Interessanti coincidenze
Moderatore: Quixote
Re: Interessanti coincidenze
Non sarò io certo a dissuaderti dal credere che nel "Libro della Sapienza" ci siano delle "profezie" che riguardano Gesù (anche perché non è questo ovviamente lo scopo dei miei interventi), fermo restando che le "corrispondenze" a cui fai riferimento non si possono definire un "mistero" ma sono spiegabili filologicamente. Gli stessi studiosi che tu hai citato spiegano per quale motivo queste "corrispondenze" esistono.
Buone ferie anche a te!
Buone ferie anche a te!
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
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Re: Interessanti coincidenze
Valentino:
Dove la filologia è la disciplina relativa alla ricostruzione e alla corretta interpretazione dei documenti letterari di una determinata cultura.
Qui non si parla di "analogie" ma di precise coincidenze di carattere anche storico ( crocifissione di Gesù) con quanto descritto nei Vangeli:
Sapienza 2,12-20
Non è questione pertanto di interpretazione filologica di sole parole quando queste fanno parte integrante in più passi dei Vangeli.
Poi alla fine uno potrà avere dubbi ed altri delle certezze.....ma ritengo che tutto non possa essere spiegabile ....
Valentino scusami se insisto ma non mi puoi dire: "spiegabili filologicamente"fermo restando che le "corrispondenze" a cui fai riferimento non si possono definire un "mistero" ma sono spiegabili filologicamente.
Dove la filologia è la disciplina relativa alla ricostruzione e alla corretta interpretazione dei documenti letterari di una determinata cultura.
Qui non si parla di "analogie" ma di precise coincidenze di carattere anche storico ( crocifissione di Gesù) con quanto descritto nei Vangeli:
Sapienza 2,12-20
Non voglio riprendere di nuovo tutti i Vangeli descritti in precedenza attinenti ma sottolineare il fatto che molte delle parole presenti nel libro della Sapienza corrispondono esattamente alle parole ed alla vita di Gesù compreso la sua morte e resurrezione.12 Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo
ed è contrario alle nostre azioni;
ci rimprovera le trasgressioni della legge
e ci rinfaccia le mancanze
contro l'educazione da noi ricevuta.
13 Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e si dichiara figlio del Signore.
14 È diventato per noi una condanna dei nostri sentimenti;
ci è insopportabile solo al vederlo,
15 perché la sua vita è diversa da quella degli altri,
e del tutto diverse sono le sue strade.
16 Moneta falsa siam da lui considerati,
schiva le nostre abitudini come immondezze.
Proclama beata la fine dei giusti
e si vanta di aver Dio per padre.
17 Vediamo se le sue parole sono vere;
proviamo ciò che gli accadrà alla fine.
18 Se il giusto è figlio di Dio, egli l'assisterà,
e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.
19 Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti,
per conoscere la mitezza del suo carattere
e saggiare la sua rassegnazione..
20 Condanniamolo a una morte infame,
perché secondo le sue parole il soccorso gli verrà
Non è questione pertanto di interpretazione filologica di sole parole quando queste fanno parte integrante in più passi dei Vangeli.
Poi alla fine uno potrà avere dubbi ed altri delle certezze.....ma ritengo che tutto non possa essere spiegabile ....
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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Bertolt Brecht
Re: Interessanti coincidenze
Appunto Vieri le "coincidenze" si spiegano proprio col fatto che esiste una "dipendenza letteraria": il redattore del vangelo di Matteo conosceva il "Libro della Sapienza" e lo ha usato a fini redazionali.Vieri ha scritto: ↑11/08/2023, 15:57Valentino scusami se insisto ma non mi puoi dire: "spiegabili filologicamente"
Dove la filologia è la disciplina relativa alla ricostruzione e alla corretta interpretazione dei documenti letterari di una determinata cultura.
Qui non si parla di "analogie" ma di precise coincidenze di carattere anche storico ( crocifissione di Gesù) con quanto descritto nei Vangeli:
Sapienza 2,12-20
Se io compongo un testo copiando da un testo precedente è ovvio che constaterai "analogie" e "coincidenze".
Boh?!?!?
Mi sembra qualcosa abbastanza semplice da comprendere!
Semmai molte delle parole presenti nel libro della Sapienza corrispondono esattamente alle parole che il redattore del vangelo di Matteo ha usato per la redazione del suo racconto della passione! E questo si spiega appunto col fatto che il redattore del vangelo di Matteo conosceva il "Libro della Sapienza" e lo ha "usato" (visto che "copiato" è un verbo che non ti piace!) per fini redazionali.
E' proprio una questione filologica in quanto ci troviamo di fronte ad una "dipendenza testuale".
Vieri, ripeto, non sarò certo io a dissuaderti dal credere che nel "Libro della Sapienza" ci siano delle "profezie" che riguardano Gesù, né sarò io a dissuaderti dal ritenere "inspiegabili" delle "analogie" e delle "corrispondenze" per le quali esistono delle esaurienti spiegazioni forniteci dalla filologia e dalla critica testuale!!!
Non capisco cosa ci trovi di "misterioso" col fatto che Matteo ha preso delle parole e della frasi dal Libro della Sapienza e le ha incluse nel suo vangelo per costruire il suo racconto della passione!
Mah?!?!?
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Re: Interessanti coincidenze
NO.Valentino scrive:
Appunto Vieri le "coincidenze" si spiegano proprio col fatto che esiste una "dipendenza letteraria": il redattore del vangelo di Matteo conosceva il "Libro della Sapienza" e lo ha usato a fini redazionali.
Se io compongo un testo copiando da un testo precedente è ovvio che constaterai "analogie" e "coincidenze".
Boh?!?!?
Mi sembra qualcosa abbastanza semplice da comprendere!
Ammesso che i Vangeli avessero preso anche spunto da questi due libri con una certa dipendenza letteraria, Valentino, in base a quello che ha scritto :
Se io compongo un testo copiando da un testo precedente è ovvio che constaterai "analogie" e "coincidenze".
Valentino deve dirci allora chiaro e tondo che i Vangeli, non sono, secondo lui, libri originali che descrivono la vita le parabole e gli insegnamenti di Gesù ma un testo inventato e copiato da questi due libri biblici....su un personaggio qualsiasi...
Come farebbe allora a spiegare questo passo della Sapienza ?:
9 Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti,
per conoscere la mitezza del suo carattere
Giovanni 19
Allora Pilato fece prendere Gesù e lo fece flagellare. 2 E i soldati, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo e gli misero addosso un mantello di porpora. 3Poi gli si avvicinavano e dicevano: "Salve, re dei Giudei!". E gli davano schiaffi.
20 Condanniamolo a una morte infame,
Giovanni 19
4Pilato uscì fuori di nuovo e disse loro: "Ecco, io ve lo conduco fuori, perché sappiate che non trovo in lui colpa alcuna". 5Allora Gesù uscì, portando la corona di spine e il mantello di porpora. E Pilato disse loro: "Ecco l'uomo!".
6Come lo videro, i capi dei sacerdoti e le guardie gridarono: "Crocifiggilo! Crocifiggilo!".
perché secondo le sue parole il soccorso gli verrà
Ma Dio non lo ha risorto il terzo giorno ?
Qui non si tratta di "prendere spunto" dalla Sapienza ma riguarda la storia accertata della crocifissione di Gesù e della sue resurrezione ( ovviamente per chi crede)
Posso, come al solito,comprendere il tuo solito scetticismo nel non riconoscere Gesù come "figlio di Dio" e che contesti il fatto che si vanti di avere Dio come Padre. ma mi pare assolutamente strano che tutti questi testi siano stati copiati
Nei Vangeli Gesù si riferisce a se stesso come il figlio in quattro occorrenze: tre in Mc ed una in Mt; in Mc 12,1-12 con un discorso parabolico, in Mc13,32 ed in Mt 11,27 in maniera implicita.
Gli Evangelisti chiamano Gesù con il titolo «Figlio di Dio» numerose volte: 13 in Matteo, 6 in Marco, 8 in Luca, 33 in Giovanni. Nella lettere di s.Paolo il titolo ricorre 17 volte..
Alla fine cosa vorresti dire ? Che il Vangelo nella sua interezza sia stato copiato da quello che si trova in questi due libri e che Gesù abbia voluto comportarsi di conseguenza ?
Ognuno si tenga le sue opinioni ....
Presentazione
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Bertolt Brecht
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Re: Interessanti coincidenze
In aggiunta ai commenti precedenti, e non vorrei insistere ancora, ma nei passi del Vangelo corrispondenti ai passi del V.T. mi trovo spesso all'inizio queste parole:
-“Rispose loro Gesù:
- “Rispose loro Gesù:
- 25 In quel tempo Gesù disse:
- 9Gesù riprese a parlare e disse loro:
Mi domando allora se possibile che anche in questi Vangeli Gesù abbia voluto COPIARE le parole del Siracide e della Sapienza ? O "qualcuno" abbia voluto mettere in bocca a Gesù queste parole sempre "COPIANDOLE" ?
Meditate gente meditate.....
-“Rispose loro Gesù:
- “Rispose loro Gesù:
- 25 In quel tempo Gesù disse:
- 9Gesù riprese a parlare e disse loro:
Mi domando allora se possibile che anche in questi Vangeli Gesù abbia voluto COPIARE le parole del Siracide e della Sapienza ? O "qualcuno" abbia voluto mettere in bocca a Gesù queste parole sempre "COPIANDOLE" ?
Meditate gente meditate.....
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Bertolt Brecht
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Re: Interessanti coincidenze
Vieri francamente non mi è chiaro se ammetti o meno che il redattore del vangelo di Matteo ha usato per la redazione del suo racconto della passione il "Libro della Sapienza" (o le sue fonti).
Se ammetti che esiste una dipendenza letteraria significa che le "analogie" e le "coincidenze" si spiegano su base filologica perché appunto Matteo ha redatto il suo racconto della passione modellandolo sulla figura del "giusto" del "Libro della Sapienza" (o delle sue fonti) arrivando addirittura a citare frasi o parti di frasi "prendendole" (visto che il verbo copiare non ti piace) dal "Libro della Sapienza"!
E' così difficile capire una cosa così semplice?!?!
Poi se ti piace vedere "misteri" laddove "misteri" non ci sono non so che farci. Non c'è nulla di inspiegabile nelle "analogie letterarie" tra i due testi in questione perché il testo di uno (Matteo) è stato redatto sulla base di un testo precedente (Libro della Sapienza): in sostanza il redattore del vangelo di Matteo ha redatto il suo racconto della passione mutuando "topoi" letterari e teologici nonché riferimenti testuali dal "Libro della Sapienza".
E questa cosa è ammessa dalla stessa fonte che tu hai citato in precedenza, laddove ammettevi che ci sono: "chiare allusioni al libro della Sapienza nel testo della passione del Vangelo di Matteo. Un altro presunto parallelismo tra Sapienza e Matteo è il tema di coloro che mettono alla prova il giusto, beffandosi di un servo di Dio".
Innanzitutto dovrei capire cosa intendi con l'espressione "libri originali"?!
"Libri originali" in che senso?!
Sicuramente e notoriamente i vangeli non sono "libri di storia" e/o "resoconti storici" nel senso corrente del termine: i vangeli contengono anche informazioni storiche e queste informazioni possono essere ricavate analizzando i vangeli (ma non solo essi) col metodo storico-critico.
Come già specificato i vangeli notoriamente non sono dei "libri di storia" o dei "resoconti storici" nel senso corrente (e scientifico) del termine: i vangeli sono sicuramente delle "fonti storiche" e, come accade nel caso di tutte le fonti storiche antiche, per ricavare "informazioni storiche" da essi bisogna utilizzare l'esegesi storico-critica.
E' notorio, ad esempio, che non tutti i discorsi attribuiti a Gesù nei vangeli possono essere in effetti fatti risalire al Gesù storico come è notorio che non tutto quello che c'è scritto nei vangeli ha appunto "valore storico": oltre ad "informazioni storiche" infatti, si riscontrano nei vangeli anche teologumeni ed elaborazioni leggendarie, inoltre anche certi fatti che hanno un "valore storico" possono essere raccontati modellando i racconti mutuando "materiali" da altri testi noti al redattore.
E questo, beninteso, non è una "mia opinione" ma è qualcosa che sa benissimo e può spiegarti qualsiasi biblista, inclusi biblisti di fede cattolica!
No Vieri.
Io non ho mai detto che i vangeli sono "un testo inventato e copiato" da questi due libri della letteratura sapienziale giudaica intertestamentaria.
Io non generalizzo mai!
In merito sono stato molto specifico, facendo eco, tra l'altro a quello che tu stesso hai citato da wikipedia!
Nel caso specifico ho semplicemente constatato che Matteo conosceva il "Libro della Sapienza" (o le sue fonti) e lo ha usato per redigere il suo racconto della passione: questo fatto spiega "analogie" e "corrispondenze" tra Matteo ed il Libro della Sapienza (o le sue fonti).
E chi ha mai fatto riferimento ad un personaggio qualsiasi?!?!?
I vangeli parlano di un preciso personaggio storico che è davvero esistito, ovvero ci parlano di Gesù di Nazareth: ovviamente, come può spiegarti qualsiasi biblista, questo non vuol dire che i vangeli siano dei "libri di storia" nel senso scientifico del termine ed infatti storici, biblisti, esegeti e filologi sanno benissimo che non tutto quello che c'è scritto nei vangeli ha "valore storico".
Ahimè Vieri sei completamente fuori strada e stai semplicemente "scantonando" facendo molta confusione.
Come spesso è accaduto anche in passato, ti stai letteralmente facendo un "film tutto tuo" in testa, ed immagini che io ci sia dentro!
Non ha alcun senso quello che scrivi specialmente quando parli di "scetticismo".
Scetticismo riguardo cosa?
Qui lo scetticismo non c'entra un bel niente.
Evidentemente non ti sono chiari i termini del discorso né di cosa stiamo parlando esattamente!
Stai ricominciando ad andare fuori tema mettendoti a parlare delle tue convinzioni religiose proiettandole nei testi.
E se prima ti limitavi a proiettare le tue convinzioni religiose nei vangeli senza curarti di comprendere il "contesto vitale" in cui essi sono stati redatti, ora evidentemente hai cominciato a fare lo stesso con testi addirittura antecedenti.
Come dicevo stai completamente falsando i termini del discorso perché il discorso non riguarda un mio fantomatico "scetticismo nel riconoscere Gesù come figlio di Dio", semmai in relazione alla questione "figlio di Dio" io mi sono sempre preoccupato di comprendere quale significato avesse questa espressione ai tempi di Gesù, prima di Gesù e secoli dopo Gesù.
Tu invece evidentemente parti dalla definizione tarda e "teologicamente orientata" dell'espressione pensando che il significato religioso che gli attribuisci non solo esistesse già ai tempi di Gesù ed ai tempi della stesura dei vangeli....ma addirittura centinaia di anni prima nei testi che stiamo prendendo in considerazione!
Ma...spero di sbagliarmi.
Per cui consentimi una domanda!
Tu sei convinto che il "Libro della Sapienza" contenga delle profezie che riguardano Gesù: come già detto e ripetuto a me non interessa dissuaderti dal credere questo perché, e lo ripeto per l'ennesima volta, non è questo lo scopo dei miei interventi! Io ho semplicemente rilevato e riportato quello che paradossalmente tu stesso avevi riportato citando wikipedia: ovvero che esiste una spiegazione filologica riguardo alle "analogie" tra il vangelo di Matteo ed il "Libro della Sapienza". Ma accantoniamo questa questione e concentriamoci su un altro punto!
Parliamo del "giusto" di cui si parla nel "Libro della Sapienza", prescindendo appunto dalla tua convinzione riguardo al fatto che la Sapienza contiene "profezie" riguardanti Gesù, e dimmi: secondo te quando il redattore del "Libro della Sapienza" scriveva il suo libro e parlava del giusto, e scriveva di questo giusto definendolo "figlio di Dio" e, nel capitolo 2 versetto 26 scriveva pure che questo giusto "si vanta di aver Dio per padre" pensi che immaginasse che questo giusto fosse "figlio di Dio" nell'accezione che questa espressione assumerà 400 anni dopo tra i proto-ortodossi?
Te lo chiedo perché mi sembra che ti sia fatta una strana idea riguardo il senso ed i contenuti dei miei interventi, mi sembra che tu ti sia immaginato che io trovassi in qualche modo "problematico" il fatto che nel "Libro della Sapienza" si faccia riferimento alla figura di un "giusto" chiamato "figlio di Dio" che "si vanta di aver Dio per padre".
Francamente non è per niente "problematico": anzi ci offre informazioni su quale fosse l' "orizzonte concettuale" del "Giudaismo del Secondo Tempio".
Riguardo al versetto in questione, ovvero Sapienza 2:16, ti riporto cosa dice la nota in calce di una Bibbia "cattolica", ovvero "LA BIBBIA - nuovissima versione dai testi originali - 1987 - edizioni Paoline", pag. 1013 nota 16:
"Dio per padre: già nelle tradizioni dell'esodo Israele è dichiarato primogenito di Dio, Es. 4,22-23; cf Osea 11,1, ma solo in epoca recente gli Ebrei si rivolgeranno a Dio col nome di Padre, Tb 13,4; Sir 23,1-4; 51,10 e nel nostro libro 18,4".
Ora nel "libro della Sapienza" ricorre un noto "topos" che è ad un tempo un "topos letterario" e, soprattutto, un "tema teologico" ovvero la figura del "giusto" (che per il redattore del Libro della Sapienza è colui che osserva la Torah) "perseguitato" da coloro che appunto "mettono alla prova il giusto, beffandosi di un servo di Dio": per il redattore della Sapienza colui che osserva scrupolosamente la Torah è un "giusto" ed il "giusto" è "figlio di Dio" secondo l'equazione..."osservante della Torah=uomo giusto=figlio di Dio".
Per il redattore del Libro della Sapienza colui che "osserva la Torah=giusto=figlio di Dio" si vanta "di avere Dio come Padre" ed a questo proposito abbiamo un antecedente letterario proprio nel Siracide:
Siracide 23:1-4: "Signore, padre e padrone della mia vita, non abbandonarmi al loro volere, non lasciarmi cadere a causa loro. 2 Chi applicherà la frusta ai miei pensieri, al mio cuore la disciplina della sapienza? Perché non siano risparmiati i miei errori e i miei peccati non restino impuniti, 3 perché non si moltiplichino i miei errori e non aumentino di numero i miei peccati, io non cada davanti ai miei avversari e il nemico non gioisca sul mio conto. 4 Signore, padre e Dio della mia vita, non mettermi in balìa di sguardi sfrontati..."
Ma soprattutto il capitolo conclusivo del Siracide, laddove è il redattore stesso del Siracide che in preghiera "chiama Dio suo padre":
Siracide 51:10: "Esclamai: «Signore, mio padre tu sei e campione della mia salvezza, non mi abbandonare nei giorni dell'angoscia, nel tempo dello sconforto e della desolazione. Io loderò sempre il tuo nome; canterò inni a te con riconoscenza».
Questi passi e questi testi (Sapienza e Siracide) ci fanno comprendere in quali termini veniva concepita dai redattori di questi libri sapienziale intertestamentari la "figliolanza divina" e quale fosse il significato per loro corrente dell'espressione "figlio di Dio". Lo stesso redattore del Siracide, come abbiamo visto rivendica in preghiera una "figliolanza divina".
Ed ai tempi di Gesù? Anche in questo caso sappiamo che: "L'espressione "figlio di Dio" ai tempi di Gesù [...] non ha il significato che assumerà in seguito per i dogmi cristiani, vale a dire una persona che sia un uomo e nello stesso tempo Dio.". (C. Augias, M. Pesce, Inchiesta su Gesù, pp. 90-91).
Ma forse tu pensavi che il redattore del "Libro della Sapienza" quando parlava del "giusto"/"figlio di Dio" che "si vanta di aver Dio per padre" parlasse del "giusto"/"figlio di Dio" attribuendogli il significato che l'espressione assumerà in seguito per i dogmi cristiani?!
Perché a me sembra che questa fosse la tua posizione.
Cosa trovi strano esattamente?
Riguardo alla "dipendenza letteraria" esistente tra Matteo ed il "Libro della Sapienza" ne parla anche l'articolo di wikipedia che tu stesso hai citato.
La cosa non è affatto "strana": ci fa solo comprendere quale fonte il redattore del vangelo di Matteo ha utilizzato per la redazione del suo racconto della passione.
Assolutamente no: i redattori dei vangeli conoscevano ed hanno usato per scopi redazionali anche altre fonti per modellare certi racconti.
Chi ha mai detto che hanno utilizzato solo ed esclusivamente il "Siracide" e la "Sapienza"!??!!?
Mi attribuisci "posizioni" mai espresse.
Il problema tuttavia è un altro ed "a monte": da quel che scrivi e per come lo scrivi a me sembra evidente che tu ignori troppe cose riguardo ai vangeli e alla loro redazione ed evidentemente non sai un bel nulla (purtroppo) della loro "storia redazionale", né su altre questioni inerenti ed attinenti i vangeli.
Da quel che scrivi e per come lo scrivi a me sembra che tu probabilmente immagini che tutto quello che c'è scritto nei vangeli abbia "valore storico" ma sappiamo che non è così.
Si potrebbero fare degli esempi.
Il primo che mi viene in mente ad esempio è l'episodio della "fuga in Egitto" la cui "storicità" è messa in dubbio e negata dalla stragrande maggioranza degli studiosi.
https://it.wikipedia.org/wiki/Fuga_in_E ... icit%C3%A0
Che confusione Vieri!
