Facciamo di tutta l'erba un fascio?

Spazio dove discutere dei problemi relativi ai rapporti tra i TdG e il mondo che li circonda

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Cinzia65
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Messaggio da Cinzia65 »

Ray ha scritto:Manifestiamo lealtà cristiana quando un parente viene disassociato
1 I legami familiari possono essere molto forti. Per questo motivo un cristiano si trova davanti a una prova se il coniuge, un figlio, un genitore o un altro parente stretto viene disassociato o si dissocia dalla congregazione. (Matt. 10:37) In questi casi, i cristiani leali come dovrebbero trattare il parente? Fa differenza se la persona vive sotto lo stesso tetto? Innanzi tutto riesaminiamo ciò che ha da dire la Bibbia, i cui princìpi valgono sia per chi viene disassociato che per chi si dissocia.
2 Come trattare chi è stato espulso: La Parola di Dio comanda ai cristiani di non stare in compagnia di chi è stato espulso dalla congregazione: “[Cessate] di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo. . . . Rimuovete l’uomo malvagio di fra voi”. (1 Cor. 5:11, 13) Anche le parole di Gesù riportate in Matteo 18:17 hanno relazione con l’argomento: “[Chi viene espulso] ti sia proprio come un uomo delle nazioni e come un esattore di tasse”. Gli ascoltatori di Gesù sapevano bene che a quel tempo gli ebrei non fraternizzavano con i gentili ed evitavano gli esattori di tasse considerandoli dei reietti. Pertanto, Gesù stava insegnando ai suoi seguaci a non stare in compagnia di chi era stato espulso. — Vedi La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagine 18-20.
3 Questo significa che i cristiani leali non intrattengono rapporti di natura spirituale con coloro che sono stati espulsi dalla congregazione. Ma c’è dell’altro. La Parola di Dio dice: “Non mangiando nemmeno con un tal uomo”. (1 Cor. 5:11) Pertanto evitiamo anche di avere contatti sociali con chi è stato espulso. Questo significa che non staremo con lui né in occasioni come picnic, feste e partite di pallone né per andare in un centro commerciale, a teatro o a mangiare a casa o al ristorante.
4 Che dire del parlare a un disassociato? Sebbene la Bibbia non menzioni ogni possibile situazione, 2 Giovanni 10 ci aiuta a capire qual è il punto di vista di Geova: “Se qualcuno viene da voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto”. A questo riguardo, La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagina 25, dice: “Un semplice saluto può essere il primo passo che porta a una conversazione e forse anche a un’amicizia. Vorremmo fare questo primo passo con un disassociato?”
5 È proprio come viene detto a pagina 31 dello stesso numero della Torre di Guardia: “La realtà è che quando un cristiano si dà al peccato e dev’essere disassociato, perde molte cose: la sua posizione approvata dinanzi a Dio; . . . la piacevole compagnia dei fratelli, inclusa gran parte dell’associazione che aveva con i parenti cristiani”.
6 Nell’immediata cerchia familiare: Significa questo che i cristiani che vivono con un familiare disassociato debbano evitare di parlargli, di consumare un pasto con lui e di stare in sua compagnia mentre svolgono le attività quotidiane? La Torre di Guardia del 15 aprile 1991, nella nota in calce a pagina 22, dice: “Se un disassociato vive insieme ai suoi familiari cristiani, continuerà ad avere rapporti normali con loro e a partecipare alle attività quotidiane della famiglia”. Pertanto, saranno i componenti della famiglia a decidere fino a che punto coinvolgere il familiare disassociato quando mangiano o quando svolgono altre attività domestiche. Nello stesso tempo non vorranno dare ai fratelli con i quali si associano l’impressione che tutto continui come prima della disassociazione.
7 Tuttavia La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagina 28, parlando dei disassociati e dei dissociati, dice: “I precedenti vincoli spirituali sono stati completamente interrotti. Questo vale anche da parte dei suoi parenti, inclusi quelli nell’immediata cerchia familiare. . . . Ci saranno quindi cambiamenti nei rapporti spirituali che potevano esistere in famiglia. Per esempio, se il marito è disassociato, la moglie e i figli non sarebbero a loro agio se egli tenesse uno studio biblico familiare o li conducesse in preghiera. Se egli vuole dire la preghiera, come all’ora dei pasti, in casa sua ha diritto di farlo. Ma loro possono rivolgere silenziosamente a Dio le loro proprie preghiere. (Prov. 28:9; Sal. 119:145, 146) Che dire se in casa un disassociato volesse assistere alla lettura biblica o allo studio biblico familiare? Gli altri potrebbero consentirgli di essere presente per ascoltare, finché non cerca di insegnare o di discutere con loro le sue idee religiose”.
