Prof.ssa Elena Lea Bartolini
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Torry
Religioni e violenza :Il punto di vista ebraico
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Che vi sia un punto di vista in una qualche religione ebraica corrente, presumo e spero maggioritaria, che abbia una interpretazione di certi antichi scritti cosiddetti sacri in una maniera che cerca di avvicinarsi a quelli che correntemente (almeno in un certo contesto) sono ritenuti dei valori morali imprescindibili, non può che farmi piacere.
In un qualche senso religioso ciascun credente può, oltre a fare l'operazione precedente, anche legittimamente e "religiosamente" credere di avere la stessa fede dei capi di qualche clan più o meno mitologico di alcuni millenni fa.
Al di fuori della fede però certe tesi sono improponibili, anche a chi non è esperto di storia.
Il punto di vista ebraico semplicemente non esiste già all'interno dello stesso clan. Può esistere, al limite, in un certo specifico tempo e come punto di vista temporaneamente imposto al popolo e ai capi perdenti. Ci possono essere poi dei clan di stessa etnia con concezione diverse anche nello stesso tempo. Ci sono insomma tanti ebraismi, anche perduti, che si evolvono e che sono anche in competizione.
Il fatto è che l'umanità nel suo complesso, a prescindere dalle etnie e dalle fluttuazioni storiche, mediamente, ha avuto una idea di ciò che era "moralmente normale" che ai nostri occhi spesso e volentieri ci sembra orribile.
Ora, ripeto, è più che legittimo e auspicabile che dal punto di vista "teologico" certe cose siano "riviste". Ma anche questa operazione dovrebbe essere fatta con un minimo di attenzione. A me, per esempio, non piace molto un certo modo di fare che vedo anche in questa dottoressa di una qualche religione cosidetta eventualmente ebraica: secondo lei la teologia del clan "A" era migliore e meno terrificante di quella dei clan circostanti. Innanzitutto andrebbe precisato a quale anno (circa) ci si vuole riferire e poi si dovrebbero avere dei dati dei clan anche di diverse etnie per poter fare un raffronto serio. Altrimenti risulta molto poco corretto anche dal punto di vista più strettamente religioso.
D'altro canto se la dottoressa attualmente, pur con una marea di "dati" a disposizione, non si sognerebbe di dire (spero) che il dio islamico è peggiore del dio ebreo medio corrente, non vedo perché farlo in relazione a clan, dei e miti di millenni fa e per i quali si hanno molti dati in meno.
In un qualche senso religioso ciascun credente può, oltre a fare l'operazione precedente, anche legittimamente e "religiosamente" credere di avere la stessa fede dei capi di qualche clan più o meno mitologico di alcuni millenni fa.
Al di fuori della fede però certe tesi sono improponibili, anche a chi non è esperto di storia.
Il punto di vista ebraico semplicemente non esiste già all'interno dello stesso clan. Può esistere, al limite, in un certo specifico tempo e come punto di vista temporaneamente imposto al popolo e ai capi perdenti. Ci possono essere poi dei clan di stessa etnia con concezione diverse anche nello stesso tempo. Ci sono insomma tanti ebraismi, anche perduti, che si evolvono e che sono anche in competizione.
Il fatto è che l'umanità nel suo complesso, a prescindere dalle etnie e dalle fluttuazioni storiche, mediamente, ha avuto una idea di ciò che era "moralmente normale" che ai nostri occhi spesso e volentieri ci sembra orribile.
Ora, ripeto, è più che legittimo e auspicabile che dal punto di vista "teologico" certe cose siano "riviste". Ma anche questa operazione dovrebbe essere fatta con un minimo di attenzione. A me, per esempio, non piace molto un certo modo di fare che vedo anche in questa dottoressa di una qualche religione cosidetta eventualmente ebraica: secondo lei la teologia del clan "A" era migliore e meno terrificante di quella dei clan circostanti. Innanzitutto andrebbe precisato a quale anno (circa) ci si vuole riferire e poi si dovrebbero avere dei dati dei clan anche di diverse etnie per poter fare un raffronto serio. Altrimenti risulta molto poco corretto anche dal punto di vista più strettamente religioso.
D'altro canto se la dottoressa attualmente, pur con una marea di "dati" a disposizione, non si sognerebbe di dire (spero) che il dio islamico è peggiore del dio ebreo medio corrente, non vedo perché farlo in relazione a clan, dei e miti di millenni fa e per i quali si hanno molti dati in meno.
Nel forum si è molto parlato di un Dio violento e stragista nel vecchio testamento.Demolizioni Torri ha scritto:Prof.ssa Elena Lea Bartolini
https://www.youtube.com/watch?v=IduksEg-kNY
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Torry
L'esposizione della prof. Elena Bartolini che ci dice di usare " una chiave di lettura adeguata", quando si leggono certi brani.
Ci dice di tenere conto del linguaggio degli scrittori antichi, che avevano un "modo orientale" di pensare cui il Sal 137,8-9, diventa "un salmo imprecatorio" e la legge occhio per occhio, una richiesta di risarcimento. Anche se ritengo che nel mondo ebraico la violenza c'era, vedi la lapidazione.
Vorrei sapere circa Gerico, se veramente quando arrivarono gli Israeliti era già in rovina.
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