Morpheus ha scritto:play ha scritto:Ho letto quasi tutti i vostri commenti sul tema proposto. Provo a dire qualcosa. La fede, la fantasia, l’immaginazione e il convincimento possano essere in qualche modo correlati perché ciò che in potenza è immateriale è materializzabile nell’atto; in altre parole, l’immaterialità di un’ idea nell’atto potrebbe essere l’oggettivazione di un soggetto. Un individuo, pur partendo da un’idea appunto, o da un’immagine , o, per essere ancora piu’ chiaro, da un pensiero immateriale, materializza lo stesso nel momento in cui, ad esempio, scrive. Scrivo e ciò che fino a qualche secondo fa era solo un pensiero che stava chiuso dentro la mia testa ora è decifrabile e leggibile. Non ha nessuna importanza se quelle che scrivo sono reminiscenze ginnasiali o chissà cos’altro. Per dire, Dio è un’idea umana. Per qualcuno Dio è un’ancora di salvezza, un conforto, un sostegno. Pregano, si confessano, danno testimonianza della loro fede, difendono a spada tratta la stessa in tante occasioni, non solo quando qualcuno afferma che Dio sarebbe un’ipotesi non necessaria ma, ed è questo il punto cruciale, quando cercano di dimostrare, senza uscire dall’esempio, che Dio fa i miracoli si inguaiano, perché cercare la fede nella prova del miracolo, che sarebbe un po’ come andare a cercare nell’acquasantiera le proprietà fisiche dell'acqua per vedere se è miracolosa, è tutt’al piu’ la prova della debolezza della fede di un cristiano. Che poi sarebbe la prova del fatto che “crede”, benché abbia avuto bisogno di una dimostrazione tangibile.
Io non ti trovo contradidttorio.
Come al solito pero' il verbo "esistere" e' ingannevole e affermare che un qualcosa esiste perche' l'idea che esista da conforto ed e' testimoniata da della gente mi sembra sminuisca il significato di "esistenza".
L'idea e' talmente lasca che esisterebbe John Snow solo perche' e' un personaggio che molti ammiravano, esisterebbe Kenshiro solo perche' ha spronato qualcuno ad impegnarsi per raggiugere i risultati, etc per tutti i personaggi che hanno ispirato alcuni.
Sui miracoli: chi ha vera fede dovrebbe avere fede e basta. Se si vuole avere una fede che non sia antiscientifica si dovrebbe ammettere che i miracoli sono panzane.
Cosa che va dritta dritta a discapito della Bibbia che invece infarcisce di miracoli il tutto... chissa' perche'... ... ...
Stiamo scomodando i classici delle serie animate e televisive...
Comunque, la fede, senza miracoli non esisterebbe.
Il miracolo è un qualcosa di innaturale, ovvero non appartenente a questo mondo.
A prescindere che sia una voce, che sia un fenomeno tangibile che però va contro alle leggi della fisica, o un evento che non può essere spiegato o che se anche spiegato, fa parte di una tecnologia di molto superiore a quella attuale.
1 - Senza miracoli la bibbia non esisterebbe. Dio, con le sue apparizioni fisiche, vocali o spettacolari, da inizio a quella tradizione orale che porterà Mosè a scrivere i primi cinque libri della bibbia.
2 - I successivi libri biblici fino al Cristo, sono un susseguirsi di storie normali, condite di eventi straordinari.
3 - Cristo, inizia il suo ministero con un battesimo ed una voce che gli di dice: "Questo è mio figlio, ascoltatelo". Ma già la sua nascita è un miracolo.
Ogni religione, in qualsiasi latitudine e cultura la vogliamo prendere, sia essa monoteista o politeista, è sempre e comunque intrisa di eventi, personaggi e creature straordinarie, senza le quali, non esisterebbe, o sarebbe una comune narrazione di eventi umani.
Perchè io, semplice umano, devo compiere delle azioni particolari di devozione, rinunce o di altra natura, per un evento normale o banale che non mi offre nulla?
Quindi, il miracolo è la benzina della fede, è il punto di riferimento per l'auto convincimento, motivo per cui se è successo una volta, può accadere ancora, ed io ne potrei essere protagonista, o colpito per punizione....
Quindi, benedizione e maledizione per mezzo di invisibili forze o poteri ultraterreni.
Questa è la fede del 100% delle religioni.
Alla fine ci deve essere qualcosa che ti stimola a fare di più e per godere di un premio, e per paura di una punizione...