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La storia relativa a quel padre, (chiamarlo padre è una bestemmia) che ha ammazzato di botte uno dei figli è surreale ed è peggio di uno dei peggiori nazisti nei campi di sterminio poichè il suo non era stato un "raptus" o come ora va di moda, dai giudici, dire:" una tempesta emotiva" ma un atto che si perpetrava da tempo anche con minore ( si fa per dire..) violenza.Cardito, bimbo ucciso dal patrigno. Le intercettazioni delle maestre: «Tutti i giorni aveva i lividi, lo chiamavo scimmia. La sorella è venuta in classe senza un pezzo di orecchio»
A «Chi l'ha Visto» le intercettazioni delle maestre del piccolo Giuseppe, ucciso dal patrigno
di Annalisa Grandi
«Tutti i giorni venivano con il volto tumefatto. La sorellina è venuta in classe con un pezzo di orecchio mancante». Sono frasi che raccontano l’orrore, quelle mandate in onda da «Chi l’ha visto» che ha ricostruito le intercettazioni delle maestre del piccolo Giuseppe, ucciso a Cardito dal patrigno. Frasi che raccontano di come le insegnanti del bimbo e della sorella, anche lei picchiata da Tony Essoubti Badre , fossero a conoscenza di quanto succedeva ai due bimbi. Di come a scuola arrivassero entrambi con i lividi.
«L’altro giorno la sorella è venuta con un pezzo di orecchio mancante»
«L’ha ucciso a palate, ma tutti i giorni lo faceva, l’altro giorno la sorellina è venuta con un pezzo di orecchio mancante» dice un’insegnante al telefono. «Lo picchiava, lo picchiava a sangue» dice la maestra che spiega di aver inviato una segnalazione alla preside nove giorni prima della tragedia. «Però il bambino non parlava - aggiunge la donna - io lo chiamavo scimmiottella, e lui diceva “no scimmia no”». Una segnalazione che non è bastata per salvare la vita al bimbo di 8 anni.
La morte di Giuseppe
Per la morte di Giuseppe, avvenuta alla fine di gennaio, oltre al patrigno, nei giorni scorsi è stata arrestata anche la madre Valentina Casa, con le accuse di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi nei confronti di Giuseppe, tentativo di omicidio nei confronti dell’altra figlia che sfuggì per caso alla furia bestiale del compagno. La donna avrebbe tentato di cancellare le prove del pestaggio. Tony Essoubti Badre, 24 anni, compagno della donna, arrestato subito dopo la morte del bambino, aveva raccontato agli inquirenti: «Per comprare la cameretta nuova avevamo fatto molti sacrifici: perciò quando i bambini hanno rotto le sponde del letto ho perso il controllo e li ho picchiati. Facevano troppa confusione, non stavano fermi un minuto». Sia Giuseppe Dorice che la sorella Noemi erano stati presi a calci a pugni, si era parlato anche di un manico di scopa usato per colpirli. Il medico che aveva visitato Noemi aveva raccontato di «Non aver mai visto nulla di simile». Giuseppe, dopo essere stato picchiato, era stato lasciato per ore agonizzante sul divano «curato solo con una pomata».
Quello che però rattrista ulteriormente è stato il comportamento della madre che in pratica pur assistendo all'omicidio in tale maniera non aveva fatto nulla nè per fermare questa "bestia" (anche se il termine non sarebbe appropriato ...poichè le "bestie" non si comportano così...) né per portare il figlio in ospedale in quelle gravi condizioni e di lasciarlo in pratica morire......
A questa tragica vicenda si aggiungono però altri complici che sono state le maestre di questi poveri bambini che pur vedendoli ogni giorno con visibili ecchimosi ed addirittura con uno degli orecchi tagliato,. NON HANNO FATTO NIENTE, NIENTE,... !!!
Ma dove sta l'umanità in tutte queste persone ?
Credo ancora nella bontà dell'uomo e nei valori di condivisione e di fratellanza ma spesso è anche dura sapere che veramente Satana in persona si impadronisce di alcuni per arrivare verso dei bambini indifesi non solo ad uccidere ma restare in silenzio e COMPLICI di simili atrocità.
Tutti, assassini e complici devono pagare in eguale misura e per me butterei via le chiavi....