8 Se a essere disassociato è un figlio minorenne che vive in casa, i genitori cristiani sono ancora responsabili della sua educazione. La Torre di Guardia del 15 novembre 1988, pagina 20, dice: “Proprio come continueranno a provvedergli cibo, vestiario e alloggio, essi dovranno istruirlo e disciplinarlo in armonia con la Parola di Dio. (Proverbi 6:20-22; 29:17) I genitori amorevoli possono pertanto disporre di studiare la Bibbia con lui, anche se è disassociato. Forse trarrà il massimo beneficio disciplinare dal fatto che essi studiano con lui da solo. Oppure essi possono decidere che può continuare a partecipare allo studio biblico familiare”. — Vedi anche La Torre di Guardia del 1° ottobre 2001, pagine 16-17.
9 Parenti che non vivono sotto lo stesso tetto: “La situazione è diversa se il disassociato o dissociato è un parente che vive fuori di casa o non è dell’immediata cerchia familiare”, spiega La Torre di Guardia del 15 aprile 1988, pagina 28. “Potrebbe essere possibile non avere quasi nessun contatto col parente. Anche se eventuali questioni di famiglia richiedessero qualche contatto, è certo che questi contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo”, in armonia con il comando divino di “cessar di mischiarvi in compagnia di qualcuno” che è un peccatore impenitente. (1 Cor. 5:11) I cristiani leali cercheranno di non stare inutilmente in compagnia di un tale parente e di mantenere anche gli eventuali rapporti commerciali al minimo. — Vedi anche La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagine 29-30.
10 La Torre di Guardia prende in esame un’altra possibile situazione: “Che fare qualora un familiare, come un figlio o un genitore, che non vive in casa fosse disassociato e successivamente volesse tornare a vivere in casa? La famiglia potrebbe decidere il da farsi a seconda delle circostanze. Per esempio un genitore disassociato potrebbe essere malato o non più in grado di badare a se stesso finanziariamente o fisicamente. I figli cristiani hanno il dovere scritturale e morale di assisterlo. (I Tim. 5:8) . . . Ciò che si farà può dipendere da fattori come gli effettivi bisogni del genitore, il suo atteggiamento e la considerazione che il capofamiglia ha per il benessere spirituale della famiglia”. — La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, pagina 29.
11 In relazione ai figli, l’articolo continua: “A volte i genitori cristiani hanno riaccettato in casa per un certo tempo un figlio disassociato che stava male fisicamente o emotivamente. In ciascun caso i genitori possono valutare le circostanze particolari. Il figlio disassociato viveva per conto proprio e ora non è più in grado di farlo? Oppure fondamentalmente vuole tornare a casa perché sarebbe una vita più facile? Che dire delle sue norme morali e del suo atteggiamento? Introdurrà del ‘lievito’ nella famiglia? — Gal. 5:9”.
12 Benefìci derivanti dalla lealtà a Geova: Cooperare con la disposizione scritturale della disassociazione ed evitare i trasgressori impenitenti reca benefìci. Preserva la purezza della congregazione e ci distingue come sostenitori delle elevate norme morali della Bibbia. (1 Piet. 1:14-16) Ci protegge da influenze corruttrici. (Gal. 5:7-9) Inoltre dà al trasgressore la possibilità di trarre pieno beneficio dalla disciplina ricevuta che lo aiuterà a produrre “un pacifico frutto, cioè giustizia”. — Ebr. 12:11.
13 Dopo un discorso udito a un’assemblea di circoscrizione, un fratello e sua sorella capirono che dovevano cambiare il modo in cui trattavano la madre, che viveva altrove e che era stata disassociata sei anni prima. Subito dopo l’assemblea l’uomo chiamò la madre e, dopo averle assicurato che le volevano bene, le spiegò che non le avrebbero più parlato se non per questioni familiari importanti. Di lì a poco la madre cominciò a frequentare le adunanze e poi fu riassociata. Inoltre il marito incredulo cominciò a studiare e in seguito si battezzò.
14 Sostenendo lealmente la disposizione scritturale della disassociazione diamo prova del nostro amore per Geova e rispondiamo a colui che lo biasima. (Prov. 27:11) In cambio possiamo contare sulla Sua benedizione. Il re Davide scrisse di Geova: “In quanto ai suoi statuti, non mi allontanerò da essi. Con qualcuno leale agirai con lealtà”. — 2 Sam. 22:23, 26.