Si parlava delle possibili fonti usate dal redattore del vangelo di Matteo per la redazione del suo racconto della passione, non che Gesù usasse i libri del Siracide e della Sapienza come dei "copioni" da recitare!
Mah?!?!
Non capisco come fai a partorire ed ad attribuirmi storie del genere.
Non ti ho parlato di opinioni ma di fatti noti a chiunque abbia letto un qualsiasi manuale di introduzione al nuovo testamento ed un qualsiasi manuale di storia del cristianesimo.
Ricapitolando:
1) Le "analogie" e le "coincidenze" testuali tra il racconto della passione del vangelo di Matteo ed il Libro della Sapienza hanno una spiegazione filologica, fermo restando che non mi interessa dissuaderti dal credere che il "Libro della Sapienza" contenga delle profezie riguardanti Gesù.
2) Quando il redattore del "Libro della Sapienza" parla dei "giusti" identifica il "giusto" come colui che osserva scrupolosamente la Torah e che, per questo, viene perseguitato dai malvagi (ovvero gli illegali, i trasgressori della Torah che si fanno beffe dei servi di Dio), il "giusto" per il redattore del "Libro della Sapienza" è "figlio di Dio" nell'accezione che questa espressione aveva ai suoi tempi e nel "contesto vitale" in cui redasse il suo libro. Lo stesso antecedente letterario della letteratura sapienziale che precede la "Sapienza", ovvero il "Siracide" concepisce la "figliolanza divina" in termini non ontologici ma metaforici e lo stesso redattore del "Siracide" chiama Dio "suo padre" in Siracide 51:10:"Esclamai [qui a parlare è lo stesso redattore del Siracide]: «Signore, mio padre tu sei e campione della mia salvezza...".
Ultima modifica di Valentino il 13/08/2023, 12:48, modificato 3 volte in totale.
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Re: Interessanti coincidenze
Cosa intendi esattamente quando parli di "passi del vangelo corrispondenti ai passi del" Tanach?
Dovresti essere più specifico in quanto nei vangeli citazioni ed allusioni a versetti del Tanach possono essere inseriti in vari "contesti":
1) citazioni (e/o allusioni) a testi del Tanach nel contesto delle narrazioni da parte dello stesso redattore che cita delle Scritture.
2) citazioni (e/o allusioni) a testi del Tanach nel contesto di dialoghi.
3) citazioni (e/o allusioni) a testi del Tanach usati per fini redazionali.
Sappiamo benissimo che nei vangeli vengono attribuiti a Gesù dei discorsi e sappiamo pure che non tutti i discorsi che nei vangeli vengono attribuiti a Gesù possono in effetti essere fatti risalire al Gesù storico.
Ricorderai, ad esempio, che lo stesso Polymetis (cattolico) ci rammentava in altre discussioni che molti dei discorsi attribuiti a Gesù nel vangelo di Giovanni non possono essere fatti risalire al Gesù storico.
Vieri su quali e quanti siano i discorsi che nei vangeli possono essere effettivamente attribuiti al Gesù storico c'è una vasta letteratura specialistica a riguardo.
Ma in questa discussione non si è parlato di Gesù che "ha voluto copiare le parole del Siracide e della Sapienza", ma abboamo parlato di quello che Matteo (non Gesù!) ha "copiato" per la redazione del suo racconto della passione.
Non fare confusione come al tuo solito.
Abbiamo parlato del fatto che il redattore del vangelo di Matteo ha usato per fini redazionali certi contenuti tratti dal "Libro della Sapienza", in particolare del fatto che il redattore del vangelo di Matteo ha usato "la Sapienza" per la redazione del suo racconto della passione.
Gesù di Nazareth comunque, il Gesù storico, ha sicuramente citato e spiegato le Sacre Scritture durante il suo ministero.
Il Gesù dei vangeli spesso nei suoi discorsi cita scritture tratte dal Tanach: ad esempio cita dai Salmi, dai Profeti e dalla Torah.
Ovviamente anche quando nei vangeli incontriamo Gesù che cita scritture dal Tanach dobbiamo chiederci se certi detti e certi discorsi risalgono effettivamente al Gesù storico o meno.
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Re: Interessanti coincidenze
Chiudiamo alla fine la discussione.
Ti sarai fatto anche una idea del Gesù storico e della contestata attendibilità degli scritti del Vangeli per tutta una serie di studi che tu reputi attendibili. Bene rispetto la tua idea e difatti non sei cristiano.
Come cattolico mi bastano per fede però queste parole: "io sono la via, la verità e la vita", per credere INTEGRALMENTE nelle parole del Vangelo e basare su queste la mia vita sempre nei limiti della coerenza umana.
Fine delle trasmissioni, sperando che con questo dibattito di aver ravvivato almeno pur una volta questo forum...
Ti auguro un buon ferragosto
Ti sarai fatto anche una idea del Gesù storico e della contestata attendibilità degli scritti del Vangeli per tutta una serie di studi che tu reputi attendibili. Bene rispetto la tua idea e difatti non sei cristiano.
Come cattolico mi bastano per fede però queste parole: "io sono la via, la verità e la vita", per credere INTEGRALMENTE nelle parole del Vangelo e basare su queste la mia vita sempre nei limiti della coerenza umana.
Fine delle trasmissioni, sperando che con questo dibattito di aver ravvivato almeno pur una volta questo forum...
Ti auguro un buon ferragosto
Presentazione
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Re: Interessanti coincidenze
Come preferisci anche se, sul piano storico, esegetico e filologico era una discussione sicuramente interessante, almeno per me.
Né più né meno l'idea che chiunque può farsi seguendo un corso di storia del cristianesimo all'Università o chiunque si interessi più approfonditamente alla questione del Gesù storico, approcciandosi alla corposa bibliografia che esiste a riguardo.
Non si tratta di "contestare" l' "attendibilità degli scritti dei vangeli" ma di comprenderne il "grado di attendibilità".
Questo ovviamente non "vale" solo per i vangeli ma per qualunque fonte storica antica.
Questo "grado di attendibilità" si stabilisce attraverso il metodo storico-critico.
Ora i vangeli hanno sicuramente un certo loro "grado di attendibilità" storica in quanto contengono anche informazioni storiche ma, come detto, non tutto quello che c'è scritto nei vangeli ha "valore storico" e questo si evince proprio analizzando i vangeli attraverso l'esegesi storico-critica.
Questo fatto è, ormai, la proverbiale scoperta dell'acqua calda per chiunque abbia dimestichezza con un certo tipo di studi: qualunque biblista, esegeta, storico o filologo compreso i biblisti, esegeti, storici e filologico cattolici, sanno benissimo che non tutto quello che c'è scritto nei vangeli ha "valore storico".
Come spesso mi è capitato di dire non è una questione di "studi che io reputo attendibili": le cose di cui parlo sono cose note ed arcinote che si studiano e si insegnano nelle Università.
Ciò che si studia e si insegna nelle Università non è affatto una "mia idea".
Il fatto che io non sia né cattolico né protestante è del tutto irrilevante ed ininfluente.
E non è difficile comprendere il perché.
Il punto è che ci sono molti modi di "essere cattolici" e la tua stessa affermazione "credere integralmente nelle parole del vangelo" può assumere diversi significati a seconda del "tipo" di cattolico con cui interloquisco.
Per esempio conosco cattolici, tra l'altro presenti su questo stesso forum, come Trianello e Polymetis che sanno benissimo e sono perfettamente consapevoli del fatto che non tutto quello che c'è scritto nei vangeli ha "valore storico" eppure sono e restano cattolici.
Probabilmente anche loro, usando la tua espressione, credono "integralmente nelle parole del vangelo" pur sapendo che non tutto quello che c'è scritto in essi ha valore storico, e questo perché per loro, da una prospettiva teologica (e non storica!) non è importante tanto l' "attendibilità storica" dei vangeli quanto la loro "attendibilità" teologica, ma soprattutto per loro "conta" anche e sopratutto la presunta "autorità sovrannaturale" che essi attribuiscono, per fede, ai pronunciamenti dogmatici della chiesa in cui appunto si identificano, ovvero ripongono fede nel cosiddetto "magistero" qualcosa che ovviamente prescinde dalla comprensione sincronica dei vangeli stessi.
Ma questo è ancora un "altro discorso" ed un "altro tipo" di questione, ovvero una questione di tipo confessionale, una questione teologica che presuppone un "atto di fede" nei confronti di una specifica denominazione, ed è una questione che non mi interessa discutere perché finiremmo per addentrarci in discussioni apologetiche.
Questo dovrebbe farti comprendere comunque che, come detto, è assolutamente irrilevante il fatto che io non sia cattolico perché appunto non è una questione o un problema di "identità religiosa" ma, da una parte, è una questione di livello di erudizione e conoscenza di determinati argomenti di studio e di indagine (quali la storia del cristianesimo, la questione del Gesù storico, l'esegesi storico-critica, la filologia, la critica testuale, etc.) e dall'altro di "approccio teologico" delle singole persone a fronte di queste conoscenze.
Io ho sempre impostato le discussioni su un "terreno comune" ovvero il "terreno comune" di ciò che può essere discusso e studiato a livello accademico, il "terreno comune" di quelle discipline che hanno un orizzonte epistemologico condiviso e che, per ovvie ragioni, prescinde dalla identità religiosa degli studiosi impegnati nella ricerca!
Quando studio ed approfondisco una questione storica e/o esegetica non mi interessa "quale religione" professa uno studioso ma mi interessa solo la sua "autorevolezza accademica" determinata dal suo rigore scientifico e dalla sua onestà intellettuale.
Molto spesso infatti cito accademici che, non solo sono credenti, ma sono appunto anche cattolici.
Anche se in ritardo ovviamente ricambio!
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
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Re: Interessanti coincidenze
Caro Valentino, hai detto alla fine una cosa giusta:
Tu hai sempre voluto analizzare la figura di Gesù solo ed esclusivamente dal punto di vista storico e cioè "umano" escludendo ovviamente a priori miracoli e resurrezioni che non sono ovviamente contemplate nella natura umana.
Io per "fede", ma non perchè debba credere a tutto, considero assolutamente veritiero il Vangelo che descrive in numerose occasioni e da fonti diverse la figura di Gesù non come un semplice "umano" anche se di natura eccezionale, ma il verbo incarnato, la parola di Dio fattosi uomo.
La mia "insistenza", alla fine nel cercare di analizzare le varie pagine del V.T. e del Vangelo è consistita pertanto nello "scoprire" passi che scritti da autori diversi in tempi diversi, esprimono sempre gli stessi concetti.
Gesù non è stato storicamente un semplice predicatore taumaturgo vissuto in Israele circa 2000 anni fa ma la presenza unica e reale nel mondo per annunciare definitivamente la parola di Dio.
Tutto infatti storicamente non si può spiegare e gli interrogativi di alcuni diventano certezze per fede di altri.
Buona giornata.
In effetti, in tutte queste belle discussioni che abbiamo condotto per tanto tempo fino ad ora, alla fine partono sempre da due visioni diverse.e questo perché per loro, da una prospettiva teologica (e non storica!) non è importante tanto l' "attendibilità storica" dei vangeli quanto la loro "attendibilità" teologica, ma soprattutto per loro "conta" anche e soprattutto la presunta "autorità sovrannaturale" che essi attribuiscono, per fede, ai pronunciamenti dogmatici della chiesa in cui appunto si identificano,
Tu hai sempre voluto analizzare la figura di Gesù solo ed esclusivamente dal punto di vista storico e cioè "umano" escludendo ovviamente a priori miracoli e resurrezioni che non sono ovviamente contemplate nella natura umana.
Io per "fede", ma non perchè debba credere a tutto, considero assolutamente veritiero il Vangelo che descrive in numerose occasioni e da fonti diverse la figura di Gesù non come un semplice "umano" anche se di natura eccezionale, ma il verbo incarnato, la parola di Dio fattosi uomo.
La mia "insistenza", alla fine nel cercare di analizzare le varie pagine del V.T. e del Vangelo è consistita pertanto nello "scoprire" passi che scritti da autori diversi in tempi diversi, esprimono sempre gli stessi concetti.
Gesù non è stato storicamente un semplice predicatore taumaturgo vissuto in Israele circa 2000 anni fa ma la presenza unica e reale nel mondo per annunciare definitivamente la parola di Dio.
Tutto infatti storicamente non si può spiegare e gli interrogativi di alcuni diventano certezze per fede di altri.
Buona giornata.
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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Re: Interessanti coincidenze
No Vieri, ti sbagli!Vieri ha scritto: ↑17/08/2023, 10:49In effetti, in tutte queste belle discussioni che abbiamo condotto per tanto tempo fino ad ora, alla fine partono sempre da due visioni diverse.
Tu hai sempre voluto analizzare la figura di Gesù solo ed esclusivamente dal punto di vista storico e cioè "umano" escludendo ovviamente a priori miracoli e resurrezioni che non sono ovviamente contemplate nella natura umana.
La ricerca storica non fa affermazioni (e nemmeno negazioni) riguardo alla questione "miracoli e resurrezioni": per inciso la ricerca storica non nega e nemmeno afferma nulla circa la possibile esistenza di "eventi miracolosi".
È semplicemente qualcosa che non riguarda la ricerca storica. Gli storici non fanno affermazioni e/o negazioni teologiche!
Facendo un esempio pratico: gli storici non ci dicono nulla riguardo alla presunta deicità di Gesù, non affermano e nemmeno negano la presunta deicità di Gesù.
Quello che si può indagare a livello storico è se Gesù ha mai preteso o affermato di essere Dio o di essere di natura divina: dall'indagine storica risulta che Gesù non ha ma preteso o detto, nè implicitamente nè esplicitamente, di essere Dio o di essere di natura divina.
No Vieri, ti sbagli anche in questo caso: tu per fede credi "veritiero" non il contenuto dei vangeli di per sè ma una specifica ricezione teologica dei testi evangelici che è interna ad una specifica comunità di fede in quanto ritieni che quella specifica comunità di fede sia assistita in maniera soprannaturale nei suoi pronunciamenti dogmatici.Vieri ha scritto: ↑17/08/2023, 10:49Io per "fede", ma non perchè debba credere a tutto, considero assolutamente veritiero il Vangelo che descrive in numerose occasioni e da fonti diverse la figura di Gesù non come un semplice "umano" anche se di natura eccezionale, ma il verbo incarnato, la parola di Dio fattosi uomo.
Dovresti cominciare a saper distinguere ciò che effettivamente dice un testo antico nel "contesto vitale" in cui fu scritto dalle diverse "ricezione dei testi" in diversi contesti storici e comunitari.
Ovvero dovresti cominciare a saper distinguere la comprensione sincronica dei testi da quella diacronica.
Tanto per fare un esempio: il vangelo di Giovanni fu usato da diverse comunità di fede dell'antichità. Fu usato, per esempio, da ariani, gnostici e proto-ortodossi. Ciascuna di queste comunità di fede comprendeva il testo in maniera diversa e tutte e tre le comprendevano in un senso che si allontanava in vario modo da ciò che il testo "voleva dire" nel "contesto vitale" in cui fu redatto. Il altri termini lo stesso redattore finale del vangelo di Giovanni e gli antichi "cristiani giovannisti" avevano idee religiose che erano diverse rispetto ai proto-ortodosssi, agli ariani ed agli gnostici.
Sarebbe anche un errore pensare che la cristologia, o meglio le varie cristologie, confluite nel vangelo di Giovanni siano in qualche modo sovrapponibili alle cristologie espresse negli altri vangeli o in Paolo di Tarso.
Come spiega Dunn, ad esempio, il "LOGOS" o VERBO non era immaginato dal redattore finale del vangelo di Giovanni e dagli stessi "cristiani giovannisti" come un "essere divino preesistente", mentre al contrario, era proprio così che lo concepivano ariani e proto-ortodossi seppur in maniera tra loro diversa.
I vangeli sono utili non soltanto alla ricostruzione storica del Gesù storico, ma analizzando i vangeli possiamo anche comprendere cosa credevano riguardo a Gesù i diversi redattori dei diversi vangeli e le diverse comunità in cui tali vangeli furono redatti. Dunque possiamo anche "prendere alla lettera" ciò che è scritto nei vangeli e chiederci, per esempio, se il redattore del vangelo di Matteo credesse alla presunta deicità di Gesù. Se facciamo questo ed analizziamo la cristologia matteana ci renderemo conto che Matteo non afferma che Gesù è Dio nè che è di natura divina in quanto appunto la.cristologia matteana è una cristologia bassa.
Non mi è affatto chiaro esattamente cosa ritieni sia "inspiegabile" storicamente ed a quali interrogativi ti riferisci di preciso!Vieri ha scritto: ↑17/08/2023, 10:49La mia "insistenza", alla fine nel cercare di analizzare le varie pagine del V.T. e del Vangelo è consistita pertanto nello "scoprire" passi che scritti da autori diversi in tempi diversi, esprimono sempre gli stessi concetti.
Gesù non è stato storicamente un semplice predicatore taumaturgo vissuto in Israele circa 2000 anni fa ma la presenza unica e reale nel mondo per annunciare definitivamente la parola di Dio.
Tutto infatti storicamente non si può spiegare e gli interrogativi di alcuni diventano certezze per fede di altri.
Buona giornata.
Storicamente possiamo sapere tantissime cose sia riguardo a Gesù sia riguardo ai "contenuti di fede" delle molteplici comunità di fede che a vario titolo ed in vario modo si richiamavano alla figura di Gesù notando che già nell'antichità si credevano cose diverse riguardo a Gesù.
Facendo un esempio pratico: facendo l'esegesi delle lettere autentiche di Paolo (non tutte le lettere confluite nel n.t. attribuite a Paolo sono state scritte effettivamente da Paolo) possiamo sapere cosa affermava Paolo riguardo a Gesù. Paolo di Tarso ad esempio credeva che Dio aveva resuscitato Gesù ma, nel contempo, non credeva che Gesù fosse Dio nè credeva che Gesù fosse di natura divina.
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
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Re: Interessanti coincidenze
Caro Valentino ma (non) mi spiace contraddirti:
Filippesi 2,6-11
Per ulteriori precisazioni
http://www.donorione.org/Public/Content ... ntent=3832
Poi:
Del resto anche oggi se non hai fede, rimarrebbe inspiegabile come ad esempio padre Kolbe morto ad Auschwitz il 14 agosto 1941 si sostituì ad un padre di famiglia morendo con una puntura di fenolo, dopo 15 giorni passati in una cella senza acqua ne vitto.
https://it.wikipedia.org/wiki/Massimiliano_Maria_Kolbe
Altri esempio sono poi innumerevoli ...
Leggi allora:Paolo di Tarso ad esempio credeva che Dio aveva resuscitato Gesù ma, nel contempo, non credeva che Gesù fosse Dio nè credeva che Gesù fosse di natura divina.
Filippesi 2,6-11
Da queste parole mi sembra proprio che San Paolo credesse nella natura divina di Gesù.....6 il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
7 ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
8 umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
9 Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
10 perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11 e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Per ulteriori precisazioni
http://www.donorione.org/Public/Content ... ntent=3832
Poi:
Se uno crede nell'opera dello Spirito Santo dato agli apostoli spiega anche il fatto come 11 pescatori di un villaggio sperduto della Galilea oltre a San Paolo che perseguitava prima i cristiani, possano aver avuto di punto in bianco la fede, il coraggio e le capacità per predicare poi il Vangelo in tutto il mondo allora conosciuto e di arrivare sino al martirio.Non mi è affatto chiaro esattamente cosa ritieni sia "inspiegabile" storicamente ed a quali interrogativi ti riferisci di preciso!
Del resto anche oggi se non hai fede, rimarrebbe inspiegabile come ad esempio padre Kolbe morto ad Auschwitz il 14 agosto 1941 si sostituì ad un padre di famiglia morendo con una puntura di fenolo, dopo 15 giorni passati in una cella senza acqua ne vitto.
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Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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Riguardo all'inno di Filippesi
Abbiamo già parlato dell'inno della lettera ai Filippesi, e di come in essa non viene espressa alcuna allusione ad una presunta natura divina di Gesù. Molto sinteticamente nella lettera ai Filippesi non c'è scritto che Gesù è Dio e non c'è scritto che Gesù è di natura divina.
Ti confermo dunque che Paolo di Tarso non credeva che Gesù fosse Dio e non credeva che Gesù fosse di natura divina.
Dall'inno di Filippesi non si può evincere la preesistenza (figuriamoci dunque la presunta deicità!) di Gesù.
E' talmente risaputo che viene riconosciuto anche nelle note in calce di una Bibbia cattolica:
FONTE: https://bible.usccb.org/bible/philippians/2" onclick="window.open(this.href);return false;
In sostanza l'Inno di Filippesi: "...sarebbe, così, un brano della cristologia di Adamo, come emerge anche in altri contesti del Nuovo Testamento; sarebbe un'ulteriore prova della 'cristologia dei due stadi' delle primitive comunità giudeocristiane (vita-morte/risurrezione-esaltazione di Cristo) ampiamente diffusa e da noi già analizzata e non sarebbe in relazione con tradizioni mitiche, ma anticotestamentarie. Neppure una parola, dunque, in questo testo su una figura celeste preesistente." FONTE: Karl-Joseph Kuschel - "Generato prima di tutti i secoli?" - Queriniana
Anche il Prof. Boccaccini parla dell'inno di Filippesi:
[youtube][/youtube]
In definitiva, nella lettera di Paolo ai Filippesi non c'è scritto che Gesù è Dio e non c'è scritto che Gesù è di natura divina: l'inno di Filippesi infatti, come riconosce Kuschel (studioso cattolico tra l'altro!) è un "brano della cristologia di Adamo", un esempio della "cristologia dei due stadi delle primitive comunità giudeocristiane".
