A tal proposito ho trovato una serie di interessanti considerazioni dal punto di vista storico sul sito:
http://www.storico.org/nascita_cristian ... _gesu.html" onclick="window.open(this.href);return false;
Il processo di Gesù
Un caso clamoroso di errore giudiziario?
di Simone Valtorta
dove esamina il fatto, ritengo, con notevole equilibrio.
Su tale processo in particolare si dice che Gesù fu arrestato dai seguaci di Caifa ed Anna che in relazione all'invidia dimostrata ed alle notevoli critiche ricevute da Gesù stesso, lo volevano fare morire ma per la legge romana non avevano l'autorità di condannarlo a morte e pertanto dopo averlo interrogato lo portarono da Pilato che in qualità di governatore romano poteva essere l'unico a poterlo condannare a morte.
Ovviamente l'accusa di blasfemia non poteva essere sufficiente per un romano e pertanto, per dargli la pena di morte fu ingiustamente accusato di essere un sobillatore anche in relazione del notevole successo di popolo ricevuto nella famosa domenica delle palme.
Tutto cambiò con la «Domenica delle Palme»: l’ingresso trionfale di Gesù nella Città Santa, acclamato come Re, il Suo annuncio della fine del Tempio come tale e un mutamento radicale del culto in contrasto con gli ordinamenti dati da Mosè, il Suo porsi al fianco di Dio, anzi, sullo stesso piano di Dio, il crescente afflusso del popolo verso di Lui erano realtà che non potevano più essere ignorate.
Se mentre potrebbe essere considerata tale falsa accusa rileviamo però che sulla croce come consuetudine romana si indicavano con un cartello le colpe del condannato con le parole "INRI" Iesus Nazarenus rex iudeorum, dove lo stesso Pilato si rifiutò di cambiare.Durante la fase dell’interrogatorio presso Pilato compare anche una motivazione di tipo psicologico: le autorità ebraiche erano invidiose di Gesù (Vangelo secondo Matteo 27,18; Vangelo secondo Marco 15,10). Oltre a proclamarsi Messia, fatto non punibile per morte, in diversi passi evangelici Gesù si pone allo stesso livello di Dio (Vangelo secondo Marco 14,62; Vangelo secondo Matteo 11,27; 26,64; Vangelo secondo Luca 22,69; Vangelo secondo Giovanni 5,17; 8,19; 10,30; 15,23): è questo il motivo formale che permetté al Sinedrio di decretarne la morte per bestemmia.
In breve il problema della sedizione non era alla fine imputabile a Gesù come indicato nelle motivazioni della condanna ma un possibile tumulto degli ebrei che a gran voce, almeno quel centinaio presente prezzolate nel cortine della torre Antonia, reclamava a gran voce.
In breve:
Il processo di Gesù è descritto nei quattro Vangeli: quello di Matteo (26,57-27,26), di Marco (14,53-15,15), di Luca (22,54-23,25) e di Giovanni (18,12-19,16). Si nota tra i Vangeli una sostanziale concordanza negli eventi narratinonostante alcune differenze, in particolare relativamente alla cronologia.
Questa identità di vedute su tutti e 4 i Vangeli canonici eliminerebbero pertanto quei dubbi sorti di posteriorità del Vangelo di Giovanni nelle parole pronunciate e negli eventi offrendo una decisa considerazione della realtà dei fatti.
Andiamo per ordine quando Gesù fu interrogato:
Gesù non si definisce come un "angelo ed un semplice profeta !Il culmine del processo è la «confessione» di Gesù. La riportiamo dal Vangelo secondo Matteo (26,63-66).
63 Ma Gesù taceva. Allora il sommo sacerdote gli disse: «Ti scongiuro, per il Dio vivente, perché ci dica se tu sei il Cristo, il Figlio di Dio». 64 «Tu l'hai detto, gli rispose Gesù, anzi io vi dico:
d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo
seduto alla destra di Dio,
e venire sulle nubi del cielo».
65 Allora il sommo sacerdote si stracciò le vesti dicendo: «Ha bestemmiato! Perché abbiamo ancora bisogno di testimoni? Ecco, ora avete udito la bestemmia; 66 che ve ne pare?». E quelli risposero: «È reo di morte!».
Per chi sostiene che Gesù non si dichiarò pubblicamente come semplice profeta umano, mi sembrano pertanto, particolarmente evidente contrariamente a chi ne aveva sempre affermato il contrario
.Luca riporta esplicitamente le accuse che le autorità ebraiche mossero contro Gesù a Pilato, tutte di ordine prettamente politico: sobillava il popolo, impediva di dare i tributi a Cesare, affermava di essere il Cristo-Messia Re (Vangelo secondo Luca 23,2-5); tutte accuse false. Mentre non venne riportata la «bestemmia» di essersi equiparato a Dio in quanto una tale motivazione, di ordine religioso, non poteva interessare al Governatore Romano; nel Vangelo secondo Giovanni (19,7) questa venne riportata in un secondo momento: «Si è fatto Figlio di Dio», dove l’epiteto è inteso come uno stretto legame tra il Figlio e il Padre.
Secondo la testimonianza dei quattro Vangeli, l’interrogatorio di Pilato si concentrò sulla terza accusa: «Tu sei il Re dei Giudei?». «Tu lo dici» (Vangelo secondo Matteo 27,11-14; Vangelo secondo Marco 15,2-5; Vangelo secondo Luca 23,2-5 ; Vangelo secondo Giovanni 18,28-38). L’ultimo Evangelista esplicita il senso affermativo: «Tu lo dici, Io sono Re», ma aggiunge la precisazione che chiarisce la natura teologica e non politica di questa regalità: «Il Mio Regno non è di questo mondo»,..
Mi ripeto che essendo tali parole riportate nei 4 vangeli onestamente mi pare molto strano che un semplice profeta umano potesse affermare tali parole.......che sono da riflettere........che rappresenta una chiara discolpa di Gesù. Nonostante secondo il diritto romano l’affermazione della regalità di Gesù rappresentasse un reato di lesa maestà e implicasse la condanna a morte, Pilato non trovò colpa in Gesù e in un primo momento non lo condannò. Anzi, appurando che era un Galileo, lo inviò a Erode Antipa.
Per finire
In breve secondo quanto letto,Secondo Giovanni e soprattutto Luca (Vangelo secondo Luca 23,22), Pilato cedette alle pressioni popolari adottando un comportamento inqualificabile dal punto di vista giuridico: dopo aver ripetutamente dichiarato Gesù innocente, decise di punirlo (fustigazione) e quindi rilasciarlo, in alternativa alla condanna capitale (mentre Matteo e Marco sintetizzano gli eventi e collocano la fustigazione dopo la condanna a morte, come preliminare della crocifissione). A fronte della pressione della folla che stava degenerando in un tumulto (Vangelo secondo Matteo 27,24), Pilato acconsentì alla richiesta popolare di far crocifiggere Gesù e fece il gesto divenuto poi proverbiale di lavarsi le mani.
...chiaramente Gesù fu accusato falsamente dagli EBREI di essere un sobillatore mentre la motivazione della condanna "INRI" erano state decisamente diverse.
Se Gesù fosse stato un semplice profeta umano non sarebbe stato interpretato dai sacerdoti come bestemmiatore e SICURAMENTE non avrebbe risposto : "sono re ma non di questo mondo".....
Quindi carissimi tdG, niente Arcangeli Michele svolazzanti,... ma Il figlio di Dio generato e non creato che si è e sacrificato sulla croce affermando fino all'ultimo la VERITA'