“Temeraria mi sembra invece la scelta di lasciar vivere belve da combattimento che non uccidono per il cibo ma solo per ferocia e brutalità, magare anche il proprio padrone ed i suoi familiari. L’isolamento delle stesse non garantisce affatto la tenuta delle gabbie e una volta abbattute le sbarre le recidive sono altamente probabili….”
Se escludiamo l’eventualità di evasioni, e ragioniamo ovviamente partendo da presupposto che se una persona è condannata al carcere ci stia, allora il rischio che escano qualora siano condannate all’ergastolo non esiste. Inoltre il problema è sempre lo stesso delirio di onnipotenza: come sa fa a decidere che una persona è irrecuperabile, a tal punto sicuramente recidivo che di deve per forza metterlo a morte? E a che serve fingere di avere una tale capacità di discernimento del cuore degli uomini se possiamo ottenere lo stesso effetto di prevenzione del crimine mettendoli in prigione a vita?
“Esiste certo il dovere della carità e della mitezza e si può peccare per malvagità o per giudizi affrettati e temerari….”
La carità e la mitezza verso i criminali non c’entrano nulla, semplicemente lo Stato non può, come sanare un crimine, commettere la stessa cosa che vorrebbe condannare. E’ pura logica.
“Al diavolo, che consigliava a Gesù Cristo di buttarsi dal pinnacolo del tempio, tanto sarebbero venuti gli angeli a salvarlo, Nostro Signore rispose che non si deve tentare il Buon Dio..”
Non si rischia niente dando l’ergastolo a questi criminali, perché la probabilità che facciano altro mano se restano in prigione a vita non esiste più.
Non si deve tentare il buon Dio invece uccidendo dei suoi figli, con la pretesa di sapere a tal punto sulla loro vita da poter decidere che non merita di essere vissuta.
“Il diavolo ebbe il buon gusto di cambiare discorso ….evitando di argomentare dicendo che non era affatto provato che Angeli e Padre Celeste non sarebbero punto intervenuti…..”
E che cosa c’entra? Se ti devi buttare da un dirupo dev’essere chi ti dice che interverranno gli angeli a provartelo, e non basta certo che ti dica che non è provato che non intervengano.
E poi, cosa c’entra il fatto che sarebbero intervenuti o meno? Certo che sarebbero intervenuti, ma semplicemente Gesù non vuole stare al gioco del diavolo.
“Non esisterebbero prove che la pena di morte faccia abbassare la criminalità”
Ma noi siamo ben lieti che questa prova non esista, perché è quello che vogliamo sostenere. Che il sostenitore della pena di morte sia incapace di produrre una prova di siffatta tesi è affar suo, e rovina del suo ragionamento.
“solo abolendo la stessa negli stati dove è presente”
Guarda che non è che abolendo la pena di morte negli stati dove era presente si vuole dimostrare che faccia abbassare il crimine, semmai chi la abolisce e poi vede che il crimine non sale mostra che dunque non era la pena di morte a funzionare come deterrente.
“Se ammettiamo che la pena di morte faccia aumentare il crimine
non possiamo però negare che all'aumentare del crimine aumentino le condanne a morte
”
Peccato che a me non interessi difendere la premessa, e dunque non mi interessa la conclusione. Inoltre, anche nella conclusione, resta vero che è stata la pena di morte a causare l’aumento del crimine. Se c’è più crimine sarebbe comunque perché c’è stata più pena di morte, così come se aumentano i voti (cioè il crimine) nel tuo primo esempio è comunque perché si assumono insegnanti (+ pena di morte).
“Ma lo stesso esempio può essere presentato in negativo .....
considerando il rapporto studenti/insegnanti
invece che insegnanti/studenti”
E cosa ne verrebbe fuori? L’esempio è ancora confuso. Innanzitutto perché stai facendo un parallelo tra un’idea da tutti condivisa, cioè che più insegnanti aumentano i voti, e un’idea invece che è da discutere, cioè che + pena di morte faccia diminuire la criminalità. In un caso poi i voti salgono, mentre con la pena di morte il risultato del suo maggior utilizzo non vorresti che sia l’aumento di qualcosa, ma la diminuzione di qualcosa, cioè del crimine. Trasformiamolo dunque in “l’assumere insegnanti fa alzare i voti=la pena di morte fa aumentare l’onestà”. Potremmo allora dire che, chi ha bassa onestà (cioè più criminalità), reagisce a questo aumentando la pena di morte, cioè assumendo insegnanti. Vale a dire che se c’è pena di morte la criminalità diminuisce, e dove c’è molta criminalità la si aumenta cosicché diminuisca.
