Sperimentazione animale
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Sperimentazione animale
Guarda Achille, è una cosa assai diffusa. In questi giorni ho avuto una discussione con un mio amico di vecchia data sull'animalismo, ed il delirio è lo stesso.
E' un'argomeno spinoso ma credo tutti qui sul forum, o almeno chi mi ha letto, sappia che amo gli animali. Già tempo fa mi sono informato sull'argomento e ciò che scoperto e dedotto è che la sperimentazione animale al momento è ancora assolutamente necessaria e già non viene utilizzata la dove se ne può fare a meno, inoltre ci sono studi in corso su metodi per farne a meno se non altro in alcuni campi.
Altra cosa vera è che capita e non di rado che negli studi diciamo "di livello inferiore" la fase di test sugli animali non venga sfruttata al meglio.
Dall'altra parte ho trovato le solite cose: complotto da parte delle ditte farmaceutiche per continuare questo business che non darebbe alcun risultato concreto.
Il fatto è che facendo ricerche su internet (benedetto sia Google Scholar) invece si hanno evidenze di risultati, eccome, ed anche di cure che non avrebbero potuto assolutamente essere create senza la sperimentazione sugli animali, tipo il vaccino per l'epatitce C (50% di casi di remissione completa) o tipo la cura nuova contro il cancro che ho postato giorni addietro che utilizza i globluli bianchi innvecee di chemio e radio, che è stata testata su gatti secondo le parole di uno dei ricercatori.
Il mio amico aveva informazioni errate, prese non so da quali siti, che non ha mai realmente verificato. Ha affermato ad esempio che lui prende saltuariamente medicinali a base di ibuprofene (un antidolorifico blando, principio attivo anche del Moment per capirci) asserendo che non è soggetto a sperimentazione sugli animali. In 10 minuti di ricerca ho trovato 5 pubblicazioni che parlavano esplicitamente di sperimentazioni sui topi per l'ibuprofene.
Li ha letti? No, o almeno non subito.
Prima ha negato che ci fosse scritto che i test venissero fatti su animali. Gli riportato i pezzi in inglese con le affermazioni in chiaro e pure la traduzione in italiano.
A seguito di questi mi ha risposto "mqa tu ci credi a quello che scrivono questi?" senza rendersi conto che se dicessero bufale, allora non esisterebbe la sperimentzione sugli animali.
A seguito di questo ha iniziato a dire (prendendo spunto solo dal primo articolo) che siccome stavano testando un gel epidermico quegli animali non erano torturati e quindi non era sperimentazione animale.
Insomma delirio e negazione piena.
Mi è poi stato postato un sito tipo new-age sula cura del cancro, serissimo. Facendogli notare che il sito era poco serio allora mi ha postato un sito animalista, nello specifico una pagina che riportava uno studio che a seconda del mio amico, e dell'autore del sito, avrebbe dovuto dimostrare che la sperimentazione medica sugli animali sarebbe del tutto inutile.
E' uno studio di un paio di decenni fa, conosciuto, dove viene in realtà affermato che negli UK più della metà dei centri di sperimentazione non eseguiva in modo corretto la prassi per la sperimentazione, inficiando così la qualità dei risultati degli studi.
Insomma, come da premessa, è uno studio che suggeriva di migliorare li standard per gli studi, da nessuna parte afferma l'inutilità del metodo.
Gli ho smontato le affermazioni di una ricercatrice italiana che ultimamente ha fatto delle affermazioni che se lette bene...
Insomma, alla fine l'unica cosa che gli è restata da fare è iniziare a mettere immagini, le più truci ovviamente, di animali da laboratorio. Eccerto che mi spezzano il cuore, ma se sono necessari per salvare vite umane, che scelta resta?
Ah, a domanda specifica, questo mio amico ha affermato che di fronte alla scelta se sacrificare un animale per salvare suo figlio o meno, lui non avrebe sacrificato l'animale.
Questo per dire come siamo messi.
Il brutto è che sta gente vota, e potrebbe fare danni immensi.
E' un'argomeno spinoso ma credo tutti qui sul forum, o almeno chi mi ha letto, sappia che amo gli animali. Già tempo fa mi sono informato sull'argomento e ciò che scoperto e dedotto è che la sperimentazione animale al momento è ancora assolutamente necessaria e già non viene utilizzata la dove se ne può fare a meno, inoltre ci sono studi in corso su metodi per farne a meno se non altro in alcuni campi.
Altra cosa vera è che capita e non di rado che negli studi diciamo "di livello inferiore" la fase di test sugli animali non venga sfruttata al meglio.
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Il fatto è che facendo ricerche su internet (benedetto sia Google Scholar) invece si hanno evidenze di risultati, eccome, ed anche di cure che non avrebbero potuto assolutamente essere create senza la sperimentazione sugli animali, tipo il vaccino per l'epatitce C (50% di casi di remissione completa) o tipo la cura nuova contro il cancro che ho postato giorni addietro che utilizza i globluli bianchi innvecee di chemio e radio, che è stata testata su gatti secondo le parole di uno dei ricercatori.
Il mio amico aveva informazioni errate, prese non so da quali siti, che non ha mai realmente verificato. Ha affermato ad esempio che lui prende saltuariamente medicinali a base di ibuprofene (un antidolorifico blando, principio attivo anche del Moment per capirci) asserendo che non è soggetto a sperimentazione sugli animali. In 10 minuti di ricerca ho trovato 5 pubblicazioni che parlavano esplicitamente di sperimentazioni sui topi per l'ibuprofene.
