mi è stato detto che uno studio storico serio dovrebbe basarsi su:
- Fonti storicamente certe ed attendibili
- Fonti storiche provenienti da diversi libri e pubblicazioni di autori (noti) diversi e redatte in tempi diversi con possibili riscontri archeologici.
- Esame di tutti i fatti reali escludendo necessariamente tutti quegli avvenimenti definiti “miracolistici” da definire come “credenze del tempo”.....
Su questo forum si è abbondantemente parlato del Libro di Mauro Pesce: “Chi ha paura del Gesù storico?” mettendo in risalto che non fosse il vero “Figlio di Dio” proclamato dai cattolici ma un profeta completamente umano , un gran rabbì ebraico, un taumaturgo, profondo conoscitore ed osservante della Bibbia e che per molti, al suo tempo fu ritenuto il messia.
Oltre a tali considerazioni Mauro Pesce scrive:
Nell'esame “storico” della figura di Gesù, in base ai parametri citati i precedenza dobbiamo notare però:“La ricerca storica evidenziava in modo inequivocabile che Gesù e il primissimo cristianesimo avevano concezioni religiose, istituzioni e prassi molto diverse non solo dalla Chiesa attuale, ma anche dalla Chiesa antica.
- Non esistono o esistono altre fonti storiche diverse dai Vangeli in numero estremamente limitato a parte i famosi “vangeli apocrifi” di dubbia attendibilità.
- Sicuramente la storia come tale non potendo prendere in esame fatti soprannaturali come nascite verginali, miracoli e resurrezioni....ampiamente descritti nei Vangeli,si riduce sicuramente la figura di Gesù a semplice uomo escludendo pertanto a priori la parte che viene definita di fede.
Tra l'altro è importante sottolineare che il Vangelo non è un libro storico e trattandosi di "argomenti di fede" nessuno ha mai potuto affermarne il contrario storicamente che tali fatti “definiti “soprannaturali” non siano, alla fine, realmente avvenuti.....
In base a queste considerazioni lo stesso Mauro Pesce nutre poi dubbi sulla completa attendibilità dei Vangeli mentre un altro studioso come Giorgio Jossa dice:
Ne possiamo pertanto dedurre che da tali considerazioni, benché tali studi storici possano definire alcune verità condivisibili anche dalla C.C., non possiamo pertanto affermare che le conclusioni storiche derivanti possano ritenersi in tutti i casi esaminati, assolutamente veritiere come afferma Pesce nella sua pubblicazione....le "fonti storiche" dalle quali attingere altre verità sulla vita e gli insegnamenti di Gesù sono quasi esclusivamente basate sui Vangeli poichè altri scrittori come Flavio Giuseppe dedicano solo poche righe ad un profeta che si dice fece miracoli e che fu crocifisso...E su questo penso che sia noto a tutti...
…...I Vangeli non rappresentano una biografia di Gesù ma una interpretazione teologica dalla quale ritengo possa risultare estremamente difficile da tali testi rilevare dei fatti storicamente certi ed assolutamente attendibili.
Il problema di fondo consiste pertanto da una sicura contrapposizione “storica” fra un Gesù, messia o profeta completamente umano e che non avesse detto niente di più di quanto affermato dalla Bibbia ed un Gesù “della fede” vero figlio di Dio che fondò le basi per un nuovo messaggio basato sul “pieno compimento”....“La ricerca storica evidenziava in modo inequivocabile”
In breve la contrapposizione si basa alla fine, da un lato, della negazione della sua divinità poiché storicamente non ammissibile, e dall'altro invece che certi fatti e certi avvenimenti siano effettivamente avvenuti.Matteo 5,17-37
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «17Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
Alla fine chi potrebbe avere ragione ?
NESSUNO, ...per la semplice ragione che da ambo le parti nessuno può essere in grado di dimostrare con fatti certi ed attendibili le proprie verità.
In pratica è come se un ateo, per credere, desiderasse di avere dei fatti reali sull'esistenza di Dio...( la famosa pistola fumante...)
Impossibili da dare ma nel contempo lo stesso ateo, non avrà mai elementi tali per affermarne la relativa inesistenza.
In conclusione sia dal lato degli “storici” che dei “credenti” trattandosi sempre di fatti sempre indimostrabili, alla fine si tratta sempre di "interpretazioni" da un lato e di “fede” dall'altro e non certamente di storia.....
In conclusione e ritornando alla fine al titolo di questo post:
Credere in un solo Dio o nella Trinità ?
Mi domando allora come sia possibile prendendo lo stesso metro dell'analisi storica adottato da Pesce ed altri studiosi sulla figura di Gesù con la conclusione di considerarlo solo ed esclusivamente umano eliminando tutti gli aspetti soprannaturali,....ed. a sua volta credere “storicamente” in Dio (quello degli ebrei..) dove tutte le sue manifestazioni nella Bibbia sono state sempre descritte di origine soprannaturale spesso con evidenti esagerazioni ?
Per me alla fine, chi ha una opinione religiosa, di qualsiasi tipo deve sempre credere per FEDE e mai perchè la storia interpretata da alcuni studiosi lo portino ad un credo “studiato”.....e non per niente avevo scritto in precedenza che la vera fede non si acquisisce sui libri di storia ma al limite la si rafforza......
Ovviamente non fraintendetemi sul fatto che uno debba rimanere ignorante e credere per forza senza leggere e studiare ma "fides et ratio" rappresentano sempre due elementi imprescindibili per la propria crescita spirituale ma se notate nelle due parole,...la parola "fides, non a caso viene prima di "ratio" e dove quest'ultima deve rafforzare e fortificare con la conoscenza la propria fede e mai il contrario.
La fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s'innalza verso la contemplazione della verità. E Dio ad aver posto nel cuore dell'uomo il desiderio di conoscere la verità e, in definitiva, di conoscere Lui perché, conoscendolo e amandolo, possa giungere anche alla piena verità su se stesso (cfr Es 33, 18; Sal 27 [26], 8-9; 63 [62], 2-3; Gv 14, 8; 1 Gv 3, 2).
I tdG perchè credono allora solo in Geova escludendo allora la divinità di Gesù ?