Ma è forse questo il ragionamento degli abolizionisti? No, è il tuo. Per questo dico che contesti dei circoli logici che non ci appartengono e semmai sono solo i tuoi. Innanzitutto l’esempio parte dal presupposto che l’inserimento di insegnanti faccia aumentare i voti (cioè diminuire la criminalità), ma questo nessuno l’ha concesso! Il punto di partenza degli abolizionisti invece è proprio constatare che da nessuna parte l’inserimento del boia a portato ad alcuna modificazione, e dunque non si può neppure dire che, qualora da qualche parte ci sia più criminalità, ci sia più pena di morte perché bisogna controllarla. Tutto questo mostro logico presume che gli insegnanti servono a qualcosa, cioè che la pena di morte serve a qualcosa, ma nessuno dei passi di questo ragionamento appartiene all’abolizionista. Idem se parliamo di licenziamenti. Che cosa c’entra? Al licenziamento degli insegnanti (cioè meno di morte), i voti si alzano? Si abbassano? Cosa fanno? Nulla di tutto ciò ci interessa. Nel ragionamento degli abolizionisti non serve né che i voti si alzino né che si abbassino, basta constatare che restano invariati, sicché non può partire neppure la seconda tranche del ragionamento, che si basa sull’idea che la presenza degli insegnanti cambi qualcosa.
“Nessuno Governo Centrale (con un po' di sale in zucca) toglierebbe dalla circolazione un vaccino perché nelle zone più colpite dal colera il tasso di mortalità è maggiore rispetto alle zone in cui il colera è meno diffuso e la vaccinazione non viene praticata…”
E ancora una volta il tuo esempio parte dall’idea che la pena di morte sia efficace, perché la paragoni ad un vaccino, cosa che invece va dimostrata, e non data come premessa. Se questo vaccino non ha dimostrato previamente di essere tale, e sei tu che devi dimostrare che lo sia, lo stato deve consideralo alla pari di una fiala d’acqua. Il sala in zucca ce l’hanno tutti i governi civili del mondo, e persino l’ONU, ma a quanto pare non tu, che ancora non hai capito dove stia il problema, cioè ciò che dai per scontato nei tuoi ragionamenti. Che una zona infatti sia meno colpita dal colera infatti, non toglie il fatto che togliendole il vaccino il colera dovrebbe aumentare, e invece questo non è mai avvenuto. Non solo infatti s’è visto che la rimozione di questo vaccino non fa aumentare le infezioni, ma che addirittura tendono a diminuire. E che cos’è che in quella società meno colpita dal colera, me sempre colpita, ha fatto sì che, alla scomparsa del vaccino, il colera non aumentasse? Cos’è che ha compensato la scomparsa di questo vaccino ex hypothesi funzionante. Cos’è che ha falsificato questa prova empirica che ci ha mostrato che quel vaccino non serviva a niente? Questo non s’è ancora capito.
E per di più, se questo vaccino ipotetico e che non ha dimostrato di far abbassare alcunché, si ottiene solo uccidendo altra gente per avere della preziosa materia organica, quale stato demente applicherebbe mai una siffatta prevenzione, che non ha mai dimostrato di essere efficace, e che costa invece sicuramente vita di alcune persone? E sopratutto, chi spiega perché, stante il fatto che il vaccino c'è da ambo le parti, alcune zone sono più colpite da altre? Un epidemiologo parlerebbe di clima, di igiene. Ma qual è la differenza tra stati abolizionisti e stati mantenitori che fa sì che addirittura il vaccino da una parte non ci sia, e la criminalità non solo non salga, ma addirittura scenda?
Ad maiora