Li ha letti? No, o almeno non subito.
Prima ha negato che ci fosse scritto che i test venissero fatti su animali. Gli riportato i pezzi in inglese con le affermazioni in chiaro e pure la traduzione in italiano.
A seguito di questi mi ha risposto "mqa tu ci credi a quello che scrivono questi?" senza rendersi conto che se dicessero bufale, allora non esisterebbe la sperimentzione sugli animali.
A seguito di questo ha iniziato a dire (prendendo spunto solo dal primo articolo) che siccome stavano testando un gel epidermico quegli animali non erano torturati e quindi non era sperimentazione animale.
Insomma delirio e negazione piena.
Mi è poi stato postato un sito tipo new-age sula cura del cancro, serissimo. Facendogli notare che il sito era poco serio allora mi ha postato un sito animalista, nello specifico una pagina che riportava uno studio che a seconda del mio amico, e dell'autore del sito, avrebbe dovuto dimostrare che la sperimentazione medica sugli animali sarebbe del tutto inutile.
E' uno studio di un paio di decenni fa, conosciuto, dove viene in realtà affermato che negli UK più della metà dei centri di sperimentazione non eseguiva in modo corretto la prassi per la sperimentazione, inficiando così la qualità dei risultati degli studi.
Insomma, come da premessa, è uno studio che suggeriva di migliorare li standard per gli studi, da nessuna parte afferma l'inutilità del metodo.
Gli ho smontato le affermazioni di una ricercatrice italiana che ultimamente ha fatto delle affermazioni che se lette bene...
Insomma, alla fine l'unica cosa che gli è restata da fare è iniziare a mettere immagini, le più truci ovviamente, di animali da laboratorio. Eccerto che mi spezzano il cuore, ma se sono necessari per salvare vite umane, che scelta resta?
Ah, a domanda specifica, questo mio amico ha affermato che di fronte alla scelta se sacrificare un animale per salvare suo figlio o meno, lui non avrebe sacrificato l'animale.
Questo per dire come siamo messi.
Il brutto è che sta gente vota, e potrebbe fare danni immensi.
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Sì, lallero... diremmo noi a Roma.Mauro1971 ha scritto:
Ah, a domanda specifica, questo mio amico ha affermato che di fronte alla scelta se sacrificare un animale per salvare suo figlio o meno, lui non avrebe sacrificato l'animale.
Putroppo, affermazioni del genere sono il frutto della cattiva metafisica ormai imperante nella nostra cultura. Ne avrei di cose da scrivere sull'argmento, ma si andrebbe fuori tema.
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Credo sia più che altro di natura prettamente psicologica la questione. Se andiamo sulla metafisica o altre questioni razionali... beh, non essendoci una base razionale in queste affermazioni, mi sa che ci fermiamo molto prima che intervengano le funzioni superiori del cervello.Trianello ha scritto:Sì, lallero... diremmo noi a Roma.Mauro1971 ha scritto:
Ah, a domanda specifica, questo mio amico ha affermato che di fronte alla scelta se sacrificare un animale per salvare suo figlio o meno, lui non avrebe sacrificato l'animale.
Putroppo, affermazioni del genere sono il frutto della cattiva metafisica ormai imperante nella nostra cultura. Ne avrei di cose da scrivere sull'argmento, ma si andrebbe fuori tema.
Questo lo si vede un po' d'appertutto ed in tutti gli ambiti: qunado qualcuno sceglie di credere in qualcosa e lo fa senza una reale consapevolezza, questi sono i meccanismi che si instaurano. Li ritrovi paro paro un po' in tutti i complottisti, TdG, non TdG e seguaci di una qualsiasi religione, ideologie politiche. Ho un'amico che fa il postino ed è Berlusconiano, non puoi immaginare cosa è capace di dire... cosa è capace di negare.
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In questo periodo il polverone che ha sollevato quella ragazza che afferma di essere ancora viva grazie alla sperimentazione animale mi ha spinto ad approfondire l'argomento e condivido quanto hai scritto.Mauro1971 ha scritto:Guarda Achille, è una cosa assai diffusa. In questi giorni ho avuto una discussione con un mio amico di vecchia data sull'animalismo, ed il delirio è lo stesso. [...]
Inoltre ho letto un articolo di Feltri (poi se lo ritrovo lo posto) che è un'analisi a mio parere molto corretta e razionale.
Ma tant'è che la stragrande maggioranza invece di documentarsi assume comportamenti di ottusaggine rivestendosi ipocritamente di principi nobili e sputando sentenze.
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Guarda, un articolo molto semplice e comprensibile a tutti che ho trovato è questo:Gocciazzurra ha scritto:In questo periodo il polverone che ha sollevato quella ragazza che afferma di essere ancora viva grazie alla sperimentazione animale mi ha spinto ad approfondire l'argomento e condivido quanto hai scritto.Mauro1971 ha scritto:Guarda Achille, è una cosa assai diffusa. In questi giorni ho avuto una discussione con un mio amico di vecchia data sull'animalismo, ed il delirio è lo stesso. [...]
Inoltre ho letto un articolo di Feltri (poi se lo ritrovo lo posto) che è un'analisi a mio parere molto corretta e razionale.
