cattivo esempio ha scritto:29 luglio 2013
Anche i fotoni non sono per sempre?
Anche i fotoni non sono per sempre?
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Se il fotone avesse una massa a riposo, un'eventualità non esclusa dalla teoria, decadrebbe in media dopo un miliardo di miliardi di anni. Questo spiega perché anche nella radiazione cosmica di fondo, che risale ad "appena" 13,8 miliardi di anni fa si trovano solo debolissimi indizi a sostegno di un suo possibile decadimento(red)
Ma Perche fai dei copia/incolla cosi' selvaggi? Nel senso che non li riguardi nemmeno...non si capisce da dove copi, ci sono linee doppie, il nome, il nome in 4ta linea non ci dici chi e' e neanche si trova su Google e .... mha!
cattivo esempio ha scritto:
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Non si può escludere che anche i fotoni – i quanti di radiazione elettromagnetica – possano decadere in particelle più semplici. E' questa la conclusione di uno studio effettuato da Julian Heeck del Max-Planck-Institut per la fisica nucleare a Heidelberg, che in un articolo pubblicato sulle “Physical Review Letters” spiega in che modo questa particella elementare, solitamente considerata priva di massa a riposo, in teoria potrebbe averne una, e quindi, prima o poi, decadere in particelle più leggere, per esempio in un neutrino e un antineutrino.
I concetti di decadimento e di massa sono strettamente legati, perché se una particella non ha massa non c'è nulla di più leggero in cui possa decadere. Per quanto riguarda il fotone, la teoria in realtà non esclude la possibilità che abbia una massa a riposo, anche se una serie di prove sperimentali esclude che abbia una massa superiore a 10 alla -18 elettronvolt, o a 10 alla -54 chilogrammi.
Di fatto, l'ipotesi che i fotoni abbiano una vita limitata e una massa non è stata mai particolarmente approfondita anche perché tutti i giorni gli astronomi osservano quanti radiazione elettromagnetica provenienti da oggetti cosmici distanti miliardi di anni di anni luce senza mai aver rilevato nulla che possa far supporre a un simile evento.
Per cercare indizi di questo possibile decadimento, Heek ha esaminato i dati relativi alla radiazione cosmica di fondo a microonde, un residuo del big bang che risale a quando l'universo era molto giovane e aveva appena 380.000 anni. E vi ha trovato pochi – assai pochi - indizi di possibili decadimenti di fotoni. Una traccia troppo labile? Non necessariamente.
Anche i fotoni non sono per sempre?
Mappa della radiazione cosmica di fondo ( NASA / WMAP Science Team)
Heeck ha infatti provato a calcolare i limiti teorici di durata del fotone, concludendo che il limite inferiore della sua vita deve essere di almeno tre anni. Un valore estremamente ridotto che potrebbe far pensare che, se i fotoni avessero una massa, dovremmo essere sommersi da fenomeni che suggeriscono il loro decadimento.
In realtà non è così perché quei tre anni sono calcolati nel sistema di riferimento del fotone, che viaggia a velocità relativistiche, ovvero a quelle della luce, appunto. Per la teoria della relatività questo significa che “l'orologio” di quel fotone scorre molto più lentamente degli “orologi” di altri sistemi di riferimento: a quei tre anni del sistema di riferimento del fotone corrispondo infatti circa un miliardo di miliardi di anni (10 alla 18 anni) nel nostro sistema di riferimento.
Considerato che l'universo ha 13,8 miliardi di anni, quindi, non stupisce affatto che gli indizi del possibile decadimento dei fotoni siano così rari. Anzi, già trovare un decadimento sicuramente attribuibile a un fotone andrebbe considerato un incredibile colpo di fortuna, possibile solo perché, nell'esorbitante numero di fotoni che viaggiano nell'universo, a qualcuno di essi, particolarmente "sfortunato" (ossia relegato agli estremi della coda statistica dei tempi medi di decadimento), può capitare anche di avere una vita tanto più breve della media. La questione della possibile massa e del decadimento del fotone resta dunque aperta.
ultima riga se non si vuol leggere tutto
Invece di copiare e incollare, perche' non ci dai i riferimenti diretti cosi' non siamo costretti a leggere un testo estrapolato da te, ma direttamente la fonte?
In ogni caso, a costo di ripetermi, di nuovo non ti e' chiaro quello che hai letto (se lo hai letto).
Il testo che citi, basandosi su quello che hai postato che chissa' se e' tutto quindi non posso sapere per certo, sembra parlare di un fisico che vorrebbe trovare il modo per testare se I fotoni decadono. Sostiene che se decadono allora hanno anche massa (massa a riposo!) e sostiane che il decadimento nelle condizioni relativistiche proprie del fotone sia talmente lungo che sia normale che non lo abbiamo mai osservato. Quindi, conclude che anche se mai osservato c'e' ancora spazio affinche il decadimento del fotone sia possibile.
Ergo: Decadimento del fotone --> massa del fotone maggiore di zero. MA il decadimanto non e' mai stato osservato. Quindi il tutto e' solo una congettura (con o senza impianto matematico non si sa, visto che copi incolli malamente). Puo' benissimo essere che il fotone NON decade come vorrebbe il fisico, e NON ha massa.
Ora, perche' credere al fotone senza massa invece che a quello con massa?
Perche' la relativita' e' testata e implica il fotone senza massa. Mentre il decadimento del fotone non e' testato e quindi ogni sua implicazione non ha motivo di essere creduta vera.
ultima riga se non si vuol leggere tutto
Certezze, non certezze.... non e' questione di opinioni, ma di cosa e' stato sperimentato e cosa no. Cio' che e' sperimentato e' la realta' (o al minimo un modello di essa), le altre sono speculazioni congetture o teorie matematiche che vanno ancora vagliate per sapere se la realta' funziona in quel modo o capricciosamente si ostina a comportarsi in modo diverso (es Teoria delle Superstringhe).
E ripeto: magari si scoprisse che il fotone ha massa! Sarebbe come una cartello che indica la direzione giusta in cui guardare per capire piu' a fondo la realta'!