Ti confermo dunque che Paolo di Tarso non credeva che Gesù fosse Dio e non credeva che Gesù fosse di natura divina.
Dall'inno di Filippesi non si può evincere la preesistenza (figuriamoci dunque la presunta deicità!) di Gesù.
E' talmente risaputo che viene riconosciuto anche nelle note in calce di una Bibbia cattolica:
FONTE: https://bible.usccb.org/bible/philippians/2" onclick="window.open(this.href);return false;
In sostanza l'Inno di Filippesi: "...sarebbe, così, un brano della cristologia di Adamo, come emerge anche in altri contesti del Nuovo Testamento; sarebbe un'ulteriore prova della 'cristologia dei due stadi' delle primitive comunità giudeocristiane (vita-morte/risurrezione-esaltazione di Cristo) ampiamente diffusa e da noi già analizzata e non sarebbe in relazione con tradizioni mitiche, ma anticotestamentarie. Neppure una parola, dunque, in questo testo su una figura celeste preesistente." FONTE: Karl-Joseph Kuschel - "Generato prima di tutti i secoli?" - Queriniana
Anche il Prof. Boccaccini parla dell'inno di Filippesi:
[youtube][/youtube]
In definitiva, nella lettera di Paolo ai Filippesi non c'è scritto che Gesù è Dio e non c'è scritto che Gesù è di natura divina: l'inno di Filippesi infatti, come riconosce Kuschel (studioso cattolico tra l'altro!) è un "brano della cristologia di Adamo", un esempio della "cristologia dei due stadi delle primitive comunità giudeocristiane".
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
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Di palo in frasca....
Come al solito fai confusione tirando in ballo questioni non inerenti gli argomenti del post.
Mentre cerchiamo di fare dei rilievi esegetici e filologici su testi antichi vai fuori tema mettendoti a parlare di martiri.
Ho forse mai detto che i direttissimi discepoli di Gesù e Paolo di Tarso non fossero uomini di fede?!?!
Al contrario ho sempre detto che fossero sinceri uomini di fede. Tra l'altro oltre a cercare di comprendere i contenuti della fede religiosa del Gesù storico, mi sono sempre occupato anche di comprendere quale fossero i contenuti di fede di Paolo di Tarso, dei diretti discepoli di Gesù, etc.
In ogni caso mai detto il contrario: i diretti discepoli di Gesù erano certamente degli uomini di fede. I diretti discepoli di Gesù continuarono ad essere ebrei osservanti che avevano identificato in Gesù il Messia che credevano che Dio lo aveva resuscitato. Ma si stava parlando d'altro: qui si parlava appunto di cosa credessero riguardo a Gesù.
Ora, come detto, e come ben sanno gli storici, ciò che i diretti discepoli di Gesù e lo stesso Paolo di Tarso credevano riguardo a Gesù non è sovrapponibili, tanto per dire, a quello che crederanno riguardo a Gesù I vari gruppi del composito etno-cristianesimo antico.
Ad esempio nemmeno i diretti discepoli di Gesù avevano deificato Gesù pur credendo che Dio lo aveva resuscitato.
Quindi non solo non si capisce cosa intendi dimostrare parlando dei martiri cattolici, sempre ammesso che tu abbia voluto dimostrare qualcosa, ma non si capisce perché mai trovi opportuno parlare di martiri in una discussione im cui si parla di storia del cristianesimo, del Gesù storico, di filologia, di esegesi, etc. etc.
Mah?!?!?
Mentre cerchiamo di fare dei rilievi esegetici e filologici su testi antichi vai fuori tema mettendoti a parlare di martiri.
Vieri ma cosa diamine c'entra parlare di punto in bianco di martirio?!!?Vieri ha scritto: ↑17/08/2023, 12:38Se uno crede nell'opera dello Spirito Santo dato agli apostoli spiega anche il fatto come 11 pescatori di un villaggio sperduto della Galilea oltre a San Paolo che perseguitava prima i cristiani, possano aver avuto di punto in bianco la fede, il coraggio e le capacità per predicare poi il Vangelo in tutto il mondo allora conosciuto e di arrivare sino al martirio.
Ho forse mai detto che i direttissimi discepoli di Gesù e Paolo di Tarso non fossero uomini di fede?!?!
Al contrario ho sempre detto che fossero sinceri uomini di fede. Tra l'altro oltre a cercare di comprendere i contenuti della fede religiosa del Gesù storico, mi sono sempre occupato anche di comprendere quale fossero i contenuti di fede di Paolo di Tarso, dei diretti discepoli di Gesù, etc.
In ogni caso mai detto il contrario: i diretti discepoli di Gesù erano certamente degli uomini di fede. I diretti discepoli di Gesù continuarono ad essere ebrei osservanti che avevano identificato in Gesù il Messia che credevano che Dio lo aveva resuscitato. Ma si stava parlando d'altro: qui si parlava appunto di cosa credessero riguardo a Gesù.
Ora, come detto, e come ben sanno gli storici, ciò che i diretti discepoli di Gesù e lo stesso Paolo di Tarso credevano riguardo a Gesù non è sovrapponibili, tanto per dire, a quello che crederanno riguardo a Gesù I vari gruppi del composito etno-cristianesimo antico.
Ad esempio nemmeno i diretti discepoli di Gesù avevano deificato Gesù pur credendo che Dio lo aveva resuscitato.
Non solo gli esempi sono innumerevoli ma i martiri sono qualcosa di "trasversale" alle religioni in tutte le epoche: a subire il martirio non sono, e non sono stati, solo i cristiani cattolici o, in generale solo i cristiani. Anche gli appartenenti ad alte religioni sono stati spesso perseguitati e martirizzati per la fede che professavano.Vieri ha scritto: ↑17/08/2023, 12:38Del resto anche oggi se non hai fede, rimarrebbe inspiegabile come ad esempio padre Kolbe morto ad Auschwitz il 14 agosto 1941 si sostituì ad un padre di famiglia morendo con una puntura di fenolo, dopo 15 giorni passati in una cella senza acqua ne vitto.
https://it.wikipedia.org/wiki/Massimiliano_Maria_Kolbe
Altri esempio sono poi innumerevoli
Quindi non solo non si capisce cosa intendi dimostrare parlando dei martiri cattolici, sempre ammesso che tu abbia voluto dimostrare qualcosa, ma non si capisce perché mai trovi opportuno parlare di martiri in una discussione im cui si parla di storia del cristianesimo, del Gesù storico, di filologia, di esegesi, etc. etc.
Mah?!?!?
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
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Interessanti coincidenze
Caro Valentino, io alla fine continuo dopo anni a non capirti mai poichè, pur parlando degli stessi argomenti, camminiamo sempre su pianeti diversi dove tu continui a contestare sempre ogni frase scritta sul Vangelo o sulle lettere di Paolo come se alla fine quanto scritto sui Vangeli possa risultare un falso colossale dove milioni di "allocchi" credono solo per fede senza aver studiato, secondo te la "realtà dei fatti storici" completamente spesso in antitesi con le parole del Vangelo.
In pratica dato che la "storia" è "storia" tutta la religione cristiana ed in particolare quella cattolica si basa e solo per fede su dei testi risultati (secondo i tuoi studi) inattendibili.
Permetti allora che non potrò mai essere d'accordo con te ?
L'unico guaio è, e che mi rammarico, che in queste discussioni io sia l'unico interlocutore e che quindi non esista altro contraddittorio.
Riprendo solo gli ultimi due argomenti contestati come al solito:
Scusa Valentino, ma se prima dico che Dio ha visitato e redento il suo popolo e successivamente: verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge mi devi spiegare allora perchè all'inizio chi visita il popolo di Israele sia Dio stesso e dopo un “messia” che dovrebbe essere diverso dalla natura del padre ?
Seconda contestazione:
Mi scrivi:
Filippesi 2,6-11
Se allora da quelle parole cos'i' chiare dove invece dici che Gesù NON fosse di natura divina, San Paolo o chi per esso ha scritto delle falsità alle quali credono tutt'ora milioni di credenti ?
Rispondi ancora:
Giovanni 20,24-29
Per favore Valentino che ognuno si tenga le sue idee....
In pratica dato che la "storia" è "storia" tutta la religione cristiana ed in particolare quella cattolica si basa e solo per fede su dei testi risultati (secondo i tuoi studi) inattendibili.
Permetti allora che non potrò mai essere d'accordo con te ?
L'unico guaio è, e che mi rammarico, che in queste discussioni io sia l'unico interlocutore e che quindi non esista altro contraddittorio.
Riprendo solo gli ultimi due argomenti contestati come al solito:
dove mi rispondi: ma appunto il "sole che sorge" non è Dio ma il Messia.Benedetto il Signore Dio d'Israele
perché ha visitato e redento il suo popolo
…...
78 grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge
Scusa Valentino, ma se prima dico che Dio ha visitato e redento il suo popolo e successivamente: verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge mi devi spiegare allora perchè all'inizio chi visita il popolo di Israele sia Dio stesso e dopo un “messia” che dovrebbe essere diverso dalla natura del padre ?
Seconda contestazione:
Mi scrivi:
Mi ripeto alloraPaolo di Tarso ad esempio credeva che Dio aveva resuscitato Gesù ma, nel contempo, non credeva che Gesù fosse Dio nè credeva che Gesù fosse di natura divina.
Filippesi 2,6-11
Mi rispondi:6 il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
7 ma spogliò se stesso,
assumendo la condizione di servo
e divenendo simile agli uomini;
apparso in forma umana,
8 umiliò se stesso
facendosi obbediente fino alla morte
e alla morte di croce.
9 Per questo Dio l'ha esaltato
e gli ha dato il nome
che è al di sopra di ogni altro nome;
10 perché nel nome di Gesù
ogni ginocchio si pieghi
nei cieli, sulla terra e sotto terra;
11 e ogni lingua proclami
che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
Ma come fai a scrivere questo?Abbiamo già parlato dell'inno della lettera ai Filippesi, e di come in essa non viene espressa alcuna allusione ad una presunta natura divina di Gesù. Molto sinteticamente nella lettera ai Filippesi non c'è scritto che Gesù è Dio e non c'è scritto che Gesù è di natura divina.
Ma scusa ma non ti sono chiare queste parole ?Ti confermo dunque che Paolo di Tarso non credeva che Gesù fosse Dio e non credeva che Gesù fosse di natura divina.
In definitiva, nella lettera di Paolo ai Filippesi non c'è scritto che Gesù è Dio e non c'è scritto che Gesù è di natura divina:
A me pare LAMPANTE !6 il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
Se allora da quelle parole cos'i' chiare dove invece dici che Gesù NON fosse di natura divina, San Paolo o chi per esso ha scritto delle falsità alle quali credono tutt'ora milioni di credenti ?
Rispondi ancora:
Ad esempio nemmeno i diretti discepoli di Gesù avevano deificato Gesù pur credendo che Dio lo aveva resuscitato.
Giovanni 20,24-29
Ma anche qui Giovanni racconta delle balle ?24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 27 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». 28 Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29 Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
Per favore Valentino che ognuno si tenga le sue idee....
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
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Re: Interessanti coincidenze
In effetti anche io mi son fatto l'idea che tu non capisca fino in fondo ciò che scrivo: questo fatto potrebbe avere varie spiegazioni ma voglio mettere in conto che sia io "infelice a spiegarmi".
In realtà non parliamo degli stessi argomenti.
Ma c'è un problema proprio nell'impostazione delle discussioni che si muovono su piano dialettico non condiviso metodologicamente.
Vieri io non contesto un bel nulla: più che altro mi premuro di comprendere cosa intende esprimere un testo (e di riflesso il suo autore/redattore) nel "contesto vitale" in cui fu scritto. Ti avevo detto che dovresti cominciare a comprendere la differenza tra la lettura sincronica dei testi dalla questione della "ricezione" degli stessi in altri "contesti vitali".
Trovo che "colossale" sia solo la confusione che fai rispetto alle cose che scrivo.
Io ho semplicemente detto qualcosa di abbastanza ovvio e noto, ovvero ho semplicemente detto che non tutto quello che c'è scritto nei vangeli ha "valore storico".
Ma, prescindendo pure dalle questioni più specificamente storiche o riguardanti il Gesù storico, talvolta mi sono concentrato su rilievi non storici ma esegetici e filologici, ovvero ho potuto parlare di ciò che uno specifico testo antico voleva esprimere nel "contesto vitale" in cui fu scritto.
I vangeli sono principalmente testi religiosi e teologici in cui i redattori esprimevano le loro convinzioni religiose e, prescindendo da problematiche di ordine storico, ho sempre anche parlato di quello che effettivamente esprimevano i redattori riguardo a Gesù.
Su questo punto fai sempre confusione perché confondi problematiche di ordine storico da problematiche più squisitamente esegetiche laddove si cerca proprio di comprendere cosa intendevano dire e quali concetti teologici esprimevano i diversi redattori evangelici nel "contesto vitale" in cui scrivevano.
Vieri ma quali allocchi?!?!
Nessuno ha mai parlato di allocchi.
Come spesso accade ti fai un film tutto tuo in testa e pensi che io ci sia dentro.
Ciò che credi per fede non è mai stato in discussione: sei tu a volerne parlare ed ad "infilarlo" nelle discussioni senza che ce ne sia bisogno.
Probabilmente certi fatti storici saranno in "antitesi", se così si può dire, con le tue credenze religiose o molto più probabilmente e più correttamente con la tua "sensibilità religiosa".
Come detto e ripetuto fino alla nausea infatti: molti dei fatti storici che riguardano il Gesù storico sono fatti che conoscono e di cui parlano eminenti studiosi di fede cattolica.
Temo appunto sia un "problema tuo" non dei cattolici in generale: lo prova il fatto che spesso cito studiosi cattolici, come in questa stessa discussione.
Si Vieri, la storia è storia ma io non parlo solo ed esclusivamente di storia, ma anche di altre discipline di studio: filologia, critica testuale, esegesi dei testi, etc.
Vieri in nessuno dei miei interventi ho discusso su "cosa si basa" la religione cattolica: in realtà io non ho mai nemmeno parlato della religione cattolica se non in rari casi quando tu, o altri, l'hanno tirata (magari anche a sproposito) in ballo.
Semmai ho parlato della religione di Gesù e della religione praticata dai suoi diretti discepoli, o anche parlato della religione professata dai vari gruppi del multiforme e variegato cristianesimo antico.
Stai di nuovo facendo confusione.
Quanto alla questione dell' "attendibilità" se ne è parlato solo in relazione al "grado di attendibilità storica" dei vangeli spiegando che perfino un seminarista è a conoscenza del fatto che non tutto quello che c'è scritto nei vangeli ha appunto "valore storico".
I vangeli comunque non solo ci forniscono delle "informazioni storiche" su Gesù, ma ci forniscono anche informazioni su cosa credessero i redattori degli stessi riguardo a Gesù: spesso ho parlato anche di questo.
Trovo sempre singolare che ti metta a parlare dei "miei studi" come se questi "miei studi" fossero una sorta di mia "invenzione" considerando che parlo semplicemente di cose che chiunque può apprendere e studiare nelle Università.
Vieri qui il problema non è che non sei d'accordo con me: in realtà non sei d'accordo con quello che tu immagini io voglia affermare nei miei post.
No Vieri, non è questo il guaio!
Io discuto di storia del cristianesimo, del Gesù storico, di esegesi, di filologia e di critica testuale con studiosi e accademici che oltre a fare attività di ricerca e di insegnamento nelle Università, insegnano addirittura nelle facoltà teologiche cattoliche e coj essi ci intendiamo a meraviglia, perché appunto padroneggiano queste discipline e non si meravigliano o "cadono dalle nuvole" se dico certe ovvietà, ovvero se dico ad esempio che non tutto quello che c'è scritto nei vangeli ha "valore storico" oppure se mi metto a parlare delle differenze tra la cristologia paolina e le cristologie giovannee. Non si meravigliano nemmeno se dico quella che ormai è un'altra ovvietà conosciuta da qualunque studioso che si occupa del Gesù storico, ovvero che Gesù non ha mai detto, nè implicitamente nè esplicitamente, di essere Dio o di essere di natura divina.
Vieri scusa la domanda, ma quando leggi che "Dio ha visitato il suo popolo" immagini una "discesa letterale" di Dio sulla terra?!!?!Vieri ha scritto: ↑17/08/2023, 17:18Riprendo solo gli ultimi due argomenti contestati come al solito:
Benedetto il Signore Dio d'Israele
perché ha visitato e redento il suo popolo
…...
78 grazie alla bontà misericordiosa del nostro Dio,
per cui verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge
dove mi rispondi: ma appunto il "sole che sorge" non è Dio ma il Messia.
Scusa Valentino, ma se prima dico che Dio ha visitato e redento il suo popolo e successivamente: verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge mi devi spiegare allora perchè all'inizio chi visita il popolo di Israele sia Dio stesso e dopo un “messia” che dovrebbe essere diverso dalla natura del padre ?
Innanzitutto dovresti ricordare, perché ne abbiamo già parlato, che l'espressione "Dio ha visitato il suo popolo" è un'espressione idiomatica, tecnicamente un "semitismo".
Ecco degli esempi con citazioni tratte tutte dalla traduzione CEI:
Genesi 50:24-25
24 Poi Giuseppe disse ai fratelli: «Io sto per morire, ma Dio verrà certo a visitarvi e vi farà uscire da questo paese verso il paese ch'egli ha promesso con giuramento ad Abramo, a Isacco e a Giacobbe». 25 Giuseppe fece giurare ai figli di Israele così: «Dio verrà certo a visitarvi e allora voi porterete via di qui le mie ossa».
Esodo 13:19
Mosè prese con sé le ossa di Giuseppe, perché questi aveva fatto giurare solennemente gli Israeliti: «Dio, certo, verrà a visitarvi; voi allora vi porterete via le mie ossa».
Genesi 21:1
Il Signore visitò Sara, come aveva detto, e fece a Sara come aveva promesso.
Esodo 4:29-31
29 Mosè e Aronne andarono e adunarono tutti gli anziani degli Israeliti. 30 Aronne parlò al popolo, riferendo tutte le parole che il Signore aveva dette a Mosè, e compì i segni davanti agli occhi del popolo. 31 Allora il popolo credette. Essi intesero che il Signore aveva visitato gli Israeliti e che aveva visto la loro afflizione; si inginocchiarono e si prostrarono.
Rut 1:6
Allora si alzò con le sue nuore per andarsene dalla campagna di Moab, perché aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli pane.
1Samuele 2:20-21
20 Eli allora benediceva Elkana e sua moglie ed esclamava: «Ti conceda il Signore altra prole da questa donna per il prestito che essa ha fatto al Signore». Essi tornarono a casa 21 e il Signore visitò Anna, che partorì ancora tre figli e due figlie. Frattanto il fanciullo Samuele cresceva presso il Signore.
Salmi 105:3-5
3 Beati coloro che agiscono con giustizia
e praticano il diritto in ogni tempo.
4 Ricordati di noi, Signore, per amore del tuo popolo,
visitaci con la tua salvezza,
5 perché vediamo la felicità dei tuoi eletti,
godiamo della gioia del tuo popolo,
ci gloriamo con la tua eredità..
Ritornando al vangelo di Luca ed in particolare al versetto 68 del capitolo 1, leggiamo (traduzione CEI):
"Benedetto il Signore Dio d'Israele, perché ha visitato (in greco: ἐπεσκέψατο) e redento il suo popolo".
Sempre la CEI traduce altrove (Atti 15:14) lo stesso verbo in questo modo:
"Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere (in greco: ἐπεσκέψατο) tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome"
Secondo il Thayer's Greek Lexicon sub voce ἐπισκέπτομαι, leggiamo che il significato del verbo in questione è:
b. Hebraistically, to look upon in order to help or to benefit, equivalent to to look after, have a care for, provide for, of God: τινα, Luke 7:16; Hebrews 2:6 (Genesis 21:1; Exodus 4:31; Psalm 8:5; Psalm 79:15 (); Sir. 46:14; Judith 8:33, etc.); followed by a telic infinitive Acts 15:14; absolutely (Sir. 32:21 (Sir. 35:21)) yet with a statement of the effect and definite blessing added, Luke 1:68
Insomma come ti spiegò a suo tempo anche Achille in un'altra discussione in cui parlammo di quello che chiami il "cantico di Zaccaria": "Il fatto che si legga che Dio visita il suo popolo non significa che Dio scenda sulla terra. L'espressione viene usata nella Bibbia per indicare il fatto che Dio mostra interesse o provvede a certi bisogni o richieste del popolo".
Rileggiti questa discussione di qualche tempo fa: viewtopic.php?t=25914
In quello che chiami il "cantico di Zaccaria" si parla appunto di Dio che "mostra interesse" nei confronti del suo popolo inviando il Messia.
Ne avevamo parlato anche in quest'altra discussione: viewtopic.php?p=402680 , dove ad un certo punto chiedevi:
"Un sole che sorge" secondo te chi dovrebbe essere....visto nel contesto della preghiera...?"
ed io ti risposi:
"Sole che sorge" traduce il termine greco "ἀνατολὴ".
"ἀνατολὴ was a term used among Greek-speaking Jews to describe the expected king of the House of David" (Raymond E. Brown, THE BIRTH OF THE MESSIAH, ed. Doubleday p. 390).
Traduzione:
"ἀνατολὴ era un termine usato tra gli ebrei di lingua greca per descrivere l'atteso re della Casa di Davide".