Ma tant'è che la stragrande maggioranza invece di documentarsi assume comportamenti di ottusaggine rivestendosi ipocritamente di principi nobili e sputando sentenze.
http://www.scienzainrete.it/contenuto/a ... necessaria
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Mi domando come sia possibile non prenderne atto...Mauro1971 ha scritto:Guarda, un articolo molto semplice e comprensibile a tutti che ho trovato è questo:Gocciazzurra ha scritto:In questo periodo il polverone che ha sollevato quella ragazza che afferma di essere ancora viva grazie alla sperimentazione animale mi ha spinto ad approfondire l'argomento e condivido quanto hai scritto.Mauro1971 ha scritto:Guarda Achille, è una cosa assai diffusa. In questi giorni ho avuto una discussione con un mio amico di vecchia data sull'animalismo, ed il delirio è lo stesso. [...]
Inoltre ho letto un articolo di Feltri (poi se lo ritrovo lo posto) che è un'analisi a mio parere molto corretta e razionale.
Ma tant'è che la stragrande maggioranza invece di documentarsi assume comportamenti di ottusaggine rivestendosi ipocritamente di principi nobili e sputando sentenze.
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Allo stesso modo per cui per un TdG il diluvio è esistito realmente, o per cui per qualcuno non sarebbe il cervello a pensare oppure la Lingua dell'Avestico della Ghata ed il Vedantico non sarebbero simili.Gocciazzurra ha scritto: Mi domando come sia possibile non prenderne atto...
Bisogno di aver ragione per non smontare le fondamenta sulle quali ci si è costruiti, in un modo o nell'altro.
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Scusate per il breve OT:
È noto che gli argomenti a sfavore della sperimentazione animale si possono dividere in due: gli argomenti di tipo "AVS" ("AntiVivisezionismo Scientifico"), che cercano di screditare la pratica scientifica della sperimentazione animale allo scopo di concludere che è inutile o sostituibile, e gli argomenti "AVE" ("AntiVivisezionismo Etico"), che si fondano su argomenti di etica.
Ora, all'AVS è molto facile rispondere ma anche gli argomenti di questo tipo in realtà si fondano sottilmente su premesse di tipo metafisico/etico. Infatti cosa vuol dire che la sperimentazione animale è "utile" o è "inutile"? Se essa, supponiamo (per assurdo), aumentasse (solo) dell'1% la qualità dei risultati della ricerca medica, alcuni potrebbero dire che è utile, altri che è inutile, perché raffrontano comunque quel dato con l'uccisione di animali. Inoltre, anche dati alla mano, come ha ben detto Mauro, molti chiudono gli occhi e le orecchie e gridano al complotto. Perché? Perché loro hanno già deciso a quale conclusione vogliono arrivare, e ciò si basa appunto sull'etica che hanno deciso di seguire.
Il nocciolo della questione quindi, secondo me, riguarda l'AVE, e costituisce un problema che ritengo affascinante. Tutto potrebbe essere ricondotto alla domanda: "Una migliore qualità di vita di tot esseri umani vale più della vita di tot animali?". Tutto si gioca qui, ed è esattamente per questo che il problema è di tipo metafisico (inoltre si noti che dalla risposta a questa stessa domanda dipende anche, oltre alla liceità morale della sperimentazione animale, anche la liceità morale del nutrirsi di animali - non a caso la stragrande maggioranza dei sostenitori dell'AVS/AVE sono anche coerentemente vegetariani o vegani). In altre parole, anche se la sperimentazione animale fosse necessaria, cosa giustifica l'uccisione di un animale per salvare o migliorare la vita di un essere umano? Non sarebbe forse eticamente migliore la scelta di evitare la sperimentazione animale, anche se ciò rendesse meno efficiente la ricerca scientifica? Se gli animali senzienti hanno "diritto" a non soffrire, perché dovrebbe essere lecito moralmente far soffrire degli animali innocenti per migliorare la vita dell'uomo? La vita di un animale vale meno di quella di un uomo? Se sì, perché? E se sì, la vita di un animale vale anche meno di un semplice accrescimento della qualità di vita, o del benessere, di un uomo? E se sì, perché? Gli animali dovrebbero possedere il diritto a vivere, o quello a non soffrire? E se la risposta è no, significa che uccidere o far soffrire un animale non costituisce mai una colpa morale?
Preciso che io sono assolutamente favorevole alla sperimentazione animale (e mangio carne), e tuttavia tutte queste domande rimangono affascinanti, e soprattutto trovo che affrontarle su un piano prettamente laico sia particolarmente ostico. (PS: E ora che noto quanto ho scritto, al contrario delle mie intenzioni che erano di scrivere solo qualche riga, forse sarebbe bene copiare questo messaggio e aprire una nuova discussione? Potrebbe essere molto interessante).
Concordo con Trianello nel dire che il problema è proprio di ordine metafisico... caso vuole che proprio in questi giorni me ne stavo interessando, e difatti io stesso non saprei ancora risolverlo in un modo che ritengo soddisfacente (ovvero solido, a prova di bomba).Mauro1971 ha scritto:Guarda Achille, è una cosa assai diffusa. In questi giorni ho avuto una discussione con un mio amico di vecchia data sull'animalismo, ed il delirio è lo stesso.
E' un'argomeno spinoso ma credo tutti qui sul forum, o almeno chi mi ha letto, sappia che amo gli animali. Già tempo fa mi sono informato sull'argomento e ciò che scoperto e dedotto è che la sperimentazione animale al momento è ancora assolutamente necessaria e già non viene utilizzata la dove se ne può fare a meno, inoltre ci sono studi in corso su metodi per farne a meno se non altro in alcuni campi.
Altra cosa vera è che capita e non di rado che negli studi diciamo "di livello inferiore" la fase di test sugli animali non venga sfruttata al meglio.
Dall'altra parte ho trovato le solite cose: complotto da parte delle ditte farmaceutiche per continuare questo business che non darebbe alcun risultato concreto.
