riflessioni sul settimo capitolo dell'apocalisse -rivelazione
Moderatore: polymetis
riflessioni sul settimo capitolo dell'apocalisse -rivelazione
versetto 4:i tdg non conoscono la numerologia simbolica degli ebrei.
dal versetto 5 al versetto 8:volendo interpretare tutto letteralmente,per far parte dei 144.000 bisogna essere di stirpe ebraica.
versetto 9:tutti gli altri sono davanti al trono di Dio, che si trova in cielo,quindi sono in cielo(il tutto è confermato dai versetti 13,14,15 e 17).
dal versetto 5 al versetto 8:volendo interpretare tutto letteralmente,per far parte dei 144.000 bisogna essere di stirpe ebraica.
versetto 9:tutti gli altri sono davanti al trono di Dio, che si trova in cielo,quindi sono in cielo(il tutto è confermato dai versetti 13,14,15 e 17).
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- domingo7
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Carissimo Edu
Il libro dell'Apocalisse parla dei 144.000 in due punti: nel capitolo VII sono sulla terra e vengono segnati sulla fronte dal sigillo di Dio, mentre nel capitolo XIV sono sul monte di Sion insieme all'Agnello, redenti dalla terra, e portano sulla fronte il nome del Padre e del Figlio. Secondo alcuni i 144.000 sarebbero un "resto" dell'Antico Israele, costituito da un numero limitato di giudei, convertitisi al cristianesimo (patriarchi, profeti, apostoli, ebrei del primo secolo) e riscattati come una primizia per Dio, grazie al loro comportamento irreprensibile durante le persecuzioni del I secolo. La grande moltitudine dei redenti sarebbe invece costituita dai cristiani che, passati attraverso la grande tribolazione delle persecuzioni romane, furono dapprima martiri sotto l’altare (Apocalisse 6,9-10) e che, in seguito, vennero trasferiti, in candide vesti, davanti al trono di Dio (Apocalisse 7,9-17).
Questa interpretazione è stata pacificamente accettata da moltissimi cattolici che per più di due secoli hanno letto nelle autorevoli note della Bibbia del Martini (Apocalisse 7,4) che questo numero abbraccia gli eletti del popolo giudeo convertiti sia prima che dopo la venuta dell’Anticristo. Sempre secondo il Martini, pur esistendo una evidente distinzione tra i 144.000 ebrei e la incalcolabile moltitudine proveniente da ogni nazione, razza, popolo e lingua (Apocalisse 7,9), il numero 144.000 non andrebbe preso alla lettera ma potrebbe indicare una turba grandissima di fedeli, servi di Cristo e discendenti dalle 12 tribù di Israele (il numero 144 in quanto quadrato di 12 sarebbe infatti posto da Giovanni Evangelista come numero perfetto, atto a significare una certa universalità, considerato anche che 12 furono i Patriarchi dell’Antico Patto e 12 gli Apostoli della Nuova Alleanza).
http://digilander.libero.it/domingo7/notemartini.jpg" onclick="window.open(this.href);return false;
Questa interpretazione è stata pacificamente accettata da moltissimi cattolici che per più di due secoli hanno letto nelle autorevoli note della Bibbia del Martini (Apocalisse 7,4) che questo numero abbraccia gli eletti del popolo giudeo convertiti sia prima che dopo la venuta dell’Anticristo. Sempre secondo il Martini, pur esistendo una evidente distinzione tra i 144.000 ebrei e la incalcolabile moltitudine proveniente da ogni nazione, razza, popolo e lingua (Apocalisse 7,9), il numero 144.000 non andrebbe preso alla lettera ma potrebbe indicare una turba grandissima di fedeli, servi di Cristo e discendenti dalle 12 tribù di Israele (il numero 144 in quanto quadrato di 12 sarebbe infatti posto da Giovanni Evangelista come numero perfetto, atto a significare una certa universalità, considerato anche che 12 furono i Patriarchi dell’Antico Patto e 12 gli Apostoli della Nuova Alleanza).
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Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
Ma come si conviene a dei santi, né fornicazione, né alcuna impurità, né avarizia, sia neppur nominata fra voi; né disonestà, né buffonerie, né facezie scurrili, che son cose sconvenienti; ma piuttosto, rendimento di grazie [Efesini 5,3-4]
- MatrixRevolution
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infatti il numero 144.000 è chiaramente simbolico: 12 x 12 x 1000
Il 12 rappresenta l'universalità divina che viene posto al quadrato e il 1000 utilizzato per rappresentare grande abbondanza o benedizione, fecondità.