Quindi riassumendo e ricapitolando, in quello che chiami "cantico di Zaccaria":"ἀνατολὴ was a term used among Greek-speaking Jews to describe the expected king of the House of David" (Raymond E. Brown, THE BIRTH OF THE MESSIAH, ed. Doubleday p. 390).
Traduzione:
"ἀνατολὴ era un termine usato tra gli ebrei di lingua greca per descrivere l'atteso re della Casa di Davide".
1) non si parla di Dio che "letteralmente scende" sulla Terra.
2) "sole che sorge" è la traduzione di un singolo termine greco "usato tra gli ebrei di lingua greca per descrivere l'atteso re della Casa di Davide".
In sostanza appunto, come già detto, si parla di Dio che invia il suo Messia.
Eh no, non è affatto lampante né scontato.Vieri ha scritto: ↑17/08/2023, 17:18Seconda contestazione:
Mi scrivi:
Paolo di Tarso ad esempio credeva che Dio aveva resuscitato Gesù ma, nel contempo, non credeva che Gesù fosse Dio nè credeva che Gesù fosse di natura divina.
Mi ripeto allora
Filippesi 2,6-11
6 il quale, pur essendo di natura divina,[...]A me pare LAMPANTE !
Vieri mi spiace deluderti ma in Filippesi non c'è scritto "essendo di natura divina".
Questo è il guaio di quando si "legge la Bibbia" in traduzione italiana e non in greco antico.
L'espressione "natura divina" infatti non esiste proprio nel testo greco.
Nel testo greco l'espressione NON è "natura divina" ma "morphé theou" ovvero "forma di Dio" e questo fatto (ma non solo questo fatto) ha delle "ripercussioni" sull'esegesi del testo.
Premetto che ti sarebbe bastato assistere alla lezione del Prof. Boccaccini per comprendere esattamente cosa c'è scritto e cosa volesse dire Paolo in Filippessi: per cui ti invito a guardare il video. Nel contempo non mi esimerò dall'entrare nel merito fornendoti anche una spiegazione scritta, per quanto ne avessimo ampiamente parlato anche altrove.
L'inno prepaolino di Filippesi capitolo 2 è un inno studiatissimo e per il quale si sono versati fiumi di inchiostro.
Ovviamente sono certo che sei completamente all'oscuro del dibattito accademico esistente in relazione a questo inno: il punto è che tu "dai per scontato" quello che scontato NON è. Vediamo perché.
C'è da premettere ancora una volta, come già specificato, che in questo inno non c'è scritto che "Cristo Gesù" è "di natura divina", si parla di Gesù essendo "in "forma" di Dio". Ma questo fatto costituisce solo la premessa e le conclusioni a cui sono giunti fior di biblisti analizzando l'intero inno prepaolino sono che in esso non si parla affatto della presunta "deicità di Gesù" né tantomeno di una ipotetica "preesistenza" angelica (come affermavano gli ariani) o addirittura una "preesistenza" "divina" (come affermavano i proto-ortodossi).
Come riporta Kuschel (studioso cattolico) già a partire dagli anni '60 e '70 gli esegeti cattolici e protestanti nel parlarci dell'inno di Filippesi avevano rilevato come in questo testo: "non si celebri Cristo come essere celeste preesistente, ma, in senso pienamente giudaico, Cristo come controfigura umana rispetto ad Adamo" ed a questo proposito Kuschel cita diversi studiosi, ovvero J. Harvey, Ch. H. Talbert, J. M. Furness, J. Dunn, Raymond Brown, H.-W. BARTSCH, TH.N. HART, L. SWIDLER.
Come osserva Kuchel infatti: "Paolo, anche in altri passi della sua corrispondenza, paragona Cristo ad Adamo (Rm 5,12-21; 1 Cor 15,2 ls.45-47)".
Ma continuiamo:
"si può paragonare 'forma di Dio' (morphè theu) - così come recita il testo, meglio che non la traduzione 'egli era uguale a Dio' - all'incirca con doxa (gloria) o éikon (immagine). La stessa cosa vale per il termine greco homoioma ('uguale agli uomini') del v. 7, tradotto talvolta anche con 'forma come di un uomo'. La prima riga dell'inno parlerebbe dunque di Cristo, che come Adamo fu creato 'ad immagine di Dio' e come Adamo prima del suo peccato originale partecipava alla 'gloria' di Dio. Il concetto antitetico alla 'forma divina' rafforzerebbe maggiormente questa derivazione: 'forma di schiavo', un'allusione evidente al destino di Adamo dopo il peccato originale. Anche il secondo binomio antitetico all'inizio del testo andrebbe nella stessa direzione: 'uguaglianza con Dio' allude probabilmente alla tentazione di Adamo (egli voleva essere come Dio, Gen 3,5) e 'uguaglianza con gli uomini' nuovamente alla condizione di Adamo dopo la caduta nel peccato.
Anche la locuzione 'essere come Dio' (in greco: isa theo) non può essere tradotta semplicemente con 'uguaglianza con Dio', 'essere uguale a Dio', come spesso accade. Ciò esigerebbe, infatti, la forma isos theo; nel testo ricorre invece l'avverbio isa, e ciò significa soltanto 'come Dio', 'simile a Dio'. Non siamo quindi in presenza di un'affermazione sull' 'essere uguale a Dio' di Cristo e ciò milita nuovamente in sfavore di un'interpretazione sotto il profilo della preesistenza. Per motivi storico-tradizionali e linguistici non c'è dunque - così si esprime l'esegeta cattolico Jerome Murphy-O'Connor, domenicano di Gerusalemme - «nessuna giustificazione per interpretare la frase dell'inno in termini relativi all'essere di Cristo».
Questo testo sarebbe, così, un brano della cristologia di Adamo, come emerge anche in altri contesti del Nuovo Testamento; sarebbe un'ulteriore prova della 'cristologia dei due stadi' delle primitive comunità giudeocristiane (vita-morte/risurrezione-esaltazione di Cristo) ampiamente diffusa e da noi già analizzata e non sarebbe in relazione con tradizioni mitiche, ma anticotestamentarie. Neppure una parola, dunque, in questo testo su una figura celeste preesistente. [...] Non una parola su una preesistenza di Cristo secondo lo schema di una cristologia dei tre stadi: preesistenza - abbassamento - post-esistenza..
FONTE: Karl-Josef Kuschel - "Generato prima di tutti i secoli?" - Queriniana
PS: Kuschel è cattolico e la Queriniana è una casa editrice cattolica.
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
Re: Interessanti coincidenze
Mi scrivi:
Potresti parlare da comune mortale ? Lettura sincronica ? Ma chi ti capisce?
Ti ricordi qualche volta di parlare con un comune mortale ?
I vangeli sono principalmente testi religiosi e teologici in cui i redattori esprimevano le loro convinzioni religiose e, prescindendo da problematiche di ordine storico.
Quello infatti che mi lascia sempre perplesso sono le tue parole:
Possibile che solo negli ultimi 100 anni e dopo 2000 anni di cristianesimo un "consesso universitario" di poche persone con la storia del "Gesù storico" possano mettere in discussione molte attuali pagine del vangelo alle quali milioni di persone credono integralmente ?
Ma non sono queste alla fine delle diverse opinioni personali ?
Sono stati fatti dei congressi laici tipo conclave dove la totalità di decine e decine di studiosi erano stati concordi ?
Bisogna vedere sempre il contesto della discussione poiché per un cattolico alla fine sarebbe stupido continuare per fede a credere in una pagina del Vangelo quando dall'altro lato afferma che possa essere stato manipolato con significati reali diversi da come scritto.
Per questo Valentino avresti scoperto l'acqua calda poiché io non ho mai detto che i Vangeli siano dei libri di storia ma “il verbo” la parola di Gesù, ovviamente inserita in un certo contesto storico.
Sono stanco di ripeterti le stesse cose.....
Possono essere attribuibili ad un messia ebraico o riferibili decisamente alla figura di Gesù che solo lui poteva redimere i peccati ?
Il Messia nell'ebraismo pronunciato è un re futuro che porterà la salvezza a Israele e all'umanità ed insegnerà la Torah.
I
Andiamo avanti:
Forma di Dio o di natura divina
alla fine non vogliono dire la stessa cosa tanto che molte bibbie cattoliche riportano la frase "forma di DIo ?
In proposito ho trovato questo studio molto interessante:
https://digilander.libero.it/domingo7/F ... %202,6.htm
Oggi questo testo è sempre preso nella sua interezza del suo vero significato:
Se invece la Chiesa fosse certa di una diversa interpretazione come mi dici non cambierebbe allora diversamente il testo ?
Grazie Valentino, ancora una volta mi hi fatto passare come al solito, un po' di tempo a discorrere su cose serie senza leggere i soliti giornali, pur restando distanti con con le nostre opinioni.
Buon weekend
Cosa vorresti dire con “contesto vitale ?Vieri io non contesto un bel nulla: più che altro mi premuro di comprendere cosa intende esprimere un testo (e di riflesso il suo autore/redattore) nel "contesto vitale" in cui fu scritto
Ti avevo detto che dovresti cominciare a comprendere la differenza tra la lettura sincronica dei testi dalla questione della "ricezione" degli stessi in altri "contesti vitali".
Potresti parlare da comune mortale ? Lettura sincronica ? Ma chi ti capisce?
Ti ricordi qualche volta di parlare con un comune mortale ?
La confusione “colossale” esiste per il fatto che alla fine con la tua storia “del Gesù storico” preso sempre come “Verità assoluta”, alla fine neghi sempre molte cose di quanto presenti nel Vangelo stesso facendo chiaramente intendere sempre a chi crede e legge quelle parole di essere fuori strada e di prendere "lucciole per lanterne".Trovo che "colossale" sia solo la confusione che fai rispetto alle cose che scrivo.
Io ho semplicemente detto qualcosa di abbastanza ovvio e noto, ovvero ho semplicemente detto che non tutto quello che c'è scritto nei vangeli ha "valore storico".
I vangeli sono principalmente testi religiosi e teologici in cui i redattori esprimevano le loro convinzioni religiose e, prescindendo da problematiche di ordine storico.
Quello infatti che mi lascia sempre perplesso sono le tue parole:
Ma chi ha poi stabilito che dallo studio di alcuni “professori” e non da secoli di teologi che tali interpretazioni dei testi fossero quelle più veritiere dicendo “effettivamente esprimevano”“ ho sempre anche parlato di quello che effettivamente esprimevano i redattori riguardo a Gesù.”
Possibile che solo negli ultimi 100 anni e dopo 2000 anni di cristianesimo un "consesso universitario" di poche persone con la storia del "Gesù storico" possano mettere in discussione molte attuali pagine del vangelo alle quali milioni di persone credono integralmente ?
“Comprendere cosa intendevano dire” ?Su questo punto fai sempre confusione perché confondi problematiche di ordine storico da problematiche più squisitamente esegetiche laddove si cerca proprio di comprendere cosa intendevano dire e quali concetti teologici esprimevano i diversi redattori evangelici nel "contesto vitale" in cui scrivevano.
Ma non sono queste alla fine delle diverse opinioni personali ?
Sono stati fatti dei congressi laici tipo conclave dove la totalità di decine e decine di studiosi erano stati concordi ?
Guarda caso che io penso al contrario dove il problema sia tuo dove insisti sempre a vedere “il Gesù storico” nella critica di testi del Vangelo decisamente di carattere fideistico.Temo appunto sia un "problema tuo" non dei cattolici in generale: lo prova il fatto che spesso cito studiosi cattolici, come in questa stessa discussione.
Si, si, tutto giusto ma sono sempre interpretazioni ed opinioni personali e non avere l'alibi che anche dei cattolici possano essere d'accordo sul fatto che certi contenuti nei Vangeli non siano attendibili.Si Vieri, la storia è storia ma io non parlo solo ed esclusivamente di storia, ma anche di altre discipline di studio: filologia, critica testuale, esegesi dei testi, etc.
Bisogna vedere sempre il contesto della discussione poiché per un cattolico alla fine sarebbe stupido continuare per fede a credere in una pagina del Vangelo quando dall'altro lato afferma che possa essere stato manipolato con significati reali diversi da come scritto.
Quanto alla questione dell' "attendibilità" se ne è parlato solo in relazione al "grado di attendibilità storica" dei vangeli spiegando che perfino un seminarista è a conoscenza del fatto che non tutto quello che c'è scritto nei vangeli ha appunto "valore storico".
Per questo Valentino avresti scoperto l'acqua calda poiché io non ho mai detto che i Vangeli siano dei libri di storia ma “il verbo” la parola di Gesù, ovviamente inserita in un certo contesto storico.
Ma insisti ancora ?se dico quella che ormai è un'altra ovvietà conosciuta da qualunque studioso che si occupa del Gesù storico, ovvero che Gesù non ha mai detto, nè implicitamente nè esplicitamente, di essere Dio o di essere di natura divina.
Sono stanco di ripeterti le stesse cose.....
Gv 8, 58: E Gesù: In verità, in verità vi dico: primo che Abramo fosse, Io Sono.
Avevo prima scritto:Gv 14, 8-11: Gli dice Filippo: “Signore mostraci il Padre e ci basta”. Gli dice Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ho visto il Padre. Non credete che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me, il Padre che è in me compie le sue opere. Credetemi: Io sono nel Padre e il Padre è in me. Almeno credetelo a causa delle opere stesse.”
Risposta:ma se prima dico che Dio ha visitato e redento il suo popolo e successivamente: verrà a visitarci dall'alto un sole che sorge mi devi spiegare allora perchè all'inizio chi visita il popolo di Israele sia Dio stesso e dopo un “messia” che dovrebbe essere diverso dalla natura del padre ?
Grazie, Interessanti i riferimenti biblici rispondendomi:.l'espressione "Dio ha visitato il suo popolo" è un'espressione idiomatica, tecnicamente un "semitismo"
Si ma concludi che “il sole che sorge” che hai identificato come "il messia" ma ci sono anche altre parole:Il fatto che si legga che Dio visita il suo popolo non significa che Dio scenda sulla terra. L'espressione viene usata nella Bibbia per indicare il fatto che Dio mostra interesse o provvede a certi bisogni o richieste del popolo".
Quindi riassumendo e ricapitolando, in quello che chiami "cantico di Zaccaria":
1) non si parla di Dio che "letteralmente scende" sulla Terra.
2) "sole che sorge" è la traduzione di un singolo termine greco "usato tra gli ebrei di lingua greca per descrivere l'atteso re della Casa di Davide".
In sostanza appunto, come già detto, si parla di Dio che invia il suo Messia.
Ma questi riferimenti a “Salvatore potente”, “profeta dell'Altissimo” e”la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati. “«Benedetto il Signore, Dio d'Israele,
perché ha visitato e redento il suo popolo,
e ha suscitato per noi un Salvatore potente
nella casa di Davide, suo servo,
…....
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell'Altissimo
perché andrai innanzi al Signore a preparargli le strade,
per dare al suo popolo la conoscenza della salvezza
nella remissione dei suoi peccati.
Possono essere attribuibili ad un messia ebraico o riferibili decisamente alla figura di Gesù che solo lui poteva redimere i peccati ?
Il Messia nell'ebraismo pronunciato è un re futuro che porterà la salvezza a Israele e all'umanità ed insegnerà la Torah.
I
Matteo 9,1-8l Messia ebraico, quindi, si riferisce a un leader umano, discendente fisicamente dalla stirpe di Re Davide, che governerà e unirà il popolo di Israele e che lo condurrà verso l'Era Messianica di pace globale e universale. Il Messia ebraico, a differenza di quello cristiano, non viene considerato divino.
In breve NON non poteva riferirsi ad un messia ebraico ma alla figura di Gesù figlio di Dio anche se ancora non ben identificata.1 Salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città. 2 Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». 3 Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». 4 Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? 5 Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? 6 Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va' a casa tua». 7 Ed egli si alzò e andò a casa sua. 8 A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
Andiamo avanti:
Vieri mi spiace deluderti ma in Filippesi non c'è scritto "essendo di natura divina".
Questo è il guaio di quando si "legge la Bibbia" in traduzione italiana e non in greco antico.
L'espressione "natura divina" infatti non esiste proprio nel testo greco.
Nel testo greco l'espressione NON è "natura divina" ma "morphé theou" ovvero "forma di Dio" e questo fatto (ma non solo questo fatto) ha delle "ripercussioni" sull'esegesi del testo.
Ma Valentino, per favoreC'è da premettere ancora una volta, come già specificato, che in questo inno non c'è scritto che "Cristo Gesù" è "di natura divina", si parla di Gesù essendo "in "forma" di Dio".
Forma di Dio o di natura divina
alla fine non vogliono dire la stessa cosa tanto che molte bibbie cattoliche riportano la frase "forma di DIo ?
In proposito ho trovato questo studio molto interessante:
https://digilander.libero.it/domingo7/F ... %202,6.htm
La tua spiegazione :In forma di Dio + uguale a Dio
Cosa da afferrare o cosa da trattenere?
Varie traduzioni possibili;
Che in forma di Dio esistente non tesoro reputo lo essere egualmente a Dio
Qui cum in forma Dei esset non rapinam arbitratus est esse se aequalem Deo
A tutto ciò va aggiunto il fatto che alcuni classici greci usarono il termine μορφή anche nel senso di " gloria, bellezza, splendore e leggiadria ". Hanno pertanto interpretato il termine " morfé " come " condizione, stato, rango, posizione " e, in via subordinata, pure come " natura, essenza e sostanza" anche non pochi Padri della Chiesa come Basilio, Gregorio di Nissa , Cirillo Alessandrino, Giovanni Crisostomo e Giovanni Damasceno. A tal proposito, emblematico è quanto scrisse Basilio di Cesarea già verso la metà del IV secolo: "L'espressione essendo in forma di Dio ha lo stesso valore di essere in sostanza di Dio. l'Apostolo presenta proprio la peculiarità della sostanza divina" (Basilio, Contro Eunomio , I , 18 ) .
.......5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente. (Filippesi 2:5-6) c.
Ma hai visto quanti condizionali in questo testo?si può paragonare 'forma di Dio' (morphè theu) - così come recita il testo, meglio che non la traduzione 'egli era uguale a Dio' - all'incirca con doxa (gloria) o éikon (immagine). La stessa cosa vale per il termine greco homoioma ('uguale agli uomini') del v. 7, tradotto talvolta anche con 'forma come di un uomo'. La prima riga dell'inno parlerebbe dunque di Cristo, che come Adamo fu creato 'ad immagine di Dio' e come Adamo prima del suo peccato originale partecipava alla 'gloria' di Dio. Il concetto antitetico alla 'forma divina' rafforzerebbe maggiormente questa derivazione: 'forma di schiavo', un'allusione evidente al destino di Adamo dopo il peccato originale. Anche il secondo binomio antitetico all'inizio del testo andrebbe nella stessa direzione: 'uguaglianza con Dio' allude probabilmente alla tentazione di Adamo (egli voleva essere come Dio, Gen 3,5) e 'uguaglianza con gli uomini' nuovamente alla condizione di Adamo dopo la caduta nel peccato.
Oggi questo testo è sempre preso nella sua interezza del suo vero significato:
Se invece la Chiesa fosse certa di una diversa interpretazione come mi dici non cambierebbe allora diversamente il testo ?
Grazie Valentino, ancora una volta mi hi fatto passare come al solito, un po' di tempo a discorrere su cose serie senza leggere i soliti giornali, pur restando distanti con con le nostre opinioni.
Buon weekend
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Re: Interessanti coincidenze
Eh no Vieri, non posso certo farmi carico delle tue lacune.
La questione del "Gesù storico" non è una "mia storia"!
La questione del "Gesù storico" è una questione che tiene impegnati accademici di tutto il mondo.
Non so cosa tu intenda dire con l'espressione "verità assoluta"!
Rispetto alla questione del Gesù storico io prendo semplicemente atto dei risultati della ricerca tenendo presente le questioni rispetto alle quali si è arrivati ad un consenso accademico, le questioni che ancora dibattute e quelle che si possono definire ancora aperte.
Spesso mi concentro maggiormente sulle questioni rispetto alle quali gli storici, per dirla semplicemente, "sono tutti d'accordo".
No Vieri sei doppiamente in errore.
Non "nego" un bel niente.
La questione è un'altra e va posta in altri termini.
Ci son da fare due precisazioni.
Una cosa è la problematica inerente il "grado di attendibilità" storica dei vangeli altra cosa è comprenderne i contenuti non solo storici ma anche di fede, ovvero comprendere cosa esprimevano i redattori e cosa comprendevano i contemporanei dei redattori. Un'altra questione ancora è la ricezione degli stessi testi in altri contesti vitali.
Vieri tu non sei uno storico ma, soprattutto, non sei un filologo o un esegeta, non sai nemmeno leggere i vangeli in greco e non sei un "antichista": dunque si, la tua pretesa di comprendere un testo scritto 2000 anni fa in una cultura che ti è del tutto estranea e rispetto alla quale non sai nulla è alquanto pretenziosa.
Se "capire cosa c'è scritto" nei vangeli fosse così facile non avremmo nelle Università cattedre di filologia, di esegesi, di critica testuale, etc.
Cercare di comprendere quello che "effettivamente esprimevano" i redattori dei testi antichi è proprio il lavoro di storici, filologi, esegeti, critici testuali, sociologi, antropologi, etc.
Quello che scrivi è sintomatico del fatto che cerchi di affrontare tematiche e problematiche che ti sono del tutto estranee.
Cosa c'entrano i teologi o la teologia con questioni inerenti la storia, la filologia, la critica testuale, etc.?!?!?!