Il fatto è che facendo ricerche su internet (benedetto sia Google Scholar) invece si hanno evidenze di risultati, eccome, ed anche di cure che non avrebbero potuto assolutamente essere create senza la sperimentazione sugli animali, tipo il vaccino per l'epatitce C (50% di casi di remissione completa) o tipo la cura nuova contro il cancro che ho postato giorni addietro che utilizza i globluli bianchi innvecee di chemio e radio, che è stata testata su gatti secondo le parole di uno dei ricercatori.
Il mio amico aveva informazioni errate, prese non so da quali siti, che non ha mai realmente verificato. Ha affermato ad esempio che lui prende saltuariamente medicinali a base di ibuprofene (un antidolorifico blando, principio attivo anche del Moment per capirci) asserendo che non è soggetto a sperimentazione sugli animali. In 10 minuti di ricerca ho trovato 5 pubblicazioni che parlavano esplicitamente di sperimentazioni sui topi per l'ibuprofene.
Li ha letti? No, o almeno non subito.
Prima ha negato che ci fosse scritto che i test venissero fatti su animali. Gli riportato i pezzi in inglese con le affermazioni in chiaro e pure la traduzione in italiano.
A seguito di questi mi ha risposto "mqa tu ci credi a quello che scrivono questi?" senza rendersi conto che se dicessero bufale, allora non esisterebbe la sperimentzione sugli animali.
A seguito di questo ha iniziato a dire (prendendo spunto solo dal primo articolo) che siccome stavano testando un gel epidermico quegli animali non erano torturati e quindi non era sperimentazione animale.
Insomma delirio e negazione piena.
Mi è poi stato postato un sito tipo new-age sula cura del cancro, serissimo. Facendogli notare che il sito era poco serio allora mi ha postato un sito animalista, nello specifico una pagina che riportava uno studio che a seconda del mio amico, e dell'autore del sito, avrebbe dovuto dimostrare che la sperimentazione medica sugli animali sarebbe del tutto inutile.
E' uno studio di un paio di decenni fa, conosciuto, dove viene in realtà affermato che negli UK più della metà dei centri di sperimentazione non eseguiva in modo corretto la prassi per la sperimentazione, inficiando così la qualità dei risultati degli studi.
Insomma, come da premessa, è uno studio che suggeriva di migliorare li standard per gli studi, da nessuna parte afferma l'inutilità del metodo.
Gli ho smontato le affermazioni di una ricercatrice italiana che ultimamente ha fatto delle affermazioni che se lette bene...
Insomma, alla fine l'unica cosa che gli è restata da fare è iniziare a mettere immagini, le più truci ovviamente, di animali da laboratorio. Eccerto che mi spezzano il cuore, ma se sono necessari per salvare vite umane, che scelta resta?
Ah, a domanda specifica, questo mio amico ha affermato che di fronte alla scelta se sacrificare un animale per salvare suo figlio o meno, lui non avrebe sacrificato l'animale.
Questo per dire come siamo messi.
Il brutto è che sta gente vota, e potrebbe fare danni immensi.
È noto che gli argomenti a sfavore della sperimentazione animale si possono dividere in due: gli argomenti di tipo "AVS" ("AntiVivisezionismo Scientifico"), che cercano di screditare la pratica scientifica della sperimentazione animale allo scopo di concludere che è inutile o sostituibile, e gli argomenti "AVE" ("AntiVivisezionismo Etico"), che si fondano su argomenti di etica.
Ora, all'AVS è molto facile rispondere ma anche gli argomenti di questo tipo in realtà si fondano sottilmente su premesse di tipo metafisico/etico. Infatti cosa vuol dire che la sperimentazione animale è "utile" o è "inutile"? Se essa, supponiamo (per assurdo), aumentasse (solo) dell'1% la qualità dei risultati della ricerca medica, alcuni potrebbero dire che è utile, altri che è inutile, perché raffrontano comunque quel dato con l'uccisione di animali. Inoltre, anche dati alla mano, come ha ben detto Mauro, molti chiudono gli occhi e le orecchie e gridano al complotto. Perché? Perché loro hanno già deciso a quale conclusione vogliono arrivare, e ciò si basa appunto sull'etica che hanno deciso di seguire.
Il nocciolo della questione quindi, secondo me, riguarda l'AVE, e costituisce un problema che ritengo affascinante. Tutto potrebbe essere ricondotto alla domanda: "Una migliore qualità di vita di tot esseri umani vale più della vita di tot animali?". Tutto si gioca qui, ed è esattamente per questo che il problema è di tipo metafisico (inoltre si noti che dalla risposta a questa stessa domanda dipende anche, oltre alla liceità morale della sperimentazione animale, anche la liceità morale del nutrirsi di animali - non a caso la stragrande maggioranza dei sostenitori dell'AVS/AVE sono anche coerentemente vegetariani o vegani). In altre parole, anche se la sperimentazione animale fosse necessaria, cosa giustifica l'uccisione di un animale per salvare o migliorare la vita di un essere umano? Non sarebbe forse eticamente migliore la scelta di evitare la sperimentazione animale, anche se ciò rendesse meno efficiente la ricerca scientifica? Se gli animali senzienti hanno "diritto" a non soffrire, perché dovrebbe essere lecito moralmente far soffrire degli animali innocenti per migliorare la vita dell'uomo? La vita di un animale vale meno di quella di un uomo? Se sì, perché? E se sì, la vita di un animale vale anche meno di un semplice accrescimento della qualità di vita, o del benessere, di un uomo? E se sì, perché? Gli animali dovrebbero possedere il diritto a vivere, o quello a non soffrire? E se la risposta è no, significa che uccidere o far soffrire un animale non costituisce mai una colpa morale?