[Domande sullo studio]
Ministero del regno 2002- 8/2 - Manteniamo lealtà cristiana quando un parente viene disassociato


 1. Quale situazione può mettere alla prova la lealtà di un cristiano? Quando si intromette la WT....
 2. Secondo la Bibbia, i cristiani come devono trattare chi viene espulso dalla congregazione?Ama il prossimo tuo come te stesso....
 3, 4. Che tipo di rapporti si devono evitare con i disassociati e i dissociati? Nessuno....semmai il disassociato valuterà se immischiarsi con gli ex fratelli....
 5. Cosa perde una persona quando viene disassociata? Niente ma acquista l'immeritata benignità di D-o.
 6. Ai cristiani che vivono con un parente disassociato è richiesto di troncare ogni tipo di rapporto con lui? Spiegate. Mai....al massimo sarà il disassociato a decidere se troncare o no,dipende se rompono l'anima....
 7. Quando un familiare viene disassociato, in che modo cambiano i rapporti di natura spirituale in famiglia? Il disassociato si rende conto in quale pseudo religione era finito/a e non ha alcuna voglia di intrattenere rapporti spirituali con chi e che sia....
 8. Che responsabilità hanno i genitori cristiani verso un figlio minorenne disassociato che vive in casa?
Tutta la responsabilità...devono crescerlo con amore senza fargli mancare nulla e sottolineo NULLA.
 9. Quali contatti dovrebbe avere il cristiano con un parente disassociato che non vive sotto lo stesso tetto?
Dipende dal disassociato se vuole avere contatti con i tdg.....di solito si sopportano i tdg...
10, 11. Cosa prenderà in considerazione il cristiano prima di riaccettare in casa un parente disassociato?
Se il padrone di casa ha tutti i requisiti cristiani per ospitare il parente...
12. Quali sono alcuni benefìci derivanti dalla disassociazione?
Il beneficio e per il disassociato che ritorna a vivere di nuovo,sempre se non viene ostracizzato..
13. Quali cambiamenti fece una famiglia, e con quali risultati?
Nefasti per il disassociato che continuò a essere plagiato.
14. Perché dovremmo sostenere lealmente la disposizione della disassociazione?
Ma chi l'ha detto? Testimoni non sostenete la disposizione della disassociazione ,provoca ostracismo,qualità non cristiana....

Bella lezione Ray... promosso a pieni voti!!! se questo non è ostracismo imposto da un gruppo religioso... allora io sono la first lady americana!!! :test:
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Amore e Psiche ha scritto:
Achille Lorenzi ha scritto:
Amore e Psiche ha scritto:e' la WTS che ostracizza,i singoli individui alcuni ostracizzano altri no,io no
Ma per usare la metafora del fascio di erba, nell'insieme, chi sono coloro che applicano le direttive ostracizzanti della WTS? La maggioranza dei TdG (il fascio) o solo alcuni individui (qualche filo d'erba)?
solo qualche individuo,conosco tdg che mangiano coi diassociati vanno in ferie
se sono parenti stretti ne conosco pure io
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Messaggio da Achille »

Amore e Psiche
solo qualche individuo,conosco tdg che mangiano coi diassociati vanno in ferie
Sei sicura di aver capito bene la mia domanda?
Secondo te "solo qualche individuo" mette in pratica le direttive ostracizzanti della WTS?
A me risulta proprio il contrario.

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Messaggio da Amore e Psiche »

Achille Lorenzi ha scritto:Amore e Psiche
solo qualche individuo,conosco tdg che mangiano coi diassociati vanno in ferie
Sei sicura di aver capito bene la mia domanda?
Secondo te "solo qualche individuo" mette in pratica le direttive ostracizzanti della WTS?
A me risulta proprio il contrario.

