Penso che Dio abbia manifestato i suoi molteplici attributi (Aseità, Sovranità, Immutabilità, Veracità, Giustizia, Grazia, Onniscienza, Onnipotenza, Onnipresenza, Santità, Amore), in ragione della possibilità di comprensione dell'uomo nelle varie epoche storiche che si sono susseguite nel tempo.polymetis ha scritto:Dio dev'essere sempre onnipotente, se vuol esserlo qualche volta. Che poi, essendo onnipotente, decida di fare anche opere che non richiedono l'onnipotenza, non toglie il fatto che deve essere per sua essenza onnipotente se vuole usare in altre occasioni la sua onnipotenza. E Dio non cambia, sicché tutti i suoi atti, che per noi si frammentano nel tempo, sono un unico atto in Dio, non esistendo né passato né futuro in Lui, e dunque non esistendo nessuna modificazione o possibilità di cambiare. Per questo trovo alquanto primitivo parlare di Dio che si accorge che uno dei suoi collaboratori odia il genere umano, come se prima non lo sapesse, o che si pente, dopo aver mandato un diluvio, come se potesse modificarsi.
Ad maiora
Dal Dio potente e onnipotente dell'AT, si è passati, senza smentire nulla, al Dio Padre del NT.
L'antropomorfismo di certi passi biblici, particolarmente nell'AT, non deve farci dimenticare la fondamentale trascendenza di Dio, a volte manifestata, appunto, in termini accessibili alle nostre menti, ma pur sempre trascendente.
Il famoso versetto di Marco 2,27: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!", può estendersi, a parer mio, a tutte le manifestazioni di Dio.
A noi comprenderle nella giusta ottica, sia oggettiva che soggettiva.