Ricorda persino l'adempimento delle promesse divine o abbondanza del suo perdono rispetto alla sua collera:
Esodo 20,6: ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
Deuteronomio 1,11: Il Signore, Dio dei vostri padri, vi aumenti anche mille volte di più e vi benedica come vi ha promesso di fare.
Esodo 34,7: che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione.
Il 12 rappresenta l'universalità divina che viene posto al quadrato e il 1000 utilizzato per rappresentare grande abbondanza o benedizione, fecondità.
Ricorda persino l'adempimento delle promesse divine o abbondanza del suo perdono rispetto alla sua collera:
Esodo 20,6: ma che dimostra il suo favore fino a mille generazioni, per quelli che mi amano e osservano i miei comandi.
Deuteronomio 1,11: Il Signore, Dio dei vostri padri, vi aumenti anche mille volte di più e vi benedica come vi ha promesso di fare.
Esodo 34,7: che conserva il suo favore per mille generazioni, che perdona la colpa, la trasgressione e il peccato, ma non lascia senza punizione, che castiga la colpa dei padri nei figli e nei figli dei figli fino alla terza e alla quarta generazione.
Certo Matrix, ma si può andare più in là; non discuto del punto di vista religioso, ma mi chiedo perché il 12 e non un altro numero? Il fatto è che il numero 12 ha, per noi terrestri, un’origine non simbolica, ma ben concreta, ben reale e sostanzialmente fisica, legata al nostro sistema solare e al nostro satellite. Se ipotizzassimo una pluralità di mondi, abitati e intelligenti, a meno che qualcuno di essi non ripeta molto da vicino le nostre caratteristiche — cosa di per sé non impossibile, ma teoricamente non frequente — in questi pianeti la simbologia del numero 12 sarebbe ben rara. Il numero si ricollega infatti, in origine, ai cicli della luna, dodici nel giro di un anno (ovviamente per difetto; vedi i calcoli di aggiustamento cui erano costrette le civiltà antiche). In quanto tale esso è un dato presente in pressoché tutte le civiltà che si sono interrogate sul tempo e sulle sue influenze su di noi, dai Celti alla Mesopotamia, dai Greci ai Romani ecc. Lo zodiaco non è che un derivato. Le origini di questa simbologia si perdono nella notte dei tempi, ben prima della creazione del mondo supposta dai TdG. Che essi interpretino alla lettera questi numeri non è che numerologia da due soldi, parente stretta di quella magia che a parole aborrono.MatrixRevolution ha scritto:infatti il numero 144.000 è chiaramente simbolico: 12 x 12 x 1000
Il 12 rappresenta l'universalità divina che viene posto al quadrato e il 1000 utilizzato per rappresentare grande abbondanza o benedizione, fecondità.
Ricorda persino l'adempimento delle promesse divine o abbondanza del suo perdono rispetto alla sua collera:
…
Καὶ ἠγάπησαν οἱ ἄνθρωποι μᾶλλον τὸ σκότος ἢ τὸ φῶς.
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo post — Presentazione — Staurós: palo o croce? (link esterno)
E gli uomini vollero piuttosto le tenebre che la luce.
GIOVANNI, III, 19. (G. Leopardi, La ginestra, esergo)
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Primo post — Presentazione — Staurós: palo o croce? (link esterno)
12 sono le tribù di Israele....almeno questo mi ha detto il mio amico sacerdote...
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" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
William Shakespeare
" Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l'altro si allontana.
Oh no !. Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai;
Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio;
Se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato. "
William Shakespeare
Avevo dedicato una discreta dissertazione sull'argomento nel vecchio Forum, vatti a ricordare dove... sic...edu ha scritto:versetto 4:i tdg non conoscono la numerologia simbolica degli ebrei.
dal versetto 5 al versetto 8:volendo interpretare tutto letteralmente,per far parte dei 144.000 bisogna essere di stirpe ebraica.
versetto 9:tutti gli altri sono davanti al trono di Dio, che si trova in cielo,quindi sono in cielo(il tutto è confermato dai versetti 13,14,15 e 17).
- minstrel
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Mi permetto di linkare la prima lezione di Barbaglia su tutta l'Apocalisse. Qui invece c'è il link alla ricerca interna al sito dove potrete trovare anche le altre lezioni. Non ho ancora avuto il tempo di ascoltarle, ma conoscendo lo studioso sono certo di aver fornito lectio divine d'alto profilo.
A little bit of me, myself and I
«Chi è capace di una visione generale è dialettico, e chi non lo è, no», PLATONE, Repubblica VII,537 c.
Croce-via: un crocevia di croci.
«Chi è capace di una visione generale è dialettico, e chi non lo è, no», PLATONE, Repubblica VII,537 c.
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