazioni serviranno [
quindi continueranno a servire] lui, suo figlio e suo nipote, fino a quando anche per il suo paese non verrà il momento stabilito; allora molte nazioni e grandi re lo renderanno schiavo’. 8 “‘“‘Se una nazione o un regno si rifiuterà di servire Nabucodònosor, re di Babilonia, e si rifiuterà di mettere il collo sotto il giogo del re di Babilonia, io punirò quella nazione con spada, carestia ed epidemie’, dichiara Geova, ‘finché non li avrò sterminati per mano sua’. 9 “‘“‘Perciò, non ascoltate i vostri profeti, i vostri indovini, i vostri sognatori, i vostri maghi e i vostri stregoni, che vi dicono: “Non servirete il re di Babilonia”, 10 perché vi profetizzano menzogne che vi faranno portare lontano dalla vostra terra. E io vi disperderò, e voi morirete. 11 “‘“‘Ma la nazione che metterà il collo sotto il giogo del re di Babilonia e lo servirà’, dichiara Geova, ‘la lascerò rimanere nella sua terra perché la coltivi e vi abiti’”’”. 12 Anche a Sedechìa, re di Giuda, parlai nello stesso modo, dicendo: “
Mettete il vostro collo sotto il giogo del re di Babilonia e servite [
Quindi, servite ora]
lui e il suo popolo, e allora continuerete a vivere. 13 Perché tu e il tuo popolo dovreste morire di spada, carestia ed epidemie, come Geova ha detto riguardo alla nazione che non servirà il re di Babilonia? 14 Non ascoltate le parole dei profeti che vi dicono: ‘Non servirete il re di Babilonia’, perché vi profetizzano menzogne. 15 “‘Io infatti non li ho mandati’, dichiara Geova, ‘ma loro profetizzano nel mio nome menzogne; di conseguenza io vi disperderò, e voi e i profeti che profetizzano per voi morirete’”. 16 E ai sacerdoti e a tutto questo popolo dissi: “Questo è ciò che Geova dice: ‘Non ascoltate le parole dei vostri profeti che vi profetizzano: “Molto presto gli utensili della casa di Geova saranno riportati indietro da Babilonia!”, perché vi profetizzano menzogne. 17 Non ascoltateli.
Servite il re di Babilonia e continuerete a vivere. Perché questa città dovrebbe essere ridotta in rovina? ».
Quindi la servitù a Babilonia
era già iniziata, sia da parte di Giuda che da parte delle altre nazioni.
Mi dispiace ma questa non è una prova certa. La storia si fa con le scoperte ma le scoperte possono anche ribaltare ciò che si credeva già. La storia non è un monolite immutabile.
La cronologia della storia neobabilonese è la più certa e sicura del mondo antico. Esistono prove assolutamente schiaccianti della sua esattezza. Tu ragioni in maniera settaria (o “geovista”) partendo dalle tue conclusioni (errate) anziché esaminare le prove storiche e poi, basandosi su tali prove, trarre delle conclusioni (corrette). Metti in discussione i fatti storici partendo da un “filo d’erba” che
credi di aver visualizzato correttamente.
Anche la WTS, piuttosto che ammettere i propri errori, cerca di screditare le fonti storiche. Per quanto riguarda il 587 quale data della distruzione di Gerusalemme, purtroppo per te (e per la WTS) non ci sono dubbi da parte degli storici e di tutte le persone che hanno esaminato le fonti, che tale data sia corretta.
Cito un paio di studiosi (citati in maniera fuorviante dalla stessa WTS):
«…riguardo alla data del 587-6 sussiste un'incertezza di non più di un anno, mentre
la data del 597 è una delle pochissime date certe di tutto il nostro repertorio cronologico.» (Il 597 è la data della prima deportazione a Babilonia, dieci anni dopo ci fu la distruzione di Gerusalemme).
«Possiamo avere
la certezza che le date sono corrette ammettendo un margine di errore di più o meno un anno. I commenti e i giudizi della Società Torre di Guardia a proposito delle nostre incertezze sono quindi assolutamente ingiustificati. Ciò che avevo in mente era precisamente il disaccordo tra gli studiosi riguardo alla datazione della caduta di Gerusalemme nel 587 o nel 586. Studiosi eminenti divergono su questo punto, e malauguratamente non possediamo la cronaca babilonese relativa a questo periodo come è il caso per la presa di Gerusalemme nel 597 (
questa data adesso è fissata con precisione).» (Vedi qui:
https://www.infotdgeova.it/citazioni-tradite.html" onclick="window.open(this.href);return false; ).
E perché la Bibbia menziona la battaglia di Carchemish tra egiziani e babilonesi? Alla stessa maniera avrebbe potuto riportare anche l'evento che si qualificava come inizio dei 70 anni.
Ma perché questa battaglia coinvolse anche Giuda e il suo re. Quindi se ne parla perché ebbe a che fare direttamente con gli Ebrei. Tu pretendi troppo dalla “Bibbia”, cioè dalla tua personale lettura della Bibbia. La Bibbia si capisce correttamente anche tenendo conto della storia secolare che non sempre è riportata nel testo biblico. Per esempio, abbiamo già visto che la “profezia” di Geremia sulla completa devastazione dell’Egitto non si è mai avverata. E questo lo sappiamo non perché lo dice la Bibbia ma perché i fatti storici lo dimostrano.