Mescoli questioni che non c'entrano le une con le altre.
Gli accademici del pianeta che si occupano di storia del cristianesimo, del Gesù storico e di altre discipline di studio non sono "poche persone" anche se, probabilmente, ti piace pensarlo!
Innanzitutto si dovrebbe capire cosa intendi con "mettere in discussione".
Lo studio della storia in generale e della storia del cristianesimo in particolare non "mette in discussione" un bel niente, ovvero non mette affatto bocca nelle tue credenze religiose.
Sono ambiti del tutto separati.
Tra l'altro come ti ho già spiegato che "credere integralmente" al vangelo può significare cose diverse a seconda dell'interlocutore, ma questo è ancora un altro problema.
No Vieri!
Non tutto è rubricabile come "opinioni personali"!
A fronte del fatto che nei vari ambiti degli studi accademici possano esistere ed esistono questioni "aperte" e/o "dibattute" esistono anche questioni rispetto alle quali si è giunti ad un consenso accademico e che non possono essere rubricate come "opinioni personali" ma come fatti accertati.
Vieri ma di cosa stai parlando!??!?!
Conclave?!?!
Per te il mondo accademico è qualcosa di completamente sconosciuto.
Vieri francamente non capisco esattamente quale "problema" mi stai attribuendo!??!
Lo studio della storia non è qualcosa di fideistico.
Come detto io parlo di argomenti noti a chiunque abbia mai frequentato una facoltà umanistica ed abbia seguito un corso di storia del cristianesimo.
No Vieri, ti sbagli!
Come detto non sono "sempre interpretazioni ed opinioni personali", anche se ti piace pensarlo.
Come detto possono esserci questioni dibattute, questioni ancora "aperte" e questioni accertate rispetto alle quali esiste una solida mole di evidenze, evidenze che consentono agli accademici di pervenire ad un consenso.
Vieri non un "alibi" ma semplicemente un fatto, ovvero un fatto noto a qualsiasi biblista: nei vangeli non ci sono solo informazioni storiche, ma anche teologumeni ed elaborazioni leggendarie.
Mi soffermo solo sull'ultima frase di questa frase-guazzabuglio: nessuno ha mai parlato di "significati reali diversi da come scritto", ma spesso proprio del significato di quel che c'è scritto calato nel suo Sitz im Leben.Vieri ha scritto: ↑18/08/2023, 16:13Bisogna vedere sempre il contesto della discussione poiché per un cattolico alla fine sarebbe stupido continuare per fede a credere in una pagina del Vangelo quando dall'altro lato afferma che possa essere stato manipolato con significati reali diversi da come scritto.
A parte il fatto che nei versetti che citi non c'è alcun riferimento ad una presunta natura divina di Gesù, seppure ci fosse non contraddirebbe il fatto che Gesù, storicamente, non ha mai detto di essere Dio e non ha mai detto di essere, né implicitamente né esplicitamente, di natura divina.Vieri ha scritto: ↑18/08/2023, 16:13Ma insisti ancora ?
Sono stanco di ripeterti le stesse cose.....
Gv 8, 58: E Gesù: In verità, in verità vi dico: primo che Abramo fosse, Io Sono.
Gv 14, 8-11: Gli dice Filippo: “Signore mostraci il Padre e ci basta”. Gli dice Gesù: “Da tanto tempo sono con voi e non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ho visto il Padre. Non credete che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me, il Padre che è in me compie le sue opere. Credetemi: Io sono nel Padre e il Padre è in me. Almeno credetelo a causa delle opere stesse.”
E dovresti ricordarti il perché!
Ricordi cosa ti spiegò Polymetis?
Stiamo parlando del Gesù "come dipinto" dal redattore finale del vangelo di Giovanni, sicché ammesso e non concesso che il redattore del vangelo di Giovanni attribuisse a Gesù una natura divina, significherebbe che il redattore finale del vangelo di Giovanni deificò Gesù verso la prima metà del secondo secolo, e non che Gesù deificò se stesso.
A parte che se uno è "profeta dell'Altissimo" non è appunto l' "Altissimo" quindi è un profeta e non Dio: sei sicuro che profeta dell'Altissimo è riferito a Gesù e non a Giovanni Battista?
Stai facendo una gran confusione.
In ogni caso "salvatore potente" non è un titolo che indica una "natura divina" e certamente si addice ad uno che viene considerato il Messia inviato da Dio.
Appunto.
Quindi "salvatore" è un titolo appropriato per il Messia inviato da Dio.
Il fatto che Gesù venga definito "figlio di Dio" non significa che gli venga attribuita una "natura divina".
Non è questo il significato di "figlio di Dio" che in questi contesti assurge appunto anche a titolo messianico.
Anche i re di Israele (che erano appunti "unti" re) venivano considerati figli di Dio, perché appunto "figlio di Dio" è anche un titolo messianico.
No!
Non vogliono dire la stessa cosa, e Kuschel (ma non solo) ti spiega egregiamente il perché!
Caspita Vieri: invece di "arrampicarti sugli specchi" adesso ti "arrampichi sui condizionali"!??!?!!?
Dai siamo seri!
Il testo in questione, come spiega Kuschel, è inquadrabile nel contesto della cristologia paolina, come di un testo della sua "cristologia adamitica".
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
Toccata e fuga finale...
Buon giorno e concludo
Io non sono uno che tiene rancore ma se fossi un'altra persona e forse meno cristiana, dopo questa ennesima manifestazione di spocchia cattedratica ti avrei mandato a stendere ed interrotto con te ogni dialogo.
Non puoi comportarti in questa maniera come se gli altri anche se non hanno avuto certe competenze non possano ragionare con la propria testa.
Ma tu pensi e sei perfettamente convinto di quello che sei e delle tue idee tanto da trattare a pesci in faccia le persone che pur avendo una discreta età ed esperienza, non condividono le tue “certezze” ?
Si vede che hai letto il Vangelo, lo hai analizzato a fondo dal punto di vista storico e filologico ma non hai ancora capito, dopo tanto studio, il messaggio principale di Gesù Cristo: “amatevi l'un l'altro come io ho amato voi” e quando si trattano le persone dall'alto in basso dando loro degli ignoranti e degli incompetenti in materia come rilevo dalle tue sprezzanti parole non vedo tanta disponibilità alla comprensione.
In breve qual'è il succo delle tue risposte ?
Tu, non hai studiato, sei un incompetente e pertanto IO ho sempre ragione. Punto.
Prendo solo atto che con te un dialogo tra opinioni diverse non può esistere se non la solita lezioncina accademica.
Intendo solo dire che nelle tue risposte sei sempre stato categorico e tassativo e mai dico mai hai messo il condizionale. “Alcuni studiosi ritengono che ...”
Sempre la solita "lezioncina" a un illetterato....
Ma chi lo ha definito quello che effettivamente esprimevano ?
Erano presenti questi professori al tempo di Gesù ?
In 2000 anni di storia del cristianesimo con studiosi in tutti i tempi è possibile che solo ora alcuni studiosi siano in grado di dare la loro versione sui testi antichi rimettendo alla fine tutto in discussione ?
Non è questione di sviluppo tecnologico poiché in questo campo le conoscenze del greco dell'ebraico sono rimaste sempre inalterate.
Ma dai Valentino non prendermi in giro se molti scritti dei Vangeli tipo:
Ma dai...
Ma allora dopo 2000 anni di cristianesimo, per l'opinione di alcuni attuali storici del cristianesimo, secondo te, dovrei allora ricredermi su tutto il Vangelo e convincermi che Gesù alla fine non sia stato il figlio unigenito di Dio ma un predicatore taumaturgo vissuto 2000 anni fa e crocifisso dai romani e del quale alla fine il suo corpo fosse stato trafugato da ignoti come del resto hai sempre affermato e pubblicizzato?
Cosa vorresti allora concludere che la ( presupposta ) deicità di Cristo fu una solenne invenzione dei redattori del Vangelo di Giovanni all'inizio del secondo secolo mentre Gesù in tutte le varie pagine del Vangelo non l'avesse mai manifestato e che dopo questa “storia” milioni di cristiani ci abbiano creduto da 2000 anni a questa parte se non avessero avuto anche per tradizione orale tali certezze ?
Ma dai Valentino....
- Salvatore potente è riferito chiaramente a quello che sarà chiamato Gesù e difatti Giovanni ne è il precursore.....Non per niente Gesù verrà poi chiamato anche il Salvatore ( delle anime)
- Profeta dell'Altissimo... riferito ovviamente sempre a Giovanni profeta di Gesù l'Altissimo
- la conoscenza della salvezza ."Conoscenza della salvezza, si riferisce sempre ovviamente a Gesù come prima aveva scritto “Salvatore potente”
- “nella remissione dei peccati” questa poteva farla per gli ebrei solo Dio o “della stessa sostanza del padre” ma non certo un generico messia umano. Solo Gesù aveva la proprietà di rimettere i peccati come da relativa pagina del Vangelo di Luca 5:
dove il passo dei filppesi viene tradotto in:
- Forma di Dio
- di natura divina
- nella condizione di Dio
e se non volessero dire ovviamente la stessa cosa non sarebbero accettate ufficialmente queste traduzioni ...
Kuschel (ma non solo) potevano anche informarsi meglio su Google come ho fatto
Tra l'altro se vai su
https://www.laparola.net/wiki.php?rifer ... si2%2C5-11
vedrai che nella versione CEI c'è scritto: "pur essendo di natura divina" mentre nelle altre versioni
"nuova riveduta", nuova Didati" e "nuova riveduta corretta" compaiono le parole: "pur essendo in forma di DIo....
https://www.laparola.net/testo.php?rife ... ni[]=C.E.I.
Conclusioni finali:
Come al solito Valentino siamo arrivati anche questa volta alla fine e penso che non sia più il caso di replicare sempre sugli stessi argomenti e quello che dovevamo dirci ce lo siamo detto.
Concludo quindi alla fine con una grande delusione: quella di aver definitivamente constatato che con te non può sussistere un dialogo per due motivi principali:
- Il primo, è l'assoluta incomprensione dell'altro dove non è mai esistito un dialogo vero ma i soliti insegnamenti da “professore” che sapendo tutto per studi ed “intelligenza” ha sempre voluto IMPORRE le proprie idee o i propri studi per affermare sempre alla fine il proprio credo contrario all'accettazione di una fede cristiana basata sulla deicità di Gesù.
- La seconda cosa e mi rammarico, è l'aver constato definitivamente come dagli iniziali commenti, non particolarmente gentili ma direi "supponenti" non desideri abbassarti a livello dei comuni mortali ma rimanere sul tuo “albero” fra illustri accademici ....rimarcando ogni volta a chi ti contraddice la loro presunta impreparazione sul tema.
Detto in parole povere,: ”tu ignorante hai sempre torto e devi ascoltare e dare ragione solo a chi ha studiato salvo scoprire che anche i professoroni come Kuschel delle volte "toppano"...
Metodo brevettato per farsi degli amici....
Buona giornata.
Eh no Vieri, non posso certo farmi carico delle tue lacune.Vieri ha scritto: ↑ieri, 16:13Cosa vorresti dire con “contesto vitale ?
Potresti parlare da comune mortale ? Lettura sincronica ? Ma chi ti capisce?
Ti ricordi qualche volta di parlare con un comune mortale ?
Grazie Valentino per le tue cattedratiche lezioni di umiltà !Vieri tu non sei uno storico ma, soprattutto, non sei un filologo o un esegeta, non sai nemmeno leggere i vangeli in greco e non sei un "antichista": dunque si, la tua pretesa di comprendere un testo scritto 2000 anni fa in una cultura che ti è del tutto estranea e rispetto alla quale non sai nulla è alquanto pretenziosa.Vieri ha scritto: ↑ieri, 16:13facendo chiaramente intendere sempre a chi crede e legge quelle parole di essere fuori strada e di prendere "lucciole per lanterne".
Se "capire cosa c'è scritto" nei vangeli fosse così facile non avremmo nelle Università cattedre di filologia, di esegesi, di critica testuale, etc.
Io non sono uno che tiene rancore ma se fossi un'altra persona e forse meno cristiana, dopo questa ennesima manifestazione di spocchia cattedratica ti avrei mandato a stendere ed interrotto con te ogni dialogo.
Non puoi comportarti in questa maniera come se gli altri anche se non hanno avuto certe competenze non possano ragionare con la propria testa.
Ma tu pensi e sei perfettamente convinto di quello che sei e delle tue idee tanto da trattare a pesci in faccia le persone che pur avendo una discreta età ed esperienza, non condividono le tue “certezze” ?
Si vede che hai letto il Vangelo, lo hai analizzato a fondo dal punto di vista storico e filologico ma non hai ancora capito, dopo tanto studio, il messaggio principale di Gesù Cristo: “amatevi l'un l'altro come io ho amato voi” e quando si trattano le persone dall'alto in basso dando loro degli ignoranti e degli incompetenti in materia come rilevo dalle tue sprezzanti parole non vedo tanta disponibilità alla comprensione.
In breve qual'è il succo delle tue risposte ?
Tu, non hai studiato, sei un incompetente e pertanto IO ho sempre ragione. Punto.
Prendo solo atto che con te un dialogo tra opinioni diverse non può esistere se non la solita lezioncina accademica.
Semplice e non lo hai ancora capito ?Non so cosa tu intenda dire con l'espressione "verità assoluta"!Vieri ha scritto: ↑ieri, 16:13preso sempre come “Verità assoluta”
Rispetto alla questione del Gesù storico io prendo semplicemente atto dei risultati della ricerca tenendo presente le questioni rispetto alle quali si è arrivati ad un consenso accademico, le questioni che ancora dibattute e quelle che si possono definire ancora aperte.
Intendo solo dire che nelle tue risposte sei sempre stato categorico e tassativo e mai dico mai hai messo il condizionale. “Alcuni studiosi ritengono che ...”
Ma come non neghi niente se le tue interpretazioni sono sempre difformi da quanto esattamente scritto nei Vangeli negando sempre la solita storia che Gesù alla fine non era il figlio di Dio e verbo incarnato ? Ci fosse stata una volta che avessi messo un condizionale....!!No Vieri sei doppiamente in errore.Vieri ha scritto: ↑ieri, 16:13alla fine neghi sempre molte cose di quanto presenti nel Vangelo stesso
Non "nego" un bel niente.
La questione è un'altra e va posta in altri termini.
Ci son da fare due precisazioni.
Una cosa è la problematica inerente il "grado di attendibilità" storica dei vangeli altra cosa è comprenderne i contenuti non solo storici ma anche di fede, ovvero comprendere cosa esprimevano i redattori e cosa comprendevano i contemporanei dei redattori. Un'altra questione ancora è la ricezione degli stessi testi in altri contesti vitali.
Quello che “effettivamente esprimevano “ ?Cercare di comprendere quello che "effettivamente esprimevano" i redattori dei testi antichi è proprio il lavoro di storici, filologi, esegeti, critici testuali, sociologi, antropologi, etc.Vieri ha scritto: ↑ieri, 16:13Ma chi ha poi stabilito che dallo studio di alcuni “professori” e non da secoli di teologi che tali interpretazioni dei testi fossero quelle più veritiere dicendo “effettivamente esprimevano”
Quello che scrivi è sintomatico del fatto che cerchi di affrontare tematiche e problematiche che ti sono del tutto estranee.
Cosa c'entrano i teologi o la teologia con questioni inerenti la storia, la filologia, la critica testuale, etc.?!?!?!
Mescoli questioni che non c'entrano le une con le altre.
Sempre la solita "lezioncina" a un illetterato....
Ma chi lo ha definito quello che effettivamente esprimevano ?
Erano presenti questi professori al tempo di Gesù ?
In 2000 anni di storia del cristianesimo con studiosi in tutti i tempi è possibile che solo ora alcuni studiosi siano in grado di dare la loro versione sui testi antichi rimettendo alla fine tutto in discussione ?
Non è questione di sviluppo tecnologico poiché in questo campo le conoscenze del greco dell'ebraico sono rimaste sempre inalterate.
Scrivi:
Lo studio della storia in generale e della storia del cristianesimo in particolare non "mette in discussione" un bel niente, ovvero non mette affatto bocca nelle tue credenze religiose.
Sono ambiti del tutto separati.
Ma dai Valentino non prendermi in giro se molti scritti dei Vangeli tipo:
Uno cosa dovrebbe alla fine capire ? Cercate si ascoltare un mio raccomandato che è una "brava persona" ?Dopo il battesimo di Gesù Dio si rivolge a lui e gli dice: “Tu sei il Figlio mio, il prediletto: in te ho posto il mio amore” (Mc 1,11; cf. Mt 3,17; Lc 3,22). Durante la trasfigurazione di Gesù, Dio dice ai tre discepoli che Gesù ha portato con sé sul monte: “Questi è il Figlio mio, il prediletto: ascoltatelo!” (Mc 9,7; cf. Mt 17,7; Lc 9,35). Il fatto che questa sia l’unica parola che Dio rivolge
Ma dai...
Certo, io mi sbaglio sempre.......No Vieri, ti sbagli!Vieri ha scritto: ↑ieri, 16:13Si, si, tutto giusto ma sono sempre interpretazioni ed opinioni personali
Come detto non sono "sempre interpretazioni ed opinioni personali", anche se ti piace pensarlo.
Come detto possono esserci questioni dibattute, questioni ancora "aperte" e questioni accertate rispetto alle quali esiste una solida mole di evidenze, evidenze che consentono agli accademici di pervenire ad un consenso.
Ma allora dopo 2000 anni di cristianesimo, per l'opinione di alcuni attuali storici del cristianesimo, secondo te, dovrei allora ricredermi su tutto il Vangelo e convincermi che Gesù alla fine non sia stato il figlio unigenito di Dio ma un predicatore taumaturgo vissuto 2000 anni fa e crocifisso dai romani e del quale alla fine il suo corpo fosse stato trafugato da ignoti come del resto hai sempre affermato e pubblicizzato?
Vedi che rigiri sempre la frittata. E' certo che il Vangelo non sia un libro di storia ma di insegnamenti e sicuramente nessun cattolico, da Trianello a Polimethis ,diranno che Gesù non fosse stato il figlio unigenito di Dio come tu da tempo affermi....Vieri non un "alibi" ma semplicemente un fatto, ovvero un fatto noto a qualsiasi biblista: nei vangeli non ci sono solo informazioni storiche, ma anche teologumeni ed elaborazioni leggendarie.Vieri ha scritto: ↑ieri, 16:13e non avere l'alibi che anche dei cattolici possano essere d'accordo sul fatto che certi contenuti nei Vangeli non siano attendibili.
mi rispondi:
Stiamo parlando del Gesù "come dipinto" dal redattore finale del vangelo di Giovanni, sicché ammesso e non concesso che il redattore del vangelo di Giovanni attribuisse a Gesù una natura divina, significherebbe che il redattore finale del vangelo di Giovanni deificò Gesù verso la prima metà del secondo secolo, e non che Gesù deificò se stesso.
Cosa vorresti allora concludere che la ( presupposta ) deicità di Cristo fu una solenne invenzione dei redattori del Vangelo di Giovanni all'inizio del secondo secolo mentre Gesù in tutte le varie pagine del Vangelo non l'avesse mai manifestato e che dopo questa “storia” milioni di cristiani ci abbiano creduto da 2000 anni a questa parte se non avessero avuto anche per tradizione orale tali certezze ?
Ma dai Valentino....
Ma dai Valentino, non continuare a prendermi in giro...A parte che se uno è "profeta dell'Altissimo" non è appunto l' Altissimo" quindi è un profeta e non Dio: sei sicuro che profeta dell'Altissimo è riferito a Gesù e non a Giovanni Battista?Vieri ha scritto: ↑ieri, 16:13Ma questi riferimenti a “Salvatore potente”, “profeta dell'Altissimo” e”la conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati."
Possono essere attribuibili ad un messia ebraico ?
Stai facendo una gran confusione.
In ogni caso "salvatore potente" non è un titolo che indica una "natura divina" e certamente si addice ad uno che viene considerato il Messia inviato da Dio.
- Salvatore potente è riferito chiaramente a quello che sarà chiamato Gesù e difatti Giovanni ne è il precursore.....Non per niente Gesù verrà poi chiamato anche il Salvatore ( delle anime)
- Profeta dell'Altissimo... riferito ovviamente sempre a Giovanni profeta di Gesù l'Altissimo
- la conoscenza della salvezza ."Conoscenza della salvezza, si riferisce sempre ovviamente a Gesù come prima aveva scritto “Salvatore potente”
- “nella remissione dei peccati” questa poteva farla per gli ebrei solo Dio o “della stessa sostanza del padre” ma non certo un generico messia umano. Solo Gesù aveva la proprietà di rimettere i peccati come da relativa pagina del Vangelo di Luca 5:
Per l'ebraismo il Messia ebraico deve ancora arrivare e governerà e unirà il popolo di Israele, conducendolo verso l'Era Messianica di pace globale e universale. Non è previsto che abbia natura divina, ma unicamente umanaÈ più facile dire: 'I tuoi peccati ti sono perdonati', oppure dire: 'Àlzati e cammina!'? Ebbene, io vi farò vedere che il Figlio dell'uomo ha il potere sulla terra di perdonare i peccati'. E disse al paralitico: 'Àlzati, prendi la tua barella e torna a casa tua'
Mi trovo invece in numerose altre traduzioni cattolicheNo!Vieri ha scritto: ↑ieri, 16:13Ma Valentino, per favore
Forma di Dio o di natura divina
alla fine non vogliono dire la stessa cosa tanto che molte bibbie cattoliche riportano la frase "forma di DIo ?
