VictorVonDoom ha scritto:Non so se mi sono spiegato in maniera chiara.
Si, ti sei spiegato in maniera chiara.
Ma onestamente, quando eri li dentro eri veramente felice?
Ovvero, vivevi questa religione con spensieratezza?
O dovevi continuamente auto convincerti che tutte le diversità che vivevi e che ti venivano imposte, valeva la pena farle per "un bene superiore", il nuovo mondo.
Io penso che chi proviene da fuori, e viene dal mondo, posso anche essere d'accordo con te, che ha bisogno di sentirsi rassicurato con le "fanta vaccate bibliche"....
Ma chi ci nasce, si vede tutto impostato, e spesso, come è accaduto per noi, vive una vita fatta di diversità, imposizioni, rinunce e via dicendo.
Tutte cose che lui non si è scelto, ma che viene educato e indottrinato a compiere.
E tale indottrinamento viene fatto mettendo sopra la testa del poveraccio di turno, tutto quel pathos da fine del mondo imminente e da contesa universale su ciò che Geova approva e quindi salverà da questo mondo, con ciò che Geova non approva ed eliminerà da questo mondo ad Harmagheddon.
Il fatto di sentirsi attratti da una qualsiasi attività lecita del mondo che spesso si abbina a dei sensi di colpa di inadeguatezza tra quanto si vorrebbe fare, con il sapere che molte di queste cose lecite, per i vari motivi teocratici, non si potranno fare, genere secondo me un continuo senso di frustrazione.
Che poi il senso di frustrazione negli anni viene metabolizzato e ci si abitua, ok, ci sta, ma questo non significa essere felici.
Il fatto che alle adunanze ci si debba ripetere in continuazione vaccate come....
Siamo servitori del felice Geova..
Siamo un popolo felice...
Il Testimone di Geova è una persona felice perchè ha la verità...
Sono tutti esercizi di auto convincimento che nascondono un'amara realtà...
Se sei veramente felice non hai bisogno di ripetertelo o di ricordartelo.
Non solo, tutto il controllo ossessivo esercitato dal sistema teocratico (parti alle adunanze, esortazioni di sorveglianti viaggianti ed anziani, esortazioni della famiglia, pubblicazioni e via dicendo) sulla vita della persona, ovvero la preparazione alle adunanze, la partecipazione alle adunanze, l'andare in predicazione e via dicendo, non rendono tale vita come spontanea e felice, ma "opprimente"...
Ora questa oppressione non te la fai piacere perchè questa religione è bella.... ma perchè nella tua mente sapevi che dal 1914 si viveva negli "Ultimi Giorni" e che una fine del mondo è imminente.
Ora per tornare in tema proprio come i tread, Noè, si rompeva la schiena a costruire l'Arca, non per fare esercizio fisico, ma perchè sapeva che una fine del mondo stava per abbattersi su quella società.
Se ai TDG togli l'imminenza della fine e l'ostracismo, sarei proprio curioso di sapere dopo 5, 10 o 15 anni, quanti rimarrebbero dentro tale religione.
Il fatto di non essere felici, è quello dell'arretramento su moltissimi aspetti teocratici.
Vendita di sale del Regno, e delle sale delle assemblee, rapporti falsati, abbassamento delle contribuzioni, doppia vita.
Se uno fosse veramente felice di quello che fa e in quello che crede, l'espansione dovrebbe andare di pari passo con l'aumento numerico dei TDG, invece, notiamo come il loro numero aumenta, ma diminuiscono i risultati...
Quando i TDG 40 - 50 anni fa credevano veramente in questa religione, le loro azioni e la loro spinta propulsiva si riverberava anche sull'espansione di tale opera.
Oggi, in molte nazioni, questa spinta è solo un pallido ricordo, mandata avanti fiaccamente dalla vecchia guardia e dal numero maggiore di TDG che ci sono oggi (figli, dei figli, dei figli)...
Senza contare che quanti tra i TDG soffrono di disturbi psicologici, ansia e molte altre patologie simili?
Io penso che la stragrande maggioranza delle seconde o terze generazioni sta li dentro non perchè questa religione piace loro, ma perchè se l'hanno fatta piacere con tutte le conseguenze che però tale scelta imposta ha poi prodotto.