Achille
su molti TDG che conosco alcuni ostracizzano altri no ,dopo chi mette in pratica le direttive ostracizzanti della WTS diciamo molti ma di nascosto frequentano i disassociati
. Il destino non invia araldi. È troppo saggio o troppo crudele per farlo. (O. Wilde)

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Messaggio da Achille »

Amore e Psiche ha scritto:su molti TDG che conosco alcuni ostracizzano altri no ,dopo chi mette in pratica le direttive ostracizzanti della WTS diciamo molti ma di nascosto frequentano i disassociati
Perché di nascosto?
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Messaggio da Neca »

Achille Lorenzi ha scritto:
Amore e Psiche ha scritto:e' la WTS che ostracizza,i singoli individui alcuni ostracizzano altri no,io no
Ma per usare la metafora del fascio di erba, nell'insieme, chi sono coloro che applicano le direttive ostracizzanti della WTS? La maggioranza dei TdG (il fascio) o solo alcuni individui (qualche filo d'erba)?
Sono molti gli ex testimoni che postano su youtube, su twitter e su molti forum e social network del mondo. Il 90% di loro riferisce di essere stato vittima dell'ostracismo praticato da quelli che gli avevano giurato amore tanto da farsi uccidere per loro, ma che si sono puntualmente dileguati non appena sorgevano le prime difficoltà. No, non sono pochi individui perchè se così fosse, non ci sarebbe che qualche messaggio postato da chissà chi, in chissà quale forum, social network o che dir si voglia. A sentire loro seguono veramente l'esempio lasciato da Gesù, il quale disse di essere venuto per cercare le pecore smarrite della casa d'Israele per redimerle e ricondurle al Padre, pure loro cercano le loro pecore smarrite ma per bastonarle, per condannarle a morte, cosa che Gesù non ha mai comandato di fare. Gesù non era uno sfascia-famiglie, loro si, Gesù non era uno sfascia-amicizie loro si!
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Messaggio da Neca »