Non vogliono dire la stessa cosa, e Kuschel (ma non solo) ti spiega egregiamente il perché!
dove il passo dei filppesi viene tradotto in:
- Forma di Dio
- di natura divina
- nella condizione di Dio
e se non volessero dire ovviamente la stessa cosa non sarebbero accettate ufficialmente queste traduzioni ...
Kuschel (ma non solo) potevano anche informarsi meglio su Google come ho fatto
Tra l'altro se vai su
https://www.laparola.net/wiki.php?rifer ... si2%2C5-11
vedrai che nella versione CEI c'è scritto: "pur essendo di natura divina" mentre nelle altre versioni
"nuova riveduta", nuova Didati" e "nuova riveduta corretta" compaiono le parole: "pur essendo in forma di DIo....
https://www.laparola.net/testo.php?rife ... ni[]=C.E.I.
https://www.ilcittadino.ge.it/Rubriche/ ... -lo-esaltoFilippesi 2,5-11
5 Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
6 il quale, pur essendo di natura divina,
non considerò un tesoro geloso
la sua uguaglianza con Dio;
https://www.bible.com/it/bible/122/PHP.2.5-11.NR06Fil 2,6-11
Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini.
https://www.aiutobiblico.org/sermoni/fi ... 0-0205.htmAbbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini;
https://www.bibbiaedu.it/CEI2008/nt/Fil/2/5 Abbiate in voi lo stesso sentimento che è stato anche in Cristo Gesù, 6 il quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, 7 ma spogliò sé stesso, prendendo forma di servo
5Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
6egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l'essere come Dio,
7ma svuotò se stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini.
La serietà caro mio consiste anche di non millantare le solite certezze ma che anche gli studiosi possono anche avere anche delle incertezze con possibili altre interpretazioni e non per questo esiste in italiano anche il condizionale.Vieri ha scritto: ↑ieri, 16:13Ma hai visto quanti condizionali in questo testo?
Caspita Vieri: invece di "arrampicarti sugli specchi" adesso ti "arrampichi sui condizionali"!??!?!!?
Dai siamo seri!
Conclusioni finali:
Come al solito Valentino siamo arrivati anche questa volta alla fine e penso che non sia più il caso di replicare sempre sugli stessi argomenti e quello che dovevamo dirci ce lo siamo detto.
Concludo quindi alla fine con una grande delusione: quella di aver definitivamente constatato che con te non può sussistere un dialogo per due motivi principali:
- Il primo, è l'assoluta incomprensione dell'altro dove non è mai esistito un dialogo vero ma i soliti insegnamenti da “professore” che sapendo tutto per studi ed “intelligenza” ha sempre voluto IMPORRE le proprie idee o i propri studi per affermare sempre alla fine il proprio credo contrario all'accettazione di una fede cristiana basata sulla deicità di Gesù.
- La seconda cosa e mi rammarico, è l'aver constato definitivamente come dagli iniziali commenti, non particolarmente gentili ma direi "supponenti" non desideri abbassarti a livello dei comuni mortali ma rimanere sul tuo “albero” fra illustri accademici ....rimarcando ogni volta a chi ti contraddice la loro presunta impreparazione sul tema.
Detto in parole povere,: ”tu ignorante hai sempre torto e devi ascoltare e dare ragione solo a chi ha studiato salvo scoprire che anche i professoroni come Kuschel delle volte "toppano"...
Metodo brevettato per farsi degli amici....
Buona giornata.
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Re: Toccata e fuga finale...
Vieri innanzitutto mi dispiace sinceramente se l'hai presa "sul personale"!Vieri ha scritto: ↑19/08/2023, 17:27Grazie Valentino per le tue cattedratiche lezioni di umiltà !
Io non sono uno che tiene rancore ma se fossi un'altra persona e forse meno cristiana, dopo questa ennesima manifestazione di spocchia cattedratica ti avrei mandato a stendere ed interrotto con te ogni dialogo.
Offenderti non è mai stato nelle mie intenzioni.
Però perdonami: quando ce vò ce vò!
Non si tratta di "spocchia cattedratica": in realtà qui chi manca di umiltà sei tu, perché da una parte riconosci di non essere competente, dall'altro non ti curi nemmeno di cominciare a distinguere una fonte autorevole esperta in questo tipo di studi dal ciarpame apologetico confessionale che circola in giro, per cui pensi che sia sufficiente consultare il "Prof. GOOGLE" per capirci qualcosa! Eh no Vieri, mi spiace ma non funziona così.
Se uno non ha certe competenze non è nemmeno nella posizione di poter "ragionare con la propria testa". Se io non so come si monta un carburatore e non ho le competenze per farlo, posso tentare di "ragionare con la mia testa" quanto voglio, ma 99 volte su 100, anche procedendo per "tentativi" l'automobile non partirà.
Con questa storia del "ragionare con la propria testa" durante la pandemia sono stati fatti danni assurdi con quanti, senza avere nessuna competenza medica, si improvvisavano virologi.
Era il refrain dei no-vax: "io ragiono con la mia testa".
Vieri, ripeto, se ho urtato la tua suscettibilità mi dispiace e me ne scuso!
Lungi da me trattarti "a pesci in faccia": del resto, in coscienza, non ho offeso nessuno.
Nessuno di noi è un tuttologo: io mi riconosco ignorante in tanti campi, e con umiltà quando mi accorgo di essere ignorante rispetto ad un determinato argomento o disciplina di studio cerco di "mettermi in ascolto" a chi ne sa davvero più di me...cercando di evitare di contattare il "Prof. GOOGLE".
Se qualcuno mi fa notare che sono ignorante rispetto ad un dato argomento o disciplina di studio non mi offendo.
Eh certo che ti amo Vieri, mica ti odio?!?!Vieri ha scritto: ↑19/08/2023, 17:27Si vede che hai letto il Vangelo, lo hai analizzato a fondo dal punto di vista storico e filologico ma non hai ancora capito, dopo tanto studio, il messaggio principale di Gesù Cristo: “amatevi l'un l'altro come io ho amato voi” e quando si trattano le persone dall'alto in basso dando loro degli ignoranti e degli incompetenti in materia come rilevo dalle tue sprezzanti parole non vedo tanta disponibilità alla comprensione.
Ti prego: non prenderla sul personale!
No Vieri.
Ti sbagli.
Non è questo il "succo" delle mie risposte.
Se mi metto a discutere con un medico di medicina senza essere medico non posso metterla sul piano delle "opinioni diverse" perché se io, puta caso, di medicina non capisco un tubo e non ne so niente, non posso nemmeno vantare "opinioni".
Vieri io posso essere "categorico e tassativo" laddove è possibile esserlo: io stesso ho sempre detto che esistono anche questioni "irrisolte", "parzialmente risolte", etc. etc.
Ma ci sono anche questioni rispetto alle quali si può essere tassativi perché la mole di evidenze ha consentito agli specialisti di un dato settore di studi di addivenire ad un consenso.
Vieri forse non hai compreso che i filologi, gli esegeti, ed i critici testuali non cercano e non danno "interpretazioni difformi" da quello che TU pensi ci sia "esattamente scritto nei vangeli"!
Questo è un equivoco che con te si ripete spesso: se non lo avessi capito gli studi esegetici, filologici e storici sono finalizzati proprio a sforzarsi di comprendere, nei limiti del possibile, quello che c'è "esattamente scritto" non solo nei vangeli ma in qualunque testo scritto dell'antichità.
E qui si evidenzia tutta la tua mancanza di umiltà: tu hai la pretesa di sapere e di comprendere quello che c'è "esattamente scritto nei vangeli"!
Il punto è che se comprendere quello che c'è "esattamente scritto nei vangeli" fosse così facile come ti immagini, non esisterebbero nelle Università cattedre di filologia, di esegesi, di storia, etc. etc.
Vieri perdonami ma chi ha mai negato che nei vangeli Gesù viene definito "figlio di Dio"?
Il problema semmai è cercare di non dare a questa espressione un significato anacronistico, ovvero un significato che non aveva ai tempi di Gesù, o che non aveva ai tempi della redazione dei vangeli.
Vieri ma quale condizionale dovrei usare se l'espressione "figlio di Dio" ha un determinato significato e non un altro?!
Ma che diamine dici Vieri?!?!Vieri ha scritto: ↑19/08/2023, 17:27Quello che “effettivamente esprimevano “ ?
Sempre la solita "lezioncina" a un illetterato....
Ma chi lo ha definito quello che effettivamente esprimevano ?
Erano presenti questi professori al tempo di Gesù ?
In 2000 anni di storia del cristianesimo con studiosi in tutti i tempi è possibile che solo ora alcuni studiosi siano in grado di dare la loro versione sui testi antichi rimettendo alla fine tutto in discussione ?
Non è questione di sviluppo tecnologico poiché in questo campo le conoscenze del greco dell'ebraico sono rimaste sempre inalterate.
Ma che intendi dire con la frase: "Le conoscenze del greco e dell'ebraico sono rimaste sempre inalterate"?!
Ma tu pensi che le lingue siano qualcosa di statico?
Ma pensi che sia solo un problema di grammatica, di morfologia o di sintassi?
Chiedilo ad un Prof. di Filologia semitica o di Filologia classica!
Non è per "darti una lezioncina" ma se davvero comprendessi in cosa consiste esattamente il lavoro di certi studiosi non scriveresti cose del genere.
In questi versetti si identifica Gesù col Messia.Vieri ha scritto: ↑19/08/2023, 17:27Ma dai Valentino non prendermi in giro se molti scritti dei Vangeli tipo:
Dopo il battesimo di Gesù Dio si rivolge a lui e gli dice: “Tu sei il Figlio mio, il prediletto: in te ho posto il mio amore” (Mc 1,11; cf. Mt 3,17; Lc 3,22). Durante la trasfigurazione di Gesù, Dio dice ai tre discepoli che Gesù ha portato con sé sul monte: “Questi è il Figlio mio, il prediletto: ascoltatelo!” (Mc 9,7; cf. Mt 17,7; Lc 9,35). Il fatto che questa sia l’unica parola che Dio rivolge Uno cosa dovrebbe alla fine capire ? Cercate si ascoltare un mio raccomandato che è una "brava persona" ?
Quindi?
Vieri ma ti risulta che io abbia mai detto che tu "debba ricrederti e cambiare religione"?Vieri ha scritto: ↑19/08/2023, 17:27Certo, io mi sbaglio sempre.......
Ma allora dopo 2000 anni di cristianesimo, per l'opinione di alcuni attuali storici del cristianesimo, secondo te, dovrei allora ricredermi su tutto il Vangelo e convincermi che Gesù alla fine non sia stato il figlio unigenito di Dio ma un predicatore taumaturgo vissuto 2000 anni fa e crocifisso dai romani e
Se tu, per fede, credi che quello che ti insegna la chiesa cattolica riguardo a Gesù sia "la verità" perché ritieni la chiesa cattolica assistita in maniera "soprannaturale" nei suoi pronunciamenti dogmatici è, come dire, affar tuo!
Io non ti sto invitando e non ti ho mai invitato a cambiare religione.
E nemmeno gli studiosi che si occupano del Gesù storico, di storia del cristianesimo, di filologia, di esegesi, etc. etc. intendono suggerirti di cambiare religione.
Vieri scusa la "crudezza": e questo quando te lo saresti sognato?
Ma che diamine stai dicendo?!?!?!
Citami un solo post dove avrei "affermato o pubblicizzato" o minimamente suggerito la plausibilità della cosiddetta "ipotesi del furto di cadavere"!
Non so come tu sia arrivato a capire una cosa del genere leggendo i miei post.
Mah???!?!
Non rigiro nessuna frittata.
Trianello e Polimethis sono e restano cattolici ma chiediti come mai non hanno nessuna necessità di negare certe realtà storiche, come invece fai tu!
Vieri io non ho mai discusso quale possa essere la "natura" di Gesù: questo è un problema teologico.
Quello che io posso credere riguardo alla natura di Gesù, o quello che tu puoi credere riguardo alla natura di Gesù non è stato mai discusso.
Io ho parlato di storia, non di teologia: a prescindere da quale possa essere la "vera" natura di Gesù sotto un profilo teologico,
Premesso che io non credo affatto che il redattore finale abbia deificato Gesù, quello che in realtà "intendo dire" è che le opinioni su quale fosse la "natura di Gesù" nell'ambito del multiforme etno-cristianesimo antico erano molteplici e che la corrente etno-cristiana che in effetti deificò Gesù fu la corrente proto-ortodossa a partire dalla seconda metà del secondo secolo. Se invece si dimostrasse che già il redattore finale del vangelo di Giovanni aveva deificato Gesù, significa un "anticipazione cronologica" di un ventennio scarso, sicché dal punto di vista storico cambierebbe davvero poco!Vieri ha scritto: ↑19/08/2023, 17:27Cosa vorresti allora concludere che la ( presupposta ) deicità di Cristo fu una solenne invenzione dei redattori del Vangelo di Giovanni all'inizio del secondo secolo mentre Gesù in tutte le varie pagine del Vangelo non l'avesse mai manifestato e che dopo questa “storia” milioni di cristiani ci abbiano creduto da 2000 anni a questa parte se non avessero avuto anche per tradizione orale tali certezze?
Non ti prendo in giro.
Ma salvatore è un titolo che si addice al Messia.
Profeta di Gesù altissimo?
Ed in quale versetto Gesù viene chiamato altissimo?
Nei versetti citati Giovanni il Battista viene identificato come un profeta di Dio e Gesù viene identificato come il Messia.
Quindi?
Da nessuna parte, in quei versetti, Gesù viene identificato con Dio.
Appunto come Messia.
Ma nel vangelo di Luca, come negli altri vangeli non c'è scritto che Gesù è della "stessa sostanza del padre".
In nessun versetto.
Stai confondendo quello che c'è scritto nei vangeli con quello che c'è scritto nel "credo niceno".
Ma infatti i diretti discepoli di Gesù non credevano che Gesù avesse una "natura divina".
Eh Vieri, ogni tanto te ne esci con "mi trovo" "mi trovo": non è un problema di traduzione se ancora non lo avessi capito, ma del significato di "morphe" e di altre problematiche dell'inno prepaolino di Filippesi.
Voglio sperare che questa sia solo una battuta di spirito, altrimenti sarebbe davvero grave se pensi che uno studioso del calibro di Kuschel abbia bisogno di Google!
A me sembra che tu non abbia letto, o capito, le argomentazioni di Kuschel, limitandoti a "contare" i condizionali!
Quali altri studiosi?
Finora, a parte il catechismo e/o siti confessionali ed apologetici (anonimi tra l'altro!) non mi sembra tu abbia citato studiosi.
Non ti ho mai parlato del mio credo, a meno che tu non pensa che parlare di storia del cristianesimo o del Gesù storico equivalga a parlare di una "fede"?!?!Vieri ha scritto: ↑19/08/2023, 17:27possono anche avere anche delle incertezze con possibili altre interpretazioni e non per questo esiste in italiano anche il condizionale.
Conclusioni finali:
Come al solito Valentino siamo arrivati anche questa volta alla fine e penso che non sia più il caso di replicare sempre sugli stessi argomenti e quello che dovevamo dirci ce lo siamo detto.
Concludo quindi alla fine con una grande delusione: quella di aver definitivamente constatato che con te non può sussistere un dialogo per due motivi principali:
- Il primo, è l'assoluta incomprensione dell'altro dove non è mai esistito un dialogo vero ma i soliti insegnamenti da “professore” che sapendo tutto per studi ed “intelligenza” ha sempre voluto IMPORRE le proprie idee o i propri studi per affermare sempre alla fine il proprio credo
Mah?!!?
Vieri ma chi mai si è dichiarato "contrario" al fatto che tu, o qualcun altro, fosse cattolico?!
Mica ti ho mai invitato a cambiare religione?!
Boh?!
Io sono un fautore della libertà religiosa, quindi figuriamoci.
Le tue credenze religiose non sono mai state in discussione: prendo atto che sei cattolico, come posso prendere atto che altri sono protestanti o tdG.
Quindi?
Il fatto che io non sia tdG, protestante o cattolico mi renderebbe ipso facto contrario alla religione dei tdG, dei protestanti o dei cattolici?
Vieri ti ho già spiegato che mi dispiace se l'hai presa sul personale.Vieri ha scritto: ↑19/08/2023, 17:27- La seconda cosa e mi rammarico, è l'aver constato definitivamente come dagli iniziali commenti, non particolarmente gentili ma direi "supponenti" non desideri abbassarti a livello dei comuni mortali ma rimanere sul tuo “albero” fra illustri accademici ....rimarcando ogni volta a chi ti contraddice la loro presunta impreparazione sul tema.
Detto in parole povere,: ”tu ignorante hai sempre torto e devi ascoltare e dare ragione solo a chi ha studiato
Tuttavia poiché non possiamo considerarci dei tuttologi essere ignoranti rispetto a qualche argomento non è chissà quale problema.
In che senso?
Non mi sembra che tu sia entrato nel merito dell'analisi di Kuschel o che tu lo abbia in qualche modo "smentito".
Mah?!
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
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Re: Interessanti coincidenze
In effetti ti confermo che nemmeno i primissimi discepoli ed apostoli di Gesù asserivano che Gesù fosse Dio e/o di natura divina come ci ricorda, tra gli altri, anche lo studioso cattolico già citato in questa stessa discussione, ovvero Karl-Josef Kuschel:
Karl-Josef Kuschel, "Generato prima di tutti i secoli?", Queriniana, pagina 529.
Vieri, già solo il tono della tua domanda e le parole che usi nel formularla, evidenziano il fatto che non hai dimestichezza con certe "tematiche".Vieri ha scritto: ↑17/08/2023, 17:18Giovanni 20,24-29Ma anche qui Giovanni racconta delle balle?24 Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dìdimo, non era con loro quando venne Gesù. 25 Gli dissero allora gli altri discepoli: «Abbiamo visto il Signore!». Ma egli disse loro: «Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il dito nel posto dei chiodi e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò».
26 Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e c'era con loro anche Tommaso. Venne Gesù, a porte chiuse, si fermò in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». 27 Poi disse a Tommaso: «Metti qua il tuo dito e guarda le mie mani; stendi la tua mano, e mettila nel mio costato; e non essere più incredulo ma credente!». 28 Rispose Tommaso: «Mio Signore e mio Dio!». 29 Gesù gli disse: «Perché mi hai veduto, hai creduto: beati quelli che pur non avendo visto crederanno!».
In realtà le tematiche sottese che, addirittura inconsapevolmente, affronti citando questi passi giovannei meriterebbero una problematizzazione assai più articolata rispetto al tuo approccio, un approccio che si può benevolmente definire come "naif", un approccio che è comunque sicuramente superficiale.
Per amor di brevità, non mi soffermerò su tutte le questioni sottese, e non mi soffermerò nemmeno su questioni di ordine storico, ma solo su questioni attinenti al testo citato ed alla sua comprensione.
Si dovrebbe (e si potrebbe!) infatti parlare di varie questioni inerenti al "grado di attendibilità storica" del vangelo di Giovanni, discutere quali e quanti dei discorsi attribuiti a Gesù in questo vangelo possono in effetti essere fatti risalire al Gesù storico, ma tralascerò queste questioni concentrandomi come detto solo ed esclusivamente sul testo prescindendo da tutte queste problematiche.
Ed a questo proposito, ovvero a proposito di Giovanni 20,24-29 riporterò i rilievi del Prof. James F. McGrath.
"Sembra improbabile che l'autore abbia messo sulle labbra di Tommaso una dichiarazione di fede e di devozione che non esprimesse con precisione la prospettiva della propria fede e quella della sua comunità. Possiamo così concludere che l'autore di questo Vangelo ha ritenuto opportuno acclamare Gesù come Signore e Dio. Entrambi potrebbero essere potenzialmente intesi come designazioni dell'unico vero Dio. Tuttavia, come abbiamo visto nelle precedenti discussioni sulla designazione "Signore", era possibile che anche altre figure che servivano come rappresentanti di Dio portassero questi titoli proprio come designazioni che erano condivise dall'unico vero Dio con il suo rappresentante. Era possibile sia per "dio" che per "signore", in senso più ampio, anche per altre figure. Ancora una volta si tratta di titoli che sono stati usati nel contesto del monoteismo ebraico senza provocare controversie. Per determinare se questo è il significato che con ogni probabilità hanno in Giovanni 20:28, dobbiamo ancora una volta fare un confronto con i relativi paralleli ebraici. Finora, in questo libro, ho confrontato il Vangelo di Giovanni con altri testi ebraici non cristiani dello stesso periodo. Sarebbe probabilmente utile confrontare questo Vangelo anche con altri testi giudeo-cristiani posteriori. Molte fonti testimoniano la continua esistenza di gruppi come gli Ebioniti, che hanno mantenuto la loro identità ebraica e sono stati in gran parte considerati eretici dalla chiesa, ormai prevalentemente gentile. Uno dei motivi per cui essi hanno potuto mantenere la loro identità di giudeo-cristiani è stato proprio perché la loro cristologia è rimasta subordinazionista. Come si confrontano questi testi giudeo-cristiani posteriori con la raffigurazione di Gesù di Giovanni? Innanzitutto, nel presente capitolo, notiamo la spiegazione che una di queste fonti, le Recognitiones Pseudo-Clementine (2,42), dà riguardo all'uso più ampio del titolo "Dio": "Perciò il nome Dio si applica in tre modi: o perché colui al quale è dato è veramente Dio, o perché è il servo di Colui che lo è veramente; e per l'onore del mittente, affinché la sua autorità sia piena, colui che è inviato è chiamato con il nome di colui che invia". In Giovanni 10, quando Gesù è dipinto come difensore di se stesso contro l'accusa di essersi fatto Dio, è all'uso più ampio della designazione "dei" che si fa appello. Questa affermazione in Giovanni 10 deve essere sicuramente ammessa per orientare la nostra comprensione di ciò che significa "Dio" in riferimento a Cristo in 20:28. Come i giudeo-cristiani posteriori, l'autore del quarto Vangelo può chiamare Gesù "Dio", eppure riferirsi al Padre come "l'unico vero Dio" (17,3).