Preciso che io sono assolutamente favorevole alla sperimentazione animale (e mangio carne), e tuttavia tutte queste domande rimangono affascinanti, e soprattutto trovo che affrontarle su un piano prettamente laico sia particolarmente ostico. (PS: E ora che noto quanto ho scritto, al contrario delle mie intenzioni che erano di scrivere solo qualche riga, forse sarebbe bene copiare questo messaggio e aprire una nuova discussione? Potrebbe essere molto interessante).
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Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
Genesi
Le falsificazioni e le varianti involontarie si accumulano man mano che un testo è ricopiato attraverso i secoli. Ogni scriba riproduce gli errori degli scribi precedenti e ne aggiunge di propri. Non possediamo alcun originale dei libri del nuovo testamento, ma neppure copie eseguite direttamente sugli originali, né copie di copie...Bart D. Ehrman
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Credo sia un discorso ostico, che poco piaccia. E' un argomento raccapricciante e che tocca sicuramente molti utenti nell'intimo. Mi immagino la nostra Gabriella di fronte a questo argomento e di quanto sia difficile emotivamente.Siegil ha scritto:Diamine, sembra che questo thread stenti a prendere il via.. Non pensavo che proprio nessuno fosse interessato a questo problema, visto che proprio di recente è tornato a far discutere (per via del caso di Caterina Simonsen) :P
Non è facile neanche per me sinceramente, quelle bestiole mi fanno una pena terribile.
Per quanto ci siano spunti sulla moralità o non moralità dell'azione, credo ceh per noi occidentali sia una questione di reazione emotiva alla base, successivamente viene razionalizzata questa reazione emotiva e spesso usando insieme i due metodi che hai identificato, Siegil.
Per me, da buon "terra-terra" è semplice istinto. Istinto di sopravvivenza, di sopravvivenza della specie, di protezione della prole. Sono insiti in chiunque di noi e non sono sbagliati, neppure giusti forse, semplicemente ci definiscono.
I macelli e l'industria dell'allevamento fanno cose assai peggiori ed in proporzioni enormemente maggiori rispetto alla ricerca animale. Mangio carne e non vedo quindi una grande differenza da un punto di vista morale sulle due cose: entrambe servono per la soppravvivenza.
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Sono d'accordo con te, è un discorso che mi capitò di fare, tempo fa, mentre ero a pranzo con un gruppetto di medici. Non ricordo come si finì sull'argomento, ma una di loro, danese, parlò di un comitato di controllo che andava regolarmente a verificare le condizioni in cui venivano tenuti, nel suo laboratorio, i topi su cui venivano eseguiti i test dei farmaci. Un altro, francese, disse che anche nel suo laboratorio i topi venivano trattati meglio di tanti animali da compagnia, salvo il fatto che erano condannati ad una vita breve. Quando dissi che dovremmo sentirci turbati per le condizioni in cui vengono allevati e macellati gli animali di cui ci nutriamo furono tutti d'accordo.Mauro1971 ha scritto:I macelli e l'industria dell'allevamento fanno cose assai peggiori ed in proporzioni enormemente maggiori rispetto alla ricerca animale. Mangio carne e non vedo quindi una grande differenza da un punto di vista morale sulle due cose: entrambe servono per la soppravvivenza.
Detto questo, vorrei ricordare una cosa che mi sembra importante. Quando in Italia fu fondata la Lega Anti-Vivisezione la legge consentiva di fare sugli animali gli esperimenti chirurgici più assurdi e crudeli a puro scopo "didattico". Mettere fine a quella barbarie fu una battaglia sacrosanta. La sperimentazione di farmaci è cosa molto diversa.
Compiacersi di aver ragione è sgradevole - Avere troppa coscienza di sé è odioso - Commiserarsi è infame
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Sacrosantissima! Così come la fine della sperimentazione animale della cosmesi. Sono motivi futili.Cogitabonda ha scritto: Detto questo, vorrei ricordare una cosa che mi sembra importante. Quando in Italia fu fondata la Lega Anti-Vivisezione la legge consentiva di fare sugli animali gli esperimenti chirurgici più assurdi e crudeli a puro scopo "didattico". Mettere fine a quella barbarie fu una battaglia sacrosanta. La sperimentazione di farmaci è cosa molto diversa.
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Mah... direi che nei tempi odierni mangiare carne non si possa propriamente attribuire al fattore di sopravvivenza... (e comunque anche se non ne sono ghiotta la mangio anch'io).Mauro1971 ha scritto:
I macelli e l'industria dell'allevamento fanno cose assai peggiori ed in proporzioni enormemente maggiori rispetto alla ricerca animale. Mangio carne e non vedo quindi una grande differenza da un punto di vista morale sulle due cose: entrambe servono per la soppravvivenza.
Ma qui si dovrebbe aprire un altro thread
Il problema di fondo è "metafisico", in quanto si è persa di vista quella cosa che viene detta "gerarchia degli enti". Gli enti non hanno tutti pari dignità, ma la loro dignità cresce in relazione all'intensità con cui partecipano all'essere. La paradossalità di talune posizioni è poi evidenziata da osservazioni molto semplici.