Tratto dal libro edito dalla watchtower intitolato:" Mantenetevi nell'amore di Dio"pag.207:" Come comportarsi con chi è disassociato:" Poche cose ci fanno soffrire più del vedere un parente o un caro amico viene espulso dalla congregazione cristiana come peccatore impenitente (POVERINI, CHE PENA CHE FANNO, SOFFRONO COSI' TANTO DA ANDARE ALL'ASSEMBLEA LA DOMENICA SUCCESSIVA COME SE NULLA FOSSE). Il modo in cui reagiamo alle istruzioni della Bibbia al riguardo può rivelare la profondità del nostro amore per Dio e della nostra lealtà alle sue disposizioni*( gli stessi principi biblici valgono anche in relazione a chi si dissocia dalla congregazione). Prendiamo in considerazione alcune domande sull'argomento. Come dovremmo comportarci con chi è disassociato? La Bibbia dice:" Cessate di mischiarvi in compagnia di qualcuno chiamato fratello che è fornicatore o avido o idolatra o oltraggiatore o ubriacone o rapace, non mangiando nemmeno con un tal uomo". ( 1° Cor.5:11 ) Riguardo a chi "non rimane nell'insegnamento del Cristo", si legge:" Non ricevetelo in casa e non rivolgetegli un saluto. Poichè chi gli rivolge un saluto partecipa alle sue opere malvage". ( 2 Giovanni 9-11 ) QUINDI CON CHI E' DISASSOCIATO NON ABBIAMO CONTATTI DI NATURA SPIRITUALE O SOCIALE. La Torre di Guardia del 1° gennaio 1982, a pagina 25, diceva:" Un semplice saluto può essere il primo passo che porta a una conversazione e forse anche a un'amicizia. Vorremmo fare questo primo passo con un disassociato?" E' davvero necessario evitarlo del tutto? Si, e per diversi motivi. Primo, è una questione di lealtà a Dio e alla sua Parola. Ubbidiamo a Geova non solo quando ci conviene, ma anche quando è difficile farlo. L'amore per Dio ci spinge a ubbidire a tutti i suoi comandi, poichè riconosciamo che egli è giusto e amorevole e che seguire le sue leggi è sempre la cosa migliore. ( Isaia 48:17 ; 1 Giovanni 5:3 ) Secondo, allontanandoci da un trasgressore impenitente, noi e gli altri componenti della congregazione siamo protetti dalla contaminazione morale e spirituale, e teniamo alto il buon nome della congregazione stessa. ( 1 Corinti 5:6, 7 ) Terzo, la nostra ferma adesione ai principi biblici può far del bene al disassociato. Sostenendo la decisione del comitato giudiziario, potremmo toccare il cuore di un trasgressore che finora non ha accettato l'aiuto che gli anziani hanno cercato di dargli. ( CHE BUGIARDI ) Perdere la preziosa compagnia di persone a cui vuole bene può aiutarlo a tornare in sè, a riconoscere la gravità del suo errore e a fare passi concreti per riavvicinarsi a Geova.- Luca 15:17 E se il disassociato è un parente? In tal caso gli stretti vincoli familiari possono davvero costituire una prova di lealtà. Come dovremmo comportarci con un parente disassociato? Non è possibile prendere in considerazione ogni circostanza, ma vediamo due situazioni tipo. In certi casi il disassociato fa parte dell'immediata cerchia familiare e vive nella stessa casa. Poichè la disassociazione non pone fine ai vincoli familiari, le attività e i rapporti quotidiani tra i membri della famiglia possono continuare. Tuttavia, con il suo comportamento il disassociato ha scelto di troncare il legame spirituale che lo univa alla famiglia. Pertanto i familiari leali a Dio NON HANNO PIU' CON LUI RAPPORTI DI NATURA SPIRITUALE. Per esempio, anche se fosse presente quando la famiglia si riunisce per lo studio della Bibbia, non vi prenderebbe parte attiva. Se invece viene disassociato un minorenne, i genitori hanno ancora la responsabilità di istruirlo e disciplinarlo. Perciò i genitori amorevoli potrebbero disporre di tenere con lui uno studio biblico.- Proverbi 6:20-22; 29:17* Per maggiori informazioni su come comportarsi con i figli minorenni disassociati che vivono ancora in casa, vedi la Torre id Guardia del 1° ottobre 2001, pagine 16-17, e del 15 novembre 1988, pagina 20. In altri casi il parente disassociato non fa parte dell'immediata cerchia familiare o vive fuori casa. Anche se in qualche rara occasione dovesse rendersi necessario avere dei contatti per sbrigare questioni familiari, tali contatti dovrebbero essere mantenuti al minimo. I FAMILIARI NON CERCANO SCUSE PER AVERE A CHE FARE CON UN PARENTE DISASSOCIATO CHE NON VIVE SOTTO LO STESSO TETTO. La lealtà a Geova e (NOTATE BENE) ALLA SUA ORGANIZZAZIONE ( e qui casca l'asino) li spinge piuttosto ad attenersi alle istruzioni scritturali sulla disassociazione. Con la loro condotta leale dimostrano di avere a cuore i migliori interessi del trasgressore (ALTRA GRANDISSIMA BALLA) e possono aiutarlo a trarre beneficio dalla disciplina ricevuta.* Ebrei 12:11 Per maggiori informazioni su come comportarsi con un parente disassociato, vedi i consigli scritturali presi in esame nella Torre di Guardia del 15 aprile 1988, pagine 26-31; e del 1° gennaio 1982, pagine 27-32. Le frasi tra parentesi sono mie. :ciao:
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Tiziano
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Messaggio da Tiziano »

Achille Lorenzi ha scritto:
Amore e Psiche ha scritto:su molti TDG che conosco alcuni ostracizzano altri no ,dopo chi mette in pratica le direttive ostracizzanti della WTS diciamo molti ma di nascosto frequentano i disassociati
Perché di nascosto?
:verde: ...scacco al re
Signore dammi la pazienza...perchè se mi dai la forza...faccio una strage

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Messaggio da Asia »

Achille Lorenzi ha scritto:
Amore e Psiche ha scritto:su molti TDG che conosco alcuni ostracizzano altri no ,dopo chi mette in pratica le direttive ostracizzanti della WTS diciamo molti ma di nascosto frequentano i disassociati
Perché di nascosto?
perche' se stai a dar retta a regole e regolette non vivi piu' la' dentro,e ognuno si cuce una regola secondo la sua coscienza
Chi ha percorso un duro cammino usa parole semplici per descriverne ogni sfumatura.