Lo so benissimo invece. In Zaccaria è all'incirca il periodo tra la distruzione del primo tempio e la ricostruzione del secondo tempio. Il punto è un altro è l'interpretazione del numero 70. Se i 70 di Babilonia (Geremia 29,10) possono essere simbolici allora anche i 70 anni di Zaccaria possono essere simbolici. In sostanza Zaccaria 1,12 e 7,5 potrebbe non essere una prova certa che il tempio fu distrutto 70 anni letterali prima.
Che i 70 anni di Geremia possano essere una cifra simbolica è l’opinione di alcuni studiosi. Ma, come ti dicevo, secondo me sono invece 70 anni letterali, iniziati nel 609 e finiti nel 539. Interessante che la stessa WTS riconosce che secondo la Storia il dominio di Babilonia durò 70 anni: «Secondo la cronologia extrabiblica, i babilonesi dominarono Giuda e Gerusalemme per una settantina d’anni, dal 609 circa al 539, quando Babilonia venne conquistata». ("Torre di Guardia" del 1° ottobre 2011, p. 27).
Sono invece simbolici i 70 anni della sottomissione totale di Tiro (Isaia 25:15). Ecco cosa scrive la WTS:
*** ip-1 cap. 19 p. 253 par. 21 Geova abbassa l’orgoglio di Tiro ***
21 Isaia continua a profetizzare: “Deve accadere in quel giorno che Tiro dovrà essere dimenticata per settant’anni, quanti sono i giorni di un re”. (Isaia 23:15a) Dopo la distruzione della città continentale da parte dei babilonesi, la città insulare di Tiro sarà “dimenticata”. Come è stato predetto, per la durata di “un re”, cioè l’impero babilonese, la città insulare di Tiro non sarà una potenza finanziaria importante Geova, tramite Geremia, include Tiro fra le nazioni che saranno destinate a bere il vino della Sua ira, e dice: “Queste nazioni dovranno servire il re di Babilonia per settant’anni”. (Geremia 25:8-17, 22, 27) I
n realtà, dato che l’impero babilonese cade nel 539 a.E.V., la città insulare di Tiro non è soggetta a Babilonia per 70 anni interi. Evidentemente i 70 anni rappresentano il periodo più glorioso della dominazione babilonese, durante il quale la dinastia reale di Babilonia si vanta di avere innalzato il proprio trono persino al di sopra delle “stelle di Dio”. (Isaia 14:13) Diverse nazioni cadono sotto quel dominio in tempi diversi. Ma alla fine di 70 anni quel dominio crollerà.
Per quanto riguarda invece i 70 anni di Zaccaria, non possono essere simbolici in quanto si parla di digiuni che venivano fatti anno dopo anno dagli ebrei per ricordare l’assedio e la distruzione della città.
«L’anno quarto del re Dario, il quarto giorno del nono mese, detto Chisleu, la parola del Signore fu rivolta a Zaccaria. Betel aveva inviato Sarèser, alto ufficiale del re, con i suoi uomini a supplicare il Signore e a domandare ai sacerdoti addetti al tempio del Signore degli eserciti e ai profeti: "Devo io continuare a far lutto e astinenza nel quinto mese, come ho fatto in questi anni passati?". Allora mi fu rivolta questa parola del Signore degli eserciti: "Parla a tutto il popolo del paese e a tutti i sacerdoti e di’ loro: Quando avete fatto digiuni e lamenti nel quinto e nel settimo mese per questi settant’anni, lo facevate forse per me?"» (Zaccaria 7:1-5).
Il quarto anno di Dario era il 518 a.C.
Come mai il popolo faceva lutto e digiunava nel quinto mese e nel settimo? La WTS scrive che «Era osservato evidentemente il decimo giorno di quel mese (Ab), per commemorare come quel giorno Nebuzaradan, capo della guardia del corpo di Nabucodonosor, dopo due giorni d’ispezione, incendiò la città di Gerusalemme e il suo tempio. (Geremia 52:12, 13; 2 Re 25:8, 9)». Il digiuno del settimo mese voleva «commemorare l’assassinio del governatore Ghedalia, che era stato della casa reale del re Davide e che Nabucodonosor aveva fatto governatore del paese per i Giudei poveri ai quali era stato consentito di rimanere dopo la distruzione di Gerusalemme. (2 Re 25:22-25; Geremia da 40:13 a 41:10)».
Da quanto tempo i Giudei digiunavano durante questi mesi per ricordare la distruzione di Gerusalemme e del tempio e l'assassinio di Ghedalia? Da "settant'anni", dice la Scrittura. E l'anno 518-517 era il settantesimo anno dal 587 a.C.
Nota de
La Sacra Bibbia - Edizioni San Paolo, 1985 che rende evidente come nel 518 a.C. erano passati settant'anni dalla distruzione di Gerusalemme e del tempio.
Quindi Zaccaria rende chiaro che il Tempio venne distrutto nel 587 a.C.
E se ad essere distorta fosse la storia? Ho già detto che la storia non è un monolite immutabile e che potrebbe essere riscritta con nuove scoperte. Cosa accadrebbe se si adatta la Bibbia ad una storia distorta?
Non è la Storia ad essere distorta (e nemmeno la Bibbia, se letta correttamente). Aspetta e spera che vengano nuove scoperte a confermare le tue convinzioni.
Io penso di avere dato anche troppo in questa discussione.
Lascio la "partita a scacchi" ad altri.