Allora, io amo il mio gatto, si dà il caso che per nutrire il mio gatto io debba utilizzare degli alimenti contenenti proteine di origine animale. Io ho provato a far mangiare al mio gatto della rughetta, ma lui proprio non ne vuol sapere, lui vuole la ciccia. Perché il mio gatto viva, qualche altro animale deve necessariamente morire. Non c'è nulla di sbagliato in questo, perché gli animali, a differenza dell'uomo, non sono enti moralmente responsabili (per questo se un leone sbrana un uomo noi non è che attribuiamo una qualche colpa al leone, mentre se un uomo uccide un altro uomo lo reputiamo colpevole di omicidio).
In questo senso è persino forviante parlare di “diritti degli animali”. Gli animali, in senso proprio, non hanno diritti, in quanto non sono in grado di comprenderli ed esercitarli. L'uomo, semmai, ha dei doveri verso il mondo animale, legato alla dignità dei suoi appartenenti che è un riflesso della dignità umana. Di conseguenza, se ha senso sacrificare delle vite animali per promuovere la sopravvivenza ed il benessere dell'uomo, questo non significa che noi si abbia il diritto di trattare gli animali come dei semplici oggetti di consumo (come spesso, purtroppo, succede oggi). Per dirla in soldoni, se è lecito utilizzare degli animali per studiare (tanto per fare un esempio) le malattie di origine genetica al fine di trovre una cura per le stesse, non lo è sottoporre delle creature Dio a delle indicibili sofferenze per testare, ad esempio, dei cosmetici (come spesso viene fatto), i quali hanno il solo scopo di soddisfare l'umana vanità.
Allora, io amo il mio gatto, si dà il caso che per nutrire il mio gatto io debba utilizzare degli alimenti contenenti proteine di origine animale. Io ho provato a far mangiare al mio gatto della rughetta, ma lui proprio non ne vuol sapere, lui vuole la ciccia. Perché il mio gatto viva, qualche altro animale deve necessariamente morire. Non c'è nulla di sbagliato in questo, perché gli animali, a differenza dell'uomo, non sono enti moralmente responsabili (per questo se un leone sbrana un uomo noi non è che attribuiamo una qualche colpa al leone, mentre se un uomo uccide un altro uomo lo reputiamo colpevole di omicidio).
In questo senso è persino forviante parlare di “diritti degli animali”. Gli animali, in senso proprio, non hanno diritti, in quanto non sono in grado di comprenderli ed esercitarli. L'uomo, semmai, ha dei doveri verso il mondo animale, legato alla dignità dei suoi appartenenti che è un riflesso della dignità umana. Di conseguenza, se ha senso sacrificare delle vite animali per promuovere la sopravvivenza ed il benessere dell'uomo, questo non significa che noi si abbia il diritto di trattare gli animali come dei semplici oggetti di consumo (come spesso, purtroppo, succede oggi). Per dirla in soldoni, se è lecito utilizzare degli animali per studiare (tanto per fare un esempio) le malattie di origine genetica al fine di trovre una cura per le stesse, non lo è sottoporre delle creature Dio a delle indicibili sofferenze per testare, ad esempio, dei cosmetici (come spesso viene fatto), i quali hanno il solo scopo di soddisfare l'umana vanità.
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bravo io sono daccordo con te ...mai sopportato questi esperimenti bestiali e inutili ...è chiaro se dovessi scegliere per una vita umana e una vita animale per la mia salvezza sceglierei l'animale....
ma sacrificare torturare queste povere bestioline a volte per nulla questo non lo posso sopportare ...
ma sacrificare torturare queste povere bestioline a volte per nulla questo non lo posso sopportare ...
Si come no....Trianello ha scritto:Sì, lallero... diremmo noi a Roma.Mauro1971 ha scritto:
Ah, a domanda specifica, questo mio amico ha affermato che di fronte alla scelta se sacrificare un animale per salvare suo figlio o meno, lui non avrebe sacrificato l'animale.
Putroppo, affermazioni del genere sono il frutto della cattiva metafisica ormai imperante nella nostra cultura. Ne avrei di cose da scrivere sull'argmento, ma si andrebbe fuori tema.
Intanto l' ibuprofene lo prende e se dovrà farsi operare per qualcosa ( le operazioni, le provano prima di iniziare sull'uomo, sugli animali ), vedrai come corre !.
la pellaccia propria è una bruttissima bestia, quella di un figlio poi.
Anch'io ho avuto tante discussioni, proprio non ci sentono.
Il più delle volte ti depennano dalle amicizie. Vabbè, perdita da poco.
Anch' io amo gli animali, ma tra la scelta di perdere un marito/figlio/ genitore ecc...o un babbuino, mi pare che la risposta sia scontata.
Spero altresì che trovino presto un modo alternativo di testare i farmaci e le cure.
nemmeno a me piace la sperimentazione sugli animali, ma per adesso è necessaria.
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" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
William Shakespeare
" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
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Dipende, se non soffri di qualche malattia che ti imponga un apporto di ferro superiore alla media ( e non parlo di mangiarla tutti i giorni ).Gocciazzurra ha scritto:Mah... direi che nei tempi odierni mangiare carne non si possa propriamente attribuire al fattore di sopravvivenza... (e comunque anche se non ne sono ghiotta la mangio anch'io).Mauro1971 ha scritto:
I macelli e l'industria dell'allevamento fanno cose assai peggiori ed in proporzioni enormemente maggiori rispetto alla ricerca animale. Mangio carne e non vedo quindi una grande differenza da un punto di vista morale sulle due cose: entrambe servono per la soppravvivenza.
Ma qui si dovrebbe aprire un altro thread
Appunto ci vorrebbe un altro thread.