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Messaggio da Francesco Franco Coladarci »

Asia
perche' se stai a dar retta a regole e regolette non vivi piu' la' dentro,e ognuno si cuce una regola secondo la sua coscienza
Ma vedi Asia, il TdG è obbligato a vivere in queste regole e regolette, che poi un TdG agisce secondo la sua coscienza è ben consapevole che lo fa in contrapposizione alle medesime, rischiando a sua volta di subire le stesse conseguenze di chi non si allinea con quelle direttive, il dire come fa Amore e Psiche che lei o alcuni non ostracizza non ha nessuna rilevanza, se lei dovesse essere richiamata e quindi rischiare a sua volta di essere ostracizzata senza dubbio si allineerebbe secondo i canoni della WTS/CD ostracizzando a sua volta gli ex, non se ne esce.
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“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
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Messaggio da Asia »

c'erano nella mia sala ,come in tutte, quelli che frequentavano i disassociati e gli anziani facevano finta di non sapere.
nelal tua sala come funzionava?
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Messaggio da Cinzia65 »

Asia ha scritto:c'erano nella mia sala ,come in tutte, quelli che frequentavano i disassociati e gli anziani facevano finta di non sapere.
nelal tua sala come funzionava?
Nella mia ex sala, gli anziani, sopratutto quello che presiede (e so che ha cose da nascondere, persino ai suoi figli) fa pressioni personalmente per far si che questa regola venga applicata, lo fa subdolamente e parla di lealtà a Dio.....
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Messaggio da Achille »

Asia ha scritto:c'erano nella mia sala ,come in tutte, quelli che frequentavano i disassociati e gli anziani facevano finta di non sapere.
nelal tua sala come funzionava?
Io non ho mai saputo di queste frequentazioni, negli oltre 20 anni che sono stato TdG. Forse stai parlando dei parenti disassociati, ma non dei disassociati in genere.
Non ricordo di aver mai saputo di "fratelli" che frequentavano dei disassociati. Ero anche nel comitato di servizio della congregazione e casi del genere non si erano mai verificati.
Nel caso dei parenti può essere diverso, ma anche qui come è noto le direttive della WTS "consigliano" l'intransigenza, al punto che se qualcuno che ha dei "privilegi" frequenta regolarmente dei familiari disassociati (che non sono minorenni e che non vivono sotto lo steso tetto), può essere rimosso.

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Messaggio da Cinzia65 »

Achille Lorenzi ha scritto:
Asia ha scritto:c'erano nella mia sala ,come in tutte, quelli che frequentavano i disassociati e gli anziani facevano finta di non sapere.
nelal tua sala come funzionava?
Io non ho mai saputo di queste frequentazioni, negli oltre 20 anni che sono stato TdG. Forse stai parlando dei parenti disassociati, ma non dei disassociati in genere.
Non ricordo di aver mai saputo di "fratelli" che frequentavano dei disassociati. Ero anche nel comitato di servizio della congregazione e casi del genere non si erano mai verificati.
Nel caso dei parenti può essere diverso, ma anche qui come è noto le direttive della WTS "consigliano" l'intransigenza, al punto che se qualcuno che ha dei "privilegi" frequenta regolarmente dei familiari disassociati (che non sono minorenni e che non vivono sotto lo steso tetto), può essere rimosso.

Achille

Vero, infatti è proprio così
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beh se uno vuol fare carriera teocratica,penso che si attenga strettamente a queste disposizioni.
ma chi non ha di questi interessi "spirituali" :ironico: puo' agire con piu' liberta'.
per ovvi motivi
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evidentemente avevo una sala piu' permissiva del consueto,me ne accorsi quando scoprii con stupore, che le ragazze che si fidanzavano con quelli del mondo venivano segnate...quando mi trovai a parlare con testimoni di geova della sala dove ero andata ad abitare con mio marito
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Cinzia65 ha scritto:
Asia ha scritto:c'erano nella mia sala ,come in tutte, quelli che frequentavano i disassociati e gli anziani facevano finta di non sapere.
nelal tua sala come funzionava?
Nella mia ex sala, gli anziani, sopratutto quello che presiede (e so che ha cose da nascondere, persino ai suoi figli) fa pressioni personalmente per far si che questa regola venga applicata, lo fa subdolamente e parla di lealtà a Dio.....
naturalmnete qualcuno del genere c'è in ogni sala,si capisce
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c'erano per esempio fratelli che lavoravano per disassociati.che dovevano fare? licenziarsi?
Chi ha percorso un duro cammino usa parole semplici per descriverne ogni sfumatura.