Per molti aspetti, il linguaggio di questi scritti posteriori giudeo-cristiani assomiglia più a quello del Vangelo di Giovanni che a quello di qualsiasi altro scritto del Nuovo Testamento. Citando le Recognitiones 2:48, questi giudeo-cristiani posteriori credevano che "il Figlio...è stato con il Padre fin dal principio, attraverso tutte le generazioni". Il gruppo che ha prodotto questa letteratura è rimasto alienato dal giudaismo tradizionale a causa della loro convinzione che Gesù fosse il Messia, ma la loro fedeltà a un solo Dio non è stata messa in discussione per quanto si possa accertare. Erano considerati eretici dagli altri cristiani, tuttavia, per il loro sforzo di preservare la propria identità ebraica e per il fatto di essere rimasti enfaticamente subordinazionisti e monoteisti nella loro cristologia, piuttosto che aderire alla dottrina della Trinità come definita dal Concilio di Nicea. In un contesto giudeo-cristiano anche nei secoli successivi, quindi, è stato possibile mantenere la propria fedeltà all'unico vero Dio e allo stesso tempo usare un linguaggio molto simile a quello del Vangelo di Giovanni.".
FONTE: The Only True God: Early Christian Monotheism in Its Jewish Context di James F. McGrath, tradotto dall'originale inglese con traduttore automatico.
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Re: Interessanti coincidenze
Risposta:leggo: In un contesto giudeo-cristiano anche nei secoli successivi, quindi, è stato possibile mantenere la propria fedeltà all'unico vero Dio e allo stesso tempo usare un linguaggio molto simile a quello del Vangelo di Giovanni.
e allora ?
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Re: Interessanti coincidenze
Significa che, in base alle analogie riscontrate tra il vangelo di Giovanni e la letteratura pseudo-clementina, non è affatto scontato attribuire una cristologia alta al redattore finale del vangelo di Giovanni, ovvero non è affatto scontato che il redattore finale del vangelo di Giovanni abbia deificato Gesù.
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
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Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
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Re: Interessanti coincidenze
.....ma può anche essere altrettanto scontato che il redattore finale del vangelo di Giovanni abbia voluto deificare Gesù.Valentino ha scritto: ↑19/08/2023, 22:36Significa che, in base alle analogie riscontrate tra il vangelo di Giovanni e la letteratura pseudo-clementina, non è affatto scontato attribuire una cristologia alta al redattore finale del vangelo di Giovanni, ovvero non è affatto scontato che il redattore finale del vangelo di Giovanni abbia deificato Gesù.
Ritornando a prima ....
Scrivi:
E meno male che non hai "spocchia cattedratica" giudicando "ciarpame apologetico confessionale" tutto quello che contraddice i tuoi studi...Non si tratta di "spocchia cattedratica": in realtà qui chi manca di umiltà sei tu, perché da una parte riconosci di non essere competente, dall'altro non ti curi nemmeno di cominciare a distinguere una fonte autorevole esperta in questo tipo di studi, per cui pensi che sia sufficiente consultare il "Prof. GOOGLE" per capirci qualcosa! Eh no Vieri, mi spiace ma non funziona così.dal ciarpame apologetico confessionale che circola in giro
Vorresti allora dire che uno che non dovesse avere le "tue competenze" dovrebbe stare zitto ? Ma quando mai !Valentino: Se uno non ha certe competenze non è nemmeno nella posizione di poter "ragionare con la propria testa"
Non ti è mai venuto il dubbio che le "tue competenze" alla fine risultino relative ad una visione parziale e quindi alla fine inconcludenti ?
Io non sono un hard disk dove senza ragionare e quindi senza CPU quando ho un problema, senza avere prima una opinione personale vado a trovare il professore di turno preso da un cassetto che mi da la risposta.
No io non ho rancori personali con nessuno, figurati ma certe volte non puoi comportarti in questa maniera poichè il bello di un "dialogo" è lo scambio di esperienze ed opinioni diverse e non delle lezioni unidirezionali fra il solito professore e l'ignorante di turno...Valentino:Ti prego: non prenderla sul personale!
Valentino ha me hanno sempre insegnato che il "sicuro è morto" ed anche nella fede le cosiddette sicurezze si affrontano sempre con fatica e tramite una continua ed incessante ricerca di noi stessi facendo particolare attenzione ai valori di vita insegnati nel VangeloValentino: Ma ci sono anche questioni rispetto alle quali si può essere tassativi perché la mole di evidenze ha consentito agli specialisti di un dato settore di studi di addivenire ad un consenso.
No. La vera umiltà non è tanto quella di mettere sempre in discussione le parole del Vangelo ma di ACCETTARLE sempre ed INTEGRALMENTE come fonte di vita. Io sono la via, la verità e la vita.Valentino: E qui si evidenzia tutta la tua mancanza di umiltà: tu hai la pretesa di sapere e di comprendere quello che c'è "esattamente scritto nei vangeli"!
Ma Valentino se hai studiato sai benissimo che le parole "figlio di Dio" hanno avuto due significati diversi: Il promo in ambito ebraico ed il secondo in ambito cristiano:Valentino: Vieri ma quale condizionale dovrei usare se l'espressione "figlio di Dio" ha un determinato significato e non un altro?!
In ambito ebraico:
In ambito cristiano:Il titolo «figlio di Dio» nella tradizione ebraica ha diverse valenze. Viene attribuito al popolo di Dio: "Israele è il mio figlio primogenito" (Es 4,22), Dall'Egitto ho chiamato mio figlio (Os 11,1). In forma indiretta viene espresso in Dt 14,1; 32,6.18; Is 43,6. Questo titolo è attribuito a Israele costantemente nella tradizione biblico-giudaica.
Nei Vangeli diventa un termine più specifico per indicare il Messia, inviato da Dio per portare a termine l'opera di salvezza del suo popolo.
Il vangelo secondo Marco in particolare è orientato, secondo l'opinione comune degli studiosi, alla "dimostrazione" che Gesù è il "Figlio di Dio", mediante il compimento delle profezie dell'Antico Testamento.
Nei Vangeli (Nuovo Testamento) Gesù si riferisce a se stesso come il figlio in quattro occorrenze: tre in Mc ed una in Mt; in Mc 12,1-12 con un discorso parabolico, in Mc13,32 ed in Mt 11,27 in maniera implicita.
Gli Evangelisti chiamano Gesù con il titolo «Figlio di Dio» numerose volte: 13 in Matteo, 6 in Marco, 8 in Luca, 33 in Giovanni. Nella lettere di s.Paolo il titolo ricorre 17 volte..
Dai .... non certamente il Messia inteso dagli ebrei.Valentino: In questi versetti si identifica Gesù col Messia.Vieri ha scritto: ↑ieri, 17:27
Ma dai Valentino non prendermi in giro se molti scritti dei Vangeli tipo:
Dopo il battesimo di Gesù Dio si rivolge a lui e gli dice: “Tu sei il Figlio mio, il prediletto: in te ho posto il mio amore” (Mc 1,11; cf. Mt 3,17; Lc 3,22). Durante la trasfigurazione di Gesù, Dio dice ai tre discepoli che Gesù ha portato con sé sul monte: “Questi è il Figlio mio, il prediletto: ascoltatelo!” (Mc 9,7; cf. Mt 17,7; Lc 9,35). Il fatto che questa sia l’unica parola che Dio rivolge Uno cosa dovrebbe alla fine capire ? Cercate si ascoltare un mio raccomandato che è una "brava persona" ?
Nel cristianesimo, in tutte le sue confessioni, crede che il Messia si sia già manifestato, e lo identifica con la figura di Gesù di Nazareth. In greco mashìach si traduce Christòs (Χριστός), da cui viene l'appellativo tradizionale, di matrice neotestamentaria, di Gesù, il "Cristo". Il nome Gesù, attraverso il greco dei Vangeli Ιησους (Iēsoûs) e il latino Iesus, è equivalente al diffusissimo nome ebraico יהושע [pronuncia IPA: Yĕhošūa‘]. Tale nome è propriamente un teoforico, e significa "Dio è salvezza" o "Dio salva". In ebraico moderno il nome Gesù, intendendo specificamente il Gesù cristiano e non un generico Yehoshua, è Yeshu (ישו).
Sicuramente in tutti quei passi dove non viene negata la deicità di Gesù.Valentino: Trianello e Polimethis sono e restano cattolici ma chiediti come mai non hanno nessuna necessità di negare certe realtà storiche, come invece fai tu!
Il Messia ebraico era inteso con altri compiti come quello di salvare il popolo ebraico dai suoi nemici e non di "salvezza" delle anime come:Appunto come Messia.Vieri ha scritto: ↑ieri, 17:27
la conoscenza della salvezza ."Conoscenza della salvezza, si riferisce sempre ovviamente a Gesù come prima aveva scritto “Salvatore potente”
https://www.la-domenica.it/ges%C3%B9-ha ... i-/-6.html
Quindi esattamente di significati e compiti diversi.Il titolo di «Salvatore» è già racchiuso nel nome Gesù, che nella lingua ebraica esprime l’idea della salvezza: Gesù, infatti, significa: «il Signore salva».
Tutta la storia biblica è la narrazione della salvezza che Dio offre al suo popolo liberandolo dalla schiavitù dell’Egitto e introducendolo nella terra della promessa, la terra della libertà.
La salvezza che offre Gesù è quella che ci libera dalla schiavitù del peccato e dal potere della morte, come l’evangelista Matteo spiega il nome di Gesù: «Tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati» (Mt 1,21). È perciò nella persona di Gesù che la salvezza trova la sua piena realizzazione.
Nei libri del Nuovo Testamento, che ci sono stati trasmessi nella lingua greca, il termine «Salvatore» è reso con Sotèr: «Oggi nella città di Davide è nato per voi un Salvatore [= Sotèr], che è Cristo Signore» (Lc 2,11). Questo era il titolo che veniva attribuito agli imperatori romani, considerati i portatori della pace e della salvezza di cui godevano le popolazioni del loro vasto impero.
Riferendolo a Gesù di Nazaret, le prime comunità cristiane professavano la fede che solo in lui e non nell’imperatore di Roma e in nessun altro viene offerta la salvezza: «In nessun altro c’è salvezza: non vi è infatti sotto il cielo altro nome dato agli uomini, nel quale è stabilito che noi siamo salvati» (At 4,12).
Dai Valentino non mi far ripetere le stesse cose...Ma nel vangelo di Luca, come negli altri vangeli non c'è scritto che Gesù è della "stessa sostanza del padre".Vieri ha scritto: ↑ieri, 17:27
“nella remissione dei peccati” questa poteva farla per gli ebrei solo Dio o “della stessa sostanza del padre”
Matteo 9,1-8
1 Salito su una barca, Gesù passò all'altra riva e giunse nella sua città. 2 Ed ecco, gli portarono un paralitico steso su un letto. Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Coraggio, figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». 3 Allora alcuni scribi cominciarono a pensare: «Costui bestemmia». 4 Ma Gesù, conoscendo i loro pensieri, disse: «Perché mai pensate cose malvagie nel vostro cuore? 5 Che cosa dunque è più facile, dire: Ti sono rimessi i peccati, o dire: Alzati e cammina? 6 Ora, perché sappiate che il Figlio dell'uomo ha il potere in terra di rimettere i peccati: alzati, disse allora al paralitico, prendi il tuo letto e va' a casa tua». 7 Ed egli si alzò e andò a casa sua. 8 A quella vista, la folla fu presa da timore e rese gloria a Dio che aveva dato un tale potere agli uomini.
In che senso?Vieri ha scritto: ↑ieri, 17:27
salvo scoprire che anche i professoroni come Kuschel delle volte "toppano"...
Ma per favore Valentino non arrampicarti sui vetri quando trovo:Non mi sembra che tu sia entrato nel merito dell'analisi di Kuschel o che tu lo abbia in qualche modo "smentito
Non vogliono dire la stessa cosa, e Kuschel (ma non solo) ti spiega egregiamente il perché
Io mi meraviglio certe volte di te come non riesca a capire o meglio non voglia capire, che se ti presento da siti cattolici numerose traduzioni della lettera ai filippesi dove il passo viene tradotto indifferentemente con le parole:
- Forma di Dio
- di natura divina
- nella condizione di Dio
se non volessero dire ovviamente la stessa cosa non sarebbero accettate ufficialmente in un sito ufficiale della Chiesa queste traduzioni ...
In breve per me Kuschel potrà dire quello che vuole ma la sua validità di pensiero per me è nulla.
https://www.laparola.net/wiki.php?rifer ... si2%2C5-11
vedrai che ;
-nella versione CEI c'è scritto: "pur essendo di natura divina"
- nella versione "nuova riveduta"; pur essendo in forma di DIo"
- nella versione nuova Didati: "pur essendo in forma di DIo"
- nella versione Riveduta 2020: pur essendo in forma di DIo"
Se pertanto compaiono appaiate sulla stessa pagina le 4 versioni con traduzioni diverse ad un comune mortale pare chiaro che i diversi significati possano essere identici.
Ps : oltre alle altre traduzioni della lettera ai filippesi citate in precedenza....
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Re: Interessanti coincidenze
E come detto, quand'anche fosse vero, non smentirebbe il fatto che Gesù, storicamente, non ha mai detto di essere Dio.
Tra l'altro stiamo parlando della redazione finale del vangeli di Giovanni non degli "strati più antichi" di detto vangelo, in quanto la cristologia del "vangelo dei Segni" ad esempio è una cristologia notoriamente bassa.
Vieri io definisco "ciarpame apologetico confessionale" quello che effettivamente è "ciarpame apologetico confessionale".
Non mi sembra che tu abbia mai citato qualche accademico, ma spesso hai riportato solo citazioni da materiale tratto da siti apologetici di creazionisti evangelici americani.
Relative ad una visione parziale?!?!
E cosa diamine significa.
Vieri qui si sta parlando semplicemente di quello che chiunque può studiare in una qualsiasi Università del pianeta!
La storia del cristianesimo non è né una mia invenzione né una mia opinione: si studia all'Università e spesso i risultati della ricerca storica sono tutt'altro che "inconcludenti" anche se, probabilmente, ti piace pensare il contrario.
E' un problema tuo a quanto sembra, non un problema per chi appunto studia queste cose ed ha anche solo un minimo di competenza rispetto a certe tematiche.
E questo dipende sempre dalla "natura" del problema, perché se uno ha un problema di salute e non è medico non si mette a fare autodiagnosi ma si rivolge appunto a chi ha le competenze per fare una corretta diagnosi.
Se uno non conosce la storia, la filologia, l'esegesi o la critica testuale, e vorrebbe cercare di "padroneggiare" queste materie, correttamente e coerentemente si dovrebbe mettere a studiare ed ad apprendere da chi ha le competenze in questi settori di studi.
Dipende!
Non so cosa tu voglia dire esattamente con "mettere sempre in discussione le parole del vangelo", o meglio lo intuisco perché intuisco il tuo "approccio naif" alla questione!
Come ho già tentato di spiegarti ma probabilmente nemmeno hai letto: il punto è chenon hai compreso che i filologi, gli esegeti, ed i critici testuali non cercano di "mettere in discussione" quello che TU pensi ci sia "esattamente scritto nei vangeli"!
Questo è un equivoco che con te si ripete spesso: se non lo avessi capito gli studi esegetici, filologici e storici sono finalizzati proprio a sforzarsi di comprendere, nei limiti del possibile, quello che c'è "esattamente scritto" non solo nei vangeli ma in qualunque testo scritto dell'antichità.
E qui si evidenzia tutta la tua naïveté: tu hai la pretesa di sapere e di comprendere quello che c'è "esattamente scritto nei vangeli"!
Il punto è che se comprendere quello che c'è "esattamente scritto nei vangeli" fosse così facile come ti immagini, non esisterebbero nelle Università cattedre di filologia, di esegesi, di storia, etc. etc.
Probabilmente non ti è chiaro il fatto che ai tempi di Gesù ed ai tempi della stesura dei vangeli il significato dell'espressione "figlio di Dio" non era mutato e non aveva il significato che assunse in "ambito cristiano" secoli dopo!Vieri ha scritto: ↑20/08/2023, 16:23Ma Valentino se hai studiato sai benissimo che le parole "figlio di Dio" hanno avuto due significati diversi: Il promo in ambito ebraico ed il secondo in ambito cristiano:
In ambito ebraico:
Il titolo «figlio di Dio» nella tradizione ebraica ha diverse valenze. Viene attribuito al popolo di Dio: "Israele è il mio figlio primogenito" (Es 4,22), Dall'Egitto ho chiamato mio figlio (Os 11,1). In forma indiretta viene espresso in Dt 14,1; 32,6.18; Is 43,6. Questo titolo è attribuito a Israele costantemente nella tradizione biblico-giudaica.
In ambito cristiano:
Nei Vangeli diventa un termine più specifico per indicare il Messia, inviato da Dio per portare a termine l'opera di salvezza del suo popolo.
Il vangelo secondo Marco in particolare è orientato, secondo l'opinione comune degli studiosi, alla "dimostrazione" che Gesù è il "Figlio di Dio", mediante il compimento delle profezie dell'Antico Testamento.
Del resto lo stesso articolo di wikipedia da te citato afferma che il titolo "figlio di Dio" applicato a Gesù nei vangeli aveva il significato sinonimo di Messia.
Quindi si, sono d'accordo, nei vangeli Gesù viene chiamato "figlio di Dio" per indicare appunto che Gesù fosse il Messia inviato da Dio, non che fosse Dio e/o di natura divina!
Ma questo già lo sapevo, in quanto già sapevo che: "L'espressione "figlio di Dio" ai tempi di Gesù [...] non ha il significato che assumerà in seguito per i dogmi cristiani, vale a dire una persona che sia un uomo e nello stesso tempo Dio.". (C. Augias, M. Pesce, Inchiesta su Gesù, pp. 90-91).
Forse ignori il fatto che all'epoca di Gesù le aspettative messianiche non erano uniformi e potevano variare da gruppo a gruppo: quindi sarebbe anche errato parlare di "Messia inteso dagli ebrei" come se gli ebrei dell'epoca di Gesù si "immaginassero" il Messia (o i Messia) tutti allo stesso modo. C'era addirittura chi attendeva due Messia e non uno soltanto: ad esempio c'era chi attendeva un "Messia sacerdotale".
Ma questo c'entra poco nell'economia generale del nostro discorso.
Vieri se davvero sapere quali e quante erano le aspettative messianiche ai tempi di Gesù invece di leggerti le omelie di "la domenica" consulta un buon manuale di storia che parla del Giudaismo del Secondo Tempio e poi ne riparliamo!Vieri ha scritto: ↑20/08/2023, 16:23Il Messia ebraico era inteso con altri compiti come quello di salvare il popolo ebraico dai suoi nemici e non di "salvezza" delle anime come: https://www.la-domenica.it/ges%C3%B9-ha ... i-/-6.html
Non so perché tu avverta l'esigenza di citare Matteo 9:1-8!
In Matteo 9:1-8 non c'è scritto che Gesù è della "stessa sostanza del padre" ma c'è un riferimento al "figlio dell'uomo" e non immagini nemmeno minimamente la mole bibliografia a riguardo!
Io ancora mi meraviglio che tu stia pensando che il "problema" sia un problema di "traduzione"!
Le traduzioni possono essere più o meno corrette, più o meno "teologicamente orientate", nell'economia del nostro discorso le traduzioni non hanno alcun peso, a noi interessa comprendere il significato di morphé che è un termine che non indica una "identità di natura".
Il termine morphé viene utilizzato da Paolo nel contesto della sua cristologia adamitica, perché, come ci spiega Kuschel morphè si può mettere in relazione ai termini doxa (gloria) o éikon (immagine) per cui nella prima riga dell'inno si parla di Gesù che come Adamo fu creato "ad immagine di Dio".
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
[Presentazione] https://rb.gy/n1oko5
Re: Interessanti coincidenze
Siamo alle solite;
Essere figlio di qualcuno significa che sia il padre che il figlio sono della stessa natura; se il padre ha la natura animale, il figlio ha la natura animale; se il padre ha la natura umana, il figlio ha la natura umana; poiché Dio Padre ha la natura Divina, di conseguenza Gesù, essendo suo Figlio, ha la natura Divina (con il termine natura si intende sostanza)
Inoltre:
Dal Vangelo secondo Marco
Per favore non ritorniamo poi sempre sugli stessi argomenti...abbondantemente dibattuti
Puoi anche prendere atto che dicevano che facesse miracoli e che fosse risorto ma alla fine niente di più, senza prendere alla fine in considerazione la effettiva resurrezione di Gesù e la prima lettera ai corinzi15 di San Paolo:
Uno legge il vangelo, lo ascolta e lo accetta per fede. Punto
Poi se ci sono quelli che studiano filologia, di esegesi, di storia, ecc. facciano pure ma non certo per fede.