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" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
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" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
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Secondo te è "nobile" minacciare un malato grave di morte ?.Gocciazzurra ha scritto:In questo periodo il polverone che ha sollevato quella ragazza che afferma di essere ancora viva grazie alla sperimentazione animale mi ha spinto ad approfondire l'argomento e condivido quanto hai scritto.Mauro1971 ha scritto:Guarda Achille, è una cosa assai diffusa. In questi giorni ho avuto una discussione con un mio amico di vecchia data sull'animalismo, ed il delirio è lo stesso. [...]
Inoltre ho letto un articolo di Feltri (poi se lo ritrovo lo posto) che è un'analisi a mio parere molto corretta e razionale.
Ma tant'è che la stragrande maggioranza invece di documentarsi assume comportamenti di ottusaggine rivestendosi ipocritamente di principi nobili e sputando sentenze.
Nobile ?!. E' quanto di più meschino ed ottuso possa esistere.
Auguro a chi lo ha fatto di vedere i proprio figli passare lo stesso calvario che passa quella ragazza e quella famiglia !.
Magari si svegliano dall'incantesimo, chissà...
l'unione Europea ha proibito i test per i cosmetici sugli animali da tempo.indicibili sofferenze per testare, ad esempio, dei cosmetici (come spesso viene fatto), i quali hanno il solo scopo di soddisfare l'umana vanità.
Nessuna casa di cosmetici lo fa più, quelle che per vendere di più scrivono sopra " non testato sugli animali", in realtà scrive quello che anche le altre che non lo dicono, fanno.
Per legge non possono farlo.
Chi lo fa contravviene alla normativa vigente.
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Fatti come quello degli insulti a quella ragazza mi fanno pensare che ci siano in giro persone con una gran voglia di odiare, di arrabbiarsi, di menare le mani. Per soddisfare queste loro pulsioni si aggrapperebbero a qualunque causa, nobile o meno, l'importante è che questa causa riesca a fornire carburante al loro odio.arwen ha scritto:Secondo te è "nobile" minacciare un malato grave di morte ?.Gocciazzurra ha scritto:In questo periodo il polverone che ha sollevato quella ragazza che afferma di essere ancora viva grazie alla sperimentazione animale mi ha spinto ad approfondire l'argomento e condivido quanto hai scritto.
Inoltre ho letto un articolo di Feltri (poi se lo ritrovo lo posto) che è un'analisi a mio parere molto corretta e razionale.
Ma tant'è che la stragrande maggioranza invece di documentarsi assume comportamenti di ottusaggine rivestendosi ipocritamente di principi nobili e sputando sentenze.
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Non mi cimento nel tema non tanto perchè mi emozioni negativamente, piuttosto perchè ne so assai poco e quel poco che ne so, tuttora mi perplime.Mauro1971 ha scritto:Credo sia un discorso ostico, che poco piaccia. E' un argomento raccapricciante e che tocca sicuramente molti utenti nell'intimo. Mi immagino la nostra Gabriella di fronte a questo argomento e di quanto sia difficile emotivamente.
Non è facile neanche per me sinceramente, quelle bestiole mi fanno una pena terribile.
Nel nosocomio in cui ho lavorato, per un certo periodo vennero impiantate protesi d'anca su cani per verificare le possibilita' di rigetto verso i materiali con cui erano costruite.
Che io sappia, tale ricerca venne poi abbandonata non dopo aver sacrificato un buon numero di animali.
Probabilmente, ricerche in vitro avrebbero dato risultati soddisfacenti senza sacrificio.
Per tutte le altre ricerche, non mi esprimo.
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Ma guarda che la presunta nobiltà d'animo era riferita alla difesa degli animali, non certo ai deprecabilissimi insulti!!arwen ha scritto:Secondo te è "nobile" minacciare un malato grave di morte ?.Gocciazzurra ha scritto:In questo periodo il polverone che ha sollevato quella ragazza che afferma di essere ancora viva grazie alla sperimentazione animale mi ha spinto ad approfondire l'argomento e condivido quanto hai scritto.Mauro1971 ha scritto:Guarda Achille, è una cosa assai diffusa. In questi giorni ho avuto una discussione con un mio amico di vecchia data sull'animalismo, ed il delirio è lo stesso. [...]
Inoltre ho letto un articolo di Feltri (poi se lo ritrovo lo posto) che è un'analisi a mio parere molto corretta e razionale.
Ma tant'è che la stragrande maggioranza invece di documentarsi assume comportamenti di ottusaggine rivestendosi ipocritamente di principi nobili e sputando sentenze.
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E' purtroppo anche l'alibi dell'etnia dominante quella di definire di altra specie inferiore, quella che si vuol dominareTrianello ha scritto: Gli animali, in senso proprio, non hanno diritti, in quanto non sono in grado di comprenderli ed esercitarli.
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La questione è che, in questo caso, si vuol vedere uno scarto ontologico lì dove lo scarto ontologico non c'è. Si tratta di un altro tipo di cattiva metafisica. Qui, invece, si parla di coloro che si rifiutano di vedere uno scarto ontologico lì dove lo scarto ontologico è tanto palese da rendere paradossale la sua negazione. Che è quanto dicevo sopra.Gabriella Prosperi ha scritto: E' purtroppo anche l'alibi dell'etnia dominante quella di definire di altra specie inferiore, quella che si vuol dominare
Gabriella
In Europa, appunto. Fuori d'Europa, dove ormai tutto viene "delocalizzato", le cose stanno diversamente, putroppo.arwen ha scritto: l'unione Europea ha proibito i test per i cosmetici sugli animali da tempo.