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Asia ha scritto:c'erano per esempio fratelli che lavoravano per disassociati.che dovevano fare? licenziarsi?

Direi di no, è una libera scelta, ma nella maggior parte dei casi si trovano un altro lavoro e se c'è la crisi, bè allora stringono i denti e pregano Dio di non punirli!!!! Anche io conosco alcune persone che parlano e mangiano cn i disassociati, ma su 150 sono 3... vedi tu!!!
Preghiamo Dio che li fermi e noi facciamo la ns parte.
Bacio
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Asia
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Messaggio da Asia »

da frequentare i disassociati
siamo passati a mangiare coi disassociati.
non ho mai detto che succedesse questo
Chi ha percorso un duro cammino usa parole semplici per descriverne ogni sfumatura.

©Caterina Mangiaracina
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angela
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Messaggio da angela »

Certamente ....... è una regola

Eccezione.......è chi non la pratica!

:ciao:
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Achille
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Messaggio da Achille »

Asia ha scritto:c'erano per esempio fratelli che lavoravano per disassociati.che dovevano fare? licenziarsi?
Ci sono TdG che lo farebbero. Ma visto che non è facile, stringono i denti e accettano anche di lavorare per un "cane che è tornato al proprio vomito".
Comunque, alla prima occasione che si presenta, dovrebbero cercare di cambiare lavoro, secondo quello che scrive la WTS:

«Che dire se foste dipendenti di un uomo che venisse espulso dalla congregazione o se tale persona fosse un vostro dipendente Che fare? Se per il momento foste obbligati sotto il profilo contrattuale o finanziario a continuare il rapporto di lavoro, certamente ora assumereste un atteggiamento diverso nei confronti del disassociato» (wt 1/1/1982, p. 22).

Si parla quindi di obblighi legali o finanzari. Quando non esistono tali obblighi, il TdG cambia lavoro o licenzia il disassociato.

Achille
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Mamy

Messaggio da Mamy »

Conosco una signora tdg che lavorava per una ditta di pulizie ,quando si dissociò venne licenziata ,
siccome era l'unico stipendio per sostenere la famiglia di 4 persone (marito disoccupato )
dovette rientrare ,poco dopo si trasferì in Toscana e fu riassunta in un altra impresa di pulizie ,sempre di tdg .
Tutto questo per non far nascere chiacchiere nella congregazione .
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Francesco Franco Coladarci
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Messaggio da Francesco Franco Coladarci »

Asia
c'erano per esempio fratelli che lavoravano per disassociati.che dovevano fare? licenziarsi?
Se il dipendente era ben retribuito la cosa veniva considerata solo come un rapporto di lavoro, e quindi si guardava bene dal licenziarsi, ma se giriamo la domanda e il datore di lavoro è un TdG e il dipendente un ex, ebbene verrebbe licenziato in tronco(ovviamente sotto i 15 dipendenti) anche se ciò significava mettere sul lastrico quella famiglia, ecco il loro amore.
Franco
“Al di sopra del Papa, come espressione della pretesa vincolante dell’autorità ecclesiastica, resta comunque la coscienza di ciascuno, che deve essere obbedita prima di ogni altra cosa, se necessario anche contro le richieste dell’autorità ecclesiastica.”
(Cardinal Joseph Ratzinger )

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Cinzia65
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Messaggio da Cinzia65 »

Franco Coladarci ha scritto:Asia
c'erano per esempio fratelli che lavoravano per disassociati.che dovevano fare? licenziarsi?
Se il dipendente era ben retribuito la cosa veniva considerata solo come un rapporto di lavoro, e quindi si guardava bene dal licenziarsi, ma se giriamo la domanda e il datore di lavoro è un TdG e il dipendente un ex, ebbene verrebbe licenziato in tronco(ovviamente sotto i 15 dipendenti) anche se ciò significava mettere sul lastrico quella famiglia, ecco il loro amore.
Franco
:quoto100: :quoto100: Verissimo Franco, proprio così si dimostra il loro amore...ma si può chiamarlo così? bisognerebbe trovare un sinonimo, ma che abbia un significato inverso e negativo.... loro non sanno cos'è l'amore, gli viene ricordato di usare questo sentimento alle assemblee, ma solo per dimostrare che sono discepoli di Gesù, è come forzare un evento per far vedere che una profezia si avvera.... :inca:
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Franco57
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Messaggio da Franco57 »