In Luca 22, 70 Gesù si dichiara Figlio di Dio: "Allora tutti esclamarono: Tu dunque sei il Figlio di Dio? Ed Egli disse loro: Lo dite voi stessi: io lo sono".
Come da risposta precedente e sulla quale non ci troveremo MAI d'accordo.
In breve i Vangeli scritti in quei tempi non furono delle invenzioni successive ma mettere per iscritto quello che gli evangelisti avevano scritto o tramandato verbalmente.
Un attacco alla fede cristiana
da “La Civiltà Cattolica”, quaderno 3755, 2 dicembre 2006
https://chiesa.espresso.repubblica.it/a ... 0all'oblio.
In sintesi il pensiero di Pesce è così riassunto da lui stesso:
Scusa ma io non leggo questa "paccottiglia.
Ma per favore devo ascoltare questa gente ?
Ciao Valentino, stiamo ripetendo alla noia gli stessi argomenti e come mi sono annoiato figurati altri.
Ti saluta il tuo comune mortale e chiudo le trasmissioni
Direttamente non lo disse mai, ma Nel Nuovo Testamento si dice 42 volte che Gesù è Figlio di Dio. In Luca 22, 70 Gesù si dichiara Figlio di Dio: "Allora tutti esclamarono: Tu dunque sei il Figlio di Dio? Ed Egli disse loro: Lo dite voi stessi: io lo sono".E come detto, quand'anche fosse vero, non smentirebbe il fatto che Gesù, storicamente, non ha mai detto di essere Dio.Vieri ha scritto: ↑oggi, 16:23.....ma può anche essere altrettanto scontato che il redattore finale del vangelo di Giovanni abbia voluto deificare Gesù.
Essere figlio di qualcuno significa che sia il padre che il figlio sono della stessa natura; se il padre ha la natura animale, il figlio ha la natura animale; se il padre ha la natura umana, il figlio ha la natura umana; poiché Dio Padre ha la natura Divina, di conseguenza Gesù, essendo suo Figlio, ha la natura Divina (con il termine natura si intende sostanza)
Inoltre:
Dal Vangelo secondo Marco
Da queste parole non mi pare che fosse allora un comune mortale....In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo.
Per favore non ritorniamo poi sempre sugli stessi argomenti...abbondantemente dibattuti
Significa che vedi sempre ed esclusivamente “Gesù storico” e quindi per principio non puoi accettare miracoli o resurrezioni.Valentino:Relative ad una visione parziale?!?!
E cosa diamine significa.
Puoi anche prendere atto che dicevano che facesse miracoli e che fosse risorto ma alla fine niente di più, senza prendere alla fine in considerazione la effettiva resurrezione di Gesù e la prima lettera ai corinzi15 di San Paolo:
12Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? 13Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! 14Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. 15Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. 16Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; 17ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati.
Grazie e scusami se di fronte a te sono un comune mortale...Valentino:o meglio lo intuisco perché intuisco il tuo "approccio naif" alla questione!
Scusa ma hai mai sentito parlare della parola “fede”?Valentino E qui si evidenzia tutta la tua naïveté: tu hai la pretesa di sapere e di comprendere quello che c'è "esattamente scritto nei vangeli"!
Il punto è che se comprendere quello che c'è "esattamente scritto nei vangeli" fosse così facile come ti immagini, non esisterebbero nelle Università cattedre di filologia, di esegesi, di storia, etc. etc.
Uno legge il vangelo, lo ascolta e lo accetta per fede. Punto
Poi se ci sono quelli che studiano filologia, di esegesi, di storia, ecc. facciano pure ma non certo per fede.
Non secoli dopo ma appena 90-100 anni dalla more di Gesù sono già presenti nei Vangeli 42 volte che Gesù è Figlio di Dio.Valentino: Probabilmente non ti è chiaro il fatto che ai tempi di Gesù ed ai tempi della stesura dei vangeli il significato dell'espressione "figlio di Dio" non era mutato e non aveva il significato che assunse in "ambito cristiano" secoli dopo!
In Luca 22, 70 Gesù si dichiara Figlio di Dio: "Allora tutti esclamarono: Tu dunque sei il Figlio di Dio? Ed Egli disse loro: Lo dite voi stessi: io lo sono".
Come da risposta precedente e sulla quale non ci troveremo MAI d'accordo.
In breve i Vangeli scritti in quei tempi non furono delle invenzioni successive ma mettere per iscritto quello che gli evangelisti avevano scritto o tramandato verbalmente.
Sempre sprezzante e dovrei leggermi allora un libro di un Angius ateo o di Pesce?Valentino: Vieri se davvero sapere quali e quante erano le aspettative messianiche ai tempi di Gesù invece di leggerti le omelie di "la domenica" consulta un buon manuale di storia che parla del Giudaismo del Secondo Tempio e poi ne riparliamo!
Un attacco alla fede cristiana
da “La Civiltà Cattolica”, quaderno 3755, 2 dicembre 2006
https://chiesa.espresso.repubblica.it/a ... 0all'oblio.
In sintesi il pensiero di Pesce è così riassunto da lui stesso:
«Gesù era un ebreo che non voleva fondare una nuova religione. [...] Era convinto che il Dio delle Sacre Scritture ebraiche stesse cominciando a trasformare il mondo per instaurare finalmente il suo regno sulla terra.
«Gesù è ebreo, non cristiano»
Così l’idea centrale del volume che stiamo esaminando è che Gesù non ha nulla a che vedere col cristianesimo, che egli non l’ha fondato né ha voluto fondarlo: idea che è espressa nella formula «Gesù è ebreo, non cristiano».
Andiamo poi sulla blasfemia:«Gesù non è il Figlio di Dio»
Ma chi è stato l’«ebreo» Gesù storicamente, cioè liberato dalle incrostazioni dogmatiche con cui il cristianesimo lo avrebbe rivestito? Pesce ritiene che Gesù sia nato, non a Betlemme, ma «in Galilea, verosimilmente a Nazareth» (p. 10) e che «il padre è Giuseppe e la madre Maria»
Rapporti “omosessuali” tra i discepoli di Gesù»
Segue un capitolo in cui Augias, con un’insistenza un po’ morbosa, riporta le insinuazioni e le ipotesi fatte da taluni che i discepoli di Gesù coltivassero tra loro «rapporti omosessuali» (p. 123); che tra Gesù e il discepolo che Gesù «amava» ci fosse «una vera e propria amitié amoureuse [...] anche se non sempre completata in una relazione esplicitamente erotica»
«Gesù non è realmente risorto»
I giorni cruciali della vita di Gesù sono gli ultimi: è arrestato la notte del giovedì, è processato, è crocifisso e muore il venerdì. Pesce ritiene che la causa dell’arresto di Gesù sia il pericolo che egli rappresenta per la sorte della nazione giudaica. Nota poi che non è stato Gesù a istituire l’Eucaristia, di cui non parlano né il Vangelo di Giovanni né il Vangelo di Tommaso. Da ciò «alcuni biblisti hanno dedotto che, dopo la morte di Gesù, alcuni gruppi cristiani hanno creato il rituale dell’Ultima Cena».
Gesù e il Padre
Meraviglia anche l’affermazione che Gesù pregava perché non si sentiva identico a Dio: «Non si prega Dio — afferma Pesce — se si pensa di essere Dio» (p. 28). La preghiera di Gesù, fatta spesso nella notte, è un colloquio «filiale» col Padre, a cui Gesù si rivolge col termine affettuoso di abbà (un termine che non si trova — salvo che ci sia sfuggito — nel volume che stiamo presentando).
Gesù e il cristianesimo
Strana ci sembra anche l’affermazione che Gesù non sia cristiano e che egli non abbia fondato né abbia voluto fondare una nuova religione, il cristianesimo. In realtà, egli ha rivolto la sua predicazione «alle pecore perdute della casa d’Israele» (Mt 10,6): a tale scopo ha chiamato a seguirlo dodici discepoli, perché «stessero con lui e anche per mandarli a predicare» (Mc 3,14-15).
Rilievi criticiValore storico dei Vangeli
Questo è quanto appare con estrema chiarezza dai quattro Vangeli di Marco, Matteo, Luca e Giovanni. Ma quale valore storico hanno questi Vangeli? Per il prof. Pesce si tratta di testi «lacunosi, contraddittori, manipolati», che la Chiesa ha scelto tra molti Vangeli per ragioni «non chiare», rigettando altri Vangeli come «apocrifi» e in tal modo condannandoli all’oblio
Strano che ci troviamo dentro tutte le idee di Valentino quasi da "copia e incolla".Il primo rilievo generale da fare è che nel volume Inchiesta su Gesù viene negato il cristianesimo nella sua totalità. Sono negate, infatti, tutte le verità cristiane essenziali, quali la divinità di Gesù, la sua incarnazione, la sua concezione verginale, il carattere redentivo della sua morte, la sua risurrezione dalla morte. Queste realtà di fede — dice in sostanza Pesce — sarebbero incrostazioni con cui la Chiesa ha ricoperto la figura storica di Gesù, facendone un essere divino, il Logos fatto carne di cui parla il Vangelo di Giovanni.
Scusa ma io non leggo questa "paccottiglia.
Morale alla fine uno sulla stessa traduzione è libero di inventarsi tutti i significati possibili.Valentino: Le traduzioni possono essere più o meno corrette, più o meno "teologicamente orientate", nell'economia del nostro discorso le traduzioni non hanno alcun peso, a noi interessa comprendere il significato di morphé che è un termine che non indica una "identità di natura".
Ma per favore devo ascoltare questa gente ?
Ciao Valentino, stiamo ripetendo alla noia gli stessi argomenti e come mi sono annoiato figurati altri.
Ti saluta il tuo comune mortale e chiudo le trasmissioni
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
Re: Interessanti coincidenze
Direttamente non lo disse, ma non lo disse nemmeno indirettamente.
Inoltre tu continui a dare all'espressione "figlio di Dio" un significato che all'epoca di Gesù non aveva.
Se ti piace immaginare il contrario non so che farci.
Vieri Vieri...ma che facciamo?!?!?Vieri ha scritto: ↑20/08/2023, 21:45Essere figlio di qualcuno significa che sia il padre che il figlio sono della stessa natura; se il padre ha la natura animale, il figlio ha la natura animale; se il padre ha la natura umana, il figlio ha la natura umana; poiché Dio Padre ha la natura Divina, di conseguenza Gesù, essendo suo Figlio, ha la natura Divina (con il termine natura si intende sostanza)
Copia copiarella dal sito della parrocchia?!?!?
http://www.parrocchiasanfilippoapostolo ... gesu-e-dio
Ma non facevi prima a citare il Catechismo?!?!
Lo comprendi che bisogna chiedersi quale fosse il significato dell'espressione "figlio di Dio" ai tempi di Gesù ed ai tempi della stesura dei vangeli?!?!
Quella cosa che hai copiato non spiega quale significato avesse l'espressione "figlio di Dio" ai tempi di Gesù o ai tempi dei redattori dei vangeli ma spiega solo che significato ha oggi per i cattolici!
Si tratta di un testo "catechetico" non di una trattazione filologica.
Ti stai letteralmente arrampicando sugli specchi. andando a raccattare materiale concepito per fini catechetici e non filologici, tra l'altro copiando senza nemmeno citare la fonte.
"Da queste parole" si evince che Gesù si identifica col "figlio dell'uomo" che è una figura escatologica a cui Dio affida il giudizio, non viene quindi identificato con Dio stesso.
Perché no?!
Temo che dopo tutto questo tempo non ti sia ancora chiara la nozione di Gesù storico.Vieri ha scritto: ↑20/08/2023, 21:45Significa che vedi sempre ed esclusivamente “Gesù storico” e quindi per principio non puoi accettare miracoli o resurrezioni.
Puoi anche prendere atto che dicevano che facesse miracoli e che fosse risorto ma alla fine niente di più, senza prendere alla fine in considerazione la effettiva resurrezione di Gesù e la prima lettera ai corinzi15 di San Paolo:
Se, puta caso, dal vaglio critico delle fonti fosse risultato che Gesù avesse detto di "essere Dio" o di "natura divina" qualunque storico credente o non credente che fosse ne avrebbe parlato tranquillamente. Solo che così non è.
Non è che gli storici dicono "Gesù non ha mai detto di essere Dio" perché "non accettano miracoli o resurrezioni", lo dicono semplicemente perché non risulta storicamente che Gesù abbia rivendicato per sé una natura divina.
Se fosse risultato il contrario avrebbero detto il contrario.
Inoltre tutti gli storici sono d'accordo sul fatto che a Gesù venissero attribuiti dei miracoli ma, ovviamente, non fanno affermazioni circa l' autenticità" o l' "inautenticità" degli stessi; gli storici credenti li riterranno autentici, gli storici non credenti li riterranno inautentici.
Resta il fatto che su una cosa sono tutti d'accordo.
Ed infatti:
Citazione tratta dal libro di Ehrman: "E Gesù divento Dio. L’esaltazione di un predicatore ebraico della Galilea".
Insomma come ti ho sempre detto e ripetuto: "...su un punto concordano tutti (anche studiosi credenti, studiosi cattolici, protestanti, etc.): Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino."
Ma non è che se uno storico crede alla resurrezione magicamente i risultati della ricerca storica cambiano.
Ti sei fatto tutta un'idea falsata a riguardo!
Conosco storici del cristianesimo ed esperti del "Gesù storico" che non solo sono credenti, non solo sono cattolici ma insegnano addirittura nelle facoltà teologiche accreditate dalla chiesa.
Eppure non dicono nulla di diverso rispetto alle informazioni storiche che riporto.
Ma che diamine dici Vieri!
Mica la filologia, l'esegesi e la storia sono discipline che esistono per gli atei?!?!?!
Sai quanti storici, filologi ed esegeti sono uomini e donne di fede?!?!
Del resto non è che se uno legge dei testi scritti 2000 anni fa "con fede" diventa magicamente un esperto dalla scienza infusa! Ma del resto ti culli nella convinzione che chiunque può comprendere un testo antico senza averne le competenze, pensando che comprendere il contenuto di un testo antico sia qualcosa di semplice. Ma davvero Vieri...chiudiamole queste Università dove questi esegeti, storici, critici testuali, filologi, sociologici ed antropologi perdono il loro tempo! Tanto c'è chi che pur non sapendo distinguere un'alfa da una lambda e "ragionando con la propria testa" "legge con fede" scritti antichissimi e magicamente, puff, capisce tutto!
Perché nei vangeli, secondo te, è scritto tutto "chiaramente".
Se comprendere quello che c'è scritto nei vangeli fosse così facile non ci sarebbe bisogno degli studiosi summenzionati!
Vieri che nei vangeli Gesù venga definito figlio di Dio mi sembra di averlo già detto. Il punto è che il significato che l'espressione aveva ai tempi di Gesù non era il significato che assunse secoli dopo.Vieri ha scritto: ↑20/08/2023, 21:45Non secoli dopo ma appena 90-100 anni dalla more di Gesù sono già presenti nei Vangeli 42 volte che Gesù è Figlio di Dio.
In Luca 22, 70 Gesù si dichiara Figlio di Dio: "Allora tutti esclamarono: Tu dunque sei il Figlio di Dio? Ed Egli disse loro: Lo dite voi stessi: io lo sono".
Come da risposta precedente e sulla quale non ci troveremo MAI d'accordo. In breve i Vangeli scritti in quei tempi non furono delle invenzioni successive ma mettere per iscritto quello che gli evangelisti avevano scritto o tramandato verbalmente.
Così difficile da capire?!
Nei vangeli l'espressione "figlio di Dio" ricorre certamente ma non aveva il significato che assunse secoli dopo.
Non ho detto che i vangeli sono stati scritti secoli dopo.
Visto che Mauro Pesce ti è antipatico leggiamo qualcos'altro.
Walter Kasper:“In discussing the title, ‘Son of God,’ we must not start from later dogmatic statements about Jesus as Son of God in a metaphysical sense. This sense is completely outside the conceptual possibilities of Jesus or the New Testament". (Walter Kasper, Jesus the Christ, pag. 109)
Traduzione: "Nel discutere del titolo," Figlio di Dio ", non dobbiamo partire dalle TARDE affermazioni dogmatiche su Gesù come Figlio di Dio in un senso metafisico. Questo senso è completamente al di fuori delle possibilità concettuali di Gesù o del Nuovo Testamento"(Walter Kasper, Gesù Cristo, pag. 109)
Ah a proposito...Walter Kasper (Heidenheim an der Brenz, 5 marzo 1933) è un cardinale, vescovo cattolico e teologo tedesco.
No Vieri!
Se il prof. Mauro Pesce ti è antipatico potresti leggerti un qualunque manuale di storia del cristianesimo in uso nelle Università.
Se la storia del cristianesimo non ti interessa non sei obbligato a studiarla.
Del resto l'articolista de "La civiltà cattolica" mi sembra scenda dalle nuvole pensando che il libro di Augias e Pesce contenga chissà quali "novità" arrivando addirittura a millantare che si trattasse di un "attacco alla chiesa".
Se così fosse significherebbe che esiste un complotto internazionale degli storici del cristianesimo del pianeta ai danni della chiesa.
Ora a parte qualche imprecisione in cui l'articolista attribuisce a Pesce posizioni che non ha, sembra di leggere appunto l'articolo di un complottista!
Molte affermazioni di Mauro Pesce non sono nemmeno sue nè particolarmente "originali" essendo cose risapute ed insegnate dagli storici da decenni.
Quindi praticamente stai dicendo che c'è un complotto planetario degli storici del cristianesimo di tutte le Università del mondo che all'unisono "attaccano" la religione cattolica?!?!?!?!
Ma sei serio?!?!
Ti cito Mauro Pesce per comodità (avendo il libro in formato elettronico) ma potrei citarti letteralmente decine di storici di tutto il mondo, tra cui storici del cristianesimo che sono preti cattolici. Basti ricordare l'opera quasi "enciclopedica" di Meier.
Mah?!!?
Aridaglie con le traduzioni!
Almeno vatti a leggere su wikipedia in cosa consiste il lavoro di un filologo o di un esegeta!
Mica il significato di un termine in un dato contesto vitale è qualcosa che si "inventa"!!!!
Ti piacerebbe eh
Come preferisci!
Mi spiace ti sia annoiato.
Io non mi sono annoiato affatto.
Sono tematiche che mi appassionano di sempre.
illustri autori quali E.P. Sanders, Geza Vermes, Dale Allison, Paula Fredriksen e tanti altri [...] su un punto concordano tutti:
Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
Gesù non fu cristiano fu ebreo. J. Wellhausen
I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
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Gesù non trascorse il suo ministero a proclamarsi divino. B. Ehrman
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I soli uomini a vivere, lungo tutto il medioevo, a imitazione di Gesù furono gli ebrei. K. Jaspers
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Re: Interessanti coincidenze
"Interessanti coincidenze", sembra di discutere con un TdG. Le conclusioni a cui giungono sono diametralmente opposte ma il pattern è identico!
Presentazione
"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (g 07/09 p.29)
"Nessuno dovrebbe sentirsi obbligato a seguire una forma di adorazione che considera inaccettabile o a scegliere fra le proprie credenze e la propria famiglia." (g 07/09 p.29)
Re: Interessanti coincidenze
È comprensibile, se relativizzi i vangeli a semplici scritti apologetici crolla tutta l'impalcatura della fede, o meglio di un certo tipo di fede, se si pensa che questa sia qualcosa di diverso dalla semplice testimonianza interiore.VictorVonDoom ha scritto: ↑21/08/2023, 14:39 "Interessanti coincidenze", sembra di discutere con un TdG. Le conclusioni a cui giungono sono diametralmente opposte ma il pattern è identico!
Quando si prendono questi scritti come se fossero testimonianze storiche acritiche, la fede c'entra ben poco perché la stessa cosa la fanno i tdg con tutti i testi della Bibbia da genesi ad apocalisse, lo fanno i musulmani con il corano, lo fanno i mormoni con il libro di Mormon, gli induisti con i Veda e chi più ne ha ne metta.
Alcuni miei amici cattolici riescono ad ammettere tranquillamente che questi testi sono semplicemente apologetici senza che questo mini in alcun modo la loro fede, perché hanno ben chiaro che questa non ha niente a che fare con presunte prove scritte ed accettano il metodo storico critico nella lettura di questi testi ovvero che il 90% di tutto quello che è stato messo in bocca a Gesù nei vangeli, il Gesù storico non lo ha mai detto. :
D'altro canto non si può certo dire che non sia mai esistito un Yehoshua ben yoseph nato circa 2026 anni fa, ma il considerarlo messia o un arcangelo o addirittura Dio è semplicemente questione di fede, né la storia né la scienza potranno mai provare ciò che entra nella metafisica.
"La cosa più triste è che molto spesso chi viene ingannato, o illuso, tende a rimanere strettamente ancorato a quello in cui crede nonostante le evidenze indichino chiaramente che la realtà è diversa. Forse è talmente affezionato alle sue credenze che preferisce chiudersi gli occhi e tapparsi le orecchie di fronte a qualunque cosa possa farle vacillare."
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
(Torre di Guardia 1/9/2010 p 10)
Re: Interessanti coincidenze
Valentino, in effetti andiamo a ripetere le stesse cose e per me Pesce non è "antipatico" ma una persona dalle idee che non condivido ed in effetti sono alla fine le tue...
Si è vero dopo un po' ci si annoia a leggere sempre le stesse cose.....
Buona serata Prof.
Si è vero dopo un po' ci si annoia a leggere sempre le stesse cose.....
Buona serata Prof.
Presentazione
Chi non conosce la verità è uno sciocco, ma chi, conoscendola, la chiama bugia, è un delinquente.
Bertolt Brecht
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