Nessuna casa di cosmetici lo fa più, quelle che per vendere di più scrivono sopra " non testato sugli animali", in realtà scrive quello che anche le altre che non lo dicono, fanno.
Per legge non possono farlo.
Se come dice Arwen la sperimentazione sugli animali per i cosmetici è proibita da tempo , non capisco le polemiche di chi è a sfavore, dato che la ricerca di questo tipo ha aiutato a debellare e sconfiggere molte malattie. Se c'è un minimo di speranza di salvare delle vite umane grazie ai test animali, è più che giusto farli, perchè se devo scegliere, scelgo le vite umane, anche se al costo dei sacrifici ma necessari.... I ragionamenti di questi animalisti mi ricordano tanto quelli dei tdg, che pur di obbedire al comando biblico di non "mangiare" sangue sono disposti di andare incontro alla morte...
Se vai a leggere, dove stanno i laboratori delle grandi case di make up, sarai sorpreso di trovare l'indirizzo Europeo.Trianello ha scritto:In Europa, appunto. Fuori d'Europa, dove ormai tutto viene "delocalizzato", le cose stanno diversamente, putroppo.arwen ha scritto: l'unione Europea ha proibito i test per i cosmetici sugli animali da tempo.
Nessuna casa di cosmetici lo fa più, quelle che per vendere di più scrivono sopra " non testato sugli animali", in realtà scrive quello che anche le altre che non lo dicono, fanno.
Per legge non possono farlo.
Anche quello della produzione.
Che poi, ci possano essere sottomarche che per spendere meno vadano in Cina, posso capirlo.
Ma io non metterei mai sulla pelle prodotti del genere.
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Ma anche accettato che ci sia questo salto ontologico, perché esso dovrebbe giustificare la liceità morale di far soffrire e/o uccidere un animale al fine di accrescere il benessere di un uomo?Trianello ha scritto:La questione è che, in questo caso, si vuol vedere uno scarto ontologico lì dove lo scarto ontologico non c'è. Si tratta di un altro tipo di cattiva metafisica. Qui, invece, si parla di coloro che si rifiutano di vedere uno scarto ontologico lì dove lo scarto ontologico è tanto palese da rendere paradossale la sua negazione. Che è quanto dicevo sopra.Gabriella Prosperi ha scritto: E' purtroppo anche l'alibi dell'etnia dominante quella di definire di altra specie inferiore, quella che si vuol dominare
Gabriella
Inoltre, dici che è moralmente lecito se il fine è la ricerca scientifica, o il piacere di mangiare carne (piacere, appunto, non per sopravvivenza), ma è illecito il caso della cosmetica perché il suo scopo è solo soddisfare la vanità umana. Ora, io sono d'accordissimo, però perché il paletto/confine va proprio sopra "cosmetica" e sotto "piacere di mangiare carne", se non solo per una mera convinzione della nostra società di considerare futile (o potremmo dire "cattivo") il primo motivo e non futile (o potremmo dire "buono") il secondo? Se una società diversa dalla nostra (o persona) considerasse per qualche motivo l'estetica un valore grandissimo (come del resto vale per molte persone o ambienti culturali tuttora presenti nel nostro occidente consumista), tu che cosa gli potresti dire per giustificare che quel "confine" non include la sperimentazione su animali a fini cosmetici? Non potrebbero forse loro risponderti che, come tu arbitrariamente hai scelto che è "buono" il mero piacere di mangiare carne, tale da giustificare l'uccisione di animali, loro semplicemente scelgono che è "buono" anche lo scopo "cosmetico"?
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Quando si parla di cosmetici si è portati a identificarli come prodotti frivoli e di vanità, ma non è proprio così: infatti anche i dentifrici e i detergenti intimi (che sono a stretto contatto con le mucose) e i prodotti solari lo sono.
Leggendo quanto segue è evidente che quanto ci schiaffiamo su pelle e mucose non ha solo lo scopo di renderci più belli ma anche più sani.
"Il dentifricio rientra nella categoria dei cosmetici perché viene applicato sui denti ed entra in contatto con le mucose della bocca. Aiuta a mantenere in buono stato le zone su cui viene applicato, contribuendo a mantenere una corretta igiene orale e, di conseguenza, ha come azione secondaria (non principale) la prevenzione di possibili malattie dei denti e della bocca, come carie e gengiviti.
Lo stesso discorso può essere fatto per i prodotti solari: questi cosmetici proteggono la pelle dall’esposizione al sole, contribuendo così alla prevenzione delle scottature."
http://www.abc-cosmetici.it/index.php/c ... cosmetico/" onclick="window.open(this.href);return false;
Quanto ho scritto è solo una nota informativa, capito?
Leggendo quanto segue è evidente che quanto ci schiaffiamo su pelle e mucose non ha solo lo scopo di renderci più belli ma anche più sani.
"Il dentifricio rientra nella categoria dei cosmetici perché viene applicato sui denti ed entra in contatto con le mucose della bocca. Aiuta a mantenere in buono stato le zone su cui viene applicato, contribuendo a mantenere una corretta igiene orale e, di conseguenza, ha come azione secondaria (non principale) la prevenzione di possibili malattie dei denti e della bocca, come carie e gengiviti.
Lo stesso discorso può essere fatto per i prodotti solari: questi cosmetici proteggono la pelle dall’esposizione al sole, contribuendo così alla prevenzione delle scottature."
http://www.abc-cosmetici.it/index.php/c ... cosmetico/" onclick="window.open(this.href);return false;
Quanto ho scritto è solo una nota informativa, capito?
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