Considerare "un po' pesante" l'ostracismo praticato e imposto dall'organizzazione dei TdG nei confronti degli ex appartenenti mi sembra francamente un eufemismo. Infatti, al di la di ogni pretestuosa generalizzazione, tale pratica è effettivamente un maglio inesorabile che frantuma affetti, amicizie, rapporti familiari, di parentela, economici e sociali. I suoi effetti sono poi particolarmente micidiali nei confronti dei soggetti più deboli ossia i giovani e gli anziani.
I primi, dopo aver superato anni di indottrinamento e di pressioni da parte dell'organizzazione, si trovano rifiutati e ricattati dalla famiglia in un periodo ancora delicato per la formazione della loro personalità e in cui spesso non si è raggiunta la completa indipendenza economica.
Gli anziani poi, già gravati dai loro problemi e acciacchi vari, subiscono maggiormente il distacco affettivo soprattutto se perpetrato da coloro ai quali hanno dedicato l'intera vita.
Per completezza aggiungo la mia esperienza personale di dissociato. Sembra assurdo ma i miei cognati non mi rivolgono nemmeno un saluto, amici d'infanzia si girano dall'altra parte quando mi incontrano, mia suocera si fa vedere raramente e non accetta inviti da molto tempo, scene spesso tragicomiche hanno luogo nei supermercati o quando faccio la fila agli sportelli con accanto persone che hanno mangiato molte volte alla mia tavola. E tutto questo per il solo fatto di essermi dissociato da una multinazionale dell'editoria!! E che dire della recente esperienza di una cara ragazza, sposata e mamma di due bei bambini, dissociata da alcuna anni , il cui zelante padre testimone, in occasione di una delle rare visite fatte a casa sua gli ha ribadito testualmente: "mi raccomando poche visite", con conseguente "tristezza" della moglie privata della gioia dei nipotini.
Ovviamente, finché le cose non ci toccano personalmente, è difficile capire e valutare il "peso" del problema. Saluti Franco
Asia
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Messaggio da Asia »

mia madre è attualamente testimone di geova
io sono fuori da 26 anni.
come vanno le cose lo so benissimo.
sul pianerottolo di mia madre vive una disassociata, sua madre non ha voluto neppure vedere il bambino che la donna ha avuto e non va mai a trovarla,ne' ne accetterebbe le visite.
per forza,la "sorella" ha un altro figlio anziano di congregazione che deve dare l'esempio e che gllielo proibisce...
mia madre per molto tempo non ha salutato questa donna e l'incontra sul pianerottolo diverse volte, in ascensore,,,,
ora mi sa che la saluta pure.non me l'ha detto chiaro ,ma credo lo faccia.noi non abbiamo anziani rompiballe in famiglia
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Messaggio da ettoreschmitz74 »

Mi sembra proprio che l'ostracismo sia la regola, non l'eccezione. Cambia il modo in cui il singolo testimone vive personalmente la cosa. Ad esempio, io quando ero testimone soffrivo molto quando qualcuno che conoscevo abbandonava l'organizzazione, l'idea di non poter più parlare con quella persona era tetra e creava un'atmosfera funebre. Sono contento di essere oggi libero da questa pratica. Sono contento di poter parlare con tutti gli ex tdg, quello che voglio è il dialogo sincero NON QUALCUNO CHE MI DIA RAGIONE IN OGNI CASO.
Ettore Schmitz
________________________
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Asia
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Messaggio da Asia »

i disassociati possono frequantare l'adunanza domenicale pubblica,se arrivano dopo e se ne vanno prima,alla chetichella,nessuno li saluta,è il primo passo se vogliono"pentirsi".
ricordo appena arrivata in sala quando avevo 19 anni,vedevo una disassociata col pancione che nessuno salutava.
col tempo fu riassociata ed è tuttora testimone.

era andata con suo marito prima di sposarsi
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Giovanni64
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Per Asia

Messaggio da Giovanni64 »

Scusa Asia ma ti vorrei esplicitamente chiedere una cosa:

Mettiamo anche per un attimo da parte quanti la seguono e quanti no, ma, secondo te, l'odiosa pratica dell'ostracismo è almeno (volendo essere magnanimi) promossa, incoraggiata dall'organizzazione dei Testimoni di Geova oppure no?
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